#Nastro d'argento al miglior regista
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Lei mi parla ancora (2021, Pupi Avati)
15/11/2024
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sustainable-art-magazine · 10 months ago
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Grande successo della performance di Guido De Angelis al Teatro Comunale di Nardò con la direzione artistica di Marco Eugenio Di Giandomenico
Sabato, 16 marzo 2024, presso il Teatro Comunale di Nardò (LE) si è svolto con grande successo l'evento dal titolo "UN VIAGGIO NELLA BELLEZZA LUNGO UNA VITA. L’arte di Guido De Angelis tra musica, cinema, scrittura e tanto altro", organizzato da Ethicando Association di Milano in collaborazione con il Comune di Nardò (LE), con la curatela artistica e scientifica di Marco Eugenio Di Giandomenico.
E’ stato presentato il libro di Guido De Angelis dal titolo "IL SOGNATORE. Io, gli Oliver Onions e tutta una vita", edito da Mondadori Editore (2023).
L'iniziativa ha costituito un tribute all'artista Guido De Angelis, che negli anni settanta fonda insieme al fratello Maurizio il duo musicale Oliver Onions, noto al grande pubblico per la creazione di colonne sonore di successo, oltre a produrre molteplici pellicole cinematografiche e sceneggiati televisivi di rilevante riscontro mediatico.
La carriera di Maurizio e Guido De Angelis inizia nel 1970 con l’arrangiamento del pezzo “Tanto pè cantà” composto nel 1932 da Ettore Petrolini (musica) e Alberto Simeoni (testo). L’anno successivo compongono la colonna sonora del film “Per grazia ricevuta”, scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, presentato in concorso al 24º Festival di Cannes, dove vince il premio per la miglior opera prima.
Nel 1972 firmano le musiche del film “... Più forte ragazzi!”, per la regia di Giuseppe Colizzi, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill, vincendo l’anno successivo (1973) il Nastro d'argento per la migliore colonna sonora.
Per più di un ventennio compongono le colonne sonore di vari film di successo in Italia e all’estero e collaborano con i più famosi musicisti dell’epoca (Lucio Dalla, Claudio Baglioni, etc.).
Alla fine degli anni novanta inizia la loro carriera di produttori cinematografici e televisivi con “Incantesimo”, la soap opera italiana trasmessa in prima visione tra il 1998 e il 2008 su Rai Due e su Rai Uno.
Seguono “Sotto il cielo dell’Africa” (1999), diretto da Ruggero Deodato, con Carol Alt e Tomas Arana, “Diamond Hunters” (The Diamond Hunters), la miniserie televisiva del 2001 diretta da Dennis Berry e interpretata da Alyssa Milano, Sean Patrick Flanery e Roy Scheider, “Giulio Cesare”, miniserie televisiva drammatica statunitense del 2002, diretta dal regista tedesco Uli Edel (premio oscar per i Ragazzi dello Zoo di Berlino).
Producono “Elisa di Rivombrosa”, la serie televisiva italiana, trasmessa dal 17 dicembre 2003 al 1º dicembre 2005 in prima serata su Canale 5. La fiction, partita con il 24% di share e un seguito in valori assoluti di oltre 5 milioni di telespettatori, arriva a toccare il 41% con oltre 12 milioni di telespettatori, rappresentando uno dei più grandi successi televisivi degli anni 2000.
Seguono altre fiction e film TV tutti di successo.
«Nel libro "IL SOGNATORE. Io, gli Oliver Onions e tutta una vita" - commenta il critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico - Guido De Angelis epiloga il percorso artistico e umano con sguardo disincantato e al contempo di meraviglia, ricostruendo, senza eccessiva dovizia di particolari, una miriade di aneddoti personali legati al suo universo affettivo (famiglia, amici) e alle situazioni artistiche vissute in quasi sessant’anni di instancabile attività. E’ un libro che si legge tutto di un fiato, dove il testo dialoga con le bellissime immagini senza tempo».
All'evento sono intervenute varie personalità del mondo delle istituzioni, della cultura e dell'arte, tra cui: Sen. Roberto Marti (Presidente della 7ª Commissione permanente - Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica), Giuseppe Mellone (Sindaco del Comune di Nardò), Antonio Matarrelli (Presidente della Provincia di Brindisi e Sindaco del Comune di Mesagne-BR), Luigi De Luca (Coordinatore Poli Biblio-Museali Brindisi-Lecce-Foggia), Valentino Nicolì (Presidente Confindustria Lecce), Ernesto Toma (Sindaco del Comune di Maglie-LE), Fabio Vergine (Sindaco del Comune di Galatina-LE), Giuseppe Tanisi (Sindaco del Comune di Taviano-LE), Giorgio Salvatore Toma (Sindaco del Comune di Matino-LE), Giovanni Mauro (Sindaco del Comune di Aradeo-LE), Silvia Tarantino (Sindaco del Comune di Porto Cesareo-LE), Graziano Scorrano (Sindaco del Comune di Sannicola-LE), Flavio Filoni (Sindaco del Comune di Galatone-LE), Andrea Vito Barone (Sindaco del Comune di Alezio-LE), Antonella Miccoli (Assessore Lavori Pubblici e Ambiente Comune di Torchiarolo-BR), Giulia Puglia (Assessore alla Cultura del Comune di Nardò-LE), Roberta Iasella Vilei (Assessore Cultura, Turismo e Istruzione del Comune di Maglie-LE), Georgia Tramacere (Vice Sindaco del Comune Aradeo-LE), Barbara Paladini (Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Porto Cesareo-LE), Davide Miceli (Consigliere del Comune di Galatina con delega alla Cultura), Saulle Cavalera (Presidente del Rotary Club di Nardò - Distretto 2120), Elisabetta Branco (Operatrice culturale).
Hanno dialogato con l'artista e il curatore anche due esponenti del mondo imprenditoriale salentino, quali Fernando Nazaro (Imprenditore turistico) e Luciano Barbetta (imprenditore).
L'evento è stato patrocinato da: Provincia di Lecce, Provincia di Brindisi, Polo Biblio-Museale di Lecce, Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, Confindustria Lecce, Comune di Gallipoli (LE), Comune di Galatina (LE), Comune di Maglie (LE), Comune di Galatone (LE), Comune di Taviano (LE), Comune di Matino (LE), Comune di Aradeo (LE), Comune di Porto Cesareo (LE), Comune di Sannicola (LE), Comune di Alezio (LE), Comune di Mesagne (BR), Comune di Torchiarolo (BR), Rotary Club di Nardò (LE), Associazione Caffè Letterario Neritonensis di Nardò (LE).
L'iniziativa è supportata mediaticamente dalla piattaforrma di comunicazione internazionale Betting On Italy (BOI) e da Estro Digitale di Milano.
Antonella Stifani ha curato le relazioni pubbliche dell'evento.
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Jasmine Trinca: attrice versatile del cinema italiano
Quello dell'attrice Jasmine Trinca è un nome che risuona con forza nel panorama cinematografico italiano. Dotata di straordinaria versatilità e talento, ha affascinato il pubblico nazionale ed internazionale con interpretazioni coinvolgenti e memorabili. Nata il 24 aprile 1981 a Roma, questa talentuosa attrice ha saputo imporsi nel mondo del cinema grazie alla sua dedizione e alla sua abilità nell'incarnare personaggi complessi e profondi. Jasmine Trinca e i suoi inizi come attrice La carriera cinematografica di Jasmine Trinca inizia a soli diciannove anni quando, ancora studentessa liceale, Nanni Moretti la seleziona durante i provini per il suo film "La stanza del figlio". Il regista romano, infatti, non voleva, per quel ruolo un'attrice professionista. La sua interpretazione intensa e autentica le guadagnò all'epoca l'attenzione dei critici e del pubblico e una serie di riconoscimenti: la candidatura al David di Donatello, al Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista, il Ciak d'oro come migliore attrice non protagonista, il Globo d'oro come migliore attrice esordiente della Stampa Estera, il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri d'argento 2001. Da "La meglio gioventù"... Dopo il successo di "La stanza del figlio", Jasmine Trinca decide di dedicarsi completamente al cinema per il quale interpreta ruoli molto diversi tra loro. Nel 2003, infatti, la troviamo nel cast di "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana dove interpreta una giovane che vive all'interno di un ospedale psichiatrico e di cui si innamora uno dei protagonisti. Quella recitata in "Manuale d'amore" (2003) di Giovanni Veronesi è una parte, invece, molto più leggera. Due anni dopo interpreta il personaggio di Roberta, giovane appassionata di storia dell'arte che diventerà poi la ragazza del Freddo in "Romanzo Criminale" di Michele Placido. La ritroviamo ancora in altre pellicole importanti come "Il caimano" (2006) di Nanni Moretti, "Il grande sogno" (2009) di Michele Placido, "Miele" (2013) di Valeria Golino, "Nessuno si salva da solo" (2015) di Sergio Castellitto. ... a "Il sol dell'avvenire" Una delle interpretazioni più intense di Jasmine Trinca è senza dubbio quella nel film "La dea Fortuna" (2019) di Ferzan Ozpetek. Annamaria Muscarà è la migliore amica di Alessandro. In vista di alcuni controlli ospedalieri, la donna affida ad Alessandro e al suo compagno Arturo i suoi figli. La situazione clinica precipiterà all'improvviso e la donna morirà spingendo i due compagni, da tempo in crisi, a fare scelte importanti. Questa interpretazione è valsa a Jasmine Trinca il David di Donatello, il Nastro d'argento e il Ciak d'oro come migliore attrice protagonista. Ciò che rende Jasmine Trinca un'attrice straordinaria è la sua capacità di affrontare una vasta gamma di ruoli. Ha dimostrato la sua abilità nel passare da personaggi drammatici e tormentati a quelli più leggeri e divertenti. La sua interpretazione è caratterizzata da una profondità emotiva che coinvolge il pubblico e li fa immergere completamente nella storia che sta raccontando sullo schermo. In copertina foto di OsloMetX da Pixabay Read the full article
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giallofever2 · 6 years ago
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Born in this Day ...
(In Loving Memory to..) (in 🇮🇹 & 🇬🇧)
Laura Antonelli (as Laura Antonaz)
(28 November 1941 – 22 June 2015) was an film actress, who appeared in 45 films between 1965 and 1991)
🇮🇹 Laura Antonelli, pseudonimo di Laura Antonaz (Pola, 28 novembre 1941 – Ladispoli, 22 giugno 2015)
... Raggiunse l'apice del successo negli anni 1970 e 1980 percorrendo diversi generi cinematografici, dalla commedia leggera erotica al dramma, al cinema d'evasione e al film d'autore. Ottenne notorietà e successo come protagonista sensuale nel film cult Malizia di Salvatore Samperi.
Dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola e posato per numerosi fotoromanzi diffusi anche all'estero, la Antonelli esordì nel cinema con piccoli ruoli in vari film, a cominciare da Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli del 1964 e Le sedicenni di Luigi Petrini del 1965.
La prima parte recitativa importante le venne offerta nel 1969 dal regista Massimo Dallamano che la selezionò come protagonista di Venere in pelliccia, film ispirato al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, ma l'occasione sfumò per via dell'applicazione di una severa censura che bloccò l'uscita del film, che verrà riproposto sei anni più tardi con il titolo Le malizie di Venere.
La vera notorietà e il successo vennero nel 1971 quando la Antonelli recitò la parte della moglie del violoncellista ne Il merlo maschio, il primo di molti film erotici in cui l'attrice lavorò, interpretato al fianco di Lando Buzzanca e diretto da Pasquale Festa Campanile.
Nel 1973 interpretò il ruolo di una sensuale cameriera in Malizia di Salvatore Samperi, accanto a Turi Ferro ed al giovane Alessandro Momo. Il film, che incassò la cifra di 6 miliardi di lire, divenne un vero cult movie, entrando nell'immaginario erotico degli spettatori e innalzando l'attrice a "icona sexy" italiana: con la sua partecipazione al film la Antonelli ottenne il Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista, conferitole dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani e il Globo d'oro alla miglior attrice rivelazione, premio della stampa estera.
Per Laura Antonelli si spalancarono quindi le porte della notorietà e della ricchezza con un cachet che passò da 4 a 100 milioni di lire per film[4].
In seguito la Antonelli alternò interpretazioni in film d'autore come Trappola per un lupo di Claude Chabrol, sul cui set conobbe Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una travagliata relazione, Sessomatto di Dino Risi e Mio Dio, come sono caduta in basso! di Luigi Comencini (per il quale vinse un secondo Globo d'oro), a film interamente scritti per la sua figura di attrice come Peccato veniale, sempre di Salvatore Samperi, o Divina creatura di Giuseppe Patroni Griffi nel quale la Antonelli interpretò una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un vero record per l'epoca.
Dal 1976 lavorò con registi che disvelarono il lato personale dell'attrice fino ad allora nascosto dalla sua prorompente fisicità: si ricordino L'innocente di Luchino Visconti, nel 1977, Gran bollito di Mauro Bolognini e Passione d'amore di Ettore Scola del 1981, per il quale ricevette una candidatura al David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.
In seguito la Antonelli lavorò principalmente in commedie come Il Malato immaginario e L'Avaro, entrambi di Tonino Cervi con Alberto Sordi protagonista alternando altre interpretazioni nel filone erotico, sempre diretta da Samperi, in Casta e pura (1981), al fianco di Massimo Ranieri.
Per tutti gli anni 1980 lavorò in pellicole comiche o erotiche: fu insieme ad altri attori famosi nel cast di Grandi magazzini di Castellano e Pipolo e al fianco di Diego Abatantuono in Viuuulentemente mia di Carlo Vanzina. Nel 1985 interpretò La Venexiana, pellicola ispirata all'omonima commedia del '500, accanto a Monica Guerritore e al figlio dell'attore scozzese Sean Connery, Jason. Sul finire del decennio approdò sul piccolo schermo con due miniserie televisive che riscossero un discreto gradimento del pubblico: Gli indifferenti (1988) e Disperatamente Giulia (1989), dirette rispettivamente da Mauro Bolognini ed Enrico Maria Salerno.
🇬🇧 Antonelli's earliest engagements included Italian advertisements for Coca-Cola. In 1965, she made her first feature-film appearance in Le sedicenni, although her performance went uncredited.
Her American debut came in 1966 in Dr. Goldfoot and the Girl Bombs. Other roles followed; her breakthrough came in 1973's Malizia. She appeared in a number of sex farces such as Till Marriage Do Us Part/Mio Dio come sono caduta in basso!.
She worked in more serious films, as well, including Luchino Visconti's last film, The Innocent (1976). In Wifemistress, a romance film of 1977, she played a repressed wife experiencing a sexual awakening. Later, she appeared in Passione d'Amore (1981). Antonelli's most recent role was in the sequel Malizia 2000 (1991). She won the Italian National Syndicate of Film Journalists Award, Nastro d'Argento, in 1974 for Malizia.
From 1972 to 1980, Antonelli was the companion of actor Jean-Paul Belmondo. Before her relationship with Belmondo, Enrico Piacentini, a publisher, and she were divorced.
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awardseasonblog · 5 years ago
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#David2020 #migliorregista chi vincerà? ricordiamo le noms #MatteoGarrone (Pinocchio) -7 nomination come miglior regista, dopo averlo vinto 3 volte (Gomorra, Il racconto dei racconti, Dogman) #MarcoBellocchio (Il traditore) -8 candidatura come miglior regista, dopo averlo vinto 2 volte (Salto nel vuoto, Vincere). Per questo film ha vinto il Globo d'Oro e il Nastro D'argento, oltre ad aver conquistato la nomination agli European Film Award. #MatteoRovere (Il primo Re) -2 nomination come miglior regista, la prima ottenuta per il film Veloce come il Vento. #PietroMarcello (MartinEden) -1 nomination come miglior regista (le altre ottenute nella sezione Documentario). Ha vinto per la regia di questo film il premio al Ghent International Film Festival #ClaudioGiovannesi (La paranza dei bambini) -2 nomination come miglior regista, la prima ottenuta nel 2016 per il film Fiore. Per questo film ha vinto il premio per la miglior regia al Bucarest International Film Festival, escludendo quelli conquistati per la sceneggiatura al Festival di Berlino e al BIFEST #italianawardsseason #italianmovies #italiandirector #David65 https://www.instagram.com/p/B_2TA99o_PK/?igshid=1hiojngwqjuir
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cirifletto · 5 years ago
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11 Curiosità Che Forse Non Conoscete Su Arancia Meccanica
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Ecco 11 curiosità che forse non conoscevate su Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Quando si parla di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, si parla di un film capolavoro controverso, osteggiato e oscurato per molte ragioni. La prima cosa che mi salta alla mente, se vogliamo parlare di curiosità, è la polemica che, a suo tempo, esplose tra Kubrick e Gene Kelly. Il divo se la prese infatti col geniale regista, che usò la canzone Singin' In The Rain in una celebre sequenza di Arancia Meccanica senza avergli pagato i diritti d'autore. È buffo come i colori del vero mondo divengano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo.Alexander de large Ovviamente, questa non è l'unica curiosità riguardo la mitica pellicola targata 1971: eccone altre 11 , di cui forse non siete a conoscenza. Inizialmente Kubrick non era proprio interessato a girare il film. A passargli il romanzo originale, scritto da Anthony Burgess, fu lo sceneggiatore Terry Southern. Ma al cineasta non piacque per nulla, ritenendo il linguaggio usato da Burgess poco idoneo per la propria visione cinematografica. Per nostra fortuna, avrebbe poi cambiato idea qualche anno dopo, iniziando a considerare il protagonista Alex come una sorta di moderno Riccardo III.Il primo montaggio preparato dal regista durava ben 4 ore. Come già sappiamo, la versione odierna è invece di 136 minuti. Kubrick fece bruciare il resto della pellicola tagliata da un suo assistente.Il cineasta ha sempre pensato a Malcolm McDowell come interprete ideale per il suo Alex. Peccato che l'attore non avesse nemmeno la più pallida idea di chi fosse lui, tanto da scambiarlo per Stanley Kramer, regista di Vincitori e vinti e Indovina chi viene a cena? La scena dove McDowell canta Singin' In The Rain fu totalmente improvvisata. In pratica Kubrick disse al suo attore: “Prova a ballare e a cantare”. E in quello stesso istante, l'unica canzone che venne in mente a McDowell fu proprio la hit ri-lanciata da Gene Kelly.L'attore si fece un gran male sul set. Durante la scena della cura Ludovico, ad esempio, finì per tagliarsi un occhio diventando temporaneamente cieco. In un'altra scena invece, si spaccò addirittura delle costole. Insomma, possiamo dire che lavorare su Arancia Meccanica non sia stata proprio una vacanza per lui..La pellicola scatenò le reazioni più furiose. Kubrick dichiarò addirittura di aver ricevuto delle orribili minacce di morte, le quali lo costrinsero a chiedere alla Warner Bros. di ritirare il film dalle sale inglesi. Ciò avvenne prontamente, e Arancia Meccanica non fu più proiettato in una sala della Gran Bretagna fino alla morte del regista avvenuta nel 1999.Nonostante la decisione delle censure locali di non mostrare il film, che poi obbligò Kubrick al ritiro in Gran Bretagna, Arancia Meccanica venne premiato e riconosciuto in ogni modo. Venne invitato a Venezia, ricevette numerosi premi: Premio Hugo alla miglior rappresentazione drammatica (1972), New York Film Critics Circle Award al miglior film (1971), Nastro d'argento al regista del miglior film (1973), Kansas City Film Critics Circle Award per il miglior film straniero (1973). Senze contare le candidature ad Oscar e Golden Globe!Tra le semi-comparse del film, c'era anche David Prowse nel ruolo di un infermiere. Non sapete chi sia? Beh, da lì a poco sarebbe passato sul set di un certo Guerre Stellari, indossando una maschera nera per interpretare un tale chiamato Darth Vader. LEGGI ANCHE... 16 Cose Curiose Da Sapere Su Star Wars
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Dopo l'esperienza di 2001: Odissea nello spazio, Kubrick voleva dimostrare alla Warner Bros di saper fare ottimi film anche con poco budget. Per questo, optò per delle riprese in luoghi veramente esistenti. L'unico posto totalmente ricostruito era il Korova Milk Bar.Diversi problemi nacquero durante la scena dello stupro. La prima attrice coinvolta cedette per lo stress, regalando la parte ad Adrienne Corri, che continuò a lamentarsi del perfezionismo esagerato di Kubrick, il quale proseguiva a rigirare la sequenza all'infinito.Il regista chiese ai Pink Floyd di poter utilizzare la canzone Atom Heart Mother Suite. E loro diedero il permesso per alcune porzioni. Ma Kubrick esigeva di avere un controllo illimitato, in quanto non sapeva bene, nemmeno lui, quali parti del brano avrebbe utilizzato. Stanco di queste pretese, la band britannica decise di rifiutare. Non vi sto a dichiarare, che la 6 è quella che mi coinvolge più di tutte. Mette direttamente in relazione il cattivo di Star Wars con il cattivo di Stanley Kubrick. I quali, in entrambi i film si riscatteranno e riveleranno questa loro personalità fatta da luci e ombre, bene e male. Meraviglioso! Per concludere, non una curiosità ma una certezza. Arancia Meccanica è 'storia dell'occhio'. Dall'occhio truccato che Alex usa per il suo teatro di violenza, fino all'occhio nudo tenuto aperto per la tortura. Quindi l'occhio, lo sguardo, gli sguardi. Perciò una moltitudine di sguardi. Sguardi in primo piano tanto intensi quanto inquietanti, così potenti che sembrano quasi distruggere la 'quarta parete'. Sguardi ‘da sopra’ del regista e sguardi che vanno decisamente ‘oltre’, quelli dei personaggi. Ecco a voi, una carrellata di… overlook! https://vimeo.com/156863405 E adesso godetevi qualche fermo immagine del film e alcune foto del dietro le quinte. Ciao da Tommaso!! Vieni a visitarci sulla nostra pagina Facebook e Metti il tuo MiPiace! Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Francesco Nuti: Willy Signori va lontano
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Dopo una lunga malattia ieri è morto Francesco Nuti. In seguito a un incidente domestico avvenuto nel 2006 aveva riportato un grave trauma cranico che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle e tolto l'uso della parola. La figlia Ginevra, avuta con la ex compagna Annamaria Malipiero, si prendeva cura di lui da allora ed è stata proprio lei a dare la notizia della morte del padre sui social. L'incidente avvenne in un momento in cui la carriera del regista stava conoscendo un certo declino mentre gli anni Ottanta e Novanta erano stati il suo periodo d'oro. Gli esordi nel cabaret Nato a Prato il 17 maggio del 1955, visse nel capoluogo toscano la sua infanzia e giovinezza. La sua passione per la recitazione iniziò già durante gli anni di scuola quando scriveva di suo pugno i primi monologhi. Assunto presso un'industria tessile locale continuò a coltivare la sua passione fino a quando, alla fine degli anni Settanta, non fu notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. I due stavano cercando un comico che sostituisse Antonio Catalano nel loro trio i "Giancattivi". La collaborazione all'interno del trio durò fino al 1982 quando decise di approdare al mondo del cinema da solo. Gli anni con la Cenci e Benvenuto furono l'occasione per fare esperienza nel mondo della radio e della televisione. Si può dire che la carriera cinematografica di Francesco Nuti iniziò insieme ai suoi compagni con il film diretto da Benvenuti "Ad ovest di Paperino". La pellicola riproponeva il loro repertorio. Il cinema da solista Il debutto da solista nel cinema gli attribuisce i primi riconoscimenti. Nel 1983, infatti, vince il David di Donatello e il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista per il film "Io, Chiara e lo Scuro". La pellicola, diretta da Maurizio Ponzi, narra le vicende di Francesco Piccioli, un impiegato d'albergo la cui vita (e le disavventure) gira intorno al biliardo. Al suo fianco c'è Chiara, interpretata da Giuliana De Sio, che cerca di aiutarlo nelle sue rocambolesche vicissitudini. Molte delle scene in cui Nuti gioca al biliardo sono reali. L'attore aveva una certa passione e bravura per questo sport. Francesco Nuti dietro la macchina da presa "Io, Chiara e lo Scuro" e il mondo del biliardo continueranno ad accompagnare Nuti anche quando deciderà, dopo poco, di passare dietro la macchina da presa. Il suo primo film da regista "Casablanca, Casablanca" sarà un sequel di quel film e gli guadagnerà altri due riconoscimenti. Il secondo David di Donatello come migliore attore protagonista e il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián. E' il periodo d'oro di Nuti che dirige altri film di grande successo: "Tutta colpa del paradiso" (1985), "Stregati" (1986), "Caruso Pascoski (di padre polacco)" (1988), "Willy Signori e vengo da lontano" (1989) e "Donne con le gonne" (1991). I film che seguirono non riuscirono a ripetere il successo dei precedenti OcchioPinocchio del 1994 fu un vero flop mentre i film seguenti "Il signor Quindicipalle" (1998), "Io amo Andrea" (2000) e "Caruso, zero in condotta" (2001) non ebbero grande riscontro di pubblico. Il suo ultimo film sarà "Concorso di colpa" un poliziesco diretto da Claudio Fragasso. Read the full article
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giallofever2 · 6 years ago
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Born in this Day ...
(In Loving Memory to..) (in 🇮🇹 & 🇬🇧)
Laura Antonelli (as Laura Antonaz)
(28 November 1941 – 22 June 2015) was an film actress, who appeared in 45 films between 1965 and 1991)
🇮🇹 Laura Antonelli, pseudonimo di Laura Antonaz (Pola, 28 novembre 1941 – Ladispoli, 22 giugno 2015)
... Raggiunse l'apice del successo negli anni 1970 e 1980 percorrendo diversi generi cinematografici, dalla commedia leggera erotica al dramma, al cinema d'evasione e al film d'autore. Ottenne notorietà e successo come protagonista sensuale nel film cult Malizia di Salvatore Samperi.
Dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola e posato per numerosi fotoromanzi diffusi anche all'estero, la Antonelli esordì nel cinema con piccoli ruoli in vari film, a cominciare da Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli del 1964 e Le sedicenni di Luigi Petrini del 1965.
La prima parte recitativa importante le venne offerta nel 1969 dal regista Massimo Dallamano che la selezionò come protagonista di Venere in pelliccia, film ispirato al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, ma l'occasione sfumò per via dell'applicazione di una severa censura che bloccò l'uscita del film, che verrà riproposto sei anni più tardi con il titolo Le malizie di Venere.
La vera notorietà e il successo vennero nel 1971 quando la Antonelli recitò la parte della moglie del violoncellista ne Il merlo maschio, il primo di molti film erotici in cui l'attrice lavorò, interpretato al fianco di Lando Buzzanca e diretto da Pasquale Festa Campanile.
Nel 1973 interpretò il ruolo di una sensuale cameriera in Malizia di Salvatore Samperi, accanto a Turi Ferro ed al giovane Alessandro Momo. Il film, che incassò la cifra di 6 miliardi di lire, divenne un vero cult movie, entrando nell'immaginario erotico degli spettatori e innalzando l'attrice a "icona sexy" italiana: con la sua partecipazione al film la Antonelli ottenne il Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista, conferitole dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani e il Globo d'oro alla miglior attrice rivelazione, premio della stampa estera.
Per Laura Antonelli si spalancarono quindi le porte della notorietà e della ricchezza con un cachet che passò da 4 a 100 milioni di lire per film[4].
In seguito la Antonelli alternò interpretazioni in film d'autore come Trappola per un lupo di Claude Chabrol, sul cui set conobbe Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una travagliata relazione, Sessomatto di Dino Risi e Mio Dio, come sono caduta in basso! di Luigi Comencini (per il quale vinse un secondo Globo d'oro), a film interamente scritti per la sua figura di attrice come Peccato veniale, sempre di Salvatore Samperi, o Divina creatura di Giuseppe Patroni Griffi nel quale la Antonelli interpretò una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un vero record per l'epoca.
Dal 1976 lavorò con registi che disvelarono il lato personale dell'attrice fino ad allora nascosto dalla sua prorompente fisicità: si ricordino L'innocente di Luchino Visconti, nel 1977, Gran bollito di Mauro Bolognini e Passione d'amore di Ettore Scola del 1981, per il quale ricevette una candidatura al David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.
In seguito la Antonelli lavorò principalmente in commedie come Il Malato immaginario e L'Avaro, entrambi di Tonino Cervi con Alberto Sordi protagonista alternando altre interpretazioni nel filone erotico, sempre diretta da Samperi, in Casta e pura (1981), al fianco di Massimo Ranieri.
Per tutti gli anni 1980 lavorò in pellicole comiche o erotiche: fu insieme ad altri attori famosi nel cast di Grandi magazzini di Castellano e Pipolo e al fianco di Diego Abatantuono in Viuuulentemente mia di Carlo Vanzina. Nel 1985 interpretò La Venexiana, pellicola ispirata all'omonima commedia del '500, accanto a Monica Guerritore e al figlio dell'attore scozzese Sean Connery, Jason. Sul finire del decennio approdò sul piccolo schermo con due miniserie televisive che riscossero un discreto gradimento del pubblico: Gli indifferenti (1988) e Disperatamente Giulia (1989), dirette rispettivamente da Mauro Bolognini ed Enrico Maria Salerno.
🇬🇧 Antonelli's earliest engagements included Italian advertisements for Coca-Cola. In 1965, she made her first feature-film appearance in Le sedicenni, although her performance went uncredited.
Her American debut came in 1966 in Dr. Goldfoot and the Girl Bombs. Other roles followed; her breakthrough came in 1973's Malizia. She appeared in a number of sex farces such as Till Marriage Do Us Part/Mio Dio come sono caduta in basso!.
She worked in more serious films, as well, including Luchino Visconti's last film, The Innocent (1976). In Wifemistress, a romance film of 1977, she played a repressed wife experiencing a sexual awakening. Later, she appeared in Passione d'Amore (1981). Antonelli's most recent role was in the sequel Malizia 2000 (1991). She won the Italian National Syndicate of Film Journalists Award, Nastro d'Argento, in 1974 for Malizia.
From 1972 to 1980, Antonelli was the companion of actor Jean-Paul Belmondo. Before her relationship with Belmondo, Enrico Piacentini, a publisher, and she were divorced.
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giallofever2 · 6 years ago
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(In Loving Memory to..) (in 🇮🇹 & 🇬🇧)
Laura Antonelli (as Laura Antonaz)
(28 November 1941 – 22 June 2015) was an film actress, who appeared in 45 films between 1965 and 1991)
🇮🇹 Laura Antonelli, pseudonimo di Laura Antonaz (Pola, 28 novembre 1941 – Ladispoli, 22 giugno 2015)
... Raggiunse l'apice del successo negli anni 1970 e 1980 percorrendo diversi generi cinematografici, dalla commedia leggera erotica al dramma, al cinema d'evasione e al film d'autore. Ottenne notorietà e successo come protagonista sensuale nel film cult Malizia di Salvatore Samperi.
Dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola e posato per numerosi fotoromanzi diffusi anche all'estero, la Antonelli esordì nel cinema con piccoli ruoli in vari film, a cominciare da Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli del 1964 e Le sedicenni di Luigi Petrini del 1965.
La prima parte recitativa importante le venne offerta nel 1969 dal regista Massimo Dallamano che la selezionò come protagonista di Venere in pelliccia, film ispirato al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, ma l'occasione sfumò per via dell'applicazione di una severa censura che bloccò l'uscita del film, che verrà riproposto sei anni più tardi con il titolo Le malizie di Venere.
La vera notorietà e il successo vennero nel 1971 quando la Antonelli recitò la parte della moglie del violoncellista ne Il merlo maschio, il primo di molti film erotici in cui l'attrice lavorò, interpretato al fianco di Lando Buzzanca e diretto da Pasquale Festa Campanile.
Nel 1973 interpretò il ruolo di una sensuale cameriera in Malizia di Salvatore Samperi, accanto a Turi Ferro ed al giovane Alessandro Momo. Il film, che incassò la cifra di 6 miliardi di lire, divenne un vero cult movie, entrando nell'immaginario erotico degli spettatori e innalzando l'attrice a "icona sexy" italiana: con la sua partecipazione al film la Antonelli ottenne il Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista, conferitole dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani e il Globo d'oro alla miglior attrice rivelazione, premio della stampa estera.
Per Laura Antonelli si spalancarono quindi le porte della notorietà e della ricchezza con un cachet che passò da 4 a 100 milioni di lire per film[4].
In seguito la Antonelli alternò interpretazioni in film d'autore come Trappola per un lupo di Claude Chabrol, sul cui set conobbe Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una travagliata relazione, Sessomatto di Dino Risi e Mio Dio, come sono caduta in basso! di Luigi Comencini (per il quale vinse un secondo Globo d'oro), a film interamente scritti per la sua figura di attrice come Peccato veniale, sempre di Salvatore Samperi, o Divina creatura di Giuseppe Patroni Griffi nel quale la Antonelli interpretò una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un vero record per l'epoca.
Dal 1976 lavorò con registi che disvelarono il lato personale dell'attrice fino ad allora nascosto dalla sua prorompente fisicità: si ricordino L'innocente di Luchino Visconti, nel 1977, Gran bollito di Mauro Bolognini e Passione d'amore di Ettore Scola del 1981, per il quale ricevette una candidatura al David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.
In seguito la Antonelli lavorò principalmente in commedie come Il Malato immaginario e L'Avaro, entrambi di Tonino Cervi con Alberto Sordi protagonista alternando altre interpretazioni nel filone erotico, sempre diretta da Samperi, in Casta e pura (1981), al fianco di Massimo Ranieri.
Per tutti gli anni 1980 lavorò in pellicole comiche o erotiche: fu insieme ad altri attori famosi nel cast di Grandi magazzini di Castellano e Pipolo e al fianco di Diego Abatantuono in Viuuulentemente mia di Carlo Vanzina. Nel 1985 interpretò La Venexiana, pellicola ispirata all'omonima commedia del '500, accanto a Monica Guerritore e al figlio dell'attore scozzese Sean Connery, Jason. Sul finire del decennio approdò sul piccolo schermo con due miniserie televisive che riscossero un discreto gradimento del pubblico: Gli indifferenti (1988) e Disperatamente Giulia (1989), dirette rispettivamente da Mauro Bolognini ed Enrico Maria Salerno.
🇬🇧 Antonelli's earliest engagements included Italian advertisements for Coca-Cola. In 1965, she made her first feature-film appearance in Le sedicenni, although her performance went uncredited.
Her American debut came in 1966 in Dr. Goldfoot and the Girl Bombs. Other roles followed; her breakthrough came in 1973's Malizia. She appeared in a number of sex farces such as Till Marriage Do Us Part/Mio Dio come sono caduta in basso!.
She worked in more serious films, as well, including Luchino Visconti's last film, The Innocent (1976). In Wifemistress, a romance film of 1977, she played a repressed wife experiencing a sexual awakening. Later, she appeared in Passione d'Amore (1981). Antonelli's most recent role was in the sequel Malizia 2000 (1991). She won the Italian National Syndicate of Film Journalists Award, Nastro d'Argento, in 1974 for Malizia.
From 1972 to 1980, Antonelli was the companion of actor Jean-Paul Belmondo. Before her relationship with Belmondo, Enrico Piacentini, a publisher, and she were divorced.
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giallofever2 · 6 years ago
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Born in this Day ...
(In Loving Memory to..) (in 🇮🇹 & 🇬🇧)
Laura Antonelli (as Laura Antonaz)
(28 November 1941 – 22 June 2015) was an film actress, who appeared in 45 films between 1965 and 1991)
🇮🇹 Laura Antonelli, pseudonimo di Laura Antonaz (Pola, 28 novembre 1941 – Ladispoli, 22 giugno 2015)
... Raggiunse l'apice del successo negli anni 1970 e 1980 percorrendo diversi generi cinematografici, dalla commedia leggera erotica al dramma, al cinema d'evasione e al film d'autore. Ottenne notorietà e successo come protagonista sensuale nel film cult Malizia di Salvatore Samperi.
Dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola e posato per numerosi fotoromanzi diffusi anche all'estero, la Antonelli esordì nel cinema con piccoli ruoli in vari film, a cominciare da Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli del 1964 e Le sedicenni di Luigi Petrini del 1965.
La prima parte recitativa importante le venne offerta nel 1969 dal regista Massimo Dallamano che la selezionò come protagonista di Venere in pelliccia, film ispirato al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, ma l'occasione sfumò per via dell'applicazione di una severa censura che bloccò l'uscita del film, che verrà riproposto sei anni più tardi con il titolo Le malizie di Venere.
La vera notorietà e il successo vennero nel 1971 quando la Antonelli recitò la parte della moglie del violoncellista ne Il merlo maschio, il primo di molti film erotici in cui l'attrice lavorò, interpretato al fianco di Lando Buzzanca e diretto da Pasquale Festa Campanile.
Nel 1973 interpretò il ruolo di una sensuale cameriera in Malizia di Salvatore Samperi, accanto a Turi Ferro ed al giovane Alessandro Momo. Il film, che incassò la cifra di 6 miliardi di lire, divenne un vero cult movie, entrando nell'immaginario erotico degli spettatori e innalzando l'attrice a "icona sexy" italiana: con la sua partecipazione al film la Antonelli ottenne il Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista, conferitole dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani e il Globo d'oro alla miglior attrice rivelazione, premio della stampa estera.
Per Laura Antonelli si spalancarono quindi le porte della notorietà e della ricchezza con un cachet che passò da 4 a 100 milioni di lire per film[4].
In seguito la Antonelli alternò interpretazioni in film d'autore come Trappola per un lupo di Claude Chabrol, sul cui set conobbe Jean-Paul Belmondo con il quale ebbe una travagliata relazione, Sessomatto di Dino Risi e Mio Dio, come sono caduta in basso! di Luigi Comencini (per il quale vinse un secondo Globo d'oro), a film interamente scritti per la sua figura di attrice come Peccato veniale, sempre di Salvatore Samperi, o Divina creatura di Giuseppe Patroni Griffi nel quale la Antonelli interpretò una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un vero record per l'epoca.
Dal 1976 lavorò con registi che disvelarono il lato personale dell'attrice fino ad allora nascosto dalla sua prorompente fisicità: si ricordino L'innocente di Luchino Visconti, nel 1977, Gran bollito di Mauro Bolognini e Passione d'amore di Ettore Scola del 1981, per il quale ricevette una candidatura al David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.
In seguito la Antonelli lavorò principalmente in commedie come Il Malato immaginario e L'Avaro, entrambi di Tonino Cervi con Alberto Sordi protagonista alternando altre interpretazioni nel filone erotico, sempre diretta da Samperi, in Casta e pura (1981), al fianco di Massimo Ranieri.
Per tutti gli anni 1980 lavorò in pellicole comiche o erotiche: fu insieme ad altri attori famosi nel cast di Grandi magazzini di Castellano e Pipolo e al fianco di Diego Abatantuono in Viuuulentemente mia di Carlo Vanzina. Nel 1985 interpretò La Venexiana, pellicola ispirata all'omonima commedia del '500, accanto a Monica Guerritore e al figlio dell'attore scozzese Sean Connery, Jason. Sul finire del decennio approdò sul piccolo schermo con due miniserie televisive che riscossero un discreto gradimento del pubblico: Gli indifferenti (1988) e Disperatamente Giulia (1989), dirette rispettivamente da Mauro Bolognini ed Enrico Maria Salerno.
🇬🇧 Antonelli's earliest engagements included Italian advertisements for Coca-Cola. In 1965, she made her first feature-film appearance in Le sedicenni, although her performance went uncredited.
Her American debut came in 1966 in Dr. Goldfoot and the Girl Bombs. Other roles followed; her breakthrough came in 1973's Malizia. She appeared in a number of sex farces such as Till Marriage Do Us Part/Mio Dio come sono caduta in basso!.
She worked in more serious films, as well, including Luchino Visconti's last film, The Innocent (1976). In Wifemistress, a romance film of 1977, she played a repressed wife experiencing a sexual awakening. Later, she appeared in Passione d'Amore (1981). Antonelli's most recent role was in the sequel Malizia 2000 (1991). She won the Italian National Syndicate of Film Journalists Award, Nastro d'Argento, in 1974 for Malizia.
From 1972 to 1980, Antonelli was the companion of actor Jean-Paul Belmondo. Before her relationship with Belmondo, Enrico Piacentini, a publisher, and she were divorced.
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Giffoni Film Festival 2022: al via la nuova edizione
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Manca poco più di una settimana al Giffoni Film Festival 2022. Dal 21 fino al 31 luglio Giffoni Valle Piana (in provincia di Salerno) torna ad essere la capitale italiana (e non solo) del cinema. Un ripasso necessario Il Festival di Giffoni nasce nel 1971 da un’idea dell’allora diciottenne Claudio Gubitosi, che ancora oggi ne è il direttore artistico. Il Festival passa da una manifestazione poco più che regionale a un evento di respiro internazionale. Oggi aderiscono personalità del mondo cinematografico, culturale e musicale. Uno degli ospiti è stato il regista François Truffaut, che nel 1982 in una lettera ha lasciato scritto: «Di tutti i festival del cinema, quello di Giffoni è il più necessario». La struttura del Giffoni Film Festival è la caratteristica che più di tutte rende questa manifestazione così importante e di rilievo. Protagonisti e giurati della manifestazione, infatti, sono i bambini e i ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Il loro compito è vedere i film in concorso e discuterne con registi, autori e interpreti, per poi essere chiamati a sceglierne il vincitore. Ogni giorno, inoltre, i giurati incontrano vari ospiti appartenenti soprattutto al mondo cinematografico e televisivo, con i quali intraprendono un dibattito, ponendo loro delle domande. Giffoni Film Festival 2022: ospiti da tutto il mondo La presentazione in quel di Pompei è stata anche la perfetta occasione per parlare di quelli che saranno gli ospiti di questa tanto attesa edizione. Si "parte" con Eduardo Scarpetta (David di Donatello e Nastro D'Argento) per poi annoverare nella lunga lista: l'attrice Swamy Rotolo (David 2022 come Miglior Attrice), il protagonista di “E' stata la mano di Dio” Filippo Scotti, il regista di "Bangla" Phaim Bhuiyan (premiato con il Nastro e con il Globo D'oro). Non basta? Non vi preoccupate perché tra gli ospiti ci sono anche la giovanissima Aurora Giovinazzo (Immaturi, Freaks Out, candidata ai David e ai Nastri), Beatrice Grannò (in "Doc", anche musicista) e Tecla Insolia (protagonista della prossima serie "5 minuti prima" di Raifiction e Panafilm). Ospiti internazionali e non solo Ci saranno poi anche i nomi più affermati del cinema italiano ed internazionale. Micaela Ramazzotti, il premio Oscar Gary Oldman, l'attore scozzese Richard Madden (che ricordiamo per i suoi ruoli nelle serie Game of Thrones e I Medici), Laura Morante, Maria Chiara Giannetta, Anna Ferzetti, Gabriele Mainetti, Oliviero Toscani, Aldo Berlinguer, Andrea Occhipinti, Alberto Malanchino e Caterina Caselli. Read the full article
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awardseasonblog · 5 years ago
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Vincitore del Nastro d'Argento 2017 come miglior regista esordiente #AndreaDeSica firma con l'opera prima #Ifiglidellanotte un racconto di formazione nella sua naturale trasformazione: dalla difficile capacità di adattamento al timore reverenziale verso la scoperta. La maggior età è un traguardo che si raggiunge con un incantevole immaturità. Imprevedibile ma sempre onesto il suo esordio, questa sera su #rai5 https://www.instagram.com/p/B2L-touCoui/?igshid=wvy99tkm9goy
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