Tumgik
#Per me è pallosissimo
zibaldone-di-pensieri · 4 months
Text
Mi piacerebbe conoscere quelle persone a cui Pucci faccia ridere davvero e tanto
8 notes · View notes
b0ringasfuck · 2 months
Text
nanorecensioni sci-fi: The shift (2023)
Casualmente ho appena visto un episodio di non so quale serie in cui Neal McDonugh fa il poliziotto e questo ha consolidato la mia idea che interpretare film con messaggi reazionari gli piacia un sacco.
No, non vado a vedere la biografia, o forse si...
Questo per dire che The shift che IMDb (di cui ho letto 3 righe di sinopsi ora... perchè cercavo chi cazzo fosse McDonugh che ha quella faccia da cazzo caratteristica, specialmente più da cazzo con i capelli candeggiati) classifica come "film thriller di fantascienza cristiano americano" è una cagata.
La sci-fi non c'entra una sega e la trama appartiene a una casistica cristiana ben più che rodata.
L'ho guardato tutto per dirne male, e perchè chiaramente sono un SHATANISHTA, e invece è solo una palla atroce. Questi cristiani sanno sempre come fregare noi SHATANISHTA facendoci vedere quasi 2h di film pallosissimo che per altro si conclude con una specie di catena di sant'antonio.
Mi hanno fregato 2 immagini di poliziotti distopici e a me, da SHATANISHTA, piacciono i film di sci-fi distopici. E invece era proprio una cagata distopica.
Tumblr media
1 note · View note
netherfieldhall · 3 years
Text
La mia vacanza estiva ideale è a Parigi, o a Londra, o a Dublino, o ad Amsterdam, o in qualsiasi posto in cui faccia freddo, avere il ciclo non sia una maledizione e in cui sia possibile trovare centinaia di alberghi per tutte le tasche e tutte le esigenze, senza doversi ritrovare a campare per 15 giorni in un bungalow minuscolo con un solo bagno e 6 persone, solo perché lí c'è il mare (pallosissimo) e o devi spendere un capitale o ti devi adattare.
Agosto, per me, è solo un countdown per settembre.
0 notes
Text
hello there pt2
l’avevo detto che mi servivano due post. 
allora.
l’altro motivo per cui mi è tornato utile questo blog è molto semplice. si chiama erasmus.
proprio così piccola greta del futuro, è il 13 gennaio 2020 e tra 3 settimane partirai per l’erasmus. già immagino come sarà tra qualche anno rileggere queste quattro cagate che sto per scrivere e ricordarmi di tutto quello che c’è stato nel mezzo.
dicevamo, l’erasmus. come? quando? perchè? 
ho fatto domanda a gennaio dell’anno scorso, le graduatorie sono uscite a febbraio e sono stata scartata in tutte e tre le destinazioni che avevo messo tra le preferenze (yay). al numero 1 c’era chiaramente la cara e vecchia amsterdam, al numero 2 abbiamo gand, in belgio, e al numero 3 niente di meno che nicosia, cipro. solo se ripenso alla mia scelta di mettere cipro tra le preferenze mi viene da ridere. come mi è venuto in mente? bah
comunque, dicevamo che nessuno mi ha cagata. poi, la svolta. è luglio, mi sveglio verso le 11 per andare a lavorare e guardo il telefono. una mail da almaRM, si è liberato un posto per il belgio, devo accettare entro una settimana. buongiorno quindi. 
panico. cioè, panico, direi più che altro un mix di emozioni che non sono riuscita ad identificare quella volta e non ci riesco neanche ora. boh, strano. molto bello sì, ma strano. avevo smesso di guardare le graduatorie perchè tanto ero troppo in basso per poter salire ed essere presa, e invece quando meno te l’aspetti ecco che la vita arriva per sconvolgerti e mettertelo in culo di nuovo. sta volta con la vasellina però. 
vado a lavoro, capisco che devo abbandonare l’idea di licenziarmi perchè ora mi servono soldi, devo reggere per tutta la stagione. i miei accettano, parliamo di soldi, perchè tanto alla fine per una scelta così è di quelli che si parla, e io confermo il posto. 
quindi ecco il programma: secondo semestre a gand, dal 5 febbraio a metà luglio minimo, ho la camera fino al 15, poi si vedrà. magari mi accampo a tomorrowland. ho fatto richiesta per una camera in dormitorio, non avevo nessuna intenzione di mettermi a cercare un appartamento in belgio, già bologna mi è bastata. 
quindi non so, che dire a riguardo? qui mi stanno chiedendo in tanti come mi sento, se sono pronta a partire, se non ho paura, “ma non conosci proprio nessuno che sia con te?”
no raga, nessuno. partiamo io me e medesima. nessuno mi viene a prendere all’aeroporto, nessuno fa il viaggio con me, nessuno che conosco è a lezione con me, nessuno dorme nel mio stesso condominio, nessuno è in quella stessa città, nessuno che conosco è in belgio e nessuno che conosco va in erasmus a dirla tutta. nessuno. io e basta. 
e vogliamo dirla tutta? la cosa non mi preoccupa per niente. lo so come funzionano queste cose, lo so cosa vuol dire essere in un paese straniero in cui neanche parlano la tua lingua e frequentare una scuola in cui neanche conosci il metodo e farsi tutti gli amici nuovi, da zero. e non dico conoscere qualcuno di nuovo per ampliare il gruppo, dico farseli tutti da capo. tutti. 
in realtà è una figata. io capisco che i miei amici non capiscano. lo capisco davvero. neanche io capirei. per questo non mi sono mai infastidita quando non hanno capito cosa volesse dire per me essere in australia o cosa vuol dire per me adesso andare in belgio. non gliel’ho neanche mai davvero spiegato, per il semplice fatto che non sono cose che capisci se non ci sei dentro. sì, vorrei che capissero, ma non li biasimo per questo.
poi il fatto che io sia una cinica testa di cazzo che non esprime sentimenti manco se pagata sicuramente non aiuta, ma questi sono dettagli. sicuramente se fossi una sentimentale non avrei bisogno di spiegare niente perchè non andrei da nessuna parte. sorry not sorry per le mie scelte di vita. 
le cose da dire riguardo a questa esperienza in realtà sono tante ma allo stesso tempo nessuna, è sempre difficile parlare di queste cose a tal punto che è quasi meglio non parlarne. neanche scriverle. 
non ho paura, non sono preoccupata, non rimpiango niente, non mi mancheranno i miei genitori e non mi mancheranno i miei amici. il mio cane sì, tantissimo anche, perchè non sarà consapevole di quello che succede, penserà che l’ho abbandonata e mi si spezza il cuore al solo pensiero. 
a parte questo, non dico che non mi mancherà nessuno perchè odio tutti, ma semplicemente perchè so che torno. io queste esperienze le affronto senza problemi perchè so sempre che torno. se non avessi una data di ritorno la cosa sarebbe diversa, tutto sarebbe diverso. ma in questo caso no. 
poi, di nuovo, il fatto che io sia un’apatica del cazzo che in generale non sente mai la mancanza delle persone è un altro discorso. ma a me è difficile che manchi qualcuno solo per il semplice fatto di essere qualcuno. mi mancano le cose che facciamo insieme magari, quelle si. so che mi mancheranno le serate al bradipop, so che mi mancheranno gli aperitivi al pepper, le serate da albi, il venerdì sera in cantina, tornare a bologna, i film della domenica sera, i giochi di società dopo aver fumato, i pomeriggi al parco con l’anna, le serate in città. queste cose sì. le persone non so, in linea di massima si, ma non da volermi far tornare a casa. purtroppo, so che io mancherò di più di quanto mancheranno loro a me, non perchè io sia fighissima e l’amica che tutti vorrebbero, ma perchè io avrò da fare, sarò occupata con una vita nuova, ogni giorno sarà qualcosa di diverso. per loro no, sarà la solita vita ma con una persona in meno. lo capisco, davvero. 
sono una stronza scusate lo so. 
cos’altro? ah si, la solitudine. bel discorso. avrò un sacco di tempo per stare da sola, sia per scelta che perchè sarò costretta (sì, di nuovo, non conoscerò nessuno all’inizio), e la cosa non mi tocca neanche un po’. io sto bene da sola, con me stessa, chiaro che dopo un po’ impazzisco anche io, ma la reggo bene. e non parlo di solitudine in senso concreto di avere persone intorno, non credo che in belgio mi mancheranno amici o compagni accanto, ma parlo della solitudine vera. quella che quando ti succede qualcosa di assurdo ti blocchi un attimo perchè in realtà non hai nessuno a cui raccontarlo. certo, avrò sempre i miei amici a casa, certo, avrò nuovi amici in belgio, ma quelli a casa non capiranno mai davvero cosa sto passando e quelli in belgio non mi conosceranno mai davvero per potermi aiutare. o forse sì chissà. mi è stata così in australia, lei c’era davvero. spero di incontrare un’altra persona come mi. se non la incontrassi, so come fare. 
l’australia mi è stata d’aiuto in modo impressionante per questo, so a cosa vado incontro, so cosa aspettarmi, so come gestire le emozioni e le situazioni che a 17 anni mi hanno lasciata spiazzata. sicuramente io ora parlo credendomi la persona più forte del mondo e quando sarò là avrò momenti difficili che mi lasceranno spiazzata di nuovo, ma questo è normale, fa parte del gioco. se l’ho fatto a 17 anni dall’altra parte del mondo credo di poterlo fare anche a 21 a meno di 2 ore di aereo da casa. 
dopo aver passato in rassegna tutte le cose negative che non mi toccano neanche un po’, posso dire che sono gasata ammerda? cioè dai vado in belgio da sola per 6 mesi. e sta volta da sola davvero. ed è ancora più bello. in australia mi mancava l’indipendenza, 17 anni mi pesavano, mi bloccavano continuamente, non potevo fare niente da sola, avevo una famiglia a cui rendere conto e che mi doveva dare il permesso per qualsiasi cosa, ero in una città buco di culo in cui dovevo farmi accompagnare in macchina per andare ovunque. sta volta no. sta volta no. e giuro che solo all’idea sono gasata. 
non so se c’è altro da aggiungere, ora aspetto i dettagli dall’università (per cui ci sarà un post specifico, pallosissimo ma che almeno mi farà ricordare le cose), darò un esame il 27 e comincerò a fare le valigie. il 5 si parte. mancano 23 giorni. 
ormai è fatta. 
0 notes