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Prospetto di un’offerta vincente per il parco solare da 50 MW
Prospetto di un’offerta vincente per il parco solare da 50 MW
Autore: Dr. Lorenc Gordani Consulente legale su questioni energetiche
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Questa analisi cercherà di dare una panoramica del lavoro da fare per ottenere un risultato utile all’asta per il parco solare da 50 MW. Anche se le questioni sono complesse e necessitano di approfondite considerazioni, attenersi il più possibile a queste indicazioni, offrirà non solo l’avvicinarsi alla possibilità di un’offerta vincente ma soprattutto assicurarsi la possibilità che il progetto sia finanziato e realizzato con successo.
Il nuovo quadro politico e legale in vigore
La nuova strategia del settore energetico fino il 2030 si basa su due pilastri principali: lo sviluppo di riforme per favorire la liberalizzazione del mercato nell’ambito dell’integrazione regionale e lo sviluppo sostenibile guidato dalla partecipazione alla Comunità dell’energia. A tale riguardo il rinnovato piano d’azione fino al 2020 ha quasi triplicato l’obiettivo per il fotovoltaico passando da 50 MW a 120 MW, e più che raddoppiato quello dell’eolico fino a 70 MW. In base alla nuova legge sulle fonti energetiche rinnovabili (RES) approvata nel 2017, viene definito il quadro generale dei progetti rinnovabili tramite il meccanismo dell’asta c.d. Contracts for Difference (CfDs). A tale riguardo, considerato che dal 2003 fino al 2017, l’Albania ha visto un sostanziale aumento di centrali idroelettriche, si è pensato che sia arrivato il tempo per introdurre un cambiamento nel paradigma delle rinnovabili. Considerata la completa dipendenza del Paese per la produzione di energia da fonti idriche, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) si è mobilitata per aiutare il Paese a diversificare le fonti di generazione con il solare e il vento, considerate come prioritarie e da sviluppare a breve termine. In pratica, all’inizio di maggio 2017, la BERS e il Ministero delle Infrastrutture e dell’energia albanese (MIE) hanno firmato un Memorandum d’Intesa (MoU), seguito da uno ulteriore tra la BERS e il Segretariato dell’energia a Vienna, sulla cooperazione per il quadro normativo e il successivo sviluppo di progetti di energia solare, attraverso l’implementazione di processi competitivi per sostenere le energie rinnovabili alternative. A tale riguardo, un primo passo ha visto la possibilità aperta per lo scambio sul posto fino a 500kV e l’approvazione delle tariffe feed-in da 100 Eur/MWh per impianti fino a 2MW. Ultimamente, mentre sono state avviate le implementazioni del primo piano sul fotovoltaico da 20 MW, MIE ha aperto la procedura di offerta per la costruzione dell’impianto fotovoltaico da 50 MW. La notizia di PvPP nelle terre salate di Akerni (Vlora) è stata accolta con favore dagli investitori internazionali. Essa rappresenta un’innovazione su vasta scala per i vantaggi e le opportunità offerte, facendo in modo che nulla sarà come prima per l’intero settore energetico in Albania. Il risultato positivo potrebbe essere utilizzato come un trampolino per tentare di sostituire anche il resto dei previsti 600 MW di idroelettrico entro il 2020.
Le principali caratteristiche del progetto di Akerni
Per quanto sopra, il nuovo approccio ha portato ad una gara d’appalto per le capacità, diversamente da quegli per gli impianti PV da 2 MW, eviterà alla radice i molti problemi complessi, come quello di connessione alla rete, concessione dei permessi e soprattutto della proprietà del suolo. Tuttavia, il fatto che il tutto sia da considerarsi complessivamente in modo preliminare, rendendo necessario il possesso di un complesso know-how, con una panoramica completa sugli aspetti normativi, legali e tecnici sullo sviluppo di una proposta specifica e di successo rispetto ai concorrenti, tale che sia anche coerente per giungere alla realizzazione del progetto, all’ottenimento del finanziamento, alla gestione per almeno 30 anni, non è semplice. Il successo di questo primo progetto su vasta scala è indiscutibile, visto il luogo selezionato con una delle più alte radiazioni solari in Europa, per un potenziale di oltre 1600 kWh/m2. Secondo un rapporto dell’UNDP del 2013, se si utilizza a pieno il potenziale del fotovoltaico, c’è la possibilità di assicurare fino a 10 volte il fabbisogno energetico del paese. Tuttavia, non tutto il Paese può essere riempito di pannelli, e questo è il posto più soleggiato (quindi tecnicamente il migliore). Inoltre, considerate la necessità di energia nell’area si evitano le attuali perdite di rete. Tutto ciò ha fatto considerare da molte istituzioni che sostengono il settore come la BERS, il Segretariato dell’Energia, l’IRENA ecc. come la migliore tecnologia per diversificare la produzione futura. Ad ogni caso, fondamentale è la comprensione dell’oggetto in discussione e le sue novità. La selezione del progetto per la costruzione dell’impianto fotovoltaico avverrà attraverso una gara internazionale aperta. Per la generazione di energia elettrica ci saranno il supporto delle tariffe di Feed in Premium (FiP) per una capacità installata di 50 MW. Inoltre, l’oggetto dell’offerta nella zona di Akerni vede la costruzione di una capacità aggiunta che non sarà parte delle misure di supporto tra il 20 a 50 MW. Ciò significa che lo sviluppatore deve considerare l’ingresso al mercato nazionale e internazionale – aspetto che rende necessarie valutazioni ben ponderate rispetto ai progetti fin ora sviluppati. In relazione all’ingresso nel mercato, l’impianto fotovoltaico sarà collegato con la rete di trasmissione da 110 kV. Questa rete è stata già rinforzata o costruita molto di recente, prevedendo la sua capacità di vettorializzare l’energia nell’area regionale (includendo il lucrativo mercato della Grecia, che apre ulteriormente verso quello italiano). Quindi, l’impianto sarà collegato direttamente a una delle “autostrade” del sistema energetico albanese, rendendolo molto pratico per l’esportazione in tutta la regione. In base a quanto divulgato finora, l’amministrazione aggiudicatrice non ha preparato un progetto tecnico generale del sito per identificare la posizione delle sottostazioni, la connessione alla rete e la strada di accesso, lasciando la via libertà alla proposta avanzata dallo sviluppatore. Ciò significa che molte questioni restano aperte alla negoziazione, in particolare riguardo il fattore chiave degli sbilanciamenti.
Criteri di valutazione delle offerte proposte
Secondo quanto divulgato, i criteri di valutazione delle offerte comprenderanno l’adempimento dei criteri legali e l’affidabilità degli offerenti. La massima importanza per la scelta dei vincitori sarà data insieme alle capacità tecniche e finanziarie dell’azienda, valutate con 70 punti. Tuttavia, l’offerta finanziaria è fondamentale, avendo un peso di ben 30 punti. Ciò include la quotazione dell’offerente per la tariffa fissa di vendita dell’energia per 15 anni espressa in Euro/MWh, come la parte dell’impegno a costruire capacità aggiuntive che non faranno parte delle misure di sostegno da 20 MW a 50 MW. A parte le questioni legate con la tariffa e il mercato, necessario conoscere i costi, soprattutto quelli fiscali sono i più difficili e potrebbero essere parte della negoziazione. Questioni importanti rimangono anche con quelle di costruzione e manutenzione. Quindi gli obiettivi principali di un incarico per la preparazione di studi tecnici devono rivedere le disposizioni legali e normative esistenti, tenendo conto delle riforme in corso e quelle pianificate, in particolare per quanto riguarda gli sbilanciamenti, gli standard di costruzione da applicare, e il regime fiscale. Cosi, lo sviluppatore degli studi tecnici deve attuare analisi sensibili a lungo termine con le raccomandazioni relative a tutte le future modifiche del diritto derivato e delle norme regolamentari. A quanto sopra, è anche necessario valutare in relazione all’ulteriore adeguamento in conformità alle linee guida elaborate dalla BERS in merito alla progettazione e all’attuazione di processi competitivi a sostegno delle energie rinnovabili, tenendo conto anche delle disposizioni attuali, dei piani esistenti e delle prospettive di evoluzione del mercato. Come il condurre una valutazione delle opzioni tecniche sullo sviluppo del fotovoltaico conforme alle raccomandazioni tecniche fornite. Un processo da completare con una valutazione attenta ambientale e sociale a livello di sito correlata al piano di divulgazione e coinvolgimento in modo da evitare eventuali stop o ritardi dei lavori.
I principali rischi che rimangono per gli investitori
Normalmente in un progetto complesso i rischi possono essere multipli e devono essere previsti con analisi sensibili per i periodi di 15, 30 o anche più anni. Quando tutti gli scenari sono stati costruiti, è necessario attenuarli sviluppando strumenti di garanzia su misura (quelli fiscali preferibili da realizzare con il supporto di IFI). I risultati di questo lavoro saranno le raccomandazioni dettagliate per il progetto di proposta, la progettazione e l’attuazione, che devono essere effettuati per l’allocazione dei rischi in modo che agli investitori sia trasferito quello di costruire e operare del progetto fotovoltaico. In tutti i casi, lo sviluppatore dovrebbe assicurarsi che gli studi standard e tecnici portino a un quadro di supporto bancabile ma anche a interessi di prestito convenienti.
Negoziazione e firma del contratto di progetto
Le questioni difficili sembrano essere il completamento del processo, visto che l’amministrazione aggiudicatrice negozierà e firmerà il contratto con l’offerente che ha presentato la proposta valutata migliore e competa. Tuttavia, è necessario prestare maggiore attenzione durante i negoziati, perché questo sarà il quadro che regolerà i rapporti tra le parti per tutta la durata dell’impianto. I rimedi a posteriori sono sempre possibili ma più difficili e costosi da raggiungere. Stesso vale per l’accordo di acquisto di energia firmato per le capacità da 50 MW per un periodo di 15 anni. Tuttavia, da ricordare è che l’analisi tecnica è il supporto e la base per eventuali controversie sulla soddisfazione degli obblighi reciproci tra le parti. La durata del contratto di progetto è di 30 anni, con diritto di rinnovo, è un lungo periodo e i problemi sono inevitabili. Pertanto fondamentale è prevedere il più possibile dei rischi futuri. Il tutto da fare in breve tempo visto che il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 17 settembre 2018. E la tempistica per l’esecuzione dei lavori è di 18 mesi dalla data della firma del contratto di progetto. Ovviamente, anche il processo di offerta ha il suo costo rilevante legato con il deposito di una garanzia di 200.000 Euro.
Problemi legati alla costruzione e operare
Per tutti gli aspetti di qui sopra, molta attenzione dovrebbe essere rivolta non solo alla gara in sé, ma anche alla fase successiva, alla supervisione e al monitoraggio di molte questioni innovative che dovranno essere risolte nella pratica per la prima volta. Ciò renderà necessario attivare a breve tempo molti meccanismi di garanzia di una lunga catena normalmente offerti da società specializzate e che alla fine riducono anche i costi dei prestiti da fondi di sviluppo per un range di progetto tra 50 milioni di euro (nota: questo è un stima del progetto calcolata da 70MW). L’Albania è nelle prime fasi dello sviluppo delle tecnologie fotovoltaiche. Ciò fa che il rischio di fallimento dovuto alla manza di standard ed esperienza, come mancanza di garanzie della qualità sia alto. L’implementazione di un quadro di garanzia della qualità completa richiede un’infrastruttura fisica e istituzionale, nota come infrastrutture di qualità. La IQ richiedono un approccio olistico, che include non solo le attrezzature, ma anche l’intero sistema, compresi i servizi di progettazione, installazione, funzionamento e manutenzione.
Per saperne di più sul progetto PV Akerni
Il tutto sopra rende necessario l’esplorare il più possibile il progetto. Gli offerenti che desiderano partecipare alla procedura di offerta devono pagare la quota di partecipazione nella procedura di offerta. La commissione per la partecipazione da versare sul conto del Ministero delle Infrastrutture e dell’Energia è di Euro 2.000. Solo dopo i potenziali offerenti possono inviare domande sui documenti della procedura, entro il 24 agosto 2018. L’amministrazione aggiudicatrice organizzerà una riunione pre-offerta e una visita in loco per tutti gli offerenti, che si terranno il 27 agosto 2018 presso il Ministero delle infrastrutture e dell’energia. Revisione: Il materiale finale in lingua italiana è stato revisionato da Roberto Laera, dell’Italian Network. Nota: I diritti e l’opinione espresse in questo articolo appartengono al suo autore. Nonostante tutti gli sforzi compiuti per garantire l’accuratezza di questa pubblicazione, quanto qui non intende fornire consulenza legale in quanto le singole situazioni possono differire e dovrebbero essere discusse con un esperto. Per qualsiasi consulenza tecnica o legale specifica sulle informazioni fornite e argomenti correlati, si può contattare attraverso l’indirizzo e-mail “[email protected]”. Most Read Publications Most Visit Section Read the full article
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Albania verso la transizione energetica da Lorenc Gordani
Albania verso la transizione energetica
Analisi da Dr. Lorenc Gordani Consulente legale su questioni energetiche
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L'Albania è in un processo di forte ristrutturazione del quadro normativo nel settore energetico. Gli sforzi di riforma avviati già nel lontano 2006, con l'adesione alla Comunità dell'energia, sono stati portati ormai a termine con l'adozione di una nuova legge sul settore dell'elettricità nel 2015. Mentre la riforma è rallentata un po’ negli ultimi due anni, il Consiglio dei ministri e le principali parti interessate, negli ultimi mesi, hanno trovato nuovo slancio, sotto l'impulso del processo d’integrazione europea, per proseguire con la riforma settoriale. Un processo concretizzato con l'approvazione del piano strategico per la riforma del settore energetico al chiusura del 2018. Un intervento che mira a creare un nuovo quadro giuridico per poter affrontare un'ampia gamma di questioni, tra cui le riforme istituzionali, promozione e maggiore efficienza di generazione di energia rinnovabili, l'istituzione di nuove tariffe elettriche, integrazione nel mercato interno dell'elettricità dell'UE, ecc. Quindi, ormai il paese è stato già avviato ad attuare le fasi delle riforme, che riguardano, tra l'altro, lo sviluppo di un mercato organizzato dell'energia elettrica (APEX), la completa separazione di OSHEE, e la graduale apertura del mercato al dettaglio insieme alla creazione di una mercato concorrente all'interno del più ampio sistema regionale di elettricità. La liberalizzazione del mercato all'ingrosso che accanto agli scambi bilaterali (OTC) e alle negoziazioni a termine, comprenderà i mercati giornalieri e intra-giornalieri, come il mercato del bilanciamento, in cui si prevede che la formazione dei prezzi si formerà liberamente sulla base di segnali di scarsità, concorrenza e esigenze d’investimento. Per quanto sopra essenziale è la menzione che il documento strategico è venuto come parte dello strumento basato sul prestiti della politiche di riforma (Political Based Loan - PBL). Il che significa che i fondi di istituzioni finanziarie internazionali sono prestati sulla base dell'attuazione delle specifiche riforme politiche elencate nel piano strategico dell'energia (Planning Reform of Energy - PRE). Come inoltre va notato che il piano strategico esamina e attua gli impegni internazionali dell'Albania, in particolare per quanto riguarda il processo di adesione nella Comunità dell'energia e nell'UE. Piano strategico che comprende una serie completa di misure e rappresenta un'importante riforma per il settore energetico con obiettivi multipli, dove in particolare primeggiano quegli strutturali, operativi e finanziari. In sostanza della quale il PRE mira a creare un mercato organizzato basato sul modello UE, che è guidato dai principi di trasparenza, non discriminazione e sostenibilità a lungo periodo, basato sulla formazione dei liberi prezzi attraverso la concorrenza. Gli contenuti chiavi della quale possono essere riassunti come la creazione di accesso e tariffe trasparenti e non discriminatorie, un rafforzamento del ruolo indipendente del regolatore, prezzi competitivi e trasparenti, sistemi di sostegno equi con rischi minimi per le categorie vulnerabili, trasparenza e regime di sostegno non discriminatorio per le società produttrici di energia rinnovabile, ecc. A tale riguardo si prevede che i benefici di questo cambiamento radicale portino ad creazione di un mercato che produce, trasmette e consuma elettricità in modo efficiente, nonché un ambiente che offre possibilità di investire con la massima redditività. Nonostante, che in breve, il principale vantaggio della riforma è la creazione di un valore aggiunto a base di mercato per le risorse energetiche e il denaro pubblico, è anche molto importante il riconoscimento e l'indirizzare per tempo di tutti i rischi associati al non pienamente attuazione di questa riforma strategica. Nota: L’opinione espresse in questo articolo appartengono al suo autore. Nonostante tutti gli sforzi compiuti per garantire l’accuratezza di questa pubblicazione, quanto qui non intende fornire consulenza legale in quanto le singole situazioni possono differire e dovrebbero essere discusse con un esperto. Per qualsiasi consulenza tecnica o legale specifica sulle informazioni fornite e argomenti correlati, si può contattare attraverso l’indirizzo e-mail “[email protected]”. Most Read Publications Most Visit Section Read the full article
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Imposta sul carbone per proteggere gli investimenti verdi da Dr Lorenc Gordani
Imposta sul carbone per proteggere gli investimenti verdi da Dr Lorenc Gordani (draft)
Analisi da Dr. Lorenc Gordani Consulente legale su questioni energetiche  
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Il futuro è ben definito e sta avanzando rapidamente verso integrazione del mercato energetico regionale. A tale riguardo, l'inizio del 2019, prevede che il mercato albanese sia abbinato a quello del Kosovo o direttamente nel contesto più ampio, ove possibile, in combinazione con l'Italia, il Montenegro e la Serbia (progetto AIMS avviato già a gennaio 2018). Quanto sopra di sicuro influenzerà all’avanzamento della liberalizzazione di quello nazionale, facendo completare la piattaforma nazionale di scambio di elettricità (APEX), quella del mercato intraday e del bilanciamento, nonché all'espansione della gestione della rete da parte dell'ufficio d'asta congiunto (SEE CAO) di Podgorica. Indipendentemente dall'opzioni adattati, dobbiamo pensare prima di essere lì, su come questa influenza la nostra produzione nazionale. Così il 2018 è stato un anno eccezionalmente piovoso ma appena la prima siccità di autunno e il rialzo del prezzo si è fatto sentire. Cosi some secondo l'indice pubblicato annualmente dal World Energy Trilemma Index, l'Albania ha perso tre posizioni nelle classifiche globali di sostenibilità energetica. Eppure il tutto può essere facilmente evitabile con una politica un po’ più lungimirante che potrebbe approfittare del sviluppo delle rette per dare un nuovo impulso al rilancio del settore energetico, poco dinamico anche a causa, di una mancata competitività riguardo l’energia sussidiata proveniente dai nostri vicini. Tale realtà e dovuto al mantenere in attività per molto tempo delle vetuste centrali a carbonio e nucleari dei nostri vicini che praticamente hanno ripagato tutto il loro costo d’investimento. Il tutto a favore dei commercianti che oltre ad essere i maggiore player di trading nella regione sono spesso anche proprietari degli impianti, che tra altro concorrono nella gara dei sussidi europei a rinnovare o costruirne dei nuovi impianti. Naturalmente, la velocita dei avanzamento di nuovi investimenti sono dovuto a varie ragioni, a partire dalle limitate possibilità offerte dalla liberalizzazione del mercato elettrico riguardo agli investimenti mancati alla rette di distribuzione. Ma comunque con gli investimenti in atto in tale direzione, prioritario e responsabile diventa il giusto fare pesare l’importazione dell’energia da carbone. Come ancora più ovvio, sarebbe la creazione di un regime di sostegno nazionale, basata sull’entrate dall’obbligo dei fornitori dell’energia a includere una tassa predefinito per le energie rinnovabili nella loro offerta, o i grandi consumatori dell’energia ad includere una quota di consumo da fonti rinnovabili dell’energia. Quanto qui sopra, nei fatti avrebbe dovuto venire attraverso l'obbligo a livello regionale dell'utilizzo di certificati verdi. Ma il mancato delle politiche in questa direzione sono dei chiari segni di mancato volontà politica nella regione verso le iniziative della decarbonizzazione e l’uscita dal nucleare, se non di sostenere indirettamente le loro industrie nazionali. Un motivo della quale è stato il prolungare dell’attesa dell’esito sulla chiusura dei vari centrali e reattori nucleari in Bulgaria e Romenia, e al carbonio in Kosovo, Serbia e Bosnia ed altro, come i nuovi progetti legati con ai gasdotti nei Balcani, che altrimenti porterebbe i rinnovabili ad riacquistasse valore e probabilmente tagliare la necessita di sussidi diretti. Comunque nell’interesse nazionale si dovrebbe reagire prima e con più decisione. Si parla di mancato di investimenti per milioni di euro e rilancio delle occupazione. Concretamente dopo la creazione di competenze ad ogni anno il tutto avviene anche con una riduzione rilevante dei costi di investimento. Altrimenti significa ridurre il tutto lo sforzo di integrazione a beneficio delle compagnie che importano il “carbonio” prodotto dai vicini facendo “svolazzare” all’estero ogni anno milioni di euro. Nota: I diritti e l’opinione espresse in questo articolo appartengono al suo autore. Nonostante tutti gli sforzi compiuti per garantire l’accuratezza di questa pubblicazione, quanto qui non intende fornire consulenza legale in quanto le singole situazioni possono differire e dovrebbero essere discusse con un esperto. Per qualsiasi consulenza tecnica o legale specifica sulle informazioni fornite e argomenti correlati, si può contattare attraverso l’indirizzo e-mail “[email protected]”. Most Read Publications Most Visit Section Tassa di carbone per protegge investimenti al settore energetico prima che sia tardi Read the full article
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Il WACC questo grande “sconosciuto” da Dr. Lorenc Gordani
Il WACC questo grande “sconosciuto”
Autore: Dr. Lorenc Gordani Consulente legale su questioni energetiche  
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Le energie rinnovabili sono attraenti e positive per molte ragioni, ma presentano alcune peculiarità dal punto di vista degli investimenti. Gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili (FER), a differenza delle fonti fossili, sono caratterizzati da alti costi capitali iniziali e da bassi costi variabili e operativi una volta che l’impianto è in esercizio, nei fatti, la prima materia, ossia l’energia che viene da sole, come quello eolico, idro e simili, e gratis ed infinito. Comunque quanto sopra, significa che l’investitore dovrà sostenere un forte impegno iniziale di capitale, che recupererà solo molto successivamente all’entrata in esercizio dell’impianto stesso. Per appunto tagli investimenti si qualificano come di forte capitalizzazione, ed per il quale il valore del denaro è fondamentale alla loro realizzazione. Siccome, un progetto richiede il passare di almeno 3-4 anni prima di iniziare a generare un valore positivo annuale netto, l’investitore avrà un alto grado alto di incertezza sul ritorno economico di tale investimento. Incertezza che influenza il costo al quale le banche metteranno a disposizione i propri capitali. Cosi nel caso delle rinnovabili, proprio a causa della loro struttura, il costo del capitale diventa una delle condizione fondamentale per la realizzabilità dell’impianto. Il concetto del costo del capitale può essere riassunto dal parametro del Weighted Average Cost of Capital (WACC). La formula di tale parametro contiene, infatti, il costo del capitale di equity ed il costo del capitale di debito (cioè l’interesse richiesto dalle banche), pesati in funzione della loro quota rispetto al capitale totale investito. Il WACC rappresenta quindi il costo da affrontare per ottenere i capitali necessari all’investimento, e quindi rappresenta anche il rendimento minimo che tale investimento dovrà avere. Si capisce subito che tale parametro, rappresentando il grado di incertezza e di rischio di un determinato investimento, dipenderà dal tipo stesso di investimento (impianto idro, eolico, solare, ecc.), ma sarà anche funzione del Paese e del relativo contesto giuridica in cui sarà effettuato. A causa della struttura di costo, il WACC delle FER potrebbe essere alto fino al punto da non consentire gli investimenti stessi. A riguardo, le soluzioni adottate nei paesi giudicati da sistema finanziario di alto rischio e quindi con il costo più alto di investimento sono vari. Uno dei più efficaci a riguardo sono i fondi di supporto allo sviluppo delle FER che servono (o dovrebbero servire) proprio a ridurre il costo del capitale per tali tipi di investimento, fornendo agli investitori, con varie modalità, delle maggiori certezze sui futuri flussi di cassa che l’impianto sarà in grado di fornire una volta in esercizio. Questo è l’argomento è un interessante studio pubblicato all’interno del progetto Diacore dell’Unione Europea. Lo studio si è concentrato sul settore dell’eolico onshore, cercando di stimare, per ogni Paese UE, i livelli del WACC per tale tipo di investimento e i fattori di incertezza ritenuti più sensibili. Come si nota, per lo stesso tipo di investimento ci sono grandi differenze tra i Paesi, e questo genera ovviamente differenti ostacoli e differenti possibilità di sviluppo delle FER (eolico onshore, in questo caso). Lo studio ha inoltre esaminato quali siano i fattori di incertezza più sensibili dal punto di vista degli investitori: mediamente, è risultato che il parametro chiave è la struttura stessa delle politiche di sostegno agli investimenti nelle FER, cioè l’efficacia di tali politiche nel mitigare adeguatamente il rischio percepito dagli investitori. Questo è un chiaro segnale di come tali investimenti siano ancora fortemente dipendenti dalle politiche di supporto pubblico stabilite in un determinato Paese. Lo studio ha considerato tutta una serie di fattori di incertezza (Politiche nazionali di supporto, procedure amministrative, consenso sociale, problematiche tecniche, instabilità/inaffidabilità regolatori, ecc.). E in Albania? Lo studio non lo analizza, facendo mancare una analizzi quanto mai utile dei rischi ritenuti più importanti dagli investitor. Ma di fatto si sa che da altre 13 progetti fino ora annunciati (l’ultimo a luglio 2015) per lo sviluppo eolico fino ora non è stato iniziato dai lavori nessuno di essi. Come dall’altra parte oltre 393 progetti iniziati a idroelettrico sono rimasti in carta. Come spesso fatto sapere, in Albania il rischio maggiore è rappresentato dalle mancanze di progetti tecnici affidabili, mancanze riguardo la gestione di contratti di partenariato, problematiche amministrative, questioni legati alla trasparenza, capacita tecniche della rete di assorbire le risorse volatili dei rinnovabili, etc. Ciò, ahimè, anche se spesso si percepisce come dipeso da necessita di ingenti investimenti, come la pratica ha dimostrato in molti settori, grazie anche lo sviluppo di tecnologia si può indirizzare con un po’ di volontà da tutte le parti e naturalmente molto impegno professione. Nota: I diritti e l’opinione espresse in questo articolo appartengono al suo autore. Nonostante tutti gli sforzi compiuti per garantire l’accuratezza di questa pubblicazione, quanto qui non intende fornire consulenza legale in quanto le singole situazioni possono differire e dovrebbero essere discusse con un esperto. Per qualsiasi consulenza tecnica o legale specifica sulle informazioni fornite e argomenti correlati, si può contattare attraverso l’indirizzo e-mail “[email protected]”. Most Read Publications Most Visit Section Read the full article
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