#San Matteo and San Gregorio VII
Explore tagged Tumblr posts
Text
Cathedral of Santa Maria degli Angeli, San Matteo
5 notes
·
View notes
Text
Foto’s | Vrijdag | 17-05-2024
Duomo di Salerno - Cattedrale di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII
4 notes
·
View notes
Photo
La Cripta della Cattedrale di Salerno. La cattedrale di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII venne costruita in stile romanico tra il 1080 ed il 1085 ed in seguito più volte modificata, con diverse aggiunte barocche. Di grande valore artistico è la cripta che custodisce le spoglie mortali di San Matteo. La leggenda della traslazione vuole che le reliquie siano state portate a Salerno da Gisulfo I nel X secolo e nel 1081, quando fu costruita la nuova cattedrale dedicata all'evangelista e furono deposte nella cripta. Agli inizi del XVII secolo la cripta fu restaurata in stile barocco. Sulla tomba di san Matteo, seminterrata, troneggia una statua bronzea bifronte del santo, opera del 1605 dello scultore Michelangelo Naccherino. Tutti gli affreschi del soffitto sono opera del pittore Belisario Corenzio e raffigurano scene del Vangelo di Matteo, oltre ad alcuni episodi di storia salernitana (quali L'assedio della città da parte dei francesi). I marmi che racchiudono le antiche colonne e le pareti, della metà del Settecento, sono opera del marmista napoletano Francesco Ragozzino. #duomodisalerno #criptadisanmatteo #cripta #sanmatteo #cattedraledisalerno #michelangelonaccherino #belisariocorenzio #francescoragozzino #sindromedistendhal #arteitaliana #arte #art #artlovers #affreschi #artebarocca #barocco #church #cattedrale #campania #salerno #salernocoast #sorrentocoast #sorrento #laterrazzafamilyholidays #casavacanze #vacationrental #art #arte #duomo #cattedrale #church (presso Salerno, Italy) https://www.instagram.com/p/CkAdNVKtMEQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#duomodisalerno#criptadisanmatteo#cripta#sanmatteo#cattedraledisalerno#michelangelonaccherino#belisariocorenzio#francescoragozzino#sindromedistendhal#arteitaliana#arte#art#artlovers#affreschi#artebarocca#barocco#church#cattedrale#campania#salerno#salernocoast#sorrentocoast#sorrento#laterrazzafamilyholidays#casavacanze#vacationrental#duomo
0 notes
Text
Baia di lacona
There are plenty! Below you'll find links to all the road trips we've assembled for Paestum.Set In The Secluded Spartaia Bay, 800M From Procchio, Hotel Désirée Offers Direct Access To A Stunning Private Beach, As Well As Great Sports Facilities And Hotel Services.Use Of Désirée’S Private Beach, Where You Will Find A Lifeguard As Well As Sun Loungers And Umbrellas Is Included In The Room Rate. What are some other road trips from Paestum? It depends on when you visit! We've compiled data from NASA for each month of the year: see the links below for more information. People love visiting Rome, Naples, and Vatican City, among others. You could check out Villa Comunale di Salerno and Arch of Trajan, or the always popular Cattedrale di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII! What are the best cities to visit between Paestum and Lacona? Where should I stop on the way from Paestum to Lacona? Gas from Paestum to Lacona would cost around $42 to $98 USD, depending on your vehicle's fuel efficiency. How much would gas cost from Paestum to Lacona? Check out How far is Paestum to Lacona by car for more details. How long does it take to drive from Paestum to Lacona?ĭriving from Paestum to Lacona should take you 7 hrs 38 mins in normal traffic. The drive from Paestum to Lacona is 363 miles (584 km). Yes! You can drive from Paestum to Lacona. Genoa Frequently Asked Questions Can I drive from Paestum to Lacona? It was a spectacular view up there and all in one, it was a great round trip of half of a day. The same i can say about the cozy chairlift, that goes from Anacapri to Monte Salaro. I would not recommend that tour to anybody, but: i reccomend the tour to the other side of the island, where you see the beautiful cliffs and nature wich is totally worth time and money, id say: even a must seen on a trip to capri. Unfriendly, loud, rough, not even singing nice, horrible yelling around in a cave, that would be 100 times nicer without that „service“. Its just nice to see the light coming from down outside into the cave under water - thats it.įor what exactly did we pay 14 bugs per Person for entrance? This is a rip off, since there is not even a light installation or something that gives me a feeling of a value on the other side (management).its just costs for a bit nature. Its a really short thing, not a long channel you pass along and things to be discovered. At the end, even the cave on itself is pretty nice, but really nothing special - if you travel around a little bit and have seen other really impressive things. Especially cause the other „capitains“ also sang around in the same cave, misstonic, loud, rough, disturbing. So to be honest: this yelling around and singing one minute later in the cave was totally absurd, not fitting and in my eyes, disturbing enorousely. I said: but i pay allready 14 for the entrance, wich „service“ are you talking about? „Oh, this is for my towing and singing“ he said. First: he put all attention on the other three girls on the boat and was very careless about my girlfriend, sat almost on her hand and if she would not have cared, she’ d probably gotten a row stick in her face, second: we paid the 14 Euro entrance and the first thing the unfriendly rowing man made clear: this is exclusive service. This has - most of all- to do with the fact, that our guide was a rip off and very unsymphatic. But the visit at the blue cave was a waste of energy, money and time. Mentioned it as „one of the most gamous caves in the world“ (Marco Polo Guide), i had really expected to see something quiet impressive.
0 notes
Text
Slide Door Salerno/New York
Slide Door Salerno/New York
Un messaggio di pace e solidarietà universale tra popoli e culture in un tempo funestato dalle guerre e dalle divisioni attraverso una slide door SALERNO – Prosegue il programma degli eventi del progetto Slide Door nel Quadriportico del Duomo cittadino. Il Duomo di Salerno, Cattedrale primaziale metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII, è il principale luogo di…
View On WordPress
0 notes
Text
Cenni storici
Collepino, anticamente detta Colle-Lupino (Colle del Lupo) o Collepieno, è un piccolo castello dell’alto medioevo appollaiato sulle pendici orientali del Monte Subasio.
È a quota 600 metri s.l.m. e dal suo promontorio, sempre illuminato dal sole, si gode l’ampio panorama del torrente Chiona, della città di Foligno e della Valle Spoletana della quale S. Francesco disse: – “NIHIL IUCUNDIUS VIDI VALLE MEA SPOLETANA” – non ho visto niente più bello della mia Valle Spoletana.
Fondato presumibilmente da pastori, coloni e boscaioli della zona, questo piccolo paese fa il suo ingresso nella storia quando l’Abbazia di San Silvestro, costruita nel 523 da San Benedetto a due chilometri circa da Collepino, diventa Camaldolese ad opera del ravennate San Romualdo abate, nel 1025.
Si parla di una prima famiglia, quella degli Acuti, alla quale successero gli Urbani; capostipite di questi ultimi fu un certo Ser Nicolò, creato cavaliere e conte palatino dall’Imperatore Ottone IV nel 1210.
Le vicende di Collepino sono legate al Ducato di Spoleto, alla abazia di S. Silvestro, al Comune di Spello, alle Signorie perugine, allo Stato Pontificio.
Tralasciando gli altri periodi, ci interesseremo particolarmente delle Signorie che più funestarono l’Umbria, le sue città, i suoi castelli, la prima che ci riguarda da vicino è quella di un certo Bartoloccio.
Fino al 1340 circa, Collepino era stato un Castello del Comune di Spello e gli Urbani ne erano stati i castellani.
Nel Medioevo, dal 1347 la troviamo indipendente sotto la Signoria di un certo Ser Bartoloccio di Ser Giacomo.
Le notizie che abbiamo su questo Bartoloccio sono imprecise e contrastanti.
Secondo il Donnola era costui uno spadaccino di ignoto casato che, dopo aver tenuta soggiogata Spello e combattuto contro il Ducato di Spoleto per allargare i suoi confini a spese dello Stato Pontificio, fu cacciato dalla città nel 1352 dal Cardinale Egidio Albornoz e mandato dal Papa Innocenzo VI a Spoleto in qualità di Vicelegato.
Gli spellani respirarono e si misero volentieri sotto la protezione del Ducato per liberarsi da questo despota.
Cacciato da Spello, il Bartoloccio si rifugiò fra i boschi vicino a Collepino e da qui faceva frequenti incursioni a Spello, con le sue soldatesche, tenendo nel terrore la popolazione.
Il Cardinale a questo punto, per rabbonirlo, gli affidò il comando di Collepino, mettendogli a disposizione due guardie per la vigilanza del Castello (pagate due scudi al mese) e due Consoli per l’amministrazione della giustizia.
Questi ultimi avevano uno stipendio di tre scudi al mese e potevano multare fino ad un massimo di tre scudi.
Ma, presumibilmente per il suo malgoverno, il Bartoloccio fu rimosso dalla sua carica dalla Camera Apostolica nel 1369 e tutti i suoi beni furono confiscati.
Secondo gli Olorini invece nel 1354 Collepino, mettendosi nelle mani di Bartoloccio di Ser Giacomo Urbani, capo dei Ghibellini, si ribella alla Santa Sede.
Il vescovo di Firenze Filippo Antella, rettore del Ducato di Spoleto, ordina l’assalto contro i collepinesi che, nonostante il grande valore dimostrato, devono arrendersi a discrezione.
Intanto a Spello muore Pietro di Maurizio Targarino e a Collepino Cecco di Ser Matteo d’Urbano; il Comune di Spello chiede al Papa di eleggere come Gonfaloniere Bartoloccio di Ser Giacomo.
A questo scopo invia ad Avignone don Francesco di Ser Giacomo, segretario del cardinale di S. Croce e fratello del Bartoloccio.
Dopo quattro mesi don Francesco ritorna da Avignone con il titolo di Vescovo di Ippona e Abate dell’abazia di Venafro (Isernia-Molise) per sé, e con la carica di Gonfaloniere a vita di Spello e Collepino per il fratello Bartoloccio.
Per questo nomine furono fatti molti festeggiamenti sia a Spello che a Collepino.
All’inizio Bartoloccio si mostrò molto generoso: liberò i prigionieri pagando i loro debiti, fece molte elemosine ai poveri, sistemò molte giovani maritandole o monacandole ed usò molte equità anche con i delinquenti.
Nel 1359, recatosi ad Avignone per ossequiare il Papa, si vide confermato il titolo di Gonfaloniere a vita di Spello e Collepino.
Ma nel 1366, in combutta con un certo Vico, detto il Rosso per il colore dei suoi capelli, comincia a tiranneggiare Spello e il contado.
Il Comune lo fa riprendere dal fratello vescovo e Bartoloccio momentaneamente si pente.
Morto il fratello, che lo lascia erede dei suoi beni, si vendica contro i nobili di Spello che volevano liquidarlo e, sobillato dal Vico, fa uccidere Giovanni degli Urbani insieme a molti altri avversari, altri li fa gettare dalla rupe di Collepino e fa scannare numerose donne perché favorevoli ai suoi avversari.
Il Comune di Spello allora, con il permesso del Rettore del Ducato di Spoleto, Cardinale Egidio Albornoz, inviò Francesco di Ser Pietro fu Targarini, con molti uomini armati, alla casa del Bartoloccio che fu bruciata.
Bartoloccio e il Vico riuscirono però a fuggire e per qualche tempo seminarono il terrore nelle campagne uccidendo, rubando e usando la violenza.
Mentre fuggivano verso Assisi, furono sorpresi dagli armati del Comune e uccisi.
Dopo Bartoloccio ci furono a Collepino numerosi altri reggenti ed uno di costoro esigeva la riparazione delle mura di Collepino a spese del Comune di Spello, il cui Governatore, signor Nello Baglioni, nominò come giudice Messer Spinello de Spini di Ascoli nel 1431.
Quest’ultimo sentenziò che il Comune non era obbligato a riparare dette mura.
Nel 1460 Braccio Baglioni, comandante delle truppe pontificie, per assicurarsi la Signoria di Perugia, uccise il cugino Pandolfo ed il nipote Nicolò.
La frenesia del potere scatenò tra i familiari una serie di congiure e stragi che terminarono in una lotta ferocissima nel luglio del 1500, che estinse quasi il casato.
L’unico superstite Gianpaolo Baglioni, dopo essersi crudelmente vendicato su tutti i suoi avversari, estese il suo dominio su tutta l’Umbria; a Collepino, a ricordo del suo dominio, fissò lo stemma del suo casato: IL GRIFO RAMPANTE E CORONATO tuttora visibile presso la porta del Castello. Nel 1534 Papa Paolo III, per le necessità dello Stato Pontificio, lasciato esausto da Clemente VII per le guerre contro i Turchi e la costruzione della Basilica di S. Pietro, aumentò di tre quattrini a libbra il prezzo del sale.
Perugia, con Rodolfo Baglioni e numerosi altri Comuni, reagì a questo provvedimento ribellandosi al Papa, uccidendo il Legato Pontificio, Vescovo di Terracina, con tutti i suoi consiglieri riuniti in seduta.
Il cronista del tempo, Cesari Bontempi scrive che a Perugia non si era mai vista una strage così crudele.
Paolo III inviò allora un rinforzo di truppe di 10.000 soldati per sbaragliare i ribelli. Perugia fu “ripulita” da tutti i rivoltosi.
Per la zona di Spello l’incarico fu affidato al Vicelegato di Foligno Giovanni Battista Savelli il quale riuscì a recuperare Spello e i Castelli vicini.
In questa circostanza furono demolite le mura di Collepino perché dentro di esse si erano rifugiati i partigiani dei Baglioni, diventati nemici dello Stato Pontificio.
Stessa sorte toccò all’abazia di S. Silvestro che fu rasa al suolo.
Si era arrivati all’anno 1535. Intanto Paolo III a Perugia, sulle case distrutte dei Baglioni, fece erigere da Antonio Sangallo il giovane, nel 1541 una fortezza che dal suo nome fu chiamata ROCCA PAOLINA, “Ad repellendam audaciam perusinorum” per respingere l’audacia dei perugini.
Con la sottomissione di Perugia, anche Collepino tornò sotto lo Stato Pontificio, accogliendo tra le sue mura un Presidio militare, con sede in una casa ancora esistente ed abitata, che si trova sulla destra presso la porta del Castello. Queste guardie a Collepino diedero origine alle più antiche famiglie: Antiseri, Bevilacqua, Quinti e Cristiani.
Tornata la pace, questo laborioso Castello passò sotto la saggia guida del Preposto Abate di S. Silvestro e sentì solo da lontano l’eco delle guerre successive fino a che non fu proclamato il Regno d’Italia nel 1861.
Da antichi documenti, risalenti al secolo scorso risulta che Collepino, entro e fuori le mura, contava 80 fuochi (famiglie), all’incirca 500 persone.
Da un documento stilato da Don Giovanni Buccilli si sa che al 31 Dicembre 1939 gli abitanti erano 355.
Dopo la seconda guerra mondiale è iniziato un inarrestabile processo di emigrazione e fino agli anni 80 nella parrocchia di Collepino si contavano circa 110 persone: una trentina entro le mura, gli altri nella valle del torrente Chiona, attualmente il Centro abitato di Collepino conta 9 persone per di più anziani con relative badanti.
Fortunatamente l’amore per i luoghi ameni e incontaminati fa sì che fra le innumerevoli località umbre, che ogni anno in estate vengono visitate da migliaia di turisti, ci sia anche Collepino che, per alcuni mesi dell’anno, si rianima riempiendosi di gente.
La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria conserva le antiche campane che provengono dalla antica abazia di S. Silvestro e ne portano la firma.
La grande in puro gotico ha la scritta: MENT(ION)ES CAM(PANAE) SPONTANEU(M) HONORE(M) DEI ET PATRAE LIBERATIONE(M): la campana onora spontaneamente Dio ed esalta la libertà della patria.
La piccola reca inciso: “MCCXXX” G(RE)G(ORIUS) P(A)P(A) N(0)N(US) – ABB(A)S RO(dul)FUS: 1230 – Gregorio IX Papa – Abate Rodolfo.
Aspetto attuale
Il paese, dopo i danni subiti con il terremoto del 1997, è stato sapientemente ristrutturato mantenendo le caratteristiche della storia medievale, con le case in pietra rosa del Subasio e le stradine lastricate.
E’ tutto ben pulito e ben tenuto nonostante i pochissimi abitanti che ci sono rimasti.
0 notes
Photo
La Cattedrale di San Matteo a Salerno, o Duomo di Salerno, fu fondata da Roberto il Guiscardo e consacrata da Papa Gregorio VII, ufficialmente inaugurata nel marzo 1084. L'attuale struttura risale al terremoto del 5 giugno 1688, quando è stata completamente ricostruita. L'ingresso principale è stato modificato, il suo cortile è circondato da un passaggio coperto sostenuto da ventotto colonne semplici con archi e una serie di tombe romane intorno alle mura. Sul lato meridionale della cattedrale si trova il campanile che risale al XII secolo.
1 note
·
View note
Photo
La Cattedrale di San Matteo a Salerno, o Duomo di Salerno, fu fondata da Roberto il Guiscardo e consacrata da Papa Gregorio VII, ufficialmente inaugurata nel marzo 1084. L'attuale struttura risale al terremoto del 5 giugno 1688, quando è stata completamente ricostruita. L'ingresso principale è stato modificato, il suo cortile è circondato da un passaggio coperto sostenuto da ventotto colonne semplici con archi e una serie di tombe romane intorno alle mura. Sul lato meridionale della cattedrale si trova il campanile che risale al XII secolo. La cattedrale di Salerno presenta una pianta articolata in un corpo longitudinale a tre navate con uno orizzontale, il transetto, con tre absidi e quadriportico. Il primo elemento di novità è dato dalla forma della cripta ad aula con lo spazio scandito da colonne e con le absidi in corrispondenza con quelle del transetto superiore. La cripta custodisce le spoglie mortali di San Matteo. La leggenda della traslazione vuole che le reliquie siano state portate a Salerno da Gisulfo I nel X secolo ed in seguito nel 1081, quando fu costruita la nuova cattedrale dedicata all'evangelista, furono deposte nella cripta destinata a custodirle. -- #ig_europe #photoforpassion #vivosalerno #photooftheday #ig_salerno_ #Thehub_Campania #colore_italiano #ig_worldclub #top_italia_photo #brunika #scatti_italiani #ig_regionecampania #instaitalia #vivocampania #italian_city #vivo_italia #phototag_it #igersitalia #igerscampania #ig_today #igers_salerno #gf_italy #campaniafelix #paesaggisalernitani #salernopuntoit #volgoitalia #volgocampania #volgosalerno (presso Salerno Cathedral)
#photoforpassion#thehub_campania#ig_salerno_#brunika#top_italia_photo#photooftheday#igers_salerno#ig_regionecampania#vivocampania#igerscampania#volgosalerno#igersitalia#vivo_italia#volgocampania#instaitalia#ig_europe#vivosalerno#paesaggisalernitani#gf_italy#salernopuntoit#italian_city#colore_italiano#scatti_italiani#ig_worldclub#volgoitalia#campaniafelix#ig_today#phototag_it
0 notes