#Narayama bushi-ko
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" In altri tempi non erano molte le donne che arrivavano a passare una vecchiaia serena. Le condizioni di vita erano difficili e la durata molto inferiore a quella attuale. Quando le bocche da sfamare erano tante per il capofamiglia e le risorse minime, pare ci fosse l’usanza di abbandonare le vecchie che avevano superato i settant’anni a morire sulla montagna. Era al figlio maggiore che toccava l’ingrato compito di caricarsi la madre sulla schiena e portarla fino a un luogo che gli indicava lei stessa. Questa spietatezza imposta dalla povertà in cui si trovava gran parte della popolazione non nasceva tuttavia da indifferenza nei confronti degli anziani, al contrario: il numero di poemi, opere letterarie e teatrali che si ispirano a questo tema sta a testimoniare quale profonda ferita il crudele sacrificio abbia inferto ai singoli individui e alle comunità, al punto che il dolore antico continua a turbare l’immaginario collettivo (di quest’argomento tratta ancora il racconto Obasute, di Inoue Yasushi, del ’55, e il film Narayama Bushi-ko, di Imamura Shohei, vincitore al festival di Cannes del 1983). In realtà la società giapponese, ancor oggi profondamente confuciana, tiene le persone anziane, uomini e donne, in gran rispetto, e attualmente nel mondo industrializzato è forse quella che garantisce loro la condizione meno triste. Potendo, le famiglie evitano di confinare i vecchi genitori negli ospizi, o di lasciarli in solitudine, per affetto, senso del dovere, riconoscenza. E anche per timore delle critiche. Il calendario include un giorno festivo, il 15 settembre, dedicato al «Rispetto verso le Persone Anziane».
Ad esse ci si rivolge sempre in tono deferente, e quando le loro condizioni fisiche e mentali si deteriorano la gente fa prova di grande pazienza e indulgenza nei loro riguardi (ricordo che in una famiglia del quartiere a nord di Osaka dove abitavo la nonna ultraottantenne, affetta da Alzhaimer, soleva andare al supermercato, riempire il carrello e tornare direttamente a casa senza passare dalla cassa. Ogni volta il direttore del supermercato avvisava la nuora, che al ritorno della suocera prendeva il carrello e senza farsi vedere da lei lo riportava indietro così com’era. Nessuna denuncia, nessuno scandalo). Eppure la senescenza della popolazione sta diventando anche in Giappone un problema allarmante, che rischia di mettere a dura prova la tradizionale tolleranza nei confronti degli anziani. "
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, Giulio Einaudi, 2004. [Libro elettronico]
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Shohei Imamura - entretiens et témoignages
Shohei Imamura – entretiens et témoignages
Première monographie en dehors du Japon consacrée à Shohei Imamura, célébré en Europe par deux palmes d’or du Festival International du Film de Cannes, pour La Ballade de Narayama (Narayama bushi-ko) et L’Anguille (Inagi), ce livre d’entretiens avec le cinéaste et de témoignages de ses comédiens et collaborateurs, entend mettre en lumière un des grands cinéastes japonais contemporains. De sa…
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🎬 LA BALADA DE NARAYAMA
(Narayama bushi-ko, Japón 🇯🇵, 1983)
Dir. Keisuke Kinoshita.
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Sumiko Sakamoto in "Narayama bushi-ko"
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