#Paul Del Bello
Explore tagged Tumblr posts
Text
Original–Cover Battle: Head-To-Head
youtube
youtube
#soundgarden#1990s#paul del bello#2020s#poll#polls#tumblr poll#tumblr polls#music poll#music polls#music#cover#covers#head-to-head#Youtube
103 notes
·
View notes
Text
DOBERMANN Release 'Summer Devil' Music Video
DOBERMANN – one of the most active, independent groups on the European rock circuit – have just released their latest lyric video for the track ‘Summer Devil‘ from their 5th studio album ‘Shaken to the Core’ The stats for this band speak for themselves; 5 Albums; 900+ performances, all in just twelve years. Hailing from Turin, Italy, this band have covered in excess of 1 million kilometres…
View On WordPress
0 notes
Text
Mi ingreso en el Partido Comunista constituye un paso lógico en mi vida y en mi trabajo, paso que da a estos su significación. Mediante el dibujo y el color he tratado de lograr un conocimiento más profundo del mundo y de los hombres, a fin de que este conocimiento sirva a liberarnos. Siempre he expresado, a mi manera, lo que consideraba más verdadero, más justo y mejor, y era por lo tanto más bello, pero durante la opresión y la insurrección advertí que esto no es bastante, que debía luchar no sólo con mis pinceles, sino con todo mi ser. Una «inocencia» peculiar me había impedido antes comprenderlo. Me he hecho comunista porque nuestro Partido se esfuerza más que cualquier otro por conocer y por edificar el Mundo, convirtiendo a los hombres en pensadores más claros, más libres y más felices. Me he hecho comunista porque los comunistas son los más bravos en Francia, en la Unión Soviética y en mi propia patria: España. Jamás me he sentido más libre ni más completo que desde que ingresé. Mientras espero el momento en que España pueda acogerme de nuevo, el Partido Comunista Francés será para mí una patria. En él me he reunido de nuevo con todos mis amigos -los grandes científicos Paul Langevin y Frédéric Joliot-Curie, los grandes escritores Louis Aragon y Paul Éluard, y tantos bellos rostros de los insurgentes de París. De nuevo vuelvo a encontrarme entre mis hermanos.
Pablo Picasso, finales de octubre de 1944, París
My entry into the Communist Party constitutes a logical step in my life and work, a step that provides them with significance. Through drawing and color I've tried to achieve a deeper understanding of the world and of men, with the goal of this knowledge serving to liberate us. I have always expressed, my way, what I considered the truest, fairest and best, and was because of this more beautiful, but during the oppression and insurrection I warned that this wasn't sufficient, that I should not just fight with my brushes, but with my whole being. A peculiar "innocence" had impeded my understanding before. I have become a communist because our Party strives to, more than any other, to know and edify the World, transforming men into clearer thinkers, freer and happier. I have become a communist because the communists are the bravest in France, the Soviet Union and in my own motherland: Spain. Never have I felt as free nor as complete than after joining. While I wait for the moment when Spain can embrace me again, the Communist Party of France will be my motherland. In it I have reunited again with all of my friends -the great scientists Paul Langevin and Frédéric Joliot-Curie, the great writers Louis Aragon and Paul Éluard, and the many lovely faces of Paris' insurgents. Once again I am amongst my brothers.
Pablo Picasso, late october of 1944, Paris
23 notes
·
View notes
Text
youtube
Pretty interesting take from yt account Paul Del Bello
"How to play like Oliver Riedel of Rammstein"
🌺
5 notes
·
View notes
Photo
Se lo vedi da lontano non sembra niente di che: una spirale sovraimpressa ad un immagine di un villaggio. Con un semplice filtro Photoshop si fa senza problemi. Ma poi se provate ad ingrandire l'immagine si vede che è tutto un gioco di orientamento dei tetti, dei palazzi, di ombre e di nuvole. Una cosa che avrebbe potuto fare pure un essere umano, ma fa sempre impressione.
Nella giornata di domenica, un utente di Reddit noto come “Ugleh” ha condiviso un’immagine straordinaria generata dall’IA: un villaggio medievale a forma di spirale. Questa creazione ha rapidamente catturato l’attenzione dei social media grazie alle sue straordinarie qualità geometriche. I post successivi hanno raccolto ancor più consensi, compreso un post su X con oltre 145.000 mi piace. Ugleh ha realizzato queste immagini sfruttando Stable Diffusion, una tecnologia IA avanzata, e una tecnica di guida denominata ControlNet.
La reazione online a quest’opera d’arte generata dall’IA è stata variegata, oscillando tra meraviglia, ammirazione e rispetto per l’innovazione nell’ambito dell’arte generativa basata sull’IA. Un utente ha scritto: “Non ho mai visto immagini di questo genere. È qualcosa di completamente nuovo nell’arte.” Allo stesso modo, l’artista AI Kali Yuga ha commentato: “Sinceramente, ho visto molta arte generata dall’IA, sono in questo campo da molto tempo, e questa è una delle opere più straordinarie che abbia mai visto. Hai fatto un lavoro eccezionale.”
Un commento particolarmente significativo è giunto da Paul Graham, co-fondatore di Y-Combinator e noto commentatore tech sui social media, che ha affermato: “Questo è stato il punto in cui l’arte generata dall’IA ha superato il Test di Turing per me.” Pur facendo riferimento al Test di Turing in senso figurato, Graham ha chiaramente espresso la sua impressione verso questa creazione.
Naturalmente, non tutti sono rimasti impressionati, con alcuni utenti che hanno cercato di analizzare in modo critico gli elementi compositivi del villaggio a spirale generato dall’IA. Un graphic designer, di nome Trent, ha osservato: “È bello, ma ci sono molte decisioni che un essere umano non prenderebbe. Molte delle ombre non sono corrette e posizionare i camini proprio sopra le finestre non ha senso. Ingrandendo l’immagine, si possono notare anche i tipici modelli di rumore associati all’arte generata dall’IA.”
La tecnica utilizzata da Ugleh per creare quest’opera d’arte si basa su Stable Diffusion e ControlNet. In precedenza, si erano già viste opere con una tecnica simile, la quale utilizzava il modello di sintesi di immagini IA Stable Diffusion e ControlNet, per creare QR code che rappresentassero lavori inediti raffiguranti personaggi di manga e fumetti occidentali. Tuttavia, in questo caso, Ugleh ha adottato la stessa rete neurale ottimizzata per la creazione di QR code geometrici e l’ha applicata a immagini semplici di spirali e pattern a scacchi.
Nonostante l’immensa attenzione e le numerose offerte per trasformare quest’opera d’arte in NFT, Ugleh ha scelto di mantenere un profilo basso, affermando di non voler trarre profitto dalle sue creazioni e di voler evitare interviste ufficiali. Ha dichiarato di essere semplicemente un appassionato di tecnologia, e IA, che si è divertito a sperimentare..
Infine, nonostante l’opera d’arte sia straordinaria e totalmente inedita, la legge sul copyright negli Stati Uniti suggerisce che le opere digitali di Ugleh, potrebbero non soddisfare gli standard necessari per ricevere protezione del copyright, potendo, quindi, risultare di pubblico dominio.
(via L’IA ha generato un tipo di arte mai visto prima, il villaggio a spirale)
10 notes
·
View notes
Text
Dune - Parte due
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/HiXUItbbFM
:: Trama Dune 2 ::
Paul Atreides si unisce ai Fremen e inizia un viaggio spirituale e marziale per diventare Muad'dib, mentre cerca di prevenire l'orribile ma inevitabile futuro di cui è testimone: una Guerra Santa in suo nome, che si diffonde in tutto l'universo conosciuto.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
3 notes
·
View notes
Text
Dune - Parte due
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/vmiIZD2JuP
:: Trama Dune 2 ::
Paul Atreides si unisce ai Fremen e inizia un viaggio spirituale e marziale per diventare Muad'dib, mentre cerca di prevenire l'orribile ma inevitabile futuro di cui è testimone: una Guerra Santa in suo nome, che si diffonde in tutto l'universo conosciuto.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
2 notes
·
View notes
Text
Gli era sempre piaciuto l’aneddoto su Federico II di Prussia che aveva chiesto di essere sepolto accanto ai suoi cani, per non dover riposare in mezzo agli uomini, quella “perfida razza”. Il mondo umano gli parve fatto di tante piccole palline di merda egoistiche, senza alcun rapporto tra loro; a volte le palline si agitavano e copulavano a modo loro, ciascuna secondo il suo registro, e ne derivava l’esistenza di nuove palline di merda, ancora più piccole. Allora, come gli capitava ogni tanto, fu preso da un improvviso disgusto per la religione della sorella: com’era possibile che un dio avesse scelto di rinascere sotto forma di una palla di merda? E come se non bastasse, c’erano dei canti che celebravano l’evento. Il est né, le divin enfant, è nato il bambino divino, come si poteva tradurre in tedesco? Es ist geboren, das göttliche Kind, gli tornò in mente di colpo, era bello però aver fatto degli studi, pensò, si acquisisce un certo livello. Da qualche anno, è vero, le palline di merda copulavano molto di meno, sembravano aver imparato a respingersi, percepivano il reciproco puzzo e si evitavano l’una l’altra con disgusto, sembrava di poter prevedere un’estinzione della specie umana in tempi non troppo lontani. Sarebbero rimaste altre porcherie, come gli scarafaggi e gli orsi, ma non si può sistemare tutto in una volta, pensò Paul. In fondo, non aveva nulla da obiettare alla distruzione di una banca del seme. L’idea di comprare dello sperma, e più in generale di imbarcarsi in un progetto riproduttivo che non aveva nemmeno la scusa del desiderio sessuale, dell’amore o di un sentimento simile, gli sembrava addirittura nauseante.
Michel Houellebecq
5 notes
·
View notes
Text
WONKA Un film di Paul King
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/lGLfbqa3wv
:: Trama Wonka ::
Il giovane Willy Wonka arriva in città con pochi denari e una tavoletta di cioccolata nel cilindro. Il suo sogno è aprire una grande cioccolateria nella piazza in cui però coesistono già tre mastri cioccolatai che fanno cartello fra di loro e non ammettono un nuovo concorrente. Willy soggiorna presso una locanda la cui proprietaria gli fa firmare un contratto pieno di clausole, dove soggiornano anche altri malcapitati ingannati allo stesso modo in epoche diverse. Al gruppetto non resta che unire le forze e tenersi stretti i propri sogni, sperando un giorno di realizzarli tutti. Timothée Chalamet, nei panni di Willy, salta e balla come un pupazzetto da teatrino vittoriano, e canta canzoni scritte apposta per quello che è a tutti gli effetti un musical. E a proposito di ooompa loompa, qui ce n'è uno solo ma vale per cento, perché ha l'umorismo e l'autoironia di Hugh Grant. Il film di King irriterà il pubblico o lo incanterà a seconda di quale punto di vista sceglierà di assumere: quello purista e filologico, che vorrebbe riconosciuta l'originalità e la capacità sovversiva (e liberatoria) di Dahl, o quello disposto a farsi intrattenere da due ore di magia, colore, scenografie mirabolanti e (è il caso di dirlo) zuccherose, più ambiziosi numeri musicali. Di certo in entrambi i casi si uscirà di sala canticchiando "oompa, loompa, doompety doo", incapaci di togliersi dal cervello quel motivetto demenziale.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
2 notes
·
View notes
Text
Ho dovuto andarmi a fare un paio di occhiali per vedere da vicino, sapete, quella vecchia storia che si invecchia e alla miopia si aggiunge la presbiteria (un presbitero presbite), ecc., insomma, mi sono fatto una montatura da vero filosofo esistenzialista, nera e spessa, mi danno un'aria da Jean-Paul Sartre però infinitamente più bello, sarò praticamente irresistibile, solo che li indosserò solo in casa quindi non mi vedrà nessuno (a parte la consorte del filosofo).
4 notes
·
View notes
Text
«Aveva la testa di Antinoo e occhi dalle scintille d'oro. Non somigliava assolutamente a nessuno al mondo. La sua voce mi è rimasta sempre nella memoria. Lo sapevo povero e non si capiva di che vivesse; come artista, nemmeno un'ombra di riconoscimento»
(Anna Achmatova)
“Sono io stesso lo strumento delle potenti forze che nascono e muoiono in me.”
Amedeo Modigliani
L’ultimo romantico”,
lo chiama Corrado Augias nel bel libro uscito nel ’98 (Mondadori).
“Perla e porco” lo chiamava l’inglese Beatrice Hastings, una delle sue amanti più appassionate durante il soggiorno
parigino.
”Mostro ubriaco” diceva di lui il poeta russo Nikolaj Gumilev.
Era irruente e timido, insicuro e bello, aggressivo, talvolta supponente (gli piaceva declamare Dante),
gelosissimo delle proprie opere al punto da coprire la tela con la mano, quando era all’accademia,
per non far vedere
quello che stava disegnando.
Spesso e volentieri era insopportabile.
Le donne lo amavano.
“Di sicuro vede le cose in modo diverso
da noi” diceva la poetessa Anna Achmatova.
Con i capelli ricci e neri, gli occhi grandi e scuri,
insofferente alle regole ma attento nel vestire (e anche pulitissimo: nei suoi
infiniti traslochi parigini si portava puntualmente dietro la vasca da bagno di zinco), Modigliani incarna ai nostri occhi quell’ideale di
personaggio solitario e frainteso, che nonostante tutto ci piace ancora far coincidere con l’idea di artista puro.
da "La vita di Amedeo Modigliani"di Roberta Chiti
"Noto anche con lo pseudonimo di Dedo, iniziò a dipingere nello studio del pittore livornese Guglielmo Micheli, dove ebbe modo di conoscere Giovanni Fattori e la pittura dei Macchiaioli.
Proseguì la sua formazione artistica a Firenze e a Venezia, ma è a Parigi, dove giunse nel 1906, che l'arte di Modigliani ebbe una svolta radicale avvicinandosi alle avanguardie pittoriche di Henri de Toulouse-Lautrec e Paul Cézanne.
Tra i pittori di Montmartre sviluppò uno stile assolutamente personale e unico. I suoi dipinti pur contemporanei al cubismo esularono dalle regole del movimento, mentre le sue sculture risentirono dell'influenza dell'arte africana e primitiva.
Nel 1917 si tenne la sua prima personale a Parigi, ma la polizia chiuse la mostra per lo scandalo suscitato dai suoi “nudi”.
L'apprezzamento critico per le opere di Modigliani, tuttavia, crebbe notevolmente così come la fama di artista maledetto. La salute cagionevole e gli eccessi di una vita sregolata tra alcol e droghe lo condussero ben presto ad una morte precoce a soli 35 anni.
Una passione che tesse le sue trame nella cornice di un’esorbitante disperazione e di un inestricabile attaccamento reciproco pervaso da una demoniaca inquietudine, quasi morbosità; una relazione incastonata nel labirinto della dedizione perpetua dell’uno nei confronti dell’altra, ma anche imprigionata nelle brame della solitudine; un amore “che condusse ad una morte” nel caso di Jeanne. Il 22 gennaio 1920, Amedeo Modigliani viene colto da un violento attacco di tubercolosi, la malattia che aveva seguito le sue orme per tutta la sua vita, e il 24 gennaio chiude gli occhi per sempre. Jeanne, incinta al nono mese della seconda figlia di Modì, il giorno seguente si butta dal quinto piano della casa dei suoi genitori."
RIP
❤️🎶🌹
11 notes
·
View notes
Photo
[Questa è più o meno la trascrizione di quello che è successo sabato 3 giugno al Coccobello di Carpi. È stato molto bello, se me lo chiedete.]
Una band sconosciuta di quattro elementi salì sul palco per la prima volta l’11 dicembre del 1965 nel Summit High School Auditorium di Summit, New Jersey. Nessuno dei presenti avrebbe potuto immaginare l’eredità che quella band avrebbe lasciato. Il nome della band era VELVET UNDERGROUND.
Oggi, 57 anni e mezzo (circa) dopo l’11 dicembre 1965:
Franco Ori dipingerà dal vivo l’universo dei Velvet Underground
Giancarlo Frigieri suonerà i Velvet Underground
e Marco Manicardi (che poi sono io) leggerà parole di Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison, LaMonte Young, Rosebud, Paul Morrissey, Ronnie Cutrone, Danny Fields e Billy Names, prese da un libro che si chiama Please Kill Me
in uno spettacolo che prende il nome di SOFTER THAN VELVET. Lo scopo di questo spettacolo non è l’intrattenimento.
[continua qui: https://marcomanicardi.altervista.org/softer-than-velvet-la-trascrizione-2/]
2 notes
·
View notes
Text
Se avete figli o figlie adolescenti che non studiano, insistete.
Vi racconto una storia.
Ho passato un'adolescenza difficile, costellata di interruzioni scolastiche. Avevo la sensazione di vivere in una nebbia fitta, umida, insalubre, ogni mia cellula era immersa nel disagio.
Non vedevo a un palmo dal naso e gli adulti mi parlavano del futuro, dell'importanza di finire un liceo. Futuro. Una parola inconcepibile per un adolescente nella nebbia. Mi piaceva solo leggere poesie tristi, scrivere pensieri tristi e ascoltare la Ballata degli Impiccati di De André. Mi è sempre piaciuto scrivere.
A 17 anni non avevo finito nessun liceo, continuavo a cambiarli.
Mia madre, provvidenziale, trovò una strana scuola a Genova, si chiamava Leopardi come il poeta.
Questa scuola, creata apposta per ragazzi nella nebbia, preparava, “cinque anni in uno”, a un esame di maturità per Assistenti alle Comunità infantili. L'esame sarebbe stato esterno, in una scuola di Lucca che prendeva sul serio la formazione per maestri d’asilo e non faceva sconti.
Al Leopardi i professori non erano professori di liceo, erano professionisti nella loro materia. Una era medico, un’altra maestra d’asilo, quello di matematica era ricercatore di matematica all'università. Amavano il loro mestiere. Ci appassionavano.
Non so come, mi ritrovo a essere tra i primi della classe. I miei temi prendono voti alti.
Per l'esame di Lucca partiamo in macchina all'alba con due care amiche che mi ero fatta nella scuola, Adria e Chiara. Lasciamo Genova alle spalle e ricordo, sull’autostrada, una sensazione di sole improvviso. Per la prima volta la nebbia si era diradata. Non sapevo come sarebbe andato l'esame, ma sentivo fiducia. Era una cosa calda dentro le vene, qualcosa che aveva a che fare col futuro. Anche io adesso potevo avere un futuro.
Su 19 studenti della mia classe siamo passati in due.
Mi sono iscritta a Lettere e Filosofia. Ero curiosa di sapere se qualcuno avesse trovato delle risposte a questa cosa stranissima che è la vita.
A Filosofia ho scoperto, non un interesse, ma una passione per lo studio. Non mi interessava più nulla delle risposte sulla vita. Era solo bello studiare fino a notte tarda con Adria. Divorare libri e idee.
Mi sono laureata con 110 e lode con il professor Angelino, che nella foto vedete parlare con entusiasmo dell'oggetto della mia tesi, la percezione delle immagini nel Monsieur Teste di Paul Valéry.
Ogni volta che ho un piccolo successo professionale, come quando la settimana scorsa sono stata invitata a insegnare Storia dell'illustrazione alla Cattolica di Milano, traballo.
Mi viene il dubbio che si siano sbagliati. Invece no, sono proprio io. È la mia storia.
Auguro a tutti i ragazzi e le ragazze nella nebbia di trovare un Leopardi, e ai loro genitori di avere fiducia.
Anna Castagnoli
3 notes
·
View notes
Note
Paul Newman il Dio della bellezza, Marlon Brando il fascino ammaliante, ma è ad Al Pacino che chiederei di possedermi senza risparmio, e per estensione anche a Giancarlo Giannini sua immortale voce nonché degno Gennarino Carunchio. Ranocchiettin mi sa che sento la primavera e il tuo reblog ha fatto il resto, chi sono i tuoi dèi del cinema?
Ahahahhahshah vabbè sono d'accordo con Paul Newman e Marlon brando. James Dean stupendo (e di rimando James Franco). Dustin Hoffman nel laureato ha un fascino tutto suo e John Travolta nella febbre del sabato sera è cafone per quanto è bello o bello per quanto è cafone
Ad oggi Louis Garrel penso sia l'uomo più affascinante del cinema (nasi importanti >>>)
Ma diventerei volentieri moglie di quel patatino di
3 notes
·
View notes
Text
You know, now I kinda want to make a list of every individually identified character in Hell. Circle by circle, counting only human damned souls (* marks people that are said to be destined for that circle):
Antinferno, the neutrals Unnamed figure traditionally identified with Pope Celestine V (Italian)
Circle I or Limbo, the virtuous pagans Ooh boy. Virgil, Horace, Ovid, Lucan, Julius Caesar, Lucius Brutus, Lucretia, Julia, Martia, Cornelia, Cicero, Linus(ancient Romans, I guess you could consider them Italians) Camilla, Latinus, Lavinia (pre-Roman Italians) Homer, Electra, Aristoteles, Socrates, Plato, Democritus, Diogenes, Anaxagoras, Thales, Empedocles, Heraclitus, Zeno, Dioscorides, Orpheus, Euclid, Ptolemy, Hippocrates, Galen (Greeks) Hector, Aeneas, Penthesilea (Trojans) Saladin (Kurdish) Seneca (Hispanic) Avicenna (Persian) Averroes (Arab)
Circle II, the lustful Semiramis (Babylonian) Dido (Carthaginian) Cleopatras, Helen, Achilles (Greek) Paris (Trojan) Tristan (Cornish) Paolo Malatesta, Francesca da Rimini (Italian)
Circle III, the gluttonous "Ciacco" ("hog") (Italian)
Circle IV, the greedy and the spendthrifts (none named)
Circle V, the wrathful and the slothful Filippo Argenti (Italian)
Circle VI, the heretics Farinata degli Uberti, Cavalcante dei Cavalcanti, Ottaviano degli Ubaldini (Italian) Frederick II Hohenstaufen (German)
Circle VII/1, the murderers robbers, and tyrants Alexander [the Great, or of Thessaly], Dionysius of Syracuse, Pyrrhus (Greek) Sextus Pompeus (Roman) Ezzelino da Romano, Obizzo d'Este, Riniero da Corneto, Riniero de' Pazzi (Italian) Guy de Montfort (English) Attila (Hunnish)
Circle VII/2, the suicides and wasters Pier delle Vigne, Lano da Siena, Jacopo da Sant'Andrea, unnamed Florentine (Italian)
Circle VII/3, the blasphemers, sodomites, and usurers Capaneus (Greek) Brunetto Latini, Francesco d'Accorso, Andrea de' Mozzi, Guido Guerra, Tegghiaio Aldobrandi, Iacopo Rusticucci, member of family Gianfigliazzi, member of family Obriachi, Reginaldo Scrovegni, *Vitaliano del Dente, *Giovanni di Buiamonte (Italian) Priscian (North African)
Circle VIII/1, the panderers and seducers Venedico Caccianemico (Italian) Jason (Greek)
Circle VIII/2, the flatterers Alessio Interminelli (Italian) Thais (Greek)
Circle VIII/3, the simoniacs Pope Nicholas III, *Pope Boniface VIII (Italian) *Pope Clement V (French)
Circle VIII/4, the witches and fortunetellers Amphiaraus, Tiresias, Manto, Euripylus, Calchas (Greek) Aruns (Etruscan) Michael Scot (Scottish) Guido Bonatti, Benvenuto Asdente (Italian)
Circle VIII/5, the corrupt officials Elder of Santa Zita, frate Gomita, Michele Zanche (Italian, the latter two being Sardinian) John Paul of Navarre (Spanish)
Circle VIII/6, the hypocrites Frate Catalano, frate Loderingo (Italian) Caiaphas (Jewish)
Circle VIII/7, the thieves Vanni Fucci, Cianfa Donati, Agnello Brunelleschi, Buoso Donati, Puccio Sciancato, Fracesco dei Cavalcanti (Italian)
Circle VIII/8, the false advisors Ulysses, Diomedes (Greek) Guido da Montefeltro (Italian)
Circle VIII/9, the sowers of discord Mohammed (Arab) *Fra Dolcino, Pier da Medicina, Mosca dei Lamberti, Geri del Bello (Italian) Curio (Roman) Bertran de Born (English)
Circle VIII/10, the perjurers, forgers, and alchemists Griffolino d'Arezzo, Capocchio da Siena, Gianni Schicchi, Mastro Adamo, Guido Guidi (Italian) Myrrha, Sinon (Greek) Potiphar's wife (Egyptian)
Circle IX/1 or Caina, the traitors of family Count of Mangona 1, count of Mangona 2, Vanni de' Cancellieri, Sassolo Mascheroni, Camicione de' Pazzi, *Carlino de' Pazzi (Italian) Mordred (Welsh) [implicitely, from the place's name: Cain (undefined nationality)]
Circle IX/2 or Antenora, the traitors of homeland Bocca degli Abati, Buoso da Duera, Tesauro dei Beccheria, Gianni dei Soldanieri, Tebaldello Zambrasi, archbishop Ruggieri, count Ugolino (Italian) Ganelon (French) [implicitely, from the place's name: Antenor (Trojan)]
Circle IX/3 or Ptolomaea, the traitors of guests Frate Alberigo, Branca Doria (Italian) [implicitely, from the place's name: Ptolemy XIII (Greek)]
Circle IX/4 or Judecca, the traitors of lords Judas (Jewish) Marcus Brutus, Cassius (Roman)
something ive noticed while reading dantes inferno is that there seems to be a lot of italians in hell
20K notes
·
View notes
Text
En el aniversario del natalicio de Manuel Gutiérrez Nájera
La duquesa Job (fragmento)
En dulce charla de sobremesa,
mientras devoro fresa tras fresa
y abajo ronca tu perro Bob,
te haré el retrato de la duquesa
que adora a veces el duque Job.
No es la condesa que Villasana
caricatura, ni la poblana
de enagua roja que Prieto amó;
no es la criadita de pies nudosos,
ni la que sueña con los gomosos
y con los gallos de Micoló.
Mi duquesita, la que me adora,
no tiene humos de gran señora;
es la griseta de Paul de Kock.
No baila “boston “, y desconoce
de las carreras el alto goce,
y los placeres del “five o’clock”.
Pero ni el sueño de algún poeta,
ni los querubes que vio Jacob,
fueron tan bellos cual la coqueta
de ojitos verdes, rubia griseta
que adora a veces el duque Job.
Si pisa alfombra no es en su casa,
si por Plateros alegre pasa
y la saluda Madame Marnat,
no es, sin disputa, porque la vista,
sí porque a casa de otra modista
desde temprano rápida va.
No tiene alhajas mi duquesita,
pero es tan guapa y tan bonita,
y tiene un cuerpo tan “v” lan “, tan “pschutt”,
de tal manera trasciende a Francia,
que no le igualan en elegancia
ni las clientes de Hélene Kossut.
Desde las puertas de la Sorpresa
hasta la esquina del Jockey Club,
no hay española, yankee o francesa,
ni más bonita, ni más traviesa
que la duquesa del duque Job.
¡Cómo resuena su taconeo
en las baldosas! ¡Con qué meneo
luce su talle de tentación!
¡Con qué airecito de aristocracia
mira a los hombres, y con qué gracia
frunce los labios! ¡Mimí Pinson!
Si alguien al alcanza, si la requiebra,
ella, ligera como una cebra,
sigue camino del almacén;
pero ¡ay del tuno si alarga el brazo!
Nadie le salva del sombrillazo
que lo descarga sobre la sien.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
#leer#libros#literatura#leerencasa#literature#lectura#frases literarias#leer es sexy#leer en la cama#boxer shorts#guys in boxers#reading in underware#reading is sexy#boxers bulge#manuel gutierrez najera#poetas#escritores mexicanos
1 note
·
View note