#THALESALENIAAEROSPACE
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Asi e Nasa porteranno l'Italia sulla Luna
L'Agenzia spaziale italiana - Asi - è sempre più in simbiosi con gli obiettivi della Nasa. Le due agenzie spaziali hanno stretto un’intesa per il lancio di Artemis, il programma che punta a riportare l'uomo sulla Luna entro il 2024. 
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Il presidente dell'Asi, Giorgio Saccoccia, e l'amministratore della Nasa, James Bridenstine, hanno siglato a Washington, il "joint statement for cooperation in space exploration". L’accordo rafforza lo scambio tra le due agenzie, mettendo a sistema le capacità per  una cooperazione bilaterale di lunga durata nel programma Artemis. Soddisfazione è stata espressa dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro, che detiene la delega strategica alle funzioni di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali e che presiede il Comitato interministeriale ad hoc (Comint) la cabina di regia dello spazio italiano.    Così ha commentato l’accordo Fraccaro: “Con la sigla della dichiarazione congiunta tra l'Asi e la Nasa la cooperazione già in essere viene ulteriormente estesa e soprattutto si mette nero su bianco che, nella prossima missione di sbarco degli astronauti sulla Luna, la tecnologia utilizzata per l'esplorazione al suolo sarà italiana. Come governo siamo particolarmente orgogliosi di questo risultato. Il ruolo di leadership dell’Italia nello spazio. L'accordo tra Asi e Nasa consentirà di rafforzare i rapporti bilaterali esistenti sia sul piano scientifico che dell'esplorazione umana, a partire proprio dal programma Artemis. L’'Italia fornisce già oggi un contributo determinante ai programmi spaziali internazionali, in particolare con l'apporto tecnologico e scientifico alla Stazione spaziale internazionale e con l'esperienza che possiamo vantare nello sviluppo dei moduli pressurizzati. E la rinnovata alleanza tra le due agenzie, spiana la strada anche ad una cooperazione bilaterale per un programma di lungo termine dell'esplorazione umana su Marte. Forti di questi risultati lavoreremo per massimizzare i benefìci della cooperazione con la Nasa con l'obiettivo di rendere il settore aerospaziale il volano per lo sviluppo del nostro Paese”.  L'Italia è  presente e a pieno titolo nel settore con  Thales Alenia Space Italia, frutto della joint venture tra Leonardo e la francese Thales. Oltre ai moduli pressurizzati prodotti per la Stazione Spaziale Internazionale siamo protagonisti anche nella missione ExoMars  dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) che sarà a guida italiana e porterà all’esplorazione del pianeta Marte.    Read the full article
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purpleavenuecupcake · 6 years ago
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Aeronautica Militare: in cantiere sviluppo capacità lanciare micro satelliti nello spazio
L’Italia con l’#Aeronautica Militare vuole lanciare micro satelliti nello spazio con l’ausilio di velivoli da caccia. Parliamo dell’#Aviolancio. L’idea è quella di usare i caccia #Typhoon come ‘lanciatori’ per mettere in orbita, a circa 250 chilometri di altezza, dei satelliti destinati principalmente all’osservazione della Terra, quindi al controllo del territorio, sia in termini di difesa che di monitoraggio in caso di emergenza. Esiste già una sinergia tra il mondo della ricerca e dell’industria per poter sviluppare il progetto. Leader è l’Aeronautica militare, affiancata dal #Cnr, dal #Cira (Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali) e dell’#Asi (Agenzia spaziale italiana).  Tra le industrie figurano, invece, #Leonardo, #Avio e #Thales Alenia Space. La scadenza dello studio di fattibilità è prevista a dicembre 2019 con inizio dell’attività di realizzazione dei primi prototipi già a partire dal 2020. L’agenzia Dire ha approfondito l’argomento con il colonnello Aniello Violetti, Vice Capo dell’Ufficio Generale per lo #Spazio dell’Aeronautica Militare. Colonnello, cos’è l’aviolancio? “L’aviolancio è la capacità dell’Aeronautica di poter lanciare piccoli satelliti- parliamo di mini e micro satelliti, mediante l’utilizzo di velivoli stessi dell’Aeronautica militare. Quello che stiamo cercando di fare è mettere a sistema per il Paese i nostri velivoli, e quindi le nostre competenze, per dare alla nazione una capacità di mettere in orbita, come un service provider, questi satelliti per garantire quello che è il controllo dello spazio aereo ma non solo, anche la sorveglianza del territorio e, eventualmente, attività di crisis management in real time. Possiamo intervenire, anche,  in missioni di soccorso. La novità è proprio quella. L’approccio è completamente diverso dal passato. Quello che stiamo cercando di fare è mettere a sistema tutti gli enti di ricerca nazionali e tutte le piccole e medie imprese per realizzare una capacità nazionale”. Perché necessitiamo di tale capacità? “Perché al momento non abbiamo un sistema che permetta di intervenire in tempi brevi in situazioni di emergenza. Una simile capacità potrebbe dare possibilità al Paese di intervenire in tempi veramente rapidi, anche qualche giorno o massima una settimana dall’insorgenza dell’evento, e garantire la capacità di sorveglianza in caso di necessità”.“Lo studio di fattibilità, precisa Violetti, è congiunto. L’Aeronautica ha la leadership insieme al Cnr per individuare i costi effettivi dell’impresa e le capacità e capire ciò che si può realizzare realmente. Prima di procedere a grossi investimenti, allo sviluppo vero e proprio, vogliamo vederci chiaro, e capire esattamente cosa si può fare quale è il business plan, quindi con quanti soldi associati”.   Read the full article
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purpleavenuecupcake · 6 years ago
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Italia e Francia lontane, ma mai così vicine, parola di Thales Alenia Space Italia
Italia e Francia lontane? Non si direbbe se si considerano i rapporti commerciali e alcune fusioni strategiche a livello globale che sono in cantiere. Fca e Peugeot si guardano sempre di più, Essilor e Luxottica, sono già in affari e poi c’è la questione del Tav. ��Poi c’è lo scontro in atto tra Tim e il primo azionista Vivendi, che possiede il 23,9 per cento, e il fondo attivista americano Elliott, sostenuto dalla Cassa depositi e prestiti appena arrivata al 9,9, per il controllo del consiglio di amministrazione. In stallo ancora la megafusione Fincantieri e Stx con l’Antitrust europeo che ha acceso un faro sul progetto di acquisizione e con il governo francese sempre indeciso se pigiare il piede sulla grandeur o arrivare a soluzioni più miti.      Come scrive “Il Foglio”, Thales Alenia Space Italia nel settore dei sistemi e delle infrastrutture spaziali, rivendica, invece, un ottimo rapporto con Thales Francese. Nata dalla joint venture tra la francese Thales (67 per cento) e l’italiana Leonardo (33), conta 8mila dipendenti nel mondo con ricavi globali per 2,6 miliardi di euro nel 2017. “Noi, come Thales Alenia Space Italia – riferisce al Foglio l’amministratore delegato Donato Amoroso – continuiamo con il solito impegno a soddisfare le richieste dei clienti e le collaborazioni internazionali sia in ambito istituzionale sia di export. Insomma, l’Industria Spaziale Italiana va avanti”.     Nel 2018 il settore delle telecomunicazioni ha inciso nel portafoglio di Thales Alenia Space per il 40 per cento del totale. Anche se la responsabilità del business delle telecomunicazioni ricade sotto la Francia, l’apporto della divisione italiana risulta fondamentale, essendo specializzata anche nei carichi utili cosiddetti flessibili di ultima generazione e in quelli digitali per applicazioni sia civili sia militari, tanto che una parte consistente dei profitti viene consolidata in Italia. Il portafogli ordini di Thales Alenia Space ha un valore, in Italia, di 700 milioni di euro l’anno, a seguito di commesse sia istituzionali sia export distribuite non solo nel campo delle telecomunicazioni ma anche nell’osservazione della terra e nell’esplorazione e scienza. “Nel corso degli ultimi anni – dice l’Ad, Amoroso – Thales Alenia Space ha rafforzato la sua posizione che ha portato all’apertura di nuovi mercati e all’acquisizione di nuovi clienti, a cominciare dalla Russia per passare al continente americano fino al sud est asiatico, in particolare in Corea del Sud e in Cina. Nei prossimi anni i programmi sono legati all’esplorazione, come ExoMars (all’orizzonte, dopo Marte, ci sono la Luna e la realizzazione del programma Space Rider), all’osservazione della terra con lo sviluppo della nuova generazione fino alla Navigazione con il rinnovo della costellazione Galileo”.    Tra i tanti dossier aperti con la Francia, quello di Thales Alenia Space Italia sembra funzionare a testimonianza di un’Italia che va oltre le polemiche politiche. Il comparto aerospaziale muove oltre 380 miliardi di dollari l’anno a livello globale e che per Morgan Stanley è un valore che triplicherà entro venti anni. Una ricerca effettuata dall’Asi con il dipartimento di Economia dell’Università di Roma Tre ha rilevato che ogni euro investito nelle attività spaziali ne produce 11 di ritorno economico sul territorio. Non sono numeri da “balle spaziali”. Read the full article
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purpleavenuecupcake · 6 years ago
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A marzo il lancio del “Satellite Prisma” un programma nato per rivoluzionare l’osservazione delle Terra
Il satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana studierà la terra utilizzando un sensore ottico iperspettrale, che può aprire nuovi scenari per il controllo dei processi ambientali del nostro pianeta Si avvicina il lancio della missione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa). Il satellite verrà lanciato dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese la notte tra l’8 ed il 9 marzo prossimo, utilizzando il lanciatore VEGA dell’Agenzia Spaziale Europea di progettazione e costruzione italiana. Dalla sua orbita, a circa 620 chilometri di quota, PRISMA guarderà la Terra su scala globale con occhi diversi essendo dotato di una innovativa strumentazione elettro-ottica. Il satellite italiano osserverà il pianeta con lo strumento iperspettrale operativo più potente al mondo, in grado di lavorare in numerose, strette e contigue bande disposte dal visibile al vicino infrarosso (VNIR, Visible and Near InfraRed) e fino all’infrarosso ad onde corte (SWIR, Short Wave InfraRed). Il satellite PRISMA è un progetto dell’ASI e rappresenta un’eccellenza a livello globale, che mette in luce le capacità del nostro Paese di fornire un sistema spaziale chiavi in mano, dalla progettazione alla realizzazione, dal lancio alla gestione dei dati a terra. PRISMA è stato realizzato da un RTI, Raggruppamento Temporaneo di Imprese, guidato da OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica. A definire ancor meglio il profilo nazionale è il lancio che avverrà con il vettore VEGA prodotto da AVIO, lanciatore dell’ESA ma di concezione e costruzione a prevalenza italiana. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avverrà dal Centro Spaziale di Matera. La missione potrà dare un contributo senza precedenti all’osservazione dallo spazio delle risorse naturali e allo studio dei principali processi ambientali (es. interazioni tra atmosfera, biosfera e idrosfera; osservazione dei cambiamenti dell’ambiente e del clima a livello globale; effetti delle attività antropiche sugli ecosistemi). Nell’ambito applicativo, PRISMA sarà in grado di fornire preziose informazioni a supporto delle opere di prevenzione rispetto ai rischi naturali (come quello idrogeologico) ed antropici (tra cui l’inquinamento del suolo), del monitoraggio dei beni culturali, delle azioni di ausilio alle crisi umanitarie, delle attività agricole e di sfruttamento delle risorse minerarie. A differenza dei sensori ottici passivi satellitari attualmente operativi, che registrano la radiazione solare riflessa dal nostro pianeta in un numero limitato di bande spettrali - tipicamente al massimo una decina – la strumentazione a bordo del satellite PRISMA è infatti in grado di acquisirne 240 (239 bande spettrali più il canale pancromatico); ciò permetterà di raffinare le conoscenze riguardanti le risorse naturali ed i principali processi ambientali in atto, come i fenomeni legati al cambiamento climatico. La tecnologia iperspettrale permette, infatti, di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono. Ogni materiale ha una propria firma spettrale, una vera impronta digitale: una combinazione unica di colori, detti bande spettrali. Lo strumento di PRISMA sarà in grado di analizzare questa firma viaggiando a 27.000 km all’ora, e potrà così identificare un oggetto o risalire alle caratteristiche di un’area sotto osservazione. Il logo della missione PRISMA riprende alcuni aspetti stilizzati del progetto: il profilo del satellite, l’osservazione della Terra con un payload iperspettrale e un prisma. Il logo include inoltre l’iscrizione che riporta gli attori principali: l’Agenzia Spaziale Italiana ed il team industriale del RTI formato da OHB Italia e Leonardo. Prisma rappresenta la sintesi perfetta di un sistema industriale, di ricerca e progettazione completa. Una compagine industriale composta da: OHB Italia è responsabile della gestione dell’intero programma e della missione, dell’ingegneria di sistema, della progettazione, dello sviluppo e dell’integrazione della piattaforma e di tutte le attività di validazione del satellite. L’integrazione del satellite è stata effettuata negli stabilimenti OHB Italia di Tortona, Alessandria. Leonardo ha progettato e costruito a Campi Bisenzio (FI) il payload elettro-ottico della missione PRISMA, che comprende, oltre a una fotocamera a colori, lo strumento iperspettrale più potente al mondo attualmente operativo per l’osservazione della Terra. Sempre da Campi Bisenzio arriva il sensore stellare che permetterà al satellite di orientarsi nello spazio, mentre a Nerviano (MI) Leonardo ha realizzato i pannelli solari e l’unità di alimentazione di PRISMA. Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) ha realizzato il Segmento di Terra – che comprende il centro di controllo della missione al Fucino (AQ) e il centro di acquisizione ed elaborazione dei dati a Matera – e gestirà LEOP (Launch and Early Orbit Phase) e attività di test in orbita. Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%), infine, ha realizzato il sistema di trasmissione dei dati a bordo del satellite. VEGA sarà il lanciatore ESA che porterà in orbita PRISMA. Sarà il lancio numero 14 per vettore realizzato da AVIO, la società un gruppo internazionale leader nel settore dei lanciatori spaziali, nella propulsione e nel trasporto spaziale. È capocommessa per Vega, il lanciatore spaziale progettato per trasportare satelliti in orbita terrestre bassa (LEO- Low Earth Orbit), che ha permesso all’Italia di avere accesso diretto allo spazio. Avio gestisce la catena di fornitura industriale di Vega, di cui fanno parte società di sette diversi Paesi europei. Vega viene sviluppato e fabbricato per il 65% in Italia, mentre il rimanente 35% delle attività di produzione è distribuito tra Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Svezia e Francia.   Read the full article
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