#Portafoglio digitale
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Bitcoin
Il #Bitcoin nasce nel 2009 da un anonimo inventore e questa #criptovaluta ha un #PortafoglioDigitale basato su un codice alfanumerico. #storiabitcoin #wallet #peertopeer #QRcode #WeiDai #SatoshiNakamoto #decentralizzato #trasferimentoanonimo #WeWeGlobal
Il Bitcoin è una una criptovaluta nata nel 2009 e creata da un anonimo inventore noto con il nome di Satoshi Nakamoto. Il termine Bitcoin viende utilizzato con l’iniziale maiuscola si riferisce alla tecnologia e alla rete. Mentre se ha la b minuscola si parla della valuta in sé. In finanza il Bitcoin non viene considerato una moneta ma una riserva di valore molto volatile. Semplicemente perché…
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LA CENSURA AI TEMPI DEI REGIMI DEMOCRATICI
Di Ivan Surace
In perfetto stile orwelliano la neolingua ha coniato un nuovo termine per la censura tanto di moda nei secoli passati: standard della community.
Suona bene vero?
Un termine inc(u)l(o)sivo, comunitario, che ci fa sentire tutti membri dello stesso gregge in maniera allegra e positiva, contro un non meglio precisato nemico che non rispetta gli standard.
D’altronde un secolo di studi e applicazioni di public relations alla Bernays ha portato i suoi frutti, soprattutto da parte di chi ha capito come funziona la massa e che quindi, senza troppi scrupoli, utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione per manipolarla a suo piacimento censurando, o meglio facendo scomparire, chiunque e qualunque cosa possa mettere In dubbio la propaganda di regime, la narrazione dominante.
Come ultimo esempio in questi giorni abbiamo la questione climatica.
Vi sarete resi conto di come la propaganda su questo argomento sia cresciuta in maniera esponenziale in questi ultimi anni, parallelamente alla cosiddetta transizione green, che porta con se il passaggio al “tutto elettrico” in ogni campo e alla sostituzione con l’IA, di gran parte della gestione sociale, politica economica e sanitaria della popolazione.
Stiamo assistendo alla conversione coatta della società in un grande allevamento intensivo di ultima generazione, in cui ogni singolo capo di bestiame, trasformato in un pezzo di carne senza personalità né anima, viene controllato in maniera totale e continuativa.
Comunque la si pensi, questo è il futuro che immaginano per l'umanità e che si sta progressivamente attuando in maniera totalitaria, a cominciare dai grandi centri urbani, trasmormati in vere e proprie aziende zootecniche per umani.
Ma torniamo alla questione climatica, l’intesificarsi della propaganda su questo argomento serve a giustificare e a far accettare all’opinione pubblica l’entrata in vigore di leggi e restrizioni normalmente inaccettabili in qualsiasi società democratica.
Quindi la questione climatica é il pretesto, lo storytelling, la fiction, su cui si basa la ricerca di consenso da parte del potere, per imporre il cambiamento antropologico necessario, per realizzare i loro piani di controllo totale della popolazione.
Affinché la fiction sia credibile e possa essere sostituita alla realtà, occorre eliminare tutte le eventuali prove, critiche, controversie, che contrastano, anche minimamente, con la narrazione dominante.
È in ossequio a questa logica che negli ultimi mesi su FB, in maniera discreta e disinvolta, con vera tecnica da desaparecidos, sono stati rimossi diverse pagine e profili che facevano informazione sul clima in maniera non allineata al pensiero unico e dove venivano condivisi studi, grafici e informazioni scientifiche di fondazioni come Clintel o di scienziati come Prestininzi, Scafetta, Prodi, Curry, Lindzen, Spencer, ecc.
La pagina 'Klima e scienza', solo per fare un esempio recente, é stata fatta evaporare non appena raggiunti i 10mila iscritti.
Stessa sorte a profili di privati cittadini e di gestori dei profili sopra menzionati, anch’essi fatti sparire da un giorno all’altro con estrema discrezione, al punto che se uno non ci fa caso, neanche se ne rende conto e tutto continua come se niente fosse accaduto.
La situazione é estremamente pericolosa perche da un lato si procede con le epurazioni senza sosta e dall’altro non vi è nessuna presa di coscienza di quanto stia succedendo.
Se e quando la massa si renderà conto di tutto ciò, sarà già troppo tardi.
Al limite avverrà quando l’identità digitale, il portafoglio digitale e tutte le restrizioni ad essi legate, saranno già legge e routine quotidiana e non penso si dovrà attendere molto.
Se non ci sarà un totale cambio di passo da parte della minoranza non allineata nel lottare contro questo regime, tra i più subdoli e raffinati della storia, la fine della società e dell’umanità per come l’abbiamo sempre vissuta percepita e immaginata sarà certa come la morte.
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Il 15 ottobre è per tutti noi una data scolpita nel cranio: il giorno peggiore, dove la benedizione dell'esserci e di essersi potuti incontrare ha avuto la sua massima espressione.
E' giusto ricordare quel giorno come simbolo del buio dell'era moderna, come punto di partenza per una evoluzione ed elevazione anche spirituale, dalle quali si è partiti per disconoscere come realtà tutte le favole urlate e dense di propaganda provenienti dal dualismo destra - sinistra, che per centinaia di anni ha tenuto furbescamente banco distraendo le persone dal problema reale: chi ha vissuto questo periodo col coraggio tipico dei ribelli, porta nell'anima e sulla pelle i segni che ci hanno condotto ad un livello nuovo di consapevolezza, profondo quel che basta per comprendere che gli unici schieramenti mai esistiti sono o "con l'elite" o "contro l'elite".
Le ferite che ci siamo procurati in questo cammino, talvolta bruciano ancora e oggi più che mai sentiamo la necessità di chiarire che NOI NON DIMENTICHIAMO.
Per abbattere il muro eretto fra vaccinati e non vaccinati, fra pro e contro gree pass, occorre ristabilire innanzitutto una linea di rispetto che tenga conto di tutte le sensibilità esistenti senza prevaricarne nessune, e questo non significherà MAI accettare di dimenticare il 15 ottobre.
Ci battiamo per il diritto all'autodeterminazione e qualunque intervento che possa violare anche solo idealmente i confini corporei o spirituali a casa nostra si definisce stupro.
Il trattamento sanitario imposto all'epoca se anche fosse stato efficace contro l'influenza per noi non avrebbe comunque avuto giustizia di essere imposto: il bene personale e individuale, le convinzioni della persona e le sue idee, non possono essere violate e sacrificate in nome di un bene superiore, poiché la libertà è essa stessa IL bene superiore, e perché ogni intervento esterno modifica con prepotenza il percorso che ogni anima deve fare per darsi le risposte ataviche e naturali che l'essere umano si pone da sempre.
Non dimentichiamoci dei bambini, ancora oggi tristemente ostaggio della Legge Lorenzin, esclusi dalla frequenza dei servizi per la prima infanzia e vedono noi, genitori della libera scelta, additati continuamente come autori di epidemie.
Non dimentichiamoli, proprio noi che abbiamo vissuto questa apartheid.
Siccome nulla accade per caso, il 15 ottobre 2024 siamo stati svegliati dalla notizia che il 25 ottobre sull'app IO (la stessa usata per il green pass), saranno disponibili nel wallet o portafoglio digitale la patente, la tessera sanitaria ed eventuale carta europea della disabilità per 50.000 italiani, possibilità che verrà estesa a tutti i cittandini entro il 05/12/2024.
Il fine non è mai stato la vaccinazione: il fine era ed è il green pass, perché a quel test la popolazione ha risposto in massa "presente!", dimostrando all'elite che la paura di perdere quel millimetro di stabilità è in grado di farci sacrificare chilometri di libertà.
Facciamo un appello affinché tutti pretendiamo il diritto ad una vita che ci garantisca gli stessi diritti anche senza smartphone: il punto centrale, il nodo della questione, è proprio questo, ovvero il diritto alla disconnessione e alla non digitalizzasione, mantenendo lo stesso diritto di accesso ai servizi di e per tutte le persone.
Vi salutiamo con delle righe ribelli che siano anche in grado di diffondere speranza:
ci è sempre piaciuto parlare di persone, più che della gente.
Le persone combattono, la gente si arrende.
Le persone insistono, la gente arretra.
Le persone scelgono la strada difficile, quella che non conviene, ma è giusta.
Nulla di quello che facciamo noi attivisti è conveniente: non ci candidiamo, non becchiamo un soldo ( al massimo qualche condanna, ma ormai non ci si fa nemmeno più caso).
Noi siamo persone, siamo quelli che non mollano mai, che non si nascondono e hanno la sfrontatezza di dire e dimostrare a tutti che tutti possono dichiarare guerra all'elite anche senza sovrastrutture.
NOI SIAMO QUELLI CHE MUOIONO IN PIEDI, PERCHE' IN GINOCCHIO LASCIAMO STARE I SERVI.
Concludiamo: una nota la facciamo al DDL 1660. NESSUNO che sia favorevole al green pass e ora si batte contro il ddl 1660, detto anche decreto sicurezza, ha la nostra stima.
Lottare contro alle leggi liberticide sifgnifica recuperare una dimensione di rispetto fra essri umani, al netto della retorica, delle favole pesanti, dell'ideologia dei partiti, della zavorra che opera da sempre per dividere gli oppressi e distrarre dall'oppressore.
Invitiamo tutti quelli che si riconoscono in questo pensiero a collaborare per fermare il ddl 1660 e per attuare i progetti di comunità che non chiedono, ma pretendono con la loro stessa esistenza, un netto cambio di passo verso un mondo diverso.
L.T
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TU TI RIFIUTI...
IO TI BLOCCO.
SI CHIAMA IT-WALLET
Molti lo scaricheranno perché penseranno di essere fighi, altri perché perché è comodo.
È un sistema implementato per il 2024 all'interno dell'altra app invasiva IO, che concentra nel proprio smartphone tutti documenti in versione digitale (SPID, CIE, patente, tessera sanitaria e altro ancora) per accedere ai servizi della pubblica amministrazione.
Una sorta di "portafoglio digitale".
Comodo, qualcuno potrebbe pensare.
Peccato, che stiamo parlando di contenitore che è uno smartphone e quindi soggetto a violazioni da parte di hacker, che potrebbero prendere così il controllo totale di tutti i dati contenuti e di rubarli ed usarli a loro piacimento.
E dall'altra, l'amministrazione pubblica, che diventa gestore e padrona diretta di ogni dato personale registrato.
Di bloccare automaticamente con un click patenti, tessere personali, accessi a servizi e persino servizi sanitari e bancari.
Però per molti, sarà bello avere tutto sullo smartphone...
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Ed eccolo qui, il primo complottista dell'anno.
Che se la prende con lo SPID.
Ma stai sui social, coglionazzo che non sei altro? I tuoi dati, mail, telefono... e ti preoccupi del 'portafoglio digitale e dello SPID'?
Ma quando è successo, santo Dio? Quando, l'umanità ha cominciato a regredire?
Barbara
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Il Caso Ivan Errichiello: Tra Successo, Accuse e Difese sul Caso Time & Gold
Negli ultimi mesi, il nome di Ivan Errichiello, noto anche come Ivan Szydlik, è stato al centro di numerose discussioni. Conosciuto per essere un rivenditore di orologi di lusso e con un seguito di ben 1,4 milioni di follower su Instagram, la sua attività, Time & Gold, ha attirato l'attenzione non solo per i suoi successi nel mondo del lusso, ma anche per alcune accuse da parte di soci e clienti. Tuttavia, resta il quesito: tutti quei follower sono reali o frutto di strategie digitali discutibili?
In collaborazione con Stefano Corti, abbiamo deciso di approfondire nuovamente il caso legato a Time & Gold. La società, famosa per la compravendita di orologi pregiati, è stata spesso elogiata per la qualità dei prodotti offerti e per la sua capacità di attrarre una clientela esclusiva. Ma non mancano le ombre. Alcuni soci e clienti, infatti, hanno sollevato preoccupazioni riguardo la gestione dell’azienda e su alcune pratiche di business che, secondo loro, sarebbero tutt’altro che trasparenti.
Diversi investitori, che inizialmente avevano scommesso sull’espansione della società, hanno cominciato a esprimere malcontento. Alcuni hanno affermato di aver fatto brutte scoperte durante il loro coinvolgimento con Time & Gold. Tra queste, la presunta scarsa trasparenza finanziaria e operazioni poco chiare riguardo la provenienza degli orologi. Alcuni soci, in particolare, sostengono di non aver ricevuto i ritorni economici promessi, il che ha gettato un'ombra di dubbio sulla stabilità e l'integrità dell'azienda.
Ivan Errichiello, però, ha sempre respinto queste accuse, dichiarandosi estraneo a qualsiasi attività illecita o dubbia. Ha insistito sulla solidità della sua attività e sulla legittimità dei suoi follower su Instagram, che considera una prova del suo successo nel mondo degli affari. Secondo lui, le accuse sono state sollevate da un ristretto gruppo di individui insoddisfatti che cercano di danneggiare la sua reputazione per ragioni personali.
Errichiello ha inoltre sottolineato come Time & Gold continui a prosperare, con un portafoglio di clienti internazionali e una presenza digitale sempre più rilevante. Ha difeso con forza la sua trasparenza, assicurando che ogni transazione è eseguita nel rispetto delle normative e che l'azienda opera con i più alti standard di etica professionale. Tuttavia, non ha negato che possano esserci stati dei disguidi o incomprensioni con alcuni soci, ma ha sottolineato che queste sono state prontamente affrontate.
D'altra parte, i soci critici affermano che le risposte fornite da Errichiello non sono sufficienti. Alcuni di loro hanno persino minacciato azioni legali per ottenere chiarezza sulla gestione interna dell'azienda. Queste voci critiche ritengono che la crescita esponenziale dei follower sui social non sia necessariamente un indicatore di successo reale, ma piuttosto una strategia di marketing per attirare investitori e clienti.
Con il caso ancora in evoluzione, non è chiaro quale sarà il futuro di Time & Gold. Ciò che è certo, però, è che Ivan Errichiello continua a difendere con forza la sua posizione e la reputazione della sua azienda, mentre gli occhi di molti restano puntati su di lui e sul suo prossimo passo.
#IvanErrichiello#IvanSzydlik#TimeAndGold#LuxuryWatches#StefanoCorti#InstagramFollowers#BusinessControversy#OrologiDiLusso#Investitori#AccuseEControversie
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L’UE ACCELERA: ARRIVA L’IDENTITA’ DIGITALE EUROPEA
L’Europa ha compiuto un passo fondamentale per il diritto di ogni persona di avere un’identità digitale riconosciuta ovunque nell’UE.
La Commissione europea ha pubblicato il documento di indirizzo per la realizzazione dello European Digital Identity Wallet (portafoglio per l’identità digitale europea), uno strumento per permettere a cittadini e imprese di accedere a un sistema di riconoscimento totalmente interoperabile su tutto il territorio comunitario. Il pacchetto è il primo provvedimento che consente la creazione di un quadro per l’identificazione e l’autenticazione digitale basato su standard comuni. Questo permette di ottenere un elevato livello di fiducia nelle transazioni digitali in Europa ed un modo sicuro e conveniente di identificarsi per accedere ai servizi digitali attraverso il proprio telefono, archiviare e utilizzare in modo sicuro i dati per tutti i tipi di servizi come il check-in in aeroporto, il noleggio di un’auto, l’apertura di un conto bancario, la patente di guida, le credenziali sanitarie, professionali ed educative.
Al centro del sistema una app che permette all’utente di avere il pieno controllo dei propri dati, decidendo quali informazioni condividere e con quali soggetti. L’app ha l’obiettivo di garantire la sicurezza delle informazioni e la chiarezza dei processi di condivisione e utilizzo dei dati, così che gli utenti possano prendere decisioni consapevoli e informate. “Un’identità digitale europea sicura. Qualcosa di affidabile che ogni cittadino potrà usare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, da pagare le tasse a prendere a noleggio una bicicletta” ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.
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Fonte: Commissione europea; Common Union Toolbox
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COMUNICATO N°37
Buon mese di novembre a tutte/i le risvegliate e i risvegliati. Come è passato il vostro ottobre? Il nostro, quello da ribelli-disubbidienti per intenderci, immagino che sia passato benissimo. Stiamo sempre più vivendo in una società e in un mondo in pieno affanno per gli eventi che accadono quotidianamente (guerre, conflitti, catastrofi poco naturali, ecc…) e persino il cosiddetto progresso tecnologico (l'ultima trovata è il portafoglio digitale) ci lascia perplessi per come è mal-gestito. Ma noi sappiamo che finchè non ci tocca o perlomeno non ci facciamo "toccare" da queste misure coercitive, il nostro rifiuto a qualsiasi coercizione sarà la nostra salvezza: lo è stato per le ben note restrizioni pandemenziali, lo è stato per i sieri genici, e lo sarà per questa misura sempre più draconiana e che rischia di colpire chi obbedisce a tali misure. Intanto, personalmente, sto trascorrendo un periodo di relativa tranquillità, in attesa -a fine novembre- di sapere se la mia collaborazione lavorativa con "Amazon" proseguirà o meno: ho comunque la soluzione a portata "di mano" e comunque vivo serenamente. Mi spiace per i numerosi eventi (dibattiti, incontri, proiezioni, ecc…) alle quali non posso assistere, ma se questi sono per informare al meglio chi ancora è ignaro di tutto, ben vengano! Sto seguendo anche un corso di teatro emozionale molto interessante e ben organizzato. Insomma, si vive un periodo di positivo fermento, e lo stesso auguro anche a voi belle anime!!! 🙏❤️☀️🌈
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It-Wallet, guida per usare il portafoglio nazionale dell'identità digitale
Se lo vuoi usare – #wireditalia #afnewsinfo – http://www.afnews.info segnala: Che documenti si possono caricare, cosa c’entra l’app Io, quando è disponibile, se è obbligatorio o meno. Rispondiamo alle vostre domande … Leggi il resto su: Read More Wired Italia
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+++Breaking DIgital Identidy News+++
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L’accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea sul portafoglio di identità digitale dell’UE è soggetto ad abusi e dà a Bruxelles la capacità di negare i diritti delle persone e di controllarli.
Secondo la nuova normativa europea, i portafogli, che per ora saranno volontari, conterranno le versioni digitali di tutte le carte d'identità, patenti di guida, certificati di laurea e documentazione medica. la mossa minaccia di fatto i valori europei, come sostenuto da 504 accademici ed esperti di 39 paesi che hanno firmato una lettera aperta che mette in guardia sui pericoli per la sicurezza e la libertà online delle persone.
Avere tutti i documenti in un unico posto significa che possono essere confiscati con un clic. Ciò è stato fatto dall’amministrazione Trudeau in Canada quando, durante il Covid, ha negato l’accesso ai propri conti a coloro che rifiutavano il vaccino e in seguito ha rimosso i diritti assicurativi agli automobilisti che partecipavano al blocco di protesta della capitale Ottawa. Significa anche che gli Stati membri iniziano a perdere il diritto esclusivo di revocare la documentazione rilasciata. Anche Bruxelles potrà farlo. Bruxelles e il commissario Breton vogliono andare ancora oltre introducendo la valuta digitale dell’euro. ( Breton è il commissario che cerca di censurare i social media).
Se le questioni finanziarie finiscono in questo portafoglio, sarà facilitato un maggiore controllo sulla vita delle persone con la possibilità di introdurre un sistema di crediti sociali o di sanzioni elettroniche per coloro che partecipano alle proteste.
Un sistema di questo tipo consentirà inoltre alle autorità di controllare il modo in cui le persone spendono i propri soldi , come è accaduto in Canada e Brasile. La valuta digitale semplifica gli affari, ma è anche uno strumento per eliminare i nostri diritti alla privacy.
La completa centralizzazione digitale delle transazioni rimuove il diritto all'anonimato. Quest’ultima mossa dell’UE è anche legata alle proposte di modifica del trattato, che includono l’eliminazione graduale di tutte le valute nazionali a favore dell’euro.
Non ci sono dubbi sul fatto che gli eurocrati vogliano creare un regime liberale in cui i cittadini siano sempre più controllati dalle autorità con sede a Bruxelles.
Tutto quello che puoi fare può esserti impedito con un click. Può essere visto, analizzato, usato. Mai dimenticarlo
Uso pratico Con questi portafogli i cittadini potranno dimostrare, in tutta l'UE, la propria identità quando necessario per accedere a servizi online, condividere documenti digitali o semplicemente dimostrare un attributo personale specifico, come ad esempio l'età.
Essere utilizzata in molti casi diversi, ad esempio per: -usufruire di servizi pubblici, come richiedere un certificato di nascita o certificati medici oppure segnalare un cambio di indirizzo - aprire un conto in banca -presentare la dichiarazione dei redditi -iscriversi a un'università, nel proprio paese o in un altro Stato membro - conservare una ricetta medica utilizzabile ovunque in Europa - dimostrare la propria età noleggiare un'automobile usando una patente di guida digitale - fare il check-in in albergo.
Usare l'identità digitale dell'UE per chiedere un prestito bancario Il portafoglio europeo d’identità digitale è un progetto che potrebbe arrivare già nella prima metà del 2024 e metterà a disposizione dei cittadini uno spazio accessibile da qualunque dispositivo, dallo smartphone al pc, rendendo ancora più facile l’interazione con le Pubbliche Amministrazioni, locali o nazionali.
Sarà possibile continuare ad accedere all’App IO sia tramite identità digitale SPID sia tramite CIE, cioè la carta d’identità digitale. All’interno dell’applicazione si potrà poi accedere all’IT Wallet cioè il portafoglio digitale che conterrà i documenti già citati e altri che saranno aggiunti negli stadi successivi del processo, tra cui, ad esempio, la Carta europea della disabilità e attestati come il titolo di studio.
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Debutta oggi IT-Wallet, il nuovo sistema di portafoglio digitale italiano, risultato del decreto Pnrr, che permette di archiviare documenti personali all'interno di un'app per facilitare le attività quotidiane. Dopo i test avviati a luglio, gli utenti possono ora accedere a questa funzionalità. Grazie a IT-Wallet, non sarà più necessario portare con sé documenti fisici come la patente o la carta d'identità, poiché saranno sempre accessibili sullo smartphone e conserveranno lo stesso valore legale degli originali. L'utilizzo dell'app non è obbligatorio: chi preferisce utilizzare i documenti tradizionali potrà continuare a farlo. Per utilizzare IT-Wallet, è necessario scaricare l'app IO, disponibile gratuitamente su App Store e Play Store, e accedere tramite SPID o Carta d'Identità Elettronica (CIE). Dopo aver effettuato l'accesso, gli utenti devono recarsi nella sezione Portafoglio e possono aggiungere un nuovo documento seguendo le istruzioni fornite dall'app per acquisirlo tramite la fotocamera dello smartphone. Attualmente, è possibile caricare solo la patente di guida, la tessera sanitaria e la Carta europea della disabilità. Tuttavia, in futuro, la lista dei documenti digitalizzabili si espanderà per includere anche la carta d'identità, il certificato di nascita e residenza, la tessera elettorale e altri documenti. IT-Wallet sarà inizialmente disponibile per 50 mila italiani, ma il 20 novembre il numero sarà ampliato a 1 milione. A partire dal 4 dicembre, tutti potranno digitalizzare i propri documenti all'interno dell'app IO. La piena operatività dell'iniziativa è prevista per il 2025, permettendo a un numero crescente di cittadini di beneficiare di questa nuova tecnologia. In sintesi, IT-Wallet rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione dei documenti, rendendo più facile e rapido l'accesso ai servizi pubblici e privati. Con la possibilità di gestire i propri documenti in modo digitale e legale, gli utenti potranno semplificare le loro interazioni quotidiane e avere maggiore sicurezza nel gestire le proprie identità.
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Da oggi alcuni cittadini italiani potranno accedere alla propria patente di guida direttamente dallo smartphone
Parte oggi la sperimentazione di un portafoglio digitale in cui possono essere caricate carte di pagamento e documenti. Insieme alla versione digitale della patente di guida, i 50mila cittadini prescelti potranno caricare sulla propria app IO anche la tessera sanitaria e la Carta europea della disabilità. L’uso dei documenti sarà però limitato all’esibizione, ad esempio, in caso di controlli stradali o per le procedure sanitarie. Questo primo gruppo rappresenta un’estensione della fase di test avviata nei mesi precedenti. Il secondo step della sperimentazione scatterà il 6 novembre: altri 250mila cittadini avranno accesso alla nuova versione digitale dei documenti e anche per loro l’uso sarà limitato alla visualizzazione, senza possibilità di effettuare transazioni o di utilizzare i documenti in modalità online. Il 20 novembre l’accesso ai documenti digitali verrà esteso a un milione di cittadini, mentre dal 4 dicembre, quando scatterà l’ultima fase della sperimentazione, l’uso della patente digitale e degli altri documenti sarà disponibile per tutti i cittadini italiani. L’app IO consentirà quindi a chiunque, sul territorio nazionale, di caricare ed esibire i documenti digitali, ma per i viaggi all’estero sarà ancora necessario portare con sé i documenti fisici. La possibilità di utilizzare i documenti digitali online, per esempio per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione o per completare transazioni elettroniche, scatterà dal 2025. Anno cruciale per l’evoluzione dell’IT Wallet che, grazie all‘integrazione del passaporto, della tessera elettorale e di altri documenti, diventerà uno strumento sempre più completo. Sarà possibile accedere a questi servizi tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE), con diversi livelli di sicurezza a seconda della sensibilità delle operazioni. Oltre ai documenti pubblici, si prevede che nel portafoglio digitale saranno disponibili anche servizi privati, come abbonamenti ai mezzi di trasporto e biglietti per eventi, estendendo l’uso del sistema anche a provider privati. Dal 2026, l’Italia punta a rendere l’IT Wallet compatibile a livello europeo, permettendo ai cittadini di utilizzare i documenti digitali anche all’estero. Read the full article
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La rivoluzione del portafoglio digitale sta per arrivare con IT-Wallet: a partire dal 23 ottobre il servizio sarà integrato nell’app IO: da questa data un primo gruppo di cittadini italiani potrà caricare nell’app patente e altri documenti. Ecco quali e cosa significa.
Il 23 ottobre prossimo un primo scaglione di 50.000 cittadini potrà beneficiare della nuova piattaforma IT-Wallet, presente all’interno dell’app IO. In sostanza, come detto più volte, si tratta di un vero e proprio portafoglio digitale su smartphone in cui far confluire tutti i propri documenti principali, e non solo. I primi da poter caricare saranno patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità.
Ovviamente, la possibilità di conservare questi documenti digitali all’interno di IT-Wallet significa poterli esibire con la stessa efficacia legale di quelli cartacei. In pratica, sarà possibile esibire questi documenti alle autorità o agli uffici, senza necessità di dover mostrare anche il corrispettivo cartaceo.
Successivamente, a partire dal 5 dicembre prossimo, questa stessa possibilità sarà aperta a tutti i cittadini italiani. Ovviamente, IT-Wallet non si fermerà qui. L’obiettivo entro il 2025 è quello di utilizzare questo portafoglio digitale in modo molto più ampio, permettendo al cittadino di caricare ulteriori documenti digitali e di poterli utilizzare con la stessa efficacia di quelli fisici.
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WEWE Global è uno schema ponzi? Scopriamo cosa c'è dietro il progetto che si basa sui referral link
Da quanto si apprende nel loro website, WEWE Global è un progetto che ha l’obiettivo di rendere le criptovalute accettate in tutto il mondo.
Ma è veramente così?
Molti nostri clienti sono stati affascinati da questo progetto per la possibilità di fare una fortuna in un breve lasso di tempo.
Ma quando vengono comunicati facili guadagni in breve termine è comunemente definita truffa o scam.
Noi consigliamo di prestare la massima attenzione.
Cerchiamo di capire il perché questo progetto non può funzionare.
Dove è il white paper?
Non esiste nessun white paper.
Un progetto che si definisce una DAO (Decentralized Autonomous Organization) non può non avere un white paper in cui vengono inserite tutte le informazioni chiave di un progetto basato su blockchain.
Abbiamo già spiegato che dalla valutazione di un white paper è possibile smascherare eventuali truffe ma se si di fatto non è presente non è possibile controllare proprio niente.
Il fatto che non ci sia un white paper dovrebbe bastare per allarmarti ma cerchiamo di approfondire ulteriormente WEWE Global.
Perchè se è decentralizzato mi chiede il KYC?
Un altro campanello di allarme, che evidenzia la presenza di uno scam, è che WEWE Global viene descritto come un progetto decentralizzato ma a tutti gli effetti non lo è.
Come specificato nella sezione FAQ del sito ufficiale, per poter interagire è obbligatoria la registrazione tramite KYC in cui devono essere forniti nome, indirizzo, gruppo sanguigno, documento d’identità e una foto tramite selfie.
Il processo di KYC non è sbagliato ma non deve essere presente in una DAO che si definisce al 100% decentralizzata.
WEWE Global ha una blockchain?
Una domanda a cui non sono riuscito a rispondere è “quale è la blockchain su cui gira l’ecosistema WEWE Global?”
La blockchain è un registro pubblico digitale che dovrebbe essere accessibile a tutti e sul quale è possibile vedere tutte le transazioni effettuate, che una volta approvate, sono immutabili.
Sempre nelle FAQ viene però specificato che se hai problemi di tempistica legati alla transazione non puoi, come dovrebbe essere, visionarla tramite la funzione scan della blockchain, ma devi aprire un ticket.
Il ticket che verrà inviato al supporto interno deve contenere:
l’importo
la data
l’indirizzo del portafoglio ricevente
La domanda che mi pongo è: “se ho un TXID perchè non posso visionarlo sulla blockchain di appartenenza?”
Il token WEWE è uno schema ponzi?
A detta loro “WEWE non è un token di investimento ma un token dedicato all’acquisto di prodotti e servizi all’interno di Wewe Global“.
Viene definito come un “internal virtual token” che funziona esclusivamente all’interno dell’ecosistema”.
Infatti non ha un mercato di riferimento e non compare in nessun sito di monitoraggio di criptovalute come Coinmarketcap, Coingecko o Coinpaprika.
Come viene più volte ripetuto, il progetto è sostenibile se e solo se ci saranno persone che utilizzeranno i loro prodotti. (già da qui si può intuire che c’è qualcosa che non va…)
Esso “is not recognizable as a Ponzi scheme”, quindi non è riconoscibile come uno schema Ponzi.
Per poter iscriversi però è obbligatorio un referal link che deve essere rilasciato tramite l’invito di un utente già registrato.
Più persone si iscrivono tramite il tuo referral link più ottieni benefici e ricompense.
Uno schema Ponzi è un progetto che si basa esclusivamente sul passaparola dove le prime persone che entrano hanno enormi vantaggi a discapito di chi arriva dopo di loro.
Esso infatti non è un reale investimento come non lo è WEWE Global che si definisce “is a platform enabled to sell membership and to advertises external partner products to its community”.
Lo schema Ponzi è un sistema piramidale che si configura come un sistema che sposta denaro tra soggetti diversi in cambio di promesse di facili guadagni.
Questo ribadisce il fatto che l’ecosistema avrà vita finché le persone aderenti faranno girare l’economia al suo interno per tre motivi:
il token non è tradabile in nessun exchange esterno;
WEWE ha valore solo all’interno dell’ecosistema;
il 70% dei WEWE vengono assegnati tramite ref link alla community.
Ricorda un po’ il funzionamento del “denaro” nei videogiochi tradizionali dove puoi puoi accumulare grandi quantità di ricchezza per comprare qualsiasi prodotto interno come vestiti, potenziamenti ed oggetti vari.
Al di fuori di quello il tuo “denaro” è inutile, funziona solo all’interno di quella piattaforma.
Come posso ottenere WEWE?
Il token WEWE, come detto precedentemente, non può essere acquistato.
“Puoi ottenere WEWE acquistando prodotti, utilizzando i servizi WEWE Global e dando il tuo contributo alla comunità tramite il referral link.”
Il token WEWE serve sia per comprare i servizi messi a disposizione da WEWE Global che per pagare le fees per le transazioni.
Per interagire con l’ecosistema bisogna quindi inizialmente utilizzare Bitcoin che, dopo l’acquisto dei servizi, ti permette di generare WEWE.
Bitcoin può essere prelevato senza limitazioni ma non è specificato se sia possibile riconvertire i WEWE acquisiti in Bitcoin.
Potrai anche fare altissimi ritorni ma se non puoi ri-convertire WEWE il sistema funziona esattamente come l’esempio del videogioco.
Se decidi di aumentare la rendita dei tuoi WEWE puoi farlo tramite il Mobile Node che ha le seguenti condizioni:
attesa di 600 giorni;
prelievo una volta passati i 20 mesi di massimo lo 0,5% al giorno.
Capisci anche tu che non vogliono farti prelevare i WEWE che depositi nel Mobile Node, il nodo principale capace di mantenere l’ecosistema funzionante in quanto in grado di verificare le transazioni.
Liracoin era stato segnalato dalla Consob
Attualmente la Consob non si è ancora espressa sul progetto WEWE Global.
Molti ex clienti però hanno testimoniato come WEWE Global fosse in collegamento o addirittura il successore di Liracoin, progetto sospeso e poi bloccato dalla Consob.
Liracoin era un sistema di multi level marketing (MLM), una forma di vendita dove i venditori propongono prodotti direttamente ai consumatori oltre a cercare di attrarre nuovi venditori per essere ricompensati per le vendite da loro effettuate e dalle vendita di coloro che sono stati reclutati da essi.
La consob si è espressa su Liracoin definendolo una truffa:Delibera Consob su Liracoin – Fonte: Consob)
Un altro collegamento è quello legato a LIC World che oggi prende il nome il LyoPay, sistema di pagamento crypto che collabora con WEWE Global.
La community è vera?
WEWE Global dice di avere +140 mila utenti attivi ma se si analizzano i numeri dei soci c’è qualcosa che non quadra:
facebook 2300 seguaci e 4700 persone hanno messo like alla pagina con una media like per post di 20/30 persone
youtube 2180 iscritti
twitter 212 follower
instagram 4800 follower
telegram 7900 membri
I numeri dei social sono molto bassi rispetto alle 140.000 persone che dovrebbero utilizzare la piattaforma.
Inoltre in nessun social sono presenti commenti, la community che dovrebbe essere il punto di forza di questo ecosistema in realtà è inesistente, a parte qualche interazione attraverso gli emoji.
WEWE Global presenta anche un “blog” su medium dove parla esclusivamente dei suoi progetti referral e su come:
ottenere un livello di grado migliore (pensa che ce ne sono ben 17);
guadagnare più ricompense in base a quante persone riesci a far entrare;
partecipare ad eventi esclusivi in giro per il mondo.
Si parla spesso di come incentivare le persone che si sono portate dentro tramite il proprio referral link a fare meglio per poter, nel minor tempo possibile, scalare la classifica e progredire di grado.
Maggiore è il grado maggiore sono le ricompense.
Più stai al vertice più hai potere.
Si parla anche della WEWE Global Academy contente video animati accessibili solo tramite il pagamento di una delle Multiservices Box.
Il sito ufficiale cita:
“Since WEWE Global is a blockchain-based platform, it is good to learn how the technology works. These topics are essential if you want to learn more about the new products that we keep providing to the Community. As an Independent WEWE Associate (IWA) Reseller, you will need to know the ins-and-outs of the products to sell them to potential customers”.
In altre parole devi pagare per ottenere la formazione che ti consente di vendere i nuovi prodotti ai potenziali clienti.
WEWE Global è una truffa?
La Consob non si è ancora espressa su WEWE e non lo ha ancora definito truffa o scam.
Con tutte le informazioni che ti abbiamo dato però puoi trarre da solo le tue conclusioni.
Stai attento a questi e a molti altri progetti che girano in rete.
Un progetto non trasparente deve allarmare gli investitori.
Non esitare a contattarci prima di cadere in trappole finanziarie legate al mercato delle criptovalute.
Valuta attentamente il white paper e se non c’è nemmeno stanne alla larga.
Ai nostri clienti abbiamo sconsigliato di investire o di continuare ad investire in questo progetto e speriamo che con questo articolo altre persone seguiranno questo esempio.
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