#Olimpiadi tokyo
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Yoshinori Sakai, studente nato a Hiroshima il giorno che la prima bomba atomica devastò la città , inaugura i Giochi Olimpici di Tokyo 1964
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Angela Carini e Imane Khelif
Sono giorni che la politica è il Paese parla di questo incontro di boxe alle olimpiadi di Parigi, cat. pesi Welter
La dx italica all'unisono: "questo incontro non s'ha da fare. No si puo' far combattere un ex uomo con una donna".
L'incontro s'e' fatto e dopo due diretti al volto incassati dalla Carini, proprio lei ha detto stop. 45 secondi in tutto. Ora le polemiche fioccheranno, tutti a dire che la pugile italiana ha fatto superbene ad abbandonare e che gli organizzatori dovrebbero vergognognarsi per aver autorizzato la presenza di transgender nella competizione.
Mi spiace che un Paese come il nostro, una volta "il bel paese", pieno di estro, cultura e intelligenza, sia diventato una steppa arida dove qualche lupo ulula e tante persone approvano quell'ululato senza aver capito di cosa si tratti.
Conta poco che questa atleta algerina non sia una transgender, che ha partecipato ad incontri di boxe sempre nel settore femminile, che ha gia' partecipato alle olimpiadi, quelle di Tokyo 2020, vinte dalla turca Surmeneli. E' una donna che ha avuto problemi di testosterone alto, questo si. Problema che la sua famiglia tenta di curare da quando e' nata.
Ah, dimenticavo, eccolo qui il piccolo maschiaccio poi divenuto donna da adulto, il transgender, l'uomo col pisello, come tre quarti degli italiani seguita a dire. Comunque, per la cronaca, questa ragazza si chiama Imane, nome proprio femminile e si chiama così dal giorno che e' nata. @ilpianistasultetto
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Questa foto spiega in maniera decisiva perché la vicenda Carini-Khelif è una pagliacciata politica, mi permetto di dire tipicamente italiana. Per chi non conoscesse la vicenda, la pugile italiana Angela Carini si ritira dopo 46' dall'inizio del match con Imane Khelif, algerina. Motivo: ha ricevuto colpi fortissimi. Khelif, che ha già partecipato alle Olimpiadi di Tokyo del 2020, è stata squalificata ai precedenti Mondiali di Boxe dalla Federazione Internazionale per esami medici non meglio specificati, si ipotizza per un tasso di testosterone superiore, caratteristica che in maniera naturale può variare anche in maniera sensibile tra le donne. Il Cio ha rigettato la squalifica e ha permesso all'atleta algerina di partecipare al torneo olimpico parigino.
E qui arriviamo alla foto: Khelif e Carini sono idonee entrambi per la categoria in cui competono. Se Carini ha deciso di abbandonare, scelta legittima nello sport, è perché non si è sentita in grado di affrontare un'atleta idonea alla sua categoria di appartenenza.
I due in foto sono Victor Wembanyama, centro della Francia di basket, stella dei San Antonio Spurs in NBA, alto 2,24 cm; al suo fianco Yuki Kawamura, playmaker del Giappone, alto 1,76 cm. I giapponesi non hanno certo abbandonato il Parquet per una così marcata differenza fisica, anzi con una prova superlativa di tecnica e passione hanno portato la partita con la Francia, tra le favorite del torneo, ai supplementari perdendo solo di 4 punti. E tra l'altro Kawamura siglerà 29 punti contro i 18 di Wembanyama.
Chissà cosa avrà detto il premier giapponese dei 50 cm di differenza in campo. E aspetto con quasi impazienza di sapere dove verrà candidata da Fratelli d'Italia Angela Carini alle prossime elezioni.
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👑🥇Golden Slam Nole!
Si tratta del titolo che spetta a chi vince in carriera i quattro principali tornei dello Slam (Wimbledon, Roland Garros, Australian Open e US Open) più l'oro olimpico.
Novak Djokovic ce l'ha fatta!
Ha riscattato la delusione di Tokyo 2020 e questa volta vince la medaglia d'oro alle Olimpiadi.
GAME SET MATCH! 👑✨
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t.me/centogiornidaleoni
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Come feci per le Olimpiadi di Tokyo 3 anni fa, arriva il riassuntone delle medaglie conquistate dalla spedizione italiana.
Ma prima, un po' di "menzioni speciali": mai come quest'anno, infatti, ci sono stati così tanti piazzamenti al quarto posto per gli atleti italiani...
4️⃣ Giovanni Abagnale (canottaggio 4 con)
4️⃣ Domenico Acerenza (nuoto di fondo 10km)
4️⃣ Fabio Balaso (pallavolo)
4️⃣ Elisa Balsamo (inseguimento squadre)
4️⃣ Elena Bertocchi (tuffi 3m sincro donne)
4️⃣ Mattia Bottolo (pallavolo)
4️⃣ Alessandro Alberto Bovolenta (pallavolo)
4️⃣ Luca Braidot (MTB corsa)
4️⃣ Tammaro Cassandro (skeet)
4️⃣ Martina Fidanza (inseguimento squadre)
4️⃣ Gianluca Galassi (pallavolo)
4️⃣ Simone Giannelli (pallavolo)
4️⃣ Larissa Iapichino (salto in lungo)
4️⃣ Lamont Marcell Jacobs (atletica 4x100m uomini)
4️⃣ Nicholas Kohl (canottaggio 4 con)
4️⃣ Daniele Lavia (pallavolo)
4️⃣ Matteo Lodo (canottaggio 4 con)
4️⃣ Lorenzo Marsaglia (tuffi 3m sincro uomini)
4️⃣ Matteo Melluzzo (atletica 4x100m uomini)
4️⃣ Alessandro Michieletto (pallavolo)
4️⃣ Letizia Paternoster (inseguimento squadre)
4️⃣ Lorenzo Patta (atletica 4x100m uomini)
4️⃣4️⃣ Chiara Pellacani (tuffi 3m sincro donne, tuffi 3m trampolino)
4️⃣ Riccardo Pianosi (vela kite)
4️⃣ Benedetta Pilato (100m rana)
4️⃣ Luca Porro (pallavolo)
4️⃣4️⃣ Simona Quadarella (800m stile, 1500m stile)
4️⃣ Yuri Romano (pallavolo)
4️⃣ Roberto Russo (pallavolo)
4️⃣ Giovanni Sanguinetti (pallavolo)
4️⃣ Riccardo Sbertoli (pallavolo)
4️⃣ Stefano Sottile (salto in alto)
4️⃣ Massimo Stano (marcia 20km)
4️⃣ Giovanni Tocci (tuffi 3m sincro uomini)
4️⃣ Filippo Tortu (atletica 4x100m uomini)
4️⃣ Giuseppe Vicino (canottaggio 4 con)
E adesso, l'elenco delle medaglie (e di altri quarti posti...) come da protocollo:
🥈 Angela Andreoli (artistica squadre)
🥇 Ekaterina Antropova (pallavolo)
🥇 Diana Bacosi (skeet squadre miste)
🥇 Caterina Marianna Banti (multiscafo misto)
🥈4️⃣ Nadia Battocletti (atletica 10000m, atletica 5000m)
🥇 Alice Bellandi (judo -78kg)
🥈 Guillaume Bianchi (fioretto squadre)
🥇 Caterina Chiara Bosetti (pallavolo)
🥇 Carlotta Cambi (pallavolo)
🥈 Gabriele Casadei (canoa sprint doppio 500m)
🥇🥉 Thomas Ceccon (100m dorso, 4x100m stile uomini)
🥉 Martina Centofanti (ritmica all-around squadre)
🥈 Luca Chiumento (canottaggio 4 di coppia)
🥇4️⃣ Chiara Consonni (madison, inseguimento squadre)
🥈🥉 Simone Consonni (madison, inseguimento squadre)
🥉 Paolo Conte Bonin (4x100m stile uomini)
🥇🥈4️⃣ Alice D'Amato (artistica trave, artistica squadre, artistica all-around)
🥇 Anna Danesi (pallavolo)
🥇 Giovanni De Gennaro (kayak singolo)
🥇 Monica De Gennaro (pallavolo)
🥉 Andy Diaz Hernandez (salto triplo)
🥉 Agnese Duranti (ritmica all-around squadre)
🥇 Paola Ogechi Egonu (pallavolo)
🥇 Sara Errani (tennis doppio donne)
🥈 Arianna Errigo (fioretto squadre)
🥈🥉 Manila Esposito (artistica squadre, artistica trave)
🥇 Sarah Luisa Fahr (pallavolo)
🥈 Martina Favaretto (fioretto squadre)
🥇 Rossella Fiamingo (spada squadre)
🥉 Manuel Frigo (4x100m stile uomini)
🥈 Alessio Foconi (fioretto squadre)
🥉 Mattia Furlani (salto in lungo)
🥈🥉 Filippo Ganna (ciclismo cronometro individuale, inseguimento squadre)
🥈 Giacomo Gentili (canottaggio 4 di coppia)
🥇 Gaia Giovannini (pallavolo)
🥇4️⃣ Vittoria Guazzini (madison, inseguimento squadre)
🥈 Elisa Iorio (artistica squadre)
🥉 Francesco Lamon (inseguimento squadre)
🥇 Marina Lubian (pallavolo)
🥈🥈 Filippo Macchi (fioretto individuale, fioretto squadre)
🥇 Marta Maggetti (windsurf)
🥉 Giorgio Malan (pentathlon moderno)
🥉 Alessia Maurelli (ritmica all-around squadre)
🥈 Federico Nilo Maldini (pistola 10m)
🥈 Tommaso Marini (fioretto squadre)
🥇 Nicolò Martinenghi (100m rana)
🥉 Jonathan Milan (inseguimento squadre)
🥉 Alessandro Miressi (4x100m stile uomini)
🥉 Daniela Mogurean (ritmica all-around squadre)
🥉 Paolo Monna (pistola 10m)
🥉 Lorenzo Musetti (tennis singolo)
🥇 Mara Navarria (spada squadre)
🥇 Oghosasere Loveth Omoruyi (pallavolo)
🥈 Stefano Oppo (canottaggio 2 di coppia)
🥇 Alessia Orro (pallavolo)
🥈🥉 Gregorio Paltrinieri (1500m stile, 800m stile)
🥈 Francesca Palumbo (fioretto squadre)
🥈 Andrea Panizza (canottaggio 4 di coppia)
🥇 Jasmine Paolini (tennis doppio donne)
🥉 Laura Paris (ritmica all-around squadre)
🥉 Antonino Pizzolato (sollevamento pesi 89kg)
🥉 Sofia Raffaeli (ritmica all-around individuale)
🥈 Luca Rambaldi (canottaggio 4 di coppia)
🥇 Giulia Rizzi (spada squadre)
🥇 Gabriele Rossetti (skeet squadre miste)
🥉 Luigi Samele (sciabola individuale)
🥇 Alberta Santuccio (spada squadre)
🥉 Alessio Simone (taekwondo -80kg)
🥈 Gabriel Soares (canottaggio 2 di coppia)
🥈 Silvana Maria Stanco (trap)
🥇 Myriam Fatime Sylla (pallavolo)
🥈 Carlo Tacchini (canoa sprint doppio 500m)
🥉 Ginevra Taddeucci (nuoto di fondo 10km)
🥇 Ruggero Tita (multiscafo misto)
🥈 Giorgia Villa (artistica squadre)
🥈 Elia Viviani (madison)
🥈4️⃣ Alice Volpi (fioretto squadre, fioretto individuale)
Anche stavolta, la grande domanda: di loro, di tutti loro, ve ne ricorderete a lungo... O già questo sabato sarete ad imprecare contro lo streaming che non funziona per vedere altri "sportivi"?
#olimpiadi#olympics#riassuntone#medaglie#medaglie di legno#sport#sport italiano#perché non c'è solo il calcio
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Olimpiadi/1
Come sono già tutti eccitati i cronisti nel dar notizia dei primi sabotaggi e dei primi allarmi bombe, non vedono l'ora che gli passi davanti la Storia nella forma di qualche prelibatissimo attentato, i fuochi d'artificio dello Zeitgeist, a loro gli fa curriculum. Le più eccitate, come al solito, le testate on line, in combutta con i colleghi iettatori della televisione che ogni tre per due ci impacchettano col fiocco i servizi su Monaco '72, quella sì un'edizione storica, altro che Tokyo 2020 che se non fosse stato per il Covid non avrebbe fatto manco statistica. Beccamorti.
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Detto che personalmente sono sfavorevole a far combattere atlet* transgender nella categoria "acquisita" perché alla fine per non discriminare loro si finisce per discriminare coloro con cui vanno a combattere, e come sapete essere politicamente corretto è contro la mia religione, quindi, PER ME, se nasci maschio hai voglia che fare, ti resta il pomo d'adamo e un secchio di testosterone in circolo che a fare a cazzotti sei avvantaggiato, poi scopi con chi ti pare, per carità, quello è un altro discorso, a letto non c'è competizione, anzi si, ma vincono tutti :-) Detto questo non mi pare che la pugile algerina sia questo chissà cosa: dei quattordici incontri giocati nell’arco della sua carriera e disputati tutti nella categoria femminile la boxeur ne ha persi cinque. È successo, per esempio, durante le Olimpiadi Tokyo quando, vinto un solo incontro, è stata eliminata ai quarti dall’irlandese Kellie Anne Harrington, poi medaglia d’oro. Successivamente, è stata battuta ancora e sempre da un’irlandese: ai mondiali 2022, a Istanbul, vinse la medaglia d’argento perdendo contro Amy Broadhurst. Io mi intendo poco, per carità, a me non sembra questa meraviglia di pugile nemmeno da donna, poi fate voi.
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🅒︎🅗︎🅐︎🅜︎🅟︎🅘︎🅞︎🅝︎! 🎉
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𝙒𝙤𝙧𝙡𝙙 𝘼𝙩𝙝𝙡𝙚𝙩���𝙘𝙨 𝘾𝙝𝙖𝙢𝙥𝙞𝙤𝙣𝙨𝙝𝙞𝙥𝙨 𝟮𝟬𝟮𝟯
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Le Paralimpiadi: Un Simbolo di Inclusione e Superamento della Disabilità
Le Paralimpiadi rappresentano oggi una delle più grandi manifestazioni sportive a livello globale, un evento che celebra non solo l’eccellenza atletica, ma anche la capacità umana di superare ogni barriera fisica e psicologica legata alla disabilità. La loro nascita è strettamente legata alla figura del neurochirurgo ebreo di origine tedesca naturalizzato inglese Ludwig Guttmann, che nel 1948 organizzò la prima competizione sportiva per veterani della seconda guerra mondiale affetti da lesioni alla colonna vertebrale o da altre menomazioni. Questo evento, che si svolse a Stoke Mandeville, una cittadina del Buckinghamshire, pose le fondamenta per la creazione di una piattaforma dedicata agli atleti con disabilità.
Nel 1952, i giochi di Stoke Mandeville assunsero un carattere internazionale con la partecipazione di atleti olandesi, un traguardo significativo per un evento che sarebbe poi diventato uno dei più importanti nel mondo sportivo. Questo cambiamento rifletteva l’importanza di unire persone provenienti da diversi paesi, tutte con disabilità, ma accomunate dalla stessa passione per lo sport e il desiderio di mostrare al mondo che il loro talento e determinazione superavano qualsiasi ostacolo fisico.
Un altro personaggio fondamentale per lo sviluppo delle Paralimpiadi fu il medico italiano Antonio Maglio. Nel 1958, Maglio, direttore del centro paraplegici dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), propose di organizzare i giochi a Roma nel 1960, anno in cui la città avrebbe ospitato le Olimpiadi. Questa proposta ebbe grande successo, e i giochi si tennero dal 18 al 25 settembre 1960, con la partecipazione di 400 atleti provenienti da 23 Paesi. Quell’evento non solo aprì una nuova strada per l’inclusione degli atleti con disabilità, ma segnò anche l’inizio del percorso che avrebbe portato alla nascita ufficiale delle Paralimpiadi nella loro forma attuale.
L’edizione di Roma, originariamente chiamata “IX Giochi internazionali per paraplegici”, fu retroattivamente riconosciuta nel 1984 come la prima edizione dei Giochi Paralimpici estivi. Questo riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha rappresentato un traguardo straordinario per il movimento sportivo delle persone con disabilità, consolidando il legame tra i Giochi Olimpici e quelli Paralimpici.
I contatti tra Ludwig Guttmann e la delegazione giapponese presente a Roma nel 1960 furono determinanti per il futuro dei Giochi. Grazie a questi contatti, Tokyo ospitò nel 1964 i Giochi internazionali di Stoke Mandeville, che furono successivamente riconosciuti come i II Giochi Paralimpici estivi. Questo evento confermò l’importanza delle Paralimpiadi nel panorama sportivo internazionale, portando l’attenzione globale sull’inclusione delle persone con disabilità.
Il percorso verso una maggiore visibilità e inclusione delle persone con disabilità continuò nel 1968, quando, nonostante le difficoltà legate al mancato sostegno del governo messicano, Israele si offrì di ospitare i Giochi Paralimpici come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. Questo fu un passo importante verso l’affermazione delle Paralimpiadi come evento di rilevanza internazionale, dedicato a tutti gli atleti con disabilità.
Le edizioni successive dei Giochi Paralimpici continuarono a crescere in importanza e in numero di partecipanti. Nel 1972, in Germania, e nel 1976, in Canada, i giochi si tennero nello stesso paese dei Giochi Olimpici, anche se in sedi diverse. Tuttavia, l’edizione del 1976 segnò una svolta, poiché per la prima volta parteciparono atleti con disabilità diverse dalla paraplegia, ampliando così la portata e la rappresentatività dei giochi.
Nello stesso anno, si tennero le prime Paralimpiadi invernali in Svezia, dal 21 al 28 febbraio. Questo nuovo ramo dei Giochi Paralimpici dimostrò che lo sport per le persone con disabilità poteva esprimersi in una vasta gamma di discipline, anche in condizioni climatiche estreme. Il 1988 fu un anno cruciale per il movimento paralimpico, poiché con i Giochi di Seul si stabilì finalmente il principio secondo cui le Paralimpiadi si sarebbero tenute nella stessa città delle Olimpiadi. Questo segnò una conquista fondamentale per l’inclusione degli atleti con disabilità, dando loro la stessa dignità e visibilità riservata agli atleti olimpici.
Dal 2001, grazie a un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), è diventato obbligatorio per le città candidate a ospitare le Olimpiadi organizzare anche i Giochi Paralimpici. Questo accordo riflette l’impegno globale verso l’inclusione delle persone con disabilità nello sport, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere un mondo più equo e accessibile.
Anche il logo delle Paralimpiadi ha subito delle modifiche nel corso degli anni. Dal 1992 al 2004, il logo dell’IPC era costituito da tre taegeuk, simboli provenienti dalla cultura coreana, rappresentanti mente, corpo e spirito. Nel 2003, il logo fu aggiornato con tre agitos (dal latino “agito”, cioè “io mi muovo”), simboleggiando il movimento e l’inclusione di atleti con disabilità da tutto il mondo.
Negli ultimi anni, le Paralimpiadi hanno continuato a crescere in popolarità e prestigio. L’ultima edizione estiva si è tenuta a Tokyo nel 2021, mentre l’ultima edizione invernale ha avuto luogo a Pechino nel 2022. I prossimi Giochi Paralimpici invernali si terranno a Milano e Cortina d’Ampezzo dal 6 al 15 marzo 2026, mentre l’edizione estiva si svolgerà a Parigi dal 28 agosto all’8 settembre 2024. Questi eventi rappresentano un’occasione per celebrare non solo lo sport, ma anche la capacità di ogni persona di superare le proprie disabilità e di raggiungere i propri obiettivi.
Le Paralimpiadi sono un simbolo vivente del potere dello sport di unire persone di diverse nazionalità e con diverse disabilità, dimostrando che la forza, la determinazione e la passione possono superare ogni limite. Questi Giochi hanno creato un movimento globale che promuove l’uguaglianza, l’inclusione e il rispetto per tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche.
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Olimpiadi, top e flop di Parigi 2024. Roncadoro trionfa (10), apoteosi volley (9,5). Tamberi troppo social (4), Khelif che noia (2) Sulle Olimpiadi di Parigi scorrono i titoli di coda, per un'edizione dei Giochi mai come stavolta travolta da polemiche spesso pretestuose. Un'edizione che ha sorriso all'Italia, a medaglia tutti i giorni, con una serie positiva che va avanti da Tokyo e si spera possa continuare anche a Los Angeles. È stata l'Olimpiade del tennis azzurro, della ginnastica (artistica e ritmica), della scherma (meno delle altre), ma anche di Roncadelle, paesino in provincia di Brescia da 9mila anime che può contare tre ori olimpici. Da Imane Khelif all'Italvolley, andiamo a ripercorrere i top e i flop di Parigi 2024. L'Italia ha contato una serie incredibile di medaglie di legno: tantissimi gli atleti che hanno sfiorato il podio finendo quarti, dalla pallavolo maschile al Settebello, fino a Larissa Iapichino, la 4x100 della staffetta, Chiara Pellacani nei tuffi, e via discorrendo. Una delle prime è stata Benedetta Pilato, fuori dal podio per 2 centesimi che la stessa nuotatrice ha definito str***i, pur parlando della sua gara come «il giorno più bello della sua vita». Frase che ha fatto storcere il naso a Elisa Di Francisca, incredula del fatto che un'atleta potesse prendere con tale filosofia una sconfitta. D'altronde De Coubertin lo diceva, che l'importante era partecipare: perché dunque infierire su chi sceglie di essere felice anche all'idea di esserci stato, senza infuriarsi per aver perso? Voto 8 Massimo Stano e Antonella Palmisano, quarti nella staffetta della marcia, non hanno preso bene il mancato podio. Ma nelle interviste post gara, se la sono presa col destino: soprattutto la marciatrice tarantina, oro a Tokyo 2020, vittima del Covid nei giorni precedenti. Ancor meno diplomatico Filippo Macchi, che nella finale per il bronzo nel fioretto individuale si è sentito defraudato per una decisione arbitrale (a dire del suo allenatore) poco trasparente. Ma la medaglia degli arrabbiati va al Settebello, letteralmente derubato in semifinale contro l'Ungheria, e che nella finale per il bronzo (poi persa) con la Spagna ha scelto di dare le spalle ai giudici in segno di protesta. Malagò non l'ha presa bene, ma come dar loro torto? Se è giusto non criticare chi sceglie di prendere la sconfitta col sorriso, è altrettanto giusto empatizzare con chi si incazza. Voto 7 Poco più di 9mila abitanti, ma tre ori olimpici, più di Serbia e Cuba. Roncadelle potrebbe cambiare il nome in Roncadoro, dopo i trionfi di Alice Bellandi nel judo e Giovanni De Gennaro nella canoa, fino alla capitana dell'Italvolley Anna Danesi. «Non avevo più parole dopo i primi due ori, figuriamoci per il terzo», ha detto il sindaco Roberto Groppelli, che ora pregusta già la festa di bentornato per i tre eroi olimpici, con tanto di campane a festa. Voto 10. Sono due le immagini che ci porteremo dietro per sempre: una è quella della cinese Zhou Yaqin, argento nella trave, che sul podio a fianco ad Alice D'Amato e Manila Esposito, vede queste ultime mordere la loro medaglia, e con un'espressione tenerissima decide di fare lo stesso. Un meme vivente. Scherzi a parte, Alice è una delle protagoniste assolute di queste Olimpiadi: ha lasciato tutte dietro, anche la leggendaria americana Simone Biles, tradita da una caduta. Non è stata l'unica medaglia: le Fate (la stessa D'Amato con Manila Esposito, Angela Andreoli, Giorgia Villa ed Elisa Iorio) hanno conquistato anche l'argento nella prova a squadre, dietro gli inarrivabili Stati Uniti. La seconda immagine viene sempre dalla ginnastica, ma stavolta dalla ritmica: è la sontuosa camminata di Claudia Mancinelli, con cui si alza dalla sua postazione e va dalla giuria a imporre una correzione sul voto a Sofia Raffaeli, poi medaglia di bronzo. Le due sono insieme da un anno, da quando la storica allenatrice Julieta Cantalupi ha deciso di trasferirsi all'estero: in un anno Sofia ha metabolizzato il cambiamento e si è presa una medaglia olimpica. D'autorità, come la sua allenatrice. Voto 9 Nella cerimonia di chiusura è stato scelto come portabandiera, e mai ruolo fu più meritato per uno degli atleti più soprannaturali della storia recente azzurra. Gregorio Paltrinieri a 30 anni si porta a casa un argento nella 1500 sl, e anche se non riesce a ripetersi nella 10 km nella Senna, dimostra ancora una volta se ce ne fosse bisogno di che tipo di leggenda sia per questi colori. «Sono stati giorni difficili perché mi rendevo conto per la prima volta della mia grandezza», ha detto dopo l'argento in vasca. E dopo aver paventato un addio alle competizioni, sabato sera ha esitato quando su RaiSport Yuri Chechi gli ha consigliato di pensarci bene. Se ce ne fosse bisogno, glielo ribadiamo anche noi. Voto 8 Chi poteva immaginare, dopo l'addio di Davide Mazzanti tra le polemiche, le accuse a Paola Egonu (che stava per lasciare la Nazionale) e i flop degli anni scorsi, che dal volley femminile sarebbe arrivata una medaglia d'oro? In uno sport che, a livello femminile, non aveva mai visto una medaglia nemmeno in fotografia, l'eroe è stato Julio Velasco, che a 28 anni da Atlanta 1996 (insieme ad Andrea Bernardi, all'epoca in campo e ora nel suo staff) si è tolto la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio. Per poi minimizzare: «Per Atlanta ero già in pace con me stesso. Non sono come Baggio, che pensa ancora a quel rigore». Bravo Julio, ma mezzo voto in meno perché Roby non si tocca. Voto 9,5 Mancava Jannik Sinner, il nostro numero 1 al mondo, ma forse è stato giusto così. Perché se l'oro nel maschile è andato alla leggenda Nole Djokovic, a suggellare una carriera meravigliosa, nel doppio femminile sul tetto dei Giochi ci sono finite due ragazze italiane, Sara Errani e Jasmine Paolini: la veterana e la giovane promessa, unite come non mai, con la prima a trascinare l'energia della seconda. Stupende le immagini dei loro sorrisi, dei loro abbracci, delle loro esultanze: mai nella storia avevamo vinto una medaglia ai Giochi. E insieme alla loro impresa è arrivato anche il bronzo di Lorenzo Musetti, meno pubblicizzato di Sinner ma anche lui eroe in azzurro, come già in Coppa Davis. E Jannik? Ci punteremo a Los Angeles. Voto: 9 Non sono mancate le medaglie un po' a sorpresa, difficili da immaginare alla vigilia ma per questo ancora più belle. Nadia Battocletti una medaglia l'ha sfiorata nei 5000, e per qualche ora l'ha assaporata: un bronzo, dopo la squalifica di un'avversaria, che però si è vista riassegnare il terzo posto dopo aver fatto ricorso. Era solo questione di tempo, e infatti nei 10000 l'azzurra si è presa un meraviglioso argento nonostante un infortunio nel finale che ha reso la sua impresa ancora più epica. Ma come dimenticare l'oro di Alice Bellandi nel judo, o quello della magica coppia del ciclismo su pista formata da Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, o l'oro nella vela di Ruggero Tita e Caterina Banti (forse meno inaspettato), o ancora quello di Marta Maggetti nel windsurf, degna erede dell'eterna Alessandra Sensini. Eroi ed eroine che hanno scritto la storia. Voto 10 Si potrebbe dire tutto e il contrario di tutto su Gimbo, atleta amato e discusso, sempre tanto (troppo) al centro dell'attenzione. Portabandiera nella cerimonia di apertura, con tanto di fede persa nella Senna, dimagrito all'inverosimile alla ricerca della perfezione fisica e atletica per conquistare di nuovo quell'oro che a Tokyo aveva diviso ex aequo con Barshim, Tamberi alla fine si è arreso a se stesso, tradito dal suo corpo su cui aveva puntato tantissimo. Il flop in finale non è certo colpa sua: provateci voi a saltare appena usciti dall'ospedale. Ma non c'è dubbio che potesse impegnarsi un po' di più per evitare gli attacchi che lo hanno travolto per una colpa che in tanti non gli perdonano: usare troppo i social. La telecronaca del ricovero, le foto con la flebo e i particolari sulle sue coliche, forse si potevano evitare. Così come la pressione che si è buttato addosso lui stesso. Voto: 4 Sia chiaro, la pugile algerina - intersex o meno - non ha colpe: per lei queste Olimpiadi sono state un trionfo. Il suo Paese l'ha spinta sul gradino più alto del podio, per un oro meritatissimo. Ma il flop più grande di questi Giochi sono le polemiche insopportabili sui suoi cromosomi, sui suoi ormoni, sul sesso biologico. Per oltre una settimana si è parlato dei suoi genitali, in un dibattito noioso quanto imbarazzante: fior di politici l'hanno definita transgender, poi nata uomo, senza mai rettificare nemmeno quando è emerso da tutte le parti che si stavano cavalcando fake news provenienti da non si sa dove (o forse si sapeva benissimo da dove). Un eurodeputato e generale, poi, si è persino spinto in tv a offrirsi di abbassare i pantaloni per dimostrare di essere un uomo, e per fortuna non lo ha fatto. La seconda vittima è poi Angela Carini, la pugile azzurra che è scappata dal ring al primo pugno, una specie di remake di un vecchio trailer di Maccio Capatonda: di lei Malagò si è spinto a dire che «nei giorni precedenti aveva avuto tante pressioni». Un giorno magari capiremo da chi, se qualcuno volesse comunicarcelo. Voto 2 Tre anni fa ci avevano fatto sognare, stavolta purtroppo no. Se Marcell Jacobs nei 100 è sceso di pochi centesimi rispetto al trionfo di Tokyo (finendo quinto), ci si aspettava qualcosa in più dalla 4x100: Filippo Tortu in Giappone aveva azionato il NOS in stile Fast and Furious, stavolta però il miracolo non è riuscito neanche per afferrare il bronzo. Tanto ci si aspettava anche da Leonardo Fabbri, che nel lancio del peso è stato tradito da una pista un po' scivolosa, così come tanto ci si aspettava da Lorenzo Simonelli, eliminato in semifinale nei 110 ostacoli. L'accusa più comune, da parte di qualcuno, è stata di aver puntato troppo sugli Europei di Roma e troppo poco sui Giochi. Sarà andata davvero così? Voto 4,5 La polemica sull'aria condizionata e sulle Olimpiadi green è stata forse la più paradossale di questa edizione: difficile pensare che si possa davvero sopravvivere alle ondate di caldo senza una temperatura accettabile nel Villaggio Olimpico, dato che gli atleti, per quanto persone come le altre, lavorano per anni per questo obiettivo e giustamente si alterano se non riescono ad accumulare energie per le loro gare. Certo ci sarebbe da chiedersi se il caldo sia stato davvero un problema, in una Parigi in cui la temperatura media non superava i 26-27 gradi, non certo i 40. Non si sarà esagerato un po'? Discorso diverso è invece l'idea malsana di far gareggiare i nuotatori nella Senna: «Il fiume era sempre inagibile tranne nei giorni delle gare», ha detto con ironia Gregorio Paltrinieri, uno che non si lamenta mai. Chi siamo? Da dove veniamo? L'Escherichia Coli ha gareggiato insieme agli altri? A queste e ad altre domande, qualcuno forse risponderà. Voto 3
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Olimpiadi, Tokyo 1964
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Tamberi, il triste annuncio dopo la giornata da incubo alle Olimpiadi
[[{“value”:” Gianmarco Tamberi è un atleta italiano specializzato nel salto in alto, nonchè campione olimpico a Tokyo 2020. Conosciuto… L’articolo Tamberi, il triste annuncio dopo la giornata da incubo alle Olimpiadi proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”Gianmarco Tamberi è un atleta italiano specializzato nel salto in alto, nonchè campione olimpico a Tokyo 2020.…
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Cose Olimpiche
Premessa: vorrei togliere dalle gigantesche spalle di Charles Pierre de Frédy, barone di Coubertin la frase che sostiene "l'importante non è vincere, è partecipare": in realtà a pronunciare questa frase fu il vescovo anglicano Ethelbert Talbot, della diocesi di Bethlehem, Central Pennsylvania, durante una cerimonia di saluto ai partecipanti ai Giochi di Londra 1908, il 24 giugno, nella cattedrale di Saint Paul. Lui si limitò a citarla il giorno dopo, chiarendone la fonte, in un banchetto. Il motto olimpico, voluto da De Coubertin ma ideato da un altro religioso, Henri Didon è un altro, dal significato del tutto opposto: «Citius, altius, fortius», «Più veloce, più alto, più forte».
Multidisciplinarietà Rosa: le 40 medaglie vengono da 20 discipline diverse, delle 12 d'oro 7 sono state vinte da atlete, 2 da coppie miste (la prima assoluta della storia olimpica nella prova dello Skeet Misto). I grandiosi velisti Caterina Banti e Ruggero Tita sono gli unici della nostra spedizione ad aver confermato l'oro di Tokyo.
Legni: Sono 25 i quarti posti nelle competizioni olimpiche dell’Italia. Dietro di noi la Francia con 19, gli Stati Uniti con 18 e la Gran Bretagna con 17. A cui vanno aggiunti altri 26 tra quinti e sesti posti. Un segnale prezioso, che dimostra una generale competitività del movimento sportivo, ma che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per alcuni episodi.
Rivolte Eleganti: la protesta del Settebello, la Nazionale Maschile di Pallanuoto, rimarrà nella storia Olimpica. Alla presentazione degli inni prima della Semifinale per i posti dal 5° all'8° contro la Spagna, la squadra si è presentata di spalle alla giuria arbitrale
Poi per i primi 4 minuti della partita con la Spagna ha tenuto un giocatore sempre nel proprio angolo di metà campo, a simboleggiare una espulsione. Questo perché nella partita dei Quarti contro l'Ungheria, una decisione inspiegabile del primo arbitro ha punito per fallo violento per 4 minuti un giocatore, Francesco Condemi: è stato giudicato infatti violento un contatto naturale di Condemi, che si preparava a nuotare in attacco, con un ungherese. La decisione ha annullato il 3-3 italiano scaturito in quella azione, dato un rigore all'Ungheria, trasformato (punteggio quindi 2-4) e costretto l'Italia a giocate 4 minuti, metà di uno dei 4 tempi della partita, con un uomo in meno. La partita finirà 9-9, perderemo ai rigori.
Leggende: L'unico atleta delle Olimpiadi moderne ad aver vinto per 5 edizioni consecutive l'oro, nella Lotta Greco Romana categoria Super Massimi, battendo il record detenuto da 4 leggende sportive americane: Al Oerter, Carl Lewis e Michael Phelps. Mijaín López, lottatore cubano, appena terminato il suo incontro si è tolto le scarpe, annunciando il suo ritiro, dopo una carriera inimitabile (tra l'altro, 5 volte campione del Mondo, 5 ori ai Panamericani)
Insegnamenti: Kimia Yousofi, velocista afghana, ha corso la sua batteria dei cento metri in 13"42, tempo nemmeno modesto, ma alla fine della sua prova, girando il suo numero di partenza ha mostrato queste parole:
Educazione, Sport (scritto in verde, che si legge a malapena) e I nostri diritti. I 6 atleti afghani presenti a Parigi, 3 donne e 3 uomini, sono stati selezionati non dal governo afghano dei taliban ma da un Comitato olimpico afghano in esilio. Tanto che “Soltanto tre atleti maschili rappresentano l'Afghanistan” ha dichiarato qualche settimana fa un portavoce dei taliban. Perchè tra le molte cose vietate alle donne, anche lo sport non può essere praticato.
Onlyfans: l'asticella colpita dalla "generosità" del saltatore Anthony Ammirati che lo ha estromesso dalla Finale del Salto con l'Asta (per una di quelle serie di coincidenze linguistiche da capogiro) non ha affatto scatenato le polemiche sulla ipersessualizzazione di un atleta. Cosa che, per certi versi in maniera molto coerente, ha spinto le giocatrici di Beach Volley Brasiliane (oro alla fine del Torneo) a giocare così:
in pantaloncino, mentre le loro avversarie canadesi in finale si sono presentate così:
Argentini: prima delle Olimpiadi, Julio Velasco ha perso il fratello maggiore, Raul, più anziano di lui di sei anni (72 Julio, 78 Raul). Ne ha anche un altro, Luis, che giovanissimo fu arrestato durante la Dittatura di Vileda, e per cinque mesi irrintracciabile. La famiglia, sconvolta, pensò ad un ennesimo caso di desaparecido. Invece dopo 5 mesi, dopo che subì torture indicibili e numerose simulazioni di fucilazioni, Luis fu riconsegnato alla famiglia. E la prima cosa che raccontò ai fratelli fu questa: "Quando mi stavano torturando, c'era un prete nella stanza. Distrutto dal dolore, a mezza voce gli dico <<Padre ma lei è contento di far parte di tutto questo?>>. Il prete restò in silenzio ed uscì dalla sala". Questo per dire di che pasta sono fatti i Velasco. Le cui prime parole dopo un'impresa stratosferica (5 partite vinte su 5, 15 set vinti, solo 1 perso, record assoluto in una Olimpiade, prima squadra Europea campione Olimpica nella pallavolo femminile dal 1988) sono state rivolte: alle ragazze che hanno giocato, a quelle che non c'erano per infortunio, al movimento della pallavolo femminile che "sta alle ragazze come il calcio ai ragazzi". Nessuna sfida personale, nessun cerchio che si chiude. Un grande uomo di sport, Julio Velasco.
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Riscritta la storia della Vela
Ruggero Tita e Caterina Banti riscrivono la storia dell Vela: Medaglia d’Oro a Tokyo, Medaglia d’Oro a Marsiglia MARSIGLIA – Ruggero Tita e Caterina Banti riscrivono la storia della vela italiana vincendo a Marsiglia la medaglia d’oro nel Nacra 17 e bissano il risultato delle Olimpiadi di Tokyo nel 2021. Salendo ancora una volta sul gradino più alto del podio, l’equipaggio italiano si conferma…
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Parigi 2024, Tita-Banti oro bis alle Olimpiadi nella vela Nacra 17
articolo: https://www.adnkronos.com/sport/olimpiadi-parigi-2024-tita-banti-oro-vela-nacra-17_7yrVPq84mqvVsfMwaPD3pm 08 agosto 2024 Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti – (Afp) Secondo trionfo consecutivo nel Nacra dopo quello di Tokyo Ruggero Titas e Caterina Marianna Banti conquistano la medaglia d’oro nella Vela Nacra 17 alle Olimpiadi di Parigi 2024. E’ il secondo titolo olimpico…
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