#Targa Abruzzi
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Cortese at Pescara
This is the pit area for the Circuit of Pescara on August 15, 1948 as Franco Cortese brings in his Ferrari 166 S. This two liter sports car has received an old body from back in 1947, probably for better aerodynamics on the very fast and dangerous Pescara road course. The Circuit of Pescara was one of the longest with a lap length of 25.8 km.and was roughly triangular in shape. The course started…
#Alberto Ascari#Coppa Acerbao#Ferrari#Franco Cortese#Giovanni Bracco#klemcoll#Luigi Villoresi#Maserati#Pescara#Raymond Sommer#Targa Abruzzi
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L’Associazione Culturale “IL FARO”, con l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo, con il patrocinio della Provincia di Teramo, del Comune di Roseto degli Abruzzi, dei comuni di Giulianova, Castelli, Notaresco, Università degli studi di Teramo UniTE e La casa della poesia in Abruzzo Gabriele d’Annunzio, indice la XI edizione del Concorso Letterario Nazionale “Città di Cologna Spiaggia”.
Il concorso letterario è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri e si articola in sei sezioni:
Sez. A Poesia in metrica in lingua italiana a tema libero;
Sez. B Poesia in verso libero in lingua italiana a tema libero:
Premio “Università degli studi di Teramo” Speciale Giovani- Poesia under 25:
iscrizione gratuita al 1° anno universitario UniTE, valido per tutti gli indirizzi laurea;;
Sez. C Poesia in vernacolo a tema libero;
Sez. D Silloge edita (dal 2016 al 2019);
Sez. E Racconto breve a tema libero:
Premio “Università degli studi di Teramo” Speciale Giovani – Narrativa under 25:
iscrizione gratuita al 1° anno universitario UniTE, valido per tutti gli indirizzi di laurea;;
Sez. F Romanzo storico edito (dal 2016 al 2019).
Premi speciali:
-Premio speciale “Rosa d’argento” Comune di Roseto degli Abruzzi: al miglior racconto sul tema sociale, Motivazione;
-Premio speciale “Lucio Cancellieri”: alla migliore poesia dialettale abruzzese, prestigioso oggetto della Ceramica Castellana, Motivazione;
– Premio Speciale “Poesia Breve” (max 5 versi: frammento lirico, haiku, tanka) All’interno della Sez. Metrica. Targa, libri;
Premio “Università degli studi di Teramo” Speciale Giovani- Poesia under 25: iscrizione gratuita al 1° anno universitario UniTE, valido per tutti gli indirizzi laurea;
Premio “Università degli studi di Teramo” Speciale Giovani – Narrativa under 25: iscrizione gratuita al 1° anno universitario UniTE, valido per tutti gli indirizzi di laurea;
Menzionati: Oggetto della Ceramica Castellana, Attestati.
Segnalati: Attestati.
Premi : Enti patrocinanti
Premi delle nostre Associazioni partner: “Arsenio edizioni”, “Magnificat”, “Iplac”, “Teramo nostra”, “Euterpe”.
La scadenza delle iscrizioni è fissata al 30 giugno e la premiazione avverrà il 27 settembre.
Per ulteriori informazioni scrivere a [email protected], consultare il sito https://ift.tt/3bnWfy4 oppure telefonare nelle ore pomeridiane e serali al numero 328 2576280.
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La nascita dell’Africa Orientale Italiana, fra le tante problematiche imposte dalla creazione e dall’unificazione in una struttura nuova, organica e omogenea delle vecchie colonie e dei nuovi territori acquisiti, rese opportuno anche un’armonizzazione dei sistemi di registrazione degli autoveicoli tanto più che la guerra del 1935-36 aveva causato un incremento eccezionale della motorizzazione: moltissimi automezzi erano stati importati dall’Italia, altri erano stati trasformati localmente e di altri si erano perse le tracce perché distrutti o “cannibalizzati” per fornire pezzi di ricambio e il tutto, di fronte all’urgenza imposta dal conflitto e poi dalla frenetica costruzione delle prime grandi opere, era avvenuto senza nessuna formalità così che il settore doveva essere completamente riordinato.
Prima della guerra italo-etiopica la situazione della motorizzazione nel Corno d’Africa era la seguente:
– In Abissinia circolavano non più di un migliaio di autoveicoli appartenenti a pochi notabili, ai diplomatici e agli stranieri residenti, oltre a un numero molto limitato di autocarri, autobus e taxi. La registrazione era su base locale con targhe in caratteri amarici indicanti i nomi della città o l’impiego cui era destinato il mezzo.
– L’Eritrea aveva raggiunto un buon livello di motorizzazione quantificabile in circa un autoveicolo ogni dieci abitanti italiani, cioè una densità molto superiore a quella madrepatria che sarebbe stata raggiunta solo negli anni ’60, e l’automobile aveva cominciato a diffondersi anche fra gli indigeni più abbienti e i commercianti che, tra l’altro, si erano dimostrati autisti provetti. Le targhe erano identiche a quelle nazionali, ma anziché la sigla provinciale portavano per esteso la dicitura “Eritrea”.
– In Somalia, anche per la carenza di strade, il numero di autoveicoli, al di fuori di Mogadiscio e del complesso industriale del Villaggio Duca degli Abruzzi, restava limitato. Nel 1935 era stato istituito il Pubblico Registro Automobilistico e le targhe portavano la dicitura “Somalia” o la sigla “SO”.
Dopo un primo periodo di completa “anarchia” il 2 febbraio 1937 fu promulgato il Decreto del Vicerè n. 45 che istituì per ogni Governatorato il Pubblico Registro Automobilistico e impose l’adozione di targhe analoghe a quelle italiane, ma caratterizzate da una striscia tricolore che portava sovrimpressa la sigla A O I.
Sulle targhe posteriori tale striscia era applicata sul lato sinistro per tutta la sua lunghezza, mentre su quelle anteriori era i caratteri erano posti superiormente, su di un talloncino in dimensioni ridotte.
Le targhe erano prodotte localmente – da qui una certa differenza della grafica dei singoli caratteri rispetto a quelli standard in uso in Italia – e portavano il cosiddetto “punzone ufficiale” costituito da un disco alluminio con impresso il fascio littorio che ne attestava l’autenticità.
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I tipi previsti dalla normativa erano i seguenti:
Colore
Dimensioni (cm)
Dimensioni della striscia tricolore (cm)
Fondo
Scritte
Autoveicoli (posteriore)
Nero
Bianco
22×36
22×6
Autoveicoli (Anteriore)
“
“
7×30
3×6
Rimorchi
“
“
22×36
22×6
Motocicli
Bianco
Azzurro
16×24
14×4
Le sigle di immatricolazione erano le seguenti:
AA (Addis Abeba)
AM (Amara)
ER (Eritrea)
GS (Galla e Sidama)
HA (Harar)
SO (Somalia)
A seguito della trasformazione del Governatorato di Addis Abeba in Governo dello Scioà (RDL 11 novembre 1938) vennero rilasciate anche targhe con la sigla SC.
La n.1 dell’Eritrea fu rilasciata il 15 marzo ad una Fiat 508 dell’Ufficio Eritreo dell’Economia (Cioè la locale Camera di Commercio), la n.1 della Somalia ad una Lancia Augusta il 30 aprile 1937 e la n.1 di Addis Abeba ad un furgone Fiat 508 della società Olivetti.
Dopo il 1941 gli uffici italiani, pur sotto tutela inglese, continuarono a funzionare e a rilasciare le targhe senza soluzione di continuità nella numerazione, anche se naturalmente queste non portavano più la striscia tricolore che su quelle esistenti venne tagliata, ricoperta da una mano di vernice oppure i tre colori furono sostituiti da quelli etiopici. Scomparve ovviamente anche il punzone ufficiale, facilmente eliminabile perché consisteva in un dischetto di alluminio avvitato.
Sono molto curiose le vicende successive agli anni ‘40: infatti le targhe continuarono ad essere rilasciate senza modificazioni nelle dimensioni e nella grafica rispetto a quelle dell’epoca coloniale.
Quelle etiopiche si limitarono a cambiare le sigle adottando l’alfabeto amarico al posto di quello latino, mentre in Eritrea addirittura sopravvissero immutate durante il periodo di federazione con l’Etiopia e solo nel 1960 cambiarono la sigla ER in AS (Asmara) in amarico.
In Somalia, pur con qualche modifica, continuarono ad essere rilasciate sia durante l’amministrazione fiduciaria italiana che per un trentina d’anni dopo l’indipendenza scomparendo in pratica negli anni ’90 con la disgregazione del paese.
Perfino la numerazione, che era iniziata con il numero 1 nel 1937, era proseguita consequenziale.
I nuovi assetti politici odierni, l’informatizzazione e non ultima, l’imitazione dei sistemi introdotti all’estero, hanno profondamente modificato le targhe attuali somale ed etiopiche. L’Eritrea indipendente adottò invece una targa ispirata a quella precedente agli anni ’60 che non si può negare abbia mantenuto una certa “aria di famiglia” venendo sostituita da un tipo più anonimo solo in tempi recentissimi.
di Guglielmo Evangelista
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Le targhe automobilistiche dell’Africa Orientale La nascita dell’Africa Orientale Italiana, fra le tante problematiche imposte dalla creazione e dall’unificazione in una struttura nuova, organica e omogenea delle vecchie colonie e dei nuovi territori acquisiti, rese opportuno anche un’armonizzazione dei sistemi di…
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di Stefania Mezzina
ROSETO – Una mattinata da ricordare, per Roseto degli Abruzzi, la città adriatica guidata dal sindaco Sabatino Di Girolamo: la targa è stata scoperta, alla presenza delle autorità civili e militari, a seguire il convegno a Palazzo del Mare in ricordo del poeta e della tragedia delle Foibe.
In Via Piave è tornata l’originale targa marmorea rimossa all’indomani della sua apposizione nella casa dove visse gli ultimi dieci anni di vita (1954/1964), ospite della letterata (nativa di Caramanico Terme) Angiolina Scavongelli Giannuzzi e del giornalista teatino, Donatello D’Orazio. La targa fu posizionata dagli amici del circolo letterario rosetano “De Micheli”, ma poi subito rimossa dalle autorità dell’epoca per la mancanza di autorizzazioni.
Erano presenti la Dottoressa Roberta Di Silvestro, in rappresentanza della Prefettura di Teramo; l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, professoressa Donatella Bracali e l’esule istriana Rita Boico Saccomandi; oltre al delegato della Società Storica Dalmata, Carlo Cetteo Cipriani.
Prima dell’inizio della manifestazione, i ragazzi degli istituti scolastici: “Saffo”, “Moretti”, Roseto1 e Roseto 2, che erano stati invitati dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Luciana Di Bartolomeo, hanno cantato l’inno d’Italia.
Hanno inviato i saluti istituzionali, perché impegnati in altre sedi, l’Onorevole Valentina Corneli, il Presidente del Consiglio comunale di Giulianova, Paolo Vasanella e l’Assessore alla Cultura, Carmelita Bruscia. Particolarmente toccante è stato il contributo musicale, curato dal Maestro Francesco Pincelli, autore con il poeta De Micheli della canzone “Melodia tra le Rose”, inno ufficiale di Roseto, con l’intervento canoro del baritono Fabrizio di Remigio.
Al convegno, dopo i saluti istituzionali, sono intervenuti il ricercatore storico e promotore dell’evento, Walter De Berardinis, con un racconto dettagliato delle vicende umane e professionali del poeta; il docente e giornalista, William Di Marco, con un intervento sulle foibe e l’esodo Giuliano-dalmata, e dello storico rosetano, Mario Giunco, con racconti sul cenacolo letterario “Antonio De Micheli” nato dopo la sua morte a Pescara (1964).
De Berardinis, in collaborazioni con le associazioni degli esuli, replicherà l’evento a Giulianova, visto che nelle ultime volontà del poeta c’era il desiderio di essere seppellito nella città degli Acquaviva.
Antonio De Micheli era nato nel 1881 a Sebenico in Dalmazia ed era un irredentista italiano, giornalista, poeta, preside e docente a Pisino, Idria, Trieste, Udine e Parma ed anche internato civile a Wagna in Austria, durante la 1° Guerra Mondiale ed esule dalmata nella 2° Guerra Mondiale.
La manifestazione è stata patrocinata dalla Città di Roseto degli Abruzzi e Giulianova, Comitato 10 febbraio, Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Associazione Culturale Cerchi Concentrici e dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
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