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#Paolo Garlando
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"Italy Best Golf Night After Ryder Cup", evento dedicato allo sport nel cuore di Roma antica
Sport superjet per far decollare un mix fantastico: passione e vacanze. Il Golf al centro della scenanella fotografia epica dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano. Il Golf indossa l’esclusività maestosadella città eterna che rende il prestigioso evento internazionale della Ryder Cup magico,regalando un’atmosfera da sogno.Tutti in buca dunque ai Mercati di Traiano per la “Italy Best Golf Night…
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teenagedirtstache · 6 years
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add-tocart-blog · 5 years
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Pizzo o Addiopizzo?
Sono nata e cresciuta in Sicilia, la terra degli agrumi, dei fichi d’India, della contradanza, delle tradizioni e della mafia. Sì, la mafia, quella grande famiglia di “Uomini d’onore” che tra gli anni ’70 e gli anni ’90 ha compiuto delle vere e proprie carneficine.
Boris Giuliano, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tantissimi altri sono morti in attentati mafiosi. Di loro parla Luigi Garlando nel suo libro “Per questo mi chiamo Giovanni”. È la storia di un bambino che aveva un orsacchiotto con i piedi bruciati, unico superstite di un incendio che aveva completamente distrutto il negozio di giocattoli del padre. Già, perché era questo che succedeva fino a circa 20 anni fa a Palermo se ti rifiutavi di pagare il pizzo al boss di turno.
Per fortuna oggi le cose sono cambiate e sono anzi nate numerose associazioni di antimafia, tra cui Addiopizzo Store, un negozio online che si occupa della vendita di prodotti coltivati nei terreni confiscati alla mafia o venduti da commercianti che hanno detto di no al pizzo.
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Store di Addiopizzo a Palermo - Foto di Dedda71 - Fonte: Wikipedia
Si tratta di un movimento antimafia Made in Sicily al 100%, nato dall’idea di 7 ragazzi di Palermo che nel 2004 volevano aprire un pub, ma senza pagare il pizzo. Il pub non lo aprirono, ma nacque Addiopizzo, un’associazione che dopo 15 anni conta 1.045 negozi e imprese, 13.161 consumatori che li sostengono e 184 scuole coinvolte nella formazione antiracket.
Che dire? È un’idea del tutto originale per combattere la mafia pur non abitando in Sicilia!  
Il negozio online, infatti, promuove i prodotti legati all’associazione ma permette anche all’acquirente di scegliere un produttore che decide di non pagare il pizzo, sostenendo così un’economia pulita, che è il primo passo verso il cambiamento.
Tra i commercianti presenti sulla piattaforma vi sono Davide Grassi (figlio di Libero Grassi, imprenditore ucciso nel 1991 per essersi opposto ad una richiesta di pizzo), che dirige la fabbrica tessile della sua famiglia, la famiglia Scimeca (la prima che ha denunciato l’estorsione), che gestisce una pasticceria di prodotti tipici siciliani, Cotti in fragranza, un laboratorio di prodotti da forno situato all’interno di un Istituto Penale per Minorenni. Vi sono poi delle aziende agricole come Salamone e la cooperativa Valdibella, che si occupano della vendita di cibo biologico di qualità, e imprese che distribuiscono caffè della filiera del commercio equo e solidale “Madreterrà”.
Inoltre, dell’associazione fanno parte due etichette discografiche indipendenti che investono nella cultura a Palermo e un’agenzia di viaggi nata nel 2009 dal nome Addiopizzotravel, un tour operator che propone “turismo etico per chi dice di no alla mafia”, come si legge sul sito.
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Logo di Addiopizzo - Fonte: Wikimedia Commons
A questo punto direi che la mafia non è soltanto un’”affare” dei siciliani. Anzi, proprio grazie alla Rivoluzione Digitale e all’iniziativa di questi giovani palermitani, chiunque, da qualsiasi parte dell’Europa, può dare il suo contributo per cercare di eliminare questa “piovra”, come viene definita nel libro di Garlando, che, purtroppo, ancora oggi spande i suoi tentacoli in Sicilia e nel resto del mondo.
Quindi, nell’era della Rivoluzione digitale, in cui i pensieri viaggiano senza confini, rimbocchiamoci le maniche e seguiamo l’esempio di Addiopizzo. Non importa se Giovanni, Paolo, Rocco e tutti gli altri non ci sono più, non importa perché restano le loro idee, “restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” (Giovanni Falcone).
Gaia Spanò
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