#Strategie di sviluppo personale 2025
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Crescita Personale 2025: Strategie e Strumenti per il Tuo Sviluppo
La crescita personale è un processo continuo che ci permette di affrontare le sfide, sviluppare nuove competenze e migliorare il nostro benessere. Nel 2025, con il mondo che evolve rapidamente, investire su noi stessi non è solo una scelta, ma una necessità. Questo articolo offre strategie pratiche, strumenti innovativi e consigli applicabili per aiutarti a progredire, indipendentemente dalla tua…
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Decifrare gli obiettivi di sviluppo digitale dell’Italia
In tempi recenti, l’Italia ha avviato un’audace iniziativa di sviluppo tecnologico, con l’intento di potenziare la connettività e l’accesso digitale della popolazione. Questo ha richiesto investimenti massicci nel settore delle telecomunicazioni, in particolar modo sulle linee fisse a banda larga. Lo sforzo sulla connettività a banda larga Storicamente l’Italia ha incontrato difficoltà relative alla connessione Internet, soprattutto rispetto alla banda larga terrestre. L’incremento globale dell’utilizzo di Internet non è stato tecnologicamente sviluppato in Italia, posizionata al 25° posto tra i Paesi dell’UE per velocità media di Internet. Questo ha causato problematiche largamente diffuse quali la limitazione dell’accesso a numerosi servizi digitali, soprattutto quelli che necessitano di una molta banda, come le applicazioni di videochiamata, le piattaforme O.T.T. Allo stesso tempo, però, c'è una grande necessità di software specifici che garantiscano sicurezza e anonimato, come le VPN app. Grazie a queste applicazioni è ora possibile aggirare queste restrizioni e stanno guadagnando popolarità. Un audace obiettivo di sviluppo digitale richiede effettivamente una rete robusta. Di conseguenza, questo piano strategico più ampio fornisce un caso di studio essenziale per comprendere l’importanza di un’infrastruttura digitale globale rafforzata. Gli obiettivi: economicità, accessibilità, velocità Gli obiettivi principali del piano di investimento italiano sono: - l’ottimizzazione economica, - l’ampliamento dell’accessibilità - l’aumento della velocità di Internet. Il contesto storico svolge un ruolo fondamentale.: sebbene sia una delle economie avanzate, l’Italia patisce da lungo tempo un divario digitale che colpisce le regioni rurali.L’intento è quindi quello di assicurare che tutte le famiglie in Italia, compresa quelle che vivono in zone remote, possano avere a disposizione linee fisse a banda larga entro il 2025. Il piano mira, inoltre, a risolvere il problema dell’accessibilità economica, rendendo l’Internet ad alta velocità disponibile a prezzi convenienti. In più, l’obiettivo è raggiungere una velocità media nazionale destinata a crescere in maniera decisa rispetto al contesto attuale, collocandosi tra i primi 5 paesi europei.Nuovi modelli di sviluppo: tra smartworking e deurbanizzazioneÈ importante sottolineare come queste dinamiche si intreccino con gli altri comparti strategici della crescita del Paese: da una parte l’istruzione e, dall’altra, il mondo del lavoro. Poter contare su una rete digitale di prim’ordine permetterebbe di creare delle vere alternative agli scenari attuali, con una decentralizzazione delle attività produttive terziarie, in sinergia con un nuovo modello di scuola, che interesserebbe anche l’edilizia. Pensiamo, per esempio, a cosa potrebbe accadere con incremento dello strumento dello smartworking e il ripopolamento dei centri dell’entroterra. Da una parte la creazione di strutture e servizi in quei luoghi che hanno subito l’abbandono in favore delle città, dall’altra una deurbanizzazione con innegabili vantaggi per la qualità della vita personale e in favore di un ambiente più sostenibile. Conclusioni: lo scenario che si profila In sintesi, stabilire obiettivi e delineare strategie sono elementi imprescindibili di ogni piano di sviluppo digitale nazionale. L’investimento italiano nelle connessioni fisse a banda larga ne è un esempio significativo, che testimonia l’ambito e la portata delle misure e degli incentivi necessari per garantire l’inclusione digitale di tutti i cittadini. Il cammino dell’Italia verso la realizzazione di questi obiettivi, se correttamente compiuto, potrebbe essere fonte di ispirazione e illuminazione per altri Paesi in tutto il mondo. image source - https://pixabay.com/photos/fiber-cable-wire-connection-4814456/ Read the full article
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Luiss Business School: si preparano i professionisti Fintech
Alla Luiss Business School si è dato il via al Flex executive Programme in fintech: il programma mira a formare e preparare i professionisti di livello medio e alto nei servizi finanziari, nonché gli investitori e imprenditori interessati ad acquisire una solida comprensione degli sviluppi del fintech e delle strategie aziendali attuabili.
Con l’obiettivo di fornire una comprensione approfondita del panorama fintech, tramite una serie di lezioni, approfondimenti di mercato, sviluppo delle competenze e visite all’ecosistema, non mancano le applicazioni pratiche per prepararsi a sperimentare il cambiamento.
Con prospettive di crescita a livello globale di 124,3 miliardi di dollari entro la fine del 2025 e con un tasso di crescita annuale composto del 23,84%, il fintech rappresenta il presente e il futuro dei servizi finanziari. Nonostante il gap con principali paesi europei, l’ecosistema italiano presenta buone prospettive evolutive ma tra gli ostacoli allo sviluppo indentificati da Banca D’Italia nell’ultima indagine sul settore c’è la mancanza di personale qualificato.
Il Flex executive Programme in fintech è il risultato di una sinergia tra la Luiss Business School – riconosciuta per la metodologia didattica esperienziale ed innovativa e per la formazione di profili con competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro – e il Fintech District – la community internazionale di riferimento per l’ecosistema fintech in Italia.
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Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT), principalmente malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie croniche e diabete, rappresentano l’epidemia più grave del terzo millennio. Sono responsabili di quasi il 70% della mortalità globale e di oltre il 90% di quella del nostro Paese e di tutti i Paesi ad economia avanzata. Una vera e propria epidemia che ha gravi ripercussioni sulla qualità di vita della popolazione e un impatto socio-economico importante. La prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili si fonda sull’adozione di stili di vita salutari, un’alimentazione più equilibrata, l’eliminazione dell’abitudine al fumo di tabacco, un’attività fisica regolare e la promozione di un ecosistema libero dall’inquinamento. Interventi coordinati e integrati sui principali fattori di rischio sono prioritari e indispensabili per migliorare la salute, la qualità della vita e il benessere del singolo e della società.
Oggi alle terme viene tenuta in forte considerazione la necessità di rispondere alle esigenze di prevenzione e di gestione delle patologie croniche e degenerative che, come già sottolineato dal Ministro Lorenzin, devono essere valutate in maniera appropriata e precoce perché gli interventi di prevenzione in ambito termale siano efficaci anche nel ridurre l’impatto delle riacutizzazioni e delle complicanze.
Il Servizio Sanitario Nazionale, con il decreto sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del 2017, garantisce per molte e rilevanti patologie l’erogazione delle cure termali con finalità preventiva oltre che curativa e riabilitativa, tenendo conto delle consistenti evidenze scientifiche e del significativo risparmio in ambito sanitario.
Fin dal 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce alle cure termali un ruolo importante come presidio di salute e di prevenzione per molte malattie cronico-degenerative. Di fatto, da molto tempo le terme in Europa fanno già parte di quella rete di strutture idonee ad un ruolo significativo nella cura integrata di molte patologie croniche in tutte le fasce di età. Da evidenziare che i trattamenti termali, per svariate patologie muscoloscheletriche, reumatiche, respiratorie, della pelle e altre malattie sono inclusi nei LEA del Servizio Sanitario Nazionale.
Terme di Sirmione è in linea con la dichiarazione del Ministro della Salute e sta specializzando e sviluppando la propria attività e offerta in questa direzione. I programmi di prevenzione, fra loro integrati, e i check up di Terme di Sirmione hanno la finalità di contrastare i 4 grandi fattori di rischio (ipertensione, fumo, alcol, sovrappeso). A tal fine sono stati introdotti nuovi servizi e ambiti di competenza che si integrano con le rinomate specializzazioni di Terme di Sirmione in Otorinolaringologia, Broncopneumologia e Reumatologia: Dermatologia Clinica ed Estetica, Ginecologia e Uroginecologia, Servizio Nutrizionale, Riabilitazione, Osteopatia e Servizio Vascolare.
Le moderne strategie terapeutiche prevedono l’impiego di interventi diagnostico–terapeutici precoci, integrati e multidisciplinari, nell’ambito di programmi coerenti focalizzati sulla prevenzione e sugli stili di vita per tutte le fasce d’età: Bambini sani, Salute dei giovani adulti, Salute degli anziani e Salute della Donna.
Sottolinea Alberto Ugazio, Direttore Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: “Nel recente passato milioni di bambini morivano ogni anno di malattie infettive e le strategie di prevenzione, igiene personale e ambientale, vaccinazioni, si focalizzavano su queste. Il problema di oggi è rappresentato dalle malattie croniche non trasmissibili prevenibili con l’adozione di salutari stili di vita, difficoltosi però da adottare in età adulta. E’ quindi sempre più evidente che l’approccio ottimale è l’adozione di stili di vita salutari quanto più precocemente possibile, quindi fin dai primi anni di vita. Gli studi condotti in questi ultimi vent’anni dimostrano in modo ormai solido che le influenze dell’ambiente durante le prime fasi della vita – dal concepimento fino approssimativamente al secondo anno (“i primi 1000 giorni”) – condizionano il rischio biologico di andare incontro a malattie non trasmissibili molto più tardi nel corso della vita. La Pediatria, che ha svolto negli ultimi cent’anni un ruolo cruciale nella prevenzione delle malattie infettive, nel crollo della mortalità infantile e nello straordinario incremento dell’aspettativa di vita, deve oggi affrontare una nuova sfida: prevenire in età pediatrica l’epidemia delle MCNT che coinvolge prevalentemente l’adulto e l’anziano.”
Le malattie cardiovascolari contribuiscono in modo determinante alla cosiddetta epidemia di malattie croniche non trasmissibili, e rappresentano la prima causa di morbilità e mortalità in tutto il mondo. In Europa esse sono responsabili di eventi fatali in più del 40% dei casi negli uomini e in più del 50% nelle donne. Sottolinea Enrico Agabiti Rosei, Professore di medicina Interna dell’Università degli Studi di Brescia e Direttore del Centro per la Prevenzione e la Cura dell’Ipertensione Arteriosa e dei fattori di Rischio Cardiovascolare dell’Università degli Studi di Brescia: “La World Heart Federation ha lanciato una campagna per ridurre del 25% la mortalità per malattie cardiovascolari entro il 2025 (“25 by 25 Global Target”) ed ha stabilito alcuni obiettivi prioritari per raggiungere questo scopo: riduzione del 10% dell’uso di alcolici e della sedentarietà, riduzione del 30% dell’assunzione di sale e del consumo di tabacco, riduzione del 25% dei casi di ipertensione, nessun aumento dell’incidenza di obesità e diabete. Purtroppo, un enorme problema è rappresentato dalla scarsa aderenza alle indicazioni per un corretto stile di vita e alla terapia farmacologica prescritta. I fattori di rischio tradizionali conosciuti non esauriscono tutte le cause di malattie cardiovascolari. Infatti, si sono aggiunte nuove cause e maccanismi fisiopatologici, ancora oggi da definire completamente, che tuttavia devono essere considerati per un approccio completo ed efficace. Sarà importante approfondire il ruolo delle malattie infiammatorie sistemiche, di nuove terapie come i farmaci anticancro, dell’inquinamento atmosferico e dei fattori psicosociali.”
Sottonlinea Carlo Sturani, Direttore Scientifico Sanitario di Terme di Sirmione e Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio: “La ricorrente e sempre più grave emergenza smog favorisce lo sviluppo di malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio determinando frequenti e gravi riacutizzazioni dei sintomi in chi già ne è affetto. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è tra i principali responsabili della mortalità e nel 2030 diverrà la terza causa di morte a livello mondiale. In Italia è la causa del 50% circa delle morti per malattie respiratorie. Un aiuto contro queste patologie può arrivare dalle cure termali con acque sulfuree. Lo confermano le evidenze di decine di studi clinici pubblicati su autorevoli riviste scientifiche che hanno dimostrato l’efficacia delle cure termali non solo per malattie otorinolaringoiatriche quali laringofaringite, rinosinusite e otite cronica ma anche per bronchiti croniche e gravi come la BPCO associata ad un’aumentata risposta infiammatoria cronica delle vie aeree e del polmone a particelle nocive o gas. I benefici delle cure termali per le vie respiratorie si fondano su molteplici meccanismi d’azione. Le cure termali inalatorie con acque sulfuree svolgono un’azione mucolitica, antiossidante ed antinfiammatoria molto importante per migliorare i sintomi, diminuire la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni e contribuire a contrastare la progressione del danno broncopolmonare indotto dal fumo e dall’inquinamento. In questo contesto, il Progetto Respiro formulato da Terme di Sirmione consiste nell’eseguire visite specializzate e test appropriati per rimuovere o ridurre i fattori di rischio (prevenzione primaria), e per prevenire le conseguenze delle malattie respiratorie croniche con diagnosi e interventi precoci e appropriati (prevenzione secondaria). Programmi e Check up appropriati per fumatori (anche passivi), russatori, persone in sovrappeso e per coloro che hanno tosse frequente, catarro, malattie che coinvolgono bronchi e polmoni. L’idrogeno solforato che caratterizza le acque sulfuree come quelle di Sirmione, diminuisce lo stato infiammatorio in generale: non solo nella BPCO, ma anche in situazioni caratterizzate da infiammazione ad andamento cronico e ripetitivo in altri organi come la pelle, in particolare nei casi di psoriasi e dermatite atopica. Osteoporosi, arteriosclerosi e ipertensione, Alzheimer e Parkinson sono oggi le nuove frontiere della ricerca sui benefici delle acque termali sulfuree: su questo versante gruppi di ricerca italiani e stranieri hanno dimostrato negli ultimi 10 anni che i solfuri contenuti nell’acqua termale sono in grado di ritardare la progressione di queste patologie grazie alle azioni antinfiammatoria, antiossidante e trofica. I risultati della recente Consensus Conference Italiana sulla riabilitazione in ambito termale presentati nel 2017 dal Ministero della Salute confermano il ruolo della riabilitazione in ambito termale in termini di qualità di vita dei pazienti con patologie muscolo-scheletriche e di riduzione delle liste d’attesa e della spesa sanitaria.”
Sono numerose le evidenze scientifiche che dimostrano in modo crescente l’efficacia della medicina termale e dell’uso delle sue acque, in particolare di quelle sulfuree in cui si evidenzia il ruolo dell’idrogeno solforato, H2S come gas trasmettitore nella prevenzione dei processi infiammatori cronici.
Come sottolinea Giuseppe Cirino, Professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, tra i primi 100 ricercatori italiani nel mondo e tra i primi 10 ricercatori in Italia nella disciplina farmacologia: “L’idrogeno solforato riveste un ruolo importante nell’omeostasi di diversi sistemi del nostro organismo come quello nervoso, respiratorio e cardiocircolatorio. In questi ultimi 10 anni sono stati condotti studi e si sono accumulati dati sperimentali che hanno dimostrato il coinvolgimento di H2S nella modulazione del tono della pressione sanguigna, delle funzioni cardiache della nocizezione, e nella regolazione della risposta infiammatoria polmonare e nella funzione erettile.”
La terapia termale è riconosciuta come efficace e appropriata per molte patologie croniche o recidivanti dai cittadini “pazienti” e dai medici di famiglia che constatano una riduzione delle riacutizzazioni, dell’impiego di farmaci e ospedalizzazione che si mantiene nel tempo con una vera e propria azione di prevenzione per tutte le fasce di età. La medicina termale oggi si sta strutturando come Medicina del Benessere e della Salute destinata a supportare la consapevolezza dell’essere in buona salute, ponendo attenzione agli stili di vita, alle cure da dedicare al proprio fisico, alla nutrizione e alla gestione dell’attività fisica.
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La prevenzione nel terzo millennio. Il ruolo delle terme. Se ne parla in un Convegno all’Acquaviva di Desenzano del Garda Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT), principalmente malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie croniche e diabete, rappresentano l’epidemia più grave del terzo millennio.
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