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benzinazero · 1 year ago
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*Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Catania, il ritorno dell'auto che si ribalta da sola [Meridionews]
Immagine da Meridionews al 15 agosto 2023 I giornalisti di cronaca di testate grandi e piccole tendono a minimizzare le responsabilità di chi guida veicoli a motore. Un modo tanto collaudato quanto inconsapevole, è dotare i veicoli di vita propria, che quindi fanno gli incidenti da soli. ‘Un’auto si ribalta‘ nel titolo Nessuna informazione sulle cause Nessuna informazione su eventuali persone…
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dontresal · 7 years ago
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Chiesta l'estinzione per l'Opera pia Cardinale Ruffini. Spallitta: «Patrimonio immobiliare vada ai senzatetto» | MeridioNews
Chiesta l’estinzione per l’Opera pia Cardinale Ruffini. Spallitta: «Patrimonio immobiliare vada ai senzatetto» | MeridioNews
GABRIELE RUGGIERI 17 GENNAIO 2018
L’ente creato per fornire assistenza e beneficenza e presieduto dal cardinale Lorefice naviga in cattive acque nonostante un tesoretto in immobili che oltrepassa i 30 milioni di euro d valore. Avviate le procedure di licenziamento per tutti i 42 dipendenti, difesi dall’ex vicepresidente del Consiglio comunale
Dalle dieci e più palazzine in via Castellana al…
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paoloxl · 6 years ago
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(via Girodivite: Casa della Memoria Felicia e Peppino Impastato)
Dal 5 maggio fino al 9, la Casa della Memoria Felicia e Peppino Impastato organizza un evento per ricordare il giovane attivista, ideatore di Radio Aut, a 41 anni dal suo assassinio per mano della mafia. Sarà un momento particolare per soffermarsi a pensare e analizzare quaranta anni della nostra storia, dove la comunicazione e la lotta alla mafia si stanno tingendo di demologia e di eccessiva sufficienza, come se il fenomeno rientrasse ormai negli annali storici, che neanche le scuole hanno mai inserito nei loro programmi didattici, o nella produzione letteraria e cinematografica d’essai.
Si proverà a risvegliare l’attenzione della gente, contrastando questo pericoloso torpore che rischia seriamente di offrire alle nuove generazioni un’immagine distorta e fuori dalla realtà che, indagini della magistratura, inchieste sul malaffare, tangenti, comuni sciolti per mafia e vessazioni, soprusi, angherie subite da liberi cittadini, non più così liberi, subiscono quotidianamente anche in questi tempi.
Determinante sarà il messaggio che l’intera manifestazione si prefissa di lanciare alle nuove generazioni. La necessità di non dimenticare e di rendere partecipi le generazioni nate dopo quel tragico 1978 che, ci sembra doveroso ricordarlo, segnò anche l’omicidio di Aldo Moro. E’ fondamentale trasmettere negli anni futuri cosa sia stato il nostro passato. Un passato strettamente collegato al presente. Condizionante per ciò che sarà il nostro futuro.
Peppino
Riportiamo di seguito il ricco programma della manifestazione e invitiamo i lettori a partecipare anche economicamente al sostegno di questa vitale iniziativa:
PROGRAMMA 9 MAGGIO 2019
Con le idee ed il coraggio di Peppino noi continuiamo
DOMENICA 5 MAGGIO:
POMERIGGIO
Ore 17.00 - Salone Comunale di Cinisi (Municipio)
Apertura delle iniziative
“Diritto all’informazione e libertà di stampa”
Presentazione del libro “Un morto ogni tanto” di Paolo Borrometi.
Saluto della Direttrice Biblioteca comunale di Cinisi Maria Antonietta Mangiapane. Saranno presenti: Paolo Borrometi (Giornalista e scrittore), Umberto Santino (Centro Impastato), Sandro Ruotolo (Giornalista), Beppe Giulietti (Presidente della FNSI).
Modera l’incontro Luisa Impastato (Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato).
SERA
Ore 21.30 - Salone Comunale di Cinisi  (Municipio)
Rappresentazione teatrale “Il visionario” di Antonio Fanelli (collaborazione ai testi di Valentina Pierro e Patrizia Zodiago).
LUNEDI’ 6 MAGGIO:
POMERIGGIO
Ore 16.30 - Salone Comunale di Cinisi (Municipio)
Incontro “Mafia, ambiente e difesa dei territori”. Associazioni e movimenti. Saranno presenti: Vincenzo Forino (Associazione A Sud Campania – stop biocidio), No MUOS Niscemi, NO TRIV Licata, Ass.ne Officina Rigenerazione Cinisi, Ass.ne Peppino Impastato.
Modera l’incontro Andrea Turco(MeridioNews).
SERA
Ore 21.30 Rappresentazione teatrale “Vedi che una volta uno così è morto” di Sergio Beercock, con la partecipazione degli attori del laboratorio organizzato da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e Associazione culturale LAB90045.
MARTEDI’ 7 MAGGIO:
POMERIGGIO
Ore 16.00 - Salone Comunale di Cinisi (Municipio)
Convegno: “Mutualismo conflittuale e femminismo: esperienze a confronto”. Interventi: Contadinazioni (Partinico - Campobello di Mazara), Comitato Kollontai, Sportello Fuori Mercato – info point Senza frontiere (Bari), Rimaflow (Trezzano sul Naviglio – MI), Casa del mutuo soccorso “Fifiddu Robino” (Partinico solidale), Nicoletta Cosentino - Cuoche combattenti (Palermo), Lara Salamone Associazione Handala (Palermo), Brigate della solidarietà attiva.
SERA
Ore 21.30 - Salone Comunale di Cinisi (Municipio)
Presentazione con proiezioni della mostra e del libro “Disegni dalla frontiera” di Francesco Piobbichi.
MERCOLEDI’ 8 MAGGIO:
MATTINA
Ore 10.00 - Salone Comunale di Cinisi (Municipio)
Convegno: “1979 - Manifestazione nazionale contro la mafia a Cinisi. Quarant’anni dopo”. Introduce e coordina Umberto Santino. Partecipano: Felicia Vitale Impastato, Carlo Bommarito (Associazione Peppino Impastato), Giovanni Russo Spena (Ex Senatore e componente della Commissione antimafia), Lirio Abbate (L’Espresso).
POMERIGGIO
Ore 16.00 - Salone Comunale di Cinisi (Municipio)
Convegno: “Decreto sicurezza e immigrazione”. Intervengono: Mimmo Lucano (Fondatore Modello Riace), Tonino Perna (Fondatore del CRIC Centro Regionale di Intervento e Cooperazione), Fulvio Vassallo Paleologo (ADIF Associazione Diritti e Frontiere), Alfonso Di Stefano (Rete antirazzista catanese), Umberto Santino (Centro Impastato), Alessandra Sciurba (Ong Mediterranea Saving Humans), Marco Militello (Collettivo studentesco Palermo).
Coordina l’incontro Pino Dicevi ( Segretario Associazione Peppino Impastato).
SERA
Ore 21.30 Palco sul corso di Cinisi
Premio Musica e Cultura a Maurizio Capone e a Mimmo Lucano. Partecipano Luciano De Blasi e i Sui Generis (menzione al Premio Musica contro le mafie edizione 2018) e Chiara Effe (finalista al Premio Musica contro le mafie edizione 2017).
Presentazione del libro "Change your step. 100 artisti. Le parole del cambiamento". Con Gennaro De Rosa. Musica contro le mafie.
Premio Concorso fotografico Guido Orlando - Premio Peppino Impastato con Tano D’amico, Franco Seggio e Pino Manzella.
Premio letterario a cura di Mama Dunia Edizioni – Casa memoria.
Interverrà Corrado Fortuna.
GIOVEDI’ 9 MAGGIO:
MATTINA
Ore 10.00 Presidio al Casolare con interventi delle associazioni promotrici. Momento musicale con Antonio Monforte.
Ore 12.00 Presso il Campo sportivo di Cinisi le scuole incontrano le associazioni.
POMERIGGIO
Ore 16.30 Corteo partenza da Terrasini - sede di Radio Aut.
Durante il corteo: Coro Inestra – Compagnia di canto sociale, Coro Unica Vuci – coro popolare.
Interventi da Casa Memoria: Luisa Impastato (Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato), Carlo Bommarito (Associazione Peppino Impastato), Maurizio Landini (Segretario Generale CGIL), Umberto Santino (Centro Impastato).
SERA
Ore 20:00 Palco sul Corso di  Cinisi
"Concerto – Reading in omaggio a Peppino Impastato" con gli interventi di: Antonio Di Martino, Corrado Fortuna, La Rappresentante di lista, Chris Obhei, Roy Paci, Christian Picciotto,   Igor Scalisi Palminteri, Angelo Sicurella.
Mostre:
Mostra Prima manifestazione nazionale contro la mafia. Cinisi 1979 con foto di Paolo Chirco, Pino Manzella e Franco Zecchin presso il Salone Comunale di Cinisi.
Mostra Disegni dalla frontiera con disegni di Francesco Piobbichi, presso il Salone Comunale di Cinisi.
Mostra RI-SCATTI UMANI con foto selezionate tra i partecipanti del concorso Guido Orlando, presso il bene confiscato ex Casa Badalamenti a Cinisi. A cura dell’associazione Asadin.
Mostra Guerre e conflitti nel Mondo e migrazioni a cura di Pino Dicevi. Cinisi
Mostra La resistenza dei poveri con foto di Tano D’Amico, dal 6 al 17 Maggio presso la Biblioteca comunale di Terrasini (PA). A cura dell’ass.ne Asadin e dell’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. Con il gratuito patrocinio del Comune di Terrasini.
Mostra Il nove maggio degli studenti con foto di Pino Manzella ai ragazzi della scuola di Cinisi. Presso il Margaret Cafè. A cura dell’associazione Asadin.
Installazione di manifesti fotografici I colori del Quarantesimo con foto di Giulio Azzarello e Massimo Russo Tramontana. A Terrasini, a cura dell’associazione Asadin. Con il gratuito patrocinio del Comune di Terrasini.
Mostra fotografica dedicata a Peppino Impastato, presso il No Mafia Memorial a Palermo.
TORNEO DI CALCIO dal 9 al 12 Maggio
Vi chiediamo un sostegno aderendo alla nostra campagna di raccolta fondi per costruire da protagonisti le iniziative del 9 Maggio 2019, potete farlo tramite facebook cliccando qui, chi non ha facebook potrà farlo qui (specificando "Raccolta fondi 9 Maggio 2019")
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siciliatv · 3 years ago
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Festival della Legalità - COLLEGAMENTI. Prima serata dedicata alla ricerca di verità, giustizia e consapevolezza
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Una madre che lotta contro la mafia e le istituzioni per ritrovare il cadavere del proprio figlio, improvvisamente sparito e ucciso. E’ con una storia vera risalente al 2003, ma anche con la disamina della professione giornalistica, con la musica di Peppe Lana e la proiezione del video “Libertà”, che si apre la seconda edizione del Festival della Legalità – COLLEGAMENTI. Nel giorno in cui – era il 1990 – venne massacrato dalla Stiddra, lungo la statale 640, il giudice-beato Rosario Livatino, il Festival della Legalità – COLLEGAMENTI accende i riflettori sulla ricerca di verità e giustizia, nonché sulla presa di consapevolezza di quello che accade. “E’ con ‘Sìmu e puarcu’, uno spettacolo molto crudo, di fortissimo impatto artistico che si apre il Festival – ha spiegato il direttore artistico Simone Luglio - . E’ una storia vera, raccontata a tutto il mondo: dall’Argentina all’Italia dall’autore internazionale Angelo Colosimo. Una storia nera, densa di misteri, che Colosimo trasforma metaforicamente con la voce di un macellaio che sta scannando un porco, uno spettacolo pluripremiato, viscerale e agghiacciante, ma che siamo pronti a vedere”. “Con ‘Simu e puarcu’ chiudo una trilogia legata agli istinti animaleschi dell’uomo. In scena si vedrà un omicidio di mafia verificatosi nel 2003 in Calabria – ha detto l’attore e drammaturgo Angelo Colosimo - . Non ho nessuna intenzione di indagare la vicenda, ma il contesto sociale in cui si sono svolti i fatti e cerco di farlo in maniera onesta e sincera, cercando di far provare delle emozioni al pubblico”. Lo spettacolo teatrale – l’inizio è fissato alle ore 20,30 nel cortile del centro culturale San Domenico, in piazza Dante a Canicattì, - farà emergere, con la regia di Roberto Turchetta, anche come la gestione del ‘potere’ sia basata sui tentacoli parentali e come la vendetta sia vista come unico spiraglio, unica soluzione per lenire la rabbia. La prima serata del Festival della Legalità – COLLEGAMENTI si aprirà alle ore 19 con l’incontro “Come vediamo e come lo scriviamo”. Con Simone Olivelli (MeridioNews) , Manuela Modica  (Il Fatto Quotidiano), Eugenia Nicolosi (La Repubblica) e Gioacchino Schicchi (Agrigentonotizie.it) verrà fatta una disamina della professione giornalistica e gli ospiti racconteranno cosa c’è dietro la stesura di un singolo articolo di giornale, dietro il racconto delle vite altrui e metteranno in luce che al loro tentativo di educazione civica spesso consegue riprovazione sociale. Alle ore 22, spazio alla musica del giovane cantautore Peppe Lana, alla proiezione del video “Libertà” e all’incontro con il regista Gianni Cannizzo. L’accesso al festival sarà garantito solo in presenza di certificazione verde Covid-19 (Green pass). Verranno rispettate tutte le normative anti-contagio attuali. Il numero dei posti sarà limitato e sarà possibile prenotare il proprio ingresso al seguente link:   bit.ly/collegamenti2021   Workshop 21 settembre – ore 18/19,30. Teatro fisico “Agire in scena” diretto di RedOneDuo (15-99 anni). 21-22-23 settembre – ore 15/16,30. Teatro “Spazio corpo voce” diretto da Chiara Callegari (6-10 anni). 21-22-23 settembre – ore 16,45/18,15. Teatro “Spazio corpo voce” diretto da Chiara Callegari (11-14 anni). 20-21-22-23-24 settembre – ore 16/18. “Dance me to the of the world vol. II” diretto da Lucia Cammalleri (15-99 anni) 24 settembre – 16,30/18.  “Scrittura creativa” diretto da Claudio Fava. Read the full article
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nunziospano · 4 years ago
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Il calvario della famiglia di Bronte rimasta senza casa. Si deciderà sull'eventuale rinvio a giudizio della ditta - MeridioNews
Il calvario della famiglia di Bronte rimasta senza casa. Si deciderà sull'eventuale rinvio a giudizio della ditta – MeridioNews
Il calvario della famiglia di Bronte rimasta senza casa. Si deciderà sull'eventuale rinvio a giudizio della ditta – MeridioNews https://catania.meridionews.it/articolo/92981/il-calvario-della-famiglia-di-bronte-rimasta-senza-casa-si-decidera-sulleventuale-rinvio-a-giudizio-della-ditta/
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orchidee-sauvage · 7 years ago
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- La principessa Borghese apre le porte della villa sul Biviere «Un eden nato dal nulla». Dagli arabi alla regina Elisabetta a cura di: DANILO DAQUINO 30 LUGLIO 2017
COSTUME E SOCIETÀ Maria Carla Borghese, 87 anni, è la vedova del principe Scipione Borghese che alla fine degli anni ‘70 decise di fondare un'azienda agricola a Lentini. Nacque così lo splendido giardino, oggi meta di visitatori da tutto il mondo. «Quando arrivammo, era un deserto, ma grazie al sole della Sicilia non fu difficile farlo fiorire»
Sono molto legata a questo posto, perché quando sono venuta non c’era niente e poi è diventato una specie di paradiso che con la sua bellezza affascina tutti i visitatori». A parlare è la principessa Maria Carla Borghese, Miki per gli amici, vedova del principe Scipione Borghese e proprietaria dell’omonima villa in contrada Case Biviere di Lentini, a poche centinaia di metri dal bacino artificiale più grande d’Europa. Un giardino di circa due ettari con piante secolari fa da cornice alla storica dimora, fino al 1930 immersa nelle acque del lago Biviere, prima che lo stesso venisse prosciugato a causa della malaria: le operazioni andarono avanti per vent’anni, perché si dovettero deviare due fiumi immissari. La casa sul lago nel frattempo cadde in abbandono, il vecchio porticciolo era ormai ridotto ad un ammasso di pietre e polvere. L’arrivo dei principi Borghese, nel 1968, fu determinante per la rinascita del luogo.
«Mio marito – spiega la principessa a MeridioNews – mi disse che dovevamo andare a vivere al Biviere perché voleva aprire una azienda agricola. Allora vivevamo, da sette anni, a Palermo con i nostri figli piccoli. Quando arrivammo qui il posto era orrendo, un vero e proprio deserto, senza alberi, fiori, cespugli», ricorda seduta sul divano del salotto che si affaccia sul giardino. E così, mentre Scipione metteva su la sua azienda, Maria Carla, nel 1972, cominciò a creare gli spazi a verde: «Non era una cosa semplice, io non ero una esperta di giardinaggio ma cominciai a piantare delle piccole piante un po’ dappertutto, pensando che ci mettessero anni per crescere. Invece grazie al sole della Sicilia, alla terra ricca e fertile, e all’acqua per l’irrigazione che prelevavo da un pozzo trivellato fatto costruire da mio marito, il giardino venne fuori».
Secondo la leggenda, quello che oggi viene appunto definito il giardino del mito, altro non era che un lago famoso, il lago di Ercole il quale «al suo arrivo in questi luoghi trovò la Dea Demetra che cercava l’acqua per le sue messi – ricorda la leggenda Maria Carla Borghese –. Così la chiese a Ercole, che tornava dalla Grecia con la pelle del leone Nemeo da lui sconfitto: la prese, la buttò a terra e l’acqua zampillò formando un lago grandissimo di 1200 ettari che da lui prese il nome: lacus erculeus. Poi in epoca storica gli arabi cambiarono il nome in Veverè, ovvero abbeveratoio di greggi e vivaio di pesci perché era molto pescoso, successivamente diventò il lago del Biviere, come viene chiamato ancora oggi».
Sull’antico porto, tra i moli di levante e di ponente, si presenta la facciata principale della casa e la chiesa di Sant’Andrea. Fu Re Martino a concedere in feudo, nel 1392, il Biviere di Lentini ad un antenato per parte materna di Scipione Borghese che lo ereditò. «Il luogo era della famiglia Lanza Branciforte di Trabia, alla quale apparteneva mia suocera che sposò il principe Giangiacomo Borghese – spiega la principessa –. La famiglia Borghese è di origine senese e poi romana, ha avuto tanti cardinali e un Papa, Paolo V, il cui nome è scritto in grande nel timpano della basilica di San Pietro».
Quello che oggi si presenta agli occhi dei visitatori è un grande giardino mediterraneo, unico e colorato, dove si possono ammirare piante antiche e rare: spiccano jacaranda azzurre, rose, una palma dattilifera africana, aloe, la chorisia che proviene dall’Argentina, mentre delle maestose palme Washingtonia circondano la piscina «costruita appena arrivati per dare ai ragazzi la possibilità di nuotare».
Maria Carla Borghese, 87 anni e quattro figli, Monica, Sofia, Maria della Neve e Giangiacomo, descrive a MeridioNews il suo piccolo miracolo, seduta su una panchina ai piedi di una Yucca che le fa ombra, di fronte ad una parkinsonia aculeata – che fa da sipario tra l’accesso al salotto e la piscina nella parte inferiore del prato alla quale si arriva scendendo alcuni scalini, «realizzati appositamente per creare dei movimenti» – con dei fiori gialli che fecero innamorare persino la regina madre d’Inghilterra. «Nel 1988 ricevetti da Londra una lettera di Elisabetta Bowes-Lyon che mi chiedeva se poteva visitare questo giardino, e così fu. La regina arrivò con undici ospiti, era il 20 giugno 1988 e lei aveva 88 anni – racconta la principessa Borghese –. Faceva caldo ma lei aveva un ombrellino per proteggersi dal sole, le facemmo visitare tutto il giardino, le piacque enormemente e si innamorò in particolare delle parkinsonie, poi mangiammo all’aperto e rimase qui fino alle 16. C’erano diversi invitati, tra cui il principe e la principessa Ruffo, il marchese Gianni Teodoli che era seduto accanto a lei perché parlava perfettamente l’inglese, i signori Reverdini di Milano che erano dei nostri amici, l’ambasciatore d’Inghilterra a Roma e tanti altri. Da quel momento io decisi che il giardino si poteva far visitare a chiunque lo desiderasse – continua –, infatti nel corso degli anni ho ricevuto visite da tutto il mondo, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, dall’Europa, dagli Stati Uniti e da tanti altri Paesi».
Tra i reali che hanno visitato la tenuta, oltre a the queen mother, il principe di Galles Carlo d’Inghilterra, nel 1990; i principi del Lussemburgo, A.R. Claudia Savoia Aosta e il re e la regina del Belgio, questi ultimi in ottimi rapporti con i Borghese. Ma anche uomini di cultura come Leonardo Sciascia, Turi Vasile e Cesare Brandi.
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livioacerbo · 7 years ago
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Enna, sospeso il servizio mensa dell'università Kore Studenti: «Paghiamo le tasse, vogliamo nostri …
Enna, sospeso il servizio mensa dell’università Kore Studenti: «Paghiamo le tasse, vogliamo nostri …
Formazione e lavoro – Protestano dal pomeriggio davanti alla sede dell'Ersu ennese. «Abbiamo provato a risalire alle responsabilità – racconta a MeridioNews uno dei rappresentanti – ma abbiamo assistito solo a rimpalli». Il motivo dell'interruzione pare sia la mancata approvazione del bilancio … by Livio Acerbo #greengroundit
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tour7-blog · 6 years ago
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Viaggio nelle isole minori, fascino esotico di Pantelleria. Le saune naturali ammirando i tramonti del Nordafrica - MeridioNews
Viaggio nelle isole minori, fascino esotico di Pantelleria. Le saune naturali ammirando i tramonti del Nordafrica – MeridioNews
/Marco Pelà
  Viaggio nelle isole minori, fascino esotico di Pantelleria. Le saune naturali ammirando i tramonti del Nordafrica – MeridioNews
Grazie alle acque naturalmente calde, in molti punti, è possibile fare il bagno anche in autunno. Questo è solo uno dei tratti che stupiscono di una terra che è più vicina al continente africano di quanto non lo sia all’Italia. Guarda le foto
  leggere il…
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allnews24 · 7 years ago
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Paziente sdraiato a terra in ospedale, Asp: “Ha rifiutato la barella” A seguito della diffusione di un video che riprende “un uomo sdraiato su un giaciglio di fortuna” (fonte Meridionews) presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Acireale, il direttore generale dell’Asp di Catania, dr.
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mariuskalander · 7 years ago
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Capitale cultura 2020, il flop del Val di Noto. «Catania bocciata? Un progetto senz'anima» https://t.co/pBDchKWu1T via @meridionews
— Mario Calandra (@MariusKalander) January 18, 2018
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dontresal · 7 years ago
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Varoufakis al cinema De Seta per parlare di accoglienza. «Migranti da gestire non come emergenza: Palermo lo fa». | MeridioNews
Varoufakis al cinema De Seta per parlare di accoglienza. «Migranti da gestire non come emergenza: Palermo lo fa». | MeridioNews
SILVIA BUFFA 1 OTTOBRE 2017 Il politico greco, fondatore del movimento DiEM25 attraverso il quale vuole rilanciare un’immagine più unita dell’Europa, fa tappa nel capoluogo, per lui uno dei simboli di integrazione. Per l’ex ministro ellenico, «Il problema è l’establishment europeo» Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco in Italia per soli quattro giorni, sceglie tra le sue mete…
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giuliocavalli · 7 years ago
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Claudio Domino e la persistente bugia della mafia che non tocca i bambini
Claudio Domino e la persistente bugia della mafia che non tocca i bambini (Silvia Buffa per Meridionews) Aveva assistito per caso al confezionamento di alcune dosi di eroina in un magazzino della zona o, peggio, al sequestro di qualcuno che non avrebbe più fatto ritorno. Non lo sapremo mai. Ad oggi, resta ancora un mistero il motivo per cui Claudio Domino viene freddato con un colpo di pistola sulla fronte a soli undici anni, mentre gioca tra le vie della sua San Lorenzo, a pochi metri dalla cartolibreria della madre. È la sera del 7 ottobre 1986. Suo padre, impiegato alla Sip, è anche titolare di un’impresa di pulizia dell’aula bunker dell’Ucciardone, dove si sta celebrando da appena otto mesi il Maxiprocesso, un procedimento penale enorme che vede Cosa nostra per la prima volta alla sbarra. «Claudio! Claudio vieni qui». Sono passati 31 anni da quando un giovane col volto coperto accosta la sua moto e lo chiama per nome, per farlo avvicinare. Poi, quello sparo a bruciapelo. Un omicidio inspiegabile che ha lasciato una traccia indelebile nella San Lorenzo di oggi e nei suoi abitanti. Lo sa bene anche Angelo Sicilia, l’inventore dei pupi antimafia, che con quel ragazzino ha passato pomeriggi interi a rincorrere un pallone: «È lui, quello che gli è successo, la sua morte assurda che mi hanno ispirato, che mi hanno spinto a fare quello che faccio, a raccontare Cosa nostra e le sue storie con le mie marionette», raccontava a MeridioNews quest’estate. «Lo hanno ucciso un pomeriggio del 7 ottobre dell’86, nessuno a San Lorenzo può dimenticare quel giorno. Quell’omicidio però paradossalmente è stato la mia salvezza, perché mi ha fatto capire cos’era la violenza mafiosa, è per questo che non mi sono mai perso». Per un bambino interrotto, ce n’è di contro un altro che apre gli occhi e che capisce subito che direzione dare alla propria vita. Ma Claudio Domino non è l’unico bambino privato di questa scelta. Se ne contano oltre cento di nomi come il suo. Un numero che spazza definitivamente via il presunto riguardo mafioso per le giovani vite. Una menzogna. È una violenza trasversale, quella della mafia, che contrariamente a quanto raccontino padrini e boss, non risponde a nessun codice etico o morale, e che non guarda in faccia nessuno. Bambini compresi. Tra le undici vite falciate il primo maggio 1947, per esempio, in quella che doveva essere una giornata di festa ma che si è trasformata nella strage di Portella della Ginestra, a morire sotto i proiettili di Salvatore Giuliano e della sua banda sono anche Vincenza La Fata, che ha solo otto anni, Giovanni Grifò e Giuseppe Di Maggio, di dodici e tredici anni, e Serafino Lascari di quindici. Ma tra i giovanissimi ci sono anche i diciottenni Giovanni Megna e Castrense Intravaia, e Vito Allotta, che si spegne a 19 anni. È un massacro di giovani vite. Solo un anno dopo ecco un altro nome, è quello di Giuseppe Letizia, un pastorello di Corleone ucciso a soli tredici anni. È l’11 marzo 1948. Quella notte, mentre accudisce il suo gregge, assiste all’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, gettato da Luciano Liggio, luogotenente di Michele Navarra, capomafia di Corleone, nelle foibe di Rocca Busambra, dove i suoi resti verranno ritrovati solo 61 anni dopo. Il bambino, in preda ai deliri di una febbre altissima, viene portato dai genitori all’ospedale dei Bianchi, diretto dallo stesso Navarra. Racconta di un contadino assassinato nella notte e dopo poche ore muore in seguito a un’iniezione. La versione ufficiale parla di morte per tossicosi, ma si ritiene che il ragazzino possa essere stato avvelenato. La sua colpa? Essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. È lo stesso motivo che spegne per sempre la vita dei fratelli Pecoraro: Antonino, che ha nove anni e Vincenzo, che invece ne ha 19. Vittime innocenti della strage di Godrano del 26 ottobre 1959. A crivellarli di colpi sono i fratelli Maggio, travestiti da carabinieri e nascosti nella casa disabitata di un vicino. Antonino viene colpito al torace, ma non muore subito. La sua è un’agonia, se ne va solo dopo due giorni. Il fratello più grande, invece, muore sul colpo, dopo aver sentito gli spari ed essere accorso per aiutare la famiglia. Il 26 luglio 1991, invece, in un’assolata Palermo, a morire è Andrea Savoca. Ha quattro anni ed è insieme al padre Giuseppe, uno degli uomini di fiducia di Totò Riina. Scarcerato due giorni prima, è pronto a portare finalmente al mare il figlio. In spiaggia, però, non ci arriveranno mai. Due killer col volto coperto a bordo di una grossa moto sparano all’impazzata dentro l’auto posteggiata sotto casa della nonna, a Brancaccio. Il padre muore sul colpo, il bambino invece qualche ora più tardi in ospedale. L’altro fratellino resta illeso a urlare disperato nel sedile della Passat ferma in doppia fila. La madre, invece, vede la scena affacciandosi dal balcone. Una vendetta di sangue per punire chi rubava senza il permesso di Cosa nostra. Trentadue anni prima, il 19 settembre 1959, a perdere la vita è Giuseppina di dodici anni, Savoca anche lei. Gioca sotto casa, in via Messina Marine, quando la raggiunge un proiettile vagante che la uccide sul colpo. A morire, però, doveva essere Filippo Drago, un pregiudicato che lì gestiva una profumeria. E poi c’è lui, Giuseppe Di Matteo, sequestrato il 23 novembre 1993 a tredici anni da un maneggio di Altofonte. Muore, strangolato e disciolto nell’acido, poco prima di compierne quindici, l’11 gennaio 1996. I familiari, disperati, lo cercano in tutti gli ospedali, ma di lui non c’è traccia. Fino a quel «Tappaci la bocca» recapitato con un bigliettino. Una vendetta per convincere il padre Santino a non collaborare più con i magistrati e a ritrattare le sue dichiarazioni sulla strage di Capaci e sull’omicidio dell’esattore Ignazio Salvo. Santino Di Matteo però non si piega, continua la sua collaborazione con la giustizia. Dopo 779 giorni di prigionia, arriva anche la decisione di Giovanni Brusca: uccidere il bambino. Una scelta da vero uomo d’onore. 
(Silvia Buffa per Meridionews)   Aveva assistito per caso al confezionamento di alcune dosi di eroina in un magazzino della zona o, peggio, al sequestro di qualcuno che non avrebbe più fatto ritorno. Non lo sapremo mai. Ad oggi, resta ancora un mistero il motivo per cui Claudio Domino viene freddato con un colpo di pistola sulla fronte a soli undici anni, mentre gioca tra le vie della sua San…
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paoloxl · 7 years ago
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Clima di forte emozione, Emiliano è nel giusto» A distanza di quasi due mesi dal vertice di Amburgo, il militante di Partinico rimane detenuto a Billwerder. Una delegazione del circolo di Rifondazione Comunista nei giorni scorsi è andato a trovarlo. «Le lunghe giornate di noia sono alleviate dalle numerosissime lettere che arrivano da ogni parte d’Europa». «Il calore e la solidarietà che arrivano all’interno del carcere stanno aiutando Emiliano ad affrontare la detenzione con maggiore forza e dignità nella consapevolezza di essere dalla parte del giusto». Giacomo Minore è un compagno di partito e un amico di Emiliano Puleo, il giovane di Partinico che a distanza di quasi due mesi dal G20 di Amburgo, rimane ancora in carcere a Billwerder. Sin da subito Giacomo ha seguito il caso dell’amico, arrestato mentre stava andando in ostello e soprattutto dopo le manifestazioni contestate dalla polizia teutonica. Pochi giorni fa una delegazione del circolo di Rifondazione Comunista si è recata ad Amburgo. «L’incontro con Emiliano si è svolto in un clima di forte emozione – racconta ancora Minore -. Nonostante la prigionia si trova però in buone condizioni anche se la lunga detenzione comincia ormai a farsi sentire. Le lunghe giornate di noia sono alleviate dalle numerosissime lettere che gli arrivano dai compagni siciliani e da ogni parte d’Europa». Fino a pochi giorni la direzione del carcere aveva imposto una serie di restrizioni che avevano creato polemiche, tra le quali il divieto di poter ricevere libri: da qui appunto il gesto per aggirare, in un certo modo, la misura che aveva reso particolarmente pesante la detenzione di Emiliano e degli altri quattro italiani (tra cui i due catanesi Orazio Sciuto ed Alessandro Rapisarda) a Billwerder. La delegazione comunista ha poi incontrato il deputato della Die Linke Martin Dolzer, portavoce Giustizia del gruppo della sinistra tedesca nel Parlamento di Amburgo. «Il parlamentare ci ha spiegato – racconta Minore – che, proprio a ridosso del vertice, sono state inasprite le norme che regolano le manifestazioni di piazza; ha sottolineato come il capo della polizia tedesca si sia contraddistinto per la sua linea dura e poco rispettosa dei diritti umani. Ha inoltre rilevato un atteggiamento di accanimento, soprattutto nei confronti degli stranieri, da parte dei giudici tedeschi. Questa linea dura proprio ieri ha fatto la prima vittima. Il processo nei confronti di un manifestante olandese si è concluso infatti con la condanna – continua ancora Giacomo – senza il beneficio della condizionale, a due anni e sette mesi di detenzione, pena perfino più elevata di quella richiesta dal pubblico ministero stesso che era di un anno e nove mesi. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al compagno olandese, vittima designata di una giustizia che, in questa occasione, si sta dimostrando estremamente iniqua». La preoccupazione adesso è che questo metro di giudizio possa essere applicato ai prossimi processi. Nel caso specifico di Emiliano le indagini dovrebbero concludersi il 31 agosto, mentre prosegue la detenzione per via di non meglio specificati pericoli di fuga. Nei prossimi giorni a difenderlo arriverà un secondo avvocato. Nel frattempo continuano le manifestazioni di solidarietà, necessarie a tenere alta l’attenzione su un caso che lo stesso Martin Dolzer ha definito «un attacco inaccettabile e preoccupante sui diritti fondamentali». Dopo l’iniziativa di domenica scorsa a Partinico, un presidio simile si terrà domenica tre settembre a Palermo, in piazza Verdi, e in contemporanea al sit-in che si svolgerà direttamente davanti al carcere di Billwerder. da meridionews
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arcipalermo · 8 years ago
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Il 25 gennaio alle 19.41 verranno accese le fiaccole per ricordare il dottorando italiano scomparso in Egitto e chiedere la verità sul caso. Il concentramento sarà a piazza Pretoria alle 18 e 30.
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dontresal · 7 years ago
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Monreale, anche Di Matteo alla festa di Avvenire. «Magistratura è disarmata contro la corruzione» | MeridioNews
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ANTONELLA LOMBARDI 16 SETTEMBRE 2017 CRONACA – L’incontro al palazzo arcivescovile, dal titolo Giustizia e bellezza contro corruzione e mafia, è stato lo spunto per una riflessione ampia sul «senso di rassegnazione», come l’ha definito il magistrato, che domina ampi strati di popolazione. «La vera battaglia non è cambiare la Costituzione ma applicarla» «A livello normativo abbiamo degli strumenti…
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dontresal · 7 years ago
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Ex-allievo FSC al Quirinale per la "Giornata dell'informazione" - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale | UPS
Ex-allievo FSC al Quirinale per la “Giornata dell’informazione” – Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale | UPS
Pubblicato: 15 Agosto 2007 Marco Catalano – nostro studente della FSC – ha vinto il Premio Internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli (sezione tesi di laurea). Martedì 18 settembre al palazzo del Quirinale si è svolto l’incontro del Presidente della Repubblica con il mondo dell’informazione per la “Giornata dell’informazione”. Hanno presenziato all’evento anche i vincitori dei maggiori…
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