#Più garanzie per le nostre esportazioni
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sauolasa · 2 years ago
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La Russia negozia la proroga dell'accordo sul grano: "Più garanzie per le nostre esportazioni"
La Russia lamenta il fatto di non riuscire a esportare prodotti alimentari e fertilizzanti a causa delle sanzioni internazionali sulle transazioni bancarie, le assicurazioni e la logistica
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corallorosso · 3 years ago
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Siete sicuri di volere una guerra? Di V. Costa: Mettiamo da parte gli isterici. Cerchiamo di capire. 1) Cosa si poteva fare? La Russia chiedeva un sistema di sicurezza europea che rassicurasse tutti. Ovviamente, lo capisce un bambino, un sistema di sicurezza europea non può esistere con l’ucraina che entra a far parte della Nato. Macron e Scholz hanno cercato di chiarirlo, e di rassicurare Putin. Questi voleva un impegno formale, scritto, perché memore delle promesse successive al crollo dell’URSS. Fu promesso che la Nato non si sarebbe espansa minacciosamente ad est. Promessa disattesa. Ora, quale Stato vorrebbe avere i missili ostili a 70 km? Gli usa accetterebbero missili russi in Messico? Gli europei avrebbero concesso volentieri queste garanzie. Biden lo ha impedito, bloccando i negoziati. A questo punto Putin ha capito che l’Europa è priva di voce in capitolo. Bastava garantire formalmente che l’Ucraina non sarebbe entrata nella Nato È chiaro, dovrebbe essere chiari a tutti noi, che per la Russia è in ballo la sua esistenza. Una volta che i missili Nato fossero installati in Ucraina un’eventuale guerra futura vedrebbe la Russia sin dall’inizio distrutta. Dobbiamo stare attenti, perché qui il rischio è altissimo. Poiché è in ballo la vita stessa della Russia, Putin è disposto ad arrivare all’estremo: SE SI DEVE ARRIVARE AD UNA GUERRA NUCLEARE, allora meglio arrivarci ora, con gli attuali rapporti di forza, non con missili a pochi chilometri da Mosca. La Russia è davvero disposta a tutto, non esiterà. Perché si sente attaccata nella sua esistenza. Vogliamo arrivarci? Siete sicuri di volerlo? 2) cosa può succedere? A) Date le forniture di armi occidentali agli ucraini, armi che possono provocare perdite eccessive all’esercito russo, se la guerra non viene fermata subito Putin userà l’arma che hanno usato gli usa in tutte le guerre di queste decenni: bombardamenti arei e missilistici massicci. Sarà una catastrofe b) i prezzi dell’energia saliranno alle stelle, perderemo un punto di pil, non avremo esportazioni e quindi disoccupazione interna. Lo vogliamo? C) il gas lo avremo. Gli usa, bontà loro, ci venderanno il loro gas, stanno già organizzando la cosa. Ma lo compreremo con un prezzo triplicato. Questa guerra la pagheremo nelle nostre bollette. Gli oligarchi statunitensi ci guadagneranno un botto, che valori e profitto viaggiano sempre insieme. Una famiglia media italiana non riuscirà ad arrivare a fine mese. C’è già un’inflazione che sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, ma questa fiammata sarà incontenibile. Prevedibilmente le nostre società saranno scosse da fremiti, la tenuta democratica, già fragile, sarà messa a rischio. Lo vogliamo? 3) che fare? Si può riprendere l’iniziativa diplomatica, stabilire formalmente che l’ucraina non entrerà mai nella nato. Così si toglieranno argomenti a Putin, o lo si rassicurerà. L’Europa deve svolgere un ruolo autonomo, e questo implica che prenda le distanza da una politica della casa Bianca che se favorisce gli oligarchi usa è una minaccia mortale per i paesi europei. Ognuno ragioni come vuole, usi i valori che vuole. Secondo me ragionando sulla base di valori non si capisce niente del movimento del reale, ma se volete usare i valori, il mondo delle idee, gli argomenti logici etc. Per me sono tutte stupidaggini. Più importante sarebbe comprendere la logica della storia. Ma usare pure valori, logica e deduzioni valoriali. Però chiedetevi: questo porta a queste conseguenze. Sono sicuro di volerle? (Gianma Zer)
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Ue-Mercosur: Centinaio, su Agricoltura opporremo massima contrarietà in sedi competenti
Il Sen. Gian Marco #Centinaio, Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, commentando l’ accordo commerciale raggiunto dopo 20 anni di trattative tra l'Unione europea e i Paesi del #Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) ha dichiarato: “Se le voci sull’accordo raggiunto tra l’Ue e i Paesi del Mercosur fossero confermate, come Ministro dell’Agricoltura non sono assolutamente soddisfatto e sono profondamente preoccupato per le ripercussioni negative che potrà avere qualora fossero confermate le aperture al Mercosur verso le nostre produzioni sensibili quali riso, sul quale non è possibile accettare continue concessioni, e carne di pollame. Opporremo la massima contrarietà in tutte le sedi competenti. Già da ora posso dire chiaramente che non permetteremo che vengano penalizzati i nostri agricoltori e le nostre filiere. Non siamo contro gli accordi commerciali internazionali, ma siamo contrari a quelli che non tutelano le nostre produzioni che seguono standard e percorsi di qualità ben diversi da quelli di altri Paesi Extra Ue. Peraltro siamo anche molto perplessi sulla parte che riguarda i possibili vantaggi offensivi per le nostre esportazioni di olio di oliva, pasta e formaggi sui quali continueremo a chiedere le più ampie garanzie, compreso il totale riconoscimento e tutela dei nostri prodotti DOP e IGP. Vigileremo da subito, va bene aprire ai mercati ma servono innanzitutto regole comuni certe e rispettate da tutti”. Read the full article
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purpleavenuecupcake · 6 years ago
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SACE (Gruppo CDP): insieme a Confindustria Liguria per sostenere l’export e l’internazionalizzazione delle imprese liguri
Confindustria Liguria e SACE, che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, annunciano la firma di un accordo di collaborazione destinato a sostenere la competitività delle imprese liguri sui mercati esteri attraverso un migliore accesso ai prodotti e servizi assicurativo-finanziari messi a disposizione dal Polo e un piano di iniziative congiunte dedicate alle imprese del territorio. Il nuovo accordo di livello regionale, che rinnova la collaborazione già avviata nel 2015 con Confindustria Genova, amplia sensibilmente il bacino di aziende associate coinvolte nelle iniziative di SACE SIMEST, che in Liguria possono beneficiare di un contact point presso la sede di Confindustria Liguria (via S. Vincenzo, 2). Grazie all’accordo le imprese liguri associate potranno accedere più facilmente alla gamma di soluzioni sviluppate da SACE SIMEST per rispondere pressoché a tutte le esigenze assicurativo-finanziarie per espandere il proprio business sui mercati internazionali. Tramite SACE SIMEST, le imprese avranno a disposizione un’importante gamma di soluzioni, dagli strumenti finanziari di SIMEST alle garanzie che SACE offre a supporto di export e internazionalizzazione. “L’accordo di collaborazione tra Confindustria Liguria e SACE – ha sottolineato Giuseppe Zampini, Presidente di Confindustria Liguria – offrirà a tutte le aziende associate alle quattro territoriali liguri di Genova, Imperia, La Spezia e Savona un canale privilegiato per disporre dei servizi informativi, formativi e assicurativo-finanziari del Gruppo. La collaborazione con SACE risulta oggi particolarmente importante, poiché assicura alle nostre imprese associate un supporto mirato, stabile ed efficace, nonostante le attuali condizioni geopolitiche di possibile incertezza”. “Nel 2017 l’export ligure ha registrato una performance sorprendente e anche il numero di imprese esportatrici di questa regione, negli anni, è progressivamente cresciuto. Con questo accordo intendiamo contribuire al rafforzamento di questo processo, offrendo il nostro supporto concreto alle imprese liguri che decidono di aprirsi ai mercati internazionali – ha dichiarato Simonetta Acri, Chief Sales Officer di SACE – . Nel 2017 il Polo SACE SIMEST ha servito più di 460 imprese nella regione, mobilitando risorse per 200 milioni di euro. L’obiettivo è che questa collaborazione possa accrescere il numero di imprese servite dal Polo e dar loro il giusto supporto nell’implementare i propri piani di espansione sui mercati esteri a più alto potenziale per il Made in Italy.” L’accordo prevede inoltre l’organizzazione di iniziative congiunte di carattere informativo e formativo, incontri tecnici con esperti di SACE SIMEST in concomitanza di fiere, missioni imprenditoriali e istituzionali e altri incontri mirati e funzionali alle esigenze delle aziende. L’export della Liguria: focus settori e mercati di opportunità Nel 2017 l’export della Liguria ha registrato una crescita superiore alla media dell’export nazionale (+8,1% rispetto al +7,4% del totale italiano), totalizzando circa 8 miliardi di euro di beni venduti. Tra i settori che crescono maggiormente ci sono la meccanica strumentale (+27,8%), i prodotti chimici (+7,9%) e quelli in metallo (+21,8%). Questi ultimi non dovrebbero risentire della recente politica dei dazi imposta dalla presidenza Trump, vista l’esenzione dell’Unione europea prorogata fino a giugno. Tuttavia sarà importante monitorare l’evoluzione della relazione che, in caso di un’escalation, potrebbe colpire anche il settore automotivee le sue componenti (ammontano a 9 milioni di euro le vendite di questi beni nel Paese nordamericano). Le esportazioni della regione sono cresciute soprattutto verso le geografie avanzate (+14,6%), in particolare verso gli Stati Uniti (+142,5%, grazie a navi e imbarcazioni, meccanica strumentale e metallurgia) e Spagna, in Asia emergente (+53,4%), con il traino della Cina, e verso l’America Latina (+41,9%, grazie a Messico e Brasile).   Read the full article
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