#Stephan Russ-Mohl
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Journalismus ist ein starker Akteur im öffentlichen Diskurs, doch der Einfluss von Fake News und Halbwahrheiten wächst.
Stephan Russ-Mohl über eine Entwicklung, die unsere Demokratie gefährdet.
Stephan Russ-Mohl ist Gründer des Europäischen Journalismus-Observatoriums (EJO) und Professor für Journalismus und Medienmanagement an der Università della svizzera italiana in Lugano.
Sein neues Buch „Die informierte Gesellschaft und ihre Feinde“ (Köln: Herbert von Halem Verlag) ist sehr zu empfehlen. Er vertieft darin Erkenntnisse zu Propaganda und eruiert, inwieweit eine „Allianz für die Aufklärung“ von Journalismus und Wissenschaft der Desinformation entgegenwirken könnte.
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Neuerscheinungen in Medien #5: Die informierte Gesellschaf... von Stephan Russ-Mohl https://t.co/rvo3bWm9iD #Kindle #Medien https://t.co/Nhlyw3pK88
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Europa e giornalisti in crisi, dov’è la notizia?
Si torna a parlare di Europa. Ai confini dell’impero, nella profonda Sicilia, le dodici stelle dorate su campo blu ricompaiono per strada grazie ai manifesti elettorali di politicanti e apprendisti stregoni.
C’è, di fatto, una crisi di sfiducia in cui l’Unione Europea è progressivamente scivolata negli ultimi dieci anni. Il motivo? Secondo l’Osservatorio europeo di giornalismo, ci sarebbe anche una responsabilità dei media e della copertura fornita attraverso i principali strumenti di informazione.
Tra i fallimenti che annovera l’Osservatorio ci sono i rari tentativi di fondare dei media a livello europeo. “I pochi tentativi di creare dei giornali a carattere europeo, che parlassero una lingua comune e non si occupassero solo degli affari interni delle singole nazioni, non hanno ottenuto i risultati sperati. The European fondato da Robert Maxwell, pubblicazioni come Lettre International e Le Monde Diplomatique, emittenti televisive come Euronews ed Eurosport non hanno riscosso una visibilità importante. I pochi giornali tradotti in diverse lingue e adattati ai lettori dei singoli paesi come Geo, Gala o Auto-Bild da soli non sono riusciti a creare un settore pan-europeo dei media. Il mercato ristretto dei giornali che si rivolgono ad un pubblico internazionale in Europa, è dominato da testate americane come USA Today, il Wall Street Journal Europe e l’International Herald Tribune (Russ-Mohl 2003), ora rinominato International New York Times, con la sola eccezione del Guardian e del Financial Times. Invece di aver costruito un giornalismo pan-europeo, siamo ancora rimasti nella sfera limitata dalle molteplici culture giornalistiche dei singoli paesi dell’Unione”.
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