#Naufragio del Real Madrid
Explore tagged Tumblr posts
uniquetyphoonmiracle · 2 months ago
Text
Por cierto..hablando de TORRES BLANCAS [que aparece en la portada del cd ACCELERATE de REM o entre cd AROUND THE SUN y cd COLLAPSE INTO NOW..y que se lo vi presentar en su último concierto como fue en auditorio nazional de MEXICO 18_11_08 encontrándome 2 días después la escultura del libro del APOCALIPSIS 1.3..y otros 2 días despues fui al foro SOL a ver la gira PAPITO de Miguel BOSE autor de BAJO UN SOL FORASTERO que es una crítica a la cultura DE EEUU] ..en calle CORAZON DE MARIA, 2 ..cuando BUNBURY [=1er grupo APOCALIPSIS] promocionaba el doble cd VIAJE A NINGUNA PARTE [lanzado con QUE TENGAS SUERTECITA ,LOS RESTOS DEL NAUFRAGIO Y EL RESCATE] se fotografio frente a TORRES BLANCAS [creo que desde el hotel ABBA donde fotografie el bus del HUESCA que presentó conjuntamente a IVAN LOPEZ del LEVANTE y CRISTO del REAL MADRID que debuto en LIGA en HELIO_POLIS=CIUDAD DEL SOL o estadio del BETIS cuya ciudad deportiva es LUIS DEL SOL..bus del HUESCA que fotografie la noche de la pelea del SIGLO entre MAY_WEATHER vs PACMAN tras fotografiar en el bar CAÑAS la camiseta de DUDA del MALAGA FC que iba sentado junto a JOAQUIN o el que más jugo en el BETIS y el más viejo en jugar en la LIGA como jugador de campo..cuando sobrevolaban SAN SEBASTIAN y un RAYO PARO LOS MOTORES del AVION]
Por cierto..MARI TRINI [nacida en CARAVACA DE LA CRUZ donde estuvo FELIPE VI Y LETIZIA ORTIZ día de mi 46 cumple besando una CRUZ] tocaba frente a TORRES BLANCAS en un local que compró el director de REY DE REYES nicholas RAY y que llamo NIKKA'S =el culo de NICK jaja..a mi me recuerda a NIKA de OPERACION TriUnFO que casi muere al desplomarse el plato y que en solitario LANZÓ CD QUIEN DIJO QUE ERA EL FIN y cd DESDE MADRID..y con MUNIK o con su ex_pareja cd OTRA DIMENSION y cd NADA FUE CASUALIDAD
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
0 notes
giancarlonicoli · 5 months ago
Text
1 lug 2024 18:48
“IL CALCIO ITALIANO RIVIVE DA TEMPO IN LOOP GLI STESSI DISASTRI” - PAOLO CONDO’: “IL PRESIDENTE FEDERALE GRAVINA LI AFFRONTA SENZA NEMMENO LASCIAR BALENARE UN GESTO FORTE, COL DISTACCO DI CHI SA DI NON AVERE UN'ALTERNATIVA. SE LOTITO E I SUOI ALLEATI, I CLUB MEDIO-PICCOLI, RIUSCISSERO A DEFENESTRARLO, COME DA LUNGA GUERRA, IL TRAVASO DI POTERE A FAVORE DELLE SOCIETÀ AVVERREBBE A SCAPITO DELLA NAZIONALE, GIÀ DANNEGGIATA PER ANNI DALL'INVASIONE DI STRANIERI A BASSO COSTO FISCALE. LA VERITÀ È CHE IN QUESTI ANNI È MANCATA UNA CAPACITÀ NEGOZIALE, SOFFOCATA DAI TROPPI PERSONALISMI” -
GLI ERRORI DEL PRESIDENTE E L'UMILTÀ CHE MANCA AL CT
Estratto dell’articolo di Paolo Condò per “la Repubblica”
Ascoltando ieri Gabriele Gravina la sensazione da giorno della marmotta è stata potente: il calcio italiano rivive da tempo in loop gli stessi disastri […] e il presidente federale li affronta senza nemmeno lasciar balenare un gesto forte, col distacco di chi sa di non avere un'alternativa. Se Claudio Lotito e i suoi alleati, i club medio-piccoli, riuscissero a defenestrarlo, come da lunga guerra un tempo sotterranea e oggi palese, il travaso di potere a favore delle società avverrebbe infatti a scapito della Nazionale, già danneggiata per anni dall'invasione di stranieri a basso costo fiscale.
Solo per questo Gravina […] sembra insostituibile, sempre che si creda in un sistema fondato sull'equilibrio tra i due interessi. E chi valuta che questo sistema sia giunto al punto di rottura, e che il calcio delle rappresentative debba finire divorato da quello dei club, dovrebbe spiegare perché questo sia un problema soltanto in Italia, mentre la Spagna […] riesce a esprimere contemporaneamente il Real Madrid e una nazionale competitiva e divertente.
La verità è che in questi anni è mancata una capacità negoziale, soffocata dai troppi personalismi: le società hanno ragione nel sottolineare che il peso della Lega di A in consiglio federale (12%) è risibile. Gravina è stato bravo a reggere il timone nella tempesta del Covid […] ma si sarebbe dovuto giocare quel credito riformando la governance in armonia con i club, nella cui assemblea i grandi avrebbero dovuto risolvere […] la questione delle 18 squadre non per arrogante diktat, ma aprendo a qualche forma di compensazione per chi vedrebbe accentuata l'altalena tra A e B.
E come il sindacato dei giocatori ha poi fatto presente, le date liberate andrebbero utilizzate per le nazionali e/o per riposare, non per altri tornei con i quali la Fifa sfoga la sua gelosia per l'Uefa. Se la big picture politica aiuta a spiegare il ripetersi dei fallimenti, non assolve certo la gestione tecnica di Luciano Spalletti, che ieri ha presentato non tanto gli alibi quanto le circostanze attenuanti di questo naufragio. […] vogliamo immaginare che questa esperienza possa avere insegnato molto a Spalletti delle differenze tra il mestiere di allenatore e quello di commissario tecnico […]
L'insopportabile pesantezza che ha caricato sulle spalle di giocatori già psicologicamente fragili […] ha finito per schiantarli: troppe lezioni di vita, troppi richiami ai tifosi, troppo giogo addosso lì dove l'ultimo bel risultato era chiaramente dovuto a una leggerezza cui Luca Vialli seppe e volle aggiungere con la sua terribile vicenda personale quella nota drammatica […] che finì di ispirare l'Italia di Mancini. Spalletti è un uomo complesso che ti arriva col tempo e la quotidianità, è la goccia che scava la pietra come dimostra una carriera in cui è sempre andato in crescendo, fino al capolavoro di Napoli.
La pervicacia con la quale ha proposto il povero Di Lorenzo nasce dal fatto che era l'unico che lo capiva compiutamente […] Non è stata soltanto l'eliminazione con la Svizzera, andando a memoria la peggiore prestazione azzurra degli ultimi 25 anni. È stato l'intero Europeo nel quale "gli eroi e i giganti" sono andati sotto quattro volte su quattro, nel quale la Spagna ci ha risparmiato una goleada, nel quale il miracolo di Zaccagni al 98' ci ha evitato […] l'uscita ai gironi.
Nel quale gli azzurri sabato hanno atteso il fischio finale di Marciniak come una liberazione, perché non vedevano l'ora di uscire da quell'incubo. Di tornare a casa. E quindi resti pure Spalletti, non arretriamo di un metro nella considerazione delle sue qualità da allenatore: ma ci aggiunga l'umiltà e il senso della misura che ogni bravo ct deve usare visto il poco tempo a disposizione. […]
0 notes
gonzalo-obes · 2 years ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
IMAGENES Y DATOS INTERESANTES DEL DIA 28 DE DICIEMBRE DE 2022 Día internacional de los Días Mundiales, Día de los Inocentes, Año Internacional de la Pesca y la Acuicultura Artesanales, Año Internacional del Vidrio, Año Internacional del Desarrollo Sostenible de las Montañas y Año Internacional de las Ciencias Básicas para el Desarrollo Sostenible. Santa Violante y Santos Inocentes. Tal día como hoy en el año 1065: Se funda la abadía de Westminster, en Londres (Inglaterra). Lugar tradicional para las coronaciones de los monarcas ingleses y panteón real. En 1886: A la inventora y empresaria estadounidense Josephine Cochrane, se le concede la patente en Estados Unidos por su invento: el lavavajillas. En 1895: El físico alemán Wilhelm Röntgen hace público sus experimentos sobre los rayos X, en la ciudad de Wurzburgo (Alemania). En 1895: Los hermanos Louis y Auguste Lumière presentan la primera proyección al público de su cinematógrafo en el Salon indien du Grand Café, en París (Francia). En 1911: Rusia compra cereales a Estados Unidos por valor de 12 millones de rublos para aliviar el hambre de su población tras años de malas cosechas. En 1957: Se inicia en Madrid, la campaña de vacunación voluntaria contra la poliomielitis, mediante uso de la vacuna Salk. En 1984: Entra en vigor en España la Ley de Objeción de Conciencia por la que quien no quiera hacer el servicio militar obligatorio podrá realizar una prestación social sustitutoria, consistente en actividades de utilidad pública que no requieran el empleo de armas. En 2002: Se convoca una manifestación en la playa de La Coruña, con más de 10.000 participantes, donde bajo el lema 'Nunca máis' exigen responsabilidades por la marea negra causada por el accidente y naufragio del petrolero Prestige. En 2005: Se lanza y pone en órbita el satélite GIOVE-A, el primero del sistema de geolocalización europeo 'Galileo'. En 2014: El Vuelo 8501 de Indonesia AirAsia, un Airbus A320, cae al mar de Java. Cubría la ruta desde el aeropuerto Internacional de Juanda, (Indonesia), a Singapur. Murieron sus 162 ocupantes. Muchas más imágenes en http://obesia.com/miscelaneas
0 notes
enelecolombia · 2 years ago
Text
0 notes
futbolconcafe · 7 years ago
Text
Naufragio del Real Madrid
El Real madrid cayó eliminado de la Copa del Rey ante el Leganés tras caer en su estadio por 1-2. Día histórico para los ‘pepineros’ que fueron mejores en los 90 minutos. Este resultado mete más tensión a un equipo que entrega el segundo torneo.
Después de la goleada ante el Deportivo, Zidane puso en liza a la ‘unidad b’ para afrontar la vuelta de la Copa del Rey frente al Leganés. El entrenador del Real Madrid incrustó a Sergio Ramos y a Benzema para que se fuesen rodando con vistas al choque liguero de Mestalla porque entendió que el 0-1 de la ida suponía un colchón para el equipo y para estos jugadores. Estos mismos jugadores ya las pasaron canutas en Leganés y la aparición de Modric e Isco en el segundo tiempo cambió el rumbo de un partido que rubricó Asensio con un buen remate.
Pese al triunfo, ese Madrid dejó dudas, que se repitieron en la vuelta. El Leganés no tenía nada que perder y Garitano montó un once bastante ofensivo sostenido con una presión muy alta. dicho y hecho. La apuesta resultó buena en la primera parte mientras su rival era incapaz de hilvanar un par de jugadas. Avisó Beauvue con una falta que se estrelló contra el palo (m. 5). Un toque de atención serio.
El Madrid lo intentó pero no le salía nada. Marcos Llorente estaba demasiado perdido en la sala de máquinas y esa deficiencia la aprovechó el rival para acumular llegadas, no con mucho remate. El Leganés estaba llamando a la puerta y en un doble error de Achraf y Nacho, Eraso marcó un golazo. La eliminatoria estaba empatada y el Madrid parecía una caricatura de equipo. Así se llegó al descanso, con otro susto para la grada tras un remate de Beauvue.
Tras el descanso, el Madrid encontró el maná en la primera jugada en la que sumaron dos pases seguidos entre Benzema y Lucas Vázquez, bien finalizada por el delantero francés. Respiró el equipo y el Bernabéu porque el reloj sólo había consumido dos minutos. Se las prometía muy felices la parroquia hasta que Gabriel volvió a silenciar al estadio con un gol a la salida de un córner.
Se veía venir el error. Zidane metió a Modric y a Carvajal sólo para meter centros y en ese aspecto el Leganés tenía jugadores muy experimentados. Tuvo Benzema el tanto para lograr el pase pero ahí estaba Champagne para hacer la única parada del partido. El Madrid caía en la Copa en un ejercicio que dejará tocados.
La entrada Naufragio del Real Madrid aparece primero en SPORTYOU.
from SPORTYOU https://www.sportyou.es/noticias/real-madrid-1-leganes-2-copa-738796?utm_source=app&utm_medium=sportyou via IFTTT
1 note · View note
unpensadoranonimo · 6 years ago
Text
Las noticias de los últimos días (20/5/2019)
Apenas cien personas protestan contra la ley de violencia de género en una manifestación convocada por 35 colectivos, como Hazte Oír
El 44% de los suicidios en la Guardia Civil son por trastornos de la personalidad o psicológicos
El Gobierno de PP y Cs se enreda en Andalucía con las matrículas gratis para universitarios
El Tribunal de Cuentas investiga un descubierto en la Secretaría de Estado de Relaciones con las Cortes con Ayllón
Hacienda estudia sustituir a funcionarios por robots <- NO ES BROMA
La candidata de Vox en Jaén, juzgada por robar en un supermercado
La financiación de grupos municipales de Podemos en Andalucía, investigada por la Fiscalía
La empresa pública de venta de armas y su cúpula irán a juicio por corrupción internacional
La Guardia Civil interroga a presuntos traficantes de votos para la alcaldesa de Coalición Canaria en Mogán
La web anónima que destapa los horrores de la ciencia española: "Evitad este laboratorio"
Sólo 321.000 personas hacen horas extra gratis en España, según el INE
Secesionismo
El Govern de Mas desvió dinero del deporte para pagar envíos de Unipost por el 9-N
El nuevo Congreso, abocado a suspender de funciones a los diputados presos del 'procés'
La conexión de la oficina de Puigdemont con la planta noble del conde de Godó
Los presos independentistas cargan contra Marchena en plena campaña electoral
Suspenden un concierto de Marta Sánchez en Badalona por lanzamiento de huevos
Internacional
Austria adelanta las elecciones legislativas tras la dimisión del vicecanciller por corrupción
España y Marruecos devuelven a siete supervivientes de un naufragio tras pasar horas en la isla de Perejil
España es el país de la OCDE que peor paga a sus jóvenes
España, uno de los países que más fondos recibe de la UE: destina la mayor parte a agricultura e I+D+I
Operación de Anticorrupción contra un ex diplomático socialista y cuatro empresarios por saquear una petrolera venezolana
Palestina condena que se llame antisemita a la plataforma que pedía boicotear la celebración de Eurovisión en Israel
Marruecos impide entrar al Sáhara a cinco abogados españoles y dos noruegos
Trump confirma el fin de los aranceles al acero y aluminio de México y Canadá
Electoral
Elecciones europeas: un informe revela que el 45% de los españoles admite poco interés
(Podemos) Iglesias pincha en Sevilla sin Kichi y vuelve a reclamar ministerios a Sánchez
La Junta Electoral obliga a TVE a incluir a Vox en el debate de las europeas
Lanzan rollos de papel e increpan a Aguado en un acto sobre okupación de Cs en Madrid
Más Madrid luce músculo y congrega a 5.000 personas en su acto central de campaña
Podemos y los ‘comunes’ se rompen en decenas de municipios antes del 26-M
(PP) Rajoy pincha en León: apenas 200 simpatizantes
Caso Bankia
Rato quiere un careo de sus peritos con los del Banco de España en el juicio de Bankia
Caso Fórmula 1
El Gobierno valenciano aún debe 37,5 millones de euros del circuito de F1 que Camps sostiene que fue a "coste cero"
Caso Gürtel
La Fiscalía pide volver a investigar a la diputada del PP García-Pelayo en Gürtel
La trama Gürtel se prepara para recibir a su juez número 19 en una década
Caso Nicolay
El 'pequeño Nicolás' se declara "inocente" y solicita aplazar el juicio hasta que tenga nuevo abogado
Juicio al 'pequeño Nicolás': la Fiscalía le pide siete años de cárcel por hacerse pasar como enlace entre Gobierno y Casa Real
Caso Tandem
Fernández Díaz y su número dos quedan desnudos ante la Justicia en el 'caso Villarejo'
1 note · View note
giancarlonicoli · 4 years ago
Link
21 apr 2021 17:26 1. SUPERLEGA, SUPERSEGA! RETROSCENA: L'IDEA DI CREARE IL TORNEO PER CLUB RICCHI (E INDEBITATI) ARRIVA DA BORJA PRADO, PRESIDENTE DI ENDESA E GRANDE AMICO DI FLORENTINO PEREZ, CHE POI HA AGGANCIATO ANDREA AGNELLI CHE A SUA VOLTA HA AGGANCIATO SCARONI 2. IL PADRONE DELLA JUVENTUS (63,8%) JOHN ELKANN HA DATO IL SUO OK, SAPENDO CHE PER LUI ERA WIN-WIN: SE L'OPERAZIONE FOSSE ANDATA IN PORTO, LA JUVE AVREBBE BENEFICIATO DI MAGGIORI INTROITI. IN CASO DI FLOP, IL DETESTATO CUGINO SAREBBE ROVINATO NELLA POLVERE 3. LA “REPUBBLICA” APPARECCHIA UN’INTERVISTA (SUPERATA DAI FATTI) CON ANDREA CHE SI TRASFORMA IN UN AUTOGOAL (PERCHE’ NON AGGIORNARLA DOPO IL RITIRO DEGLI INGLESI?) 4. “C’E’ UN PATTO DI SANGUE CON IL REAL MADRID”, DICHIARA IL NIPOTE DELL’AVVOCATO CON UN LINGUAGGIO PIU’ RISPONDENTE AI CLAN MAFIOSI - IN BORSA PIANGONO GLI AZIONISTI (-16,20)
Dagonews/1
La figura di merda planetaria del progetto Superlega, annunciato e affondato in 48 ore, è stato un gancio al mento per Florentino Perez, Andrea Agnelli e la loro strategia salva-bilanci.
Come e quando è nata l'idea? La proposta è stata avanzata al presidente del Real Madrid, nell'estate 2020, dal suo amico e advisor Borja Prado, presidente di Endesa e della Commissione Trilaterale.
L'imprenditore, conoscendo la delicata situazione debitoria del Real (esposizione per 900 milioni), ha stuzzicato Perez con il progetto Superlega. Gli sono bastate poche paroline magiche per convincerlo: "Farai più soldi".
I due hanno contattato la banca d'affari JP Morgan per verificare la disponibilità a finanziare l'operazione e, a inizio settembre 2020, hanno agganciato Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus, allettato all'idea di riempire le casse vuote del club, ha contattato il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Entrambi di casa a Londra, i due hanno fatto da tramite con le società inglesi. Solo a dicembre 2020, Agnelli ha condiviso le sue intenzioni con il cugino dante-causa John Elkann.
Il presidente di Stellantis e grande finanziatore della Juventus ha dato il suo via libera all'adesione alla Superlega a una condizione: "Purché non danneggi o comprometta le attività del gruppo".
Per Elkann, uno scenario win-win: se l'operazione fosse andata in porto, la Juventus avrebbe beneficiato di maggiori introiti, dando ossigeno al disastrato bilancio. In caso di fallimento, il detestato cugino - come poi è avvenuto - sarebbe andato incontro a una pubblica spernacchiata, con danno d'immagine quasi irreversibile.
Come già dago-rivelato, Yaki non vede l'ora di portare l'altro cugino, Alessandro Nasi, alla guida dei bianconeri. Liberarsi di Andrea (e dei suoi sodali Nedved e Paratici) non è semplice: dargli il benservito con una prova di forza significherebbe spaccare la famiglia. Meglio trovare una onorevole via d'uscita, magari con il vecchio metodo della promozione-rimozione…
Dopo averne discusso con John Elkann, Andrea Agnelli ha tirato dentro anche l'ad dell'Inter, Beppe Marotta, mentre Florentino Perez convinceva il Barcellona e JP Morgan seduceva le squadre inglesi evocando cascate di dollari.
Da subito il gruppo di "rivoltosi" ha trovato l'opposizione del germanico Bayern e del Paris Saint Germain. I qatarini proprietari della squadra francese avendo ottenuto il discusso mondiale del 2022, su cui pendono sospetti di tangenti e corruzione, devono stare buoni e a cuccia ai piedi della Fifa senza fiatare.
E adesso? Ci saranno le trattative di pace per ripristinare una parvenza di concordia. Ma il conto verrà presentato in seguito: le squadre inglesi, che per prime hanno ripudiato lo scellerato patto della Superlega, avranno il condono e il perdono dell'Uefa.
Le spagnole e le italiane, Juventus in testa, dovranno pagare dazio. Come? La vendetta va servita fredda e chissà che qualche arbitro con "un bidone d'immondizia al posto del cuore" non vada prima o poi a presentare il conto…
DAGONOTA/2
L’ira di John Elkann. La cortigianeria del direttore della “Repubblica” che consegna ai lettori un’intervista al Calimero (bianco)nero già superata dai fatti (rinuncia dei club inglesi alla Superlega). Il titolo della Juventus che crolla in Borsa facendo piangere gli investitori istituzionali compresi i fondi dei pensionati (16,20% del capitale).
La ribellione di allenatori e giocatori. Le proteste dei tifosi. Le federazioni che annunciano ritorsioni senza precedenti (esclusione dai campionati, dalle coppe e dalle nazionali). Infine, il mondo dei ricchi pallonari che va in tilt di fronte a quelle che sin dall’inizio appariva un ballon d’essai, sia pure azzardato, destinato a sgonfiarsi…
Andrea Agnelli, l’ultimo rampollo della dinastia a portare il cognome dell’Avvocato, a lungo ricorderà le ultime ventiquattr’ore. Il piccolo principe del football dei migliori, infatti, assisterà basito al naufragio del suo progetto (miliardario) trascinando nell’impresa azzardata anche la Jp Morgan.
La banca d’affari che dopo la rinuncia al progetto potrebbe chiedere di riparare ai guai (finanziari e d’immagine) arrecatigli dal precipitoso arretramento della Sporca dozzina in fuga. E altri danni hanno subito gli attuali proprietari dei diritti televisivi (Dazn-Tim, Sky, Bt, Telefonica, Amazon, Eurosport).
Ma prima d’interpretare i giorni più lunghi (e tragici) del presidente del club bianconero un merito Andrea Agnelli ce l’ha: dopo la Brexit è riuscito a rimettere insieme i cocci della Gran Bretagna con quelli della comunità Europa. Tornate unite con i loro leader impegnati, con una sola voce, a far fallire il golpe pallonaro guidato dallo spagnolo Florentino Pérez, presidente del Real Madrid.
“Tra i nostri club c’è un patto di sangue e ha 100 per cento di possibilità di successo”, dichiara Andrea Agnelli con un linguaggio più consono tra convenenti a clan mafiosi e non tra partner pallonari. Tant’è.
L’istituzione calcio è riuscita così in un piccolo miracolo lì dove da anni hanno fallito le cancellerie del Vecchio Continente. Dall’annuncio roboante di lunedì: la torta della Superleague è servita e ai voi club esclusi restano le briciole (dei diritti televisivi, fino alla resa delle armi (senza alcun onore neppure a Torino) da parte del nipote dell’Avvocato.
A lungo ad Andrea Agnelli continueranno a fischiare le orecchie dopo la telefonata del cugino John Elkann, così raccontano dal quartiere generale dell’ex Fiat, a dir poco sconcertato se non incazzato per la sua improvvida sortita. E tra i due i rapporti non sono idilliaci potrebbero pure sfociare, non subito ma a fine campionato, con le dimissioni del presidente bianconero che, intanto, gli ha sbarrato la strada che portava alla Ferrari, occupando la poltrona di presidente del Cavallino rosso, lasciata libera dopo la morte di Marchionne.
A seguire le reazioni politiche ostili, compreso il capo del governo Mario Draghi, suscitate dal suo progetto. Un annuncio seguito a poche ore dalla sconfitta della Juventus con l’Atalanta che potrebbe pregiudicare il suo ingresso nella prossima Champions League.
Il numero uno di Exor - con il 63,8 per cento primo azionista del club bianconero seguono i fondi istituzionali con il 16,20% dell’inglese Lindsell Trai-, “apparecchiava” un’intervista riparatrice del cugino con il direttore della “Repubblica” (giornale della casa con Gedi), Maurizio Molinari, che - una volta letta -, si è trasformata in un altro clamoroso autogoal.
Mentre in serata i media di mezzo mondo annunciavano il ritiro di Manchester United e City, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenham dalla competizione dopo lo stop auspicato anche dal premier Johnson, il Calimero bianconero, invece, sosteneva impenitente “che ha il cento per cento di possibilità di successo”. Già, “il progetto va avanti” ma a noi viene da ridere.
0 notes
enelecolombia · 2 years ago
Text
0 notes
detaquitotop · 4 years ago
Text
Un Madrid que invita al pánico
Un Madrid que invita al pánico
Tumblr media
REAL MADRID 0-1 CÁDIZ
Un Cádiz fantástico gana por primera vez en su historia en feudo blanco. Decidió un gol de Lozano. Naufragio defensivo y ofensivo del equipo de Zidane. Ramos se lesionó.
Mientras hacía el equipaje para el Himalaya (Europa y el Clásico) al Madrid se le olvidó el Cádiz, que resultó no ser lo que le pareció. El grupo de Álvaro Cervera se mostró como un equipo estupendo, tan…
View On WordPress
0 notes
futbolconcafe · 7 years ago
Text
Las claves de la sangría del Madrid en la Liga
El Real Madrid se encuentra a 16 puntos del Barcelona, el líder de la clasificación, y con un partido menos ante el Leganés. Unos sonrojantes números impropios para el actual campeón de Liga y de la Champions League. ¿Qué le sucede al equipo de Zidane a estas alturas de la temporada?
El equipo blanco se desangra pese a que tanto su entrenador como los jugadores niegan la mayor. Ni bajón físico, ni problemas futbolísticos, ni falta de actitud… Pero una cosa es el discurso proteccionista desde dentro y otra cosa lo que le está sucediendo al equipo. La realidad en el último partido en Vigo es que sólo Bale y Keylor Navas se salvaron del naufragio.
El análisis de Balaídos ante el Celta sirve para entender muchas cosas. La primera es que el equipo no está jugando bien y por lo tanto no está haciendo goles. Sólo falta con echar un vistazo a los números que están dando Cristiano Ronaldo y Karim Benzema como para encontrar una de las claves del desplome. Bale, con muchos menos partidos, lleva los mismos goles que el nueve blanco.
Otro detalle a tener muy en cuenta es el bajón físico de jugadores importantes como Modric o Kroos. Ahora mismo es transparente el problema que arrastran en la zona de creación. Están ‘tiesos’ y lo malo para Zidane es que ahora mismo no hay futbolistas en el banquillo que se acerquen a su nivel. Antes, un jugador como James Rodríguez les servía de acicate para mantener un nivel de forma.
Ya se sabe que el Madrid encaja goles, algo que se ha convertido en dogma en las últimas temporadas. Además, el estado de forma que presenta Marcelo es preocupante. Desde que se lesionó no ha levantado cabeza y lo peor es que el recambio fichado para hacerle sombra, Theo Hernández, de momento ha arrojado más sombras que luces.
En medio de este galimatías, la unidad b no ha rendido al mismo nivel que la pasada temporada. Y eso hace que los teóricos titulares vivan y se entrenen tranquilos a sabiendas de que tienen el puesto asegurado porque la competencia no existe.
También Zidane tiene mucha culpa de lo que le está sucediendo al equipo. Hasta cierto punto es lógico que mantenga su apuesta por los que le han llevado hasta lo más alto, pero cada día que pasa es más visible la poca cintura que tiene cuando los partidos se ponen cuesta arriba. Una cosa es montar un once y otra cosa cambiar el desarrollo de los encuentros con la toma de decisiones.
La entrada Las claves de la sangría del Madrid en la Liga aparece primero en SPORTYOU.
from SPORTYOU http://bit.ly/2AELnZ6 via IFTTT
1 note · View note
jaimeariansencespedes · 5 years ago
Photo
Tumblr media
029 - Historia de la Literatura Peruana – Fichas (493-504) – Gonzalo Fernández de Oviedo (2).
493 - Tras una breve disquisición sobre la navegación al Nuevo Mundo, trata de La Española, Cuba y otras islas de las Antillas, así como de Tierra Firme, ocupándose de los habitantes y sobre todo de los animales y vegetales; los minerales le merecen muy poca atención, a excepción del oro.
494 - En la Historia, este ordenamiento geográfico es reemplazado por otro inspirado en Plinio el Viejo: primero, los vegetales subdivididos en plantas cultivadas, árboles y hierbas; después, los animales, comenzando por los terrestres, siguiendo con los acuáticos y aéreos y terminando con los insectos.
495 - En esta obra critica la información reunidas por Pedro Mártir de Anglería a causa de haber tomado sus fuentes de forma indirecta.
496 - En sus escritos americanos, Oviedo se presenta como un admirador de la naturaleza y de las costumbres indígenas, que describe con entusiasmo pero con objetividad, en lo que le sirvió de no poco desconocer el latín, ya que incluso su Plinio lo había leído en italiano, lo que le notó su gran enemigo Las Casas, que reconoció, sin embargo, sus méritos científicos.
497 - Ello le supuso librarse de prejuicios clasicistas y fiarse exclusivamente del dato empírico y la observación directa, en lo que se mostró además muy perspicaz.
498 - Por ello se le considera uno de los primeros antropólogos, Igualmente son de gran utilidad científica sus indicaciones botánicas y etnológicas.
499 - Como simple escritor, publicó además el libro de caballerías Libro del muy esforzado e invencible caballero de la fortuna propiamente llamado Don Claribalte (Valencia, 1519), dedicado al Duque de Calabria, aunque ya en 1524 compuso una epístola moral de aire erasmista en que rechaza su antigua afición a los libros de caballerías.
500 - Fuera de esta pieza, es fundamental una obra genealógica, las Quincuagenas de los Reyes, Duques, Caballeros y personas notables de España o Quincuagenas de la nobleza de España, 1555, que es una fuente de primer orden para conocer datos biográficos, heráldicos y anécdotas sobre la nobleza castellana de la Edad Media y el Renacimiento, pero de complicada transmisión textual.
501 - También dejó referencia del príncipe Don Juan en su Libro de la cámara real del príncipe D. Juan e officios de su casa e servicio ordinario, que sólo llegó a editarse en Madrid en 1870, y compuso además un Libro de los infortunios y naufragios (1535) y un Libro del blasón que sirvió de fuente previa a los diálogos de sus Batallas y quincuagenas.
502 - Permanece inédita su Historia de Nicaragua, su Catálogo real de Castilla, su Relación de lo sucedido en la prisión del rey Francisco de Francia, su Libro de linajes y armas, su traducción del Laberinto de amor, de Giovanni Boccaccio, y diversos trabajos de traducción y cronísticos que fueron aprovechados por William H. Prescott para sus monumentales obras históricas.
503 - Como arqueólogo, se interesó por las inscripciones romanas de Madrid y ha transmitido los escasos testimonios romanos visibles en la ciudad, aunque sólo encontró tres: una en la puerta de Moros (una piedra tosca en forma de columna redonda que perdió el texto por el trasiego de las carretas), otra en la Iglesia de la Almudena y la tercera, de la que sólo quedaban las últimas líneas, en la puerta de Guadalajara.
504 - En ella, la existencia de dos letras leídas como P y M habían dado lugar a que la inscripción se atribuyese a Pompeyo Magno o Máximo, interpretación con la que él no estaba de acuerdo: "Se puede también entender Publio o Paulo o Papirio, pero por las últimas letras S·T·T·L se interpreta que fue sepultura, e acostumbraban dezir estos romanos sit tibi terra levis". Revista Literatura Peruana - [email protected]
1 note · View note
pruebasblog · 6 years ago
Text
Zidane quiere un plan B en el Real Madrid: Hazard, Pogba y al menos otro fichaje más
Tumblr media
El técnico francés tiene claro que la fórmula del éxito es la de la temporada 2016/2017 y su objetivo es completar un plantel semejante.
El naufragio del Real Madrid en Mestalla, tres días después del partido contra el Huesca, demostró que al club blanco le están fallando las rotaciones esta temporada. A pesar de jugar con el teórico equipo A, el Valencia fue superior ante un inoperante conjunto merengue. Precisamente, la idea de Zidane es contar con dos equipos titulares la próxima campaña. El espejo en el que mirarse será la plantilla del curso 2016/2017, cuando se consiguió La Liga y la Champions.
El técnico francés ha repetido desde su regreso que es imposible ganar en el fútbol actual con solo "once jugadores". A diferencia de sus tiempos como estrella del Real Madrid, ahora se necesita un fondo de armario de calidad para responder ante un calendario cada vez más cargado. 
En aquel Madrid de 2017 estaban jugadores como Pepe, James, Morata o Kovacic en el equipo B. La idea de Zidane es contar con los 25 jugadores que conformen la plantilla y que todos se sientan importantes. Estas últimas jornadas de la temporada están sirviendo para que examine estados de forma y reflexione sobre las decisiones que debe tomar a partir del mes de junio. 
Tumblr media
La plantilla de Zidane para la próxima temporada
En la portería no habrá debate, tal y como aseguró Zidane. El Real Madrid sigue apostando por Courtois y Keylor Navas tendrá libertad para decidir su futuro. Si se marchara, Luca y Lunin podrían formar el trío de guardametas junto al belga. Es la única línea en la que no habrá fichajes este verano. 
Para la defensa ya se ha firmado a Militao y Vallejo será baja. Queda la duda de Varane. El francés quiere salir, pero el Real Madrid no se plantea vender al campeón del mundo. Su cláusula es de 500 millones y el club no parece dispuesto a negociar. En caso de que finalmente saliera, la entidad presidida por Florentino Pérez debería acudir al mercado para fichar a un central del primer nivel. 
En el centro del campo la prioridad de Zidane es el fichaje de Pogba. Una operación que muy probablemente llegue a buen puerto, una vez que las relaciones con Raiola se han reconducido. Ceballos y Brahim saldrán cedidos, mientras que las grandes incógnitas son Llorente, Valverde y, sobre todo, Isco. Si el malagueño saliera, el Real Madrid haría otra incorporación en la zona de máquinas. 
Hazard está muy cerca de convertirse en jugador del Real Madrid y todo hace indicar que una vez que termine la temporada se convertirá en el siguiente fichaje blanco. Además, llega Rodrygo tras cumplir 18 años. Mariano tiene pie y medio fuera, aunque el hispano-dominicano está dispuesto a forzar para quedarse aunque no entre los planes de Zidane. En los planes del club está la venta de Gareth Bale y el fichaje de otro '9', Jovic o Lewandowski parten como favoritos, para competir con Benzema por un puesto. 
Una plantilla de 25 jugadores, contando el tercer portero, de garantías para luchar por todos los títulos y con el espíritu de la 2016/2017 como ejemplo a seguir. La regularidad es la obsesión de Zidane de cara a la próxima campaña. No quiere perder La Liga a las primeras de cambio y la Copa es el único torneo que no tiene en su palmarés, ya que tampoco la levantó en su etapa de jugador en Francia, Italia y España. 
Un mínimo de tres fichajes más Militao y Rodrygo
Para llevar a cabo su plan, Zidane necesita al menos tres incorporaciones más las ya seguras de Militao y Rodrygo. Hazard y Pogba han sido las dos grandes peticiones del galo y Florentino Pérez está dispuesto a concederle sus dos deseos. El tercer jugador que pidió fue Mané, pero está casi descartado por las exigencias económicas desproporcionadas del Liverpool. 
La renovación del Real Madrid se culminará dependiendo de las bajas, ya que antes de entrar hay que dejar salir. Del futuro de hombres como Varane, Isco o Marcos Llorente dependerá que el club realice más fichajes de los planificados por ahora en el próximo mercado de verano. 
[Más información: Mariano y Fede Valverde quieren quedarse en el Real Madrid]
from El Bernabéu :: Últimas noticias - Fútbol https://ift.tt/2G0IUOU via IFTTT
0 notes
kiro-anarka · 4 years ago
Link
Cuando las luces comenzaban a iluminar el Viejo Continente en la primera mitad del siglo XVIII, Felipe V, el primer Borbón que reinó en España, creía ser una rana, intentaba montar los caballos de los tapices porque los consideraba reales, recibía a diplomáticos completamente desnudo –salvo por una camisa–, huía del sol porque pensaba que le atacaba, tenía una vida sexual extravagante y no se cambiaba de ropa. Murió –y vivió– completamente loco, pero no en una institución mental, sino en el trono de España tras casi cincuenta años de reinado. Y es que a los españoles les va la marcha, en todos los sentidos. No contentos con soportar semejante esperpento, decidieron adornar su vida y desvaríos, por lo que pasó a la historia como 'el Animoso' y como el rey que reinó dos veces. Dos por falta de una. Tres siglos después, ni los Borbones han dejado de ser escandalosos; ni España ha dejado de ser sadomasoquista; ni la historia que se escribe en ella ha dejado de ser indulgente.
Hoy, Felipe VI, el último representante de la escandalosa descendencia de Felipe V, continúa la tradición familiar de escandalizar mientras los sirvientes de la Corte –desde intelectuales a políticos, pasando por periodistas que trabajan en medios españoles– se afanan en ignorar y edulcorar las vergüenzas del rey desnudo. Y es que el último escándalo real deja al monarca desnudo como nunca, ya que aparece como beneficiario de una comisión de 100 millones de dólares –unos 65 millones de euros– recibida por el rey emérito Juan Carlos, según la investigación en curso y las revelaciones en medios internacionales –The Telegraph–, tras la contratación del tren de alta velocidad en Arabia Saudí.
Se trata de un escándalo que habría supuesto el cese del jefe de Estado en cualquier país democrático, pero, sin embargo, en España solo supone un capítulo más de una estirpe que, todavía hoy, goza de inviolabilidad jurídica. Es decir, son, constitucionalmente y por derecho, delincuentes irresponsables siempre que se les antoje. Y se les antoja en demasiadas ocasiones. Lo que al final ha terminado por suponer algo peor que otorgar patente de corso.
Porque no cabe duda que se comportan como piratas. Por ejemplo, cuando, al comienzo de la pandemia en España, en marzo de 2020, comenzaron a conocerse las irregularidades en la comisión de Juan Carlos I, al que se le supone una fortuna injustificable de unos 2.000 millones de euros –The New York Times–, Felipe VI decidió hacer público un insólito comunicado, pues la Casa Real acostumbra a dar la callada por respuesta a las continuas revelaciones, acusaciones o escándalos de los monarcas o sus familiares. El comunicado no solo no mejoró la situación, sino que la empeoró ostensiblemente, pues, por un lado, aprovechó la terrible situación que se vivía para evitar protestas y minimizar el impacto y, por otro lado, se erigió básicamente sobre un falaz argumento: la renuncia de Felipe VI a la herencia del rey emérito Juan Carlos. Una renuncia legalmente inviable, pues no se puede renunciar a una herencia futura, ya que lo prohíbe taxativamente el Código Civil español. Además, el comunicado afirmaba que se retiraba la asignación real al rey emérito. Una cuantiosa asignación –casi triplicaba el salario del presidente del Gobierno–, por no hacer nada.
Hasta este escándalo, el corto reinado de Felipe VI, seis años, se había visto crónicamente empañado por su manifiesta alineación con los sectores más ultraderechistas en la inestable situación política en España y por la inagotable sangría de vergüenzas de Juan Carlos. Sin olvidar una chusca relación con Javier López Madrid, un empresario yerno de un amigo íntimo de Juan Carlos, relacionado en asuntos turbios –incluido un apuñalamiento a una doctora– e incluso en una supuesta relación más que amigable con la reina Letizia. Lo que no es poco para un lustro, pero nada comparable con protagonizar en primera persona un escándalo de corrupción relacionado con comisiones y Arabia Saudí. Un escándalo que abre, por primera vez, una vía irresoluble de dudas en Felipe VI que bien pudiera terminar en naufragio.
Dudas, porque se sabe a día de hoy con certeza que Felipe VI supo, al menos, hace más de un año que era beneficiario de dicha comisión, sin que informara de ello a la ciudadanía o retirara la asignación real a su padre. Es evidente que no era su voluntad y sería ser muy condescendiente, cuando no ingenuo o estúpido, creer que, de no haberse publicado el escándalo en medios internacionales, Felipe VI hubiera tomado las medidas que ha tomado. Además, cualquier ciudadano perspicaz podrá preguntarse si realmente fue nombrado beneficiario de dicha comisión en 2008 sin su conocimiento, es decir, si sabía por primera vez del asunto hace un año, o si es beneficiario en otras comisiones. Dudas que también surgen sobre el conocimiento de las actividades delictivas y corruptas de su padre, que son 'presuntas' por la ya mencionada inviolabilidad medieval de los monarcas en España, lo que impide investigarlas.
La inviolabilidad mediática y política de la Monarquía llega a tal extremo en España que el CIS (Centro de Investigaciones Sociológicas) no pregunta por ella desde hace años. Y es que, desde el año 2014, el centro de estudios sociológicos español ha dejado de preguntar la opinión a los españoles sobre la Monarquía. Lo cual, indudablemente, se debe a que los resultados de la Monarquía en la encuesta de opinión que se realiza periódicamente a los españoles ratificaron las alarmantes calificaciones de los años precedentes –pasó de superar el 7 sobre 10 puntos en los años noventa a bajar o rondar el 4 sobre 10 después de 2010–.
Así pues, de facto, la Monarquía española está descontrolada: ni tiene control judicial ni tiene control social ni tampoco tiene control político. Una prueba del descontrol político, lo encontramos a raíz de la publicación del último escándalo, momento en el que varios partidos políticos presentaron una solicitud para la investigación del rey emérito, pero se encontraron con las dudas iniciales de Unidas Podemos, que desde que forma parte del Gobierno vive en un mar de dudas, y la tradicional oposición frontal del PSOE. Lo que vuelve a dejar, una vez más, fuera de cualquier escrutinio y control la actuación de los monarcas españolas. Actuación que ni siquiera puede ser reprobada por los parlamentos existentes en el territorio español, porque el Tribunal Constitucional prohibió la reprobación hecha por el Parlamento Catalán a Felipe VI.
Quizás, después de más de trescientos años de reinado, ha llegado el momento, al menos, de controlar política, social y judicialmente a los monarcas españoles, aunque sea para dejar de ensombrecer la Ilustración que Felipe V croaba, Juan Carlos I borboneaba y, ahora, Felipe VI escandaliza
0 notes
pichangaclub · 4 years ago
Text
Courtois cambió en Mallorca
Courtois cambió en Mallorca
REAL MADRID-MALLORCA
Hasta el día del naufragio en Palma (1-0), el belga encajaba un gol cada 70 minutos en Liga. Desde entonces su ‘renacimiento’ le ha llevado a recibir un gol cada 163 minutos..
Escribió Murakami que la persona que surja de una tormenta no será la misma que penetró en ella. Los rigores propios de la inestabilidad cambian el carácter. Incluso la suerte. Y eso es lo que le pudo…
View On WordPress
0 notes
pelotazoclub · 4 years ago
Text
Courtois cambió en Mallorca
Courtois cambió en Mallorca
REAL MADRID-MALLORCA
Hasta el día del naufragio en Palma (1-0), el belga encajaba un gol cada 70 minutos en Liga. Desde entonces su ‘renacimiento’ le ha llevado a recibir un gol cada 163 minutos..
Escribió Murakami que la persona que surja de una tormenta no será la misma que penetró en ella. Los rigores propios de la inestabilidad cambian el carácter. Incluso la suerte. Y eso es lo que le pudo…
View On WordPress
0 notes
masdeporte-club · 4 years ago
Text
Courtois cambió en Mallorca
Courtois cambió en Mallorca
REAL MADRID-MALLORCA
Hasta el día del naufragio en Palma (1-0), el belga encajaba un gol cada 70 minutos en Liga. Desde entonces su ‘renacimiento’ le ha llevado a recibir un gol cada 163 minutos..
Escribió Murakami que la persona que surja de una tormenta no será la misma que penetró en ella. Los rigores propios de la inestabilidad cambian el carácter. Incluso la suerte. Y eso es lo que le pudo…
View On WordPress
0 notes