#Sir metry
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have question, opinion on Mister demi and opinion on sir metry/ mister kitkat
THEY'RE MY 2 FAV SILLIES I LOVE THEM
MY BABIES
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fpe art (idk what I’m on)
Lol nothingn ig but ahbwhfbwidh uhhh sir metry aka Mister Kitkat and mister demi making out- WHAT?! WHO SAID THAT! WHO SAID THAT?!
uhh anyways I’m overheating,,, uh yeah take this
#What do I tag this is help me pls#Fpe#shitpost#art#ship art#mister demi#Sir metry#Mister kitkat#Whatever his stupid name is#Musickit fpe#I DON’T KNOW THE SHIP NAME
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Sir metry's backstory | |lightsaber | music video | hornstromp vevo | halloween
#sir metry#backstory#lightsaber#music video#hornstromp vevo#halloween#scary#creepy#creepypasta#fundamental paper education
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La prima, fallita, esplorazione antartica
Trovata a 3mila metri di profondità la mitica Endurance, nave dell'esploratore antartico Sir Shackleton, si legge ancora il nome sullo scafo. L'imbarcazione rimase intrappolata nel ghiaccio marino e, danneggiata implacabilmente, affondò. La drammatica fuga dell'equipaggio, a piedi e su piccole barche, divenne leggendaria. I legni sono intatti e a poppa si legge "Endurance". La famosa nave Endurance dell’esploratore antartico Sir Ernest Shackleton è nota per la sua leggendaria impresa nell'esplorazione polare all'inizio del XX secolo. L’impresa di Shackleton, uno dei più significativi capitoli dell'esplorazione dell’Antartide, si è svolta tra il 1914 e il 1917. Durante la spedizione imperiale trans-antartica, l'Endurance si trovò bloccata nel ghiaccio e, infine, affondò nel Mare di Weddell, mettendo alla prova l'adattabilità e la resistenza del suo equipaggio. Gli uomini di Shackleton, grazie alla straordinaria leadership del comandante, riuscirono a mettersi in salvo, stabilendo uno dei più celebri esempi di perseveranza e sopravvivenza della storia. Il destino dell'Endurance è da sempre di grande interesse per storici e studiosi, considerato un simbolo di tenacia e di forte spirito avventuroso. Ma che fine ha fatto lo scafo? Nel 2022, ad oltre un secolo dall’affondamento, un team di ricercatori ha fatto una straordinaria scoperta nelle profondità del Mare di Weddell, nell’Oceano Artico: ha individuato la nave perduta dell'intrepido esploratore. La sfortunata spedizione imperiale trans-antartica di Shackleton (1914-1917) aveva l'obiettivo di compiere la prima traversata dell'Antartide, ma la nave rimase intrappolata e fu danneggiata dal ghiaccio marino finendo nelle profondità oceaniche. La drammatica fuga dell'equipaggio, a piedi e su piccole imbarcazioni, divenne leggendaria e incarnò il simbolo della resilienza e dell'ingegnosità umana, alimentando per molti anni l'immaginazione degli storici e degli appassionati delle avventure polari.
A quasi 3 chilometri (10.000 piedi) di profondità, l'Endurance è stata ritrovata sorprendentemente ben conservata, come congelata nel tempo. I suoi legni sono ancora in prevalenza intatti e il nome della imbarcazione è chiaramente visibile sulla poppa. Questa scoperta non solo ha realizzato l'ambizione di una vita dell'archeologo marino Mensun Bound, ma ha anche riacceso l'interesse e il mistero attorno a una delle più grandi storie di sopravvivenza della storia, ricordandoci il fascino implacabile e allo stesso tempo affascinante del mondo di ghiaccio dell'Antartide. Grazie a tecnologie avanzate di rilevazione subacquea, il relitto è stato finalmente individuato. Questo ritrovamento apre nuove prospettive di studio su un passato mai dimenticato, fornendo preziosi dettagli su uno degli episodi più affascinanti dell'era delle esplorazioni. La scoperta dell'Endurance segna un momento significativo nella storia delle esplorazioni e rappresenta un tributo ai coraggiosi marinai e ai loro racconti. Questo ritrovamento onora il loro coraggio e continuerà a ispirare le future generazioni di esploratori e studiosi in tutto il mondo. https://www.youtube.com/watch?v=9J7ey0OgdVQ https://www.youtube.com/embed/9J7ey0OgdVQ?si=YA50iEek4-OK9sdS Read the full article
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Regno unito, il teschio del mostro marino scoperto nel Dorset sarà esposto al pubblico
Il pubblico potrà presto osservare il teschio di un gigantesco mostro marino che è stato rinvenuto quest’anno al largo della Jurassic Coast, nel Regno Unito. Il fossile è lungo 2 metri e appartiene a un pliosauro, uno dei predatori più temibili che il pianeta abbia mai visto. Sir David Attenborough ha indagato sulla scoperta in un film della BBC trasmesso il giorno di Capodanno. Il pubblico può…
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#aggiornamenti da Italia e Mondo#Mmondo#Mmondo tutte le notizie#mmondo tutte le notizie sempre aggiornate#mondo tutte le notizie
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La spada nella roccia.
(NdR) Per Cittadini di ex città fortificate fuoriporta significa abbandonare la città per una escursione nei dintorni della città stessa. Un significato adatto a questa categoria di articoli che parlano di qualcosa che esula da Firenze. Un'altra città o un'altro argomento, qualcosa che non ha niente a che vedere con Firenze ma che ha stimolato l'editore o gli autori nel narrarlo. Vissuto nel XII secolo, Galgano Guidotti era un nobile cavaliere di Chiusdino, antico borgo situato nelle vicinanze della famosa Abbazia che ha poi preso il suo nome. Galgano era abile con la spada, era arrogante e autoritario, normalmente si faceva giustizia da sé e spesso, quando non era chiamato a guerre o battaglie al fianco dell’esercito senese, amava gareggiare con altri cavalieri in giostre e tornei. Stanco di questa vita che gli appariva sempre più vuota e inutile, Galgano si ritirò in solitudine sulla collina di Montesiepi per un lungo periodo di riflessione e pentimento, nel quale cercava il contatto e la comunicazione con Dio. La leggenda vuole che intorno al 1180 Galgano decise di abbandonare per sempre la sua spada, come mezzo di combattimento e di morte, per trasformarla in “croce”, simbolo di pace e amore e così fece. Galgano conficcò miracolosamente la sua spada in una roccia come un coltello arroventato affonda nel burro; l’elsa e l’impugnatura della spada presero così la forma di una croce e per il cavaliere divenne un altare personale sul quale poter pregare. Oggi si può ammirare la spada nella roccia nella Rotonda di Montesiepi, a pochi metri dall’Abbazia di San Galgano. A Siena si trova il Palazzo di San Galgano, fatto costruire nel ‘400 dai monaci cluniacensi, gli stessi che hanno fondato l’Abazia di San Galgano; particolarità di questo palazzo sono delle spade in ferro, poste sotto le eleganti bifore, che sembrano affondare nelle pietre del bugnato della facciata e che ricordano la spada nella roccia di Montesiepi. Molte sono le similitudini di questa leggenda con quella di Re Artù; entrambi gli episodi sono avvenuti nel XII secolo e anche in quel caso c’era una spada nella roccia, la celebre “Excalibur”. Pochi sanno invece che uno dei cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù si chiamava Galvano (Sir Gawain)! (da "Lo Struscio Toscano" di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
Franco Ciarleglio Read the full article
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Custodi di arte e fede: Cattedrale di Westminster
Con il suo stile gotico l’abbazia di Westminster, nel centro di Londra, è la storica sede delle incoronazioni e delle sepolture dei monarchi britannici. L’abbazia venne chiamata così per distinguerla da St. Mary of the Graces, situata a est del parlamento di Londra e sede di un monastero cistercense, la sua costruzione venne promossa da Edoardo il confessore, per adempiere a un voto fatto quando si trovava in Normandia, se Dio se lo avesse riportato al trono d’Inghilterra avrebbe compiuto un pellegrinaggio a Roma. Una volta re Edoardo non poté compiere il pellegrinaggio e chiese al Papa come fare per esser dispensato dal voto, proposta che sfociò nella decisione della costruzione di un monastero dedicato a San Pietro. Il luogo prescelto per la nuova chiese fu Thorney Island sul Tamigi dove esisteva dal 616 un piccolo santuario, in onore di un pescatore che aveva avuto una visione di San Pietro, infatti il 29 giugno da sempre i pescatori del Tamigi portano in dono a San Pietro un salmone, poi ricevuto dall’abate di Westminster. Il santuario verso il 970 venne ampliato con la costruzione di un convento benedettino da parte di San Dunstano. Re Edoardo nel 1045 iniziò la costruzione di una grandiosa chiesa in stile romanico consacrata nel 1065, ma nel 1298 un incendio la distrusse e venne ricostruita in stile gotico - francese dal re Enrico III che affidò i lavori all’architetto Henri de Reims. Nel 1376 la navata fu rifatta dall’architetto Henri Yevele, che curò anche la Torre di Londra e il Palazzo di Westminster, nel 1506 venne realizzato il soffitto a volta e la facciata neogotica con le 2 torri alte 68 metri. Con i regni di Enrico VII e Enrico VIII, venne costruita la Lady Chapel, oggi chiamata cappella Enrico VII, dove lavorarono artisti italiani tra i quali lo scultore Torrigiano. Larga 34 metri e lunga ben 156 metri, l’abbazia di Westminster ha la navata gotica più lunga del regno, simbolo dell’unità e della forza inglese, che raccoglie la memoria degli eventi della storia, infatti la cappella di San Giorgio è dedicata ai caduti della prima guerra mondiale,mentre a sinistra è posto il più antico ritratto di un sovrano, cioè quello di Riccardo II che risale al XIV secolo. All’ingresso della navata centrale c’è la tomba del Milite Ignoto e una lapide ricorda Sir Winston Churchill, inoltre vi sono collocate le tombe di alcuni architetti del XIX secolo e dell’esploratore David Livingstone. La navata destra presente una lapide sul pavimento in onore del fondatore dello scautismo Robert Baden-Powell e di sua moglie Olave, oltre a una serie di busti e rilievi raffiguranti vari personaggi inglesi. Nella terza navata c’è il monumento di William Pitt il giovane e tutto il transetto, a destra e a sinistra dell’altare maggiore, è occupato dalle sepolture di personaggi storici, tra cui alcuni santi. Il Poets’ Corner custodisce le tombe o le commemorazioni di alcuni letterati e poeti inglesi, come Shakespeare, Browning, Chaucer, Dickens e Kipling e l’altare maggiore di Sir Gilbert Scott è sovrastato da un mosaico in vetro raffigurante l’ultima cena. Dietro l’altare maggiore ci sono le Royal Chapels, delle quali la principale è quella dedicata a Enrico VII, a tre navate con una corona di cappelle, oltre a un centinaio di tombe, quasi tutte di sovrani d’Inghilterra. La statua di Edoardo III, custodita nel museo, è la più antica statua europea in legno del sovrano, mentre nella chiesa abbaziale è conservata la sedia di re Edoardo, dove si siedono i sovrani nell’ambito della loro incoronazione, che si tiene qui sin dal Natale del 1066, giorno dell’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore. Read the full article
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Milano, al via le attività nel nuovo Centro Giovani del Gratosoglio
Milano, al via le attività nel nuovo Centro Giovani del Gratosoglio. Partono, nel quartiere Gratosoglio, in Municipio 5, a Milano, le attività dell'hub dei giovani nello spazio comunale di via Baroni 85. La coprogettazione, avviata lo scorso aprile, darà nuova vita allo spazio che ospitava servizi all'infanzia – 1.600 metri quadrati utilizzati fino a giugno 2022 - e manterrà la vocazione educativa, realizzando un polo di aggregazione per giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, gestito, su mandato del Comune di Milano, da un partenariato di realtà del Terzo settore che vede capofila Actionaid Italia, in collaborazione con 232 APS, la cooperativa sociale Zero5 e Consorzio SIR. Già nel mese di luglio, grazie ad un cofinanziamento del Comune (50mila euro con fondi della legge 285/97, e la copertura degli oneri accessori e il riscaldamento), al via i primi progetti: per favorire un fattivo coinvolgimento dei più giovani si parte con un percorso di progettazione partecipata con protagonisti proprio le ragazze e i ragazzi del quartiere che potranno realizzare attività autogestite e collaborare a definire e caratterizzare le funzioni permanenti del Centro. Via Baroni sarà anche sede di laboratori artistici di produzione musicale, arti visive, corsi di hip hop o di italiano come seconda lingua, offrirà uno sportello per l'accompagnamento al lavoro e allo sviluppo di impresa. Per ampliare l'offerta educativa, l'Amministrazione ha partecipato al bando regionale "La Lombardia è dei giovani 2023", ottenendo un finanziamento di 70mila euro per l'attivazione di eventi di animazione e aggregazione rivolti e co-organizzati dai giovani, di laboratori di comunicazione, storytelling e dialogo multiculturale, l'avvio di uno spazio studio per studenti universitari e delle scuole superiori e di uno SportLab pomeridiano multidisciplinare, grazie al contributo di CSI.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Guinness world record: come nasce il libro dei primati?
Prima di capire quanto guadagna realmente chi vince un Guinness world record, bisogna conoscere la storia del libro dei primati. L’idea del Guinness world record nasce nel 1951. Durante una battuta di caccia, Sir Hugh Beaver, direttore della birreria Guinness, prende parte a un’accesa discussione con i suoi amici su quale fosse l’uccello più veloce del mondo. In quel momento Beaver si accorse che non esisteva nessun libro in grado di rispondere a questa domanda; così in quel frangente immaginò l’utilità di un volume dedicato a curiosità su primati in ogni campo, per non parlare dell’importanza che una simile iniziativa avrebbe potuto avere per la birreria.
Insomma, il Guinness world record nasce - come spesso accade - dalla curiosità e da una buona idea di marketing. Pubblicato per la prima volta nel 1955 il libro si è evoluto negli anni. Se inizialmente raccoglieva prevalentemente primati naturali e sportivi, l’opera arrivò a catalogare i record più curiosi e disparati. A oggi sfogliando il libro si trovano veramente i record più assurdi, dalla zeppola di San Giuseppe più grande, all’uomo con le unghie più lunghe al mondo.
Quanto guadagna chi vince un Guinness world record?
Come abbiamo visto sono in molti a immaginare un cospicuo premio alla fine di un’impresa, che se a volte può sembrare divertente e un po’ assurda, altre volte invece può essere pericolosa, come correre i 100 metri completamente avvolto tra le fiamme.
Eppure, non è di certo il denaro che spinge le persone a battere un Guinness World record. Se infatti qualcuno aveva immaginato una somma di denaro generosa, un premio in gettoni d’oro, rimarrà sicuramente deluso perché la somma è pari a 0 euro. Infatti non esiste alcun premio in denaro. La Guinness world record ha infatti assicurato che ai primatisti non viene dato alcun compenso economico.
Nessun premio in denaro per il Guinness world record: allora perché partecipare?
Dopo aver scoperto che chi vince il Guinness world record non guadagna niente, nemmeno un centesimo, è inevitabile domandarsi cosa spinga realmente queste persone a tentare folli record. Secondo Ashrita Furman, l’uomo che detiene il record dei record ottenuti (ben 100), è solo la “sfida di essere il migliore al mondo in qualcosa”. Sembra quindi che il desiderio sia quello di essere ricordati dalle persone per qualcosa. Come spesso accade quindi se non è per il denaro, si lavora per la gloria - o per finire nel libro dei primati.
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Sweet and Sour || [larry stylinson]
by fairytalesbliss
"Devi uscire, Styles, prima che utilizzi questo per legarti alla sedia e farti vedere quello che ho cercato di controllare da quando sei stato assunto e hai rovinato la mia vita."
Gli occhi di Harry scendono a guardare la sua bocca. "Mi tratti male così hai un buon motivo per non pensare a cosa vorresti farmi?"
"Hmm", mormora Louis, sfiorando la guancia di Harry con la punta del naso. "Sto iniziando a pensare che ti piacerebbe essere scopato a diecimila metri di altezza."
Hostess!Harry Pilota!Louis OS in 3 parti eliminata da Wattpad a più di 50k visualizzazioni
Words: 14137, Chapters: 3/3, Language: Italiano
Fandoms: One Direction (Band)
Rating: Explicit
Warnings: Creator Chose Not To Use Archive Warnings
Categories: M/M
Characters: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Relationships: Harry Styles/Louis Tomlinson
Additional Tags: Pilot Louis Tomlinson, Hostess Harry Styles, Enemies to Lovers, Top Louis Tomlinson, Bottom Harry Styles, Rough Sex, Rimming, Anal Fingering, Anal Sex, Spit As Lube, Sir Kink, Hate to Love, Exhibitionism, Public Sex, Light Bondage, Insults, Airplane Sex, degradation kink, Light Dom/sub, Blow Jobs, Face-Fucking, spitting, Car Sex, Spanking, Double Penetration, Riding, Crossdressing, Butt Plugs, 69 (Sex Position), Derogatory Language
via AO3 works tagged 'Harry Styles/Louis Tomlinson' https://ift.tt/GciZghp
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how do you feel about sir metry/mister kitkat x mister demi? (Making sure ur comfortable with the sh1tpost I wanna share w/ u)
I don't mind sir metry x mister demi!!! I do like demisasha slightly better but demix Mr setrt is cute too!! (Multishipper)
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what fpe oc would i even use for that ...
SIR METRY???
can wait for a poptartregreteva4 🍅🍅🍅🍅
#🔪🩸cannibalcirclefpe💎#poptartregreteva#random#shitpost#poptartregreteva reblogs#fpe#fundamental paper education
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ANALISI GGG – ROAL DAHL
Sono una grande appassionata di libri per bambini e per ragazzi. Di fiabe e di favole. In genere mi prendo per qualunque cosa inserisca un elemento magico, capace di farti sognare ma anche riflettere.
Cosa rende uno scritto veramente grandioso? Cosa lo porta al successo e lo consegna alla storia?
Io non penso sia necessariamente la trama. Credo piuttosto che il successo di un’opera sia dovuto alla creazione di un mondo che le persone hanno voglia di visitare. Un posto in cui sentono la necessità di tornare. Se il paesaggio è bello e il folklore interessante, la trama passa in secondo piano. Perché leggiamo Harry Potter? Per il messaggio di vittoria del bene contro il male? O piuttosto perché, in cuor nostro, desideriamo ardentemente far parte di quel mondo magico?
In questo, secondo me, Roal Dahl riesce benissimo.
Finora ho letto solo tre libri suoi: il GGG, Le streghe e James e la pesca gigante.
Le streghe lo leggevo quando ero molto piccola, preso in prestito alla biblioteca del paese dove passavo l’estate su in montagna. E mi ricordo che mi faceva sinceramente schifo. Non perché fosse brutto, anzi, ma perché la descrizione di queste streghe orripilanti era talmente viva che sembravano vere.
Oggi comunque vorrei provare a parlarvi del GGG. Il mio obiettivo è convincervi a leggere i suoi libri anche se vi sentite troppo grandi per farlo. Sarebbe un errore, da grandi, credere di aver imparato tutte le lezioni che si insegnano ai bambini.
Vi ricordo che io sono il Sir Nessuno e non ho alcuna pretesa di professionalità in quello che faccio. E che ci saranno spoiler.
Iniziamo.
Tema ricorrente dei libri di Dahl è un protagonista bambino, tendenzialmente povero o orfano o entrambe le cose. Quando non lo è in genere vive in una famiglia che è come non avere. Anzi, che se non aveva forse era molto meglio.
L’orfano è un archetipo narrativo e veicola il tema del tradimento e dell’abbandono da parte di una o più figure di riferimento. La lezione che impariamo dall’orfano è di non mollare mai, di rimboccarsi le maniche e ripartire da zero quando necessario. Ciò che l’orfano deve evitare assolutamente è di abbandonarsi alla privazione, diventando freddo e cinico verso un mondo che è stato crudele con lui.
Anche questa volta la protagonista, Sofia, è una bambina piccola che vive in un orfanotrofio. Una bambina che non riesce a dormire e si trova sveglia a tarda notte, a vagare per i corridoi. Sofia è curiosa e non ha paura di niente, questo le consente di fare amicizia con un Gigante di 7 metri.
Io credo che la possibilità data a Sofia di essere amica di un “mostro” non risieda solo ed esclusivamente nel suo desiderio di avere un amico, ma anche (e soprattutto) nell’ingenuità tipica dell’essere infantili. Un bambino è scevro da sovrastrutture tipiche dell’età adulta, che ci allontanano da un coso alto 7 metri. Il bambino è stupore e meraviglia: se gli racconti di soffiare sogni dentro le case tramite una tromba sono disposti a crederci. Tale apertura mentale al fantastico è condizione senza la quale è impossibile vivere grandi avventure.
Il GGG è di certo uno dei libri più apprezzati dell’autore, grazie ad una splendida caratterizzazione del personaggio.
Quindi, l’orfano incontra l’elemento fantastico rappresentato dal Grande Gigante Gentile. Il fantastico letteralmente lo rapisce e lo porta in un luogo tanto reale quanto inesistente. Si potrebbe a questo punto pensare che l’orfano sia stato preso e trascinato nel Paradiso, significativo di qualcosa che ha sempre desiderato. Cosa desidera Sofia? Parliamo di una bambina sola e senza genitori, che non esce mai dall’orfanotrofio. Che vive in una città dall’aria triste e sciupata, ma che viene catapultata in un mondo fatto di verdi spazi aperti. Un mondo che però, ancora una volta, si trova costretta a guardare dalla finestra, perché fuori è molto pericoloso. Questo è un parallelismo con la sua situazione precedente. Il Paradiso in realtà è qualcosa che i nostri protagonisti devono crearsi, rimboccandosi le maniche. Il gioco sta nel rendere ospitale il luogo inospitale e questo richiede un certo impegno.
Sofia rende ospitale non solo il regno dei Giganti, ma anche Londra. Per lei e per il GGG, che non si è mai fatto vedere da nessuno per paura di essere odiato da tutti e cacciato via con le armi. Lo sforzo di rendere abitabile il posto inabitabile consente ai protagonisti di trovare il Paradiso, il proprio luogo fantastico. Il GGG crea un orto in una natura incontaminata e bellissima, mentre Sofia cresce nel palazzo della Regina d’Inghilterra.
Ciò che impara la bambina è che con impegno e un po’ di astuzia questo mondo può essere vissuto, è possibile abitare in esso. Il suo amico, alto 7 metri, si trova nella stessa situazione. A discapito della sua stazza si lascia trattare male dagli altri Giganti, molto più grossi, cattivi e orrendi di lui. Nonostante il GGG sia molto alto e molto vecchio non dista poi così tanto da Sofia, piccola contro i grandi, in un mondo che rispetta le proporzioni. Anche lui, come Sofia, vive chiuso in casa, ed esce solo quando è certo che i bulli non lo infastidiranno.
Il GGG e Sofia crescono insieme. Anzi, è la bambina a insegnare al vecchio come affrontare la vita e dargli coraggio, studiando un piano per liberarsi degli oppressori e vivere felici nel mondo.
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Whos your top ten favorite splatoon characters?
I'm assuming you mean coroika so HERE WE GO!!
10 - Vintage
Not a big fan of him but the version of him i write, a french bisexual detective, is pretty damn amazing
9 - Goggles
Goggles is a mood. thats. thats all
8 - Mask
a dead inside gamer? hes my new frien
7 - Emperor
hes cool. i want him to teach me how to be intimidating
6 - Metry
QUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEN
5 - Aloha
trans twink. thats all. i love him for it
4 - Skull
I want this man to adopt me please and thank you
3 - Army
???? HIM???? WHY IS HE SO COOL???? IF HE WAS MEANT TO BE A SIDE CHARACTER WHY IS HE BELOVED????
2 - Rider
H I M. RIDER SIR PLEASE STEP ON ME I WANNA BE YOUR FRIEND
1 - Prince
THE GENDER MAN
XE ARE VERY GENDER
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Se la magia non puoi usare, non ti conviene entrare;
Il Charleston Castle non ha niente a che vedere con Hogwarts, ma risulta un castelletto che si sviluppa molto in altezza, oltre ad avere un ampio giardino. Dove ora i ragazzi stanno sostando; la neve in terra e sugli alberi e cespugli, il clima di un natale appena concluso ma non del tutto passato. Intorno al giardino sono accese una serie di fiaccole e “lampioni” magici, tutto fuoco freddo il cui unisco scopo è quello di garantire la vista a chiunque si inoltri nel giardino dopo il calare del sole. La serpeverde indossa un’adorabile mantellina verde scuro, pesante abbastanza, una sciarpa bianca al collo e dalla mantella sbucano le sue gambe, avvolte in un paio di lunghe calze nere pesanti e calde, mentre ai piedi un paio di anfibi nuovi, neri. Le guancine lentigginose più rosee dal freddo, una nuvoletta di fumo esce dalla bocca della tredicenne « Non badate al cartello. » sventola una mano nel fendere l’aria, e torna sul fianco contro il fodero della bacchetta in pelle di drago. Sul famoso cartello v’è scritto “Se la magia non puoi usare, non ti conviene entrare.” L’ingresso del labirinto.
« Gnn » mugugna « se mi perdo io.. » e inizia a sghignazzare « questo labirinto viene dato alle fiamme » ed è chiaro che si riferisca al fatto che già una volta è stato “perso”. Ma sembra riderci sopra, quindi va bene così. « Alla fine ci troviamo del cibo? » chiede per poi mugugnare di nuovo un « Gnn » e « ..al centro » si corregge.
«Maaa a che vi serve, `sto posto?» domanda non senza una punta di effettiva curiosità, attardandosi a considerare il cartello nonostante le parole della padrona di casa «Per intrappolare i Babbani che vi entrano in giardino?» sbuffa una risata che assume i contorni d`una nuvoletta di condensa, tranquillissimo nel fare ironia su di una questione del genere.
« Quindi ci vuoi intrappolare qua? » si accoda alla domanda di NIALL lanciando uno sguardo a CHARLIE. « No perché sinceramente sono troppo giovane per morire in un labirinto » un po` esagerato, come se sotto sotto non si fidasse neanche della padrona di casa. « Io sicuro » e se TRIS è certo di non perdersi, lui un po` meno.
« Al centro.. » confermando « C’è tipo un albero speciaaaale che TRIS già sa, quindi ssshh! » beh, un po’ di spoiler l’ha fatto solo al GRIFONDORO ma poco male. È proprio a quest’ultimo che comunica i motivi dell’esistenza del labirinto, i più motivi. « Beh-beh, un Sir come te dovrebbe immaginarlo! » putandogli contro un dito, voltando a metà il busto. « Protegge l’albero speciale eeeeee.. tipo una cifra d’anni fa, quando c’erano dei confini molto diversi da ora qua non c’erano tutte ‘ste case eccetera, quiiiindi i babbani arrivavano con la loro poca favolosità. » sksate, siamo pur sempre a casa Charleston qua nessuno tifa per i babbani. « Perciò, prima di arrivare a casa si perdevano qui. » ipotizzando, dunque che ci siano altre entrate al labirinto oltre quella che hanno preso. « Però sì, in realtà voglio intrappolarvi io. » facendo un occhiolino a WES, che si aggiunge ad una risatina adorabile, mentre continua a fare strada tra una siepe e l’altra. Ora non c’è niente in fiore, ed anche le foglie che ci sono, sono quelle di piante sempreverdi che resistono bene alle basse temperature. « Ahn, il cartello i babbani non lo leggono e prima ci stavano delle trappole, ecco. » per questo si invita ad esser muniti di bacchetta. « Vi conviene stare attenti agli gnomi, piuttosto. »
Di fatto rimane lì qualche attimo lasciando che la gang di ragazzacci facciano i carini e coccolosi col crup, ma dal momento che WES si allontana prima « ’ndiamo! Corri WES, corri fortissimo! Facciamo prima di loro! » provando a prendergli la mano per trascinarlo verso il giusto corridoio di siepi, correndo. E poi, dopo qualche corridoio, svolte a destra e a sinistra, eccolo lì: albero sempreverde, le foglie piccole, il tronco invece dimostra l’antica età che possiede, con tanti rami ora innevati, che raggiunge circa i nove metri in altezza, niente di eccessivo ma nemmeno così piccolo. L’imponente chioma dell’albero fa spostare il collo indietro alla Serpeverde che spalanca le braccia. « Ta-dàààààànnn!! » (...) « Signori maghi, Sir Goltraighe » distinguendo i titoli nobiliari (?) « Questo è un Carrubo da bacchetta! » presentandolo agli altri, facendosi più vicino all’albero, anche se si volta verso NIALL stringendosi nelle spalle « Purtroppo no. » ammette riguardo gli onischi. « Credo che Myron li abbia nutriti prima, tra l’altro. » dice sbuffando, più delusa di loro. Gli asticelli, a differenza del crup che li ha portati lì, sono meno facili da vedere e da richiamare.
E quando vede gli altri che corrono, o comunque se ne vanno, lui procede con calma, fino all’albero che osserva, da radici a chioma. Apre pure la bocca per lasciar trasparire l’emozione, « C’hai gli onischi? » chiede a CHARLOTTE, anche se pensa già di ricevere un no.
E` con il fiato un po` corto, le mani infilate nelle tasche e l`atteggiamento di finta casualità che si ferma accanto a CHARLOTTE, girandoci un pochino intorno prima di chiedere «Se stacco qualche foglia di `sto giardino... il guardiano s`offende? O mi staccano una mano con violenza proprio loro?» indica con un cenno del capo una siepe lontana, sporcando le sue parole di una nota irridente «... Che piante sono, a proposito? E questo?» si interessa con insolita curiosità, indicando col mento prima le siepi e poi l`albero, intanto che una delle sue mani scenderebbe a giocherellare distrattamente con un lembo della mantellina della SERPEVERDE.
« Wow » commenta « Ma è un sacco grinzafico oh » e resta a guardarlo anche mentre gli altri li raggiungono. La domanda di TRIS gli fa deviare lo sguardo in uno favore solo per uscirsene con un « Fattela staccare » solo perché ancora ci è rimasto un po` male per il commento di prima.
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