#Roberto Carifi
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Lui se l’era sentite dire tante volte, queste cose, che non poteva trovarvi più nulla di originale. Emma era tale e quale a tutte le altre sue amanti; e l’incanto della novità, cadendo a poco a poco come una veste, metteva a nudo l’eterna monotonia della passione che non cambia mai forma, non cambia mai linguaggio. Non sapeva distinguere, lui uomo essenzialmente pratico, la diversità dei sentimenti sotto l’identità delle espressioni.
Dato che labbra libertine e venali gli avevan bisbigliato frasi simili, lui prestava solo debole ascolto alla verità di quelle di Emma; meglio far sempre la tara, pensava, i discorsi esaltati stan lì a ricoprire gli affetti mediocri; come se la ricchezza dell’anima non traboccasse a volte nelle metafore più vuote, come se a questo mondo fosse effettivamente possibile esprimere esattamente i propri desideri, le proprie idee, i propri dolori, come se la parola umana non fosse un vaso di rame incrinato su cui battiamo cadenze capaci al massimo di far ballonzolare gli orsi, mentre aspireremmo a intenerir le stelle.
Gustave Flaubert, Tr. Roberto Carifi, Madame Bovary
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Else Lasker-Schüler / Georg Trakl ~ Poesie e lettere
Else Lasker-Schüler e Georg Trakl si conobbero nel marzo del 1914 a Berlino. Poco sappiamo di quella relazione, mentre è evidente la distanza delle due personalità, eccentricamente visionaria la poetessa ebrea tedesca, angosciosamente avvinto nella propria coscienza ossessionata dal male il poeta austriaco. Entrambi appartenevano alla prima generazione dell’espressionismo ma non sembrano poter…
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"Grazie per la parola
che ancora accendi nel mio cuore,
per quel raggio che dal bene
hai ricevuto in dono
e che nel mio abbandono
lasci che nasca
come fosse grano in un deserto,
per quella tua bellezza,
per l’orma divina del tuo sguardo,
per quella tua dolcezza che vorrei baciare
come si bacia l’innocenza,
inginocchiato davanti alla tua anima
quando una lieve ombra
la lascia affiorare sulla carne,
per quello che chiami il tuo peccato,
per il tremore che turba la tua voce
quando mi dici l’indicibile
e lasci l’impronta dell’amore
in questo cuore arato".
(Roberto Carifi da “Amore d’autunno”)
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Se potessi cantare il tuo nome sarebbe
un’erba cresciuta in pieno inverno,
un tiepido scirocco scioglierebbe il gelo.
Se potessi parlare come quel passerotto
che si posa, muto, sul mio terrazzo!
Ma oggi perfino la pioggia è una lingua straniera
e dovrò mendicare un sorriso.
Roberto Carifi
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Mi basterebbe la linea del viso
accarezzarti lo sguardo, anche per poco,
poterti dire quanto somiglia alla morte
la tua assenza. Perciò ti parlo,
interrogo gli oggetti che ti hanno conosciuto,
che insieme a me ti videro fiorire
nell’erba inaridita.
Roberto Carifi
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Mi basterebbe la linea del viso accarezzarti lo sguardo, anche per poco, poterti dire quanto somiglia alla morte la tua assenza. Perciò ti parlo, interrogo gli oggetti che ti hanno conosciuto, che insieme a me ti videro fiorire nell’erba inaridita.
Roberto Carifi
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Lo sai , amore, che mi congedo in fretta,
che tocco terra con troppa leggerezza,
che ho un destino nelle tasche vuote
e un angelo spoglio che di sera
mi piange livido sul petto.
E passo sotto le mura di novembre
con un messaggio da portare
non so né a chi né dove,
scritto a singhiozzi come una preghiera,
e vo quasi fratello nella notte
guardando ombre sorvegliate,
certi lumini accesi
e l’occhio spento di anime perdute.
Roberto Carifi
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Roberto Carifi, Ablativo assoluto
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ma il tuo sorriso forse l’ha scritto Dio... nel mio destino.
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Vuoto suono
Mi basterebbe la linea del viso accarezzarti lo sguardo, anche per poco, poterti dire quanto somiglia alla morte la tua assenza. Perciò ti parlo, interrogo gli oggetti che ti hanno conosciuto, che insieme a me ti videro fiorire nell’erba inaridita.
Roberto Carifi
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Lo sai , amore, che mi congedo in fretta, che tocco terra con troppa leggerezza, che ho un destino nelle tasche vuote e un angelo spoglio che di sera mi piange livido sul petto. E passo sotto le mura di novembre con un messaggio da portare non so né a chi né dove, scritto a singhiozzi come una preghiera, e vo quasi fratello nella notte guardando ombre sorvegliate, certi lumini accesi e l'occhio spento di anime perdute.
Roberto Carifi
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Ci si accontenta della mediocrità, come di un rifugio quando si perde la speranza di realizzare la bellezza dei propri sogni.
Gustave Flaubert, Tr. Roberto Carifi, Madame Bovary
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undici settembre
Toni Zanussi
A Paul Celan
Anche a me dicesti tra uccelli fissi come occhiaie una parola da amare nuda, abbandonata, e tutto il male provò vergogna, la tua minuscola parola che divenne acqua e acqua il tuo respiro. Anche a me donasti un cuore di nessuno che batte nella dura pietra, accanto ai nome dei fratelli uccisi e un occhio, un occhio che nessuno vede e che riflette la memoria.
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#Alain Jouffroy#Andre Dubus III#Antonino Uccello#Arvo Pärt#Daniela Attanasio#David Herbert Lawrence#Elsa Triolet#Fabio Doplicher#Franca D&039;Agostini#Germano Celant#Mario La Cava#Nino Savarese#O. Henry#Pierre Reverdy#Roberto Carifi#Sandy Skoglund#Theodor W. Adorno#Toni Zanussi#Víctor Català
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(...) oggi perfino la pioggia è una lingua straniera e dovrò mendicare un sorriso.
Roberto Carifi
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Mamma, come vorrei stringerti, portarti con me su per il cielo, per le terre, per i mari, e volerti tanto bene come forse nella vita non te ne ho mai voluto, ma credimi, non era per cattiveria o per viltà, era soltanto ritrosia a manifestarti il vero bene che mi portavo dentro.
Roberto Carifi, Frammenti per una madre
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In questa notte nuda di parole
come un angelo cancelli il mio dolore
nella grazia tremante del tuo sguardo.
Anche se questo esilio mi apparterrà per sempre
la tua dolcezza è un’anima,
un lampo acceso nel destino,
una carezza deposta nel mio cuore
più forte del vento solitario
che vi respira dentro.
Lo so che un’ombra ci separa,
che questa luce è fragile
come certi lucignoli che scuote
la brezza leggera d’autunno,
ma il tuo sorriso forse l’ha scritto Dio
nel mio destino.
Roberto Carifi
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