#Storie d’amore e riflessione interiore
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La porta socchiusa a mezzanotte
La nebbia si dissolveva lentamente, come se volesse concedere alla notte un momento di chiarezza prima di svanire del tutto. Ero seduta su una panchina di legno, in un piccolo giardino nascosto nel cuore della città. Le luci dei lampioni tremolavano appena, riflesse sulle pietre bagnate. C’era qualcosa nell’aria, una tensione dolce e misteriosa, che mi faceva sentire sospesa tra realtà e…
#Emozioni sospese tra realtà e immaginazione#La magia nascosta nelle città senza tempo#Misteri e incontri casuali nella notte#Racconti romantici ambientati a Roma#Storie d���amore e riflessione interiore
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BEASTARS
Da oggi volevo cominciare una sottospecie di rubrica, visto che in molti non sanno cosa fare -me compreso- o, addirittura, cosa guardare, come se il tempo non fosse mai sufficiente, nemmeno in questo periodo, nemmeno per iniziare qualcosa e decidere se possa valerne o meno la pena.
Ho deciso d’iniziare con un anime, giusto perché ne sono un patito; Beastars lo si può guardare su Netflix e, sinceramente, prima che uscisse sulla piattaforma, manco lo conoscevo, ma posso dirvi, fin da subito, che l’ho trovato parecchio interessante.
La vicenda segue diverse storie: si comincia con l’omicidio di un alpaca (avete presente Zootropolis? Ecco, siamo in una società composta solamente da animali) da parte di un carnivoro e successivamente vengono introdotti i personaggi: avremo Legoshi, un lupo grigio, nonché personaggio principale, esattamente come Rouis, un cervo, che punta al titolo di Beastars, cioè il simbolo più puro del socialismo, un vero e proprio leader sociale in cui riporre le aspettative per una civiltà migliore e Haru, una coniglietta nana.
Premessa doverosa quella dell’omicidio di un erbivoro perché da qui si sviluppa la storia d’amore tra Legoshi ed Haru, un lupo ed un coniglio, che lancia parecchi spunti di riflessione sui sentimenti, sul sesso e su istinti primordiali che si nascondono tra le pieghe più oscure del nostro animo; paradossalmente Legoshi è un animo buono, timido e insicuro, timoroso di mostrare la sua vera natura, mentre Haru, nonostante le piccole dimensioni, è una forza della natura, nasconde il suo senso di inferiorità dietro una spavalderia e un atteggiamento promiscuo che putroppo l'ha bollata come "la sgualdrina della scuola". Tra i due va insinuandosi piano piano la figura di Rouis e, infine, come dimenticare l’elemento di disturbo in una storia già di per se complicata? Juno, una lupa combattiva e tanto decisa a soffiare il ruolo di Beastars a Rouis quanto convinta a conquistare il cuore di Legoshi a scapito di Haru.
Lasciando per un attimo da parte la trama, passerei alla parte psicologica, quella più interessante: la storia, raccontata attraverso gli occhi dei protagonisti, fa vedere come sia estremamente difficile per ciascun animale andare contro i propri istinti naturali. Le (dis)avventure dei due protagonisti, Legoshi e Haru, sono la perfetta rappresentazione delle paure e delle ansie che ciascuno dei personaggi deve provare nel corso della propria vita: Legoshi, che ha sempre vissuto secondo dei precisi insegnamenti morali e che si è sempre dimostrato docile e gentile nei confronti dei più deboli, si ritrova totalmente disorientato quando per la prima volta nella sua vita deve affacciarsi al risveglio dei suoi bisogni naturali.. l’odore di una piccola ed indifesa coniglietta è sufficiente per destabilizzare totalmente la sua psiche, generando in lui emozioni che non è in grado di accettare, dato che per tutta la sua vita non ha fatto altro che sopprimere quella voce interiore che gli ordinava di seguire la sua natura; discorso simile si può fare per Haru che, pur passando molto del suo tempo con Legoshi, quando si trova con lui ogni fibra del suo corpo le suggerisce di scappare, in quanto lei stessa è inconsciamente impaurita da quest’ultimo.
Evitando ulteriori spoiler (mafia, mercato nero, società corrotta e parecchio fragile), consiglio questo prodotto parecchio orientaleggiante (per l’ambientazione) e dai contenuti maturi (è considerato come uno shounen ma, a tutti gli effetti, si tratta di un seinen).
Il voto complessivo è un bel 7.5, in attesa della seconda stagione.
#anime#manga#beastar#beastars#recensione#japan#naruto#bleach#onepiece#seinen#shounen#psicologico#thriller
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Gli eventi culturali del “Parco e la Commedia” a Sabaudia
Spettacolo Spettacolo Spettacolo Spettacolo Spettacolo Premiazione Premiazione Premiazione Persone presenti Locandina Il "Parco e la Commedia" Queste le parole a caldo dopo la serata inaugurale della X edizione de Il Parco e la Commedia, rassegna promossa dalla Pro Loco di Sabaudia, curata dal direttore artistico Umberto Cappadocia e dal presidente dell’Associazione Gennaro Di Leva, con i patrocini di Regione Lazio, Provincia di Latina, Città di Sabaudia, Parco Nazionale del Circeo, UILT- Unione italiana libero teatro e Consorzio Pro Loco Circe: “In questi dieci anni ancora non riusciamo a smettere di emozionarci, sorridere, commuoverci e, soprattutto, continuare a stupirci. Eravamo certi che anche quest’anno, dopo un anno di fermo forzato, il nostro pubblico ci avrebbe atteso, ma come spesso accade tutto è andato ben oltre le nostre aspettative. Come ogni nuovo inizio non possiamo nascondere la nostra emozione ma anche preoccupazione, soprattutto nelle complesse condizioni che stiamo vivendo in questo interminabile periodo. Portare avanti, senza alcuna interruzione, 16 serate per 17 spettacoli non è certo cosa ordinaria, ma l’esperienza del Parco e la Commedia diventa per noi di anno in anno sempre più straordinaria”. Tutto esaurito nell’anello di sicurezza intorno alla cavea del Centro visitatori del Parco nazionale del Circeo, allestito per assicurare il rispetto delle normi basilari anti contagio, ma alle 220 persone consentite all’interno se sono aggiunte altrettante all’esterno che, portando anche delle sedute da casa, hanno assistito allo spettacolo dall’area circostante. All’emozione di un quanto mai atteso ritrovarsi si è aggiunta anche l’assegnazione del primo premio speciale, novità nella storia di una rassegna che come unico premio ha sempre posto la grande partecipazione di pubblico. Assecondando quel desiderio di vicinanza che forse rappresenta il leitmotiv di questa edizione, il primo premio non poteva che avere il nome di Liliana e Damiano Carbonelli, da sempre a fianco della rassegna fin dal primo anno. Il premio è stato consegnato dalla nipote Maria Chiara e dal figlio Antonio ad Angelo Grieco, in rappresentanza della compagnia “Insieme per Caso”, gruppo teatrale che si è distinto per aver illuminato il palco del Parco e la Commedia dal 2012. Il teatro a cielo della cavea del Centro visitatori, in queste prime serate che si protrarranno fino all’8 agosto, continua a mostrare uno dei suoi volti più belli e lunedì 26, sempre alle 21, torna in scena un’attrice che negli ultimi due anni ha rappresentato tra i momenti più alti della rassegna. Torna protagonista della serata, dopo gli applausi più forti e prolungati che hanno posto il sigillo ad un Assolo (l’Atto unico per una donna) tutto di un fiato nell’VIII edizione e a delle Lettere d’amore (nella IX) scritte e vissute sulla scena, la meravigliosa Elisabetta Femiano. La “Compagnia il gruppo dell’arte” presenta “La notte di Medea”, elaborazione drammaturgica della Medea di Euripide di e con Elisabetta Femiano, per la regia di Danilo Proia. «Siamo partiti dai titoli di giornale – come nelle note di regia – per riscoprire che i figli nella nostra contemporaneità subiscono ancora l’orrore della morte inflitta dalle madri. È stato questo orrore, questa improvvisa finestra spalancata su l’abisso della profondità umana che ci ha costretti a indagare, a cercare di trovare una via, un percorso per tentare di capire il senso di queste terribili morti, accettare la possibilità di un senso, e con esso affrontare l’inevitabile panico di uno sguardo interiore. Questa è la Storia delle storie, è l’emblema del tragico dolore, è la vita di una donna-mito che non esita a sacrificare i propri figli sull’altare di un Amore tradito». L’allieva di Ronconi compirà nello spazio scenico lo straziante rito della catarsi. Vitale diventa realizzarlo, compierlo per poter fare di quella tenebra quale silenzio di luce, un nuovo canto di Vita. Assecondando le scelte della direzione artistica di offrire occasioni di riflessione alternandoli però a momenti di pura leggerezza, martedì 27 l’Associazione di promozione sociale Sarah Bernhardt presenta la commedia romantica diretta da Ilaria Izzo “Amore…? Chi…?”. Lo spettacolo, in accordo con una rassegna da sempre attenta a garantire l’inclusione di tutti i suoi ospiti, è fruibile anche da persone con disabilità uditiva poiché interamente tradotto in LIS-Lingua italiana dei segni grazie all’interprete Michela Ortolani. Cambio di scena e mercoledì torna sul palcoscenico a cielo aperto del Parco la compagnia “Divieto di Affissione”, diretta da Franco Tuba, che presenta “Scambio di persona all’italiana – Articolo 494”, una commedia di Giuseppe Della Misericordia. È punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno. Così viene punito lo scambio di persona secondo l’articolo 494 del nostro Codice penale, ma in questa commedia colma di satira dissacrante, di articoli del Penale ne vengono violati parecchi. Basata sull’equivoco provocato dallo scambio di persona, ma diversamente da quanto impone questo genere, i personaggi si trovano ad agire, consapevoli di quanto sta accadendo, l’uno di fronte all’altro, in un confronto senza esclusione di colpi pur di riprendersi la propria identità. Ciascuno a modo suo è alla ricerca della propria identità, in una società dove le persone hanno sempre meno il controllo della propria vita e di ciò che li circonda. Ogni appuntamento è come sempre a ingresso gratuito (fino a esaurimento dei posti contingentati nel rispetto della normativa anti-contagio) grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano il loro contributo e all’apporto degli Enti che con il loro appoggio consentono di portare in scena serate di teatro, dialogo e collaborazione, in uno dei luoghi più rappresentativamente “nostro” di questo territorio. Read the full article
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FERMIGNANO – Per il terzo anno consecutivo, prende il via il 25 ottobre a Fermignano “M’ Ama Non M’ Ama”, campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere promossa dalle associazioni de.Sidera, Indipendance, Luoghi Comuni, Il Vascello e la book blogger caramilena.com e patrocinata da Comune di Fermignano (assessorato alla Cultura e Pari Opportunità), Unione Montana Alta Valle del Metauro, Provincia di Pesaro e Urbino e Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, con varie collaborazioni.
Come evidenziato dal sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi in una conferenza stampa in Provincia a cui ha partecipato anche Sara Cucchiarini della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, “bisogna sempre tenere alta l’attenzione e fare prevenzione in tutte le fasce della popolazione. Ringrazio le associazioni fermignanesi che organizzano la rassegna e che propongono ogni anno appuntamenti di alto valore culturale e sociale, facendo squadra”.
L’azione corale è il punto di forza di questa campagna, che vedrà anche la diffusione di un opuscolo informativo curato da de.Sidera e la partecipazione del blog Caramilena.com che, come spiegato dalla book blogger Milena Scaramucci, proporrà il progetto “Senza voce”, dando voce ai libri, ospitando letture e recensione di 4 libri: “Il volto delle sirene” di Paola Costanza Papakristo (Aras edizioni), “Donne che parlano” di Mirian Towes (Marcos y Marcos), “Vox” di Christina Dalcher (Nord edizioni) e “Perchè non sono femminista” di Jessa Crispin (Sur edizioni).
IL PROGRAMMA – Sono 7 gli eventi, tutti gratuiti, che si snoderanno nell’arco di un mese, fino al 25 novembre. Sono state le stesse rappresentanti delle associazioni ad illustrarlo. Si inizierà venerdì 25 ottobre, alle 20.45 al Museo dell’Architettura con “Educazione all’arte della relazione”, laboratorio tenuto da Emanuela Ivaldi, a cura dell’associazione de.Sidera. “Verrà stimolata una riflessione sulle relazioni di coppia – ha spiegato la vice presidente di de.Sidera Giorgia Giacani – attraverso la proiezione di immagini di arte contemporanea, per realizzare poi una cartolina con materiali di fortuna”.
Domenica 28 ottobre, alle ore 15.30, “Luoghi comuni” e “Il Vascello” proporranno “Una stanza tutta per loro – camminare con le orecchie”, passeggiata per le vie del paese con letture di storie di donne più o meno illustri. “Andando da un luogo all’altro – ha detto la presidente di ‘Luoghi Comuni’ Alice Toccaceli – il nostro camminare metterà uno spazio e un tempo tra le parole che avremo ascoltato, permettendoci di dedicare un momento personale, interiore, alla ricezione di quelle parole. L’iniziativa, aperta a tutti, è rivolta in particolare agli adolescenti”.
Giovedì 8 novembre, alle 20.45, nella Sala Bramante, incontro pubblico “D’amore non si muore” a cura delle psicologhe di de.Sidera Giorgia Giacani e Arianna Finocchi. L’associazione diffonderà anche la locandina ‘Posto occupato’, a simboleggiare un posto che poteva essere occupato da una donna che invece è stata uccisa. Venerdì 16 novembre, alle 20.15 (Sala Bramante), incontro teorico pratico di “Psico – difesa”, per applicare la psicologia delle arti marziali nella vita di tutti i giorni, a cura di “Indipendance”, con introduzione di Arianna Finocchi e dimostrazione pratica del maestro di Kung fu To’a Domenico Montedoro, laureato in Sociologia del crimine e della devianza
. Sabato 17 novembre, alle 20.45 (Sala Bramante), “Il corpo nell’arte”, a cura di “Luoghi Comuni”, sul tema del corpo femminile tra società e arti, con Cristiano Maria Bellei (professore di Filosofia politica), Alice Toccaceli (regista e drammaturga che si occupa di arti performative) e Federica Gulini (laureanda in Storia dell’arte).
Venerdì 23 novembre, ore 19 (Sala Bramante), incontro pubblico “Il tango: danza di abbraccio”, a cura di ‘Indipendance’. “Il tango – ha spiegato la presidente Gloria De Angeli – è un momento di incontro, uno strumento per conoscere se stessi, l’altro ed entrare in connessione, in uno spazio aperto per lo scambio e la comunicazione, spazio di libertà e tolleranza e soprattutto di creatività, così come dovrebbe essere in qualsiasi contesto relazionale”. La serata vedrà la presenza di Vito Alfarano, danzatore e operatore nei contesti di disagio, che porterà la sua testimonianza sul laboratorio di tango all’interno della Casa circondariale maschile di Brindisi. A conclusione, laboratorio Tambò della danzatrice ed insegnante di tango argentino Elisa Mucchi.
Per concludere, domenica 25 novembre, alle 9.30, con “MAMANONMAMA RUN”, curato da tutte le associazioni partner: una corsa ludico – motoria a passo libero, rivolta a giovani e famiglie, con partenza da Piazza Garibaldi, per dire no alla violenza sulle donne.
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E arriva la festa tanto attesa, tra decorazioni, soavi canti, magari un pò di neve e tanto freddo. Cosa c’è di meglio di starsene seduti, magari davanti a un buon early tea, con una coperta sulle ginocchia, un gatto accanto e per i fortunati uno scoppiettante e allegro fuoco?
In questo idilliaco quadretto non può mancare certamente un libro. Ma anche nel caso più prosaico e meno romantico di un divano sgangherato, una poltrona ultramoderna o una sedia imbottita un libro è il regalo preferito di queste feste. E la tradizioni non va modificata. A natale ci si rilassa ( o almeno si dorrebbe provare ogni tecnica di rilassamento) e perché no si evade con la mente. Ecco che vi segnalerò alcuni libri che ho letto e che ho amato, analizzato e raccontato che possono, spero, allietare queste turbinose festività natalizie.
Buona lettura!
Iniziamo questo viaggio nei consigli degli acquisti ( mi sento tanto mediaseto ora) con il genere che rappresenta più di tutti lo spirito di yule o del natale o di come volete chiamarlo: il fantasy. Nel fantasy è regola d’oro immergersi in altri mondi, in avventure e in universi sconosciuti animati e popolati da bizzarre creature.
Se adorate il fantasy epico pieno non solo di significati ma di adrenalina, di battaglie di simboli e di avventure a volte divertenti a volte tragiche, di perfidi e oscuri personaggi ma capace anche di lasciarvi importanti messaggi ecco a voi: “Il ritorno del Berseker” di Pietro Ferruzzi abile costruttore di mondi presi a prestito dalla mitologia e dalle leggende
Volete un racconto epico? Sognate eroi, tradimenti, amore e dolore?
siete amanti del tema eterno in cui vince e risalta il portatore di giustizia, colui che si innalza feroce e letale contro l’ingiustizia, colui che dotato di una forza indomita, ma anche segnato dalla sorte e spesso dotato di menomazioni fisiche ripara i torti, riporta armonia in terra, scaccia il tiranno e ripristina il giusto equilibrio tra potere e valori antichi?
Ci pensa Max Peronti con il suo “Omega, l’armata dei ribelli“Astro edizioni
Appassionati di fantasy di thriller, di spy story, cercate un libro in grado di trasportarvi in un mondo diverso, capovolto, scioccante e proprio per questo suadente? Volete un mondo dilaniato dagli intrighi e dai giochi di potere?
Ecco a voi “Lame scarlatte” Rob Himmel Dark Zone editore
E’ stato definito in molti modi visionario, Alchimista. My Crea bookish kingdom lo definisce “un portale verso un mondo emozionante e ricco di colpi di scena. La sua penna ammalia il cuore dei lettori più intrepidi che sono alla ricerca di un avventura mozzafiato e di una straziante storia d’amore.» WONDERFUL MONSTER – IL BLOG DI ERIKA ZINI dice: “Kat Ross ha creato un mondo misterioso, ricco di fascino e magia, azione e colpi di scena. Una storia originale, epica, impossibile da dimenticare. Fatevi un favore: leggetelo!»
E io aggiungo “Potrei aggiungere mille aggettivi per descriverne la bellezza, lo stile incantevole di Kat Ross. Ma ogni parola sarebbe vana, sarebbe limitante, sarebbe solo un suono capace di confondersi con tanti altri suoni. Ci sono libri che devono essere indefinibili, non catalogabili, pertanto eterni. Ed è in questa loro realtà e al tempo stesso evanescenza che si cela la loro preziosità: appartengono non a una data storica, a un contesto sociale, ma all’uomo, quell’uomo che nonostante il fluire del tempo, sarà sempre più grande di stelle e angeli, coronato, nonostante i suoi difetti, da gloria e onore. E soprattutto da dignità. Leggetelo.”
E’ “Blood of the prophet” di Kat Ross Dunwch edizione
dicono del libro:
Un romanzo da divorare. Come la nebbia inganna la visione e l’oscurità della notte offusca i sensi, in Van Helsing nulla è come appare. Il lettore è avvertito. ( Vito di Taranto)
Di tanti testi sui vampiri, quello di Gianmario Mattei rappresenta sicuramente un’innovazione. E questa è simboleggiata dalla scelta di non stravolgere il simbolo del vampiro, nella scelta di omaggiare, finalmente il coraggio di chi sceglie di lottare contro il caotico e distruttivo”
E’ Van Helsing di Gianmario Mattei 2017 -edizioni
E adesso dirigiamoci nel campo dell’urban Fantasy.
Volete qualcosa che va oltre urban fantasy o il romance?
Desiderate un testo dalle mille sfumature?
Amate i miti norreni, Ragnarok, la caduta degli dei? Volete bearvi della poesia e della sua lentezza di un testo? Date più attenzione alla profondità di descrizioni, gesti e colorando ogni frase di emozioni, di realismo magico, di contorni e sfumature. Volete assorbire, Va cercare di coglierne ogni sapore e ogni odore, volete indagare, approfondire i personaggi, toglierli dalla carta per renderli carnali e corposi, dare almeno un assaggio della varietà complessa del genere umano?
Ecco a voi Cuore di neve di Deborah Mayfair Dark Zone
A volte un libro fa molto di più che raccontare una semplice storia. A volte rin realtà, apre la mente a significati oserei dire esoterici (ossia nascosti) pertanto divenendo sia libro di svago ma anche possibilità di crescita interiore. Se cercate un testo che unisce all’urban fantasy anche un inno all’evoluzione, alla vita che abbraccia la morte, non potete non leggere “Il risveglio” di Aslin Mckile selfpublishing
Di libri sugli angeli ce ne sono a iosa. Ma non si spingono molto verso la rivalutazione della tradizione classica ( ad eccezione di Angelology e della Weatherly che però non si spingono molto verso una ridefinizione della natura dell’angelo che resta un essere sovrannaturale) e li fanno restare nel ristretto ambito della tradizione caldea ( di cui ricordo, Ebraismo, cattolicesimo, cristianesimo e islam sono i diretti discendenti). Se volete leggere qualcosa di diverso con un’autrice coraggiosa che osa e prova a ricreare il mito, epurandolo dalla religiosità ortodossa, vi consiglio “Lacrime di sale” di Barbara Sanlei selfpublishing
E arriviamo alla mia amata fantascienza. Se volete un libro superbo, un calssico del genere, perfetto in ogni suo dettaglio dovete assolutamente leggervi “Arma infero I e II” di Fabio Carta, e il suo “Ambrose”. E’ il nuovo Julius Verne
“Carta è sempre minuzioso nella costruzione delle sue ambientazioni. Riesce a portarci nella storia, a fianco di CA, nella sua esotuta, in un mondo distrutto dalla guerra nucleare contro la Jihad. Fantascienza, distopia, come esasperazione della situazione del nostro tempo, che ci fa riflettere e tremare di fronte a un panorama devastato dalle esplosioni, bruciato da una guerra senza fine che cancella tutti i valori, gli usi e i costumi di una società sterilizzata dal freddo delle macchine, concentrata sull’astrattismo di una connessione. Les Feurs du mal”
Un libro che, sotto la patina di storia perfettamente fantascientifica, con un tocco di rosa che non taglia di netto l’azione ma la sviluppa, con una giusta dose di ironia per la caratterizzazione quasi buffa della protagonista (che ricorda a tratti Elizabeth Bennet e persino la Becky della nostra Kinsella) nasconde un altro, fondamentale scopo: una precisa impostazione culturale. Pertanto, a prescindere dallo stile, che definisco raffinato ma non semplice, graffiante e sfaccettato (in parole povere perfetto) andrà analizzato il significato profondo del testo, il suo corpus teorico, le sue critiche sferzanti e la rivalutazione profonda della storia e pertanto della nostra attuale società umana. Vi consiglio “Sumer” di Anita Boriello Brigantia edizione
Per chi ama il distopico ho due vere chicche da intenditori
Sette personaggi, ognuno rapito in una diversa epoca o da un’altra dimensione, diversi opposti, vengono trasportati un mondo alternativo alla ricerca di una città proibita, dove regna un oscuro mago, un corrotto, allo scopo non soltanto di sconfiggerlo, ma anche di essere riportati a casa spezzando la maledizione che li lega. Un capolavoro. La genialità di un’autore capace di costruire un testo capace di far convivere la bellezza dell’azione, lenta e al tempo stesso energica, la meraviglia di una capacità introspettiva, psicologica rara, che affronta temi resi immortali dai più grandi saggisti mascherando, come fece il suo mentore Braum, l’accusa, la riflessione e la critica, da semplice romanzo epico : “Seven Dreams” di Giovanni Malgliulo Panesi edizioni
E non potevo non consigliare una serie stilisticamente, strutturalmente e sintatticamente perfetta, che lascia il lettore ammaliato dalla scorrevolezza come solo un libro coerente con il suo genere può possedere. Le frasi perfettamente inerite nel contesto, le descrizioni ricche di simboli, di perfette descrizioni psicologiche, di dettagli e eventi che si susseguono secondo uno schema perfetto tanto da coinvolgere il lettore tenendolo con il fiato sospeso fino alla fine. E mai del tutto soddisfatto ma con una brama di conoscenza che fluisce impetuosa. Ed è un sacrilegio analizzarlo spezzettando una forma così mirabile, sto parlando di Rya series di Barbara Bolzan Delrai edizioni.
Amanti del gotico ora parlo a voi!
Cercate un libro che va letto con altri sensi, quelli dell’intuito, quelli che di solito l’arte segreta stuzzica fino a creare una vera e propria ossessione?Sognate un libro che crei dipendenza? Qualcosa da cui sia difficile staccarsene? un testo che, una volta posato sul tavolino, continui a emanare una sorta di oscura magia, di suadente richiamo, impossibile da ignorare?
Volete un libro capace di instaurare un vero legame tra il lettore e il racconto?un’esposizione intessuta di magia, di straordinaria capacità evocativa nelle immagini? Amate le atmosfere che oscillano tra il gotico e il fiabesco, che sono fatte di pregiate descrizioni ambientali ma anche di intricate emozioni? Cercate Tormento, rabbia, dileggio e sensualità capaci di oscillare davanti agli occhi in una danza che a volte ha il sapore macabro del sangue?
Ecco per voi “La farfalla d’ombra” di Yali au Amethiste selfpublishing
Per gli amanti del genere, quei libri intensi, non semplici seppur di una scorrevolezza poetica, dalle cupe atmosfere gotiche e dalla dolcezza soffusa, che rendono le scena drammatiche leggiadre e quasi poetiche. Dove la morte è compassione e dove la compassione è morte. E il coraggio è vigliaccheria e la vigliaccheria è coraggio. Il segreto sarà svelato presto: non esistono immolazioni, per nulla che sia amore o ideali. La vita vi desidera felici, anzi la vita esige la vostre felicità. E per essere gioiosi dovete abbandonare le armi e abbracciare quel nemico oscuro. Perché in un lampo di consapevolezze capirete che il vero nemico da perdonare: è dentro di voi. Vi consiglio “Dracula l’amore non muore mai” di Natascia Lucchetti Delrai edizioni
Una scelta azzardata dell’autrice che unisce modernità e passato, cercando di non tradire le sensazioni angoscianti, cupe, tenebrose e improntate a un certo senso di decadenza che resero ammaliante il genere gotico del passato. Case in cui il silenzio rimbomba, un certo gusto macabro del senso di una morte vista più come liberazione di un animo alieno a una vita che, nel suo incessante viaggio verso l’evoluzione, sacrifica la parte istintuale del sé, non consona alla conquista non solo scientifica ma anche sociale, che codifica e ingabbi l’essere umano in ruoli prestabiliti. Un ballo inquietante fatto di maschere sterili, quasi di plastica che celano dietro mirabili colori sgargianti, anime tormentate dal dubbio, dalla volontà di immergersi in un senso del sacro e del magico oramai bandito come eccesso. “Imago” di Serena De Luca Bosso, La strada per Babilonia edizioni
Senso di orrore, claustrofobico e senza luce caratterizza un libro breve, forse, ma superbamente scritto. Gli spiriti sono burloni ma anche crudeli. Per loro non c’è più perdita, né punizione essi vagano e possono gabbare anche le persone più astute. E quando in una notte nebbiosa, temporalesca dita scheletriche scriveranno sulla finestra battendo un ritmo simile a una nenia cantilenante, le parole Vattene, fidatevi di me.
Un libro perfetto per queste notti magiche. Un esempio di come si possa scrivere, anche con poche righe un libro che scava a fondo nell’anima: ““The unmother. La madre mai nata” di Juliet Branwen, Bambole di Inchiostro edizione
Per chi ama il genere steampunk:
Un romanzo che è un inno alla logica del periodo, quella scienza che appariva l’unico vero baluardo contro la disgregazione sociale e morale ma anche uno sguardo scanzonato e irriverente alla chiusura sociale di quel mondo che lottava strenuamente contro la perdita costante di parti di sé.
Un affascinante connubio in cui si raccolgono le influenze letterarie più disparata, una sorta di misto tra Sherlock Holmes ( che appare quasi di sfuggita) della Shirley della Bronte e della pazzia passionale di Catherine di Cime tempestose. Ha la genialità e le di Lemony Snicket, ha la strana propensione a un cinismo di “Big Bang theory”. Ha la sostanza e la forza degli eroi descritti da Verne (come non ricordare l’eccentrico capitan Nemo di ventimila leghe sotto i mari)… “Steambros investigation. l’armonia dell’imperfetto” di Alastor Maverik e L.A. Mely, Dark zone editore
E anche a Natale terrorizziamoci un pò con perfetti horror….
Se avete coraggio avventuratevi nel racconto di Nora, ascoltatelo. E spero per voi che riuscirete e salvarvi…altrimenti la fine sarà terribile
una perla rara nel panorama horror italiano….. Ben fatto sotto ogni aspetto. Le tematiche sono profonde e toccano il nostro quotidiano: l’indifferenza, l’abbandono di una società che guarda tutto da fuori senza sporgersi a capire. Lo stile è impeccabile, coinvolgente. Le descrizioni sono fantastiche, hanno il sapore di una cruda e macabra poesia. Il ritmo è veloce, non si perde mai in deviazioni inutili, regressioni superflue…..non servono che poche parole per raccontarci un personaggio nel dettaglio, attraverso dei flash molto efficaci. Non c’è niente di casuale nel suo libro e alla fine il cerchio si chiude perfettamente su un numero abbastanza alto di personaggi. Il blog consiglia “Nora” di Giacomo Ferraiolo Dark zone editore.
Fantastico e allarmante, pauroso e onirico, è un libro che consiglio sia agli amanti del genere che ai neofiti, e invito tutti, tra un brivido di orrore e un altro, a lasciarsi ammaliare dalle descrizioni perfette di quel mondo che si sta affacciando sul baratro è “Chills” di Mary Sangiovanni. Dunwich edizione. Un’avvertenza Quando leggerete Chills, evitate di farlo in una notte buia e tempestosa, con tuoni lampi e un freddo gelido che invade le ossa. È un consiglio spassionato. Ma soprattutto, evitate di fissarvi sulle ombre, quelle che appaiono beffarde sulle pareti e che si muovono sinuose e serpentine.
Nel libro che vi accingerete a leggere non ci sono scorciatoie, non c’è salvezza. non c’è scampo. Non c’è spazio per la filosofia, perché ogni scappatoia è completamente offuscata da una mentalità, da una idea condivisa da tutti. E sottolineo tutti. Gli oppressori si considerano civili, dei benefattori dell’umanità. Gli oppressi si sentono vittime di un’ingiustizia atroce che va lavata con il sangue.
Con uno stile pieno di tensione, sconvolgente, ma al tempo stesso accattivante, i due autori non ci trasportano soltanto in un mondo da incubo, creato dalla nostra mente più perversa, ma in un mondo che è quello in cui viviamo e che forse, faremmo meglio a conoscere senza sentimentalismi inutili e senza abbellimenti.
Semplicemente perfetto è “Exceptor. di Legno e di Sangue” di Fabrizo Cadili & Marina Lo Castro, Dunwich edizioni.
Ecco un autore americano doc dotato della necessaria maestria per creare in quelle pagine l’orrore. Un orrore che striscia, che trasuda dal libro come una melma soffocante, putrida e che non può non riempire il pensiero di pura adrenalina. Il terrore salva la mentre dai suoi demoni, perché riesce a esternarla sotto forma di entità da osservare in ogni dettaglio fino a sopportarne la vista e perché no affrontarle, accettarle o abbracciarle. Ogni horror ha questa funzione salvifica, vi fa sprofondare nel baratro vi sciocca e vi dona un nuovo schema mentale. Del resto come ci ripeteva un grande autore di racconti del terrore Gustav Meyrink, soltanto uno schiaffo in volto, forte e improvviso può farci calare il velo di Maya e vedere l’altro lato del reale o per essere più poetici l’altra faccia della luna. E’ “Nightcrawelrs” di Tim Curran Dunwich edizone
Ultimo consiglio di oggi.
Perfetto e adrenalinico, ma anche profondo e riflessivo ci ricorda i limiti etici delle nostre azioni. Superare i limiti non può essere una volontà fine a se stessa ma stimolare l’uomo a compensare questa sua constante attrazione verso l’abisso, con l’amore per la bellezza e l’armonia. L’atto contro i limiti deve poter essere compensato da qualcosa di grandioso, di incredibile e perfetto. Altrimenti si rischia di rimanere intrappolati in una maledizione senza fine: “Whisper” di Michael Bray Babeclub edizioni
E buona Lettura!
E auguri a tutti
Arriva il Natale: consigli per gli acquisti. Di Micheli Alessandra E arriva la festa tanto attesa, tra decorazioni, soavi canti, magari un pò di neve e tanto freddo.
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Un libro per il week-end
Per chi suona la campana, Ernest Hemingway (Mondadori, 1940)
Nessun uomo è un’Isola, intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del Continente, una parte della Terra. Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare, l’Europa ne è diminuita, come se un Promontorio fosse stato al suo posto, o una Magione amica, o la tua stessa Casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te.
John Donne (1573-1651)
Per chi suona la campana è il capolavoro con cui Hemingway racconta la sanguinosa e terribile guerra civile spagnola (luglio 1936 – aprile 1939). È un romanzo complesso, definibile come uno dei “romanzi del secolo”, perché racconta una pagina difficile del ‘900, ma fondamentale per le implicazioni che ha avuto sulla formazione di una cultura europea post bellica, influenzando e ispirando in modo pregnante la coscienza civile e politica di innumerevoli generazioni che l’hanno seguita. È curioso per altro che un libro di questa portata su una vicenda prettamente continentale sia stata scritta da un americano, anche se nella sua intera vicenda biografica Hemingway ha dimostrato di amare profondamente l’Europa, di capirla e di ammirarne la cultura, la storia e la gente. In particolare in Spagna, dove è ambientato il romanzo, egli racconta appunto tramite il suo personaggio principale la sua esperienza di spregiudicato cronista di guerra.
Il protagonista è Robert Jordan, un professore americano che combatte da volontario tra le fila dei Repubblicani contro i fascisti, il quale deve portare a termine un’importante missione, su ordine del comandante Golz: deve far saltare un ponte tra i monti della Castiglia per isolare i nemici e ostacolarne l’avanzata.
Per compiere questa missione deve unirsi a un gruppo di repubblicani, “la banda di Pablo” che raccoglie un piccolo gruppo guerriglieri per la maggior parte inesperti e con pochissime risorse a disposizione. Robert Jordan intuisce subito che l’impresa è disperata e nel suo animo sa che potrebbe condurli tutti alla morte ma con caparbietà e passione cercherà di svolgere al meglio il suo compito in nome delle sue profonde convinzioni libertarie e con il supporto dei compagni che trova al suo fianco.
In questo gruppo Robert Jordan incontra Maria, una ragazza sopravvissuta alla repressione squadrista dei franchisti e se ne innamora in modo travolgente pur consapevole che l’amore che prova nei suoi confronti potrebbe ostacolare il compimento della sua missione. A queste proposito vi sono innumerevoli pagine di riflessione del protagonista che spesso sfociano in un vero e proprio tormento interiore per la necessità di proteggere Maria e assicurarle un futuro migliore insieme e lontano dalla guerra e l’opposta irrinunciabilità della sua missione bellica che coincide con la missione della sua vita, l’esplicazione delle sue convinzioni. Questa complessa vicenda interiore culminerà in una delle più belle dichiarazioni d’amore che siano state scritte su pagina (“..ti amo come amo tutto ciò per cui abbiamo combattuto. Ti amo come amo la libertà e la dignità e il diritto di tutti gli uomini di lavorare e non avere fame. Ti amo come amo Madrid che abbiamo difeso e come amo tutti i miei compagni che sono morti. E ne sono morti molti. Molti. Molti. […]).
I compagni che qui cita il protagonista sono i Repubblicani che hanno combattuto e perso la guerra civile spagnola ma il libro offre un’interessante panoramica sulla composizione di questa resistenza antifascista: leggendo il romanzo si scopre che oltre agli spagnoli combattono per la Repubblica di Spagna anche un gran numero di stranieri, ad esempio molti russi come il generale Golz e altri piccoli gruppi di americani, francesi, ungheresi e, tra le fila franchiste uomini e mezzi italiani. Questo a dimostrazione che la guerra civile raccontata da Hemingway era molto più di una guerra interna spagnola, tanto per gli intrighi politici che visi dipanavano quanto per i sentimenti libertari e repubblicani che molti all’epoca hanno fatto propri al punto da partecipare come volontari.
Bellissimo inoltre il ritratto che fa del popolo spagnolo: un popolo sanguigno che in quella guerra mostra tutta la sua violenza e al contempo una grande umanità, corredate da tradizioni, superstizioni onnipresenti, provincialismi e slanci verso ideali profondi al servizio dell’amore per il proprio Paese.
In questo romanzo Hemingway riesce a condensare in modo perfetto la complessità del momento storico e del percorso psicologico individuale dei personaggi che sono tutti dipinti in modo così profondamente umano e non stereotipato da trasmettere in ogni riga il dolore, lo sgomento, il senso di colpa e la determinazione che pur nella difficoltà e nell’incertezza della riuscita dell’azione prevale sulla paura della morte. In questa complessità rientra anche il rapporto dell’autore con la vicenda politica della guerra di Spagna. Hemingway parteggia chiaramente per i Repubblicani infatti il libro è scritto per la maggior parte dal loro punto di vista ma non manca di ricordare le atrocità che furono commesse da ambo le parti affidando a Pilar (guerrigliera instancabile e colonna della banda) il racconto di una rappresaglia contro i fascisti nella sua città: una carneficina terribile, una violenza cieca come sfogo di una rabbia antica, frutto di secoli di oppressione. Questo per ricordare che “nessun uomo è un’Isola” e gli orrori della guerra sono una ferita per tutta l’umanità. I dubbi di Robert Jordan, le fughe codarde di Pablo (l’ex capo banda), i ricordi di Pilar, le riflessioni di Anselmo (il vecchio della banda) sulla colpa e l’espiazione compongono un quadro umano dalle mille sfumature.
La profondità delle vicende psicologiche e personali dei personaggi unita alla tensione che si respira in ogni riga per l’esito incerto della missione rende il romanzo appassionante e coinvolgente in un crescendo di drammaticità che toglie il respiro.
Per chi suona la campana è stato per decenni un libro che ha influenzato generazioni su generazioni, ed è uno di quei romanzi che trasmette ancora il vero amore per la letteratura, non come esercizio di stile ma come dono al prossimo di pensieri e idee su cui riflettere, e sulla base di queste riflessione formare un coscienza critica su ciò che e stato, sul perché è stato e, poiché i drammi legati alla natura umana tendono a ripetersi pur in molteplici forme, offre un’ àncora cui aggrapparsi nell’incertezza di ciò che sarà. Il bello delle storie che paiono antiche ma conservano sempre un po’ di eternità.
Claudia Passerini
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