#Orgoglio paterno
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quellostrano-1980 · 11 days ago
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Me ne sto seduto ad un tavolino del bar della piscina. È rialzato e posso vedere dall'alto mia figlia che fa le vasche. Ad un certo punto la vedo parlare con l'allenatore, lei alza lo sguardo e mi indica. Lui lascia il bordovasca, entra al bar e mi fa accomodare in un ufficio.
"se per lei va bene vorrei inserire la ragazza nel corso intensivo per poi farla passare il prossimo anno agli allenamenti per le gare. 50 stile libero e 100 delfino, quella ragazzina è un missile in acqua".
Lo giuro, ho provato a rimanere impassibile, ma mi si è aperto il cuore e mi è venuta giù una lacrima.
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Grazie a @vivenda sono splendide domande. Comincio
1. Are you named after anyone?  Si, mi chiamo come il mio nonno paterno. Ed essendo molto particolare, da piccolo non mi piaceva proprio, anche perchè la brutale natura dei bambini me lo storpiava sempre. Poi con il crescere è cambiato tutto, lo porto con un certo orgoglio (chi è curioso di saperlo mi scriva in privato).
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? Di gioia, in un Museo. Di dolore, ad un funerale
3. Hai figli? No.
4. Fai largo uso del sarcasmo? Questione interessante: il sarcasmo è uno strumento volto ad offendere e negli ultimi tempi è spesso usato in modi del tutto inappropriati: ha significato letterale di “lacerazione di carni”, qualcosa quindi che tende a fare male, un’argomentazione tagliente. Ne uso poco, meglio l’ironia o un capitale silenzio, che come offesa è ineguagliabile.
5. Quali sport pratichi o hai praticato? L’atletica fino a 15 anni, nel settore lanci, poi pallavolo e basket, di cui per anni ho avuto il tesserino arbitrale. Amo tanto lo sport, mi piace guardarlo e conoscerlo. Tranne il baseball.
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona? Il lessico che usa, le maniere nell’approcciarsi, le mani.
7. Qual è il colore dei tuoi occhi? Azzurri
8. Scary movies o happy endings? Happy Endings, ma qualche scary movies vale la pena.
9. Qualche talento particolare? Ho un’ottima memoria.
10. Dove sei nato? In provincia di Salerno, nella città famosa per la mozzarella zizzona.
11. Quali sono i tuoi hobby? Le cose fatte con le mani, scrivere con la penna stilografica, i libri, il cibo, i paesini con le case fatte in pietra, collezionare dischi.
12. Hai animali domestici? No.
13. Quanto sei alto? 1.78m.
14. Materia preferita a scuola? Storia, Inglese, Italiano
15. Dream job? Anni fa avrei detto il collaudatore di auto sportive. Direi aprire un negozio di dischi con annesso drink bar.
Chiunque si vuole accodare è il benvenuto, io sono curioso delle risposte di @seymoor @medeline @amongsthewaves 
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rassegnanotizie · 15 days ago
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Sin dalla nascita, Camilla Mancini, 27 anni, ha dovuto affrontare una malformazione del volto che l'ha resa vittima di bullismo. Questa condizione non solo ha comportato difficoltà fisiche legate alla paralisi, ma ha anche complicato le sue relazioni interpersonali. Nonostante queste sfide, Camilla è riuscita a superare le proprie paure e a trovare una voce tramite la scrittura. Recentemente ha pubblicato il suo primo romanzo, intitolato "Sei una farfalla", dove la protagonista Celeste si confronta con temi delicati, come il bullismo, un'esperienza che Camilla ha vissuto personalmente da bambina. La scrittrice ha condiviso le sue emozioni e le sue esperienze durante un'intervista nel salotto di Paola Saluzzi, dove ha mostrato una vulnerabilità toccante. Durante la trasmissione, è stato trasmesso un videomessaggio del suo papà, Roberto, che ha espresso il suo orgoglio per la figlia. Le sue parole hanno colpito profondamente Camilla: "Volevo dirti che sono felice di avere una figlia come te, della tua intelligenza e di come sei cresciuta. Stai vivendo questo momento della tua vita con entusiasmo e determinazione, qualità che non ti è mai mancata. Ogni giorno credo sia un'opportunità per scoprire aspetti nuovi di te stessa e sappi che sono qui per sostenerti sempre in ogni passo della tua vita. Complimenti per il libro che hai scritto, è molto bello. Sono veramente orgoglioso di te". Questa testimonianza paterna ha rappresentato un momento cruciale per Camilla, rivelando la forza del legame famigliare e l'importanza del supporto emotivo. Il libro non è solo il risultato della sua resilienza personale, ma anche un modo per affrontare e sensibilizzare su questioni come il bullismo, incoraggiando altri che potrebbero essere in situazioni simili a trovare la loro voce. Attraverso il suo romanzo, Camilla spera di trasmettere un messaggio di speranza e rinascita, affermando che anche di fronte alle avversità, è possibile fiorire e diventare una versione migliore di se stessi.
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theca-libraria · 5 years ago
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PASQUA SAVOCA – SINTESI DELLA VITA DI UNA LATINISTA
Già da tempo volevo dedicare delle brevi righe a una mia prozia che non ho mai conosciuto, ma che indirettamente conosco bene grazie ai racconti di mio padre, che con le sue parole riesce sempre a trasmettermi la memoria delle mie origini familiari. Parlo di Pasqua Savoca, sorella di mio nonno paterno Giuseppe, della quale porto il nome come mio secondo nome di battesimo. Ella fu per mio padre, Angelo, come una seconda madre.
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Nata il 26 dicembre 1901 a Castrogiovanni, oggi Enna, Pasqua Savoca si è diplomata al Liceo Classico Convitto Cutelli di Catania, così come i suoi fratelli. Nel 1926 si è laureata in Lettere Classiche all'Università degli Studi di Catania. [1]
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[1] La pergamena presenta diversi elementi che necessitano di particolare attenzione: lo stemma sabaudo originario con i leoni rampanti, non ancora modificato dal regine fascista con l’aggiunta dei fasci littori; l'antico simbolo della città di Catania con la dea Atena (la tradizione popolare afferma invece che si tratta di Sant'Agata) raffigurata sopra l'elefante, oggi sostituita dalla sola lettera A; l'antico nome dell'università "Siculorum Gymnasium", che si trova ancora oggi nella facciata di Palazzo Università; il luogo di nascita di Pasqua Savoca, Castrogiovanni, nome con il quale Enna è stata chiamata dalla dominazione araba fino al 1927; sulla sinistra la data del 1444, anno in cui il pontefice Eugenio IV firmò la bolla istitutiva del Siculorum Gymnasium, ma la data di fondazione dell’Università risale al 1434 (presente nelle pergamene di laurea odierne), quando il re di Spagna e di Sicilia Alfonso d’Aragona autorizzò la fondazione dello Studium Generale; l’anno di laurea 1926 coincide con l’elevazione a provincia della città di Castrogiovanni.
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Dopo la laurea, ha superato gli esami di abilitazione all’insegnamento, che ai suoi tempi si svolgevano solo a Roma per tutte le università del Regno d’Italia. A Enna ha assunto la cattedra di greco e latino al Liceo Classico Napoleone Colajanni.
Negli anni successivi, al fine di seguire gli spostamenti lavorativi del marito che era ispettore della Banca d’Italia, ha insegnato nei licei delle Basilicata, del Veneto e della Sardegna. Ritornata a Enna, ha concluso la carriera di docente nel 1968 dopo quarant’anni di insegnamento svolto con passione.
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Lettera del Ministro Ferrari Aggradi a Pasqua Savoca.
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Il Ministro della Pubblica Istruzione Mario Ferrari Aggradi, valutate le relazioni degli ispettori scolastici fatte nel corso degli anni sulla professionalità e capacità di Pasqua Savoca, l’ha segnalata al Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, il quale - il 27 dicembre 1968 - le ha conferito con Decreto l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Tale onorificenza è stata raramente concessa negli anni a degli insegnanti.
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Dotata di intelligenza fine e di spiccato amore per la conoscenza, Pasqua Savoca fu una grande latinista, che non ha mai cessato di ampliare e approfondire il proprio sapere, con continue letture e viaggi. Ultraottantenne ha scoperto un mondo ancora a lei sconosciuto: quello del Diritto Romano, unico tassello mancante alla sua formazione classica. Ascoltando mio padre, iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, ripetere le norme del Corpus Iuris Iustinianeum, è riuscita ad appassionarsi talmente alla disciplina che iniziò ad apprendere la materia leggendo i libri universitari del nipote.
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Questi “documenti” sono conservati da mio padre con grande affetto, insieme ai suoi libri. Spesso sono io stessa a chiedergli di mostrarmeli ancora una volta: guardare questo tipo di cose acquista un grande fascino per me e diventa anche un motivo di orgoglio puramente familiare; non solo, è anche motivo di ispirazione, diventa per me un monito a dare sempre il meglio e a impegnarmi tanto nella vita.
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Pasqua Savoca
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Enna, 20 gennaio 2020
Scritto da Lorenza Savoca e ricostruito dalle testimonianze del padre Angelo Savoca
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https://catania.liveuniversity.it/2020/01/22/laurea-depoca-universita-catania-foto/?fbclid=IwAR0i04wQQ9akb3URlnq10w8L9ibOuwghTOc9y_lla_v0r7L--op5aCLN4Ok
Articolo pubblicato mercoledì 22 gennaio 2020 dalla redazione di Live Unict, giornale d’ateneo dell’Università degli Studi di Catania.
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beppebort · 3 years ago
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L’ Alto e la terra
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Viene spontaneo, seguendo il dialogo di Gesù con Nicodemo, costatare come gli argomenti diventino sempre più profondi, sempre più coinvolgenti. Ascoltiamo le parole del Signore: «Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti». Egli aveva già detto al suo interlocutore che ciò che viene dalla carne è carne e ciò che viene dallo spirito è spirito. I limiti dell'uomo derivano dalla sua carnalità corrotta dal peccato e dalla sua spiritualità inquinata dalla concupiscenza ed è per questo che Gesù ci propone una rinascita ed un rinnovamento totale conformandoci alla sua immagine di Figlio di Dio. Il suo primato assoluto gli deriva dalla sua identità con il Padre, egli viene dall'alto, la sua natura divina e umana splende della stessa perfezione di Dio. La nostra invece viene dalla terra e con il peccato si e impiastrata di fango; quella primitiva somiglianza di cui egli ci aveva adornato, è stata deturpata dalla disobbedienza, che ha originato l'uscita dall'ambito del suo amore paterno. Sperimentiamo ogni giorno le tristi conseguenze di quel distacco e di quella morte: da celesti siamo diventati terrestri, legati cioè alle nostre cose, alla nostra terra, ai nostri affari, al nostro stupido orgoglio. Ne soffriamo tutto il peso, ma non siamo capaci di liberarci. Siamo anche consapevoli che spesso ciò che affàscina ci uccide, eppure restiamo invischiati dentro i nostri rovi spinosi e pungenti. Come vorremmo elevarci», salire qualche gradino verso l'alto, cominciare a parlare seriamente delle cose del cielo e guardarlo con fiducia come la nostra patria finale! È l'invito pasquale che Cristo sta rivolgendo a tutti noi. Ci chiede soltanto di rendere più viva ed operante la nostra fede.
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vintagebiker43 · 6 years ago
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Orgoglio paterno.
(foto di mio figlio Daniele Bianchi)
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frateclaudio · 4 years ago
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Ad immagine e somiglianza
Ad immagine e somiglianza
Il disegno originario di Dio sulla creazione, documentato dal racconto della Genesi, ci fa contemplare nella liturgia di oggi un vertice di bellezza e di responsabilità. A differenza del resto del creato, il Signore Dio riserva alla generazione dell’umanità — maschile e femminile — la manifestazione di uno speciale sentimento di contentezza e, potremmo dire, di paterno orgoglio. Tutto ciò che…
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trafficantedipensieri · 8 years ago
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Avrei voluto dirgli che l’amavo, che era diventato il mio mondo, che solo nelle sue braccia mi sentivo al sicuro! Ma il mio orgoglio me lo impediva..
Lui con quella sua aria fiera, forte, intaccabile e irraggiungibile... Nulla avrebbe potuto destabilizzare il suo essere! Con quei modi poi, quel suo fare saccente, quel suo modo di guardare le cose.. Ti ascolta e sorride, con quella tenerezza di un amante. Un suo abbraccio equivale ad un: “hei sono qui, ma non farti illusioni, la vita è tua e devi cavartela da sola!” Quasi fosse un istinto paterno.. Era un amore strano, di quelli che non avevo mai provato prima. Un amore che ti riempie il cuore, lo stomaco, le viscere, cerca di esplodere e di uscire, ma poi si blocca, si ferma, si regola! Quasi come un istinto di autoconservazione, una forma di coerenza con il mio essere donna indipendente! In verità una lotta continua tra quello che sento evaporare dal mio corpo caldo e fragile e quello che ho deciso di essere! Tutte parole trascinate via dalla corrente di un fiume, corrono, scivolano, la differenza di età, l’impossibilità di un futuro insieme, le differenze di pensiero, di tutto!          Ma poi lui rimane lì, esattamente come quel focolare, riscalda ciò che mi rende ferma, inespressiva, insensibile. Rimane comunque il mio porto, la mia ancora, il mio rifugio..
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pillsofmovies · 7 years ago
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Il destino di un cavaliere
Il destino di un cavaliere
Uno scudiero sogna di cambiare le sue stelle e diventare un cavaliere. Tuttavia, date le sue origini contadine, ciò non è possibile e così decide di fingersi nobile e provare a vincere il torneo della giostra, per avere la sua rivalsa sulla vita e le sue origini. Avventura, duelli, amore, orgoglio paterno, amicizia, grandi parole e subdole provocazioni, cavalieri e re, damigelle e buzzurri, tutto…
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italianaradio · 5 years ago
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SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/servizio-civile-al-via-le-selezioni-dei-giovani-che-hanno-chiesto-di-aderire-ai-bandi/
SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi
SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi
SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi Lente Locale
R. & P.
Venerdì prossimo 25 Ottobre si apriranno a San Costantino Calabro (VV), sede del Comitato Provinciale Unpli di Vibo Valentia, le selezioni per i giovani che hanno richiesto di partecipare al Bando del Servizio Civile Universale nelle Pro Loco della Calabria. Con oltre 500 richieste pervenute sulla piattaforma informatica ministeriale DOL, il Comitato Unpli Calabria si annovera tra i primi Comitati in Italia per numero di richieste da supportare con colloqui e fase di selezione in 5 Province. Un ottimo risultato dovuto all’ottima gestione del Responsabile Regionale del Settore Dottor Pasquale Ciurleo, che è riuscito a triplicare i numeri di posti disponibili passando da 50 unità impiegate nel 2016 a circa 200 nel 2020 e con 90 unità impiegate nel 2019. 
Lo stesso ribadisce: « Grazie agli sforzi delle Pro Loco e nonostante le difficoltà economiche, nell’anno 2020 un milione di Euro verrà distribuito ai giovani calabresi. Ciò è motivo di orgoglio per il lavoro del Settore Regionale che ho l’onore e l’onere di guidare! Le centinaia di richieste pervenute fanno ben sperare per il futuro del Settore che vedrà una progettazione futura con quasi 300 unità da impiegare nelle Sedi delle Pro Loco in ogni angolo della Regione Calabria. Mi auguro che la politica, la vera politica, riconosca quanto prima l’importanza strategica delle Pro Loco, che da questo momento rappresentano soprattutto un notevole punto di riferimento per le fragilissime economie dei territori interni».  
Si allega il calendario delle selezioni che, per la prima volta, saranno svolte su base provinciale visto l’alto numero delle richieste pervenute.
CALENDARIO selezioni COMITATO UNPLI CALABRIA:
CANDIDATI COMITATO UNPLI PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA – selezioni a San Costantino Calabro
GIORNO 25 OTTOBRE 2019 dalle ore 09.00 in poi presso la Sala del Comitato Provinciale Unpli di Vibo Valentia a San Costantino Calabro per i candidati seguenti Pro Loco:
IONADI,LIMBADI,MAIERATO,MILETO,MONGIANA,MONTEROSSO CALABRO,PARGHELIA,PIZZO,PIZZONI,SAN COSTANTINO CALABRO,STEFANACONI,TROPEA,VAZZANO,VIBO MARINA,COMITATO PROVINCIALE VIBO VALENTIA
CANDIDATI COMITATO PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA – Selezioni a Gioia Tauro
GIORNO 26 OTTOBRE 2019 dalle ore 09.00 in poi presso il Palazzo Fallara (Sala Comunale sito alla fine del Corso ) a Gioia Tauro per per i candidati delle seguenti Pro Loco:
AFRICO, BIANCO, CARAFFA DEL BIANCO, CIMINA’, CITTANOVA, CONDOFURI, GERACE, GIOIA TAURO, GIOIOSA JONICA, MELICUCCO
GIORNO 27 OTTOBRE 2019 dalle ore 09.00 in poi presso il Palazzo Fallara (Sala Comunale sito alla fine del Corso) a Gioia Tauro per per i candidati delle seguenti Pro Loco:
GIOIOSA MARINA, MAMMOLA, MORGETIA, SAN SALVATORE, SAMO, SIDERNO, COMITATO PROVINCIALE REGGIO CALABRIA
CANDIDATI COMITATO PROVINCIALE DI CATANZARO E DI CROTONE – selezioni a Catanzaro
GIORNO 02 NOVEMBRE 2019 dalle ore 09.00 in poi presso la Casa delle Associazioni sito in Via Fontana Vecchia a Catanzaro (vicino Tribunale-discesa di Piazza Matteotti) per i candidati delle seguenti Pro Loco:
AMATO,CATANZARO,SQUILLACE,SERSALE,CIRO’MARINA,CROTONE,CUTRO,LECASTELLA,MESORACA,STRONGOLI, COMITATO PROVINCIALE DI CROTONE
CANDIDATI COMITATO PROVINCIALE DI COSENZA – selezioni a Paterno Calabro
GIORNO 03 NOVEMBRE 2019 dalle ore 09.00 in poi presso la Struttura Casa del Pellegrino, Via San Pietro a Paterno Calabro (CS)  per i candidati delle seguenti Pro Loco:
AIELLO,BELMONTE,CARPANZANO,CASTROVILLARI,GRIMALDI,LONGOBUCCHESE,PARENTI,PATERNO CALABRO,PIANE CRATI, RENDE
GIORNO 04 NOVEMBRE 2019 dalle ore 09.00 in poi presso la Struttura Casa del Pellegrino, Via San Pietro a Paterno Calabro (CS)  per i candidati delle seguenti Pro Loco:
ROSSANO CALABRO, SAN FILI, SAN GIORGIO ALBANESE, SAN LUCIDO, SAN SOSTI, SARACENA, SCALEA
—  Dottor Pasquale CiurleoResponsabile Servizio Civile Unpli Calabria
SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi Lente Locale
SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi Lente Locale
R. & P. Venerdì prossimo 25 Ottobre si apriranno a San Costantino Calabro (VV), sede del Comitato Provinciale Unpli di Vibo Valentia, le selezioni per i giovani che hanno richiesto di partecipare al Bando del Servizio Civile Universale nelle Pro Loco della Calabria. Con oltre 500 richieste pervenute sulla piattaforma informatica ministeriale DOL, il Comitato […]
SERVIZIO CIVILE Al via le selezioni dei giovani che hanno chiesto di aderire ai bandi Lente Locale
Gianluca Albanese
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gazzettadimodena · 5 years ago
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'Ecco di che si tratta, un momento di orgoglio paterno'. Con queste parole Glenn Ryan, tifoso dell'Everton, ha condiviso su Twitter un video che mostra suo figlio Freddie per la prima volta sugli spalti dello stadio 'Goodison Park' di Liverpool. Il filmato è stato visto milioni di volte ed è diven... https://ift.tt/2HhQLYB
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solarial · 7 years ago
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Memories: Estratti role; memes; moments; Post del 22/01/2017; ____Past; (https://www.youtube.com/watch?v=LRxVkt9Eg9o) ________ “Mi dispiace...” “ E di cosa?” “Di non essere stato in grado di darti di meglio...” “Scherzi? Questo è il migliore compleanno di sempre!” - E lo era davvero, il migliore compleanno di sempre. Non doveva affatto pensare il contrario. L'averlo con lei, dopo mesi di assenza, proprio il giorno del suo quindicesimo compleanno, era più di quanto si aspettasse. Non riusciva ancora a crederci. Suo padre era lì con lei. E stavano ballando la loro canzone. Le note di “She” di Elvis Costello riempivano le loro orecchie, e come sempre Victoria si perdeva a guardarlo mentre lui teneva gli occhi chiusi, l'espressione pacifica sul volto che ormai cominciava ad avere i primi segni dell'età che avanzava. Ma quelle rughette non lo rendevano affatto meno affascinante, al contrario. Suo padre era decisamente l'uomo più bello del mondo. Il suo re. Il suo eroe. Con un dolce sospiro si stringe tra le sue enormi braccia e socchiude gli occhi, abbandonandosi alla dolcezza di quelle note, respirando la colonia che impregnava i suoi vestiti, sorretta da quelle mani grandi che la accarezzavano come se fosse la cosa più preziosa che aveva. E si sentiva felice, contenta, completa. E poi eccolo che le sussurrava all'orecchio una di quelle strofe, con quella voce un po' stonata. E ci credeva. Guai a dire il contrario! Non era mai stato un eccellente cantante – lui sostentava il contrario, ovviamente-, ma era un perfetto uomo d'affari, e un eccellente padre, nonostante non ne fosse del tutto convinto. -. “Il mio papà...” In cuor suo sapeva benissimo che tutte le volte che lo faceva, che cantava, lo stava facendo non solo per lei, ma anche per la sua vera mamma. Il suo unico vero amore. Ed era come essere tutti e tre assieme. Vivere per quella speranza era il suo sogno. Solleva lo sguardo per poter guardare nei suoi occhi e si sente inglobata nel calore di quello sguardo paterno e dolce. Tutte le volte che la stringeva in quel modo, era come tornare indietro nel tempo, a quanto era ancora bambina e restava sveglia fino a tardi pur di aspettarlo. Le sue forti braccia avevano il potere di far sparire via qualsiasi dubbio o paura, e si sentiva protetta, amata... libera.- “Sei diventata una donna ormai... Lily” - Si lascia sfuggire una piccola risata. Lo diceva sempre, ad ogni compleanno che passava. Era quasi una routine. Lily. Il suo giovane cuore fa un sussulto, e un piccolo sospiro sostiene il rossore di quelle guance, accarezzate dalla delicatezza di quella mano paterna, protettrice. Era il suo modo di chiamarla quello. Lilium. Lily. Giglio. Era il suo giglio. Suo padre aveva una passione bizzarra per quel tipo di fiori, delicati ma bellissimi. E se da un lato adorava prenderlo in giro, non smettendo di punzecchiarlo persino al telefono, dall'altro lato si scioglieva nel sapere che era era il suo piccolo giglio. Era il giglio di quell'Iris per cui aveva perso la testa, cuore e anima. Lo aveva scoperto proprio quella mattina, scartando il regalo che suo padre le aveva fatto trovare sul cuscino, al suo risveglio. Le aveva dato in dono la sua storia, il suo passato, e la storia d'amore più bella e sentita di sempre. Le aveva regalato i suoi diari, per farle conoscere di chi era figlia, e che era solo il loro piccolo frutto d'amore. Il loro fiore. La loro Lilium. - “Sarai sempre la mia piccola principessa, vero?” “Sempre” _____________________________ <<I miei occhi non erano degni nemmeno di poter posare lo sguardo su quei petali delicati e genuini per quanto fossero belli... Avevo timore di sporcarla, di farla appassire se l'avessi toccata. Non ero nemmeno degno di respirare la sua aria, l'avrei contaminata... Cos'è questo calore. Che mi sta succedendo? I suoi occhi... Dio... Ma non riuscivo nemmeno a calare lo sguardo, inchiodato. E per la prima volta in tutta la mia vita mi sono sentito come se fossi totalmente nudo. Incapace di mentire, incapace di mostrare ciò che non ero. […] Poi sorrise, sicura e beffarda e il mondo mi sembrava essersi capovolto all'improvviso. Sfidandomi con quello sguardo caldo e vispo, sembrava volesse dirmi di provarci, di farlo. E mi sentivo nudo. Completamente. Lei stava sgretolando la maschera che con tanto orgoglio mi vantavo di riuscire a nascondere. Sentivo le crepe causate dalla sua risata. I cocci spazzati dal suo viso. Per la prima volta nella mia vita mi sono spaventato. Terrorizzato da quegli occhi. Inchiodato dal suo profumo. Catturato da quelle labbra rosse. E il mio cuore sembrava voler uscire dal petto. Mai aveva preso quel ritmo. Mai. Nemmeno durante i miei servizi. Fermo e glaciale. Dopotutto ci era stato insegnato sin da piccoli che apparire fermi era il primo passo per la realizzazione. Ed eccomi, ora. Le gambe che tremano e l'espressione probabilmente da idiota, perché sta ridendo. E quella risata... Dio... era come il tintinnio di mille campanelli che risuonavano a festa. Non mi ero mai sentito così. Nessuno era mai riuscito a prendermi con un solo sguardo. Ed eccomi, piegato, completamente atterrito dalle sensazioni che sto provando e la voglia di toccarla... di sfiorarla... Iris... era la mia Iris... >> (Dal diario di suo padre)
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torredellestelle · 7 years ago
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Titolo: King Fandom: Final Fantasy XV Personaggi: Regis Lucis Caelum, Clarus Amicitia Relationship: Male/Male Pairing: RegClar Genere: Introspettivo Avvertimenti: Transgender, Pregnancy, Minor Character Death Rating: SAFE Conteggio parole: 2480 Intro:
Regina Lucis Caelum era la Principessa di Insomnia, nonché la futura sovrana di quel regno in guerra da ormai anni con l'Impero di Niflheim. Quella, tuttavia, era una definizione in parte sbagliata e che avrebbe avuto più senso se riformulata al maschile.
Regina Lucis Caelum era la Principessa di Insomnia, nonché la futura sovrana di quel regno in guerra da ormai anni con l'Impero di Niflheim.
Quella, tuttavia, era una definizione in parte sbagliata e che avrebbe avuto più senso se riformulata al maschile.
Regis Lucis Caelum, nato Regina, era il Principe ereditario di Lucis. Educato dai migliori precettori della capitale sotto lo sguardo fiero di suo padre, e sempre con la guida di quest'ultimo, era solito prendere parte ad ogni evento pubblico, volto a caricare e dare supporto a chi combatteva fuori dai confini di Insomnia.
Tutti ammiravano la sua figura ma pochi sapevano quanto quell'adolescente, dagli ordinati capelli corti e dalle canottiere contenitive, si sentisse a disagio quando si rivolgevano a lui usando termini femminili e mentre suo padre tendeva ad ignorare le sue continue richieste di ascolto, solo il privato, con i suoi amici e collaboratori più stretti, Regis riusciva a dimenticare il suo sesso di nascita per venire invece identificato come un uomo.
Indossava abiti maschili, e non era costretto a chiedere scusa nell’assumere atteggiamenti poco consoni ad una Principessa, per usare le tipiche parole di suo padre. Era se stesso ed era felice di poterlo fare almeno con quel piccolo gruppetto di persone. Si sentiva accettato e sperava, un giorno, che anche la popolazione di Lucis potesse vederlo per chi era realmente.
Per quel motivo, andando anche contro il volere di suo padre - che continuava a sostenere la sua teoria della Fase di Capricci Infantili - iniziò l'iter per poter affrontare in futuro la vera e propria transizione da quel corpo di donna, che non gli apparteneva, fino a quello maschile.
Non fu semplice, soprattutto senza il supporto paterno, ma grazie alla sempre costante presenza di Clarus, il suo Scudo, riuscì a superare passo dopo passo ogni ostacolo... anche quando lasciarono al città per affrontare l'Impero.
«Una Principessa non dovrebbe andare al fronte», aveva detto il Re per cercare di fermarlo, e Regis con sicurezza e orgoglio, pronto ad affrontare sia suo padre che tutto il Consiglio della Capitale, aveva risposto con un fiero: «Ma un Principe sì».
Aveva affrontato suo padre, e lo aveva fatto non solo davanti ai suoi collaboratori - Cid ancora ghignava compiaciuto per il suo coraggio - ma anche davanti a quelli del Re. Aveva espresso in modo ben chiaro la sua presa di posizione, la sua scelta di vita, ed era certo che da quel momento in poi tutti avrebbero smesso di guardarlo e trattarlo come se fosse un 'maschiaccio' - perché era così che spesso veniva definito -, per iniziare a considerarlo in modo diverso.
Non era uno stupido e sapeva che da quel momento in poi la sua affermazione si sarebbe trovata sulla bocca di tutti, ma sperava di poter tornare a casa vincitore dal suo viaggio politico ad Altissia, e di conquistare in quel modo il rispetto di tutta la popolazione.
Prima di tutto però, fu costretto ad affrontare il rifiuto dei soldati che incontrò nel territorio di Lucis. Vi erano numerosi avamposti sparsi per le varie regioni del regno e Regis, li visitò tutti: uno per uno .
Abiti maschili, binder per nascondere il seno e fermezza nel presentarsi, davanti ai Generali, come il Principe Regis Lucis Caelum. Era pronto ad affrontare sia la guerra contro l'Impero che quella contro l'ignoranza.
Infatti, trovò sempre non poca opposizione da parte dei soldati e alcuni Capitani lo pregarono addirittura di porre la parola fine a quella sua follia. Affrontò inoltre commenti sessisti, accompagnati da altri di disgusto, sussurrati alle sue spalle quando credevano che lui non potesse sentirli. Ma Regis tenne sempre la testa alta, ricordando ai suoi quattro compagni di viaggio - e soprattutto a quella testa calda di Cor Leonis, che non accettava che il suo Principe venisse bistrattato in quel modo -, che erano lì per combattere e aiutare i soldati e non per litigare e creare ulteriori malumori tra quelle fila già provate dalla guerra.
Con tenacia e caparbietà riuscì a fatica a conquistare la fiducia di alcuni Generali e dimostrò la sua abilità soprattutto ad Altissia, con il Primo Ministro Camelia Claustra. Una donna forte e controllata, ma che fu ugualmente la prima ad accoglierlo ufficialmente con il nome che aveva scelto per sé. Era una vittoria, un primo passo verso quel futuro che tanto desiderava e che, suo malgrado, si ritrovò ad affrontare come un fulmine a ciel sereno.
Il Re Mors, già indebolito dalla Barriera e dalla magia dell'Anello, in seguito a dei collassi fisici, venne ritenuto inadatto a continuare a proteggere il Regno. E Regis, in quanto suo unico erede, fu costretto a lasciare le trattative di alleanza con il Primo Ministro di Altissia per rafforzare con la sua presenza la Barriera attorno alla capitale.
Lì iniziò a fare le veci di suo padre, ma anche ad eliminare dalla bocca di tutti il nome 'Regina Lucis Caelum' , per venire invece riconosciuto solamente come 'Regis'. Suo padre alla fine si spense nel sonno, e lui venne ufficialmente eletto Re di Lucis.
Si scontrò con numerosi rifiuti, sia da parte del consiglio che della stessa popolazione, ma non fece mai un passo indietro, neanche quando i giornalisti più invadenti gli rivolgevano domande del tipo: «Perché proprio Regis? Cosa c'è dietro la scelta di questo nome, Vostra Altezza?»
Quesiti ai quali lui rispondeva con gentilezza e sarcasmo.
«Perché in questo modo non sono stato costretto a cambiare le iniziali nei documenti ufficiali e nei miei fazzoletti personali. Ora, abbiamo qualche altra domanda inerente alla situazione fuori dalla capitale o dobbiamo aprire una rubrica chiamata 'Pomeriggio con il Re'? »
Proseguì per la sua strada, alternandosi tra incontri con il Consiglio e con le cure ormonali che, lentamente, iniziavano a farlo sentire sempre più a suo agio con quel corpo che non gli era mai appartenuto.
Per quanto cercasse di invitare tutti a guardare il futuro, Regis era però il primo a lanciare uno sguardo al passato... perché quasi non gli sembrava vero l'essere arrivato fin lì, non dopo tutti i rifiuti e le giornate passate a chiedersi che cosa ci fosse di sbagliato in lui. Era arrivato tante volte sul punto di arrendersi, di lasciar perdere 'quella follia' - come veniva definita da tanti, forse troppi -, ma alla fine aveva sempre trovato la forza per continuare su quella sua strada.
Cosa che non poteva invece dire per tante altre persone che ogni giorno si trovavano in quella sua stessa situazione. Regis, infatti, sapeva che c'erano tante altri ragazzi e altrettante ragazze che soffrivano di disforia di genere. Persone che non avevano avuto la sua stessa fortuna né il coraggio di accettare se stessi.
Per quel motivo, come Re, non nascose mai il suo passato, non cercò di cambiarlo né di insabbiarlo, perché voleva diventare un esempio per tutti coloro che avevano paura del rifiuto non solo della famiglia ma anche della società. Regis desiderava che questi giovani sapessero di non essere soli e che vedessero in lui la speranza.
Era un sogno forse troppo grande e magari anche acerbo per quel mondo piegato dalla guerra e da ben altre preoccupazioni, ma non poteva farne a meno... anche se era pienamente consapevole di essere stato davvero fortunato. Accanto a sé aveva infatti avuto delle persone fantastiche, che lo avevano sempre supportato, accettando le sue scelte senza mai giudicarlo.
Clarus Amicitia era uno di quelli, la persona che aveva al suo fianco sin da quando aveva memoria. Era stato il suo Scudo non solo per il titolo ereditato dalla sua famiglia, ma anche dai commenti e dalle crudeltà di quel mondo ancora impreparato ad accogliere il primo Re Transgender della storia di Eos.
I primi tempi, Clarus lo aveva riempito di domande. Si era assicurato che non fosse solo una fase o un capriccio, si era informato per capire ciò che il suo protetto stava provando e lo aveva addirittura accompagnato a degli incontri con gli psicologi e gli altri medici che lo avevano preso in cura. Lo aveva accettato, prendendogli la mano e guardandolo negli occhi con sicurezza e orgoglio: «Sei e rimarrai sempre la persona che desidero proteggere anche a costo della mia vita».
Quelle parole lo avevano rassicurato ed erano diventate ciò a cui si era aggrappato nei momenti più difficili. Clarus era e sarebbe rimasto la sua ancora di salvataggio, il suo pilastro: un punto fermo della sua esistenza. Lo era stato quando lui era solo un Principe, confuso a causa di quei disturbi sulla sua identità sessuale, e lo era tutt'ora come Scudo del Re di Lucis.
Provava per lui dei sentimenti forti e sinceri. Sentimenti pienamente contraccambiati da Clarus e che non riguardavano solo gratitudine, fiducia, amicizia e lealtà. Entrambi provavano un qualcosa che, tuttavia, non avrebbero mai potuto avere.
Perché per quanto Regis avesse ormai conquistato il favore sia del Consiglio che quello mediatico, ammettere di nutrire dei sentimenti per il suo Scudo avrebbe aperto una voragine. Uno scandalo che non poteva permettersi, non in quei tempi così fragili.
Aveva ottenuto ciò che voleva, era Regis Lucis Caelum il Re di Lucis, ma in quanto sovrano aveva numerosi obblighi... e quello lo avrebbe costretto a seguire una strada parallela a quella di Clarus. Sempre fianco a fianco, ma troppo distanti per incontrarsi... se non in segreto, quando nessuno poteva giudicarli o vederli.
Chiusi all'interno delle stanze private del Re, lasciavano fuori dalla porta tutto il superfluo. Non esisteva Amarantha, la moglie di Clarus. Non esisteva Aulea, la donna che Regis aveva sposato per dare al Regno una Regina. Esistevano solo loro due.
Restarono insieme nei momenti più felici, ma anche in quelli più tesi e difficili, come quando Clarus annunciò che sarebbe diventato padre, oppure quando, in seguito a un deficit respiratorio, venne portata alla luce la malattia di Aulea. Un morbo sfortunatamente incurabile e che, lentamente, la stava portando ad una prematura morte.
Amavano le loro compagne, Regis stesso provava un fortissimo affetto per la sua Regina che, ancor prima di diventare la sua consorte, era stata un'amica, nonostante ciò niente poteva essere paragonato a ciò che lo legava a Clarus sin dall'adolescenza, quando ancora non avevano coraggio di dare un nome ai loro sentimenti.
Affrontarono la loro relazione giorno dopo giorno, tra alti e bassi, gioie e dolori. Combatterono anche contro i sensi di colpa per il tradimento che continuavano a perpetrare nei confronti delle loro consorti, ma alla fine tornavano di nuovo l'uno accanto all’altro. Anche quando venne affrontato l'argomento Erede al Trono .
La popolazione si stava interrogando sempre più spesso riguardo il futuro di Lucis e Insomnia, e il Consiglio, un giorno, avanzò l'ipotesi che il Re, che si era sottoposto solamente all'operazione chirurgica di mastectomia, potesse portare in grembo il prossimo sovrano di Lucis.
Regis aveva inizialmente rifiutato, sostenendo che avrebbe trovato un altro modo per poter dare al regno il suo erede, ma alla fine fu Clarus ad essere ancora una volta la voce della ragione. Perché, come gli ricordò, solo un Lucis Caelum poteva salire al trono e venire accettato dal Cristallo come portatore di quell'antico dono dei Siderei.
Ne parlarono a lungo, presero in considerazioni molte altre soluzioni e solo alla fine intrapresero la via più semplice ma al contempo anche la più difficile, perché comportava la creazione di altri segreti. E mentre Regis assicurava al Consiglio che avrebbe consultato dei medici per l'inseminazione artificiale, lui e Clarus smisero semplicemente di usare le protezioni durante i loro incontri clandestini, cercando in quel modo di concepire un figlio nel modo più naturale possibile. Non avevano mai pensato ad avere dei figli, anzi: avevano sempre reputato quell'opzione una sorta di tabù vista l'impossibilità di poter rendere pubblica la loro relazione. Ma in quel modo, pur dovendo mantenere il segreto, potevano ottenere un qualcosa che si erano sempre negati: una famiglia . Non di certo una tradizionale, ma entrambi avrebbero saputo la verità e avrebbero cercato di farsi bastare quella consapevole.
La scoperta della gravidanza portò al tempo stesso anche delle cattive notizie, e il Re, ormai in dolce attesa, dovette affrontare l’aggravamento delle condizioni di Aulea che, nonostante tutte le difficoltà, non perse mai quel sorriso ottimista e fiducioso che l’aveva sempre contraddistinta.
Regis le rimase accanto fino alla fine, ringraziandola ogni giorno per la sua presenza e forza, ma anche della discrezione che aveva dimostrato nel mantenere il segreto riguardo la relazione del Re con il suo Scudo. Perché la donna era sempre stata un'ottima osservatrice, furba e maliziosa, e si era resa conto di quel rapporto da ormai anni ma, per non far soffrire i due interessati, aveva sempre tenuto per sé quella scoperta.
Era una persona fantastica e la sua morte fu fonte di lutto e tristezza per tutta Insomnia e lo stesso Regis risentì della perdita della sua compagna e confidente. Riuscì ugualmente ad affrontare con dignità il periodo di lutto, trovando gioia e confronto solo in Clarus e nella vita che stava crescendo dentro il suo corpo.
Dieci settimane dopo la morte di Aulea, il Re entrò in travaglio e, come descrisse poi a Clarus e a Cor - gli unici ai quali venne permesso di raggiungerlo in ospedale al termine del parto -, quella era stata l'esperienza più dolorosa e spaventosa della sua vita, ma altrettanto magica perché grazie a lui era venuto al mondo un essere umano: il Principe Noctis Lucis Caelum.
L'annuncio della nascita dell’erede fece subito il giro di tutta Eos, e oltre chi vedeva il tutto come un miracolo e una benedizione per il Regno, c'era invece chi continuava a vedere il Re come uno scherzo della natura . A Regis però non importava perché prima di tutto non voleva rovinare la felicità per la nascita di suo figlio in quel modo, e perché in secondo luogo sapeva che sarebbe stata un'impresa impossibile il farsi amare da tutti.
Preferì infatti dedicare anima e corpo non solo a Insomnia, ma anche e soprattutto al piccolo Noctis e alla gioia che provava nel vedere Clarus prenderlo in braccio, guardandolo con lo stesso orgoglio e amore che era solito rivolgere a Gladiolus.
Erano belli, ma era anche altrettanto triste sapere che quel bambino non avrebbe mai potuto chiamare Clarus ‘padre’. Perché per proteggere l'integrità di Insomnia e di Lucis, nessuno, neanche loro figlio, sarebbe dovuto venire a conoscenza della verità.
Era difficile accettare, ma talvolta Regis sentiva di potervi quasi mettere una pietra sopra, perché quando guardava il piccolo Noctis insieme a suo padre, sapeva che quello non era solo frutto di una sterile inseminazione artificiale come aveva dichiarato al Consiglio e a tutta Insomnia. Noctis era il risultato dell'amore proibito con il suo Scudo, e anche se sarebbe stato frustrante e doloroso tenere nascosta tutta la verità, Regis sapeva che non si sarebbe mai pentito di aver scelto di ascoltare Clarus quella notte di quasi un anno prima, quando entrambi presero la decisione di avere un figlio.
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paolochermaz · 8 years ago
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Si, lo ammetto, è orgoglio paterno... #fatheranddoughter #newgeneration #gentlemanplace #gentlemanstyle #georgesuomo #georgesroma #viadelpantheon58 #roma #saturday #easter #sun #beautifulplaces #working (presso George's Roma boutique uomo)
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gazzettadimodena · 6 years ago
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