#Massimo cotto
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greatmoonballoon · 5 months ago
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Massimo Cotto è morto. Adoravo ascoltare Virgin radio e mi ricordo ancora della sua straordinaria bravura nel raccontare il rock!
Che tristezza..
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parolequotidiane · 4 months ago
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Anita e i suoi fratelli e…Massimo Cotto.
a cura della redazione È passato un mese, era l’1 agosto quando volava in cielo con il suo spirito rock libero e gioioso, ma MASSIMO COTTO è sempre con noi… anche grazie all’impegno e alle attività dell’associazione ANITA E I SUOI FRATELLI che lui sosteneva, e continua a sostenere, con sua moglie CHIARA BURATTI. ANITA E I SUOI FRATELLI è un’associazione di volontariato che nasce nel 2018 con…
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Amici di Note
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È passato qualche giorno, ma adesso ho tempo per ricordare un grande giornalista musicale, Massimo Cotto, scomparso a 62 anni una settimana fa, il 2 Agosto 2024.
Conduttore radiofonico, scrittore musicale prolifico, autore di teatro, astigiano classe 1962, Massimo Cotto esordisce come dj in Rai nel 1983. Resta a Radio Rai per vent'anni, conducendo moltissimi programmi e seguendo eventi storici come il concerto di Bob Dylan davanti a Papa Giovanni Paolo II. Francesco De Gregori sceglie lui come intervistatore in uno storico concerto radiofonico a Via Asiago, negli Studi della Rai, che interrompe un lungo silenzio. Nel 2003 passa a Radio 24, successivamente a Radio Capital. Infine, nel 2012 approda a Virgin Radio, di cui era una delle voci più autorevoli.
Dopo Ernesto Assante, un'altra perdita gigantesca per il panorama giornalistico musicale italiano
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rassegnanotizie · 5 months ago
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E' stato annunciato la scomparsa del conduttore radiofonico di Virgin Radio, Massimo Cotto, attraverso un post su Facebook Il mondo della musica è stato colpito da un grave lutto: è morto nella notte Massimo Cotto, noto speaker radiofonico, giornalista e scrittore, all'età di 62 anni. Ricoverato dal 9 luglio al reparto di rianimazione del Cardinale Massaia di Asti, Cotto è venuto a mancare. Con la sua narrazione durata anni, ha raccontato e dato voce al rock e alla musica di tutti i tempi. Scomparso il noto conduttore radiofonico Massimo Cotto L'amore di Massimo Cotto per la musica e per la radio Nato ad Asti nel 1962, Massimo Cotto ha ricoperto indubbiamente un ruolo di rilievo nel mondo della musica e del giornalismo italiano. I suoi esordi lo vedono impegnato inizialmente come giornalista musicale negli anni '80, attività che gli ha permesso di esprimere al massimo tutto il suo amore per la musica rock. Ha collaborato con diverse riviste del settore, fra cui "Rockstar" e "Mucchio Selvaggio", guadagnando velocemente una grande notorietà fra gli appassionati della musica italiana. La sua vita professionale è stata senza dubbio segnata dalla grande passione per il mondo radiofonico. All'interno di tale ambito, Massimo Cotto può vantare una straordinaria carriera. Ha lavorato per diverse emittenti nazionali, da anni però era la storica voce di Virgin radio. Massimo Cotto nelle vesti di scrittore ed autore La versatilità dimostrata in ambito professionale e lavorativo colloca Massimo Cotto anche fra gli scrittori ed autori che si sono dedicati ai racconti sulla musica e sulle personalità del rock. I suoi numerosi libri hanno spaziato dalle biografie di artisti leggendari a riflessioni di carattere del tutto personale sulla cultura musicale che ha attraversato i tempi. Nel corso degli anni, Cotto ha rivestito anche ruoli molto importanti nell'ambito di grandi eventi musicali. È stato infatti direttore artistico del Premio Tenco, un prestigioso riconoscimento per la canzone d'autore italiana ed ha fatto parte della giuria di Sanremo Giovani. Le dediche di chi gli era vicino La moglie Chiara Buratti ha affidato ad un post pubblicato su Instagram dolci e toccanti parole di addio all'amato marito: "Continua a soffiare nel vento. Nessuno ti dimenticherà mai. Te lo prometto." Anche i colleghi di Virgin Radio hanno voluto trasmettere attraverso un messaggio su Facebook tutto il commovente dolore provato per la scomparsa del loro caro amico: "Questa notte Massimo Cotto ci ha lasciati. Vogliamo essere noi di Virgin Radio, la sua (seconda) casa, a dirvelo perché Massimo era uno di noi. Massimo era un conduttore fenomenale ma anche molto di più. Le sue interviste sono magistrali. Giornalista straordinario, scrittore, autore, attore di teatro sempre con la voglia di raccontare e (incantare) stupire chi aveva di fronte o all'ascolto. Nel 2012 è entrato a fare parte della famiglia di Virgin Radio raccontando le follie dei grandi artisti del rock attraverso le pillole di Rock bazar e poi dal 2016 era in onda tutte le mattine in Rock and Talk con dr. Feelgood (Maurizio Faulisi) e con il cavaliere nero (Antonello Piroso). In tutti questi anni ci ha sempre dato il buongiorno con il sorriso e con il suo inconfondibile umorismo (non dimenticheremo mai le sue battute), tenendoci compagnia con una passione infinita per la musica e per tutte le forme d'arte. Siamo vicini alla sua famiglia (Chiara, Francesco e alla mamma Marisa) e a tutti voi che, come noi, lo avete amato e apprezzato. Ciao Massimo, fai buon viaggio."
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stranotizie · 5 months ago
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A dare l'annuncio della morte del conduttore radiofonico di Virgin Radio, Massimo Cotto, è stata la radio stessa, attraverso un post su Facebook Grave lutto nel mondo della musica: si è spento nella notte Massimo Cotto, noto speaker radiofonico nonché giornalista e scrittore. Ricoverato dopo un malore al reparto di rianimazione del Cardinal Massaia di Asti dal 9 luglio, Cotto è venuto a mancare all’età di 62 anni. Con la sua narrazione durata anni, ha raccontato e dato voce al rock e la musica di tutti i tempi. scomparso il noto conduttore radiofonico Massimo Cotto L’amore di Massimo Cotto per la musica e per la radio Nato ad Asti nel 1962, Massimo Cotto ha ricoperto indubbiamente un ruolo di rilievo nel mondo della musica e del giornalismo italiano. I suoi esordi lo vedono impegnato inizialmente come giornalista musicale negli anni ’80, attività che gli ha permesso di esprimere al massimo tutto il suo amore per la musica rock. Ha collaborato con diverse riviste del settore, fra cui “Rockstar” e “Mucchio Selvaggio”, guadagnando velocemente una grande notorietà fra gli appassionati della musica italiana. La sua vita professionale è stata senza dubbio segnata dalla grande passione per il mondo radiofonico. All’interno di tale ambito, Massimo Cotto può vantare una straordinaria carriera. Ha lavorato per diverse emittenti nazionali, da anni però era la storica voce di Virgin radio. Massimo Cotto nelle vesti di scrittore ed autore La versatilità dimostrata in ambito professionale e lavorativo colloca Massimo Cotto anche fra gli scrittori ed autori che si sono dedicati ai racconti sulla musica e sulle personalità del rock. I suoi numerosi libri hanno spaziato dalle biografie di artisti leggendari a riflessioni di carattere del tutto personale sulla cultura musicale che ha attraversato i tempi. Nel corso degli anni, Cotto ha rivestito anche ruoli molto importanti nell’ambito di grandi eventi musicali. È stato infatti direttore artistico del Premio Tenco, un prestigioso riconoscimento per la canzone d’autore italiana ed ha fatto parte della giuria di Sanremo Giovani. Le dediche di chi gli era vicino La moglie Chiara Buratti ha affidato ad un post pubblicato su Instagram dolci e toccanti parole di addio all’amato marito: “Continua a soffiare nel vento. Nessuno ti dimenticherà mai. Te lo prometto”. Anche i colleghi di Virgin Radio hanno voluto trasmettere attraverso un messaggio su Facebook tutto il commovente dolore provato per la scomparsa del loro caro amico: “Questa notte Massimo Cotto ci ha lasciati. Vogliamo essere noi di Virgin Radio, la sua (seconda) casa, a dirvelo perché Massimo era uno di noi. Massimo era un conduttore fenomenale ma anche molto di più. Le sue interviste sono magistrali. Giornalista straordinario, scrittore, autore, attore di teatro sempre con la voglia di raccontare e (incantare) stupire chi aveva di fronte o all’ascolto. Nel 2012 è entrato a fare parte della famiglia di Virgin Radio raccontando le follie dei grandi artisti del rock attraverso le pillole di Rock bazar e poi dal 2016 era in onda tutte le mattine in Rock and Talk con dr. Feelgood (Maurizio Faulisi) e con il cavaliere nero (Antonello Piroso). In tutti questi anni ci ha sempre dato il buongiorno con il sorriso e con il suo inconfondibile umorismo (non dimenticheremo mai le sue battute), tenendoci compagnia con una passione infinita per la musica e per tutte le forme d’arte. Siamo vicini alla sua famiglia (Chiara, Francesco e alla mamma Marisa) e a tutti voi che, come noi, lo avete amato e apprezzato. Ciao Massimo, fai buon viaggio”. Fonte
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micro961 · 2 months ago
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Massimo Priviero: “Il suono”
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Il nuovo singolo estratto dall’album dell’artista dal titolo “Diario di vita”
«Nel testo della canzone mi è venuto di chiamarlo “suono ragazzino”. Non lo è, naturalmente. Anzi. Ma è quel suono di band soprattutto di matrice americana, se volete molto ben sublimato da Springsteen e soci, di cui io e i miei amici ci eravamo innamorati intorno ai vent’anni durante lunghe sere meravigliose trascorse a incrociare strumenti. Per tale ragione il testo si rivolge ad un amico mio carissimo. E per tale ragione il testo si aggrappa con forza al passato per poi approdare ad un sorriso nel presente. Come se questo suono, come se questa energia non potesse essere sconfitta dal tempo che scorre. Per cui immaginate ritmiche sempre in spinta, chitarre spianate, pianoforte puntato sulle note acute e tutto il resto che ci va insieme. Piacere assoluto di suonare. Rock d’autore o dategli voi un nome. Progressioni armoniche dritte come dei fusi. Voce tirata e felice, occhi chiusi quasi a nascondere commozione senza tempo. Questo era. Questo è. E sono semplicemente felice e anche orgoglioso di aver vissuto tutto questo fino in fondo.» Massimo Priviero
“Il suono” è il secondo singolo estratto dal nuovo lavoro dell’artista, un album dal titolo “Diario di vita”, in uscita il 25 ottobre 2024. La data di presentazione dello stesso è prevista per il 9 novembre a Legnano (Mi), presso il Teatro Tirinnanzi.
Massimo Priviero nasce ad inizio degli anni sessanta e cresce a Jesolo sul litorale veneziano. Dall'ascolto e dall’amore per il folk, il blues e il rock d’autore prende forma la sua cifra artistica unitamente a una ricerca poetica che ne caratterizza presto suono, scrittura e composizione. Allo stesso tempo, i suoi interessi di vita lo portano da un lato a un tempo di vagabondaggi in giro per l’Europa (“…suonare per esempio Dylan alle fermate di metropolitana o in piccoli club, quando avevo vent’anni, e anche solo vivere “sulla strada” fu una lezione di vita indimenticabile”) e dall’altro ad approfondire studi letterari e storici all’Università di Venezia dove tra l’altro si laurea in Storia contemporanea. Proprio ciò che chiamereste poetica “di strada” nel suo senso più lirico caratterizzerà soprattutto i primi anni della sua produzione musicale. Trasferitosi a Milano alla fine degli anni ’80, dopo aver firmato per Warner Music, nel 1988 incide a Londra e pubblica a ruota l’album d’esordio intitolato San Valentino. Il disco, che inaugura il suo lungo viaggio nel rock d’autore, avrà anche un notevole successo.  
Ci fa piacere in questa sede riportare delle citazioni che riguardano l’artista, anche per rendere omaggio a due splendidi giornalisti, di recente comparsi.
«Massimo Priviero. La voce più bella e più vera del rock d’autore in Italia» PAOLO CARU’ – fondatore e direttore di Buscadero
«Da ragazzo la lezione per Massimo era stata: scrivere come Dylan e stare sul palco come Springsteen. Lezione presto imparata. Prima di scrivere e timbrare la bellissima storia sua» MASSIMO COTTO – giornalista e scrittore - Virgin Radio
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SITO - www.priviero.com FACEBOOK - www.facebook.com/massimopriviero INSTAGRAM- instagram.com/massimopriviero YOUTUBE - www.youtube.com/massimoprivierolive
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snackaperitivo · 9 months ago
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Assapora Le Bontà Senza Glutine Con Frutta Secca Mista Di Aperisnack
Aperisnack si distingue come leader nel settore delle prelibatezze senza glutine nel cuore dell'Italia, dove le usanze alimentari sono profondamente radicate e il sapore è molto apprezzato. Aperisnack offre una deliziosa miscela di tradizione e modernità con la sua Frutta Secca Mista, un monumento alla dedizione del marchio alla qualità, al gusto e ai consumatori attenti alla salute, tra strade acciottolate e dolci colline.
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Rivelata La Superstar Senza Glutine
Frutta Secca Mista mette alla prova l'impegno di Aperisnack nel creare deliziose prelibatezze senza Glutenfree senza sacrificare il sapore o la consistenza. Aperisnack unisce abilmente la migliore varietà di frutta secca e noci per produrre una sinfonia di sapori che piace a tutti i palati in un mondo in cui i vincoli dietetici spesso rendono difficile gustare gli snack.
Ogni Boccone Di Stile Italiano
Lo spuntino Aperis conferisce ad ogni boccone di Frutta Secca Mista un distinto sapore italiano, influenzato dalla ricca eredità culinaria del paese. Ogni ingrediente è scelto meticolosamente per fornire un vero assaggio dell'Italia ad ogni boccone, dalla dolcezza baciata dal sole delle arance siciliane alla ricchezza terrosa delle mandorle toscane.
La Rivoluzione Del Senza Glutine
Man mano che i clienti diventano più attenti alla salute e esigenti riguardo alla loro dieta, il mercato dei prodotti senza glutine si è ampliato negli ultimi anni. Questa rivoluzione senza glutine si incarna in Frutta Secca Mista di Aperisnack, una delizia senza sensi di colpa che soddisfa i desideri tenendo conto delle limitazioni dietetiche.
Costruito Con Cura
L'approccio di Aperisnack è incentrato sulla dedizione all'artigianato e alla qualità. Per preparare con cura ogni lotto di Frutta Secca Mista vengono utilizzati i migliori ingredienti, ottenuti da fornitori affidabili. Ogni fase del processo produttivo, dalla raccolta manuale dei frutti più maturi alla tostatura delle noci più fresche, viene eseguita con precisione e cura per garantire la migliore esperienza di spuntino possibile.
La Versatilità Spiegata
Oltre al suo sapore delizioso e alla sua assenza di glutine, Frutta Secca Mista di Aperisnack ridefinisce la versatilità degli spuntini. Può essere consumato da solo come spuntino salutare all'ora di pranzo, aggiunto allo yogurt per renderlo croccante o cotto nei pasticcini per un tocco gourmet. Ci sono tanti modi per utilizzare questo tesoro culinario.
Il Gusto Incontra La Salute
Frutta Secca Mista di Aperisnack è il compromesso ideale in un mondo in cui le scelte attente alla salute spesso significano sacrificare il sapore. Questo trattamento senza glutine è il massimo del piacere senza sensi di colpa perché è ricco di nutrienti vitali, vitamine e antiossidanti presenti in abbondanza nella natura. Stuzzica anche le papille gustative e nutre il corpo.
Onorare Il Diverso
L'Italia è ben nota per la sua variegata scena culinaria, con sapori che spaziano dal nord al sud e un'abbondanza di prelibatezze regionali. Per onorare l'eredità culinaria della nazione abbracciando al tempo stesso il desiderio di deliziosi cibi senza glutine in tutto il mondo, Aperisnack onora questa diversità esibendo una miscela armoniosa di sapori e consistenze nella sua Frutta Secca Mista.
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La Promessa Di Aperisnack:
Aperisnack è risoluto nella sua missione di fornire gusto e qualità, anche se i consumatori cercano opzioni più sane che non sacrifichino nessuno dei due. L'azienda supera le aspettative con il suo gusto ineguagliabile, la sua artigianalità e il suo impegno per la felicità del cliente, e soddisfa anche la crescente necessità di snack senza glutine con la sua Frutta Secca Mista.
In Sintesi, Assaporare Il Viaggio Senza Glutine
Frutta Secca Mista di Aperisnack brilla come un faro di bontà senza glutine, guidando i clienti in un viaggio di gusto, salute e appagamento in un mondo in cui le limitazioni dietetiche spesso rendono difficile godersi i piaceri fondamentali dello spuntino. Un boccone alla volta, questo delizioso prodotto diffonde gioia alle papille gustative di tutto il mondo con il suo distinto stile italiano, dedizione alla qualità e versatilità. Assapora il gusto dell'Italia ovunque tu sia concedendoti Frutta Secca Mista di Aperisnack, una meraviglia culinaria senza glutine.
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lamilanomagazine · 11 months ago
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World Pizza Day Le eccellenze di East Lombardy
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World Pizza Day Le eccellenze di East Lombardy Una vocazione all’arte del pizzaiolo che in Lombardia Orientale trova la sua massima espressione nelle insegne East Lombardy distribuite nelle quattro Province e tra queste, in alcune eccellenze secondo il riconoscimento della guida Pizzerie d’Italia di Gambero Rosso, il più accreditato strumento per orientarsi tra le 735 in Italia citate nel volume Nella rete East Lombardy, sono molto i locali della rete East Lombardy, che in carta propongono la pizza, siano essi pizzerie vere e proprie, oppure ristoranti che hanno una carta dedicata alla pizza; a oggi, le referenze East Lombardy che hanno scelto di promuoversi anche attraverso il portale dedicato a questa rete, sono 19 e tra questi 11 sono i locali solo pizzeria; altri indirizzi presenti sul web, propongono la pizza ma hanno nel ristorante il cuore pulsante del locale e quindi non vengono citati in questo nostro ideale viaggio alla scoperta di questa preparazione. Degno di nota è che tra queste vi siano diverse referenze a Brescia e provincia che hanno ricevuto ottimi riconoscimenti dalla guida Pizzerie d’Italia 2024 del Gambero Rosso; in particolare due pizzerie, una a Brescia e una in provincia, hanno avuto il massimo riconoscimento (Tre Spicchi) della Guida: Inedito insignito anche del Premio Speciale riservato al miglior servizio in sala, e La Cascina dei sapori. Sempre in provincia di Brescia, sono altrettanti i locali della rete East Lombardy segnalati dalla Guida con Due Spicchi, in particolare Rock 1978 e la Pizzeria Ciclone. Le pizze East Lombardy In questo ideale viaggio alla scoperta della pizza nella Regione italiana campione per numero di pizzerie e affini, si segnalano gli indirizzi che hanno in carta creazioni lievitate dedicate a East Lombardy che, tra gli ingredienti, hanno cioè prodotti distintivi East Lombardy, in un’ottica di valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, nel rispetto del Manifesto di questa realtà territoriale. Al Campanile Darfo Boario Terme, Brescia Rende omaggio alla propria Valle, con la sua Pizza Omaggio alla Valle dei Segni, pizza gourmet realizzata con ingredienti del territorio. Sulla base, troviamo il formaggio PAT Cadolet fuso con una formaggella contadina. Il commensale può scegliere il salume da abbinare in base alla preferenza fra culaccia, salame, speck e bresaola, che arrivano dall’azienda camuna Malegno Carni. Al FienilePalazzolo sull’Oglio, Bergamo La Pizza Bel Muso è stata presentata da Paolo Ghidini al G7 dell’Agricoltura tenuto ad Astino (Bergamo), quando indossò per la prima volta la giacca di East Lombardy. Nella sua semplicità, questa pizza riesce a esaltare lo Stracchino all’Antica delle Valli Orobiche - prodotto Presidio Slow Food. I funghi cardoncelli accompagnano il commensale in questa esperienza che si ispira al padre del pizzaiolo, esperto cercatore di funghi che chiamava i figli “bei mus” (in dialetto “bel viso”). Ciclone Sirmione, Brescia Per East Lombardy, la famiglia Noris crea una pizza che ricorda, nel suo impasto di farina di mais, le proprie origini bergamasche grazie all’utilizzo del Bagos, di grande tradizione nelle Valli Orobiche. Il suo gusto deciso viene accostato sapientemente a quelli più delicati della mozzarella fiordilatte e del prosciutto cotto, prodotti che stanno in sapiente equilibrio con la cipolla rossa caramellata. Inedito Brescia La pizza con Persico del Lago di Iseo, Fiordilatte, Sedano rapa, Senape al miele e aneto, è un omaggio al territorio grazie alla presenza del pesce di lago e un inno alla cultura contadina grazie al sedano rapa, tra gli ortaggi più tipici nel Nord Italia e in particolare delle aree del Nord Est. Abbracciano questo ingrediente “povero”, il Fiordilatte in armonia con l’ortaggio per dolcezza, dolcezza che si scontra con eleganza della senape al miele e all’aneto, erba aromatica anche questa tipica della cultura gastronomica del Nord. L’ottavo nano Brescia Tra le pizze in carta, quella che rappresenta il territorio, in linea con i principi di East Lombardy e la pizza Sfizio dove il Fiordilatte di Agerola si sposa con il pregiato sgambato bresciano e il fatulì, caprino tipico della zona. Un matrimonio perfetto di prodotti per un risultato dove l’acidità e le note dolci stanno in equilibrio sull’impasto. PizzCamì Borno, Brescia Link. La pizza che PizzCamì dedica a East Lombardy è la Alpina, con crema di asparagi, porcini trifolati, formagella e salame nostrani, uovo all’occhio di bue e scaglie di Fatulì, quel caprino molto particolare e raro, nonché presidio Slow Food. Un tripudio di sapori che valorizzano le Valli Orobiche, pizza realizzata da PizzCamì per sancire l’adesione alla filosofia di Slow Food, tramite la valorizzazione di un formaggio delle vicine Valli Orobiche Bergamasche, lo stracchino all’antica. La crema di asparagi si fonde con le scaglie di mandorle siciliane, per esaltare, in maniera delicata, il sapore dello stracchino. Il tutto viene “servito” su una pizza dall’impasto speciale: si utilizza una farina del tipo 2, con fibra d’avena che, non essendo raffinata, è ricca di fibre. Pizzeria da Guido Viadana, Mantova La pizza zucca e gorgonzola è una pizza bianca condita con una dadolata di zucca mantovana rigorosamente a km zero e prodotta nelle immediate campagne attorno al ristorante. A questa viene abbinato il Gorgonzola bergamasco. La pizza viene preparata con un impasto a lievitazione di minimo 24-26 ore. Si caratterizza per essere molto sottile, poco lievitata e tirata a mattarello per la bassa quantità di lievito e sale utilizzati. La pizza risulta leggera, croccante e altamente digeribile. Serenella Brescia I campioni d’Europa (2015) per la pizza, con la loro pizza Lumaca presentano una versione tutta bresciana con formaggio Malghetta di Tremosine, lumache dell’azienda Limus, cialde di Grana Padano DOP e spinaci al burro. Un piatto che rappresenta e valorizza il territorio, legandosi ancor di più alla terra grazie all’utilizzo di un impasto multicereali semi-integrale. World Pizza Day: perché il 17 gennaio Istituita dall’Associazione Verace Pizza Napoletana sulla scia del riconoscimento che l’UNESCO ha dato nel 2017 all’Arte del Pizzaiolo Napoletano Patrimonio dell’umanità, il World Pizza Day si celebra il 17 gennaio nel giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, santo protettore del fuoco e quindi dei fornai. Era in fatti quello il giorno in cui a Napoli i fornai lavoravano solo mezza giornata per potersi incontrare al pomeriggio a Capodimonte dove si accendevano i fuochi con il legno regalato dalle famiglie e raccolto dai ragazzi a partire dall’Epifania fino a quel giorno. Questa la tradizione, a conferma di quanto l’arte del pizzaiolo sia radicata nella cultura partenopea, un radicamento che però negli anni ha spostato dalla Campania la vocazione al mestiere del pizzaiolo, se è vero che a oggi è la Lombardia la Regione italiana con più locali dove la pizza è protagonista.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tarditardi · 1 year ago
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Locanda dei Giurati - Como: un Capodanno '24 con carni d'eccellenza, musica e divertimento
Frequentata da musicisti come Gigi D'Alessio, la Locanda dei Giurati di Como (via Giulini 16, 0314310051) non poteva puntare solo e soltanto sui suoi eccellenti piatti per la notte più lunga dell'anno, quella del 31 dicembre 2023, ovvero Capodanno '24. La brigata farà il suo lavoro come sempre, ma sarà coadiuvata da ottima live music, perfetta per divertirsi e cantare in compagnia. Tra i piatti proposti, molte carni d'eccellenza, come sempre succede alla locanda: Carpaccio di wagyu su frolla salata, battuta di fassona piemontese, Filetto di maialino iberico cbt (cotto a bassa temperatura)... ma non mancano Risotto viola tenuta San Massimo guanciale croccante e ovviamente Panettone, cotechino e lenticchie... Tutto questo per 130€ a persona. 
Il menu di Capodanno '24 @ Locanda dei Giurati - Como
Entrée
Carpaccio di wagyu su frolla salata, spuma di ricotta di bufala e gel ai frutti rossi
Antipasto
Battuta di Fassona piemontese, chicche di melograno, sedano, finocchietto selvatico e crema di pecorino nero
Primo
Risotto viola tenuta San Massimo guanciale croccante di cinta senese e crema di lardo iberico
Sorbetto 
Melaverdee nocchi
Secondo 
Filetto di maialino iberico cbt (cotto a bassa temperatura), crema di pere e zola al Prosecco, indivia e bietola grigliata
Dolce 
Panettone croccante al Mascarpone,
Agrumi canditi e crema fredda al pandoro
Cotechino e lenticchie di Castelluccio
(130€ a persona)
Senz'altro il successo della Locanda dei Giurati cresce nel tempo per un mix vincente di semplicità ed eccellenza, da gustare tra l'altro anche a pranzo, con business lunch tutti da vivere.  Ecco come lo staff de La Locanda dei Giurati di Como presenta sui social la sua filosofia: "Un fantastico vino e la nostra pregiata carne, sono il connubio perfetto per creare un momento sensoriale ai nostri ospiti. Un'opera d'arte che si può associare solo alla nostra Locanda, perché venire da noi, non è solo stare bene, ma è arrivare a toccare il piacere degustativo attraverso i nostri piatti".
La Locanda dei Giurati - Como 
via Giulini 16, 0314310051
www.locandadeigiurati.com
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sounds-right · 1 year ago
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Locanda dei Giurati - Como: un Capodanno '24 con carni d'eccellenza, musica e divertimento
Frequentata da musicisti come Gigi D'Alessio, la Locanda dei Giurati di Como (via Giulini 16, 0314310051) non poteva puntare solo e soltanto sui suoi eccellenti piatti per la notte più lunga dell'anno, quella del 31 dicembre 2023, ovvero Capodanno '24. La brigata farà il suo lavoro come sempre, ma sarà coadiuvata da ottima live music, perfetta per divertirsi e cantare in compagnia. Tra i piatti proposti, molte carni d'eccellenza, come sempre succede alla locanda: Carpaccio di wagyu su frolla salata, battuta di fassona piemontese, Filetto di maialino iberico cbt (cotto a bassa temperatura)... ma non mancano Risotto viola tenuta San Massimo guanciale croccante e ovviamente Panettone, cotechino e lenticchie... Tutto questo per 130€ a persona. 
Il menu di Capodanno '24 @ Locanda dei Giurati - Como
Entrée
Carpaccio di wagyu su frolla salata, spuma di ricotta di bufala e gel ai frutti rossi
Antipasto
Battuta di Fassona piemontese, chicche di melograno, sedano, finocchietto selvatico e crema di pecorino nero
Primo
Risotto viola tenuta San Massimo guanciale croccante di cinta senese e crema di lardo iberico
Sorbetto 
Melaverdee nocchi
Secondo 
Filetto di maialino iberico cbt (cotto a bassa temperatura), crema di pere e zola al Prosecco, indivia e bietola grigliata
Dolce 
Panettone croccante al Mascarpone,
Agrumi canditi e crema fredda al pandoro
Cotechino e lenticchie di Castelluccio
(130€ a persona)
Senz'altro il successo della Locanda dei Giurati cresce nel tempo per un mix vincente di semplicità ed eccellenza, da gustare tra l'altro anche a pranzo, con business lunch tutti da vivere.  Ecco come lo staff de La Locanda dei Giurati di Como presenta sui social la sua filosofia: "Un fantastico vino e la nostra pregiata carne, sono il connubio perfetto per creare un momento sensoriale ai nostri ospiti. Un'opera d'arte che si può associare solo alla nostra Locanda, perché venire da noi, non è solo stare bene, ma è arrivare a toccare il piacere degustativo attraverso i nostri piatti".
La Locanda dei Giurati - Como 
via Giulini 16, 0314310051
www.locandadeigiurati.com
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diceriadelluntore · 10 months ago
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Pagine Golose
In polipo: pipere, liquamine, lasere inferes - Apicio, De Re Coquinaria, 9.5.1
Traduzione: Per il polpo: pepe, liquamen, laser e servi
De Re Coquinaria di Apicio è il primo grande libro sul cibo della nostra cultura occidentale: è solo in parte riassumibile in un ricettario perchè assomiglia più ad un indiretto atlante del gusto dell'Impero Romano (il libro, su cui ci sono le consuete dispute filologiche, risale al I secolo D.C., al culmine della potenza Imperiale romana). Nella ricetta del polpo, Apicio consiglia quindi di condirlo con il pepe (spezia le cui quantità di commerci nel corso della Storia fanno venire le vertigini), il liquamen, che è una variante del famoso garum, e il laser: non era una diavoleria di una primitiva cucina molecolare, ma un ingrediente ottenuto dalla resina estratta dalla radice del silfio, una pianta che cresceva esclusivamente sulle coste prossime alla città di Cirene in Libia. In età romana, tanto era richiesto il laser che la continua e non regolata raccolta del silfio ne provocò l’estinzione. Plinio ci dice che l’ultima pianta venne regalata all’imperatore Nerone e si dovette ripiegare su una sostanza analoga, anche se non identica all’originale, ricavabile da una pianta simile al silfio: l’asafoetida o assa fetida. Il nome, diremmo, non promette nulla di buono e infatti la presenza di zolfo rende il prodotto particolarmente maleodorante, almeno prima della cottura. Il laser originario, come il succedaneo da assa fetida, avevano notevoli proprietà medicinali riconosciute da sempre.
Piccola curiosità leggendaria: i semi hanno una forma particolare, che assomiglia al geroglifico egizio utilizzato per indicare il concetto del cuore (ỉb):
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da cui alcuni speculano si sia arrivato all'immagine del cuoricino.
Questa storia l'ho ritrovata in un foglietto in un altro libro stupendo che parla di cibo, Buono da Mangiare di Marvin Harris, dove il famoso antropologo si chiede e cerca di spiegare, per esempio, perchè in certe zone si mangia la carne di maiale e in altre no. E c'è una lista di libri legati al cibo (alcuni non li posseggo nemmeno, probabilmente era anche una lista di desideri) che lascio qui, divisi nelle sue sezioni con annessa piccola spiegazione:
Claude Levi-Strauss, Il Crudo e il Cotto; Marvin Harris Buono Da Mangiare e Cannibali e Re; Massimo Montanari, Il Cibo come Cultura
Il cibo dei giallisti: Manuel Vázquez Montalbán, Ricette Immorali. Camilleri scelse Montalbano come cognome del suo indimenticabile commissario proprio in onore del suo amico scrittore catalano, ed entrambi condividono la passione, critica e viscerale, per il cibo, tra le ricette della tradizione siciliana o quella catalana di Pepe Carvalho. Ma la passione del cibo è presenta in tutta la giallistica europea, dalle colazioni che la signora Hudson fa a Sherlock Holmes e al Dottor Watson, oppure ai pranzetti dei bistrot del Commissario Maigret annaffiati di Calvados. Al contrario, raramente i personaggi degli hard boiled americani hanno un buon rapporto con il cibo, se non con l'alcool con cui si accompagnano, spesso, sin dalle prime ore del mattino.
Antony Bourdain, Kitchen Confidential
José Manuel Fajardo, Il Sapore Perfetto
Redcliffe N. Salaman, Storia Sociale Della Patata
Nel 1903 Salaman fu nominato direttore dell'Istituto patologico del London Hospital, ma nel 1904 si ammalò di tubercolosi e dovette smettere di esercitare la professione medica e trascorrere sei mesi in un sanatorio svizzero. Gli ci vollero più di due anni per riprendersi completamente dalla malattia. Acquistò una casa a Barley, nell'Hertfordshire e, poiché non poteva tornare a praticare la medicina, iniziò a sperimentare una nuova scienza emergente, la genetica sotto la guida del suo amico William Bateson. Dopo diversi esperimenti falliti con una serie di animali e dopo aver chiesto consiglio al suo giardiniere, Salaman iniziò a sperimentare con le patate. Iniziando per caso, notò dapprima le caratteristiche recessive e dominanti delle varietà che incrociava (come aveva notato Mendel con i piselli), poi attraverso vari incroci fu il primo a creare ibridi di patate, che notò essere resistenti a numerose malattie, tra cui la peronospora della patata, che fu la causa principale della grande carestia che colp�� l'Irlanda tra il 1845 e il 1849, decimandone la popolazione. Lo studio di Salaman, che spazia dall’antropologia all’archeologia alla storia agraria, incrocia molteplici campi dell’esperienza storica: ricostruisce i caratteri originari dei sistemi agrari dei vari paesi, riporta in luce la profonda commistione degli interessi agrari con quelli politici, restituisce scorci della vita materiale dei ceti più poveri; riconduce infine l’analisi dei comportamenti alimentari alle forme dell’immaginario collettivo."Un monumento insuperato di erudizione e di simpatia umana” (Eric Hobsbawm).
Se vi va, si potrebbe allungare la lista con tutti i contributi sul rapporto cibo\libri che vi vengono in mente, così da creare una piccola biblioteca al riguardo! Aspetto le segnalazioni!
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rassegnanotizie · 5 months ago
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cucinamoderna · 1 year ago
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Come creare piatti degni di un ristorante a 5 stelle
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Hai mai sognato di creare piatti che possano competere con quelli serviti nei ristoranti a cinque stelle? Se sì, sei nel posto giusto! In questo articolo, esploreremo i segreti per creare piatti degni di un ristorante a 5 stelle, dalla scelta degli ingredienti alla presentazione finale.
La scelta degli ingredienti
Il primo passo fondamentale per creare piatti eccezionali è la scelta degli ingredienti. Per ottenere risultati da chef stellati, è importante utilizzare ingredienti freschi e di alta qualità. Visita mercati locali o agricoltori per trovare prodotti freschi di stagione, carni di alta qualità e frutti di mare freschissimi. Ricorda che la freschezza degli ingredienti è la base per un piatto delizioso.
La tecnica di preparazione
La preparazione è un'altra componente chiave per creare piatti straordinari. Impara le tecniche di base di cucina, come tagliare, sminuzzare, affettare e sbriciolare in modo accurato. Ogni dettaglio conta quando si cerca di ottenere il massimo sapore e la migliore consistenza. Inoltre, sperimenta con diverse tecniche di cottura, come la grigliatura, la cottura al vapore, la frittura e il sous-vide, per creare varietà nei tuoi piatti.
La creatività in cucina
La creatività è ciò che distingue i grandi chef dagli altri. Sperimenta con combinazioni di sapori insolite e presenta i tuoi piatti in modi unici. Puoi ispirarti a piatti regionali o internazionali e mettere il tuo tocco personale su di essi. Non avere paura di sperimentare con ingredienti e sapori nuovi, ma ricorda sempre di bilanciare gli elementi per ottenere un gusto armonioso.
La presentazione
Un altro aspetto cruciale per creare piatti da ristorante a cinque stelle è la presentazione. Il cibo deve essere attraente agli occhi prima ancora di essere gustato. Utilizza piatti e stoviglie di alta qualità e cura la disposizione dei componenti sul piatto. Gioca con colori, forme e texture per creare un'esperienza visiva straordinaria.
La pazienza e l'attenzione ai dettagli
Creare piatti da ristorante a cinque stelle richiede pazienza e attenzione ai dettagli. Prenditi il tempo necessario per preparare ogni componente del piatto e assicurati che sia cotto alla perfezione. Gusta il cibo durante il processo di preparazione per regolare il sapore e l'equilibrio degli ingredienti.
L'arte dell'apprendimento continuo
Infine, non smettere mai di imparare. La cucina è un campo in continua evoluzione, e ci sono sempre nuove tecniche, ingredienti e idee da scoprire. Prendi lezioni di cucina, partecipa a corsi di specializzazione e studia le tendenze culinarie per rimanere aggiornato. L'apprendimento continuo ti aiuterà a migliorare costantemente le tue abilità culinarie.
In conclusione, creare piatti da ristorante a cinque stelle richiede passione, dedizione e impegno. Scegli gli ingredienti con cura, affina le tue tecniche di preparazione, sperimenta con creatività, presta attenzione alla presentazione, e non smettere mai di imparare. Con perseveranza e pratica, sarai in grado di creare piatti che impressioneranno anche i palati più esigenti.
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micro961 · 6 months ago
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MARCO ELBA “Buenos Aires”
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Il cantautore e producer di Savona torna con un nuovo brano pop dal sapore argentino che danza al confine con il tango. Un nuovo tassello che anticipa l’uscita del suo primo EP
Marco Elba torna con il nuovo singolo “Buenos Aires”: un'esplosione di energia e passione, che trasporta l'ascoltatore direttamente nel cuore pulsante dell'Argentina, con le sue piazze roventi e le atmosfere avvolgenti del tango. L'anima vibrante e passionale del pezzo si fonde con la freschezza della musica attuale, dando origine a un'atmosfera avvolgente, calda e affascinante, che richiama il mondo del celebre tango argentino.
“Buenos Aires” ha un significato profondo: l’intera canzone è infatti un omaggio alla città patria indiscussa del tango e prende vita grazie a una particella della celebre "Milonga de Amor", rielaborata e sviluppata in modo inedito e attuale. Non è solo un invito a ballare, ma un'immersione totale nella passione scandita da ritmiche serrate e sonorità suadenti che richiamano lo scenario sudamericano.
Si tratta di un brano estremamente ballabile che si distingue per l'originale fusione tra l'essenza tradizionale del tango argentino e una reinterpretazione ultra moderna di questo mondo musicale.
Il pezzo è stato scritto, composto e prodotto da Marco Elba ed è l’ultimo tassello di un progetto che ha iniziato a vedere la luce nel 2022: l’EP “Frammenti” in uscita il 21 giugno 2024 per l’etichetta Volume!.
Marco Elba nasce a Savona nell’agosto 2000. Sin da subito è attratto dal mondo della musica. All’età di otto anni inizia a studiare pianoforte, proseguendo poi con gli studi accademici sotto la guida dell'insegnante Elena Buttiero, a cui affianca lo studio del canto con la vocal coach Debora Tamagnini. Una volta terminati gli studi decide di esplorare il pop contemporaneo iniziando a scrivere propri pezzi con uno stile moderno, internazionale e personale. Durante l'estate del 2018 arriva in finale al “Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente” e in finalissima al "Liguria West Music Contest”. Il 19 maggio 2019 si classifica al 1° posto nel concorso interregionale “Coppa Italia”. Il 31 maggio dello stesso anno si aggiudica la vittoria del “Contest Musicale CPS 2019” di Savona. Il 19 luglio, dopo aver superato tutte le varie fasi del concorso ed essersi guadagnato la finalissima al Priamar di Savona, vince la nona edizione di “VB Factor” nella categoria “Canto Big” con un suo inedito. Il 1° settembre viene invitato come ospite al “Festival Mare 2019” di Sanremo per l'assegnazione del premio omonimo, a seguito della propria attività artistica e dei successi riscontrati durante l’anno. Affina parallelamente le proprie capacità di producer e lavora in prima persona alle produzioni dei suoi pezzi, ricercando un sound sempre nuovo, originale ed incisivo. Nel 2021 pubblica i due singoli di esordio, “Ossidiana” e “Fahrenheit”, seguiti da “Squid Game”, che in breve tempo entrano in rotazione radiofonica sui circuiti nazionali e riscuotono grande successo sulle piattaforme digitali, totalizzando più di 1milione di streams su Spotify. Nell’estate 2022 ottiene numerosi successi. È tra i vincitori dei concorsi “Contesto Indie” e “Un mare di stelle”. Il 22 luglio vince il prestigioso “Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente”. Il 1° premio gli viene consegnato da big della musica italiana tra cui Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi dei “La Crus”, Cristiano Godano dei “Marlene Kunz” e Paolo Enrico Archetti Maestri degli “Yo Yo Mundi”. Il 21 agosto vince il rinomato “Premio Ausonia”, guadagnandosi così l’invito al gran galà televisivo del 23 agosto in qualità di ospite d’onore, accanto a celebri artisti e personalità del mondo dello spettacolo italiano. Il 2 dicembre esce il singolo “Hit invernale”, che in brevissimo tempo entra in rotazione su più di 400 radio tra circuiti nazionali e regionali, viene inserito nel palinsesto di più di 100 format radiofonici in rotazione su più di 350 radio, e raggiunge la posizione numero 29 nella Indie Music Like Classifica nr. 661 del 02/02/2023. Il videoclip del brano, che esce poche settimane dopo, riscuote grande successo e viene trasmesso su più di 150 tv tra emittenti nazionali e regionali. Il 31 marzo 2023 esce il singolo “XN”, anch’esso accompagnato dal videoclip, che in breve tempo supera tutti i risultati raggiunti dal precedente singolo “Hit invernale”. A maggio dello stesso anno esce il singolo “Rub’ al-Khali” e il 26 gennaio 2024 il nuovo brano “Batman”. Tutti questi pezzi andranno a comporre il primo EP del producer savonese dal titolo “Frammenti”, in uscita il 21 giugno e preceduto dall’ultimo singolo “Buenos Aires” pubblicato il 14 giugno.
Etichetta: Volume!
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giancarlonicoli · 1 year ago
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25 set 2023 15:40
“QUANDO HO SENTITO L’ATTACCO DEL BRANO ‘GLI ANNI’ HO CAPITO CHE DOVEVO ANDAR VIA DAGLI 883” - A “NON È UN PAESE PER GIOVANI” SU RADIO 2, IL MITOLOGICO MAURO REPETTO SPIEGA IL MOTIVO CHE LO SPINSE A LASCIARE QUASI 30 ANNI FA MAX PEZZALI E GLI 883 AL CULMINE DEL SUCCESSO – GLI ANNI A DISNEYLAND PARIS E LE LEGGENDE METROPOLITANE – “CI TENGO A DIRE CHE NON MI SONO MAI VESTITO DA PIPPO” – LIBRO+VIDEO -
Stessa storia/stesso posto/stesso bar. “Quando ho sentito l’attacco del brano “Gli Anni” ho capito che dovevo andar via dagli 883”. A “Non è Un paese per giovani”, il programma di Radio 2 condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, irrompe il mitologico Mauro Repetto, che quasi 30 anni fa lasciava Max Pezzali e gli 883 al culmine del successo: “Non c���era astio, non c’è stato nessuno screzio con Max. Volevo solo avere un’altra storia, un altro posto, un altro bar”. Quello che a Pavia resta per tutti “Flash” ha scritto un libro con Massimo Cotto per raccontare la sua fuga negli States.
Inseguiva una modella, il cinema, forse il sogno americano che negli anni Novanta era ancora un magnete: “Ho seguito il fiume in piena dei miei sogni, avevo voglia di fare delle cose a New York e a Los Angeles, ci ho provato”. Martin Scorsese non ha avuto mai il coraggio di fermarlo e così poi è tornato in Europa, a Parigi. “Ho ricominciato da zero”. Animatore a Disneyland Paris: “Lavoravo come cowboy a Frontierland, la parte del parco dedicata al Far West”.
Tante leggende metropolitane. “Ci tengo a dire che non mi sono mai vestito da Pippo”. Leggende, appunto. “Il vicepresidente del parco di Eurodisney, che era italiano, mi ha riconosciuto e mi ha trasferito nel dipartimento “spettacolo” del più grande parco di divertimenti d’Europa. Ho avuto fortuna. E il futuro? “Ho sempre amato perdermi negli occhi di Max..”. Ma "il tempo passa/ e nessuno indietro lo riporterà/ neppure noi…”
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personal-reporter · 1 year ago
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Custodi di arte e fede: Duomo di Cremona
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Una delle chiese più antiche della Lombardia… Non ci sono molte notizie su chiese paleocristiane preesistenti al Duomo di Cremona, ma si ipotizza che ve ne fossero almeno due prima del 26 agosto 1107 quando, come dimostra l’iscrizione della pietra di fondazione, cominciarono i lavori di edificazione. Fu un terremoto, come narrò anni dopo il vescovo Sicardo, ad interrompere nel 1117 i lavori, ripresi poi nel 1129 e molto del materiale del vecchio edificio viene riutilizzato, compresi alcuni elementi decorativi come i profeti del portale maggiore. L`aspetto originale del Duomo, di impianto romanico,  era di tipo basilicale, senza transetto, a 3 navate absidate, delle quali quella centrale è coperta a capriate con tetto a vista, mentre la facciata  era in cotto con profilo a salienti ed un solo ingresso. Già nel Duecento l`edificio vide una serie di profonde trasformazioni tra cui la costruzione delle volte gotiche in muratura della navata centrale e l`edificazione del transetto e all`inizio del Trecento venne ultimato il Torrazzo, una torre civica a carattere difensivo, diventato poi l`altissimo campanile del Duomo. A partire dal 1413 furono costruite le volte delle navate laterali, quelle della navata centrale e quelle dei transetti, il ciclo pittorico dell`Antico Testamento viene realizzato in questi anni e la data di conclusione dei lavori fu il 1430. Da vedere all’interno del Duomo sono le storie di Giuseppe e dei suoi fratelli del transetto Sud e quelle di Giacobbe, Rebecca ed Esaù del transetto Nord, uno dei pochi esempi occidentali di rappresentazione in quell`epoca dell`Antico Testamento all`interno di un edificio sacro. Alla fine del secolo iniziò anche la sopraelevazione della parte centrale della facciata del Duomo con le due volute e il frontone che oggi la caratterizzano, inoltre arrivarono tra i tesori della chiesa la Grande croce d`argento nel 1478 e lo splendido coro canonicale intagliato e intarsiato da Giovanni Maria da Piadena, detto il Platina. La grande stagione artistica della Cattedrale cominciò dai primi anni del Cinquecento, con la grande impresa pittorica che interessò l`abside e le pareti della navata centrale per mano di Boccaccio Boccaccino e continuò con gli interventi di Gianfrancesco Bembo, Altobello Melone, Girolamo Romanino, il Pordenone e Bernardino Gatti, che chiuse nel 1529 e la pala dell`Assunta fu commissionata a fine secolo a Bernardino Gatti. Allo stesso periodo risalgono le tele che decorano le cappelle della Madonna del Popolo e del Santissimo Sacramento. Nel 1629 i costruttori del Duomo commissionarono  12 arazzi con le storie di Sansone per ornare la navata centrale, poi fabbricati a Bruxelles, oggi esposti al pubblico in occasioni speciali, cui segì la decorazione ottocentesca delle pareti del presbiterio con 4 episodi evangelici legati alla Risurrezione realizzati da Giuseppe Diotti. Nella piazza del Duomo, frutto di un lavoro di demolizione iniziato nella seconda metà dell`Ottocento fino ai primi anni del Novecento, si trova la pietra di fondazione, conservata sopra la porta d'ingresso della sagrestia dei canonici, con la data in cui è cominciata la costruzione del massimo tempio cittadino, che era il 26 agosto 1107, mentre a reggere l`iscrizione sono Enoch ed Elia, due figure di cui l`Antico Testamento non narra la morte, viste come simbolo dell’immortalità della Chiesa. Read the full article
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