#La strage dei vampiri
Explore tagged Tumblr posts
Text
Slaughter of the Vampires (1962) dir. Roberto Mauri
#slaughter of the vampires#the slaughter of the vampires#filmedit#horroredit#vampireedit#my gifs#roberto mauri#classichorrorblog#userbrittany#la strage dei vampiri#classicfilmblr#classicfilmsource#graziella granata#movies#horror#horror movies#1960s#vampires#walter brandi#curse of the blood ghouls
2K notes
·
View notes
Text
Graziella Granata in La strage dei vampiri | 1962 | dir. Roberto Mauri
#la strage dei vampiri#slaughter of the vampires#curse of the blood ghouls#graziella granata#1960s horror#1960s movies#1962#roberto mauri#gothic horror#vampire gif#horrorgifs#gif#gifs#my gifs
247 notes
·
View notes
Text
Slaughter of the Vampires aka La strage dei vampiri (1962)
1 note
·
View note
Photo


Slaughter of the Vampires (1962) dir. Roberto Mauri
487 notes
·
View notes
Photo

#Slaughter of the Vampires#Roberto Mauri#Curse of the Blood Ghouls#La strage dei vampiri#Le massacre des Vampires#vampire movie#Dieter Eppler#rhett hammersmith's international haus of horrors#movie poster#horror
53 notes
·
View notes
Photo
la strage dei vampiri |1962| italy
19 notes
·
View notes
Photo

7 notes
·
View notes
Photo
- Un avversario pericoloso - cap. 6
“Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita, o guarirò una pena, o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano.” EMILY DICKINSON
Era una notte splendida. La luna argentea regnava nel cielo con le stelle a farle compagnia, migliaia di puntini luminosi nell'immensità celeste. La luce biancastra tingeva le punte degli abeti secolari e faceva risplendere la neve. Un'atmosfera quasi perfetta, se non fosse che Helena si trovava nel piccolo borgo antico, il covo più rinomato di vampiri e dimora del male primordiale. Camminava da sola come ogni notte. Nessun membro dell'Organizzazione si era ancora fatto vedere tra quelle strade deserte, ma lei era abituata a cacciare in solitudine. Lo aveva sempre fatto, fin da quando aveva saputo di essere una cacciatrice. Non aveva mai avuto alcun aiuto, neppure dal suo Osservatore che rimaneva sempre in disparte, i primi tempi. Quando le sue capacità erano state affinate, l'uomo non l'accompagnava più durante la ronda notturna, sebbene rimanesse sempre in attesa del suo ritorno preoccupato come fosse stato suo padre. Ovviamente i genitori di Helena non sapevano nulla della sua natura di cacciatrice. Separati quando lei era appena una bambina, il padre era andato a vivere altrove e si era fatto una nuova famiglia. Per qualche anno aveva telefonato e, di rado, era andato a trovare la figlia per trascorrere con lei qualche weekend, ma con la nascita di un figlio maschio dal suo secondo matrimonio, pian piano, aveva allentato i rapporti fino a sparire. Ad Helena era mancata la figura paterna, soprattutto negli anni dell'adolescenza. Avrebbe tanto desiderato avere accanto suo padre, l'autorità maschile che ogni ragazza necessita, ma se l'era cavata grazie alla presenza costante di sua madre. Una donna dal carattere forte che aveva saputo arrangiarsi dopo la fine del suo matrimonio, crescendo quella figlia con le sue sole forze fino all'ultimo respiro. Morì quando Helena compì 21 anni, lasciandola sola al mondo. Dovette ricominciare tutto da zero, trovando un lavoro e diventando adulta prima dei suoi coetanei. L'Osservatore giocò un ruolo fondamentale in quella sua transizione, diventando a tutti gli effetti l'unico membro di una famiglia un pò atipica. L'aiutò come solo un padre avrebbe potuto fare, continuando sempre a vegliare su di lei e a prepararla per le sfide che la vita le avrebbe messo davanti, sia come donna che come cacciatrice. Quattro anni dopo però, mentre si trovava all'estero per un convegno del Concilio degli Osservatori venne ucciso. Un clan di vampiri del luogo fece irruzione all'interno del palazzo dove si trovavano riuniti tutti i membri e fece una strage. Solo qualcuno di loro riuscì a sopravvivere, ma il Concilio venne ufficialmente sciolto. Rimasta nuovamente da sola, Helena si trasferì. Il suo Osservatore le aveva raccontato tutto riguardo il conte che viveva in quel borgo e l'aveva preparata all'ineluttabilità del fato. La ragazza era consapevole che, presto o tardi, lei o un'altra cacciatrice avrebbe dovuto affrontare il capo di tutti i vampiri e apporre così la parola fine a tutta la stirpe.
Era ben allenata, sebbene dopo la prematura scomparsa di Quentin non aveva più avuto qualcuno che l'addestrasse a dovere, ma credeva nelle sue doti di cacciatrice e non aveva paura. Camminava sotto il cielo stellato, lo sguardo guardingo e l'udito affinato, ma la sua mente quella notte era lontana. Pensava agli eventi di poco prima e riviveva tutto daccapo: il corpo di Cullen che si muoveva adagio sopra di lei, il piacere che arrivava prorompente dopo tanto tempo di astinenza e le parole dell'uomo che le confessava di provare dei sentimenti. Sorrise al pensiero del comandante che l'aspettava ancora nudo nel suo letto e non si accorse di un gruppo di vampiri che la stavano seguendo.
"Ehi! Dove te ne vai tutta sola in questa bella serata invernale?!" Helena si voltò, forse troppo lentamente, perchè uno dei due, un vampiro dai lunghi capelli le fu subito alle spalle e l'afferrò bloccandole i movimenti. "Non si afferrano le ragazze alle spalle. La mamma non te l'ha insegnato?" pronunciò quelle parole sebbene una parte di sè iniziò ad avere paura. "L'ho uccisa prima che potesse dirmelo" ridacchiò il vampiro alle sue spalle. "Due contro uno. Coraggiosi!" disse ancora Helena cercando di farsi coraggio dietro al sarcasmo. Una donna dai capelli color fuoco apparve alle spalle del secondo vampiro che stava di fronte alla cacciatrice. Marmorea come una statua, gli occhi dello stesso colore dei capelli e uno sguardo truce. "Non uccidetela, se potete! Appartiene al maestro" annunciò tenendo le braccia conserte e gustandosi la scena.
Il secondo vampiro dagli occhi porpora assestò un primo pugno dritto in faccia della cacciatrice, troppo distratta dalla vampira per schivare quel colpo. Il labbro le si spaccò e il sangue iniziò a defluire lungo il mento eccitando quelle creature. Sopraggiunse un terzo, capelli ossigenati e occhi di ghiaccio, stretto in un abito di pelle. "Ehi ragazzi! Fatemi divertire un pò!" dichiarò avvicinandosi. Helena tentò di difendersi, ma i tre vampiri erano più forti e rimpianse di non aver più ricevuto un addestramento adeguato. La massacrarono di calci e pugni finchè sembrarono soddisfatti nel vedere la cacciatrice stesa in terra, le mani che tentavano di riparare la testa e un dolore accecante che le toglieva il respiro.
Erano sul punto di farla a pezzi quando un suono alle loro spalle li mise in allarme, dando così il tempo ad Helena di rialzarsi e tentare la fuga. Si trascinò a fatica nella neve, arrancando per il dolore e la vista che si annebbiava ad ogni passo, pregando che qualcuno dell'Organizzazione giungesse in suo soccorso. "Dove credi di andare bastarda!" gridò la vampira apparsa dal nulla. Helena non fu in grado di controbattere. Il suo sarcasmo l'aveva abbandonata e la paura la faceva da padrona. Tentò ancora una volta di difendersi estraendo il paletto di legno dalla tasca dei jeans, ma invano. La rossa l'afferrò per il collo con un gesto fulmineo, talmente rapido che la cacciatrice neppure se ne accorse. L'arma le scivolò dalle mani rotolando lungo una discesa. Sola e disarmata contro un avversario più forte di lei.
"Non ho speranze" pensò "E' finita" e chiuse gli occhi. Nella sua mente apparvero in sequenza tutti i momenti più felici della sua vita. Rivide sua madre, il suo sorriso dolce mentre le pettinava i lunghi capelli e pensò che presto l'avrebbe raggiunta. Così come Quentin, l'Osservatore che l'aveva amata come fosse sua figlia e tutti i membri dell'Organizzazione che non conosceva ancora, ma a cui si sentiva già legata. Per ultimo si fece strada il viso di Cullen, quel sorriso un pò sghembo che tirava la cicatrice di lato, i suoi occhi profondi sotto i capelli dorati. "Mi dispiace" bofonchiò sentendo il respiro venirle meno dalla stretta della vampira.
Quest'ultima la scaraventò a terra ed Helena percepì il rumore sordo di qualche costola che si rompeva nell'impatto col suolo ghiacciato. Il dolore si fece ancora più forte e i dintorni si annebbiarono. "Il maestro non si arrabbierà se sarò io ad uccidere la cacciatrice" annunciò la vampira schiacciando il petto di Helena con il tacco dello stivale. "Adesso sai che si prova quando qualcuno ti trafigge il cuore" e spinse bucando la pelle. La cacciatrice urlò dal dolore sperando finisse il prima possibile e la pace eterna sopraggiungesse, ma la sua nemica era sadica e voleva infliggerle il maggior tormento possibile. Tolse il piede dal petto di Helena e l'afferrò nuovamente issandola in piedi.
"Sarebbe divertente avere la cacciatrice nelle nostre file. Massacreremo tutti i membri dell'Organizzazione, a cominciare da quel loro comandante" e rise scoprendo il collo della ragazza. Helena chiuse gli occhi al pensiero di diventare una di loro e di essere la mano che avrebbe messo fine alla vita di Cullen. "Preferisco morire che essere una sporca sudicia vampira! Ammazzami!" gridò con l'ultimo fiato che aveva nei polmoni. La vampira era pronta ad affondare i suoi lunghi canini affilati nel collo di Helena, ma successe qualcosa che nè lei, nè la cacciatrice avrebbero mai sospettato.
Qualcuno apparve dal fitto del bosco di pini e si scagliò con violenza contro la rossa. Helena cadde a terra e non riuscì a distinguere la misteriosa figura corsa in suo soccorso. Ci fu una violenta colluttazione tra i due, finchè il suo soccorritore non ebbe la meglio sulla vampira.
"Te ne pentirai amaramente" furono le ultime parole che uscirono dalla bocca della donna. Un secondo dopo divenne polvere nell'aria e tutto tornò silenzioso. Helena vide il suo salvatore avvicinarsi cauto verso di lei, ancora stesa a terra incapace di alzarsi sulle gambe. "Cullen! Sei qui!" sussurrò un attimo prima di perdere i sensi.
Il misterioso uomo giunto in soccorso della cacciatrice la sollevò da terra con estrema facilità, come se pesasse meno di una bambola e se la caricò sulle braccia, avanzando nel silenzio di quella notte stellata verso un'abitazione vittoriana con le luci del portico che risplendevano nel buio.
13 notes
·
View notes
Text
Detesta la gente. Anzi no. La odia. Odia tutto quell'ammassarsi di corpi, quei suoni assordanti di clacson e telefoni, le voci alte perché temono, chissà, che forse dall'altra parte non sono abbastanza attenti.
Rigorosamente in macchina, perché volare o correre a modo loro erano pratiche vietate in mezzo agli umani, Marco, Rosa e Gabriele si dirigono verso la villa del vampiro.
"Toglimi una curiosità, Marco, indossi delle lenti a contatto colorate?"
"Direi di sì."
"Sapevo che facevano male."
"Beh, a meno che non vuoi essere circondato da fanatici che si credono vampiri, bigotti che pensano basti un paletto di legno per ucciderti, ragazze tutt'altro che vergini che vogliono farsi mordere il collo o che ti domandano se davvero esistono i Volturi, direi che indossare le lenti a contatto è decisamente il male minore."
Gabriele si mette a guardare fuori dal finestrino, leggendo le varie insegne, quando gli viene spontaneo chiedergli ancora, "Da quanto tempo hai problemi coi licantropi?"
Il biondo fa un secondo mente locale, "Un mesetto circa. Ho provato a parlarci, ma hanno fatto orecchie da mercante, cominciando ad attaccarmi. Sarebbe meraviglioso farli fuori, almeno non devo più sentire il loro cazzo di fetore, ma poi la polizia inizierebbe ad indagare, io dovrei continuare con la strage, per poi fuggire immediatamente e ricominciare da capo altrove. Sono trecento anni che scappo, vorrei finalmente avere una dimora fissa."
"Detto da un mostro che ha problemi con l'invecchiamento, direi che la fuga è l'unica soluzione per non destare sospetti, senza contare tutta la documentazione che gli umani si sono messi in testa di voler possedere."
"Il Consiglio, per queste cose, aiuta parecchio, qualche ipnosi, quel bauco di Sandro, hai presente, no? Quell'alieno che indossa gli occhiali e sempre qualcosa di verde, altrimenti la gravità nostra lo schiaccerebbe al suolo... Insomma, per quello lì i nostri computer sono dei semplici giochi infantili, non ci mette nulla a fare qualche manovra a nostro favore. Mi sta sul cazzo, però almeno si rivela utile ogni tanto. Mi piace il posto che mi son scelto, e lasciarlo per colpa di alcuni figli di una cagna in calore mi fa letteralmente incazzare."
Il Fenrir si mette a ridere, interrompendo Marco dall'esecuzione del proprio soliloquio, "Cosa trovi di divertente in quello che ho detto?"
"Il modo. Non sei l'unico della tua specie, ma sicuramente sei l'unico che usa questo linguaggio scurrile, da scaricatore di porto, al contrario dei tuoi simili, che pensano di essere angeli maledetti, e collezionano tutte cose frivole, con pizzi, merletti e porcellana, roba inutile e di cattivo gusto."
Il vampiro alza lo sguardo verso lo specchietto retrovisore per studiare la creatura vestita di nero, su cui spicca quella cravatta bordeaux un po' consumata, ma ancora in grado di fare il proprio dovere.
"Ho smesso di frequentare quei coglioni della mia specie," si decide a rispondere, nonostante creda che al suo interlocutore poco importa dei propri rapporti col resto dei vampiri, "Avevano cominciato a diventare strani, volevano tornare a cacciare gli umani senza preoccuparsi d'essere perseguitati, volevano convincere anche me ad entrare in quella setta, la haburu, háború, bidibi bodibi bu-qualcosa... Ma dico io, ci sta la strafottuta possibilità di bere il sangue umano senza cacciare, basta che affermi d'essere uno di quelli che hanno bisogno delle donazioni di sangue e il gioco è fatto, senza sporcarti i vestiti, disseminare cadaveri in giro, che fa vomitare, è tutto di guadagnato! Ma no! Facciamo i nostalgici! Coloriamo i fiumi di sangue perché un giorno ci siamo svegliati col piede sbagliato, facciamola pagare a quegli sporchi umani."
"Il piacere di cacciare manca un po' anche a me, in realtà." Una terza voce s'intromette prima di stiracchiarsi sul sedile del passeggero.
"Alla buon'ora, la prossima volta guidi tu ed io mi riposo."
"Tu puoi restare sveglio anche mille anni senza batter ciglio, caro, a differenza mia," la kitsune si volta dietro per guardare Gabriele, "spero che non ti abbia bombardato la testa con i suoi infiniti monologhi. Sai, è rimasto un tipo teatrale, una prima donna, è quasi impossibile togliergli questo suo vizio."
"... Ricordami perché ti ospito."
Rosa torna a fissare Marco e gli pizzica scherzosamente la guancia, mentre il Fenrir ha smesso di seguire questo atto... Quanto manca per arrivare a destinazione?!
* * * * *
"Oltre al teatro, hai la passione delle piante?"
È passato da poco il tramonto, ma si possono notare ancora tutti gli alberi e le piante che circondano la villa ottocentesca... Il problema è che, quando Marco e Rosa l'avevano lasciata per l'incontro con il Consiglio, c'erano solo pianticelle appena posizionate e ancora fragili al posto dei tronchi secolari.
"Ditemi che non è lui."
"Chi?"
"Se ci tieni tanto, no, decisamente non è lui."
"Di che state parlando?"
"Lo ammazzo!"
"Prima o dopo le coccole?"
"La smetti di fare la sarcastica, o devo aggiungere anche te alla lista nera?!"
"MARCO~"
Prima che possa reagire in qualche maniera, il vampiro si ritrova due braccia al collo e la bocca premuta su un paio di labbra che attendevano solo ed esclusivamente il suo ritorno; agli occhi di Gabriele, quell'essere è senza dubbio un elfo, decisamente, altrimenti non si spiegherebbe le orecchie a punta, i capelli ricci e neri perfettamente sistemati, l'aria eterea che lo circonda e due occhi verdi che farebbero invidia anche al giardino dell'Eden.
"Ti presento Lorenzo," gli dice Rosa con un sorrisetto che le spunta alla vista di come il biondo faccia il sostenuto e il puritano, come se lei non avesse orecchie per sentire quello che i due fanno nei momenti di privacy, "ti mostro la zona dove questi licantropi appaiono il più delle volte, vieni?"
Gabriele indica i due, domandando silenziosamente se aspettarli o meno.
"Non si staccheranno per la prossima mezz'ora, se va bene, quindi possiamo incamminarci, a meno che tu non voglia starli a vedere."
Lo scatto verso la sua direzione la fa scoppiare a ridere e insieme si dirigono verso il bosco; l'aria fresca accarezza la loro pelle senza recare alcun fastidio, entrambi sono abituati a cose ben peggiori. Gabriele si guarda attorno con circospezione, annusando e spostando le orecchie in ogni direzione per cogliere il minimo dettaglio.
"Di solito, dopo mezzanotte si fanno vedere, ironico vero?"
"Hanno preso spunto dai film dell'orrore?"
"Potrebbe essere, anche se non dimostrano molta fantasia."
"Gli umani non li hanno mai avvistati?"
Con un balzo disumano, Rosa supera un tronco abbattuto mentre Gabriele ci passa attraverso incurante, ripetendo a mente i vantaggi di avere come padre il Dio delle illusioni.
"Non vengono spesso qui, credo che anche tu sappia come pensano, meglio qualcosa di confortevole e lussuoso piuttosto che avere a che fare con insetti, animali e tutto ciò che riguarda la natura."
"Direi che non ti dispiace," insinua, guardandola di sottecchi, rilassando appena le spalle.
"Per cacciare sì, mi manca il sapore della carne umana, e chiedere al macellaio se vende fegato d'uomo non è normale, però almeno posso riposare senza avere scocciature di alcun genere."
Le risate che scaturiscono al pensiero della macelleria vengono smorzate da un rumore sospetto che li mette in allerta, Rosa fa un passo indietro, pronta a traformarsi in volpe per mettersi in salvo, Gabriele sta facendo svanire l'illusione per riprendere il suo vero aspetto, voglioso d'incutere timore a quei cuccioli troppo cresciuti, quando da un cespuglio esce fuori un coniglio grigio con tre piccoli a seguire, facendo tirar un sospiro di sollievo e uno di frustrazione ai due.
"Se non avessi cuore, li ucciderei solo per avermi fatto prendere uno spavento."
"Beh, accomodati."
"No, preferisco vederli crescere e poi ucciderli, sono ancora troppo piccoli, non mi basterebbero a saziarmi."
Si voltano per dirigersi da un'altra parte, quando un lupo uccide il coniglio senza lasciarsi sfuggire i cuccioli, e allo stesso tempo altri quattro lupi circondano i due, "Non dovrebbero essere qui," ripete la kitsune, mentre d'istinto fa apparire le sue tre code e cinque globi incandescenti iniziano a vorticare intorno a lei.
"Non avevamo detto che questo sarebbe diventato nostro territorio, piccola volpe?"
"Scusate ragazzi, ma non ho visto alcun cartello con su scritto Territorio occupato."
"Vorrà dire che, quando torneremo umani, sarà la prima cosa che faremo, una volta aver fatto fuori te e il tuo amico succhiasangue."
"Vedo che hai portato compagnia, che c'è, quel finocchio imbalsamato ha troppa paura ad affrontarci?"
"Ha assoldato un cane da guardia?"
"In quale canile t'hanno riesumato?"
"Oppure è qualche pover'anima che ti scoperai prima di man--"
Un pugno fa guaire il lupo mannaro, incutendo negli animi degli altri un timore ancestrale, quell'essere non era come loro, ancor meno umano, il suo aspetto da uomo trasandato sulla trentina comincia a svanire, lasciando posto ad un lupo ancora più grande del normale licantropo, il suono metallico di una catena rimbomba per il bosco, facendo scappare gli animali più piccoli e i volatili.
"Non so come vi abbiano abituato, ma dalle mie parti non si fanno certe affermazioni su una femmina," il Fenrir comincia a parlare, dirigendosi verso il lupo ancora a terra, famelico, pronto ad aprire le fauci per porre fine a quella miserabile vita, un lupo mannaro in meno era la normalità, un umano in meno una benedizione; posa una zampa nera sulla gola dell'altro mostro, bloccandogli il respiro e godendo di quei versi strozzati, mentre gli altri hanno paura ad intervenire, nonostante si trattasse del loro amico e capobranco.
"Adesso, spero di essere il più chiaro. Possibile. Non ho alcuna voglia di venire a sapere che un branco di lupi mannari disturba gli altri esseri soprannaturali solo per il piacere di farlo. Neanche se questi sono i vostri nemici naturali. D'accordo?"
Con le forze completamente svanite, e il corpo che si contorce alla disperata ricerca d'ossigeno, il licantropo emette uno strozzato sì, ricevendo poco dopo la grazia di tornare a respirare; questo, ritornato momentaneamente umano, si porta la mano alla gola ed inizia a tossire, mentre tutti i suoi compagni gli vanno incontro per controllare le sue condizioni e il Fenrir raggiunge Rosa. Ad un tratto, però, il lupo attaccato pensa bene di restituirgli il favore, attaccandolo di sorpresa; Gabriele si volta in tempo per vedere il licantropo a mezz'aria pronto a mordergli il collo, quando una palla di fuoco lo attacca direttamente sull'occhio, scaraventandolo contro un albero.
"È solo un avvertimento, lupo, la prossima volta non ci andrò leggera," Rosa lo minaccia, ringhiando e coi bei denti in mostra.
Il branco prende il capo e decide d'andare via, minacciando i due di chiedere aiuto al capo di una qualche congrega troppo difficile da mettere a mente.
Allo sguardo stupito del Fenrir, il quale ha ripreso l'illusione di essere umano, Rosa si stira distrattamente la manica, ritornando completamente umana.
"Mi sembrava il minimo, tu gli hai dato un pugno per quello che aveva detto nei miei confronti."
"Un semplice grazie bastava."
"Tu ancora non l'hai detto."
"Semplicemente perché non ritengo fosse necessario il tuo intervento."
"O perché è stata una femmina a salvarti? Per giunta di volpe."
"Hey, io non faccio distinzioni di specie, né di sesso. Ho sempre lavorato da solo, quindi sono abituato a guardarmi le spalle. Torniamo a casa, adesso, andiamo a dare la bella notizia a Marco che sono scappati."
Rosa s'affianca a Gabriele, saltellando di tanto in tanto, anche se il tarlo di un possibile ritorno dei licantropi non la fa stare completamente serena.
* * * * *
"E quindi sai di Emanuele?"
"Il Doppelgänger? Come se la cosa me ne potesse fregare. Sono riusciti a trovare l'altro?"
"Non parlavo di quello," Lorenzo, con la schiena appoggiata al petto di Marco, gli lancia un'occhiata di rimprovero, prima di riprendere a giocare con la mano sinistra del vampiro, "piuttosto ha ufficializzato la sua relazione con il centauro."
"Oh beh, buon per loro. Devo mandare a Salvatore un biglietto di congratulazioni e qualche bottiglia di vino pregiato."
"Quindi," l'elfo inizia a baciargli il palmo, focalizzandosi sull'anulare, "se ricordo bene, anche un'altra coppia deve ufficializzare."
"La nekomata è tremendamente plausibile che sia innamorata di quel rompicoglioni di Flavio."
Gli occhi verdi incontrano quelli rossi quando le parole vengono marcate con troppa enfasi da Lorenzo, "Non parlavo di Francesca e Flavio, ma di un'altra coppia."
L'espressione persa di Marco fa perdere completamente le speranze all'elfo, che diamine, come può un mostro centenario, con una vasta conoscenza, intelligente, brillante, essere talmente stupido quando questi argomenti vengono trattati? Per dispetto, il moro inizia a fare cose ben poco caste a quelle dita, chissà, magari con un piccolo incentivo Marco inizia a comprendere dove vuole andare a parare.
#abruzzo#Puglia#Veneto#Toscana#oc @blogitalianissimo#Fanfiction#Mostri!au#(anon ti devo ringraziare per avermi dato letteralmente la possibilità d'impazzire per questa au 🤣❤️❤️❤️)#(ricapitolando: lollo elfo... manu doppelganger... Salvo centauro... Francesca nekomata... Sandro alieno)#(mentre già l'avevo scritto nell'altro post (ma per correttezza lo scrivo nuovamente))#(flavio jinn... Gabrio fenrir... Rosa kitsune... Marco vampiro... Giacomo ghost rider... Eleonora banshee... Lucia echidna...)#(se dovesse andare avanti probabilmente inserirò anche gli altri)
21 notes
·
View notes
Text
Slaughter of the Vampires (Italian: La strage dei vampiri) is a 1962 Italian horror film written and directed by Roberto Mauri.

3 notes
·
View notes
Text
Slaughter of the Vampires (1962) dir. Roberto Mauri
#slaughter of the vampires#curse of the blood ghouls#the slaughter of the vampires#la strage dei vampiri#filmedit#horroredit#dailyworldcinema#vampireedit#filmgifs#classicfilmsource#classicfilmblr#classichorrorblog#userbrittany#my gifs#vampires#horror#b&w#horror movies#1960s#movies
694 notes
·
View notes
Text

Graziella Granata in La strage dei vampiri (1962)
#la strage dei vampiri#slaughter of the vampires#curse of the blood ghouls#graziella granata#1960s horror#1960s movies#1962#roberto mauri#gothic horror
118 notes
·
View notes
Text

“Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi.”(Col. Kurtz)
“-Ei Charles ma che fine hai fatto?!"Figlio mi mancavi!”
L'amore più profondo è l'amore nascosto. Una poesia dice: «Alla mia morte dal fumo conoscerai il mio amore, mai espresso e tenuto celato nel mio cuore». #hagakure #ghostdog
Le ultime ore del giorno 7 settembre 2018 le ho passato pensando di morire. Morire come il Coraggioso in un snuff movie che assomiglia tanto alla mia vita. Morire sotto i proiettili del fuoco nemico la razza umana. E mi sono messo nel frangente della battaglia in trincea a leggere passi dal Hagakure che non comprendevo e vecchi articoli del anarchico Renzo Novatore /(Le rose dove sono le rose?!) che invece mi illuminavano e avevo scelto di non scegliere quindi resistevo all'ondata che nel mio cervello si abbatteva e sognavo delirando una vita normale. Sognavo l'amore.
La mattinata successiva un flash back come quello che da l'acido lisergico, nella notte in una stanza in una casa maledetta della capitale la casa di un eminenza grigia che tiene sotto scatto l'intero Paese, lo stato d’eccezione comprato al mercato del lunedì. Ero insieme a mio figlio in quel allucinazione e c'è stata la rivincita dei perdenti. E stato un massacro come quello che facevano i pellerossa per vendicare la loro estinzione da parte dei visi pallidi. IL rosso era tutto rosso, le pareti, i letti i mobili il rosso il colore che da la vita perché è quello del sangue. E noi due come vampiri abbiamo bevuto il sangue del capo, caprone della mafia di Stato. Una strage? Si direbbe ma invece è stato un happening di allegri burloni che una volta urlavano serietà nemmeno per scherzo. E’ stata anche una cerimonia antica dettata dalla vecchia religione usurpata e oltraggiata dai frankisti per decenni che sembrano secoli. Un sacrificio umano per i nostri Dei. E’ stata anche giustizia per noi ultimi pariah che quando camminavamo volevamo realizzare un sogno, una favola un illusione comune.
La fine del racconto è come l’inizio della fine.
PS: i ritorni #battistipanella avevo deciso di togliere questo post per chiedere scusa ad una persona ma ho capito che il mercato delle indulge è ancora in piedi e oltre non guadarsi le spalle e non nascondersi bisogna dire il vero come raccontava Socrate ai suoi astanti.
0 notes
Text
The Slaughter of the Vampires (1962)
The Slaughter of the Vampires (1962)
The Slaughter of the Vampires – promoted as Slaughter of the Vampires – is a 1962 Italian horror film written and directed by Roberto Mauri (Night of Violence; Kong Island). The original title is La strage dei vampiri.
In the United States, it was also re-titled Curse of the Blood-Ghouls on a double-bill with Bloodsuckers.
The film was a low budget production, so much so that actor Dieter Eppler…
View On WordPress
#1962#Curse of the Blood-Ghouls#film#Italian#movie#review#reviews#Roberto Mauri#Slaughter of the Vampires#trailer
1 note
·
View note
Text
National Championship, France. 9-10 september 2017. (Part 1, italian)

Sabato, torneo a squadre. 2 obiettivi. 1: fare più punti possibile. 2: conoscere i giocatori francesi che non vengono agli europei e leggere un po i tavoli in vista della domenica. Porto mazzo sperimentale, Brunhilde Valkyrie s&b con qualche tech strana (che si rivelerà essere estremamente ficcante al round 1 e 3). Round 1: riscaldamento. Io bleeddo un toreador anson Alexandra, che bleedda un tremere fintissimo con carna, sniper rifle ecc, che bleedda Pau con assamiti Black hand anarchici combat che bleedda un mazzo rabbat che mi sto ancora chiedendo cosa facesse. Grazie a un predatore statico e senza intercept, riesco a tirare fuori brunhilde, mergiarla a metà partita, e accompagnarla a circa 8 valkyrie. Gioco Open war, calcolando che Pau non avrebbe mai contribuito a spaccare una carta che gli da un enter combat gratis a tutti i vampiri. La mia preda fa LA CAZZATONA. Si accorda con gli altri 2 al tavolo per mettere il counter su Open war, ma non si accorge che con Anson lui potrebbe metterne 2 (1 per master phase action) e quindi non mi impedisce di avere il turno di rush. Giro di schiaffi per pau, rabbat fa cose inutili, tocca a me. Pentex su Alexandra, turboschiaffi su anson e bleed. (Errore mio, dovevo pestare anche alexandra). Nonostante i successivi 2 golconda (+19 pool) ousto la preda, il tremere si fa pau e finisce il tempo. 1,5 Io, 1,5 tremere, 0,5 rabbat. Round 2: fast and furious. Breve storia triste: io che predo un nocturn brutto senza badr (blasfemo), con sotto grenier con il suo goratrix, con sotto !malk weenie. Parto primo, ma ho info highway. Wash del predatore malk. Trasferisco 1 su brunhilde, bestemmio, scarto e rimpiazzo ecoterrorist. C È ancora un barlume di speranza. Preda fa transfer , Buddy fa transfer, predatore rimpiazza wash e gioca bleeding the vine. Guardo il mio ecoterrorist e bestemmio. Sua influence escono Eddie gaines e midget. Per farla breve: io oustato in 20 minuti, grenier poco dopo con solo omaya sul tavolo, rimasti 1vs1 il dementation mangia il nocturn con la mano impaccata di deflection. Round 3: la lunga notte di Calcutta. Io -> ravnos abbraccio chiama bamba -> grinder elimelech -> orian con cybele -> setita aabt con fee stakes. Per una serie di sfortunati eventi decidiamo che il problema al tavolo è il ravnos. Riesce a chiamare 16 tra vampiri abbracci e bamba. Lui gioca Week, sudden della preda. Il mio predatore è D accordo con me nell' oustare i ravnos e chiama tutti i kine 2 a me 2 al ravnos (e vabbè). Turno mio: open War e Bernard the scourge. Torporo 5 o 6 abbracci e brucio spleen con la special di Bernard. Consanguineous boon del ravnos, blocco di grinder. Ne tira fuori qualcuno dal torpore e fa qualchr altro abbraccio.Tocca al grinder che sta fermo. Orian bleedda il setita che incassa. Tocca al setita che manda il nano da 3 con +1 forza a spegnere un abbraccio, e nepata a torporarne un altro vuoto. Turno mio, undue influence, crimethinc, entro in combat. Con tutte le valkyrie. Bernard ne brucia un altro e via. Tocca al ravnos, master, gird minions. Riempie tutti i suoi omini prendendo dai suoi 20 e passa pool e tira fuori tutti o quasi dal torpore. Altro giro e altro regalo, di nuovo strage di abbracci e bleed. Orian decide di rompere il patto col mio predatore e lo ousta. Guardo ravnos, 7 pool. Grinder a 3. Blocco una bleed di orian, form of mist base, rimpiazzo club illusion. Giù il club e via. Spazzo via il ravnos, entro sul grinder che tra botte e bleed rimane con elimelech tappato e 1 pool facendo dei numeri da circo togni. Orian finisce il tavolo e gg. Sembrerebbe tutto finito ma grazie al nostro battitore Gas (1gw 5vp) i miei 2 punti e mezzo e la perseveranza di pisqua nel consolidare il risultato (triplo 0 farina finissima) andiamo in finale come quinti. E qui grazie a un meccanismo di distribuzione degno di rubik, vengono disputate 3 finali su 3 tavoli con le 5 squadre al completo.
Finale: entro come quinto e guardo gli altri scegliermi come bersaglio. Mia preda orian con cybele, sotto di lui mehdi con nefandi trap-vitals, sotto un tremere carna selena, sotto di lui e su di me il ravnos abbracci bamba del round 3. La partita scorre liscia finchè il tremere mette un minimo di minaccia di blocco al ravnos. Il tremere si dimostra più finto di una banconota da 3 euro e il ravnos dilaga. Spingo avanti ma non abbastanza in fretta e vengo sepolto da un orda di zingari in settimana Santa. Cybele fa la stessa fine mentre il nefando si mangia il tremere. Rimasti 1 vs 1 il nefando pasteggia a zingari e gg. 1 gw e 3 per lui, 2 per il ravnos. Fine del giorno 1, con cena sociale chez danilò, guardando una raffinatissima selezione di intrattenimento televisivo proposto da zap.
0 notes