#Ma non sputare veleno su di me
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“ Che merda the Cursed Child, non ha rispetto dell’opera originale “
“Ma se l’autrice l’ha reso addirittura canonico ”
“ Non mi interessa cosa dice quella stronza ”
“ Ma sei cretino “
#Ammetti che a nessuno frega un accidente di nulla e lasciami in pace#Ma una persona irrispettosa finisce sempre per dimostrarsi anche contraddittoria e stupida#CC può benissimo non piacere a tutti#e io onestamente sono il primo che vorrebbe apportare alcune modifiche qua e là#Ma non sputare veleno su di me
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Comunque io non capisco né chi si vuole sparare per l'assenza di Eleonora (è già da un bel po' che non era più "importante" nelle dinamiche tra tutti) ma non capisco neanche chi la sfotte ogni minuto ed è felice che non sia più nel cast come se Benedetta avesse ucciso qualcuno. C'è anche da riflettere su quanto un sacco di ragazzine (ma anche più grandicelle) di questo fandom abbia sempre sto carico di veleno per lei o per le ragazze del cast in generale mentre per i ragazzi tra un po' li venerano come divinità e li rincorrevano ovunque (per non parlare delle pose cringe alle convention che facevano fare a sti poveri cristi, ma questo è un altro discorso) Che poi pure Elia se lo togli dai contrabbandieri non è che c'abbia sto spessore o sta importanza galattica eppure lo venerano manco fosse fondamentale, questa spunta un secondo e la insultano perch�� ha osato rovinare Noora (personaggio più sopravvalutato della storia delle serie tv tra l'altro)
Mi è capitato di avvicinarmi a qualche fandom nella mia vita e ho capito che portano fuori il peggio da tante persone.
Continuo a considerare quello di SkamIt uno dei più "tranquilli" (solo perché non ho letto auguri o minacce di morte - anzi sì, ma dagli int che odiano il cast- o di stalker pesante nei confronti degli attori) ma la parte peggiore è stata sicuramente data da certi soggetti che nell'insultare anche nel personale benedetta ne hanno fatto una missione di vita, tanto da farmi pensare di riscuotere un salario per questo, altrimenti non si spiega.
Che un'attrice o un personaggio non piacciano ci sta assolutamente, sputare tutto quel veleno tanto da tornare a parlarne ogni volta che se ne presenta l'occasione invece per niente, a certi livelli lo trovo francamente inquietante.
E il livello di fanatismo per Noora OG mi fa capire che il femminismo deve farne di strada: a me piaceva perché era un personaggio credibile, una 16enne che cerca di fare del suo meglio informandosi e sbagliando. È consapevole, ma non riesce a non cedere all'ipocrisia del mentire per salvaguardare la sua immagine, nell'essere spesso accondiscendente con le sue amiche. Secondo me mostrava benissimo la difficoltà di essere coerente tra teoria e pratica, pur essendo piena di buone intenzioni, ed era una bella cosa da mostrare, un percorso interessante.
Il fandom invece ha deciso che Noora Saetre è un personaggio infallibile, un'icona femminista ineguagliata, l'eleganza e l'intelligenza fatta persona e che se si decide di dare un taglio diverso a un'omologa di un remake questa meriti la gogna a prescindere.
Ho finito per detestare Noora, ma mi dispiace, perché in realtà il suo personaggio era il ritratto onesto di una ragazzina che ha una direzione e si scontra con le difficoltà nel mantenerla. Non detesto lei ma il fanatismo insensato che ha generato, quello che si è sempre rifiutato di vedere i suoi limiti.
Scusa il pippone ma il "be kind always" in certe bio mi fa ridere moltissimo.
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avrei voluto parlarti di me ma non ne avevo la benché minima voglia,
perché è di granlunga più interessante la tua storia;
non desidero la gloria
ma vorrei ascoltare tutti i tuoi discorsi,
tutte le tue paure,
i tuoi sogni più grandi mentre mi guardi con i tuoi occhi lucidi che mi riempiono il cuore di emozioni mai provate prima.
il tuo respiro che si differenza tra gli altri come se il tempo si fermasse intorno a te, il tuo profumo unico e inebriante che per le strade è uno shapò che nessuno può indossare.
immaginarti tra la folla e sapere che non sei realmente lì è struggente.
e chiedendomi sempre:"mi penserà come la penso io?"
"gli mancherò come lei manca a me?"
"mi amerà come la amo io?"
la risposta è SI ma è anche NO.
^Coscienza^
non c'è mai un solo modo di vedere le cose nè un solo modo per farle, sopratutto se dentro di te ti senti come se avessi due entità, due anime che si scontrano in costanza tra di loro su qualsiasi cosa come acqua e fuoco, come l'angelo e il demone che risiedono nel proprio corpo, il bene e il male in sostanza e certe volte il conflitto dentro sé stessi è talmente forte che rinchiudersi in un silenzio assordante sembra essere la scelta "migliore" anche quando vorresti solamente gridare, sbraitare e dimenarti contro qualcuno o qualcosa.
non fa bene tenersi tutto dentro, perché poi rischi di esplodere e così facendo pensi di rovinare tutto, di sbagliare di non essere abbastanza e così finisci con il perdere te stesso/a
^Reagire^
e poi ti viene da pensare:"ma chi me lo ha fatto e me lo sta facendo fare!
perché succede quello, perché succede questo è quest'altro?"
e vorresti fare qualcosa per non restare lì con:<le mani in mano> inizi a viaggiare con la mente per trovare una soluzione, un'opportunità, l'essere accettato come per chi come me e come te non si sente a suo agio
con le persone.
I familiari.
gli amici.
ma poi
arrivi tu.
e tutto cambia.
perché ogni scelta ha una conseguenza se nel bene o nel male sarà il tempo a deciderlo.
c'è sempre qualcosa per cui valga la pena lottare, c'è sempre qualcosa.
e tu per me sei quel qualcosa.
sei il motivo per cui ancora ho voglia di svegliarmi il motivo per cui farei imprese folli e straordinarie
un motivo per andare avanti e se non c'è sarà la forza stessa a rappresentarlo.
e ora mi chiedo ogni passo che ho fatto dove mi ha portato? ogni scelta giusta, ogni scelta sbagliata le scelte non prese e quelle prese alla leggera, quelle su cui ti fai mille paranoie ancora prima che possano accadere ma che non puoi farci niente una volta successe. *qualcosa*
perché se ti lasci trascinare dalla paura a volte è più forte dei sentimenti devi scegliere se evitarne o accettarne le conseguenze, ma la verità è che molto spesso non si può scegliere a volte le cose fanno solamente parte della vita e devi mandarle giù o sputare quel veleno come meglio puoi..
senza ferire nessuno.
la causa del mio dolore l'ho lasciata alle spalle.
la causa della mia felicità la tengo stretta a me.
che mi guarda con quegli occhioni dolci ma freddi che trasmettono sicurezza e desiderio, passione e follia, con un pizzico di instabilità mentale che in ambe le parti confluiscono
sembra quasi di poter leggere il pensiero delle altre persone a volte perché sembrano scene già viste, già vissute a ripetizione, come un film ché uscì il secolo scorso ma è da che è uscito che non puoi fare a meno di guardarlo.
ascoltarlo.
entrare nella sua ottica riguardandolo giorno dopo giorno all'infinito per una vita intera senza mai stancarti.
questo è ciò che vorrei per noi.
fai parte di me come io faccio parte di te.
e la conseguenza del nostro dolore, la causa dello stare male è dovuta molte volte allincapacita di essere.
semplicemente essere.
l'amore.
l'emotività.
I sentimenti.
il sangue.
le lacrime.
la pace.
la serenità.
la perdita.
lo sconforto.
il bene e il male.
io.
tu.
noi.
ieri.
oggi.
domani.
per sempre.
ti amo.🖤🖇️
~M.ice
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«L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato.» Loki richiuse il libro poggiandolo sulle ginocchia ed aguzzò la vista, approfittando dell’oscurità della stanza, per osservare e valutare le reazioni sul volto della giovane Maria e del giovane Parker. Entrambi parevano essere incantati, seduti sul pavimento a gambe incrociate, con gli occhioni spalancati e lo sguardo fisso sull’inusuale narratore della storia. Aveva scelto quella commedia per due motivi: il primo era da ritenersi puramente personale, mentre il secondo era legato ad un desiderio viscerale di non incappare in un’ulteriore tragedia, anche se solo vocale. Quello che Loki non si aspettava, però, fu la reazione di Samuel Wilson. Non si era minimamente accorto della sua presenza, almeno sino a quando l’uomo, perfettamente nascosto dietro la porta della stanza, non escalmò un “whoa” di sorpresa. «Tra tutte le sorprese, Samuel, tu sei la sola che non avrei mai previsto.» il norreno lo invitò ad entrare con un piccolo cenno della testa e si issò in piedi, pronto ad abbandonare la stanza e lasciare Parker e Maria al loro riposo. «In realtà » Wilson era piuttosto agitato. Loki comprese immediatamente di dover conferire con lui in privato e, dopo aver affidato il libro a Peter, accompagnò Samuel fuori dalla porta ed incrociò le braccia sul petto, in attesa di spiegazioni. «Ti stavo cercando per chiederti un-- E’ complicato per me! Ma...» Sam iniziò a gesticolare e toccarsi i capelli, era così nervoso da tremare quasi, e Loki dovette fare ricorso ad un incantesimo Seidr per infondere quiete nelle sue membra. «Il tuo blaterare senza senso logico è alquanto irritante.» «Sei odioso lo s-- Che hai fatto? Mi hai drogato?!? Whoooa! D’accordo, diciamo che questa cosa è piacevole, ma -- Insomma, mi serve una mano.» «Credevo che quella di Bucky fosse sufficiente.» «… Te la concedo solo perché è qualcosa che avrei detto anche io, ma -- Mi sento inferiore! Non fraintendermi e non guardarmi con quel sorrisetto, la mia aquila funziona alla perfezione! Intendo… per quanto riguarda la… durata?» Loki aggrottò la fronte ed imbronciò le labbra. Dovette faticare non poco per non sputare un piccolo quantitativo di sarcastico veleno, ma alla fine lasciò che fosse il buonsenso a prevalere ed allungò una mano di fronte a se. Distese il palmo verso l’alto, pronunziò alcune parole in asgardiano e su di esso comparve una piccola ampolla di colore verde scuro, meravigliosamente rifinita in oro, contenente un liquido luminoso. «Una sola ampolla e la tua ‘durata’ aumenterà del 90%. E sebbene questo non rientri nelle mie mansioni, mi auguro di aver risolto il problema della tua ‘aquila’.» «La mia aquila non -- Grazie, Loki. E ti prego… non dire nulla. MAI.»
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Signor Odiatore, tu non lo sai ma io ti conosco
di Piernicola Silvis Mr. Hater, tu non lo sai ma io ti conosco. (...) Vediamo, potrei dirti “Pensa se un giorno il capo del nostro governo ce l’avesse, per esempio, con i siciliani o i marchigiani o i lombardi, e pensa se quel capo del governo avesse anche il potere di eliminarli tutti”. Dormiresti di notte, se tu fossi un siciliano, un marchigiano o un lombardo? Potrei dirtelo, ma non otterrei nessun risultato. Invece voglio metterti allo specchio. Ci siamo conosciuti nei miei 36 anni da poliziotto, anni in cui ho visto il peggio di questo Paese, e certe volte tu eri lì, in mezzo a quella accozzaglia. Oggi abbiamo i post su Facebook e i commenti ai media online, e tu credi che stare nascosto dietro a un computer nella tua stanza di sera annulli la tua individualità. Pensi di perderti nel mare di migliaia di altri postatori sui social. È l’effetto “branco”, lo stesso effetto di quei bravi ragazzi che, se si trovano in gruppo a stuprare una donna, partecipano alla violenza perché non si sentono più sé stessi ma si percepiscono come avvolti da un organismo collettivo di cui rappresentano una piccola, insignificante parte. È esattamente lo stesso meccanismo di quei bravi figli che, quando si trovano con gli altri della curva nord, aggrediscono poliziotti, carabinieri e avversari perché non sono più Franco, Pino o Sergio, ma una parte insignificante del Collettivo Ultras Curva Nord. Quindi li si nota di meno e “devono” fare quello che fanno gli altri, altrimenti fanno la figura degli idioti. È il “Branco”. Non sei tu che aggredisci ma un altro soggetto, è il branco, e tu “non potevi non fare come gli altri”. Un attimo, però: il branco ha dalla sua la forza che dà la presenza fisica degli altri, mentre davanti al pc tu sei solo. Il “branco” è virtuale, non lo vedi ma ne percepisci il respiro dietro la nuca. Poi, lo so, quando sei da solo in stanza, con la persona presa di mira non ci parli e lei non può controbattere, perciò credi che scrivere quattro righe su Facebook in fondo non possa causare un gran danno. Credi anche che le normali regole di comportamento che segui al lavoro o con gli amici in rete non valgano. Okay, diciamo che quando sei dietro al pc un po’ ti rincoglionisci, giusto? Dai, ci sta. Però c’è da chiedersi perché ti diverti tanto ad aggredire verbalmente una signora di 89 anni che neanche conosci e non ti ha mai fatto niente, criticando Adolf Hitler perché non ha portato a termine il “lavoro”....Sei uno che ama infliggere dolore a gente che neanche conosci, e infatti secondo gli psicologi c’è una forte correlazione fra te, Mr. Hater, e una componente sadica della personalità. No, non voglio dire che sei un pazzo, perché in realtà ti rendi perfettamente conto del valore che i tuoi comportamenti hanno nella società. È solo che nell’anima hai queste pulsioni un po’ cattivelle che tanto ti piace sputare fuori quando credi di non essere visto. Si chiamano atteggiamenti “psicopatologici”, e significa che tutto sommato sei normale, ma hai qualche comportamento diverso rispetto alla massa. Sei “speciale”, insomma, e tale ti senti quando lanci veleno sulla Segre o su altri. Insomma, quando fai queste cose ti senti potente, sei un Dio, e probabilmente hai anche un’erezione, se sei maschio.... E sei pure un po’ stupido, scusami ma te lo devo dire, perché tanto la Polizia Postale ti becca sempre e finisci sotto processo per diffamazione aggravata. Che, tradotto in italiano, significa pagare avvocati, essere sputtanato con gli amici, perdere il lavoro, far vergognare la tua famiglia e, prima di beccarti una condanna alla reclusione, dover anche risarcire la vittima. Ne vale la pena? Dico, è possibile che con tutte le fiction che vedi, queste cose non le sappia? Insomma, Mr. Hater, diciamolo: oltre che vigliacchetto e malvagetto, sei pure un po’ idiota. Ora puoi prendertela con me, tranquillo. È vero, purtroppo sono italiano, bianco e non sono disabile, ma sono pur sempre meridionale. Terrone di quelli puri, pugliese di Foggia come Giuseppe Conte. Hai il campo libero, Mr. Hater. Non me la prendo, ci sono abituato alle offese. Ho visto ben altro. Ma tu, amico mio, sappilo: quando fra poco ti guarderai allo specchio, vedrai sempre e solo un perfetto cog***ne.
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15/02/19
Va bene, tutto si supera, tu, io.
Niente dura per sempre, mi hai ferito, sono stata io a dartene il potere, ma adesso non mi fai più paura.
Sei diventato nulla in poche ore, io che ci volevo credere in quello che mi avevi detto.
Hai ragione, di te non ci si può fidare.
Mi disgusti, non riesco più a guardarti, sei una brutta copia di una storia che ho già vissuto.
Allora sono stata cosi stupida da credere che lui avesse ragione, ma a te no, non la do, ti sbagli su di me, non sai un cazzo.
Se ti faccio schifo non mi guardare, non mi parlare.
Preferisco mille volte chi sa mettersi in gioco, sei solo un codardo che non ha mai vissuto, un morto che cammina.
Che faccia da cazzo hai, mi fai ridere.
Ma mi sei servito a ricordare che il mondo e pieno di stronzi, e che non sei l'ultimo che incontrerò.
Il tuo castello di sicurezze è fatto di sabbia, attento verrà giù prima di quanto pensi.
Ho un sacco di veleno da sputare, vedi quanto sono dolce e carina?
Non hai mai avuto un rapporto vero nella tua vita, chiediti il perchè.
Uno che non riesce a fidarsi di nessuno, se non di se stesso è solo.
Puoi pensare quello che vuoi di me, sono una sfigata, va bene, non capisco un cazzo, va bene.
Sinceramente non mi interessa, ti credi superiore a tutti e vivi nel arroganza di poter giudicare il
mondo.
Io ho visto del bello in te, non lo nego.
E speravo di aver creato una crepa nella tua apatia.
Ma poi tutte le cose brutte che mi hai detto mi tornano in mente, e allora sento solo dolore.
Da parte mia non ce più nulla, spero tu sia felice così.
Ti auguro però di incontrarla una persona che ti strizzi il cuore, cosi forse ti accorgerai di essere vivo, e che non sei solo.
Pecco in tante cose, in mille modi, fingo, ma adesso basta, non ho più voglia.
Però una cosa buona sei riuscita a darmela, io non voglio essere come te, mai, voglio amare, anche se fa male, anche se non mi fa dormire.
Io voglio esserci per chi ne ha bisogno.
E questo tu non lo sai fare, anche se a tratti la tua coscienza ti muove qualcosa.
Volevo realmente farti capire questo, che potevi amare come tutti, che in te ce ne è la forza, anche tanta, ma tutto sembra spaventarti.
Non ho tempo, per sbatterci ancora la testa, perchè sto male, perchè probabilmente non sono io la persona giusta per farlo.
Mi dispiace, ma sei stato tu a cercare qualcosa, e io nella mia grossissima fragilità ti sono venuta incontro, perchè c'era in te una parte di me che non esiste più.
Spero che un giorno mi capirai, capirai quello che cercavo di dimostrarti, spero che capirai il modo in cui in qualche modo cercavo di amarti.
Fino a che senti qualcosa che si muove dentro di te non sei perso, abbi il coraggio di affidarti.
Buttati, senza guardare quanto è profondo sotto.
Il buio esiste solo per chi ne ha paura.
#love#life#amore#hope#amoressia#frasi#tumblr#citazioni#musica#compagnia#notte#lui#incontri#domande#sola#tristezza#speranza#foto#anonimi#fanculo#canzone#vita#rap#noia#fotografia#amicizia#amicizie#kik#duechiacchere
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ho bisogno di rantare e sto per farlo, non lo posso fare su twitter perchè si scatenerebbe la terza guerra mondiale e NON VOGLIO assolutamente alimentare drammi, lo scrivo qui e nemmeno taggo niente perchè non mi sembra giusto portare polemica sul tag peró perdonatemi ma sono proprio arrivata al capolinea
sono piena, stufa, scocciata, amareggiata e delusa da questi continui drammi che vengono alimentati, udite udite, non da ermal, ma da una parte del fandom che ultimamente non fa altro che sputare veleno addosso a lui
perchè ermal ha il SACROSANTO diritto di dire quello che cazzo gli pare, qualsiasi cazzo di cosa, perchè non è differente ne da me, ne da voi, ne da qualsiasi essere umano sulla faccia della terra; e anche i “bastian contrari” del fandom sono LIBERI di esprimere le loro opinioni, ma da qui a spacciarle per verità sacrosante mi dispiace ma proprio no, non ci siamo.
se vi appropriate della parola “TUTTI” non ci avete capito proprio un cazzo, e non potete dire ‘tutti pensano questo’ perchè non è vero manco per niente, perchè se le parole provengono da gente PRESENTE al concerto, devi dire “A ME È ARRIVATO IN QUESTO MODO” non “È OGGETTIVO CHE TUTTI HANNO PENSATO CHE FOSSE FREDDO AL CONCERTO DI IERI”
notizia shock: no.
non è cosi, tutti non pensano proprio niente, e grazie alla VITA esiste la libertà di espressione, articolo 21, e tu puoi esprimere la TUA opinione, ma non far passare ermal per il pesante/stronzo di turno perchè “oggettivamente è così”, oggettivamente un cazzo
il mio primo concerto di ermal è stato al foro italico a roma, e SOGGETTIVAMENTE, l’avevo sentito diverso (altra notizia shock perché spesso vedo gente che rimpiange di non essere stata al foro). pensavo fosse la mia unica occasione per vederlo live quest’anno, ma non mi è passato nemmeno per un secondo l’idea di dire che era stato freddo/scostante/stronzo perché:
1) NON ESISTONO CONCERTI FOTOCOPIA, DIO SANTO LO DOVETE CAPIRE
2) magari era una mia impressione
3) ANCHE SE, anche se, la mia impressione fosse corretta, LO CAPISCO, che può essere una giornata storta per differenti motivi e no, NON MI SENTO PRIVATA DI NIENTE ANCHE SE HO PAGATO IL BIGLIETTO COME GLI ALTRI, perchè sul palco ci è salito, le canzoni le ha cantate, il cuore ce lo ha messo. NON posso pretendere di entrare nella sua testa e capire se c’è qualcosa che non va.
in una parte di questo fandom ci sono doppie misure, e lo dico proprio chiaramente, lo dice fabrizio che i concerti non sono tutti uguali, che esistono serate no, e va tutto bene. lo si prova a dire parlando di ermal e non va più bene perchè “EH MA IO HO PAGATO DEVO ESSERE UGUALE A TUTTI GLI ALTRI”
se volete il concerto fotocopia, sparatevi il disco al massimo volume a casa
se volete incontrarlo fuori i concerti, anzi, se lo pretendete, fatevi 40 ore di fila agli instores
se lo volete sincero, ve lo prendete sincero SEMPRE
b a s t a, basta dipingerlo come un santo e basta dipingerlo come uno stronzo: è una persona normale con emozioni NORMALI, e prima lo capite meglio è
è una persona CHE CI STA MALE quando i suoi messaggi non arrivano come vorrebbe, altrimenti non si prenderebbe la briga di rispondere ai commenti negativi che solo lui trova, e di ritornarci a 20 minuti di distanza da un messaggio all’altro per cercare di far capire il concetto.
lo state demonizzando, lo state cambiando, anzi lo state mettendo dentro un concetto forzato di cambiamento. ��eh ma ermal è cambiato”, ma che cazzo significa ermal è cambiato, ermal va avanti con la sua vita e si adatta alle situazioni che essa gli mette davanti come ogni singola persona fa, NOTIZIA SHOCK NUMERO 3: tutti cambiamo, tutti modifichiamo qualcosa nel nostro modo di comportarci ma questo non è ne negativo ne positivo, è come va la vita. Quindi smettiamola anche di dire “è cambiato” con lo stesso tono e lo stesso schifo con cui si direbbe “ruba le caramelle ai bambini”
scusate lo sfogo, scusate la grammatica, scusate tutto, ma vedere questi CONTINUI attacchi mi ha portato al limite
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veleno
sono tornato a sputare veleno disgustoso su questa piattaforma dimenticata da dio perché mi sono sfogato con un povero ragazzo che mi conosce da poche ore eppure si è sorbito tutti i miei vaneggi e malesseri update per i miei non lettori la mia vita non è migliorata si è solo assestata fa schifo come prima ma non sta peggiorando semplicemente è una stasi morbosa di noia e umiliazione sono ancora una delusione per tutto e tutti quelli che mi circondano e ho ancora il terrore di guardare negli occhi coloro che un tempo erano fieri di me
continuo ad essere completamente avvelenato e odiare tutti quelli che riescono perché io non ne sono capace e respingo coloro che cercano di aiutarmi emotivamente perché non sento di essere salvabile cazzo che schifo di vita
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Vola via, anima rancorosa
Se la sofferenza non ti fa capire nulla di nuovo su te stessa, ed anzi continui a sfogare rabbia e sputare veleno sulle poche persone che ti sono Rimaste accanto, non c'è nulla che meriti di più, del respirare fino in fondo la solitudine che giorno dopo giorno ti sei conquistata.
Forse toccando il fondo finalmente capirai che il tuo atteggiamento capriccioso ed egocentrico non può esistere in un mondo di relazioni alla pari.
Mi dispiace del tuo dolore, ma non è infliggendone altro a me, che ti sentirai meglio . Purtroppo ti caricherai di ulteriore negatività, che ti schiaccerà ancora più in basso.
Io ti lascio andare, e a malincuore anche io devo ammettere che mi sento libera.
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Dedicato a te.
Che cosa faccio di sbagliato? Sono davvero la causa di tutti i problemi che mi circondano? Sono davvero così pessima nei rapporti con le altre persone? Che cosa mi passa per la testa? Perché devo sempre fare così? Mi sento imprigionata in un recinto di serpi, senza vie di fuga, col respiro mozzato e le guance costantemente rigate dalle lacrime. Forte e nauseante è il senso di rifiuto che mi pervade dai piedi alla fronte, un rifiuto di ciò che sono diventata, di come mi comporto, delle mie scelte, della gente che mi sta vicino. Rifiuto l'idea che le cose possano andare per il meglio un giorno, sono egoista, sono impaziente: voglio tutto e subito. Sono giovane, sono fragile, sono insicura. Sono tante cose e vorrei essere tutto il contrario. Vorrei poter ricambiare l'amore che ricevo in maniera dignitosa, vorrei avere il coraggio di sputare veleno qualche volta, tanto per tenermi alla larga dalla negatività, vorrei poter essere sincera con tutti, vorrei poter mandare a fanculo delle persone per poter, una volta per tutte, far sentire il mio pensiero. Vorrei non ferire. Le mie parole dovrebbero essere incanto e dolcezza alle tue orecchie, i miei messaggi, ricordi impressi nella memoria del tuo cellulare e nel tuo cuore, le mie lettere, inchiostro blu che ti dipinge l'anima. Vorrei poterti sussurrare tutto quello che provo, l'uragano di sentimenti che mi esplode nello stomaco, sensazioni ulcerose, corrosive. Il pensiero vaga ma non si allontana mai dall'idea che io stia sempre sbagliando qualcosa, anche la cosa più semplice. Vorrei essere la tua certezza, come tu lo sei per me, vorrei poterti dire tutto quello che penso della mia vita, della realtà, della morte, del vuoto, vorrei riempirti la testa per ore e ore dei miei ragionamenti, fino all' esasperazione. Fino a quando non vedrai accasciarmi per terra in lacrime al pensiero di quanto sia stupida ed al fatto che tutto quello a cui aspiro è semplicemente utopistico. Vivo ogni giorno illudendomi che prima o poi tutto finirà, ultimamente spero di finire prima io. Non fare quella faccia, la mia affermazione è veritiera, vorrei essere sempre schietta riguardo a quello che penso. Devi ancora conoscermi, sono piena di sfaccettature, o almeno tu la pensi così; io non mi capisco, sono tante troppe cose insieme, troppe parole per una sola bocca e troppi progetti per una sola testa. Eppure pare che non abbia mai intenzione di esprimermi, ho la sensazione che qualcosa mi blocchi. Ho paura, paura che ciò ti possa spaventare, ti possa far cambiare idea su di me. La parte menefreghista di me, mi spinge a dirti tutto e la parte razionale preferisce attendere il momento giusto e farmi scoprire giorno dopo giorno. Io vorrei conoscerti, tutte le tue insicurezze, paure, dubbi, ricordi, esperienze. Vorrei dimostrarti sempre il mio amore, perché io ti amo. Non l'amore che si può trovare tra le pagine di un romanzo o in un film, il mio amore è nella quotidianità. Darei la vita per te, cambierei per te anche se so che non ce ne sarebbe bisogno. Ogni volta che ti domando qualcosa non è perché vorrei intromettermi nella tua vita bensì perché nella mia testa è impresso il tuo nome e non posso fare altro che pensarti a ogni ora del giorno. Sei la mia miglior distrazione, sei una via di fuga, quella di cui ho sempre avuto bisogno. Nonostante mi senta sempre più oppressa dalle situazioni col passare dei giorni, mi bastano cinque minuti di te per poter sollevarmi. Mi streghi. Quindi conosciamoci, comprendiamoci, credo sia necessario, fondamentale. La moltitudine di parole inespresse sta crescendo e credo sia ora di dovermi far comprendere. Ti sei scelto la ragazza sbagliata, mi dispiace, sei ancora in tempo nel caso tu voglia cambiare idea. Io le idee le ho chiare e sono pronta ad eliminare le mie incertezze per esprimermi finalmente. Nell'ultimo periodo mi sono potuta sfogare solo grazie alla poesia che mi ha aiutato a non far degenerare la situazione. Tutto ciò sta influenzando la mia esistenza e spesso fa sì che posso causare moltissimi danni. Non voglio soffrire e non voglio farti del male, ti chiedo solo di provare a comprendermi il più possibile nel tuo piccolo, io farò del mio meglio e nel frattempo ci conosceremo. Era mio dovere dirti quello che mi passava per la testa al momento, la prossima volta vorrei una lunga chiacchierata con te, tranquilla, uno davanti all'altra, la cosa più intima in assoluto.
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È spaventato. Ha paura di lui e riesce a percepirlo, ma ciò che lo rende inquieto è confuso è il fatto che, nonostante i soprusi e le delusioni, egli sia ancora deciso ad aiutare quell’ammasso di idioti incapaci. Loki freme dalla voglia di sputare veleno e mostrargli ciò che diverrebbe -che diverrebbero- se si lasciassero conquistare dal potere della Mind Stone. Ha immaginato un Universo dominato da loro e dalle loro versioni alternative, un universo perfetto e privo di debolezze.
“Non potrei mai nuocerti.” Sostiene, alzando una mano per porre fine a quei pensieri poco graditi “In ogni universo, in ogni realtà, tu sei la mia sola ed unica priorità.”
Ed è vero. Avrebbe ucciso e massacrato intere realtà, ma nessuno avrebbe mai dovuto sollevare un dito su Tony.
“Quello che andava fatto?”
Si volta di scatto, con le dita premute contro la stoffa dei cosciali in cuoio. “Non hanno la minima idea di ciò che hai subito. Hanno pensato a loro stessi, alla loro perfetta esistenza da eroi, al loro ego bisognoso di nutrizione, senza comprendere che il solo eroe di questo mondo sei tu. Il Capitano, oh pia e pura anima, pronto ad abbandonare ogni cosa per una vulva vintage, osannato ed acclamato come un Dio, mentre tu...”
Stringe le labbra con forza e sorride, sarcastico e caustico come si confà ad un vero ‘villain’.
“Oh, Loki è irrimediabilmente danneggiato dall’interno, come me, ma nutre una profonda avversione per coloro che non hanno avuto rispetto della tua persona. Chi lo sa, forse...potrei convertirlo e donargli la possibilità di ottenere vendetta. Non ti sembra un ottimo piano?”
E così... questo luogo angusto è il tuo esiguo 'workshop'?
Sente quella voce, piuttosto familiare, ma non riesce a vedere nessuno nella penombra del laboratorio. Dopo un certo orario, le luci vengono soffuse per concentrarsi meglio e rimandare la messa a letto. C’è solo la luce del piano di lavoro, dove stava assemblando un componente importante per il processo di guarigione del proprio braccio destro.“Ehm, sì. Questo è il mio workshop, e tu saresti…?”
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PAROLA DI DIO - Libro della Verità (Messaggi per argomento)
……………………………………………………………………………………………………………. Pagina 116
http://online.pubhtml5.com/pvxh/zkom/#p=116
https://drive.google.com/file/d/18CQ6OBVbUTh1UMb1iyg9ygyOTm17pMqe/view
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23 Maggio 2011 - Perché comunico al mondo in questo modo. ……………………………………………. 116 15 Giugno 2011 - Comunicare con una società giovane, materialista e volubile. ………………….. 117 25 Giugno 2011 - La gente non sa cos‟è la propria anima - la risposta è semplice. ……………….. 118 28 Giugno 2011 - Continua a diffondere la Mia parola - Ti sto inviando tanti volontari. ………. 120 23 Luglio 2011 - Dio Padre: Tutti gli uomini riusciranno ad ascoltare la parola di Mio Figlio prima che arrivi il tempo del Suo ritorno. ………………………………………………………………………… 120 13 Ottobre 2011 - Non difendermi mai poiché non è necessario. ………………………………………… 121 31 Ottobre 2011 - La miscredenza di coloro che professano di conoscermi mi ferisce di più. …. 122 26 Dicembre 2011 - Sono stato accusato di eresia e bestemmia quando ho camminato sulla terra. ……………………………………………………………………………………………………………………………………. 122 6 Agosto 2012 - Quando simili anime attaccano la Mia Parola sputando un tale veleno è un segno della conferma di satana che questi Messaggi sono autentici. ………………………………….. 123 13 Maggio 2013 - La Mia parola è la fine. È definitiva. Non ci può essere nessun‟altra parola. 125 14 Maggio 2013 - Coloro che seguivano la Parola di Dio, scritta dai profeti prima di Me, furono i primi a sputare su di Me. ………………………………………………………………………………………………. 126 24 Maggio 2013 - Quelli che gridano contro la Mia Parola con rabbia e sostengono che essa viene da satana, dimoreranno con la bestia per l‟eternità. …………………………………………………………. 126 24 Giugno 2013 – La Madre di Dio: Dovete rimanere fedeli a ciò che mio Figlio vi ha insegnato. Era come voi in tutto, eccetto che nel peccato. ………………………………………………………………….. 128 27 Giugno 2013 - La Mia Giustizia si abbatterà su tutti coloro che impediscono che la Santa Parola di Dio sia fatta conoscere in tutto il mondo. …………………………………………………………… 129 31 Luglio 2013 - La Madre della Salvezza: Proprio come la Santa Parola di Dio può unire le anime, così può causare anche grande divisione. ……………………………………………………………… 129 20 Agosto 2013 - Mi assicurerò che altri milioni di persone ascoltino le Mie Parole. ……………. 130 7 Settembre 2013 - La Mia Santa Parola non può essere modificata né adattata, così da diventare un‟altra cosa. …………………………………………………………………………………………………. 131 25 Settembre 2013 - Madre della Salvezza: Solo pochi saranno abbastanza coraggiosi da proclamare apertamente la Parola di Dio durante la Crocifissione della Chiesa di Mio Figlio sulla Terra. …………………………………………………………………………………………………………………… 131 26 Ottobre 2013 - Il grande giorno sorgerà e presto avrà inizio il mondo senza fine. ……………. 132 30 Dicembre 2013 - Quando tentate di riscrivere la Parola di Dio, voi siete colpevoli di blasfemia. …………………………………………………………………………………………………………………. 133 14 Gennaio 2014 - Se la Mia Chiesa sostiene la Parola di Dio, dovete continuare ad ubbidire alla Mia Chiesa. ………………………………………………………………………………………………………………….. 133 28 Gennaio 2014 - Oggi, non c‟è mai stato un così piccolo numero di persone che credono nella Parola di Dio. ……………………………………………………………………………………………………………….. 134 29 Gennaio 2014 - Devo intervenire per salvare l‟umanità dalla distruzione di se stessa, prima del Grande Giorno del Signore. ………………………………………………………………………………………. 135 4 Maggio 2014 - La Madre della Salvezza: Dio non permetterà che la Sua Parola sia cambiata o fraintesa per adattarsi all‟uomo. …………………………………………………………………………………….. 135 6 Maggio 2014 - Molti di voi oggi non hanno la minima idea di cosa significhi servire Me come Cristiani. ……………………………………………………………………………………………………………… 136 17 Giugno 2014 - Il mondo è affamato della Verità della Mia Parola. …………………………………. 137 9 Luglio 2014 - La Mia Parola è molto semplice, facile da capire, ma non così facile da vivere. 138 7 Agosto 2014 - La Mia Parola, essi diranno, causa una tale offesa, che sarà considerata politicamente scorretta. …………………………………………………………………………………………………. 139 16 Novembre 2014 - Dio non detterebbe mai un‟altra dottrina poiché Egli ha già trasmesso la Sua Parola al mondo. …………………………………………………………………………………………………….. 140 28 Dicembre 2014 - Proteggete la Mia Parola! Parlate della Mia Parola! ……………………………. 141 7 Gennaio 2015 - La Madre della Salvezza: O accettate la Parola di Dio, stabilita da Lui, oppure no. …………………………………………………………………………………………………………………….. 142 27 Gennaio 2015 - O Mi amate secondo la Mia Parola oppure non Mi amate affatto. …………… 143
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Twenty One Pilots - Trench
Quest’anno, anche se sono lontano da casa
In Trincea non sono solo
Questi sguardi che mi guardano
Lo sanno di cosa sto parlando
(da: Leave the City)
1. Jumpsuit
Tuta
Incredibile quanto odio
La tensione di un posto nuovo mi viene incontro
Tuta, tuta, coprimi
Tuta, tuta, coprimi
Crollo sotto il peso
La tensione di un posto nuovo mi viene incontro
Tuta, tuta, coprimi
Tuta, tuta, coprimi
Spiriti nella mia stanza, amici o nemici?
Li sentivo da giovane, li sentirò da vecchio
Tuta, tuta, coprimi
Rispolvero la mia tuta
Incredibile quanto odio
La tensione di un posto nuovo mi viene incontro
Tuta, tuta, coprimi
Tuta, tuta, coprimi
Io sarò al tuo fianco
Ma dovrai afferrarmi per la gola e sollevarmi in aria se hai bisogno di qualcuno
Io metterò in pausa i miei progetti
Ma dovrai legarmi e poi spezzarmi entrambe le mani se hai bisogno di qualcuno
Io sarò al tuo fianco
Ma dovrai afferrarmi per la gola e sollevarmi in aria se hai bisogno di qualcuno
Se hai bisogno di qualcuno
Se hai bisogno di qualcuno
Incredibile quanto odio
La tensione di un posto nuovo mi viene incontro
Tuta, tuta, coprimi
Oh, tuta, tuta, coprimi
Tuta, tuta, coprimi
Tuta, tuta, coprimi
2. Levitate
Levitare
Ah, io sono capace di levitare per aria
E già quando facevo il settimo anno avevo imparato a sputare fuoco
E anche se mi nutro di cose decadute
Puoi imparare a levitare se ti danno una manina
Imparare a levitare se ti danno una manina
Vieni giù, vieni giù
I codardi si fanno vedere solo quando l’ora è tarda e tutti dormono, bada bene
Ora salta sù, salta sù
So che non dovrei dirlo
Ma una tua maledizione è proprio quello che mi ci vorrebbe adesso come adesso, mio caro
Vieni giù, vieni giù
I codardi si fanno vedere solo quando l’ora è tarda e tutti dormono, bada bene
Ora salta sù, salta sù
So che non dovrei dirlo
Ma una tua maledizione è proprio quello che mi ci vorrebbe adesso come adesso, mio caro
C’è un pericolo nel tessuto di questa cosa che ho fatto
Probabilmente non dovrei farvela vedere, ma ormai è troppo tardi
Il mio cuore è con voi nascosti ma non ho ancora preso una decisione
Ora loro lo sanno come lo sapevamo entrambi da tempo, direi
Sogghignano vedendo il sangue fresco
Volano in cerchio là in alto
Ma non è abbastanza
Eh, già, non è come pensavi
No, no, noi non siamo dei semplici graffiti su un treno che passa
Mi è tornato indietro quello che una volta mi ero ricomprato
In quello spazio che non avrò bisogno di cambiare
Questa cultura è un bracconiere dell’onnipresenza mediatica
Oggi no, non datemi in pasto agli avvoltoi
Sono un avvoltoio che si nutre di dolore
Dormo in una stanza bella illuminata
Non faccio entrare l’ombra
E do un taglio al passato
Eh, già, do un taglio a tutto quello che credevo mi potesse dare dipendenza
I miei weekend sul pavimento gelido su cui dormo
Vi prego, trattenetemi, tenetemi giù dai davanzali
Meglio fare una prova dei fermaporte sotto le porte
Tenete i fermaporte sotto le porte
Ritornello, strofa, ritornello, strofa, poi arriva l’eight
Aspetta, pure le solite cose
Sei proprio il peggio
La struttura che usi compensa
Ma compensare sa tanto di alzarsi e dominare
Nel giro di due tracce almeno sanno che tutto quello che sentono viene da un posto solo
Ah, io sono capace di levitare per aria
E già quando facevo il settimo anno avevo imparato a sputare fuoco
E anche se mi nutro di cose decadute
Puoi imparare a levitare se ti danno una manina
Puoi imparare a levitare se ti danno una manina
3. Morph
Modificare
Non riesco a smettere di pensare a se e quando morirò
Perché adesso capisco che “se” e “quando” sono voci veramente diverse
Perché “se” �� puramente panico, e “quando” è compianto solenne
E uno invade l’oggi, mentre l’altro spia il domani
Siamo circondati, e siamo braccati
Non si può andare “in alto”, o “in basso”, o “intorno”
Perché “in alto” è fede cieca
E “in basso” è rinfoderare la spada
E “intorno” è un miracolo scientifico
Scegliamo “in alto” e vediamo
Perché se e quando andiamo “in alto”, resta comunque la domanda
Siamo ancora innamorati?
Ed è possibile che proviamo la stessa cosa?
Ed è qui che “in basso” comincia ad affascinarmi
Ma fino ad allora cercherò di cantare queste parole
Se continuo a muovermi non mi vedono
Mi modificherò in qualcun altro
Quello che mi tirano contro è troppo lento
Mi modificherò in qualcun altro
Sono solo un fantasma
Mi modificherò in qualcun altro
Modalità meccanismo di difesa
Cercherà sempre di fermarmi quel Nicolas Bourbaki
Non ha amici stretti
Ma quelli che lo conoscono meglio sanno che si fa chiamare Nico
Mi ha detto che sono una copia
Quando ho sentito che si prendeva gioco di me mi ha quasi fatto irrigidire
Siamo circondati, e siamo braccati
Non si può andare in alto o dentro una porta segreta
Perché siamo qui se non per sfondare le linee dei nostri tormentatori?
Ma fino ad allora cercherò di cantare queste parole
Se continuo a muovermi non mi vedono
Mi modificherò in qualcun altro
Quello che mi tirano contro è troppo lento
Mi modificherò in qualcun altro
Sono solo un fantasma
Mi modificherò in qualcun altro
Modalità meccanismo di difesa
Le luci mi lampeggiano davanti, mi trasmettono cose
1 e 0, ergo questa sinfonia
Qualcuno in ascolto? 1 e 0
Conto all’infinito, 1 e 0
Sono circondato, e sono braccato
Non si può andare “in alto”, o “in basso”, o “intorno”
Perché “in alto” è fede cieca
E “in basso” è rinfoderare la spada
E “intorno” è un miracolo scientifico
Scegliamo “in alto” e vediamo
Perché se e quando andiamo “in alto”, resta comunque la domanda
Siamo ancora innamorati?
Ed è possibile che proviamo la stessa cosa?
Ed è qui che “in basso” comincia ad affascinarmi
Ma fino ad allora mi modificherò in qualcun altro, sono solo un fantasma
Se continuo a muovermi non mi vedono
Mi modificherò in qualcun altro
Quello che mi tirano contro è troppo lento
Mi modificherò in qualcun altro
Sono solo un fantasma
Mi modificherò in qualcun altro
Modalità meccanismo di difesa
Se continuo a muovermi non mi vedono
Mi modificherò in qualcun altro
Modalità meccanismo di difesa
Mi modificherò in qualcun altro
Mi modificherò in qualcun altro
4. My Blood
Sangue mio
Quando tutti quelli che pensavi di conoscere abbandoneranno la tua battaglia
Io verrò con te
Avrai davanti un corridoio buio
Io prenderò una luce e verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Circondato e con le spalle al muro
Io li farò tutti a pezzi e verrò con te
Quando non avrai più scelta, ti dovrai difendere
Io prenderò la mia mazza e verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
Fai senza scappare
Se arriva un giorno che c’è gente appostata fuori da casa tua
Chiedono la tua testa e chiamano il tuo nome
Io verrò a bombardarli, verrò in soccorso
Lo sanno che sono cresciuto con te?
Se quelli sono qui ad attaccar briga, sappi che io verrò con te
Basta che non venite qua dentro
Basta che non venite qua dentro
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
Fai senza scappare
Se ti ritroverai nella fossa dei leoni
Io salterò dentro e toglierò la sicura e verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Verrò con te
Sangue mio, verrò con te
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
Fai senza scappare
Fai senza scappare
Fai senza scappare
Fai senza scappare
Fai senza scappare
Resta con me
No, fai senza scappare
Resta con me, sangue mio
5. Chlorine
Cloro
Sorseggio cloro liscio
Così mi faccio scivolare via la sensazione
Questo ritmo è una sostanza chimica, ritmo è una sostanza chimica
Quando me ne vado non tenetemi il posto
Torno quando è tutto completo
Questo momento è una medicina, momento è una medicina
Sorseggio cloro liscio
Mi piace proprio questo sapore
Veleno sulla lingua
Alle volte è dipendenza
Sensazioni tossiche che aiutano il mio corpo a girare
Io mi giro e scappo per salvarmi
Scappo per salvarmi
Sorseggio cloro liscio
Così mi faccio scivolare via la sensazione
Questo ritmo è una sostanza chimica, ritmo è una sostanza chimica
Quando me ne vado non tenetemi il posto
Torno quando è tutto completo
Questo momento è una medicina, momento è una medicina
Sorseggio cloro liscio
Mi stacco dallo schieramento
Progetto una fuga dalle pareti in cui ci hanno confinati
Garofano rosso ribelle che cresce mentre io appassisco
Mi giro e scappo per salvarmi
Scappo per salvarmi
Mi giro e scappo per salvarmi
Scappo per salvarmi
Ti nascondo nella tasca della giacca dove tenevo il mio rosso ribelle
Mi sentivo invincibile con te appiccicato sulla testa
Ora faccio una vita e poi una diversa ancora
Il piombo per il mio corpo è ancora
Queste ultime due righe se le leggi senza prima averle sentite rischi di pronunciarle sbagliate*
Il piombo è terribile come sapore
Ma tu adesso fai anche da produttore di carta
A volte ti disprezzo
Adoro odiare la lotta
E averti nella mia vita è un po’ come quando…
Sorseggio cloro liscio
Così mi faccio scivolare via la sensazione
Questo ritmo è una sostanza chimica, ritmo è una sostanza chimica
Quando me ne vado non tenetemi il posto
Torno quando è tutto completo
Questo momento è una medicina, momento è una medicina
Sorseggio cloro liscio
Sorseggio cloro liscio
Mi dispiace davvero di essermi dimenticato di voi
Adesso vi aggiorno su tutto quanto
Sono stato messo alla prova come il lembo di una bandiera sul mare segnata dalle intemperie
Potete costruirmi la casa con i pezzi?
Io sono solo una sostanza chimica
Potete costruirmi la casa con i pezzi?
Io sono solo una sostanza chimica
Potete costruirmi la casa con i pezzi?
Io sono solo una sostanza chimica
Potete costruirmi la casa con i pezzi?
Io sono solo una sostanza chimica
* Il testo originale inglese vede un gioco di parole con due righe che finiscono con la parola “lead”, che ha due significati: “condurre” (pronunciato /lid/) e “piombo” (pronunciato /lèd/). Nella prima riga (letteralmente “ora conduco diverse vite”) lead è pronunciato nel primo modo, nella seconda riga (letteralmente “il mio corpo vive di piombo”) lead è pronunciato nel secondo modo. Per questo leggendo il testo originale si rischia di leggere la parola in modo scorretto, un po’ come per l’italiano àncora/ancóra, come ho cercato in qualche modo di riprodurre qui.
6. Smithereens
Pezzetti
Sai che sono sempre stato calmo, composto e tranquillo
E sai che non vado mai a cercarmi conflitti giusto per il gusto di farlo
Ma se sento che qualcuno ti viene troppo vicino
Non riesco neanche a descrivere quello che sento
Per te andrei a far brutto a uno molto più grosso di me
Per te so che mi concerei per le feste, mi ridurrei a 153 libbre
Per te accetterei che mi facessero a pezzi
Sai che mi metto nell’angolo a prendere appunti
E sai che ti copro le spalle mentre tu conti i voti
Ma se sento che qualcuno ti viene troppo vicino
Non riesco neanche a descrivere quello che sento
Per te andrei a far brutto a uno molto più grosso di me
Per te so che mi concerei per le feste, mi ridurrei a 153 libbre
Per te accetterei che mi facessero a pezzi
Lo sapevate che una la dovevo fare
Lo sapevate che una la dovevo fare
Lo sapevate che una canzone per te sul disco la dovevo fare
Lo sapevate che una canzone così per lei sul disco la dovevo fare
Lo sapevate che una canzone così per lei sul disco la dovevo fare
Lo sapevate che una canzone così per lei sul disco la dovevo fare
Lo sapevate che una canzone così per lei sul disco la dovevo fare
Sento che qualcuno ti viene troppo vicino
Non riesco neanche a descrivere quello che sento
Per te andrei a scrivere una canzone patinata per mostrarti al mondo
Per te, so che secondo loro è sbagliato svendersi per la propria ragazza
Per te andrei a far brutto a uno molto più grosso di me
Per te so che mi concerei per le feste, mi ridurrei a 153 libbre
Per te accetterei che mi facessero a pezzi
7. Neon Gravestones
Lapidi al neon
Qual è il mio problema?
Dunque, voglio che mi seguiate giù fino in fondo alla spirale, sotto al manicomio
Non perdete la lucidità mentale finché ce l’avete
Perché la lucidità è la prima ad andarsene mentre cerchi di risolvere i problemi
E il mio problema?
Glorifichiamo le persone ancora di più dopo che si…
La mia opinione: la nostra cultura riesce a trattare una perdita come se fosse una vittoria
E appena prima di accanirci contro di loro, gli facciamo gli elogi più sperticati
E appendiamo il loro striscione al soffitto
Facendo passare e scolpendo il messaggio che una morte prematura è un’opzione da considerare
No
Lapidi al neon provano ad attirare
Lapidi al neon provano ad attirare le mie ossa
Attirare, attirare, attirare
Qual è il mio problema?
Non fraintendetemi
Il mio problema sono le persone che elogiamo quando invece potevamo aiutarle
Potrei avere un sacco di stream in più e gente che parla di me
Potrei mollare e far salire la mia reputazione
Potrei andarmene col botto
Tutti conoscerebbero il mio nome
Farebbero e posterebbero delle celebrazioni
La mia opinione non sarà indulgente
La mia opinione è decisamente opportuna
Parliamo ad alta voce, ma adesso io parlo di agire
Noi non riceviamo abbastanza amore?
Beh, loro ne ricevono addirittura una frazione
Dicono “ma perché l’ha fatto se aveva tutto?
Piango per un ragazzino, ma non per un re”
Lapidi al neon provano ad attirare
Lapidi al neon provano ad attirare le mie ossa
Attirare, attirare, attirare
Promettetemi questa cosa
Se perdo contro me stesso
Non piangete neanche per un giorno
E pensate a qualcun altro
Promettetemi questa cosa
Se perdo contro me stesso
Non piangete neanche per un giorno
E pensate a qualcun altro
Lapidi al neon provano ad attirare
Lapidi al neon provano ad attirare le mie ossa
Lapidi al neon provano ad attirare
Lapidi al neon provano ad attirare le mie ossa
Ma non le avranno
No, non le avranno
Non le avranno
Ma non le avranno
Intendiamoci: la sensibilizzazione sta sconfiggendo uno stigma che non ci fa più paura
Ma giusto per discutere, per amor di giustizia
Possiamo trovar spazio per un nuovo punto di vista?
E potrebbe essere vero che qualcuno possa essere tentato di usare quest’errore
Come una forma di aggressione, una forma di successione, una forma di arma
Pensando “adesso gli faccio vedere io”?
Beh, io mi rifiuto di guardare
Non è una lezione che ci rimarrà in testa
Non intendo mancare di rispetto a chi non c’è più
Supplico soltanto che non venga glorificato
Che magari scegliamo una sua parte diversa da ammirare
Prendete i vostri nonni o una persona anziana
Rendete omaggio alla strada che hanno spianato
Alla vita a cui si sono consacrati
Questo sì che andrebbe celebrato
8. The Hype
L’hype
A volte mi sento freddo, perfino paralizzato
Il mio mondo interiore si deve sanificare
Devo fare un passo o finisce che vado a dissiparmi
Registro tutto il mio passo per i miei dischi dalla cantina
Almeno so che quelli come me saranno dalla mia parte
Io non ci credo all’hype
E sai di non essere per niente un bello spettacolo
Ma andrà tutto bene
Però non credere all’hype
Magari ti parleranno anche alle spalle
E invece il tuo mondo esteriore può fare un passo indietro
Magari ci vorranno degli amici e una maglia più pesante
Ma non ti viene la pelle dura se non resti mai scottato
Almeno so che quelli come me saranno dalla mia parte
Io non ci credo all’hype
E sai di non essere per niente un bello spettacolo
Ma andrà tutto bene
Però non credere all’hype
No, non so quale strada sto prendendo
Ma la strada riesco a seguirla a orecchio
No, non so quale strada sto prendendo
Ma la strada riesco a seguirla a orecchio
No, non so quale strada sto prendendo
Ma la strada riesco a seguirla a orecchio
No, non so quale strada sto prendendo
Ma la strada riesco a seguirla a orecchio
Ma la strada riesco a seguirla a orecchio
Almeno so che quelli come me saranno dalla mia parte
Io non ci credo all’hype
E sai di non essere per niente un bello spettacolo
Ma andrà tutto bene
Però non credere all’hype
Almeno so che quelli come me saranno dalla mia parte
Io non ci credo all’hype
E sai di non essere per niente un bello spettacolo
Ma andrà tutto bene
Però non credere all’hype
Almeno so che quelli come me saranno dalla mia parte
Io non ci credo all’hype
E sai di non essere per niente un bello spettacolo
Ma andrà tutto bene
Però non credere all’hype
9. Nico and the Niners
Nico e i Nove
L’est è in alto
Sono impavido quando dal basso sento dire questa cosa
L’est è in alto
Sono temerario quando indosso i panni del ribelle
L’est è in alto
Quando i Vescovi si incontreranno sapranno che Dema non ci controlla
Dema non ci controlla
L’est è in alto
Vogliono farti dimenticare
Vogliono farti dimenticare
Tieni da parte le lamette per adesso, non è ancora ora
Tieni da parte le lamette per adesso, non è ancora ora
Mi sento pesante, ho sù ben salda la mia Tuta
Mi sento più leggero quando sono più in basso
Sono più in alto quando mi sento pesante
Sono in altissimo, la mia Tuta mi porta in altissimo
Volo via da un incendio, da Nico e i Nove
L’est è in alto
Sono impavido quando dal basso sento dire questa cosa
L’est è in alto
Sono temerario quando indosso i panni del ribelle
L’est è in alto
Quando i Vescovi si incontreranno sapranno che Dema non ci controlla
Dema non controlla
Mi sento pesante, ho sù ben salda la mia Tuta
Mi sento più leggero quando sono più in basso
Sono più in alto quando mi sento pesante
Sono in altissimo, la mia Tuta mi porta in altissimo
Volo via da un incendio, da Nico e i Nove
Mi sento pesante, ho sù ben salda la Tuta
Più leggero quando sono più in basso
Più in alto quando mi sento pesante
Sono in altissimo, in altissimo
Incendio, Nico e i Nove
Cosa dico quando voglio sentirmi all’altezza
Che giornata meravigliosa per tentare la fuga
Troveremo il modo di pagarla
Magari con tutti i soldi che abbiamo fatto fare ai negozi di lamette
Affittiamo un cavallo da corsa e costringiamo qualcuno a fare da sponsor
E facciamo partire un concerto, un diversivo totale
Facciamo partire una rivolta, e potete star certi
Che vinceremo ma non tutti ne usciranno, no, no
Vinceremo ma non tutti ne usciranno, no, no
Vinceremo ma non tutti ne usciranno
L’est è in alto
Sono impavido quando dal basso sento dire questa cosa
L’est è in alto
Sono temerario quando indosso i panni del ribelle
L’est è in alto
Quando i Vescovi si incontreranno sapranno che Dema non ci controlla
Dema non ci controlla
L’est è in alto
Sono in altissimo, in altissimo
Incendio, Nico e i Nove
10. Cut My Lip
Mi taglio il labbro
Io continuo a provarci, tanto vale
Se lo decidi tu, tanto meglio
Io continuo a provarci, tanto vale
Se lo decidi tu, tanto meglio
Anche se ho i lividi, la faccia piena di botte
Sappi che continuerò a muovermi
Anche se ho i lividi, la faccia piena di botte
Sappi che continuerò a muovermi
Sappi che continuerò a muovermi
Tutto il bordo arrugginito
Bevo lo stesso
Mi son tagliato il labbro
Non volevo questa cosa
Il sangue sulla lingua
Mi son tagliato il labbro
Continuo a ritornarci
Anche se è a me stesso che faccio del male
Continuerò a ritornarci
Anche…
…se ho i lividi, la faccia piena di botte
Sappi che continuerò a muovermi
Anche se ho i lividi, la faccia piena di botte
Sappi che continuerò a muovermi
Sappi che continuerò a muovermi
Tutto il bordo arrugginito
Bevo lo stesso
Mi son tagliato il labbro
Non volevo questa cosa
Il sangue sulla lingua
Mi son tagliato il labbro
Mi son tagliato il labbro
Non mi spiace affatto
Posso contare sul mio branco
Posso contare sul mio branco
Sono un leone
Non mi spiace affatto
Posso contare sul mio branco
Posso contare sul mio branco
Sono un leone
Non mi spiace affatto
Posso contare sul mio branco
Posso contare sul mio branco
Sono un leone
Non mi spiace affatto
Posso contare sul mio branco
Posso contare sul mio branco
Sono un leone
Anche se ho i lividi, la faccia piena di botte
Sappi che continuerò a muovermi
Sappi che continuerò a muovermi
Tutto il bordo arrugginito
Bevo lo stesso
Mi son tagliato il labbro
Non volevo questa cosa
Il sangue sulla lingua
Mi son tagliato il labbro
Mi son tagliato il labbro
Non mi spiace affatto
Posso contare sul mio branco
Posso contare sul mio branco
Sono un leone
Non mi spiace affatto
Posso contare sul mio branco
Posso contare sul mio branco
Sono un leone
11. Bandito
Bandito
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Ecco il suono che facciamo quando siamo a metà strada fra due posti
Quello dove prima perdevamo il nostro sangue
E quello dove il nostro sangue dovrebbe stare
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
A Città sento che il mio spirito è contenuto
Come il neon dentro un vetro, formano il mio cervello
Ma recentemente ho scoperto che è un fuoco che non emana calore
Come i nomignoli che si danno per scoraggiare
Cominciato con un proiettile, adesso alla prova aggiungici del fuoco
Ma ancora non so bene se la paura è una rivale o una parente stretta della verità
Comunque sia, è di aiuto sentire queste parole che ti rimbalzano contro e cadono
Anche l’eco più tenue potrebbe bastarmi per farcela
Folina
Sahlo Folina
Sahlo Folina
Sahlo Folina
Ho creato questo mondo per avere del potere
Lo distruggo se voglio
E canto Sahlo Folina
Sahlo Folina
Sahlo
Sahlo
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Potrei prendere la strada più nobile
Ma so già che scenderò negli abissi
Sono un Ban- sono un Bandito
Ho creato questo mondo per avere del potere
Lo distruggo se voglio
E canto Sahlo Folina
Sahlo Folina
12. Pet Cheetah
Ghepardo domestico
Sono su un’isola, nessuno con cui confidarmi
Otto giorni di fila, otto ore per volta e neanche una frase
Sento la pressione che comincia a impossessarsi della mente
Userò questo beat che andrebbe cancellato per esercitarmi
No, mi muovo lentamente
Vorrei fermare il tempo
Resto qui seduto finché non trovo il problema
No, mi muovo lentamente
Vorrei fermare il tempo
Resto qui seduto finché non trovo il problema
Ho un ghepardo domestico giù in cantina
L’ho allevato e lavato e l’ho chiamato Jason Statham
L’ho addestrato a scrivermi questi beat
Ora il mio ghepardo domestico va più forte in studio che quando corre
Adesso prendo le mie cose e mi metto all’opera
Mi faccio vedere in un po’ di posti a sufficienza
Ora basta giricchiare in giro, me ne resto in camera mia
Casa mia è quella con gli avvoltoi appollaiati sul tetto
Mettiti dietro di me
Scommetto che questa mentalità nepotistica ci aiuterà a fare i nostri interessi crescendo
Questa clique è talmente importante per quest’uomo
Che potrebbe fargli venire paura della sua musica
E terrore mortale di poterla perdere
No, mi muovo lentamente
Vorrei fermare il tempo
Resto qui seduto finché non trovo il problema
No, mi muovo lentamente
Vorrei fermare il tempo
Resto qui seduto finché non trovo il problema
Resto qui seduto finché non
Resto qui seduto finché non trovo il problema
Resto qui seduto finché non
Resto qui seduto finché non trovo il problema
No, mi muovo lentamente
Vorrei fermare il tempo
Resto qui seduto finché non trovo il problema
No, mi muovo lentamente
Vorrei fermare il tempo
Resto qui seduto finché non trovo il problema
Sento la pressione che comincia a impossessarsi della mente
Userò questo beat che andrebbe cancellato per esercitarmi
Ghepardo domestico, ghepardo. Ghepardo domestico, ghepardo
Ghepardo domestico, ghepardo. Ghepardo domestico, ghepardo
Ghepardo domestico, ghepardo. Ghepardo domestico, ghepardo
Ghepardo domestico, ghepardo. Ghepardo domestico, ghepardo
Ghepardo domestico, ghepardo. Ghepardo domestico, ghepardo
Ghepardo domestico, ghepardo. Ghepardo domestico, ghepardo
13. Legend
Leggenda
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Che viaggiavano intorno a questo sole
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Vorrei che lei ti avesse conosciuto
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Adesso ti conoscono tutti
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Okay, sei una leggenda nella mia mente
Il mio secondo nome, il mio addio
C’eri ancora quando ho scritto queste righe
Ma ci vorrà troppo a finire il master e il mix
E non potrò fartela sentire
Scusa se non sono venuto a trovarti
Non sapevo come prenderla
Quando i tuoi occhi non mi riconoscevano come io riconosco te
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Che viaggiavano intorno a questo sole
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Vorrei che lei ti avesse conosciuto
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Adesso ti conoscono tutti
Eri uno di quei classici uomini di una volta
Okay, sei una leggenda nella mia mente
Il mio secondo nome, il mio addio, addio, addio, addio, addio
Addio, addio, addio, addio
Okay, sei una leggenda nella mia mente
Il mio secondo nome, il mio addio
Poi il giorno che è successo, ho registrato quest’ultima parte
Non vedo l’ora di pranzare di nuovo con te
14. Leave the City
Lasciare la città
Sono stanco di tenere acceso questo fuoco
Ho esaurito tutto quello che avevo messo da parte
Mi sono scottato le mani
Un bagliore, le braci che si vedono appena
Segni di vita nelle tenebre
Che danzano sui miei piani
Sanno che è quasi
Sanno che è quasi finita
Sanno che è quasi
Sanno che è quasi finita
La fiamma è bassa in modo preoccupante
Perché loro lo sanno che quando si spegne è una gloria che se ne va
È solo questione di tempo
Presto mi faranno vedere perché nessuno torna mai indietro per darci i dettagli dell’aldilà
Sanno che è quasi
Sanno che è quasi finita
Sanno che è quasi
Sanno che è quasi finita
Sanno che è quasi finita
Sanno che è quasi finita
Col tempo lascerò la città
Per ora sopravvivo
Col tempo lascerò la città
Per ora sopravvivo
Col tempo lascerò la città
Per ora sopravvivo
Col tempo lascerò la città
Per ora sopravvivo
Sanno che è quasi
Sanno che è quasi finita
Sanno che è quasi
Sanno che è quasi finita
L’anno scorso avevo bisogno di un cambio di passo
Non riuscivo a star dietro al passo del cambio
Che si spostava di fretta
Ma quest’anno, anche se sono lontano da casa
In Trincea non sono solo
Questi sguardi che mi guardano
Lo sanno…
Lo sanno di cosa sto parlando
#twenty one pilots#trench#jumpsuit#levitate#morph#my blood#chlorine#smithereens#neon gravestones#the hype#nico and the niners#cut my lip#bandito#pet cheetah#legend#leave the city
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Capitolo 32
«Quindi ogni persona, uomo o donna che non ha un Clan deve essere tatuato?» Chiese Kilik, indicando il piccolo marchio a forma di S che Senua aveva sulla guancia destra, proprio sotto l'occhio.
L'argomento dei tatuaggi dei senzacasta sembrava interessarlo particolarmente.
Lei annuì, bevendo la sua birra. «Così chi comanda possono riconoscere meglio su chi sputare. Noi veniamo marchiati alla nascita, ed è indelebile.»
Ichabod prese un altro po' di manzo, aggiungendoci una salsa dolce di dubbia provenienza e accompagnandolo con l'ennesimo boccale di birra. Aveva la testa che girava leggermente, ma scelse di non preoccuparsene. «A me sembra che questo posto faccia schifo per viverci.»
Senua scoppiò a ridere di gusto. «Immagino che per voi gente del Nord sembra così... meglio una torre piena di pazzi fanatici in armatura…»
L'Antivano ridacchiò anche lui. «Il nostro mago non ha tutti i torti, però... come mai volevi tanto tornarci?»
«Tu vorresti tornare ad Antiva, no?» Ribatté lei.
Kilik si portò una mano al petto, in un gesto esasperato di offesa. «Non starai certo mettendo a confronto il gioiello del mare del Sud con...» indicò l'ambiente intorno a loro. «Insomma, non dubito che vivere in città scavate nelle montagne, possa essere affascinante, e il vostro modo di gestire i rivali in politica mi ricorda molto il nostro, ma insomma... qui fa davvero schifo…»
«Beh, detto da un assassino che è stato comprato come schiavo ed addestrato alla sottile arte dell'omicidio e delle belle parole, scusa se non ti credo granché.» Ribatté Senua piccata. «E poi, hai un feticismo per gli stivali puzzolenti.»
Ichabod quasi si strozzò col nug, tossendo per riprendere fiato e smettere di ridere. «In che senso?»
«Ah, la nostra amica si riferisce al mio amore per la pelle lavorata!»
«Stivali puzzolenti.»
«Pelle? Perché proprio la pelle?» Chiese il mago, incuriosito.
Kilik gli sorrise. «Ad Antiva, la mia stanza era proprio sopra una conceria. Facevano stivali dall'aria morbida e confortevole, giacche ricamate e pantaloni di tutti i generi... l'odore saliva fino alla mia finestra, portato dalla brezza marina, e mi dava il buongiorno tutte le mattine.»
Ichabod storse la bocca. «Immagino il fetore.»
L'altro ridacchiò. «Ci si fa l'abitudine, come in molti altri casi si impara ad apprezzare le cose più strane...»
«Ora mi dirai che apprezzi l'odore di pesce marcio, solo perché ti ricorda il mare?»
«Oh, il mare non è l'unica cosa che mi viene in mente, pensando alla mia città. L'aria di Antiva sa di salsedine, di pelle, di pesce lasciato a seccare, ma anche di spezie, sangue e sesso...»
Il tono lascivo dell'uomo mandò una serie di brividi lungo la spina dorsale di Senua.
Forse una cavalcata con Kilik sarebbe stata divertente.
«Ora capisco perché ti manca!» Esclamò Senua divertita, alzando il proprio boccale e brindando in direzione di Kilik. «Dovresti dare lezioni a questo qui, l'ultima volta che l'ho portato a divertirsi se n'è scappato come un verginello.»
Diede una pacca sulla spalla a Ichabod, che le lanciò un'occhiataccia inviperita. «Solo perché so controllare i miei istinti e tenermi addosso i pantaloni, non significa che sia un “verginello”.»
Miria ridacchiò composta, mentre Kyra si limitava a far vagare lo sguardo da tutt'altra parte, chiaramente disinteressata al loro battibeccare.
«Controllare i tuoi istinti?» Lo sbeffeggiò. «Sapete cosa stava facendo la prima volta che l'ho visto?»
«Senua, ti avverto...»
«Stava martellando un Risve…»
«SENUA!» Le lanciò una scarica elettrica, abbastanza forte da creare uno schiocco che risuonò per tutta la sala, la sedia che si rovesciò a terra, la donna che rideva di gusto.
«D'accordo, ho capito!» Alzò le mani, ancora a terra, in segno di resa.
L'intera sala si era girata a fissarli, gli sguardi di aperta disapprovazione e disgusto puntati su di loro. Ichabod deglutì a vuoto, abbassando la mano e interrompendo il flusso di energia, cercando di riprendere la calma. Si sentiva le guance in fiamme.
Quella volta con il Risvegliato era stato un momento di debolezza, ma... dovette ammettere che, nell'eventualità che una situazione del genere si fosse riproposta senza conseguenze di possessioni, avrebbe fatto lo stesso. Si ricordava come il Risvegliato avesse preso le esatte sembianze di Katrina, replicandone addirittura la voce.
Scosse la testa, cercando di nascondersi nel boccale.
Lo sguardo di Senua puntato su di sè non gli facilitava il compito.
Uscirono dal Corno di Capra che era ormai notte inoltrata.
La testa gli girava, e mentre Miria e Kyra andavano a dare un'occhiata a dei cristalli luccicanti esposti su una bancarella del mercato, Senua raccontava loro esilaranti storie riguardanti un capo del Karta, un lavoro andato particolarmente bene o altri aneddoti della sua vita. Si lasciò convincere a provare del lichene in pasta, che masticato dava un effetto simile a quello del lyrium, probabilmente perché cresceva accanto alle vene del prezioso metallo, di cui prendeva il colore.
Il risultato fu che, una volta finito di gironzolare tra la merce esposta, a stento ricordava come si salisse al distretto dei nobili.
La guardia posta all'ingresso del piano superiore, dove erano alloggiati al palazzo di Joritz, li squadrò con disgusto.
«Dove credete di andare?»
«Siamo qui con i Venator.» Rispose Kyra, che era l'unica perfettamente sobria. Persino Miria aveva le guance imporporate e continuava a ridacchiare.
La guardia li scrutò uno ad uno, scuotendo il capo. «Non fate baccano o vi rinchiudo tutti in cella.»
Senua lo superò con una smorfia, che le distorse tutta la faccia e strappò ai suoi compagni l'ennesima risata. Ichabod si appoggiò al muro mentre salivano le scale, la testa che girava furiosamente.
«Tutto bene?» Gli chiese Senua, la mano appoggiata sulla sua schiena, sbiascicando un po' le parole. Non tolse la mano mentre Ichabod saliva lo scalino successivo, facendola scivolare più in basso. Il suo sorriso ammiccante traballava alla luce delle lampade.
Riuscirono a raggiungere il palazzo di Joritz con solo un paio di deviazioni. Incontrarono un uomo ubriaco fradicio, che vedendoli arrivare emise un rutto poderoso, svenendo per terra dal ridere.
Lo superarono, il puzzo di alcol che gli aleggiava addosso, la barba rossiccia incrostata di schiuma di birra, i capelli scarmigliati.
«Non sono mai stata qui, sapete?» Disse loro Senua, portandoli ad ammirare dall'alto il resto della città. Sotto di loro, il quartiere comune e, ancora più in basso, qualche piccola luce sparsa dove dovevano essere i bassifondi.
Con un ghigno, sputò dalla balaustra.
«Ficcatevelo in culo!»
Scoppiò a ridere di gusto, contagiando anche gli altri.
Ichabod agitò la mano nel vuoto, creando una serie di piccole gocce d'acqua che caddero nel vuoto sotto di loro.
«Fine come al solito, eh, Ichabod!»
Due donne particolarmente svestite, appoggiate al muro di un portico, attirarono la sua attenzione. Le indicò, biascicando qualcosa a Senua.
«Quelle? Sono in cerca di un nobile a cui dare un figlio maschio.» Rispose lei. «Con un maschio, prenderebbero la casta del padre e vivrebbero da ricche per tutta la vita!»
«Questo sistema di Clan è orribile.» Disse Miria, infervorata. «Arsim deve fare qualcosa.»
Le dita della Sacerdotessa, appoggiata alla balaustra, sfioravano quelle di Kyra, che tuttavia non sembrava infastidita dalla cosa.
Si girò a guardare Kilik, ma non appariva sorpreso.
Proseguirono fino al palazzo, raccogliendo sguardi in tralice e commenti a mezza voce da tutti i guerrieri che incontrarono.
«Stiamo disturbando la quiete.» Commentò Kilik.
«Oh, che peccato!» Ghignò Senua.
Le guardie poste di fronte al palazzo li lasciarono passare senza dire niente, ma non cercarono di nascondere il proprio disappunto.
Arrivati di fronte al corridoio che conduceva alle loro stanze, Senua si esibì in un traballante inchino, sul punto di cadere. «Beh, è stato un piacere.»
Kyra la afferrò delicatamente per un braccio, impedendole di cozzare contro il muro. «Buonanotte.»
Miria ridacchiò, aprendo la porta per la camera che divideva con Kyra e Senua e scortandole dentro. «A domani, voi due.»
I due uomini la salutarono con un inchino prima di andare nelle loro stanze.
La mattina seguente Ichabod si sentiva una merda.
Di fronte alla terza tazza di tè nero, bollente e amaro come piaceva a lui, il mal di testa che sembrava spaccargli a metà il cervello e lo stomaco aggrovigliato da nausea, prese per un attimo in considerazione l'idea di sbattere la testa contro il muro. Almeno c'era una vaga possibilità che si sarebbe sentito meglio una volta svenuto.
Aveva ignorato il buongiorno di Kilik, che si era alzato come se niente fosse.
«Ehi, tutto bene?»
Alzò lo sguardo. Miria lo guardava preoccupato. I capelli perfettamente a posto, della sera prima non restavano altro che un filo di occhiaie sull'incarnato pallido.
Annuì poco convinto.
«Se è per il mal di testa, Lisandra fa un infuso eccezionale. Posso andare a chiederne un po' per te...»
«Non credo che basti un infuso!» Fece il suo ingresso Senua, dandogli una pacca sulle spalle e sedendogli di fronte. «Allora, che ci racconti?»
Le rivolse un'occhiata astiosa che ebbe l'unico effetto di farla ridere, mentre si serviva dal vassoio della colazione.
«Con quei capelli, non faresti paura a nessuno, manco se usi la tua magia del sangue.»
«Senua!» La rimproverò Miria, guardandosi attorno allarmata.
«Tranquilla, qui nessuno sa manco cosa significa...»
«Beati loro.» Kyra si sedette di fianco a Senua, sbadigliando vistosamente. «Non ho dormito niente, tutto quel cibo mi è rimasto sullo stomaco.»
«Vuoi del tè?» Le offrì Ichabod, sperando di guadagnare qualche punto.
L'altra annuì dopo qualche attimo di incertezza, lasciando che il mago prendesse una ciotola d'acqua, la scaldasse con un po' di magia e ci mettesse dentro le foglie.
Una volta pronto, fissò la tazza con aria circospetta, annusandone il profumo.
«Non è veleno, giuro.»
«Grazie.» Rispose asciutta la ragazza, prendendone un sorso.
«Ce n'è pure per me?»
Si voltarono. Castalia arrivava stropicciandosi gli occhi, i capelli ancora in disordine, gli occhi cerchiati di nero. Si accasciò sulla panca, appoggiando la testa sul tavolo di pietra.
«Ti chiederei come hai passato la serata, ma credo che la risposta sarebbe meno divertente della nostra.» La salutò Senua, porgendole un boccale pieno di birra.
L'altra non annusò nemmeno per controllare cosa fosse, bevendone un sorso e tossendo disgustata. «Ma di prima mattina?!»
«Ormai è quasi mezzogiorno, altro che mattina...» Ribatté Senua ridacchiando. Si riprese il boccale, prendendone qualche generoso sorso.
Ichabod sospirò, preparando un tè anche alla Venator. Quella storse la bocca, aggiungendoci tre cucchiai di sciroppo di licheni. Il mago quasi si sentì offeso che stesse rovinando il sapore delle foglie con quella robaccia dolcissima, ma lasciò perdere. Castalia sembrava avere avuto una nottata disastrosa, quasi quanto la propria.
«Quei cazzo di culi di pietra hanno discusso tutta notte.»
Senua rise, divertita dal sentirla usare i suoi soprannomi per i nobili. «Che avete deciso?»
«A quanto pare, dovremmo andare a spaccare qualche osso in una stupida arena, e poi risolvere il problema della criminalità nella Città della Polvere.» Biascicò Castalia. «E, se siamo ancora tutti interi, scendere sottoterra alla ricerca di una pazza che è sparita due anni fa a cercare un incudine magica.»
«Quindi vogliono davvero andare a cercare Tarja?» Chiese Miria, sbocconcellando un dolcetto.
«Piuttosto, sua altezzosità crede sia facile eliminare l'intero Karta?»
Ichabod sospirò. Voleva soltanto avere una mattinata tranquilla, era troppo da chiedere?
«Domani ce ne andiamo all'arena, oggi annunciano che i Venator parteciperanno agli scontri a favore del Principe Arsim Aducan.» Castalia non sembrava molto convinta della cosa.
«Bene, sappiamo già chi scenderà in campo?» Le chiese Senua interessata.
«Io, Julian, Riful e...»
«Combatterò anche io, ovviamente.»
Si voltarono sorpresi. Arsim, la barba curata e la nuova armatura lucidata a puntino, li salutò con un cenno del capo. «Non si dica che non combatto le mie battaglie.»
«Non sarà pericoloso?» Si preoccupò Miria. «Dopotutto, sareste un facile bersaglio per i sicari di vostro fratello...»
Il principe scosse la testa. «No, ormai Serkan non può permettersi di uccidermi di fronte a tutti. Anzi, se avesse un minimo di fegato scenderebbe in campo contro di me, ma so già che non sarò così fortunato...»
Ichabod aggrottò le sopracciglia. «Non c'era un processo sulla vostra testa? Avete già risolto con l'Assemblea?»
Arsim rise di gusto. «No, per niente.» Prese anche lui della birra, sedendosi al tavolo. «Ogni processo e altra questione sono stati rimandati a dopo che sarà eletto un Re. E quando ieri Joritz ha ritirato la propria candidatura a favore della mia, rigirando i propri voti a me... Serkan non aveva nemmeno abbastanza consensi per rinchiudermi in cella, figuriamoci condannarmi a morte.» Si aprì in un sorriso divertito. «Avreste dovuto vedere con che faccia ha dichiarato che avremmo risolto l'omicidio di nostro fratello conquistando la corona... pensavo si sarebbe usurato, da quanto digrignava i denti.»
Senua sbuffò. «Ecco, avessimo potuto risolvere quel piccolo incidente alle Prove nello stesso modo, ora ci sarei io a capo del Karta...»
«Senua, proprio di questo ti volevo parlare.»
L'altra rimase sorpresa col boccone a mezz'aria. «Mhf?»
«Qualcuno dovrebbe sistemare questa Jarvia, e nessuno meglio di te qui conosce il Karta, i suoi punti deboli e tutti i passaggi segreti per entrare nel loro covo...»
«Non se ne parla.»
Il principe cambiò subito espressione. «Non è negoziabile. Dovrai fare la tua parte, e in cambio otterrai una ricompensa quando verrò eletto Re.»
Senua, con sommo stupore di tutti, si alzò in piedi. «Mi spiace, ma non posso. Non posso aiutarti contro Serkan.»
Ichabod intercettò la rabbia proveniente dal principe e cercò di intromettersi. «Senua, siamo venuti qui apposta no?»
L'altra scosse la testa, un'espressione tesa sul volto. «Non posso fargli questo.»
«Senua, per gli Antenati, si può sapere cosa stai farneticando?!» Sbottò Arsim. «Credevo di averti dalla mia parte, e adesso decidi di appoggiare quello schifoso di mio fratello?! Che ti ha promesso, soldi? Il Karta? Un titolo nobiliare?!»
Anche lei alzò la voce. «Non è quello!»
«E allora cosa, di dargli anche tu un figlio, come quella senzacasta che si è portata dietro…»
«È mia sorella!» Urlò la donna, sbattendo una mano sul tavolo e facendo volare a terra il piatto, che si schiantò sul pavimento andando in frantumi. «Cazzo!»
Scese il silenzio. Un raggelato, orribile silenzio.
Ichabod non sapeva cosa dire. Incrociò lo sguardo di Kyra, che fissava Senua con occhi sgranati. Castalia era rimasta con la tazza di tè a mezz'aria, lo sguardo fisso sui due.
Arsim chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo e poi un altro.
«Senua, sono certa che nessuno volesse metterti contro tua sorella... Il Principe semplicemente non ne era a conoscenza.»
Miria, come al solito, sembrava salvare la situazione sapendo sempre cosa dire.
«Beh, adesso lo sa. E non posso farle rispedire nella polvere, non posso.» Grugnì Senua, lo sguardo puntato a terra.
Il principe sembrava aver ripreso l'uso delle parole. «Senua, avresti potuto dirmelo prima.»
«Sarebbe cambiato qualcosa?»
Facendo sobbalzare tutti, Arsim si avvicinò di scatto all'altra, costringendolo a guardarlo negli occhi. «Pensavo che ormai avessi capito di poterti fidare di me, no?»
Senua cercò di distogliere lo sguardo.
Era in imbarazzo?
«Pensi davvero che possa spedire mio nipote e la sua famiglia nei bassifondi, o peggio?» Proseguì Arsim. «Rispondimi, per gli antenati!»
«Non lo so, va bene?!» Sbottò l'altra, divincolandosi e facendo qualche passo indietro. «Prima di scendere in pianura non te n'è mai fregato un cazzo di noialtri, eravamo soltanto feccia! Me lo ricordo, sai, come mi hai trattata in cella. O quando tu e il tuo amico mi avete ignorato per la maggior parte del viaggio verso Tristram!»
«Non…»
«Tuo nipote?! Probabilmente non è altro che carne da macello per te, soltanto un altro da mandare nelle Vie Profonde a morire, vestito con una bella armatura e addestrato ad uccidere! L'unico modo che abbiamo per farci notare da voi è sfornarvi dei maschi, e ti chiedi perché non mi fido?!»
Arsim lasciò passare qualche attimo. «Hai finito?»
La donna lo guardò, furibonda. Ichabod notò che aveva gli occhi lucidi. «No.»
«Urlami addosso quanto ti pare, accusami pure di essere nato figlio di re, di essere un maledetto culo di pietra, di appoggiare il sistema dei Clan ed essere un privilegiato. Avanti, forza, fallo.» La sfidò a continuare. «Ma non accusarmi, mai, di essere un assassino o di volere il male della mia famiglia.»
Senua tirò su col naso. «Non è la tua famiglia.»
«Il bambino è figlio di mio fratello. Sangue del mio sangue.»
«Tu odi tuo fratello!»
«Non cambia il fatto che il bambino sia innocente dei crimini del padre. Che razza di mostro credi che sia?»
Lei abbassò di nuovo lo sguardo, fissandosi i piedi. «Non potevo saperlo.»
«Potevi chiedere. Potevi fidarti di me.»
Ichabod la capiva. Fidarsi di qualcuno appartenente ad un ceto sociale così alto da non essere nemmeno degna di guardarlo? Qualcuno che rappresentava l'intero sistema di abusi e soprusi? Non c'era da stupirsi se Senua non gli avesse confidato della sorella.
«Una volta che otterrò il mio trono, il piccolo Endrin resterà un principe, e tua sorella continuerà a vivere a palazzo. È un Aducan, e come tale verrà trattato, non come carne da macello. Avrà gli stessi diritti di qualsiasi mio figlio, lo giuro.»
«Rica non ci crederà.»
«Vai a parlarci, allora.»
Senua sollevò lo sguardo facendo una smorfia. «Credi che mi faranno entrare a palazzo così, semplicemente chiedendo?»
«Ci saranno dei momenti in cui esce di casa. Le faremo recapitare un messaggio da parte di un uomo fidato, qualcuno che Serkan non conosce, e vi incontrerete nel Quartiere Comune.»
Dopo qualche attimo, Senua annuì. «Cosa vuoi in cambio?»
Arsim sospirò. «Non lo chiedo in cambio, ma come favore. Mi serve il tuo aiuto per risolvere la faccenda del Karta, e nessuno meglio di te può farcela. Non sei obbligata però, e potrai incontrare ugualmente tua sorella anche se rifiuti.»
«No, lo faccio.» Ribatté Senua. «Mi stai chiedendo di uccidere Jarvia, no? Posso farlo. Cazzo, ho un conto in sospeso con quella sangue sporco.»
«Ne sono contento.»
«Però,» proseguì lei «se mi stai prendendo per il culo, ti uccido.»
Il principe sorrise, annuendo. «D'accordo.»
«Affare fatto.»
Si strinsero la mano.
«Ora, immagino che voi dovete venire con me!»
Ichabod sobbalzò, gli occhi di Senua puntati addosso. Sembrava essersi ripresa completamente, il momento di debolezza passato per sempre.
«Dobbiamo proprio?»
«Non puoi passare tutto il tempo in biblioteca.»
«Per l’Oblio...» Borbottò, annuendo suo malgrado. «E va bene.»
«Ottimo, allora Senua, Ichabod, Kyra, Miria e Kilik andranno ad occuparsi del Karta.» Proclamò il principe.
«Perché non mandare anche Kamal?» Chiese la Venator, preoccupata. «Potrebbero aver bisogno di una mano in più.»
Senua scosse la testa. «Nah, ce la caveremo.»
«Per non parlare del fatto che potremmo avere noi bisogno di supporto.» Disse Arsim. «Non credo di dover temere niente da mio fratello nell'Arena, ma meglio essere previdenti...»
Il resto del pomeriggio Ichabod scelse di passarlo nella biblioteca. Si immerse nel silenzio, ignorando gli sguardi curiosi e alle volte ostili delle altre persone che andavano e venivano. Vagò per gli scaffali, sfogliando pagine di libri vecchissimi riguardando la storia dell'Impero perduto dei Nephilim, le rune che usavano per incantare armi e armature, finché trovò quello che stava cercando: una decina di trattati, tutti sui Nephilim e la Corruzione portata da colore che la Fratellanza chiamava Abissali.
Quando il Custode del Sapere arrivò ad avvisarlo che era l'ora di chiudere, si rese conto di non aver toccato cibo per tutto il pomeriggio. A malincuore si alzò dalla sedia. Aveva raccolto preziose informazioni, certo, ma non aveva trovato ciò che stava cercando.
Si ritrovò così a vagare per le strade del Distretto dei Diamanti, tornando alla balconata accanto alle scale che portavano al piano di sotto, ammirando la vista.
«Ehi, spilungone, non vorrai buttarti di sotto.»
«No, Senua, sto solo pensando.»
«Capisco…» Sorrise. La ragazza si tolse il cappuccio, liberando le treccine sottili che le imbrigliavano i capelli. Si era data una lavata e sembrava davvero carina.
Ichabod non sapeva se chiederle com'era andata con sua sorella. Rimasero un po' in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
«Rica mi ha detto che posso anche smettere di considerarla mia sorella.»
Si voltò a guardarla. Il tono di voce era piatto, il viso contratto in una smorfia.
«Mi dispiace.»
Senua si strinse nelle spalle. «Me lo aspettavo. Ma mi sarei almeno meritata un sorriso, un abbraccio... Ancora prima che sapesse che sto dalla parte di sua altezzosità, mi ha guardata come se fossi una merda.»
«Non era contenta di saperti viva?»
«Forse per un attimo. Poi si è ricordata di come io abbia disonorato le Prove e molto probabilmente liberato il fratello omicida del suo amato e perfetto principe. Avrei dovuto spiegarle la situazione prima di partire, ma ho come l'impressione che sarebbe stato inutile.» Sbuffò. «Era già incinta, sai? Me l'ha detto. Non voleva che Beraht lo sapesse, per non lasciarlo troppo deluso nel caso fosse stata una femmina.»
«Sarebbe stato così grave?»
«Un'altra bocca da sfamare, mia sorella diventata inutile e Beraht furibondo per non essere riuscito ad entrare nel palazzo reale? Sì, parecchio grave.» Si grattò la nuca, facendo penzolare la mano dalla balaustra. «Speravo almeno fosse un poco riconoscente per aver ammazzato quella merda di Beraht, ma non è stata neanche capace di ringraziarmi, incolpandomi del fatto che lei e nostra madre sono dovute fuggire immediatamente, cercando la protezione del fratello di Arsim.»
«Crede davvero che sia una brava persona? Nonostante tutte le accuse contro di lui?»
«Le ha fatto il lavaggio del cervello. Crede che sia il meglio che c'è, un principe pieno d'onore e gloria che aspetta solo di diventare Re per salvare il popolo e risollevarci dalla polvere.» Senua sputò nel vuoto. «Tutte stronzate.»
«Magari se provassi a spiegarle…»
«Non c'è niente da spiegarle!» Ringhiò l'altra. «Non mi vuole più parlare. Ha detto chiaramente che se provassi anche solo ad avvicinarla, mi denuncerebbe alle guardie. Preferirebbe mettere la sua stessa sorella a morte piuttosto che vedere che razza di persona di merda è Serkan.»
«Se lo ama...»
«Quanto puoi essere stupido?!»
Ichabod si zittì, offeso.
«Non c'è posto per l'amore, qui. Se sei polvere, muori polvere, a meno che non ti riesce di farti mettere incinta da qualcuno di importante e, per botta di fortuna, dargli un maschio. E comunque sarai soltanto la madre di un principino, sotto tutti i bei vestiti e gioielli, sei sempre uno straccio vecchio pronto ad essere rimpiazzato da qualcun'altra.» Si voltò a guardarlo, aveva gli occhi rossi e gonfi. «Deve essere bello poter sognare un amore come nelle canzoni, ma qui impari fin troppo presto che non sono altro che stronzate.» Il mago non sapeva cosa rispondere. Era l'amara, dura realtà dei bassifondi, oppure Senua stava ripetendo quelle parole soltanto per auto...convincersi di non potersi aspettare nulla di meglio? Prima che potesse ribattere, la donna gli voltò le spalle, andandosene verso il palazzo di Joritz.
«Dormi, che domani abbiamo da fare.»
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J-Ax per me era il 50% degli Articolo 31 e poteva solo fare il paio con DJ Jad ma poi si sa, le cose cambiano e si cresce.
Ancora non ho digerito lo scioglimento degli Articolo e di Ax, anche se ha 2 milioni di nipoti, non riesco più ad apprezzare le canzoni come facevo prima, fatto salvo alcune nelle quali - seppur per motivi diversi - mi ci ritrovo e Intro è una di quelle.
Non voglio vivere su un grattacielo solo sputare indietro un po' il veleno
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Mi sono rotta il cazzo.
Seriamente. Non ne posso più. Tutte ste paranoie su di me, sugli altri, su cosa pensano gli altri, sul fatto che ogni gesto debba essere finalizzato ad ottenere qualcosa e che non esista nulla di spontaneo ed autentico. Mi sono rotta di tutti quei "devi scopa' ". Non sono pronta ora, ok? Ci sto lavorando, ma non mi aiuta avere qualcuno che mi ricorda costantemente che non sono ancora sicura del mio corpo, che non accetto ancora la mia femminilità. Peggiora solo le cose, lo capisci questo!? E mi sono rotta del fatto che non ci possa essere pura e semplice amicizia tra uomo e donna, che debba tutto essere finalizzato alla conquista per poter mostrare a tutti i trofei o solo per autogratificazione. Mi date tutti quanti sui nervi. Voglio sputare via tutto il veleno che mi riversate addosso. Voglio vomitarvelo tutto quanto addosso e pestarvi come non mai, finché non vi rendete conto di quanto mi fa male, di quanto vi fa male. Fanculo.
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