#Michele Rabbia
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Teresa Spanò 2 Gennaio
Giulia Donato 4 Gennaio
Martina Scialdone 13 Gennaio
Oriana Brunelli 14 Gennaio
Teresa Di Tondo 15 Gennaio
Alina Cristina Cozac 22 Gennaio
Giuseppina Faiella 28 Gennaio
Yana Malayko 1 Febbraio
Margherita Margani 4 Febbraio
Antonia Vacchelli 6 Febbraio
Melina Marino 11 Febbraio
Santa Castorina 11 Febbraio
Cesina Bambina Damiani 12 Febbraio
Rosina Rossi 16 Febbraio
Chiara Carta 18 Febbraio
Sigrid Grober 19 Febbraio
Maria Luisa Sassoli 23 Febbraio
Giuseppina Traini 25 Febbraio
Caterina Martucci 1 Marzo
Rosalba Dell’Albani 4 Marzo
Iolanda Pierazzo 6 Marzo
Iulia Astafieya 7 Marzo
Rossella Maggi 8 Marzo
Petronilla De Santis 9 Marzo
Rubina Kousar 9 Marzo
Maria Febronia Buttò 10 Marzo
Pinuccia Contin 16 Marzo
Francesca Giornelli 28 Marzo
Agnese Oliva 29 Marzo
Zenepe Uruci 30 Marzo
Carla Pasqua 31 Marzo
Alessandra Vicentini 31 Marzo
Sara Ruschi 13 Aprile
Brunetta Ridolf 13 Aprile
Rosa Gigante 18 Aprile
Anila Ruci 19 Aprile
Stefania Rota 21 Aprile
Barbara Capovani 23 Aprile
Wilma Vezzaro 25 Aprile
Antonella Lopardo 2 Maggio
Rosanna Trento 3 Maggio
Danjela Neza 6 Maggio
Jessica Malaj 7 Maggio
Anica Panfile 21 Maggio
Yirel Natividad Peña Santana 27 Maggio
Ottavina Maestripieri 1 Giugno
Giulia Tramontano 1 Giugno
Pierpaola Romano 1 Giugno
Giuseppina De Francesco 8 Giugno
Maria Brigida Pesacane 8 Giugno
Floriana Floris 9 Giugno
Cettina De Bormida 10 Giugno
Rosa Moscatiello 12 Giugno
Svetlana Ghenciu 19 Giugno
Margherita Ceschin 24 Giugno
Laura Pin 28 Giugno
Maria Michelle Causo 28 Giugno
Ilenia Bonanno 6 Luglio
Benita Gasparini 19 Luglio
Mariella Marino 20 Luglio
Norma 22 Luglio
Vera Maria Icardi 24 Luglio
Marina Luzi 25 Luglio
Angela Gioiello 28 Luglio
Mara Fait 28 Luglio
Sofia Castelli 29 Luglio
Iris Setti 6 Agosto
Maria Costantini 9 Agosto
Celine Frei Matzohl 13 Agosto
Anna Scala 17 Agosto
Vera Schiopu 19 Agosto
Francesca Renata Marasco 28 Agosto
Rossella Nappini 4 Settembre
Marisa Leo 6 Settembre
Nerina Fontana 16 Settembre
Cosima D’Amato 20 Settembre
Maria Rosa Troisi 20 Settembre
Rosaria Di Marino 20 Settembre
Liliana Cojita 21 Settembre
Manuela Bittante 25 Settembre
Anna Elisa Fontana 25 Settembre
Carla Schiffo 27 Settembre
Monica Berta 27 Settembre
Klodiana Vefa 28 Settembre
Egidia Barberio 30 Settembre
Anna Malmusi 1 Ottobre
Piera Paganelli 4 Ottobre
Eleonora Moruzzi 5 Ottobre
Silvana Aru 13 Ottobre
Concetta Marruocco 14 Ottobre
Marta Di Nardo 20 Ottobre
Antonella Iaccarino 21 Ottobre
Giuseppina Lamarina 24 Ottobre
Pinuccia Anselmino 25 Ottobre
Annalisa D’Auria 28 Ottobre
Etleva Kanolija 29 Ottobre
Michele Faiers Dawn 1 Novembre
Patrizia Vella Lombardi 14 Novembre
Francesca Romeo 18 Novembre
Giulia Cecchetin 18 Novembre
Non ho neanche più lacrime da versare, solamente tanta rabbia, fino a quando dovremo sopportare tutto ciò?
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Non dovrebbe così sorprenderci se chi ha un rapporto difficile con la rabbia possa andare incontro più facilmente ad alcune condizioni patologiche. Ne possono risentire prevedibilmente il sistema cardiovascolare, con il rischio di attacchi cardiaci, e nervoso, ma anche l’intestino, con fenomeni che spaziano dai crampi alla diarrea: «il tratto gastrointestinale è costituito da tessuto muscolare ed è attraversato da nervi. Quindi quando abbiamo reazioni dall’alto tasso di adrenalina, lo stomaco e l’intestino vanno incontro a ipermobilità», ha spiegato il dottor Orli Etingin al New York Times.
Dall'articolo "Rabbia repressa e/o rabbia esplosiva, cosa può fare al nostro corpo (e alla nostra salute)" di Michele Razzetti
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“Ero veramente un bambino difficile. Non è che non capissi le cose o facessi fatica ad apprendere. Era semplicemente che non riuscivo a star fermo più di cinque minuti… che più o meno era il mio massimo periodo di concentrazione. Finivo quasi sempre per essere espulso dalla classe. Fu lì che, dopo avermi visto quattro o cinque volte in corridoio, Mister Pigden si prese cura di me. M'insegnò tutto lui. Non solo la didattica, ma anche a controllarmi, a canalizzare la rabbia e a contare fino a dieci prima d’esplodere come facevo di solito. Io non lo so perché mi scelse, ma lo fece. Mi diede delle responsabilità. Ero io a dover raccogliere i registri degli insegnanti, io a controllare che tutti bevessero la loro razione di latte. Era davvero bello, semplicemente mi sentivo importante. Mi ha fatto capire che potevo servire a qualcosa. Era l’uomo più grande del mondo. Amo quell’uomo.”
Cresciuto senza padre e frequentemente abusato dal patrigno violento, Ian Wright (uno dei più grandi bomber della storia dell’Arsenal) descrive così il suo rapporto col maestro Sidney Pigden, l’uomo che in qualche modo ne mutò la vita. I due si rincontreranno solo nel 2005 e alla vista del vecchio maestro, Ian scoppierà a piangere, incredulo: “Non posso crederci… mi avevano detto che era morto”. Lo sguardo svagato e smargiasso che cambia d’improvviso espressione, gli occhi che cercano disperata conferma, la sacra deferenza nel togliersi il cappello e, su tutto, la voce dolce e gentile del vecchio maestro che sembra provvedere ancora a quel bambino, al suo cuore smarrito, fissandolo intensamente come a dirgli: “Va tutto bene, sono qui e sono fiero di te”. Avrò guardato questo video centinaia di volte, di continuo, e ogni volta penso QUESTO, insegnare è questa cosa qui e non riesco a trattenere le lacrime, perché chissà se un giorno Rayan riuscirà a costruire il robot che ha in testa e ad aprire un negozio di elettronica, se Mirko diventerà papa Michele I, come tanto sogna, o Jacopo farà il calciatore, e incontrandoli, ormai anziano, si fermeranno a salutarmi, mi vedranno, ricorderanno tutto e allora saprò d’avergli lasciato qualcosa, una briciola di vita nel taschino, saprò d’esser stato un buon insegnante e non solo un freddo businessman, pronto a lucrare su asineria e ignoranza per vile tornaconto, ogni bambino una fattura. Non so se sarei in grado di fare ciò che ha fatto Mr. Pigden con Ian Wright, in un mondo, il mio mondo, in cui le mele marce si sostituiscono al primo morso, perché troppo dispendiose. Chissà se sono ancora capace d’insegnargli qualcosa di buono. Chissà cosa ricorderanno un giorno del loro folle tonto maestro.
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"Basta vedere il sussiego sprezzante, o la rabbia scomposta, con cui gli italiani iperscolarizzati di oggi accolgono un dubbio, una critica o anche solo una battuta sui loro idoli culturali, per capire che il nostro clerico-fascismo è endemico. I nostri intellettuali riescono a trasformare qualunque figura, perfino la più ironica o kantiana o disperata, in un’arma di terrorismo inquisitoriale e in un dittatore a cui inchinarsi. Filtrato da loro, Calvino è Mussolini. Gadda è Mussolini. Primo Levi è Mussolini. Foucault è Mussolini. Said è Mussolini. Joyce è Mussolini. Beckett è Mussolini. Rodari è Mussolini. Bourdieu è Mussolini. Agamben è Mussolini. Francesco Orlando è Mussolini. Montale è Mussolini. Lacan è Mussolini. Barthes è Mussolini. Manganelli è Mussolini. Kafka è Mussolini. Derrida è Mussolini. Magrelli è Mussolini. Frasca è Mussolini. Murgia è Mussolini. Simone de Beauvoir è Mussolini. Michele Mari è Mussolini. Borges è Mussolini. Gramsci è Mussolini. Fortini è Mussolini. Gianni Celati è Mussolini. Furio Jesi è Mussolini. Tutti “hanno sempre ragione”, naturalmente, finché non cambiano i paradigmi egemoni: allora, all’improvviso, gli stessi intellettuali scappano vilmente a Brindisi."
Matteo Marchesini
(Per me si tratta sempre della pigrizia intellettuale di fronte alla fede: quella di chi crede che esista solo quella religiosa, di chi pensa che superarla sia non credere più al peccato originale o alla resurrezione. Se quella tesi non è un' ipotesi da verificare, perché in realtà è il tuo cuore e la tua famiglia, è ovvio che hai sempre in mano la pistola. Se vuoi credere va bene tutto, gli illuministi francesi, i Primo Levi, le squadre di calcio, i divi televisivi o digitali o dell' industria culturale. Allora, se proprio, era meglio Gesù.)
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BALLETTI E MENZOGNE
All’inizio era solo imbarazzo. Poi un certo disagio. Poi un forte fastidio. Ora soltanto rabbia. Rabbia per un sindaco che ci mette un attimo a pubblicare sui social foto, indirizzo e nome delle attività gestite da stranieri che si vanta di aver fatto chiudere, ma impiega 5 ore per farsi vivo durante la seconda alluvione su Forlì. E lo fa chiedendo a chi è stato colpito nel 2023 di salire ai piani alti, senza specificare le zone della città sicure o non sicure, e congedandosi con un agghiacciante “Buona serata!” L’anno scorso, nel momento peggiore, quando avrebbe dovuto rassicurare tutti, chiuse con un bel “È la fine del mondo!” Quest’anno è più cauto, dice che l’evento di questa notte era INASPETTATO. Ci rendiamo conto? L’ulteriore conferma di non aver mai ascoltato chi un anno fa ha perso tutto, evidenzia l’incompetenza amministrativa che avvolge Forlì da anni. Ma non c’è più spazio per imbarazzo, pena o vergogna. Soltanto rabbia e disgusto. Bisognerà attendere l"ennesima alluvione per aprire gli occhi? O basteranno altre due statue di bronzo per tornare a dormire? Di una cosa sono certo, facciamo rete e aiutiamoci tra noi, i pagliacci lasciamoli al loro circo di balletti e menzogne.
[foto di Michele Lapini photography ]
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BigMama
Non ricordo un solo giorno della mia adolescenza in cui non sono stata bullizzata da qualcuno. E non solo verbalmente. Atteggiamenti che rimbombavano nella mia testa spingendomi a rispondere all’odio con odio. E odiando innanzitutto me stessa, perché avevo iniziato a giudicarmi in base al giudizio degli altri. C’è voluto del tempo per capire che, se ti ami poco, pure gli altri ti ameranno poco.
BigMama, rapper italiana, una delle voci del genere più interessanti con un flow tagliente che tocca temi importanti e dolorosi. Il suo è un processo dirompente per cercare di sensibilizzare un mondo assuefatto dall’odio che ha sperimentato sulla sua pelle per tutta la sua esistenza.
Il suo vero nome è Marianna Mammone ed è nata a San Michele di Serino, in provincia di Avellino, il 10 marzo 2000. Ha iniziato a scrivere canzoni a tredici anni, la musica è stata la sua forza e il sogno che ha deciso, con tenacia, di realizzare.
La voglia di uscire dalla provincia e prendere in mano il suo destino l’ha portata a trasferirsi a Milano dove ha potuto ampliare i suoi orizzonti, prendere contatti nell’ambiente musicale e iniziato a pubblicare vari freestyle.
Nel 2022 è uscito il suo primo EP intitolato Next Big Thing e ha cantato sul palco del Concertone del Primo Maggio di Roma conquistando il pubblico con un intenso discorso sulla body positivity.
Discriminazione, omofobia, bullismo, sono centrali nei suoi testi così come nei discorsi pubblici, non ha filtri quando viene chiamata in causa su politica e cambiamento sociale.
Al Festival di Sanremo 2023 ha duettato con Elodie e si è fatta conoscere al grande pubblico. Nell’edizione del 2024 sarà, per la prima volta, in concorso con il brano La rabbia non ti basta. Anche l’annuncio ufficiale della sua presenza all’Ariston si è portato dietro una valanga di odio sui social e da parte di certa stampa che la accusa di fare la vittima per farsi strada nel mondo dello spettacolo.
Soltanto lei sa quanto sia difficile riuscire a camminare nel mondo, quanti rospi si è trovata a ingoiare e sassi da scansare (nel senso vero del termine), gli ostacoli che ha dovuto sormontare, tra cui un tumore al sangue, oltre ad abusi e porte in faccia.
È una giovane donna potente e consapevole di se stessa e dei messaggi che porta avanti, che ha un grande talento e determinazione e va avanti con la sua verità e la grinta di chi non vuole essere una vittima, ma padrona della sua vita e delle sue scelte.
Sono donna, grassa, rapper e queer: le ho tutte, dichiara con ironia e fierezza.
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Quando si fa buio
Mi ritrovo nello stesso posto in cui non sono
dove il solo pensarmi si fa luogo.
Mi riparo all’ombra di un volto
quando la notte mi fulmina
e mi spezza le ossa con i suoi silenzi.
Non sarà facile riposare
adesso che è tardi anche
per le favole.
Qualcuno prima o poi
verrà a cercarmi
non vedendomi tornare,
domanderà alle solitudini
se mi hanno visto passare.
Non è giusto lasciare agli occhi
l’onere delle tenebre
il peso dei giorni che non viviamo.
La rabbia, la cura, la resa
non sono strade che si perdono.
Il sangue si fa vecchio
non fiorisce più nelle carni
il cielo lentamente mi piega.
Ora sono finalmente
tutto ciò che sembro
il tempo, le costellazioni
lo stato di grazia di una foglia
in balia del vento
( Michele Gentile )
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Aendriu feat. Modena City Ramblers: "La ballata del ratto" è il nuovo video
Aendriu, chitarrista dei Punkreas, torna con un nuovo singolo estratto dall’album La Rabbia che ho dentro, pubblicato a marzo 2024. Il brano, intitolato La Ballata del Ratto, è accompagnato da un video diretto da Michele Putortì per Kinoki Media, e vede la partecipazione straordinaria di alcuni membri dei Modena City Ramblers: Francesco “Fry” Moneti al violino, Leonardo Sgavetti all’Hammond,…
#aendriu#emergenti#genere musicale#la ballata del ratto#modena city ramblers#musica indipendente#trakoftheday#video#youtube
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Venerdì 31 maggio 2024
Ho la continua sensazione che le persone mi ascoltano poco: mia madre mi parla sopra, mi interrompe, non mi lascia finire, mi sopraffa con i suoi acuti; mio padre è continuamente distratto, o con capisce, o si dimentica, alla fine devo ridire le cose, che comunque capisce come vuole lui; Corrado mi risponde o con le sue battute di spirito o parla di lui o mi risponde cose che mi fanno capire che non mi ha capito o con sue esperienze; Michele mi propone episodi della sua vita; Eleonora interpreta tutto attraverso il suo potente filtro positivo e motivazionale; Nannina che non dice mai nulla. Una cosa in comune: nessuno mi pone delle domande. Non sono ascoltato e la parola resta compressa dentro, premuta in fondo e sento la sua pressione sulla pelle. Le tempie mi palpitano e il respiro di fa corto e pieno di rabbia.
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Il Nardò si scioglie sotto i colpi del Matera
NARDÒ - MATERA 0-4
NARDO' (3-5-2): De Luca; Delvino (77' Munoz), Davì, Calderoni; De Crescenzo (53' Montagna), Correnti, Vrdoljak, Ziello (46' Gatto), Ciracì (67' Milli); D'Anna, Maletic.
A disp: Herceg, Gianfreda, Orlando, Piazza, Gassama. Coach: Fabio De Sanzo
MATERA (4-3-3): Brahja, Pirola, Cipolletta, Russo, Bello (87' Carbone;, Ledesma (71' Incerti), Sicurella, Casiello; Burzio (68' Infantino), Citro (77' Muscas), Napolitano (77' Cirio).
A disp: Carotenuto, Sirimarco, Iaccarino, Spinelli. Coach: Totò Ciullo
Arbitro: Antonio Pio Pascuccio di Ariano Irpino
Assistenti: Mario Cammarota di Nola, Michele Freda di avellino
Reti: 23′ Citro, 49′ Napolitano, 58' Russo (M), 75' Casiello
Espulso Maletic al 40'
Ammoniti: Correnti (N), Ciracì (N), Calderoni (N), Cipolletta (M), Napolitano (M), Ledesma (M), Cirio (M).
Il Nardò ci ricasca e davanti al proprio pubblico inforca un’altra prestazione disarmante. Ha retto circa 20′ la resistenza di un Nardò apparso fin dalle prime battute in difficoltà nell’arginare le iniziative di un Matera più reattivo e intraprendente ma soprattutto tecnicamente superiore. Anche questa domenica la cronaca deve sostanzialmente limitarsi ai goal degli ospiti dato che il Nardò nell’arco dei 90′ non ha mai impensierito il portiere Brahia se non con un tiro di Maletic alla mezzora pochi minuti prima della sua ingenua espulsione.
Il Matera, dopo una fase di possesso palla prolungato e qualche sortita sulle fasce, va in goal al 23′ con un lancio calibrato di Sicurella per Citro, lesto ad anticipare De Luca in uscita e a depositare in rete. Il Toro schiuma rabbia anche perchè poco prima del goal un evidente fallo di mano di Bello in area materana non era stato sanzionato.
Alla mezzora una pregevole girata in porta di Maletic veniva neutralizzata da Brahja ma appena 10′ dopo Maletic decide di chiudere il match colpendo a gioco fermo Russo. Espulsione e Nardò sotto di un goal e in inferiorità numerica. Il Matera approfitta del vistoso sbandamento dei granata e prima con Napolitano sfiora il goal al 45′ e poi trova il raddoppio con lo stesso Napolitano abile a ribadire in rete un prezioso assist di Burzio allo scadere del tempo.
Nella ripresa De Sanzo prova a rianimare i granata inserendo Gatto al posto di Ziello e Herceg in porta per l’incerto De Luca ma la partita è segnata. Al 60′ altro pallone spiovente in area, Pirola fa da torre per Russo che insacca da due passi: 0-3.
Il Nardò continua a scomporsi e a rischiare l’imbarcata. Burzio tutto solo davanti ad Herceg spedisce fuori mentre chiude il tabellino al 75′ Casiello rubando palla ad un imbambolato Delvino e filando verso la porta indisturbato deposita lo 0-4 finale.
Per De Sanzo le prime riflessioni tattiche e sulla consistenza della squadra granata. Per Ciullo prospettive di alta classifica con una squadra tecnicamente ben strutturata.
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Michelle Volpe morta nell'incidente in Smart, la mamma Anna Boscaglia denunciata: teneva in braccio la figlia nello schianto La scarcerazione un giorno prima, la festa con la compagna e le due figlie e l'incidente nel quale Michelle Volpe ha perso la vita. Una dinamica assurda quella che ha portato alla tragedia di Giugliano. Francesco D'Alterio, 47 anni, guidava senza patente un'auto non assicurata: è tornato subito in carcere con l'accusa di omicidio stradale. Stessa sorte potrebbe subire la madre della vittima, Anna Boscaglia di 37 anni, che viaggiava senza cintura di sicurezza e che sarebbe colpevole di non aver vigilato sulle figlie. È stata denunciata in stato di libertà per omicidio stradale. La Smart che si è ribaltata domenica, è omologata per due ma portava quattro persone. La piccola di 8 anni rimasta uccisa sul colpo viaggiava in braccio alla madre, mentre la sorellina stava nel cofano. Lei è ricoverata con fratture multiple, ma dovrebbe riuscire a cavarsela. La mamma denunciata La madre della bimba di 8 anni che ieri è morta nell'incidente stradale a Giugliano in Campania, dopo che l'auto sulla quale era a bordo si è ribaltata, è stata denunciata in stato di libertà per omicidio stradale. Ieri, per la morte della piccola, era stato arrestato il compagno della donna che era alla guida dell'auto senza patente. La bimba, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era in braccio alla mamma, sedute entrambe al lato passeggeri. A bordo della Smart Fortwo c'erano quattro persone: il conducente, la compagna, la bimba di 8 anni e la sorella di 16 anni stipata nel piccolo vano posteriore dell'auto. L'incidente a Giugliano L'auto dove si trovava la bambina si è ribaltata, poco dopo le 5 di mattina, a Giugliano in Campania, lungo la via Domitiana, all'altezza del numero 99. I carabinieri, intervenuti sul posto, fin da subito hanno riscontrato una serie di anomalie. A cominciare dal numero delle persone a bordo della Smart Fortwo: ben quattro, una mamma e le sue bimbe di 8 e 16 anni, ed al volante il compagno della donna. Chi guidava - Francesco D'Alterio, di 47 anni - non aveva la patente e la vettura non era nemmeno assicurata. Non solo. Dagli accertamenti svolti è risultato che l'uomo aveva finito di scontare il giorno precedente, in detenzione domiciliare, una condanna per furto. I quattro erano letteralmente stipati nella minuscola Smart. La bimba di 8 anni era in braccio alla mamma, entrambe sedute sul lato passeggero e nel piccolo bagagliaio, la parte posteriore dell'auto, c'era la ragazza di 16 anni. A non avere scampo è stata la più piccola dei passeggeri, morta nell'impatto. L'altra ragazzina di 16 anni è stata trasportata all'ospedale a Pozzuoli per probabili fratture. La madre delle bimbe è in osservazione in ospedale mentre il conducente ha avuto solo qualche escoriazione. I carabinieri della stazione di Varcaturo e quelli del Radiomobile di Giugliano - che stanno cercando di capire cosa ha potuto determinare il ribaltamento dell'auto, analizzando anche le ore precedenti all'impatto - hanno sottoposto l'uomo all'alcol test. Poi D'Alterio è stato arrestato per omicidio stradale. «C'è rabbia e dolore per l'ennesima tragedia, frutto di una serie di leggerezze alla guida e di gravi irresponsabilità, che con tutta probabilità poteva essere evitata», dice Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, per il quale «il nuovo Codice della Strada contribuirà a fermare questa strage sulle nostre strade». Una tragedia, sottolinea Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, frutto di una «cultura malata che se ne frega della sicurezza stradale». E, a riprova, il deputato pubblica sui suoi social una rassegna di video che documentano svariati comportamenti sconsiderati, compreso quello di un uomo che guida la moto con un bambino disteso sul serbatoio, «ovviamente senza casco e senza qualsiasi tipo di protezione, tra le strade di Monteruscello», una frazione di Pozzuoli. Le vittime della strada in questo fine settimana Al di là delle condotte di guida, quel che è certo e che anche questo fine settimana è stato caratterizzato da un pesante bilancio di vittime sulle strade. Non solo della Campania (dove venerdì, in un incidente sull'A2 del Mediterraneo, ha perso la vita una bambina di sette anni), ma in tutta Italia. Molto spesso a perdere la vita sono giovani. Come nel Ragusano, dove ieri sera un'automobile si è scontrata con un monopattino lungo la strada provinciale che collega Scoglitti a Gela. Nell'impatto frontale sono morti due giovani tunisini di 22 e 25 anni. Ad investirli un ventitreenne di Gela, operaio in una fabbrica. Ed ancora, un giovane di 22 anni, residente in provincia di Reggio Emilia, è morto nelle prime ore della mattina, in un incidente avvenuto sulla via Emilia a San Prospero (Parma). La sua auto di grossa cilindrata, è finita a forte velocità sul marciapiede e si è schiantata contro un semaforo. Ieri, invece, un altro giovane di 22 anni ha perso la vita a Rimini, finendo fuori strada con una Bmw presa a noleggio. Stamani a Viareggio, in provincia di Lucca, una donna di 46 anni è stata travolta ed uccisa da un'auto condotta da un 28enne che non avrebbe rispettato lo stop. L'automobilista è risultato positivo all'alcotest.
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Caro Michele,
le mattine a Bologna io sapevo che quello era il mio posto. Molto lontano dalla vita che mi volevano far passare per “mia”. Lontano dal male sofferto, dalla rabbia profonda che da ragazzina ho provato e che da adulta ancora non mi dà pace. Mi sembra di non trovare conforto in niente. Me ne sono andata con le mie forze, ho combattuto con le mie forze. Se non fosse per la consapevolezza che tu ci sei, io avrei solo me stessa.
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Strage Suviana: Cgil Bologna, questi sono morti di appalto
“Questi sono morti di appalto”. Così Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, nel corso dello sciopero generale per dire basta alle morti sul lavoro dopo la strage della centrale di Bargi. “È il giorno della rabbia perché dopo lo sgomento penso che sia assurdo e inaccettabile, indegno di un Paese civile anche il comunicato e la conferenza stampa di ieri di Enel Green…
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Korishanti - Terra
Il terzo singolo estratto dall’album del gruppo torinese
La rabbia per una terra maltrattata in una canzone in dialetto napoletano. “Terra” è il terzo singolo estratto da “Il sogno di Greta e altre storie…”, il secondo disco dei Korishanti (Kori da cuori in dialetto siciliano, Shanti ovvero pace in hindi = cuori in pace), lavoro nato durante la pandemia e che soltanto ora trova una dimensione fisica. Formazione torinese capeggiata dallo storico fondatore Cico Moreno e dalle sonorità indiane del sitar di Michele Campanella, suono che incontra il futuro ma anche antiche tradizioni grazie a soluzioni che abbracciano pop e world music. Il disco pone al centro l’uomo e il suo rapporto con la terra, luce sull'indifferenza e l'egoismo messi alla gogna come accade qui, in questo brano dai sapori mediterranei. «La terra urla inascoltata, siamo soli e malati. Un'istantanea della attuale condizione umana». Korishanti
I Korishanti sono: Cico Moreno - voce, chitarra acustica e guitar synth Michele Campanella - sitar Fabrizio Florio- chitarra elettrica Pier Paolo Prospero - basso elettrico Manuele Zanni - batteria Paola Scelfo - voce e cori, flauto.
Dicono del disco:
«Il sogno di Greta e altre storie… è un disco vellutato, morbido, dentro cui si respirano spiragli di quel prog antico, favolistico e onirico. Ma che è sempre frutto di una narrazione attuale, socialmente utile… oserei dire politico, in senso romantico s'intenda». Raropiù
«Speranza, resistenza, resilienza anche per alcuni aspetti. Il pop d’autore si mescola di mondo e di multi-etnia, di radici diverse… di quel gusto indiano che arriva dal sitar dello storico membro Cico. Con lui oggi i Korishanti portano a casa la stampa di un disco nato durante la pandemia». MeiWeb
«Disco di spiritualità ma anche di primigenia radice visto che oltre all’italiano i Korishanti sfoggiano il dialetto siciliano e quello napoletano. Che in fondo non sono solo terre di confine, ma anche terre di contaminazione, di conquiste e di battaglie». EXTRA! Music Magazine
«Canzone d’autore pregiata, riflessiva, evocativa, canzone dentro cui non solo la parola ma anche il suono ha la sua importanza. I Korishanti mi regalano evasione ma anche un punto fermo da cui vedere l'intero mondo attorno…». Bravo On Line
«“Il sogno di Greta e altre storie…” è un lavoro che dimostra la maturità e l’originalità dei Korishanti. Ogni traccia offre un’esperienza musicale unica, arricchita dalla fusione di stili, linguaggi e messaggi significativi. La band torinese ha saputo creare un album coinvolgente e autentico, che risuona con una forza ed una passione che è difficile da trovare in molti lavori musicali odierni. I Korishanti hanno creato un’opera di grande rilevanza artistica e sociale, che si fa portavoce di importanti tematiche contemporanee. La musica diventa uno strumento di condivisione, comunicazione e cambiamento». Fuori la Scatola
Il progetto Korishanti (Kori da cuori in dialetto siciliano, Shanti ovvero pace in hindi = cuori in pace) nasce originariamente come trio strumentale nel 2009 a Torino, da un’idea del sitarista Michele Campanella e del cantautore Franco Rapillo in arte Cico Moreno, amici di lunga data. Nel tempo i due iniziano a lavorare sui testi approdando alla forma canzone ed arrivando ad aumentare l’organico per proporre un set elettrico. L’idea è quella di abbinare testi impegnati ad una musica che mescoli suoni, culture e generazioni diverse. Il risultato è un caleidoscopio di suoni e colori originalissimo. Nel 2018 arrivano in finale al concorso “Emergenza Festival Piemonte” a Torino. Nel 2019 esce il loro primo EP "Voleremo". Dal mediterraneo all'Oriente” autoprodotto ed edito da Zara Edizioni. Nell’inverno dello stesso anno poi arrivano in finale al concorso “Tour Music Fest” a Roma, tra circa 500 partecipanti. Nel 2021 esce il video "Il sogno di Greta" con la partecipazione di Luciana Littizzetto. Nell'autunno 2021 vincono il premio “Friday's The Future” per il video "Il sogno di Greta" al MEI 2021 a Faenza e partecipano alla Milano Music Week invitati da AFI. Nel 2022 pubblicano il loro secondo disco di inediti in studio "Il sogno di Greta e altre storie…”, album che solo oggi troverà finalmente una dimensione fisica. L’estate 2023 per i Korishanti significa anche un nuovo estratto dal disco dal titolo “Fiori dal fango”. L’autunno si apre con l’uscita del terzo singolo estratto: in radio dal 21 settembre c’è “Terra”.
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MODULO ARTI | MASTER STUDI E POLITICHE DI GENERE 2023 unruly bodies / corpi insorgenti — coreografie politiche
dal 13 al 17 settembre, coordinato da Ilenia Caleo e Maddalena Fragnito
Quali sono, di cosa parlano i corpi che insorgono oggi? Gli ultimi anni sono caratterizzati da una dinamica intermittente di presenza di corpi insorgenti nello spazio pubblico, con intensità estreme – dalle insurrezioni e le rivolte attorno al 2019 alla scomparsa dei corpi durante il Covid e insieme l’emersione di lotte/presa di parola di soggetti altrimenti invisibilizzati (lavorat* logistica, cura, badanti, riders…), e di nuovo alle insorgenze dell’ultimo anno. Quali nuove pratiche, linguaggi e strategie possiamo mappare osservando questi corpi nello spazio pubblico? Quali gesti sono emersi? Come corpo e azione si fanno discorso? Cosa comporta mettere politicamente in scena i corpi?
Metodologia: abbiamo proposto alle* docenti che interverranno una piccola pratica: portare un catalogo di immagini e partire da quelle, per costruire insieme un catalogo comune, delle sequenze.
PROGRAMMA Giornata 1 – Mercoledì 13 settembre 2023 @Pelanda Teatro 2 ore 14:30 > 17:00 Ilenia Caleo + Maddalena Fragnito
Federica Castelli | Ricercatrice in Filosofia Politica presso l’Università Roma Tre. Si occupa di femminismi, città, studi urbani. È autrice di Corpi in Rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica (Mimesis, Milano 2015), Lo spazio pubblico (Ediesse 2019), Comunarde. Storie di donne sulle barricate (Armillaria 2021) e Bruci la città. Generi, transfemminismi e spazio urbano (con G. Bonu Rosenkranz e S. Olcuire, 2023).
Giornata 2 — Giovedì 14 settembre @Pelanda Teatro 2 ore 14:30 > 17:00 Maria Edgarda Marcucci | Scrittrice, traduttrice, attivista. Dal 2011 è attiva in diversi movimenti sociali; tra il 2017 e il 2018 si è unita alle Ypj, unità combattenti femminili fondate nel 2013 in Rojava (Kurdistan). Ha pubblicato Rabbia proteggimi (Rizzoli).
Judith Revel (da confermare) | Professoressa di Filosofia contemporanea e membro del laboratorio di ricerca Sophiapol presso l’Université Paris Ouest Nanterre La Défense. Membro del comitato scientifico del Centre Michel Foucault e dell’Institut mémoires de l’édition contemporaine, in italiano ha pubblicato: Foucault, le parole e i poteri. Dalla trasgressione letteraria alla resistenza politica (Roma 1996); Michel Foucault. Un’ontologia dell’attualità (Soveria Mannelli 2003); Fare moltitudine (Soveria Mannelli 2004).
Giornata 3 —- Venerdì 15 settembre 2023 @Carrozzerie NOT ore 14:30 > 17:00 Helena Silvestre | Scrittrice e studiosa afro-indigena nata nella periferia della regione metropolitana di San Paolo, militante delle lotte per la casa e il territorio. Ha fondato la Escuela feminista Abya Yala e la rivista Amazonas. Ha pubblicato Notas sobre a fome (Notas sobre el hambre), Cochichos de amor e outras alquimias (Susurros de amor y otras alquimias).
Giornata 4 —– Sabato 16 settembre 2023 @Teatro India Sala Oceano ore 10:00 > 13:00 Mackda Ghebremariam Tesfau’ | Dottoressa in Scinze sociali, docente a contratto presso Iuav Venezia, Stanford Florence e Fondazione UniverMantova. Fa parte del direttivo di Refugees Welcome, dell’associazione Razzismo Brutta Storia e resident curator presso Centrale Fies.
+ Esercizio / Un momento di laboratorio a gruppi, creare una sequenza di immagini, leggerle, dicarle collettivamente partendo da un archivio comune.
extra —– Domenica 17 settembre 2023 @Angelo Mai dalle ore 18:00 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀𝗮 𝗬𝗼𝘂𝘀𝗳𝗶 presenta il suo libro dialogando con 𝗜𝗹𝗲𝗻𝗶𝗮 𝗖𝗮𝗹𝗲𝗼 e 𝗠𝗮𝗱𝗱𝗮𝗹𝗲𝗻𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗴𝗻𝗶𝘁𝗼, in convergenza con il Modulo Arti del Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre. 𝙍𝙚𝙨𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙗𝙖𝙧𝙗𝙖𝙧𝙞. 𝙄 𝙨𝙚𝙡𝙫𝙖𝙜𝙜𝙞 𝙖𝙡𝙡’𝙖𝙨𝙨𝙖𝙡𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙞𝙢𝙥𝙚𝙧𝙤, 𝘋𝘦𝘳𝘪𝘷𝘦 𝘈𝘱𝘱𝘳𝘰𝘥𝘪, 2023
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° MODULO ESPANSO Un formato allargato del Modulo oltre la settimana intensiva di settembre, che si attiva tramite collaborazioni con altre realtà che mettono a fuoco la relazione arti / pratiche femministe / politica / lavoro culturale. Momenti di incontro con artist^, laboratori pratici, discussioni e conversazioni aperte prima di tutto all^ partecipanti del Master.
18/20 settembre 2023, Museo della Civiltà
LA COLLEZIONE IN TUMULTO – PRATICHE DI AUTOCOSCIENZA–– Workshop di Adelita Husni Bey a cura di LOCALES (Sara Alberani, Marta Federici) in collaborazione con Museo delle Civiltà (If Body 2023)
All’interno del programma If Body, LOCALES presenta il workshop La Collezione in Tumulto – Pratiche di Autocoscienza, guidato dall’artista Adelita Husni Bey, secondo episodio di un percorso avviato nel 2022 nel contesto del programma Hidden Histories a cura di LOCALES. In continuità con l’esperienza del laboratorio precedente – focalizzato su discussioni e visite alle collezioni di provenienza coloniale conservate presso il Museo delle Civiltà, e su una riflessione volta ad analizzare come il museo possa interrogare se stesso in relazione al suo patrimonio – questo secondo appuntamento apre alla domanda: cosa succederebbe se il museo praticasse forme di autocoscienza?
18 settembre 2023, ore 20:00 Incontro informale e cena di presentazione del gruppo
19, 20 settembre, ore 11:00–13:30 e 15:00–17:30 Workshop presso Museo delle Civiltà
3��novembre, luogo da definire
Segnali di avvertimento: immaginare tattiche di resistenza collettiva contro l’esaurimento –– Workshop a cura di Manual Labors
Il workshop fa parte di HALT! The Politics of Exhaustion and Extraction in the Contemporary Art Field, un progetto di ricerca che cerca di esplorare l’articolazione economica, psichica e culturale dell’esaurimento nel campo dell’arte contemporanea di Fabiola Fiocco.
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SPAZI @La Pelanda, Teatro 2 | Mattatoio, Piazza Orazio Giustiniani 4 (Testaccio) Roma >> Per arrivare: metro B / Piramide autobus da Termini: 75 / 170 tram 3
@Teatro India, Sala Oceano | Lungotevere Vittorio Gassman, 1, 00146 Roma RM – Entrata: ingresso artistx: via Luigi Pierantoni, 6 >> Per arrivare: fermata Piramide Metro B Stazione Ostiense (20 min. a piedi) / Stazione Trastevere (10 min. a piedi)
Carrozzerie NOT | Via Panfilo Castaldi 28, 00153 Roma
>> Per arrivare:
metro B / Piramide
autobus da Termini: H / 170
@Angelo Mai | Viale delle Terme di Caracalla, 55, 00153 Roma RM >> Per arrivare:
Metro più vicina: B, fermata Circo Massimo
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