#Mappa concettuale
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ricorditempestosi · 2 years ago
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normalizziamo fare tatuaggi perché ci piacciono e non perché dobbiamo fare una mappa concettuale dei significati con tanto di schemini, mi tatuo un sedano se voglio farlo ok?
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enkeynetwork · 2 months ago
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gikbvfg · 3 months ago
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Se non impari a controllare il dolore non sopravvivi.
Ricordi si tratta di associazioni di diverso tipo
Sovrapposte, ad una velocità
È come avere in testa una mappa concettuale del dolore
Deve esserci uno stop
Qualcosa che interrompa.
Che non sia l’alcool, che non sia un farmaco, che non sia fumare
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tazzasencha · 10 months ago
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Mappa concettuale di una tazza
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Rami:
Ergonomia
Ritmo
Impermeabilità pareti (smalto, materiali)
Evoluzione della produzione e preparazione dei vari tipi di tè
Export/Import/Appropriazione Cina-Jap-UK-Colonie
Dimensioni ridotti/Storm in a teacup
Poemi, Nat King Cole, Cinema Ozu, The Favourite (Lanthimos)
Decorazioni/Design
Rituali, pratiche sociali e gossip
Peso e immobilità (liquido)
Tea>Contenere ...Brevetto bustina da tè
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Al via domani InVisibile Festival: dal 20 al 22 ottobre a IBM Studios Milano
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Al via domani InVisibile Festival: dal 20 al 22 ottobre a IBM Studios Milano. Milano. Al via domani in Piazza Gae Aulenti, presso IBM Studios Milano, la prima edizione di InVisibile Festival, il festival organizzato dalla fondazione Bullone e dedicato alle nuove generazioni per generare nuove consapevolezze tra giovani e adulti attraverso il dialogo e il potere trasformativo dell’arte e della narrazione. Saranno i ragazzi e le ragazze del Bullone, i B.Liver, i veri protagonisti del festival che andrà avanti fino a domenica 22 ottobre. Non ci saranno palchi: IBM Studios si trasformerà infatti in una grande agorà in cui tutti potranno prendere la parola ed esprimere idee, emozioni e desideri. La fondazione Bullone, fondata dall’imprenditore sociale Bill Niada nel 2012, lavora con adolescenti e giovani adulti che vivono o hanno vissuto l’esperienza di malattie gravi o croniche, coinvolgendoli in progetti con aziende e professionisti attraverso cui poter andare oltre la malattia e ritrovare la propria identità, le proprie passioni, sviluppare competenze e condividere talenti. PROGRAMMA DELLA PRIMA GIORNATA In-Redazione A dare il via a InVisibile Festival – dopo i saluti di Luca Altieri, VP Marketing & Communication IBM Technology, EMEA; Bill Niada e Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano e un’introduzione speciale curata da alcuni studenti dell’indirizzo Design del Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Monza – una riunione di redazione a porte aperte de Il Bullone, testata giornalistica mensile diretta da Giancarlo Perego, ideata e realizzata dai B.Liver insieme a giornalisti, volontari e professionisti, che propone riflessioni su temi come responsabilità sociale d’impresa, inclusione, diritti e sostenibilità. Insieme ai B.Liver, studenti delle scuole, ragazzi e rappresentanti di organizzazioni profit e non profit, personaggi amici del Bullone di diverse generazioni lanceranno tre temi su cui costruire un pensiero collettivo. Il primo tema è: Il merito (non) è la strada? per riflettere su come lo stare insieme è la strada: includendo gli invisibili, prendendosi le proprie responsabilità̀, con un nuovo sguardo su fallimento, performance e successo. Il secondo argomento su cui ci si confronterà è Cosa non vedi? Cosa non ti appare sotto gli occhi, cosa ti sfugge, cosa perdi? e infine si dialogherà su parole e azioni per costruire insieme una società̀ di valore con una riflessione sul tema Grazie, scusa, io ci sono, ti voglio bene. L’artista Giorgio Maria Romanelli disegnerà in tempo reale una mappa concettuale di quanto emergerà durante la riunione. Spettacoli Musica, spettacolo e divertimento non potevano assolutamente mancare al primo festival del Bullone. Chiuderà la prima giornata di venerdì 20 ottobre alle ore 20 una performance corale diretta da Leonardo De Lisi che mette in scena i tanti e diversi talenti dei ragazzi della fondazione: In-Scena: i B.Liver. Per tutte e tre le giornate, sarà disponibile gratuitamente Cinema InVisibile, una selezione di corti a cura di Short Out Festival, vincitori dell’edizione 2023. In-Mostra: Cicatrici In occasione del festival, il Bullone porterà a IBM Studios Milano anche un altro progetto molto importante della fondazione: CICATR/CI, una mostra itinerante e incrementale, un’opera d’arte collettiva che rappresenta un viaggio alla scoperta della bellezza e della forza della fragilità. La mostra sarà aperta domani al momento dell’inaugurazione del festival e sarà visitabile gratuitamente per tutti e tre i giorni. Saranno esposti, in un’installazione corale, i bozzetti di centinaia di persone che hanno voluto trasformare in arte le proprie fragilità e cicatrici. Tutti abbiamo almeno una cicatrice. Chi sul corpo, chi nel cuore, chi nell’anima: i partecipanti di InVisibile Festival avranno la possibilità di mettersi in gioco ed entrare a far parte di questa opera d’arte. Nel progetto sono state coinvolte alcune scuole milanesi e lombarde: studenti e studentesse porteranno al festival le proprie opere. InVisibile Festival è ideato e organizzato da fondazione Bullone. Mediapartner dell’evento: ANSA. Main partner: IBM Italia. Partner: Amoretti, Barilla, Fondazione Guido Venosta, Pastiglie Leone. Con il contributo di: Flamme, Fondazione Magica Cleme, Fondazione Mon Soleil, Fondazione Renato Corti, FPS Investments, Paolo Sala Bakery, Pro Consulting, Win. Grazie a: 3P Solution, Academy Fondazione Franco Albini, BAM - Biblioteca degli Alberi Milano progetto di Fondazione Riccardo Catella, FEEM Fondazione Eni Enrico Mattei, Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Fondazione Exodus, Itaca Lab, Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Monza, Monza Stampa, Real Eyes Sport, Short Out Festival, Valdo Spumanti, Valore D. IBM è lieta di accogliere la prima edizione di InVisibile Festival presso la propria sede di Piazza Gae Aulenti. IBM Studios Milano, nata proprio come luogo di incontro e condivisione, è il palcoscenico ideale per mettere a fattor comune esperienze e competenze su un tema di rilevanza sociale caro a tutti, che coinvolge i giovani in maniera particolare. La partecipazione al festival è gratuita, previa registrazione sul sito dedicato.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cdgruppo13 · 2 years ago
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Workshop: Le nostre reti etnografiche
My Social Relations
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Più social che realtà
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La mia rete sociale: (come) cambierà?
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The Eye
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Pochi ma buoni
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L'albero magico
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Questa analisi si basa sulle 6 reti sociali dei componenti del gruppo:
Valentina G. “My social Relation”: Una mappa concettuale delle relazioni sociali della persona in questione.
Alessandro G. “Più social che realtà”: Il nome deriva dal maggior peso dei contatti online rispetto a quelli offline con la maggior parte dei componenti dei cerchi.
Alessandro R. ��La mia rete sociale: (come) cambierà?”: Il titolo di questo schema etnografico si focalizza sulla volubilità che le reti sociali hanno nel corso del tempo.
Giovanni B. “The Eye”: Il richiamo grafico dello schema ricorda la forma di un occhio ed infatti le persone poste al centro sono seguite con maggiore attenzione, dato il legame presente con esse.
Giorgia I. “Pochi ma buoni”: Il numero ristretto di componenti della rete sociale fa sì che il peso percepito di ogni nodo sia più intenso.
Daniela M. “L’albero magico”: Lo schema si estende dal centro verso l’esterno dando l’idea di una ramificazione che cresce e muta nel tempo. 
Introduzione:
I nostri sociogrammi sono strutturalmente molto simili tra di loro con principalmente una differenza quantitativa di collegamenti.
Analisi dei cerchi:
Nella prima cerchia tutti abbiamo incluso i famigliari stretti (genitori, fratelli, sorelle, nonni…) e per la maggioranza (4 su 6) anche amici stretti. Già nella prima cerchia è possibile osservare come la concezione di collegamento stretto varia tra le componenti del gruppo. Infatti, è interessante come nel gruppo ci sia una differente concezione della figura dei nonni e degli amici stretti, che alcuni hanno inserito nel cerchio stretto, mentre altri hanno posizionato nel secondo anello.
Nella seconda cerchia ognuno di noi ha inserito gli amici, raccolti in gruppi. Alcuni di noi (4 su 6) hanno anche inserito parenti più lontani come cugini e zii.
La terza cerchia invece è quella dove vi è una differenziazione maggiore. La maggior parte di noi ,infatti, ha preferito raccogliere i conoscenti in gruppi (come per esempio membri di una squadra sportiva, di un’associazione, i colleghi di lavoro…), mentre altri hanno preferito indicare solo singoli elementi. Inoltre abbiamo notato come nella terza cerchia, vi siano tendenzialmente solo amici con cui ci si relaziona o solamente online o solamente offline. 
Uso dei social in base alle fasce di età:
C’è una tendenza generale di utilizzare la comunicazione online principalmente  tramite Instagram e Whatsapp con i coetanei e la comunicazione offline faccia a faccia con parenti di una certa età, come per esempio i nonni. La comunicazione con i genitori invece avviene per tutti sia online che offline, con una preferenza per Whatsapp, senza però escludere la comunicazione via Instagram o tramite altri social.
Social utilizzati nell’analisi:
Dalle nostre analisi è emerso come i social maggiormente utilizzati siano Whatsapp ed Instagram, che si diffondono uniformemente tra tutte le persone che costituiscono le reti sociali. Non mancano però social ‘’inusuali’’ (poco usati) nelle nostre analisi. Possiamo per esempio citare BeReal, social che permette di vedere in tempo reale dove siano e cosa facciano le altre persone, oppure la comunicazione tramite chat di videogioco, fondamentali per alcuni di noi per mantenere determinati rapporti. Inoltre abbiamo riscontrato anche un inusuale uso di Facebook, usato da una di noi per comunicare con la sorella, che vive in un paese in cui non è usato Whatsapp.
Conclusione:
In generale, possiamo dire che l’uso dei social all’interno della comunicazione dipenda dalla distanza fisica tra di noi e le persone che abbiamo disposto nei cerchi. Infatti, alcuni membri del gruppo non sono svizzeri o non vivono in Svizzera e di conseguenza per comunicare e mantenere i rapporti con gli elementi della loro rete sociale devono usare necessariamente i social. 
Impossibile non parlare infine delle difficoltà riscontrate durante il processo di categorizzazione delle persone. Affibbiare il giusto numero e pensare di ridurre il rapporto che si ha con le altre persone ad un semplice post-it si è rivelato essere un lavoro più duro del previsto, che ci ha fatto riflettere sull’effettiva forza dei legami che abbiamo stretto nel corso della vita.
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Innovazione e sostenibilità: studiare con le mappe concettuali
Innovazione e sostenibilità al servizio dell'apprendimento. Chiudiamo la pagina dedicata a due tematiche che da qualche tempo corrono a braccetto raccontando una realtà che aiuta le persone a imparare. Per gli studenti di oggi la parola d'ordine, lo sappiamo, è schematizzare. Come farlo al meglio se non con una mappa concettuale? Ideate dal pedagogista statunitense Joseph Novak negli anni Settanta, le mappe concettuali sono entrate nella scuola e nella formazione italiana in tempi più recenti. Le mappe concettuali sono rappresentazioni grafiche di concetti. Tutto ciò che si sa su un determinato argomento lo si scompone in concetti elementari che vengono segnati sulla mappa in correlazione tra loro in uno schema di tipo reticolare. La struttura di una mappa si sviluppa dall'alto verso il basso e comprende tante ramificazioni quante sono le connessioni con l'argomento principale. Schematizzando con questa modalità l'apprendimento non fa più leva esclusivamente sulle capacità mnemoniche di un individuo ma su connessioni logiche. Le mappe concettuali come strumenti compensativi Giovanni Cioffi Pur essendo uno strumento di apprendimento adatto a tutti gli studenti, le mappe concettuali si sono rivelate di particolare aiuto agli studenti con diagnosi di DSA (Disturbi Speciali dell'Apprendimento). Per loro la didattica prevede una serie di strumenti detti dispensativi e compensativi. Le mappe rientrano tra questi ultimi. Cosa hanno in comune mappe concettuali, innovazione e sostenibilità? Ce lo spiega Giovanni Cioffi, Co-founder e Marketing Manager di Algor Education. Algor Education è una web app grazie alla quale è possibile, in pochi minuti, creare una mappa concettuale da un testo scritto. La piattaforma è utilizzabile da soli a casa oppure in classe insieme ai propri insegnanti. Grazie all'opzione sintesi vocale e a una galleria di mappe concettuali su argomenti di diverse materie (letteratura, storia, geometria, educazione civica, arte, scienze, filosofia) si possono creare contenuti personalizzati. Uno strumento di grande aiuto sia per gli studenti in corso sia per chi, per diversi motivi, ha abbandonato gli studi e ora vuole rimettersi in gioco, così come ci racconta Giovanni Cioffi. Cinque Colonne Magazine · Intervista a Giovanni Cioffi, Co - Founder e Marketing Manager di Algor Education Immagini gentilmente concesse da Algor Education Read the full article
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il-gufetto · 3 years ago
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La Critica della Ragion Pura si distingue in due parti:
1 Dottrina degli elementi (studia gli elementi della conoscenza), suddivisa in:
A) estetica (termine che deriva dal greco ed indica la percezione sensoriale). L'estetica trascendentale studia il modo attraverso il quale l'uomo coglie le sensazioni (l'essere umano non coglie mai l'oggetto in se; ma solo come appare). In questa parte si parla di due intuizioni pure: lo SPAZIO e il TEMPO
B) logica suddivisa in
a) Analitica trascendentale (organizza i nostri modi di pensare in concetti puri o categorie)
b) Dialettica trascendentale (l'intelletto diventa ragione e tende verso ciò che non può conoscere)
2 Dottrina del metodo (studia i tipi di conoscenze possibili a cui si può giungere attraverso tre tipo di giudizi)
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violeblanche · 3 years ago
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Bare e Basto con le loro rispettive metà
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Il Briangolo
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Lo Skuadrato
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Welcome to my mappa concettuale
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umi-no-onnanoko · 4 years ago
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Gaia. 5ª primaria. Non sa ancora di essere dislessica.
Tra le pagine del diario trovo un foglio nascosto. Stropicciato. Accartocciato.
Ci sono stampate le tabelline.
È un foglio scolorito e rovinato, ma per Gaia quel foglio è l’unico appiglio per restare a galla in un mondo che chiede più “cosa sai”, piuttosto che “come stai”.
Soffre se glielo si prova a togliere.
Gaia abbassa gli occhi.
Prova vergogna.
Con tono accogliente e comprensivo le dico: “Questo foglio lo togliamo, e ne stampiamo un altro più grande, colorato, con dei disegni ed il tuo nome. E ne mettiamo uno di ogni quaderno”. Gaia incredula alza finalmente lo sguardo.
Occhi grandi che luccicano mentre annuisce con la testa, e con un filo di voce risponde: “Si...”.
Riconosciamo il suo diritto a sbagliare. Capisce che stiamo accogliendo le difficoltà che lei stessa ancora non comprende.
Facciamo questo perché in quel foglio nascosto, stropicciato e accartocciato, c’è nascosta la sua Autostima.
Stima di sé stropicciata dalla vergogna, e accartocciata dall’umiliazione di utilizzare in modo furtivo ciò che invece è un suo diritto didattico, legislativo e morale: avvalersi di una tavola pitagorica, una mappa concettuale o chiedere del tempo in più.
Nessun bambino dovrebbe umiliarsi così tanto nell’usare clandestinamente un proprio strumento di lavoro, di approfondimento e di crescita.
Invece, tutti i bambini dovrebbero sentirsi orgogliosi nel potersi avvalere del loro strumento di lavoro, di approfondimento e di crescita.
(ho dovuto rimetterlo perché era stato condiviso su un blog porno e mi dava fastidio che un testo importante venisse sminuito)
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enkeynetwork · 9 months ago
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chez-mimich · 3 years ago
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MARIO MARIOTTI: “BLUES POUR BORIS”
“Blues pour Boris”, l’ultimo lavoro di Mario Mariotti, è un magnifico “pastiche” concettuale, prima che musicale, e a spiegarcelo è lo stesso Mariotti, nelle note di copertina che accompagnano l’uscita del disco. Dedicato a “La schiuma dei giorni”, romanzo-choc di Boris Vian, il lavoro musicale trae ispirazione da un fitto intreccio di rimandi: imbattutosi casualmente in un ritaglio di giornale, Mariotti legge che la madre di Boris, Yvonne Vian, grande melomane, decide di chiamare il figlio Boris, avendo ascoltando il “Boris Godunov” di Modest Mussorsgky. E fino a qui la cosa è abbastanza lineare. Ma Mario Mariotti lascia libera di vagare la sua mente, che decide di prendere spunto per questo lavoro dal sistema compositivo di Olivier Messian e in particolare dal suo metodo detto “modi a trasposizione limitata”. Oltre a questo, vi è nel disco un preciso riferimento alla melodia “Mood Indigo” di Duke Ellington, molto amato da Vian. Ma non basta perché, oltre al materiale musicale, Mariotti correda il disco con ampie citazioni dal romanzo di Boris Vian. Diciamo che questa è sinteticamente la mappa concettuale del disco e scusate se è poco. Aggiungiamo che il disco è stato pubblicato in occasione del quarantesimo anno di attività della piccola, ma preziosa casa editrice milanese Marcos Y Marcos e ricordato tutto ciò, possiamo passare all’ascolto. Si apre con la “Premessa Mood Indigo”, dove il tema ellingtoniamo, da integro, comincia lentamente a sfaldarsi. E l’operazione di “smontamento” è di rara bellezza: mentre il tema ritorna e, ad ogni ritorno, qualcosa muta fino alla sua pressoché totale spoliazione. “Il pianocktail”, secondo pezzo dell’album, è una bevanda sonora minimalista che sarebbe piaciuta molto a Vian, ironica e apparentemente inconcludente come lui. Il terzo pezzo è una ricetta: sì avete letto bene, infatti si tratta della “Ricetta del salame cotto di trippa delle Antille al porto muschiato”. Il bello però è saper descrivere una ricetta con una cornetta. Naturalmente , il comun denominatore che lega tutti i brani ed è il collante dell’intero lavoro, è l’ironia neo-dada di Boris Vian e la capacità straordinaria di Mario Mariotti di farla rivivere, anche attraverso i suoi musicisti che sono Gianni Mimmo al sax soprano, Emiliano Turazzi ai clarinetti, Laura Faoro al flauto basso, Luca Segala al sax tenore e sax soprano, Walter Prati al violoncello, oltre che Mario Mariotti alla cornetta e alle piccole percussioni. I brani sono tutti orchestrati intorno ad un minimalismo “decostruttorio”, un far musica “per via di levare”, volendo parafrasare la definizione di scultura michelangiolesca (continua)
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levysoft · 3 years ago
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Il Canone di Policleto (dal greco antico: Κάνον, “regola“) è un trattato racchiude le norme circa le proporzioni con cui riprodurre l’anatomia umana nel marmo. Il testo, andato perduto, venne stilato dallo sculture Policleto nel V Secolo a.C. e rappresenta una pietra miliare nella storia, segnando il passaggio dell’arte greca nel suo periodo di massima espressione armonica, intesa successivamente con il termine di “arte classica“. Nel Canone di Policleto si trovano le prime speculazioni circa i concetti di bellezza ed equilibrio la sua influenza si estende ben oltre la scultura, segnando le sperimentazioni sul modulo architettonico.
Le norme espresse nel trattato vennero ricavate da Policleto mediante una serie di studi e misurazioni che condusse sugli individui, finalizzate alla ricerca delle giuste proporzioni con cui realizzare la sua opera più celebre: il Doriforo. Estrapolò, così, la serie di rapporti numerici che diventarranno lo standard per la raffigurazione delle figure maschili nude e in posizione eretta, trasmettendole all’interno del trattato che diventà una guida indispensabile per gli scultori e i bronzisti dei secoli a venire.
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pocodormire · 4 years ago
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No aspetta come fai a studiare un libro di 300 pagine in 3 giorni? Solo per schematizzare un capitolo da 30/40 pagine ci vuole minimo 5-6 giorni
non ho schematizzato. ho solo sottolineato e poi ripetevo i concetti base di ogni capitolo, saltando i paragrafi che mi sembravano inutili e ingurgitando redbull. in genere non schematizzo mai proprio perché non ho il tempo materiale di farlo se ho un libro così corposo e poco tempo. il massimo che faccio è fare qualche mappa concettuale per ricordarmi le cose basilari. non ho detto però che questa tecnica sia efficace ahahaah infatti all'esame non seppi rispondere a quella domanda specifica, ma fortunatamente il resto dei libri e appunti li sapevo benino e me la sono cavata
aggiungo: era un esame bastardissimo con un sacco di materiale, tra cui un libro a scelta e un varie domande da dover superare per accedere all'esame orale. insomma, ti preparavi bene il tuo libro sperando che te lo chiedesse (non sempre accadeva, a volte partiva a caso), gli appunti per le domande di sbarramento e un altro manuale che di solito chiedeva più spesso. dunque quello che ho studiato io in 3 giorni era meno importante, anche se mi ha fatto comunque una domanda molto specifica (maledetto!!)
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Trieste: Apre la mostra"8X4=100 | a 100 anni da La Coscienza di Zeno"
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Trieste: Apre la mostra"8X4=100 | a 100 anni da La Coscienza di Zeno". Mercoledì 3 maggio alle ore 18 alla Sala Fittke (piazza Piccola 3) apre la mostra “8X4=100 | a 100 anni da La coscienza di Zeno” con i risultati degli 8 workshop condotti da 4 artisti del territorio che hanno guidato tanti ragazzi under30 utilizzando i loro specifici linguaggi ad elaborare il “racconto di sé”, nell’ambito del fitto calendario di mostre ed eventi di FITTKEgiovani. Partendo dall’importante ricorrenza del centenario del romanzo simbolo di Trieste e capolavoro di Italo Svevo, si è dunque identificato il filo conduttore tematico della “narrazione” per caratterizzare i diversi laboratori che si svolti da febbraio ad aprile al Polo Giovani Toti - Youth Center (piazza del Cattedrale 4). L’Assessorato ai Giovani del Comune di Trieste, attraverso il PAG Progetto Area Giovani e in collaborazione con l’associazione Casa dell’Arte di Trieste e il Museo Sveviano, ha così offerto la possibilità a tanti giovani tra i 18 e i 30 anni di partecipare ad una serie di 8 workshop gratuiti in cui si sono affrontati i temi dei libri animati, videoanimazione, poesia visiva e stampa 3D, rispettivamente con gli artisti e creativi Annalisa Metus, Goga Mason, Christian Jugovac e Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz. Come sottolinea l’assessore Nicole Matteoni: “Questo progetto conferma ancora una volta l’accoppiata vincente tra servizi educazione e giovani e quello delle biblioteche riuscendo a divulgare e a condividere con le generazioni l’animo e spirito letterario della nostra città”. La mostra, visitabile tutti i pomeriggi dalle 17 alle 20 fino a mercoledì 10 maggio, presenta i risultati dei progetti elaborati, poster e microinstallazione pop-up su carta, ma anche video d’animazione e oggetti simbolici in materiale termosplastico, e infine tante immagini del making of del processo creativo. Partendo dalla bidimensionalità della pagina scritta del romanzo, i 4 artisti hanno accompagnato i ragazzi fra concetti e parole chiave del romanzo, fino al prototipo di un gadget per il centenario di Zeno. Con la paper engineer Annalisa Metus si è partiti da una mappa infografica per lavorare alla creazione di pagine pop-up, mentre con l’artista Goga Mason, attraverso il disegno e la tecnica del cutout, ci si è concentrati sulla figura dell’inetto protagonista del romanzo e il suo possibile riscatto. Con il grafico Christian Jugovac si è utilizzato il lettering per reinterpretare in chiave visiva e tipografica alcuni passaggi del testo sveviano, e infine con l’artista multimediale Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz sono stati elaborati oggetti simbolici per restituire tridimensionalmente alcuni concetti e parole chiave del romanzo. Una mediazione inedita tra scrittura 2D e materia che, con la stampa 3D, si è estesa verso il design, brandizzando il prodotto letterario per elaborare uno o più prototipi di gadget per il centenario di Zeno. In questo progetto il centenario della pubblicazione de “La coscienza di Zeno” è stato una suggestione, uno stimolo e un esempio per riflettere sull’attualità di alcuni temi che il romanzo di Italo Svevo esplora: il rapporto padre-figlio, i sentimenti, la dipendenza, il senso di inadeguatezza e inettitudine, le ossessioni e, naturalmente, il diario. Il racconto autobiografico ha avuto un ruolo centrale di natura formativa ed è stato uno strumento di indagine che ha consentito di rielaborare il proprio vissuto e le proprie esperienze traducendole in qualcosa di tangibile e, in questo caso, anche di artistico. Il percorso espressivo ed esperienziale in cui l’ispirazione letteraria si è fusa con la libera e personale interpretazione di alcuni focus tematici, è stato mediato dal curatore del Museo Sveviano, Riccardo Cepach, che ha fornito una mappa concettuale, isolando passaggi significativi e interpretativi che hanno avuto anche l’obiettivo di stimolare la curiosità e l’appetito per un’opera che ha segnato il Novecento. Il progetto “8 narrazioni x 4 workshop | a 100 anni da “La coscienza di Zeno” ha sviluppato la Linea 6 “Artisti Emergenti” del progetto CAD-Coinvolgimento Attivo Democratico che vede il Comune di Trieste come capofila e Euroservis srl e AIESEC Italia in qualità di partner. Iniziativa cofinanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale a valere sul Fondo per le politiche giovanili - anni 2020-2021, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Ufficio Scolastico Regionale FVG.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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zibaldone-di-pensieri · 5 years ago
Note
32, 60
32 Se potessi incontrare qualcuno, chi sarebbe?
Non famosi, @latuaamicaimmaginaria lei 💜
Famosi vivi, Mike Shinoda
Famosi non più vivi, Lady Diana
60 Una canzone che per te segna un evento importante.
Questa canzone è tanto tanto importante per me, mi ha accompagnato soprattutto lungo l'adolescenza e continua a farlo tutt'ora
Con questa perla musicale ho fatto gli esami di maturità, una fase di transizione appunto tra adolescenti e adulti, si può dire che la tesina/mappa concettuale girasse attorno a questa canzone e al tema del Silenzio
E poi ha un testo bellissimo e profondo che fa riflettere tanto, fa capire quanto può essere potente il silenzio, è un'arma di offesa e anche di difesa
Grazie mille per le domande ^^
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