#Nei giardini che nessuno sa
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nonlosoancorasblog · 3 months ago
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Dio solo sa quanto mi manchi.
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soul72 · 11 months ago
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Senti quella pelle ruvida
Un gran freddo dentro l'anima
Fa fatica anche una lacrima
A scendere giù
Troppe attese dietro l'angolo
Gioie che non ti appartengono
Questo tempo inconciliabile
Gioca contro di te
Ecco come si finisce poi
Inchiodati a una finestra, noi
Spettatori malinconici
Di felicità impossibili
Tanti viaggi rimandati e già
Valigie vuote da un'eternità
Quel dolore che non sai cos'è
Solo lui non ti abbandonerà mai, oh, mai
È un rifugio quel malessere
Troppa fretta in quel tuo crescere
Non si fanno più miracoli
Adesso non più
Non dar retta a quelle bambole
Non toccare quelle pillole
Quella suora ha un bel carattere
Ci sa fare con le anime
Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi
L'energia, l'allegria per strapparti ancora sorrisi
Dirti sì, sempre sì e riuscire a farti volare
Dove vuoi, dove sai, senza più quel peso sul cuore
Nasconderti le nuvole, quell'inverno che ti fa male
Curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare
E poi vederti ridere e poi vederti correre ancora
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore, una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l'inutilità
C'è rispetto, grande pulizia
È quasi follia
Non sai com'è bello stringerti
Ritrovarsi qui a difenderti
E vestirti e pettinarti, sì
E sussurrarti, "Non arrenderti"
Nei giardini che nessuno sa
Quanta vita si trascina qua
Solo acciacchi e piccole anemie
Siamo niente senza fantasie
Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere
Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore
Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso a quel cielo
Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte
Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore, una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi
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lucianolucci · 2 years ago
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Nei giardini che nessuno sa
Luciano Lucci©
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italianodibuongusto · 1 year ago
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Renato Zero - Nei giardini che nessuno sa - Official Videoclip - (Album ...
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daletraeng · 4 months ago
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Check out the lyrics for the song “Nei Giardini Che Nessuno Sa” by Laura Pausini
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thatstrange-g · 7 months ago
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Ramen
Ciao amico, ormai continuo a dirti che è l’ultima volta che parliamo eppure sono sempre qua. Pensi che sia credibile? Tanto lo sai che ogni volta che te lo dico, non lo faccio per davvero.
Ho deciso di cambiare tutto. Di nuovo. Ricordi “Luce”, l’ultimo messaggio che ti ho scritto amico? Ci sono stati degli sviluppi che mi hanno portato ad una consapevolezza estremamente negativa della situazione. Ci siamo rivisti, l’ho rivista. Non volevo farlo. Qualche settimana fa, faceva un anno la nostra conoscenza. E io dovevo fare qualcosa. Dovevo metterci un punto, dovevo dare una svolta. Amico, un anno, sai quant’è? È tanto. In questo momento che scrivo, l’anno scorso eravamo al ramen a Bologna, pronti a passare il primo maggio insieme, con l’intento di andare ai giardini Margherita, cosa che poi non abbiamo mai fatto vista la pioggia, e abbiamo passato tutta la giornata a casa abbracciati. Qualche giorno prima ero in Puglia e poi a Milano al concerto di Mezzosangue. Ricordo ancora i messaggi in cui mi diceva “sei al concerto e parli con me, incredibile”. E io ero lì davanti ad uno dei miei artisti preferiti che mi cantava in faccia “Never mind, never mind, fottitene corri e vai. L’universo verso l’uno e il resto, non conta un cazzo come chi t’ha perso.” Mi ha cantato “Parlami”. Chi l’avrebbe mai detto che quelle canzoni a distanza di un anno sarebbero state quelle che avrebbero accompagnato la depressione causata dalla stessa ragazza con cui stavo parlando in quel momento?
Bene amico, flashback finito, torniamo a noi.
Ho deciso di fare un ultimo grande passo verso di lei, per chiudere un ciclo, per arrivare alla fine, esattamente ad un anno da quel 10 aprile, e giocarmi tutto. Non volevo vederla. Non volevo fare altro che ricordarle chi c’è sempre stato per lei, chi avrebbe voluto essere nei suoi momenti importanti, in quale casa avrebbe trovato ancora amore, un amore che mentre lo provo mi odio per quanto forte sia, per quanto forte rimanga in piedi dopo le delusioni, dopo tutto il mondo che gli rema contro, dopo ogni cosa che cerca di buttarlo giù. Perchè è ancora lì, amico? Perchè il mio amore sta ancora in piedi? In cosa spera? Non è giusto che sia ancora lì. Non deve essere offerto a nessuno. Deve essere conquistato con le unghie, con le stesse con cui è stato strappato più volte, con le stesse mani che lo stanno allontanando senza guardarlo, per non rendersi conto di quale spreco si stia facendo. È un po’ come quando stai per comprare qualcosa di molto costoso, che passi la carta ma non vuoi guardare il danno che stai facendo. Le volevo lasciare dei fiori in portineria, ma per questioni più grandi di me non è stato possibile, perciò ho deciso di darglieli di persona.
Amico, puoi capire da solo com’è stato quel momento. Ho visto una persona che vuole stare con me. Ho visto una persona che sta ancora con me. Ho visto una persona che spontaneamente sa dove andare. Ho visto quello che non mi aspettavo. C’è stata la solita chimica, ma questa volta, visto che doveva essere l’ultima ho collaborato anche io, mi sono fatto abbracciare e sono scoppiato in un pianto liberatorio, che mi ha aperto dentro: ero di nuovo con la sua testa sulla mia spalla, sentivo di nuovo il suo odore, sentivo di nuovo la sua pelle, stringevo le sue costole, la sua schiena, cosa che mai mi sarei aspettato di rifare. Questa volta i suoi occhi parlavano molto di più dell’ultima e si vedeva la voglia di baciarmi. Non è successo. Per fortuna. Mi parlava come se stesse facendo qualcosa che non vuole fare davvero, ovvero andare avanti senza di me. Come se dovesse rispettare un copione che è vero per definizione, perchè l’ha detto qualcuno, perchè se ne è convinta lei, o per mille altri dannati motivi per cui continua a remare contro ciò che vuole davvero. Dopo due giorni le ho scritto, per capire se fosse cambiato qualcosa, perchè non è possibile che una persona mi dica che vuole dirmi addio e poi succedono cose come quel giorno dei fiori, che voglia baciarmi, che si commuova davanti a me, come se le stesse capitando qualcosa che ha sempre voluto ma che non ha mai avuto, che non vuole lasciare andare. In quelle spiegazioni c’era tanto male, mi ha detto nuovamente che non c’è nulla da fare, che non si sente pronta, che tanto finirà sempre come al solito, ma nonostante ciò non si capacita dell’effetto che ci facciamo ogni volta che ci sfioriamo. Mi ha detto che quando non mi vede sta bene, che va avanti con la sua vita.
Ah amico quanto vorrei poter dire lo stesso. Quella cosa mi ha scosso, mi ha smosso, mi ha fatto ragionare. Qui quello fermo sono io e io soltanto. Quello che non va avanti sono io. Lei finché non mi piazzo davanti, non ci pensa, sta bene. E allora sarà ciò che avrà. Volevo risponderle che io invece sono esattamente 5 mesi che ci penso costantemente ogni giorno e che non ce n’è stato neanche uno in cui non l’abbia fatto. Sai quanti sono cinque mesi? Quasi metà anno che ti svegli con un pensiero e vai a dormire con lo stesso. È una tortura, com’è possibile? Sotto quale incantesimo sono? Voglio romperlo, non ce la faccio più. Per quanto prima ci sperassi, quanto pensassi che ci stavamo aspettando, che ci volevamo in silenzio, sapere che lei sta bene se non mi vede, mi ha fatto rendere conto di quanto tempo della mia vita stia buttando.
E ancora una volta, Gio, svegliati.
Perché non ti piacerà quello che sto per dire, ma lo dirò lo stesso, questa volta non descriverò tutte le cose belle che ricordo, il male che provo facendolo, quanto mi manca. Qual è il problema del tornare insieme amico? Non vuole lasciare la bella vita che sta facendo adesso? Secondo me non sa che faccia fare se dovesse andare a dire alle stesse persone su cui avrà buttato merda su di me che ci è tornata insieme. Perchè, oggettivamente amico, tu cosa diresti? Mi ricordo perfettamente il tono e le parole con cui ha parlato sua mamma al telefono sospettando che fosse con me. Secondo te amico, ha tutte le persone che le stanno intorno che sperano e che puntano sul fatto che mi stia distante. Secondo te quante palle servono per fregarsene e fare ciò che veramente ci fa sentire bene? Perchè tanto sarebbe consapevole di iniziare qualcosa che non è condiviso dalle persone a lei care. Di queste volte che ci siamo visti recentemente mi ha detto che lo sanno solo i 3 stretti, me l’ha detto lei. E sinceramente me lo aspettavo, quando si trattava dei litigi, subito telefono in mostra a tutti per fare squadra, quando invece si è “sensibili”, lo si nasconde. L’altro gruppo di fenomeni non sa nulla. Con loro bisogna mantenere un livello alto di forza. Penso che proprio col cazzo che avrebbe le palle di dirgli che è venuta lei stessa a trovarmi al mare, o che abbia quasi provato a baciarmi. Figurati se a loro dice che ordinariamente guarda le tipe che ho iniziato a seguire, come mi ha detto lei. Perchè con loro il mood è un altro. Con loro Gio è soltanto un ex che è superato, che se lo si vede in giro si fa la battutina, che si faccia finta di dire “oh madonna aiuto”, quando magari dentro si è felici quando si capita nello stesso posto. Quelli non sanno neanche l’evoluzione delle sue consapevolezze nei miei confronti, di quello che pensa di me, di quelle cose positive che ha maturato in questo tempo. Loro non sanno niente, sono fermi a quel maledetto 25 novembre. Con loro bisogna farsi vedere forti, non ci si può permettere di dire tutte le cose che ha detto a me. Ma tanto questo è sempre stato un problema. Si è sempre nascosta con me, non mi ha mai valorizzato, le uniche cose che sapevano di me le persone erano le litigate e le uscite fuori luogo. Il problema sono sempre stati gli amici. La prima cosa che mi ha detto in macchina quando ci siamo rivisti al mare è stato “vedi Gio, mi piacerebbe che tu avessi il rapporto che hanno i morosi delle mie amiche con noi e tra di loro”.
E con questo, già punto a mio sfavore visto che ho detto che con quelle persone non ci avrò mai più niente a che fare. Sicuramente avrà già messo in conto che nel caso, sarebbe l’unica con il moroso che non si fa vedere, l’unica che quando si organizzano le serate coi morosi, sarà da sola. Quasi come se fosse un obbligo che il ragazzo vada d’accordo con tutti. Se alla mia ragazza facessero schifo i miei amici, amen, lei è con me che deve stare, non con i miei amici. Mi dispiacerebbe? Probabilmente, ma poco male. Ci sono altre mille cose, ci sono altrettante nuove amicizie che si possono fare. Se uno dei problemi di una coppia è questo, dice tanto sull’intensità dei sentimenti. Ma poi a maggior ragione dopo lo schifo che hanno fatto persone di 30 anni che neanche sono venute a chiedermi scusa. Ma di cosa stiamo parlando.
Amico, basta. Io sono io. Sono quello che è stato ed è irriconoscibile rispetto a 5 mesi fa. Sono stufo di sentire mia mamma, i miei amici, lei stessa, che mi dicono che ho gli occhi diversi, tristi, vuoti. Io non sono vuoto, io non sono questo. Io non voglio tornare in quell’inferno da cui ho messo fuori ancora una sola gamba. Dovrei essere quella persona urlata al mondo. Su cui non si pensa troppo. Di cui non si dubita. Di cui si è sicuri. Ed è quello che ho deciso di essere. Non mi accontenterò mai più delle briciole, non mi accontenterò mai più di essere tenuto nascosto, di non essere urlato, di una persona che non trasmetta quanto si senta fortunata ad avermi con sé, di qualcuno che ha paura di sporcarsi le mani, qualcuno che ha paura di essere diverso. Non voglio qualcuno che sceglie la strada facile e cha appena ci sono problemi si arrenda prima di affrontarli o li affronti in maniera meschina e senza dialogo.
Non pensavo che sarei arrivato a questo tipo di approccio con la situazione, ma questo è ciò che ha causato rivederla, sentire tutte quelle cose forti, e poi vedere la facilità con cui le ha buttate di nuovo. Il cinismo di essere razionali solo perchè è la strada più facile. Che altra dimostrazione le serve amico? Ogni nostro video che “emana le splendide energie”, l’effetto che ci facciamo quando stiamo insieme, ma ripartiamo da quello! Ha constatato in prima persona che siamo cambiati, ma continua a dire che non funzionerà mai. La risposta è esattamente nelle cose che mi ha scritto. Sente il mio profumo e le viene da ridere, di starmi appiccicata, ti sembra poco amico? Se dopo tutto questo tempo e dopo tutto il male, l’effetto è ancora questo, cosa vuol dire? La risposta lei ce l’ha già ma non vuole accettarla. Ogni volta che ci penso sono nervoso e non va bene. Io dico che se decidesse di tornare avrebbe da farmi capire benissimo le sue intenzioni e che non sarà facile convincermi, ma se non torna adesso, se corre il rischio di perdermi per sempre, è già abbastanza. Sta correndo il rischio di non trovarmi mai più. Sta facendo cedere anche le mie sicurezze. Sta facendo traballare anche la mia volontà.
Che poi è non è coerente perchè dice che si, è bello parlare di destino e tutte le cose che ci piacciono tanto, ma la vita non è così, bene, però poi quando dico che sta rischiando di perdermi definitivamente mi dice “eh evidentemente non era destino”.
Ma allora cosa significa?
Il destino serve solo per manipolare una scelta che ha già fatto. È lei che ammette che si convince di qualcosa che sa che potrebbe essere sbagliato. E allora perchè lo fa? Per paura. Bene, e la paura dove porta? La paura porta al fallimento, com’è sempre stato.
Addio amico, da questa volta se ti serve, sai dove trovarmi.
@thatstrange-g | 30/04/2024
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noscedamusamori · 9 months ago
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Senti quella pelle ruvida
Un gran freddo dentro l'anima
Fa fatica anche una lacrima
A scendere giù
Troppe attese dietro l'angolo
Gioie che non ti appartengono
Questo tempo inconciliabile
Gioca contro di te
Ecco come si finisce poi
Inchiodati a una finestra, noi
Spettatori malinconici
Di felicità impossibili
Tanti viaggi rimandati e già
Valigie vuote da un'eternità
Quel dolore che non sai cos'è
Solo lui non ti abbandonerà mai, oh, mai
È un rifugio quel malessere
Troppa fretta in quel tuo crescere
Non si fanno più miracoli
Adesso non più
Non dar retta a quelle bambole
Non toccare quelle pillole
Quella suora ha un bel carattere
Ci sa fare con le anime
Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi
L'energia, l'allegria per strapparti ancora sorrisi
Dirti sì, sempre sì e riuscire a farti volare
Dove vuoi, dove sai, senza più quel peso sul cuore
Nasconderti le nuvole, quell'inverno che ti fa male
Curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare
E poi vederti ridere e poi vederti correre ancora
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore, una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l'inutilità
C'è rispetto, grande pulizia
È quasi follia
Non sai com'è bello stringerti
Ritrovarsi qui a difenderti
E vestirti e pettinarti, sì
E sussurrarti, "Non arrenderti"
Nei giardini che nessuno sa
Quanta vita si trascina qua
Solo acciacchi e piccole anemie
Siamo niente senza fantasie
Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere
Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore
Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso a quel cielo
Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte
Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore, una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
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ultra-nacc · 9 months ago
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Renato Zero - Nei giardini che nessuno sa - Official Videoclip - (Album ...
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amoritaliani · 11 months ago
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“Non è normale amare. È roba dell’altro mondo. L’inverosimile è la sola realtà. Si diventa sonnambuli, a volte…”
Nessuno sa veramente che cos’è l’amore. Nonostante le infinite forme che il più potente sentimento del mondo può assumere, o le sconfinate circostanze nelle quali si può manifestare. Già è sbagliato definirlo sentimento. Non si definisce. Semmai, si prova. E donarlo o riceverlo è appagante. Ciò nonostante non sappiamo da dove venga, né quando finirà. È lui a dettare le regole del gioco. Sempre. Lo viviamo e basta. Però è mistero, senza compromessi.
Chi può dire di averne abbastanza, si sbaglia; ha preso un abbaglio. Chi non ne ha, lo desidererebbe come appiglio o, quanto meno, s’è abituato senza. Pur sapendo che è sola bestemmia pensarlo. Il fatto è che ci abituiamo a tutto, tranne proprio che all’amore.
Il poeta, eterno bambino, qualcosa ne sa. Egli penetra nei giardini delle donne, ivi ne costruisce i labirinti e vi si perde. Corteggiato, rispettato all’inverosimile, altrimenti bistrattato o tenuto al guinzaglio da qualche musa, s’è scontrato con l’enigma conficcato tra spazio e tempo. Il poeta visita l’altrove, vedendo altro, stando oltre la soglia. Ma andiamo oltre.
Non è normale amare. È roba dell’altro mondo. Voler bene è poca roba, al confronto. Qui stiamo insinuando l’inverosimile e l’impossibile che diventano realtà. Si diventa sonnambuli, a volte. Altre, non si sa. L’amore è cocaina allo stato puro. Una volta provato, è difficile rinunciarvi. Ma chiedi a qualcuno di dirti che cos’è, per davvero… Non si sa se sia pianto o riso, godimento o deliquio. Illusione o sortilegio.
Nei cortili di ringhiera (chissà se ne esistono ancora?) c’era sempre un pozzo. E le rondini, a primavera, costruivano un nido nel cantuccio più nascosto del portone. Sono ricordi dell’infanzia da non dimenticare. Dunque l’amore è un far memoria, testimoniare l’accaduto della bellezza. Desiderarne il rinnovarsi. L’amore è infinito creare: cadere nel pozzo, sapendo che qualcuno, prima o poi, verrà a salvarci. Oppure, inoltre, le donne hanno in seno quell’amore che nemmeno il poeta potrà mai sperare. Ma se una donna sarà poeta, il busillis si farà interessante.
Eppure nessuno vuole sapere realmente cosa sia l’amore. Quel qualcosa che rompe gli indugi, improvvisamente. Non ci si può ‒ non ci si deve ‒ ammalare per amore. Forse che il dolore da esso provocato possa diventare giustificazione alle nostre debolezze. Strappa i limiti, scioglie i patti: il poeta questo lo sa bene. Egli ne ha parlato e scritto nelle sue poesie. Perché ne conosce il battito, in levare. Sa che è sacro, indissolubile. Assoluto. Esso permane oltre la morte. Travalica persino il suicidio.
Ditemi cos’è l’amore e vi farò re e regine! Il mio argento per un bacio… Dell’amore io ne porto il segno. Trafitto. Un anello al dito che fu speranza spezzata. Ora quest’anello assurge a aristocrazia della forma. Scisso un patto ancestrale sotto una sfacciata luna piena, ho giurato a me stesso che darò tutto per la letteratura. E non può più bastare nemmeno un abbraccio a tentare di scalfire la furia del poeta. Egli vuole tutto: un amore onnicomprensivo, pieno, colmo. Diversamente, dirsi addio. Diversamente, è menzogna, opportunismo, compiacenza.
L’amore morde, è roba da fratellanza orfica; colpisce, inganna, tradisce. Si sta come su un palcoscenico. Magari a omaggiare chi non si è mai conosciuto. Forse a incontrare chi si conoscerà. Quindi l’amore è immortale, perché nell’anima possiede il soffio. Non ditelo troppo in giro. Vivetelo, piuttosto. Esso non ama definizioni, tanto meno definirsi. L’amore preferisce l’esempio, non è ciarliero. D’altronde, qualcuno ci aveva messo sull’avviso: “l’amor che move il sole e l’altre stelle”, non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
Giorgio Anelli
*In copertina: John Singer Sargent, “Miss Elsie Palmer”, 1890
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abatelunare · 1 year ago
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Le ultime cinque canzoni che ho ascoltato
1) Per amore - Andrea Bocelli. 2) Days are numbers - The Alan Parson Project. 3) Strade su strade - Renato Zero. 4) Amici mai - Antonello Venditti. 5) Nei giardini che nessuno sa - Renato Zero.
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trancaquadri · 1 year ago
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NEI GIARDINI CHE NESSUNO SA (R.Zero - D.Riccardi)
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nonlosoancorasblog · 26 days ago
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frangipaneallemandorle · 4 years ago
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Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L'energia, l'allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
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ao3feed-saintseiya · 5 years ago
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Nei giardini che nessuno sa
AO3: https://ift.tt/339xnXi
by SHUNDIANDROMEDA
Quando non si sa se le cose miglioreranno o meno, quando un certo numero di segreti sono talmente dolorosi da rischiare di distruggere una famiglia ancora prima che questa possa muovere i primi passi... Quando la Guerra Santa porta ferite molto più profonde di quelle fisiche.
Words: 54220, Chapters: 16/?, Language: Italiano
Fandoms: Saint Seiya
Rating: Teen And Up Audiences
Warnings: No Archive Warnings Apply
Categories: Gen, M/M, Multi
Characters: Pegasus Seiya, Athena | Saori Kido (Saint Seiya), Shiryu (One Piece), Cygnus Hyōga, Phoenix Ikki, Unicorn Jabu, Lionet Ban, Bear Geki, Hydra Ichi, Mitsumasa Kido, Andromeda Shun, Wolf Nachi, Original Female Character(s), Original Male Character(s), Tokumaru Tatsumi, everyone
Relationships: Dragon Shiryū/Pegasus Seiya, Andromeda Shun/Cygnus Hyōga
Additional Tags: Family Feels, Family Drama, Family Bonding, Dysfunctional Family, Family Issues, Post-Canon, originally posted on EFP, efp, Italiano | Italian, comatose character, Hurt/Comfort, Emotional Hurt/Comfort, Post-War, Post-Hades War, Unhealthy Coping Mechanisms, Violence as Coping Mechanism, Ikki has Issues, Becoming a family
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ilvuotochesenti · 8 years ago
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Un gran freddo dentro l'anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Nei giardini che nessuno sa, Renato Zero
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sexykwan · 4 years ago
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why were my favorite songs when i was younger so sad dfkjfk
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