#Michele Rabbia
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amavit · 1 year ago
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Teresa Spanò 2 Gennaio
Giulia Donato 4 Gennaio
Martina Scialdone 13 Gennaio
Oriana Brunelli 14 Gennaio
Teresa Di Tondo 15 Gennaio
Alina Cristina Cozac 22 Gennaio
Giuseppina Faiella 28 Gennaio
Yana Malayko 1 Febbraio
Margherita Margani 4 Febbraio
Antonia Vacchelli 6 Febbraio
Melina Marino 11 Febbraio
Santa Castorina 11 Febbraio
Cesina Bambina Damiani 12 Febbraio
Rosina Rossi 16 Febbraio
Chiara Carta 18 Febbraio
Sigrid Grober 19 Febbraio
Maria Luisa Sassoli 23 Febbraio
Giuseppina Traini 25 Febbraio
Caterina Martucci 1 Marzo
Rosalba Dell’Albani 4 Marzo
Iolanda Pierazzo 6 Marzo
Iulia Astafieya 7 Marzo
Rossella Maggi 8 Marzo
Petronilla De Santis 9 Marzo
Rubina Kousar 9 Marzo
Maria Febronia Buttò 10 Marzo
Pinuccia Contin 16 Marzo
Francesca Giornelli 28 Marzo
Agnese Oliva 29 Marzo
Zenepe Uruci 30 Marzo
Carla Pasqua 31 Marzo
Alessandra Vicentini 31 Marzo
Sara Ruschi 13 Aprile
Brunetta Ridolf 13 Aprile
Rosa Gigante 18 Aprile
Anila Ruci 19 Aprile
Stefania Rota 21 Aprile
Barbara Capovani 23 Aprile
Wilma Vezzaro 25 Aprile
Antonella Lopardo 2 Maggio
Rosanna Trento 3 Maggio
Danjela Neza 6 Maggio
Jessica Malaj 7 Maggio
Anica Panfile 21 Maggio
Yirel Natividad Peña Santana 27 Maggio
Ottavina Maestripieri 1 Giugno
Giulia Tramontano 1 Giugno
Pierpaola Romano 1 Giugno
Giuseppina De Francesco 8 Giugno
Maria Brigida Pesacane 8 Giugno
Floriana Floris 9 Giugno
Cettina De Bormida 10 Giugno
Rosa Moscatiello 12 Giugno
Svetlana Ghenciu 19 Giugno
Margherita Ceschin 24 Giugno
Laura Pin 28 Giugno
Maria Michelle Causo 28 Giugno
Ilenia Bonanno 6 Luglio
Benita Gasparini 19 Luglio
Mariella Marino 20 Luglio
Norma 22 Luglio
Vera Maria Icardi 24 Luglio
Marina Luzi 25 Luglio
Angela Gioiello 28 Luglio
Mara Fait 28 Luglio
Sofia Castelli 29 Luglio
Iris Setti 6 Agosto
Maria Costantini 9 Agosto
Celine Frei Matzohl 13 Agosto
Anna Scala 17 Agosto
Vera Schiopu 19 Agosto
Francesca Renata Marasco 28 Agosto
Rossella Nappini 4 Settembre
Marisa Leo 6 Settembre
Nerina Fontana 16 Settembre
Cosima D’Amato 20 Settembre
Maria Rosa Troisi 20 Settembre
Rosaria Di Marino 20 Settembre
Liliana Cojita 21 Settembre
Manuela Bittante 25 Settembre
Anna Elisa Fontana 25 Settembre
Carla Schiffo 27 Settembre
Monica Berta 27 Settembre
Klodiana Vefa 28 Settembre
Egidia Barberio 30 Settembre
Anna Malmusi 1 Ottobre
Piera Paganelli 4 Ottobre
Eleonora Moruzzi 5 Ottobre
Silvana Aru 13 Ottobre
Concetta Marruocco 14 Ottobre
Marta Di Nardo 20 Ottobre
Antonella Iaccarino 21 Ottobre
Giuseppina Lamarina 24 Ottobre
Pinuccia Anselmino 25 Ottobre
Annalisa D’Auria 28 Ottobre
Etleva Kanolija 29 Ottobre
Michele Faiers Dawn 1 Novembre
Patrizia Vella Lombardi 14 Novembre
Francesca Romeo 18 Novembre
Giulia Cecchetin 18 Novembre
Non ho neanche più lacrime da versare, solamente tanta rabbia, fino a quando dovremo sopportare tutto ciò?
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pollicinor · 9 months ago
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Non dovrebbe così sorprenderci se chi ha un rapporto difficile con la rabbia possa andare incontro più facilmente ad alcune condizioni patologiche. Ne possono risentire prevedibilmente il sistema cardiovascolare, con il rischio di attacchi cardiaci, e nervoso, ma anche l’intestino, con fenomeni che spaziano dai crampi alla diarrea: «il tratto gastrointestinale è costituito da tessuto muscolare ed è attraversato da nervi. Quindi quando abbiamo reazioni dall’alto tasso di adrenalina, lo stomaco e l’intestino vanno incontro a ipermobilità», ha spiegato il dottor Orli Etingin al New York Times.
Dall'articolo "Rabbia repressa e/o rabbia esplosiva, cosa può fare al nostro corpo (e alla nostra salute)" di Michele Razzetti
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papesatan · 1 year ago
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“Ero veramente un bambino difficile. Non è che non capissi le cose o facessi fatica ad apprendere. Era semplicemente che non riuscivo a star fermo più di cinque minuti… che più o meno era il mio massimo periodo di concentrazione. Finivo quasi sempre per essere espulso dalla classe. Fu lì che, dopo avermi visto quattro o cinque volte in corridoio, Mister Pigden si prese cura di me. M'insegnò tutto lui. Non solo la didattica, ma anche a controllarmi, a canalizzare la rabbia e a contare fino a dieci prima d’esplodere come facevo di solito. Io non lo so perché mi scelse, ma lo fece. Mi diede delle responsabilità. Ero io a dover raccogliere i registri degli insegnanti, io a controllare che tutti bevessero la loro razione di latte. Era davvero bello, semplicemente mi sentivo importante. Mi ha fatto capire che potevo servire a qualcosa. Era l’uomo più grande del mondo. Amo quell’uomo.”
Cresciuto senza padre e frequentemente abusato dal patrigno violento, Ian Wright (uno dei più grandi bomber della storia dell’Arsenal) descrive così il suo rapporto col maestro Sidney Pigden, l’uomo che in qualche modo ne mutò la vita. I due si rincontreranno solo nel 2005 e alla vista del vecchio maestro, Ian scoppierà a piangere, incredulo: “Non posso crederci… mi avevano detto che era morto”. Lo sguardo  svagato e smargiasso che cambia d’improvviso espressione, gli occhi che cercano disperata conferma, la sacra deferenza nel togliersi il cappello e, su tutto, la voce dolce e gentile del vecchio maestro che sembra provvedere ancora a quel bambino, al suo cuore smarrito, fissandolo intensamente come a dirgli: “Va tutto bene, sono qui e sono fiero di te”. Avrò guardato questo video centinaia di volte, di continuo, e ogni volta penso QUESTO, insegnare è questa cosa qui e non riesco a trattenere le lacrime, perché chissà se un giorno Rayan riuscirà a costruire il robot che ha in testa e ad aprire un negozio di elettronica, se Mirko diventerà papa Michele I, come tanto sogna, o Jacopo farà il calciatore, e incontrandoli, ormai anziano, si fermeranno a salutarmi, mi vedranno, ricorderanno tutto e allora saprò d’avergli lasciato qualcosa, una briciola di vita nel taschino, saprò d’esser stato un buon insegnante e non solo un freddo businessman, pronto a lucrare su asineria e ignoranza per vile tornaconto, ogni bambino una fattura. Non so se sarei in grado di fare ciò che ha fatto Mr. Pigden con Ian Wright, in un mondo, il mio mondo, in cui le mele marce si sostituiscono al primo morso, perché troppo dispendiose. Chissà se sono ancora capace d’insegnargli qualcosa di buono. Chissà cosa ricorderanno un giorno del loro folle tonto maestro.  
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multiverseofseries · 9 days ago
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Wicked: il potere del grande musical
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Adattamento dell'omonimo successo di Broadway a cui è estremamente fedele, il film di Jon M. Chu è un grande spettacolo trascinato dalle splendide protagoniste: Cynthia Erivo e la sorprendente Ariana Grande.
In Il mago di Oz, sia nel film del '39 con Judi Garland che nel libro di L. Frank Baum, tutti gioiscono per la morte della Malvagia Strega dell’Ovest. Ma perché era così odiata? E soprattutto: come si è guadagnata l'appellativo di malvagia? Lo è sempre stata, oppure è successo qualcosa che l'ha resa la villain del mondo di Oz? Lo scrittore Gregory Maguire si è fatto queste domande e nel 1995 ha pubblicato il primo di una serie di romanzi che espande l'universo creato da Baum: Strega - Cronache dal Regno di Oz in rivolta. È proprio da questo libro che prende ispirazione il musical Wicked di Winnie Holzman e Stephen Schwartz, un classico di Broadway da 20 anni, a cui, a sua volta, si ispira il film di Jon M. Chu, arrivato al cinema.
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Cynthia Erivo e Ariana Grande in Wicked
Anzi, non "si ispira": il Wicked cinematografico è uno degli adattamenti più fedeli mai visti di un musical. Al punto che, per non tagliare nulla, Universal Pictures ha deciso di dividerlo in due parti: la seconda arriverà a novembre 2025. Gli amanti dello spettacolo possono quindi stare tranquilli: chi ha realizzato il film è a sua volta un grande fan dell'opera originale.
Messi in conto quindi una grande disponibilità di mezzi e professionisti per la parte tecnica (lo sfoggio di costumi e scenografie è abbagliante), per far sì che Wicked fosse magico era fondamentale trovare le giuste protagoniste. L'impresa è riuscita: la "cattiva" Elphaba Thropp è Cynthia Erivo, dalla voce potentissima. La Strega Buona del Nord, Glinda, è invece Ariana Grande: la vera sorpresa del progetto. Sapevamo infatti che la pop star sapesse cantare, ma non che fosse un così grande talento comico. Le due in scena fanno, letteralmente, scintille.
Wicked: un cattivo non è mai solo un cattivo
Le fiabe, i miti e anche gran parte dei classici Disney ci hanno insegnato che esistono i buoni e i cattivi. Il viaggio dell'eroe (o dell'eroina) ha sempre al centro qualcuno che opera in funzione del bene, contro un antagonista che in genere è la sua ombra: ha uguale carisma (spesso anche di più), ma impegna le proprie capacità verso il male. E quindi, è matematico: l'eroe trionferà sul villain. Da qualche decennio però questo manicheismo è passato di moda: in nome di una maggiore complessità, i cattivi non sono più soltanto cattivi. Così come i buoni scoprono di avere dei lati oscuri.
Con Wicked accade esattamente questo: Elphaba è evitata da tutti perché ha la pelle verde. E poi perché è in grado di far accadere cose strane. In un regno guidato dal grande e potente Oz (Jeff Goldblum), che dice di essere un mago, quasi nessuno in realtà è davvero dotato di magia. Lei invece sì. Ed è per questo che diventa l'allieva di Madame Morrible (Michelle Yeoh), che vuole incanalare la sua rabbia per farle sviluppare sempre di più i suoi poteri. Per una serie di coincidenze, diventa amica di Glinda, la ragazza più popolare della scuola di magia. Il loro rapporto le porterà ad aprire gli occhi su una verità scomoda: la città di Smeraldo non è il regno perfetto che credevano.
Meglio volare liberi o non volare soli?
In un turbinio di glitter, magia e gorgheggi, Wicked è uno spettacolo emozionante, che non smette di fare domande allo spettatore. Dietro a ogni numero musicale si cela infatti un tema importante: sicuramente l'accettazione di chi è diverso, il bullismo, l'amicizia e perfino una riflessione su come trattiamo gli animali. Il cuore di tutto però è la ricerca della verità. Elphaba lo dice più volte ai suoi compagni di classe: come reagire una volta scoperto come stanno le cose? Meglio stare zitti, oppure battersi per ciò in cui si crede? Come spesso abbiamo scoperto in questi anni di social, la verità è una delle cose che oggi più fa paura: ed è proprio per questo che Elphaba diventa una figura scomoda. Perché non vuole piegarsi alle menzogne, azzerando le certezze di tutti.
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Una scena di Wicked
Nella scena più importante di Wicked, quella della canzone Defying Gravity, la strega si dice: "Anche se volo da sola, almeno volo libera" (And if I'm flying solo/At least I'm flying free). Che prezzo ha inseguire la verità? A quanto pare essere ricordata come la cattiva della storia. Ecco, il musical, tra un brano e l'altro, ci dice proprio questo: i mostri spesso sono semplicemente persone incomprese. E i veri cattivi sono quelli che sorridono, mentre ci tolgono la libertà.
Conclusioni
Tra gli adattamenti più fedeli dell'opera originale mai visti sul grande schermo, se siete fan dello spettacolo di Broadway Wicked non vi deluderà. Certo, se non amate i musical questo film non fa per voi, perché è "tutto cantato, tutto ballato, un grande spettacolo"! come si dice in Moulin Rouge! di Baz Luhrmann. Straordinarie le due protagoniste Cynthia Erivo e Ariana Grande, la vera sorpresa del film: era scontato sapesse cantare, meno che fosse anche un'attrice brillante. E non è finita: questa è la prima parte, la seconda arriverà nel 2025.
👍🏻
La fedeltà al musical originale.
La potenza vocale di Cynthia Erivo.
La sorpresa Ariana Grande: oltre a saper cantare è anche un'attrice brillante.
La sfarzosità di costumi e scenografie.
La presenza di due fuoriclasse come Jeff Goldblum e Michelle Yeoh.
👎🏻
Se non amate i musical questo film non fa per voi.
La divisione in due potrebbe lasciare con l'amaro in bocca nel finale della prima parte.
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rideretremando · 2 months ago
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"Basta vedere il sussiego sprezzante, o la rabbia scomposta, con cui gli italiani iperscolarizzati di oggi accolgono un dubbio, una critica o anche solo una battuta sui loro idoli culturali, per capire che il nostro clerico-fascismo è endemico. I nostri intellettuali riescono a trasformare qualunque figura, perfino la più ironica o kantiana o disperata, in un’arma di terrorismo inquisitoriale e in un dittatore a cui inchinarsi. Filtrato da loro, Calvino è Mussolini. Gadda è Mussolini. Primo Levi è Mussolini. Foucault è Mussolini. Said è Mussolini. Joyce è Mussolini. Beckett è Mussolini. Rodari è Mussolini. Bourdieu è Mussolini. Agamben è Mussolini. Francesco Orlando è Mussolini. Montale è Mussolini. Lacan è Mussolini. Barthes è Mussolini. Manganelli è Mussolini. Kafka è Mussolini. Derrida è Mussolini. Magrelli è Mussolini. Frasca è Mussolini. Murgia è Mussolini. Simone de Beauvoir è Mussolini. Michele Mari è Mussolini. Borges è Mussolini. Gramsci è Mussolini. Fortini è Mussolini. Gianni Celati è Mussolini. Furio Jesi è Mussolini. Tutti “hanno sempre ragione”, naturalmente, finché non cambiano i paradigmi egemoni: allora, all’improvviso, gli stessi intellettuali scappano vilmente a Brindisi."
Matteo Marchesini
(Per me si tratta sempre della pigrizia intellettuale di fronte alla fede: quella di chi crede che esista solo quella religiosa, di chi pensa che superarla sia non credere più al peccato originale o alla resurrezione. Se quella tesi non è un' ipotesi da verificare, perché in realtà è il tuo cuore e la tua famiglia, è ovvio che hai sempre in mano la pistola. Se vuoi credere va bene tutto, gli illuministi francesi, i Primo Levi, le squadre di calcio, i divi televisivi o digitali o dell' industria culturale. Allora, se proprio, era meglio Gesù.)
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francescosatanassi · 3 months ago
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BALLETTI E MENZOGNE
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All’inizio era solo imbarazzo. Poi un certo disagio. Poi un forte fastidio. Ora soltanto rabbia. Rabbia per un sindaco che ci mette un attimo a pubblicare sui social foto, indirizzo e nome delle attività gestite da stranieri che si vanta di aver fatto chiudere, ma impiega 5 ore per farsi vivo durante la seconda alluvione su Forlì. E lo fa chiedendo a chi è stato colpito nel 2023 di salire ai piani alti, senza specificare le zone della città sicure o non sicure, e congedandosi con un agghiacciante “Buona serata!” L’anno scorso, nel momento peggiore, quando avrebbe dovuto rassicurare tutti, chiuse con un bel “È la fine del mondo!” Quest’anno è più cauto, dice che l’evento di questa notte era INASPETTATO. Ci rendiamo conto? L’ulteriore conferma di non aver mai ascoltato chi un anno fa ha perso tutto, evidenzia l’incompetenza amministrativa che avvolge Forlì da anni. Ma non c’è più spazio per imbarazzo, pena o vergogna. Soltanto rabbia e disgusto. Bisognerà attendere l"ennesima alluvione per aprire gli occhi? O basteranno altre due statue di bronzo per tornare a dormire? Di una cosa sono certo, facciamo rete e aiutiamoci tra noi, i pagliacci lasciamoli al loro circo di balletti e menzogne.
[foto di Michele Lapini photography ]
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carmenvicinanza · 11 months ago
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BigMama
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Non ricordo un solo giorno della mia adolescenza in cui non sono stata bullizzata da qualcuno. E non solo verbalmente. Atteggiamenti che rimbombavano nella mia testa spingendomi a rispondere all’odio con odio. E odiando innanzitutto me stessa, perché avevo iniziato a giudicarmi in base al giudizio degli altri. C’è voluto del tempo per capire che, se ti ami poco, pure gli altri ti ameranno poco.
BigMama, rapper italiana, una delle voci del genere più interessanti con un flow tagliente che tocca temi importanti e dolorosi. Il suo è un processo dirompente per cercare di sensibilizzare un mondo assuefatto dall’odio che ha sperimentato sulla sua pelle per tutta la sua esistenza.
Il suo vero nome è Marianna Mammone ed è nata a San Michele di Serino, in provincia di Avellino, il 10 marzo 2000. Ha iniziato a scrivere canzoni a tredici anni, la musica è stata la sua forza e il sogno che ha deciso, con tenacia, di realizzare.
La voglia di uscire dalla provincia e prendere in mano il suo destino l’ha portata a trasferirsi a Milano dove ha potuto ampliare i suoi orizzonti, prendere contatti nell’ambiente musicale e iniziato a pubblicare vari freestyle.
Nel 2022 è uscito il suo primo EP intitolato Next Big Thing e ha cantato sul palco del Concertone del Primo Maggio di Roma conquistando il pubblico con un intenso discorso sulla body positivity.
Discriminazione, omofobia, bullismo, sono centrali nei suoi testi così come nei discorsi pubblici, non ha filtri quando viene chiamata in causa su politica e cambiamento sociale.
Al Festival di Sanremo 2023 ha duettato con Elodie e si è fatta conoscere al grande pubblico. Nell’edizione del 2024 sarà, per la prima volta, in concorso con il brano La rabbia non ti basta. Anche l’annuncio ufficiale della sua presenza all’Ariston si è portato dietro una valanga di odio sui social e da parte di certa stampa che la accusa di fare la vittima per farsi strada nel mondo dello spettacolo.
Soltanto lei sa quanto sia difficile riuscire a camminare nel mondo, quanti rospi si è trovata a ingoiare e sassi da scansare (nel senso vero del termine), gli ostacoli che ha dovuto sormontare, tra cui un tumore al sangue, oltre ad abusi e porte in faccia.
È una giovane donna potente e consapevole di se stessa e dei messaggi che porta avanti, che ha un grande talento e determinazione e va avanti con la sua verità e la grinta di chi non vuole essere una vittima, ma padrona della sua vita e delle sue scelte. 
Sono donna, grassa, rapper e queer: le ho tutte, dichiara con ironia e fierezza.
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famoustyrantangel · 1 year ago
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Quando si fa buio
Mi ritrovo nello stesso posto in cui non sono
dove il solo pensarmi si fa luogo.
Mi riparo all’ombra di un volto
quando la notte mi fulmina
e mi spezza le ossa con i suoi silenzi.
Non sarà facile riposare
adesso che è tardi anche
per le favole.
Qualcuno prima o poi
verrà a cercarmi
non vedendomi tornare,
domanderà alle solitudini
se mi hanno visto passare.
Non è giusto lasciare agli occhi
l’onere delle tenebre
il peso dei giorni che non viviamo.
La rabbia, la cura, la resa
non sono strade che si perdono.
Il sangue si fa vecchio
non fiorisce più nelle carni
il cielo lentamente mi piega.
Ora sono finalmente
tutto ciò che sembro
il tempo, le costellazioni
lo stato di grazia di una foglia
in balia del vento
( Michele Gentile )
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usmaradiomagazine · 1 month ago
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𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 – Monografie oltre ai generi
🎧 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓
𝗙𝗼𝘂𝗿 𝗪𝗼𝗺𝗲𝗻: 𝗹𝗲 𝘃𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗡𝗶𝗻𝗮 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗲
Michele Selva ci porta in un viaggio unico attraverso le vite di Nina Simone, una delle figure più straordinarie e complesse del panorama musicale del Novecento. Più di una semplice cantante o pianista, Nina Simone è stata il simbolo vivente della molteplicità: un’artista in cui hanno convissuto e si sono scontrate bellezza, dolore, ribellione e vulnerabilità.
In questa puntata, scopriremo le tante sfaccettature di Eunice Kathleen Waymon, meglio conosciuta come Nina Simone: dalla giovane promessa del pianoforte classico, ostacolata dal razzismo, alla cantante che ha trasformato i polverosi locali di Atlantic City negli anni '50 in palcoscenici leggendari; dalla madre e amante tormentata alla regina capricciosa delle scene internazionali.
Ma Nina Simone è stata anche un’attivista indomabile per i diritti civili, capace di cantare la rabbia e la speranza di un’intera generazione. Con la sua voce drammatica e i suoi gesti musicali unici, ha dato vita a brani immortali come Four Women, che non solo raccontano storie, ma incarnano intere identità.
Attraverso un ritratto profondo e sincero, la puntata esplora la vita e l’opera di una donna in perenne lotta con sé stessa e il mondo, capace di trasformare il disagio in forza e la vulnerabilità in un’arma poetica.
🎶 Un programma a cura di Michele Selva Regia di Alessandro Renzi Grafica di Sara Seu 🎶 𝐒𝐄𝐆𝐔𝐈 𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐔𝐅𝐅𝐈𝐂𝐈𝐀𝐋𝐄: La Musica come Pratica dell’Impossibile
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koufax73 · 3 months ago
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Aendriu feat. Modena City Ramblers: "La ballata del ratto" è il nuovo video
Aendriu, chitarrista dei Punkreas, torna con un nuovo singolo estratto dall’album La Rabbia che ho dentro, pubblicato a marzo 2024. Il brano, intitolato La Ballata del Ratto, è accompagnato da un video diretto da Michele Putortì per Kinoki Media, e vede la partecipazione straordinaria di alcuni membri dei Modena City Ramblers: Francesco “Fry” Moneti al violino, Leonardo Sgavetti all’Hammond,…
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malcontentoundiario · 4 months ago
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Venerdì 31 maggio 2024
Ho la continua sensazione che le persone mi ascoltano poco: mia madre mi parla sopra, mi interrompe, non mi lascia finire, mi sopraffa con i suoi acuti; mio padre è continuamente distratto, o con capisce, o si dimentica, alla fine devo ridire le cose, che comunque capisce come vuole lui; Corrado mi risponde o con le sue battute di spirito o parla di lui o mi risponde cose che mi fanno capire che non mi ha capito o con sue esperienze; Michele mi propone episodi della sua vita; Eleonora interpreta tutto attraverso il suo potente filtro positivo e motivazionale; Nannina che non dice mai nulla. Una cosa in comune: nessuno mi pone delle domande. Non sono ascoltato e la parola resta compressa dentro, premuta in fondo e sento la sua pressione sulla pelle. Le tempie mi palpitano e il respiro di fa corto e pieno di rabbia.
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nardogranata · 4 months ago
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Il Nardò si scioglie sotto i colpi del Matera
NARDÒ - MATERA 0-4
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NARDO' (3-5-2): De Luca; Delvino (77' Munoz), Davì, Calderoni; De Crescenzo (53' Montagna), Correnti, Vrdoljak, Ziello (46' Gatto), Ciracì (67' Milli); D'Anna, Maletic.
A disp: Herceg, Gianfreda, Orlando, Piazza, Gassama. Coach: Fabio De Sanzo
MATERA (4-3-3): Brahja, Pirola, Cipolletta, Russo, Bello (87' Carbone;, Ledesma (71' Incerti), Sicurella, Casiello; Burzio (68' Infantino),  Citro (77' Muscas), Napolitano (77' Cirio).
A disp: Carotenuto, Sirimarco, Iaccarino, Spinelli. Coach: Totò Ciullo
Arbitro: Antonio Pio Pascuccio di Ariano Irpino
Assistenti: Mario Cammarota di Nola, Michele Freda di avellino
Reti: 23′ Citro, 49′ Napolitano, 58' Russo (M), 75' Casiello
Espulso Maletic al 40'
Ammoniti: Correnti (N), Ciracì (N), Calderoni (N), Cipolletta (M), Napolitano (M), Ledesma (M), Cirio (M).
Il Nardò ci ricasca e davanti al proprio pubblico inforca un’altra prestazione disarmante. Ha retto circa 20′ la resistenza di un Nardò apparso fin dalle prime battute in difficoltà nell’arginare le iniziative di un Matera più reattivo e intraprendente ma soprattutto tecnicamente superiore. Anche questa domenica la cronaca deve sostanzialmente limitarsi ai goal degli ospiti dato che il Nardò nell’arco dei 90′ non ha mai impensierito il portiere Brahia se non con un tiro di Maletic alla mezzora pochi minuti prima della sua ingenua espulsione.
Il Matera, dopo una fase di possesso palla prolungato e qualche sortita sulle fasce, va in goal al 23′ con un lancio calibrato di Sicurella per Citro, lesto ad anticipare De Luca in uscita e a depositare in rete. Il Toro schiuma rabbia anche perchè poco prima del goal un evidente fallo di mano di Bello in area materana non era stato sanzionato.
Alla mezzora una pregevole girata in porta di Maletic veniva neutralizzata da Brahja ma appena 10′ dopo Maletic decide di chiudere il match colpendo a gioco fermo Russo. Espulsione e Nardò sotto di un goal e in inferiorità numerica. Il Matera approfitta del vistoso sbandamento dei granata e prima con Napolitano sfiora il goal al 45′ e poi trova il raddoppio con lo stesso Napolitano abile a ribadire in rete un prezioso assist di Burzio allo scadere del tempo.
Nella ripresa De Sanzo prova a rianimare i granata inserendo Gatto al posto di Ziello e Herceg in porta per l’incerto De Luca ma la partita è segnata. Al 60′ altro pallone spiovente in area, Pirola fa da torre per Russo che insacca da due passi: 0-3.
Il Nardò continua a scomporsi e a rischiare l’imbarcata. Burzio tutto solo davanti ad Herceg spedisce fuori mentre chiude il tabellino al 75′ Casiello rubando palla ad un imbambolato Delvino e filando verso la porta indisturbato deposita lo 0-4 finale.
Per De Sanzo le prime riflessioni tattiche e sulla consistenza della squadra granata. Per Ciullo prospettive di alta classifica con una squadra tecnicamente ben strutturata.
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m2024a · 5 months ago
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Michelle Volpe morta nell'incidente in Smart, la mamma Anna Boscaglia denunciata: teneva in braccio la figlia nello schianto La scarcerazione un giorno prima, la festa con la compagna e le due figlie e l'incidente nel quale Michelle Volpe ha perso la vita. Una dinamica assurda quella che ha portato alla tragedia di Giugliano. Francesco D'Alterio, 47 anni, guidava senza patente un'auto non assicurata: è tornato subito in carcere con l'accusa di omicidio stradale. Stessa sorte potrebbe subire la madre della vittima, Anna Boscaglia di 37 anni, che viaggiava senza cintura di sicurezza e che sarebbe colpevole di non aver vigilato sulle figlie. È stata denunciata in stato di libertà per omicidio stradale. La Smart che si è ribaltata domenica, è omologata per due ma portava quattro persone. La piccola di 8 anni rimasta uccisa sul colpo viaggiava in braccio alla madre, mentre la sorellina stava nel cofano. Lei è ricoverata con fratture multiple, ma dovrebbe riuscire a cavarsela. La mamma denunciata La madre della bimba di 8 anni che ieri è morta nell'incidente stradale a Giugliano in Campania, dopo che l'auto sulla quale era a bordo si è ribaltata, è stata denunciata in stato di libertà per omicidio stradale. Ieri, per la morte della piccola, era stato arrestato il compagno della donna che era alla guida dell'auto senza patente. La bimba, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era in braccio alla mamma, sedute entrambe al lato passeggeri. A bordo della Smart Fortwo c'erano quattro persone: il conducente, la compagna, la bimba di 8 anni e la sorella di 16 anni stipata nel piccolo vano posteriore dell'auto. L'incidente a Giugliano L'auto dove si trovava la bambina si è ribaltata, poco dopo le 5 di mattina, a Giugliano in Campania, lungo la via Domitiana, all'altezza del numero 99. I carabinieri, intervenuti sul posto, fin da subito hanno riscontrato una serie di anomalie. A cominciare dal numero delle persone a bordo della Smart Fortwo: ben quattro, una mamma e le sue bimbe di 8 e 16 anni, ed al volante il compagno della donna. Chi guidava - Francesco D'Alterio, di 47 anni - non aveva la patente e la vettura non era nemmeno assicurata. Non solo. Dagli accertamenti svolti è risultato che l'uomo aveva finito di scontare il giorno precedente, in detenzione domiciliare, una condanna per furto. I quattro erano letteralmente stipati nella minuscola Smart. La bimba di 8 anni era in braccio alla mamma, entrambe sedute sul lato passeggero e nel piccolo bagagliaio, la parte posteriore dell'auto, c'era la ragazza di 16 anni. A non avere scampo è stata la più piccola dei passeggeri, morta nell'impatto. L'altra ragazzina di 16 anni è stata trasportata all'ospedale a Pozzuoli per probabili fratture. La madre delle bimbe è in osservazione in ospedale mentre il conducente ha avuto solo qualche escoriazione. I carabinieri della stazione di Varcaturo e quelli del Radiomobile di Giugliano - che stanno cercando di capire cosa ha potuto determinare il ribaltamento dell'auto, analizzando anche le ore precedenti all'impatto - hanno sottoposto l'uomo all'alcol test. Poi D'Alterio è stato arrestato per omicidio stradale. «C'è rabbia e dolore per l'ennesima tragedia, frutto di una serie di leggerezze alla guida e di gravi irresponsabilità, che con tutta probabilità poteva essere evitata», dice Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, per il quale «il nuovo Codice della Strada contribuirà a fermare questa strage sulle nostre strade». Una tragedia, sottolinea Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, frutto di una «cultura malata che se ne frega della sicurezza stradale». E, a riprova, il deputato pubblica sui suoi social una rassegna di video che documentano svariati comportamenti sconsiderati, compreso quello di un uomo che guida la moto con un bambino disteso sul serbatoio, «ovviamente senza casco e senza qualsiasi tipo di protezione, tra le strade di Monteruscello», una frazione di Pozzuoli. Le vittime della strada in questo fine settimana Al di là delle condotte di guida, quel che è certo e che anche questo fine settimana è stato caratterizzato da un pesante bilancio di vittime sulle strade. Non solo della Campania (dove venerdì, in un incidente sull'A2 del Mediterraneo, ha perso la vita una bambina di sette anni), ma in tutta Italia. Molto spesso a perdere la vita sono giovani. Come nel Ragusano, dove ieri sera un'automobile si è scontrata con un monopattino lungo la strada provinciale che collega Scoglitti a Gela. Nell'impatto frontale sono morti due giovani tunisini di 22 e 25 anni. Ad investirli un ventitreenne di Gela, operaio in una fabbrica. Ed ancora, un giovane di 22 anni, residente in provincia di Reggio Emilia, è morto nelle prime ore della mattina, in un incidente avvenuto sulla via Emilia a San Prospero (Parma). La sua auto di grossa cilindrata, è finita a forte velocità sul marciapiede e si è schiantata contro un semaforo. Ieri, invece, un altro giovane di 22 anni ha perso la vita a Rimini, finendo fuori strada con una Bmw presa a noleggio. Stamani a Viareggio, in provincia di Lucca, una donna di 46 anni è stata travolta ed uccisa da un'auto condotta da un 28enne che non avrebbe rispettato lo stop. L'automobilista è risultato positivo all'alcotest.
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mangiaprismi · 7 months ago
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Caro Michele,
le mattine a Bologna io sapevo che quello era il mio posto. Molto lontano dalla vita che mi volevano far passare per “mia”. Lontano dal male sofferto, dalla rabbia profonda che da ragazzina ho provato e che da adulta ancora non mi dà pace. Mi sembra di non trovare conforto in niente. Me ne sono andata con le mie forze, ho combattuto con le mie forze. Se non fosse per la consapevolezza che tu ci sei, io avrei solo me stessa.
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Strage Suviana: Cgil Bologna, questi sono morti di appalto
“Questi sono morti di appalto”.     Così Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, nel corso dello sciopero generale per dire basta alle morti sul lavoro dopo la strage della centrale di Bargi.     “È il giorno della rabbia perché dopo lo sgomento penso che sia assurdo e inaccettabile, indegno di un Paese civile anche il comunicato e la conferenza stampa di ieri di Enel Green…
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g-h05t · 1 year ago
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Che rabbia michele
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