#Solleone
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*** Questione di punti di fusione ***
Vivere e morire a 40 gradi all’ombra
A 2750 gradi comincia a bollire anche il ferro.
Per il corpo umano basta molto meno.
Vedo in giro tante persone già fuse.
[...]
#caldo#sole#calura#solleone#ai#fusi#fusione#aitan#condizionatore#condizionatori#aria condizionata#auto#automobili#traffico#rabbia
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Non scompare mai
la sabbia dell'estate,
riappare fra le lenzuola,
nello zaino di scuola,
fresca saltella in tasca,
da Natale a Pasqua
e giù ancora
quando è l'ora
di tornare al mare.
Nico Orengo, La sabbia, da Spiaggia, sdraio e solleone
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Le cicale” di Giosuè Carducci:
Cominciano agli ultimi di giugno, nelle splendide mattinate; cominciano ad accordare in lirica monotonia le voci argute e squillanti.
Prima una, due, tre, quattro, da altrettanti alberi; poi dieci, venti, cento, mille, non si sa di dove, pazze di sole; poi tutto un gran coro che aumenta d’intonazione e di intensità col calore e col luglio, e canta, canta, canta, sui capi, d’attorno, ai piedi dei mietitori.
Finisce la mietitura, ma non il coro. Nelle fiere solitudini sul solleone, pare che tutta la pianura canti, e tutti i monti cantino, e tutti i boschi cantino…
pare che essa la terra dalla perenne gioventù del suo seno espanda in un inno immenso il giubilo de’ suoi sempre nuovi amori co’l sole.
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It’s not just Italy suffering, with the giant oven of hot air blasting other parts of southern Europe, like Greece and Spain. Experts are warning temperatures might even break the continent’s record of 48.8 degrees Celsius (118.4 degrees Fahrenheit), set two years ago.
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Verniciar oggi gl'impone sotto il greve solleone Leone Cimpellin Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 38 del 20 settembre 1959. Oggi sul blog.
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La leggenda de Sa Mama e su Sole Una donna misteriosa, che nei pomeriggi estivi si aggirava per le strade del paese. Una figura utilizzata dai genitori come spauracchio per convincere i bambini a restare a casa nell'ora più calda C’è una leggenda in Sardegna che sin da piccoli ha accompagnato e accomunato tutta la popolazione isolana. Si tratta del più classico dei racconti che i genitori utilizzavano per ‘mettere in riga’ i figli piccoli, che rifiutavano di stare dentro casa a fare il sonnellino pomeridiano nelle afose giornate estive, smaniosi di giocare per le vie del vicinato. SPAURACCHIO. Un espediente tipico della narrazione folkloristica sarda, utilizzato per educare i bimbi e convincerli a rispettare le direttive impostegli da mamma e papà senza fare troppe storie. Protagonista del racconto una creatura fantastica, che prende il nome di sa Mama ‘e su Sole (letteralmente “la Madre del Sole”), identificata come una bellissima donna che appare d’estate “passadu mesudie”, ovvero nella fascia oraria che va da mezzogiorno alle 16 circa. CASA DOLCE CASA. Si narra che la misteriosa figura si aggirasse, coperta da testa a piedi, per le vie a quell’ora deserte, alla ricerca di bambini disobbedienti. Nel caso in cui ne avesse trovato uno, intento a giocare per strada nonostante gli ammonimenti dei genitori, lo avrebbe raggiunto e gli avrebbe lasciato un segno toccandogli la fronte e provocandogli una febbre molto alta (halentura), che sarebbe durata alcuni giorni. Seppure ad alcuni possano apparire come metodi “crudeli”, nella tradizione sarda non di rado vengono utilizzati, tutti finalizzati a garantire sicurezza e salute ai piccoli di casa. Niente di perfido, dunque, ma soltanto un modo efficace di tenere i bambini al riparo dal solleone e dal rischio di prendere una grave insolazione. VARIANTI STAGIONALI. In alcuni paesi della Sardegna, oltre alla sopracitata figura, si racconta esistesse anche sa Mama 'e su Frittu (la Madre del Freddo), sorella e controparte invernale della prima. E ancora, esisteva persino sa Mama 'e su Fogu (la Madre del Fuoco), per spiegare ai bimbi il fenomeno degli incendi, e sa Mama 'e su Entu (la Madre del Vento), la quale appari https://www.instagram.com/p/Cnoh3YFqXq6KdG9VsEWp9NtCWusdumBUl-nNf40/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Siamo oltre il limite, ma serve a capire.
Oltre il limite di un trattamento postproduzionale che non celi, che non selettivamente escluda.
Ma aiuta a capire chi sono i nostri - quali fotografi - peggiori nemici.
Nella fattispecie:
- la volgarità del solleone
- la volgarità di un attorno confuso.
Riguardo la prima istanza, l'azione può permettersi d'essere graduale, quindi ancora accettabile.
Nel senso che una luce violenta può essere attenuata, anche se la primigenia cifra tonale non può essere interamente disconosciuta.
Circa la seconda, se l'intento è di una totale elisione, l'intervento non può che essere brutale.
Beninteso:
brutale nella radicalità dell'azione, non nell'effetto, se risponde a visione prefigurata.
Brutale nella radicalità dell'azione, perché se il manufatto è contornato da elementi di disturbo (in questo caso, tubi di raccordo ai margini dell'inquadratura, che avrebbero stornato l'attenzione dalle forme pressoché perfette delle cisterne), essi non giova risultino semplicemente attenuati:
o li si toglie, oppure no.
E la brutalità, da parte mia, è doppia:
per drasticità, e per tradimento del complessivo reale.
Ma una liceità di ritorno, nell'operazione, consiste in due ulteriori fattori:
- dichiarare la prassi adottata
- porla al servizio di una visione esogena, che per approdare a compiutezza sia disposta a modificare sostanzialmente l'originale.
Lo sapete:
con i droni in orientamento zenitale, solitamente la pulizia formale è aiutata dalle specificità ambientali (non sussiste, o quasi, la possibile stratificazione di piani tipica dell'orientamento orizzontale "terrestre").
Ma quando il reale ci offre - indesideratamente - sbavature, emerge un dilemma attorno la sostenibilità "etica" delle scelte.
Spogliato il λογος della dimensione morale, la questione s'incentra sul rapporto tra plausibilità e congruenza.
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Claudio Trezzani
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Pratobello 2024, contro la speculazione energetica
Sassari. Parte col botto la raccolta firme della legge di iniziativa popolare “Pratobello 2024”. Il solleone di un fine settimana di agosto e la discesa dei Candelieri medi venerdì scorso non preoccupano gli organizzatori della prima raccolta firme della legge di iniziativa popolare “Pratobello 2024” contro la speculazione energetica. Il 9 agosto il riscontro della cittadinanza è stato del resto…
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Le afNews, "gratis et amore fumetti", via email, per non perderne nessuna!
Se ti iscrivi al servizio GRATUITO e AUTOGESTITO di Jetpack/Wordpress, riceverai ogni giorno (o ogni settimana, o a ogni singola uscita della notizia, a tua scelta) un riepilogo, come quello in coda al questo post, delle notizie pubblicate su afNews.info. (Più sotto il Modulo Apposito!) Così non ne perderai nessuna! “Con la neve o il solleone, il BAB compie la sua missione!”, che è portarti le…
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Il Culto diafano
AFAN Alessandro Fantini Il Culto Diafano Olio su tela, 30×40 cm. (2024) Per propiziare le nuove visioni di Tundalo Seminarono catodi e anodi blasfemi nelle piaghe Di un solleone impagliato Aspersero le fontanelle ancora aperte Dei feti marsupiali, battezzarono servofreni bruciati Negli onsen affollati da imenotteri giganti e raccolsero gli sbadigli Delle cimici asiatiche nei tubuli di…
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(Adnkronos) – L’anticiclone africano Minosse colpirà l’Italia, portando un caldo ‘infernale’ su tutto il Paese, compreso il Nord che finora aveva vissuto fasi relativamente fresche. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che nelle prossime ore la vampata nordafricana raggiungerà la Sardegna con 39°C ad Oristano, la Puglia con 36°C mentre porterà 35°C anche in Umbria (Terni) e 34°C al Nord (Forlì). Roma toccherà i primi 34°C della stagione.
L’ondata di caldo sarà decisamente più potente tra mercoledì 19 e venerdì 21 giugno: entro sabato potrebbero arrivare dei temporali specie al Nord a mitigare un po’ la situazione. Questo periodo con il picco del caldo scatenerà il mercurio dei termometri, fino a valori eccezionali per giugno, 12 gradi oltre la norma climatologica. Solo localmente le temperature saliranno un po’ meno a causa di cieli più grigi o lattiginosi: sono previste infatti delle velature, specie sul fianco occidentale, con tanta sabbia del deserto che potrebbe in parte bloccare i raggi del sole. Nonostante le velature, la zona più calda durante il picco di metà settimana sarà il cagliaritano: sono previsti 44°C nelle zone interne più roventi e lontane dalla fresca brezza marina. La classifica delle province super canicolari vedrà ai vertici Benevento e Taranto con 41°C; Agrigento, Caserta, Foggia, Macerata, Siracusa e Terni con 40°C prenderanno la medaglia d’argento, una medaglia comunque incandescente. Infine, con la febbre a 39°C, troveremo Ascoli Piceno, Catania, Fermo, Frosinone, Matera e Ragusa mentre tra 38 e 39 oscilleranno Avellino, Chieti, Forlì, Isernia e, in particolare, anche Roma e Napoli! Questa prima ondata di caldo sarà dunque molto intensa e, come sappiamo, anche pericolosa: la prima ondata, infatti, ci coglie sempre poco preparati fisicamente, il nostro corpo deve ancora acclimatarsi al cambio di stagione. E quest’anno il cambio di stagione sarà puntualissimo con il picco della canicola atteso intorno al Solstizio d’Estate (giovedì 20 giugno): un solleone africano infernale con l’Anticiclone Minosse in grande spolvero su gran parte dell’Italia, almeno fino a sabato. NEL DETTAGLIO
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De salsedumbre y tierra es tu mirada. Un día goteaste del mar. Matas te acompañaban cálidas en redor, que aún te reconocen. El agave y la adelfa. Cierras todo en los ojos. De salsedumbre y tierra tienes venas y aliento.
Baba de caldereta sombras de calorina… todo encierras en ti. Eres la ronca voz de los campos, el grito de la coalla oculta, la tibieza del canto. Son fatiga los campos, los campos son dolor. El gesto del paisano con la noche enmudece. Eres la honda fatiga y la noche que colma.
Igual que peña y yerba, que tierra, estás cerrada; reluchas como el mar. No existe la palabra que pueda sujetarte ni te estorbe. Recoges como la tierra golpes que tornas vida, soplo que acaricia, silencio. Eres mar socarrada, eres fruto de escollo, y no dices palabras, ni hay nadie que te hable.
*
Di salmastro e di terra è il tuo sguardo. Un giorno hai stillato di mare. Ci sono state piante al tuo fianco, calde, sanno ancora di te. L’agave e l’oleandro. Tutto chiudi negli occhi. Di salmastro e di terra hai le vene, il fiato.
Bava di vento caldo, ombre di solleone − tutto chiudi in te. Sei la voce roca della campagna, il grido della quaglia nascosta, il tepore del sasso. La campagna è fatica, la campagna è dolore Con la notte il gesto del contadino tace. Sei la grande fatica e la notte che sazia.
Come la roccia e l’erba, come terra, sei chiusa; ti sbatti come il mare. La parola non c’è che ti può possedere o fermare. Cogli come la terra gli urti, e ne fai vita, fiato che carezza, silenzio. Sei riarsa come il mare, come un frutto di scoglio, e non dici parole e nessuno ti parla.
[15 novembre 1945]
Cesare Pavese
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Caldo: vademecum Cna agroalimentare per dieta sotto il solleone
Il caldo estivo sta per tornare alla grande e le previsioni meteo indicano un Ferragosto col solleone. A stilare un vademecum utile per affrontare la prossima fiammata metereologica è Cna Agroalimentare. Il primo suggerimento è quello di bere tanta acqua, meglio se aromatizzata con foglie di basilico o di menta, fette di cetriolo, limone o pezzetti di ananas oppure cocco. Tutte bibite con basso…
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ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦ Mecuccio, Antenore, Peppe , Pericle ,Giggetto e Gina , Adalgisa ed Egle ma dove siete finiti? Eppure eravate qui, presso di me, affaccendati e stanchi ma non ancora sazi di vita. Le gregne s’ammassano l’una contro l’altra sotto il solleone di luglio mentre la squadra comincia a pianarle sul carro che le trasporterà laggiù, verso la “tribbia” rumorosa e stracca che…
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Tutto il caldo minuto per minuto
(di Marcello Veneziani) – Com’era bella l’estate quando il caldo feroce non esisteva, la canicola era solo all’inferno, il solleone era uno spauracchio per tenere buoni i bambini. Poi venne il terrorismo rosso, coi suoi bollini rossi e i suoi cartellini rossi e lo sciame di emergenze che producono sempre lo stesso invito: barricatevi in casa, eseguite le procedure indicate, rinunciate alla…
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"Estate" di Ada Negri
Nei mesi estivi il solleone rende i muri così abbaglianti che a fissarli vien sonno: tende gialle e rosse si abbassano sui negozi; il nastro di cielo che s’allunga fra due strisce parallele di tetti è una lamina di metallo rovente. Dolce è non far niente, accucciati sulle pietre roventi, respirando il caldo. AdaNegri ph Eleonora Mello Ada Negri, poetessa (Lodi 1870 – Milano 1945). Per varî anni…
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