#Nevosi
Explore tagged Tumblr posts
Text
messy DND comic of a sick finishing blow Daria got in with her mage slayer feat reaction. Suck it Solar Singer you can't just kill my friends.
the scale in this was so odd, Daria was Enlarged to like 12 ft tall, Solar Singer was constantly shifting goop, and Vitex was shrunk to 2 ft short. standard gaming shenanigans.
#5wished Dnd#5wishes#Cnidaria 5wishes#Ocellus 5wishes#Poolboy 5wishes#Vitex 5wishes#Subway 5wishes#Comic#Cnidaria Xochi#digital#Goobis#Nevosi
11 notes
·
View notes
Text
“ Il protagonista di questa vicenda è l'ibis eremita (Geronticus eremita), in tedesco Waldrapp. Si tratta di un massiccio trampoliere che abitava su pareti rocciose perse tra i boschi di montagna. Un decreto dell'arcivescovo Leonardo di Salisburgo, risalente al 1504, vietava a chiunque di sottrarre i giovani di quest'uccello dal nido, poiché già allora appariva in netta diminuzione nel suo areale. Sulle rocce sovrastanti la sua città, nelle gole del Danubio presso Passau, a Graz, sulle scogliere del Verbano tra l'Italia e il Canton Ticino, sulle falesie dell'Istria, gli ibis eremiti, presenti fin dalle più remote ere in tutta l'Europa centrale (come testimoniano i resti fossili) stavano rapidamente declinando. Fu probabilmente durante una delle carestie così comuni nel XV secolo — quando dopo le terribili pesti nere del secolo precedente la popolazione europea aveva ripreso a crescere in maniera tumultuosa — che qualcuno provò ad assaggiare le carni dell'ibis eremita. Fino ad allora quello strano uccello tra il corvo e il cormorano, dal piumaggio nero con riflessi verdi e purpurei, dalla testa calva e paonazza e dal becco rosso come i piedi e le zampe, aveva ispirato una certa ripugnanza.
E anche il nome non deponeva in favore della sua appetibilità: Waldrapp (cioè corvo selvatico), Steinrapp (corvo di roccia), com'era chiamato in Austria e Svizzera, corneille de mer (cornacchia di mare) in Francia, corvo selvatico in Italia, richiamavano troppo dappresso il dettato biblico che vietava di mangiare, perché impuri, i corvi e gli ibis. Ma, una volta assaggiati i grassi, teneri e implumi nidiacei, la voce si sparse, soprattutto tra le povere e fameliche popolazioni di montagna. E in tutta Europa le colonie di questi uccelli, arroccate su strette fessure di pareti montane a picco nei boschi e sul mare, cominciarono a essere depredate. La situazione precipitò quando della cosa si impadronirono i potenti del tempo, che riservarono alle proprie mense i grassi e rari nidiacei. Cosicché, per rifornire le cucine e le dispense di nobili, dignitari, prelati e margravi, temerari arrampicatori rischiavano la pelle sui più aerei precipizi. E, pur di assicurarsi i ricercatissimi pollastri, intere colonie di ibis eremiti vennero portate all'estinzione. Il decreto dell'arcivescovo servì a poco. Già verso la metà del XVII secolo gli ibis scomparvero da tutta la catena alpina e, probabilmente, da tutto il resto d'Europa. Al loro declino contribuì forse anche, in maniera diretta o indiretta, la lunga serie di inverni nevosi ed estati fredde e piovose che provocarono la cosiddetta «piccola glaciazione» degli anni tra il 1550 e il 1650, che resero precarie per i disastrosi raccolti le condizioni di vita dei montanari. Ma quali che siano state le cause, dopo questo secolo della loro buffa sagoma scomparve anche il ricordo, persino nelle zone in cui essi avevano per millenni vissuto. “
Fulco Pratesi, Nel mondo degli uccelli, Laterza (collana I Robinson), 1983¹; pp. 142-145.
#Fulco Pratesi#natura#uccelli#letture#leggere#estinzioni#Nel mondo degli uccelli#saggistica#scritti saggistici#biologia#animali scomparsi#onitologia#Waldrapp#fauna alpina#Alpi#Europa centrale#Baviera#Austria#Istria#Verbano#saggi#piccola era glaciale#Svizzera#Francia#Danubio#trampolieri#fauna di montagna#ibis eremita#Italia#animali estinti
7 notes
·
View notes
Text
Amore, oggi il tuo nome al mio labbro è sfuggito come al piede l'ultimo gradino… Ora è sparsa l'acqua della vita e tutta la lunga scala è da ricominciare. T'ho barattato, amore, con parole. ti riconoscerò dall'immortale silenzio.
Moriremo lontani. Sarà molto se poserò la guancia nel tuo palmo a Capodanno; se nel mio la traccia contemplerai di un’altra migrazione. Dell’anima ben poco sappiamo. Berrà forse dai bacini delle concave notti senza passi, poserà sotto aeree piantagioni germinate di sassi… O signore e fratello! ma di noi sopra una sola teca di cristallo popoli studiosi scriveranno forse, tra mille inverni: “Nessun vincolo univa questi morti nella necropoli deserta”.
Ora che capovolta è la clessidra, che l’avvenire, questo caldo sole, già mi sorge alle spalle, con gli uccelli ritornerò senza dolore a Bellosguardo: là posai la gola su verdi ghigliottine di cancelli e di un eterno rosa vibravano le mani, denudate di fiori. Oscillante tra il fuoco degli uliveti, brillava Ottobre antico, nuovo amore. Muta, affilavo il cuore al taglio di impensabili aquiloni (già prossimi, già nostri, già lontani): aeree bare, tumuli nevosi del mio domani giovane, del sole.
È rimasta laggiù, calda, la vita, l’aria colore dei miei occhi, il tempo che bruciavano in fondo ad ogni vento mani vive, cercandomi… Rimasta è la carezza che non trovo più se non tra due sonni, l’infinita mia sapienza in frantumi. E tu parola che tramutavi il sangue in lacrime. Nemmeno porto un viso con me, già trapassato in altro viso come spera nel vino e consumato negli accesi silenzi… Torno sola… tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo roseo sugli orci colmi d’acqua e luna del lungo inverno. Torno a te che geli nella mia lieve tunica di fuoco.
Ahi che la Tigre, la Tigre Assenza, o amati, ha tutto divorato di questo volto rivolto a voi! La bocca sola pura prega ancora voi: di pregare ancora perché la Tigre, la Tigre Assenza, o amati, non divori la bocca e la preghiera…
— Cristina Campo, da La tigre assenza
39 notes
·
View notes
Text
Il cambiamento climatico è alla base del forte calo del manto nevoso dagli anni '80
Effetto del riscaldamento globale causato dall’uomo sui manti nevosi primaverili nei bacini idrografici dell’emisfero settentrionale dal 1981 al 2020, in base alla percentuale di variazione per decennio. Il rosso indica una diminuzione e il blu un aumento. I manti nevosi in molti bacini idrografici dell’estremo nord sono aumentati perché il cambiamento climatico ha portato a una maggiore quantità…
View On WordPress
0 notes
Text
Il clima invernale in Italia: il fascino della diversità
Il clima invernale in Italia offre scenari molto diversi da regione a regione. Oltre alla storia, all'arte e alla cucina, il nostro Paese offre ai turisti anche panorami di rara bellezza. Panorami che non stancano mai anche chi li ammira ogni giorno. Diversità geografica, diversità climatica L'inverno in Italia è fortemente influenzato dalla sua geografia diversificata. Le regioni settentrionali, come la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, sono spesso abbracciate da inverni freddi e nevosi. Le Alpi offrono un paesaggio mozzafiato e condizioni ideali per gli sport invernali, con località come Cortina d'Ampezzo e Courmayeur che attirano gli amanti della neve da tutto il mondo. Mentre il Nord si immerge nell'atmosfera magica della neve, le regioni centrali, come la Toscana e il Lazio, sperimentano inverni più miti. Le città d'arte come Firenze e Roma possono vedere temperature fresche, ma raramente si coprono di neve, permettendo ai visitatori di esplorare la bellezza dei loro monumenti senza le complicazioni della neve abbondante. Al contrario, le regioni meridionali come la Sicilia e la Puglia godono di inverni dolci e temperati. Le coste mediterranee offrono un clima più mite, consentendo ai residenti e ai turisti di godersi la costa anche durante i mesi più freddi. Clima invernale in Italia: neve, sole e tradizioni invernali L'inverno italiano è un connubio di neve, sole e tradizioni affascinanti. Le montagne del Nord diventano un paradiso invernale per gli amanti degli sport sulla neve, con piste da sci impeccabili e una vivace scena apres-ski. L'atmosfera natalizia in molte città italiane, con mercatini natalizi e decorazioni luminose, aggiunge un tocco incantato all'inverno. Le regioni centrali mantengono il loro fascino invernale in modo diverso. Le città d'arte offrono un'atmosfera più tranquilla, consentendo ai visitatori di apprezzare le opere d'arte senza la folla estiva. I piatti tradizionali invernali come la ribollita toscana o la pasta e ceci romana riscaldano i cuori e gli stomaci durante le giornate più fresche. Nel Sud, l'inverno è una stagione più rilassata, con una vivace cultura culinaria che celebra i sapori mediterranei. Le città costiere mantengono il loro fascino tutto l'anno, invitando piacevoli passeggiate lungo le spiagge tranquille. Adattamenti e impatti Tuttavia, l'inverno italiano non è immune agli impatti dei cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, alcune regioni hanno sperimentato inverni più caldi rispetto al passato, portando sfide per le industrie legate agli sport invernali e all'agricoltura. Le regioni settentrionali hanno registrato cambiamenti significativi nei modelli di nevicate, con periodi più brevi e meno abbondanti. Allo stesso tempo, il riscaldamento globale ha influenzato la costa, causando variazioni nei modelli meteorologici e nell'ecosistema marino. In copertina foto di gavia26210 da Pixabay Read the full article
0 notes
Text
Sudafrica, Johannesburg si sveglia sotto la neve
I residenti della città più grande del Sud Africa, Johannesburg, sono rimasti sbalorditi dalla prima nevicata dopo un decennio. Mentre alcune parti del Sud Africa sperimentano regolarmente inverni nevosi, Johannesburg ha visto la neve l’ultima volta nell’agosto 2012. Johannesburg si trova ad un’altitudine di oltre 1.700 metri ed è nel ben mezzo dell’inverno dell’emisfero australe, ma la neve in…
View On WordPress
0 notes
Text
Musica da bere 2023 a Santa Maria Maggiore
Torna dal 7 luglio, a Santa Maria Maggiore, Musica da Bere, una serie di originali concerti selezionati dal direttore artistico Roberto Bassa. La rassegna anche quest'anno sarà caratterizzata da una programmazione che alterna appuntamenti di musica classica con concerti di musica popolare, come uno spettacolo di teatro-canzone ispirato a Fabrizio De Andrè ed un concerto di opere sacre nella Chiesa di Buttogno. L'inaugurazione è per venerdì 7 luglio alle ore 21 nel Parco di Villa Antonia, con il concerto Intimità musicali del Duo Guelaguetza. Ylenia Piola e Fabrizio Spadea per un viaggio tra le sonorità jazz e latin, senza dimenticare le loro radici italiane. Il secondo appuntamento, alle 17.45 di sabato 22 luglio, sarà nella Sala della Musica del Teatro Comunale con il dialogo musicale Attorno alla Rapsodia in blue del duo pianistico formato da Angela Villa e Lilly Wunsch che, oltre a pagine tipiche del repertorio classico, vede la spettacolare versione originale della Blue Rhapsody di George Gershwin. Venerdì 28 luglio alle 21 il Parco di Villa Antonia ospiterà E vienimi a cercare – De André canta di Dio, di vita e di amore, lo spettacolo ispirato all’album La buona novella di Fabrizio de Andrè, in versione originale. I brani musicali, rivisitati, adattati ed interpretati da Sergio Salvi, si intercalano a riflessioni e monologhi inediti della voce narrante di Silvana Mossano. Musica da bere proseguirà venerdì 4 agosto alle 21 presso l’Oratorio di Crana con il celebre Quintetto a Plettro Giuseppe Anedda, una delle migliori formazioni a pizzico del panorama internazionale, con Emanuele Buzi e Norberto Gonçalves da Cruz al mandolino, Vladimiro Buzi alla mandola, Andrea Pace alla chitarra ed Emiliano Piccolini al contrabbasso. Il penultimo appuntamento è venerdì 11 agosto alle 21 nel Parco di Villa Antonia con The Piper's night, lo spettacolo dei Birkin tree – Fabio Rinaudo Trio, formato da Fabio Rinaudo alle cornamuse, Laura Torterolo, voce e chitarra, e da Luca Rapazzini al violino. Grazie a brevi racconti e a brani musicali legati alla tradizione nord italiana, francese e irlandese, l'appuntamento ha lo scopo di presentare la cornamusa raccontandone il percorso, lungo duemila anni, nella storia della musica. Musica da Bere 2023 termina sabato 12 agosto, alle 17.45 nella Chiesa di Buttogno, con un concerto che propone alcune opere sacre di Wolfgang Amadeus Mozart ed Antonio Vivaldi interpretate dal Colloredo Ensemble con, oltre al soprano Stefania Nevosi, al mezzosoprano Angela Verallo, al tenore Luciano Grassi e al basso Fulvio Peletti, i violini di Valentina Ghirardani e Gianrico Agresta, Dario Bevacqua alla viola, Teresa Majno al violoncello e Nicolò Gattoni all'organo. Read the full article
0 notes
Text
Stufe a legna: tipologie, costi e consumi
Negli ultimi anni le stufe a legna si sono diffuse molto, conquistando sempre di più il pubblico di consumatori. Si tratta di un tipo di arredo molto confortevole e utile per superare inverni rigidi e molto nevosi e che sono una soluzione perfetta per quelle persone che hanno voglia di una soluzione di riscaldamento alternativa o vogliono integrarne l’uso a un impianto di riscaldamento a gas che si sviluppa in tutta l’abitazione, soprattutto se vivono in un ambiente di grande estensione metrica. Per fortuna, oggi ci sono varie aziende che offrono soluzioni molto efficienti, di grande qualità e allo stesso tempo sostenibili, che risultano perfette per riscaldare la casa o un altro tipo di ambiente in maniera efficace, costante e con un ottimo risparmio energetico. Vediamone ora alcune delle caratteristiche principali.
Materiali e tipologie di stufa a legna
Per quanto riguarda le caratteristiche delle stufe a legna, è importante ricordare che uno dei materiali più utilizzati per la loro costruzione è di solito quello refrattario in quanto è un ottimo conduttore termico. Tuttavia, sono molto in voga anche rivestimenti con pietra ollare e Maiolica, mentre tra i materiali più moderni spiccano il cotto e l'acciaio. Tra le tipologie di stufa a legna possiamo citare quella ad aria calda canalizzata che sfrutta l'aria in uscita dalla stufa, convogliata in maniera forzata in un ambiente lontano, per distribuire in maniera omogenea il calore in tutto l'ambiente. Molto apprezzabili sono anche le termostufe a legna le quali, se vengono collegate al meglio, possono riscaldare sia l’acqua che l'aria, alimentando i termosifoni e al contempo producendo acqua calda sanitaria, sostituendosi in sostanza sia allo scaldabagno che alla caldaia a gas
Costi e consumi delle stufe a legna
Fare un'analisi generale dei consumi e dei costi di una stufa a legna non è così semplice perché possono variare in maniera anche molto drastica in base alle caratteristiche e alle funzioni che può avere, nonché alle dimensioni del dispositivo. Si possono, quindi, avere prezzi che oscillano addirittura da 500 a oltre 3000 euro. I consumi quindi saranno assolutamente legati sia al modello che alla qualità del prodotto, tenendo presente che volendo fare una media un consumo medio di una stufa a legna si può aggirare tra gli 1.8kg e i 2 kg/h di legna. Anche il costo unitario per kilowatt può variare, ma di solito è circa 0,043, mentre il potere calorifico si aggirerà sui €4 per kWh al kg.
Sostenibilità di una stufa a legna
Di sicuro la stufa a legna risulta, tra le scelte che si possono attualmente fare tra le proposte termo-riscaldanti presenti sul mercato, una delle più sostenibili ed economiche. Il sistema che sta alla base di questo tipo di arredi si caratterizza per l’uso di un combustibile ecologico, che non ha un costo molto alto ma che soprattutto è rinnovabile, specialmente quando proviene da foreste certificate: rappresenta quindi una soluzione valida e facilmente adattabili a varie tipologie di necessità, non ultime quelle di stampo sostenibile. Read the full article
0 notes
Text
Il tuo iPhone 14 richiede aiuto senza motivo? Ecco cosa non dovresti fare, secondo Apple
Questo è un dato di fatto, la funzione di rilevamento degli incidenti ha contribuito a salvare vite umane. Tuttavia, non è perfetto e talvolta inizia inaspettatamente. Se un giorno ti succede, Apple ha alcuni suggerimenti da darti.
Apple ha infranto la funzione di rilevamento degli incidenti, il rilevamento degli arresti anomali, con iOS 16 e l'iPhone 14. Funziona meravigliosamente e non contiamo più il numero di vite salvate grazie ad esso. Detto questo, sono sempre più inaspettatamente rilassati, e i proprietari dell'iPhone, tutta la loro gioia di colpire pendii nevosi o assaporare i brividi di un montagne russe, non si rendono conto che una persona è dall'altra parte ed è preoccupata per la loro salute .
Quando ricevono questo tipo di chiamata di emergenza, i distributori sono responsabili della valutazione della gravità della situazione e dell'invio del servizio di salvataggio appropriato. Apple ha notato che molto spesso, quando i suoi clienti scoprono che il loro iPhone ha chiesto aiuto per nulla, si riattaccano immediatamente, senza nemmeno dire una parola all'operatore.
Ecco il comportamento da adottare se il tuo iPhone richiede aiuto per errore
Secondo l'opinione dell'azienda Cupertino, questo comportamento è indelicato e controproducente. In effetti, senza una chiara indicazione che "tutto va bene", gli operatori telefonici sono costretti a inviare un team di ricerca e salvataggio nella posizione geografica situata dall'iPhone. Un dispiegamento di risorse che può costare alla comunità molto, quando l'incidente arriva in montagna, in una stazione sciistica, per esempio.
Apple ha pubblicato una pagina di supporto sul suo sito in cui descrive in dettaglio la procedura da seguire in caso di incidente. Una lettura altamente raccomandabile, in particolare per configurare i tuoi dispositivi (Apple Watch e iPhone, se hai entrambi) e hai una mente tranquilla. In questo documento, possiamo leggere che "se è stata fatta una chiamata [per aiutare], ma non hai bisogno di servizi di emergenza, non riagganciare. Aspetta che una stakeholder risponda, quindi spiega che non hai bisogno di aiuto ".
0 notes
Text
Mazma Rill - Il video di “Blow a kiss” su Sky Tg24
In anteprima nazionale il Visual firmato dal regista Giovanni Bufalini per la commovente ballad che segna l'inizio di un nuovo percorso artistico
Il Visual Videoclip del singolo “Blow a kiss” dei Mazma Rill è il racconto minimale per immagini del regista Giovanni Bufalini, sulle piccole crepe che si aprono a volte per l'azione repentina della natura, né clemente né crudele, ma che semplicemente è rispetto alle piccole creature nella vastità che ci circonda. Paesaggi nevosi, riprese aeree e a rallentatore in contrasto con le nostre immagini e l’infinitamente piccolo, come allegoria dell’impossibilità di comprendere gli eventi naturali che ci travolgono. Quando la malinconia si scongela nel blu. La canzone racconta di un saluto, un addio, un “ci rivedremo”, con il più semplice dei gesti: un bacio soffiato. In pochi attimi il silenzio, il buio e l’amore di una vita che scivola via dal nostro destino. Un dolce gesto che fa affiorare nell’anima centinaia di ricordi con la certezza che chi abbiamo amato resterà, legato per sempre al nostro cuore. Il dramma di una perdita dinanzi alla potenza e al cinismo di una natura scatenata che pretende vite dando in cambio solamente dolore.
Articolo Sky Tg24
https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/2023/03/05/mazma-rill-blow-a-kiss-video
La band ha voluto affrontare un tema delicato rivoluzionando il proprio classico sound in una veste acustica dal forte impatto emotivo. Una interpretazione vocale del frontman Antonio Orlando in cui ha cercato di cogliere ogni minima sfumatura di una tragedia del genere. Un cantato di cuore, sofferente, dolcemente sincero e autentico. Alle chitarre distorte i Mazma Rill hanno preferito le note di un violino suonato dal bassista Luca Degl’Innocenti che dona solennità e tensione con l’aiuto di un pianoforte denso e delicato e dall’accompagnamento di un basso registrato dal batterista Ettore Saluci. Una vera rivoluzione sonora per la band che continua a sperimentare su vari generi e stili diversi senza mai però rinnegare la loro vena grunge, progressive e alternative-rock. L’ispirazione di questa ballad prende spunto dalla tragedia accaduta nel 2017 sugli appennini abruzzesi, precisamente in località Rigopiano, in cui persero la vita 29 persone, tragedia che ha scosso non solo la comunità abruzzese, ma l’intera nazione. Il cantante è stato segnato in particolare dal dramma vissuto da un uomo che ha perso la sua compagna in questo triste evento. Una perdita dolorosa, dai tratti cinici e brutali. Un amore spezzato improvvisamente sui cui regna l’impossibilità di fare qualcosa. Da lì è nata la melodia con i primi arpeggi di chitarra: è bastata una notte fredda di gennaio, le emozioni, la chitarra, ed il crepitio del fuoco di un camino per dare vita ad una canzone intensa e profonda su cui gli artisti si sono immediatamente commossi. Un motivo che li ha spinti a lasciare per un momento le dure sonorità a cui erano abituati, in cambio di una veste estremamente dolce e delicata per cercare di allievare un dolore così sconfinato. I Mazma Rill sono fermamente convinti del potere che la musica può avere sulle proprie anime, non solo per farle ballare e divertire, ma anche consolare e accarezzare, soprattutto nei momenti bui della vita. In fin dei conti, anche questo è rock.
Multilink: https://linktr.ee/mazmarill
DCOD Communication - Ufficio stampa musicale nazionale
youtube
0 notes
Text
Marco Cappato, Vent'anni di battaglie sono solo l'inizio, articolo di Barbara Nevosi, in Gente , 17 dicembre 2022
Marco Cappato, Vent’anni di battaglie sono solo l’inizio, articolo di Barbara Nevosi, in Gente , 17 dicembre 2022
letto in edizione cartacea cerca in Gente https://www.facebook.com/GenteMagazine/
View On WordPress
0 notes
Text
Temperature in netto calo, precipitazioni al Nord
Temperature in netto calo, precipitazioni al Nord
AGI – Oggi al Nord molte nuvole in transito per gran parte della giornata sulle regioni settentrionali ma con locali fenomeni solo su Romagna e Alpi orientali, nevosi oltre i 900-1000 metri. Secondo le analisi del Centro meteo italiano, il tempo peggiorerà dalla sera con precipitazioni soprattutto al Nord-Est e neve in calo fino a 500-700 metri. Al Centro giornata all’insegna del tempo instabile…
View On WordPress
0 notes
Photo
#竹内星菜 #seina_takeuchi https://www.instagram.com/p/CaVn-nevoSy/?utm_medium=tumblr
92 notes
·
View notes