#Italianita'
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Esportazione di idee ... e di italianità!
Un GRAZIE di cuore all’Amico e Collega Autore, Vinicio Salvatore Di Crescenzo per questo bellissimo articolo di presentazione all’interessante intervista che mi ha fatto di recente.
Buona lettura!
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italianita by @neelchen auf flickr
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I pensieri di oggi sono che
- Ho l'impressione di non piacere davvero a una mia cara amica e che le cose che dico la annoiano. Is this RSD.
- l'inno di Mameli un tempo mi faceva scappare una lacrimuccia perché l'Italia come paese è monnezza, però è la mia monnezza. E ancora è così un pochino. Però comincio a bloccarmi alla prima parte.
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Riscoprendo le Radici Tessili di Poirino: Storie di Passione e Tradizione
Nel tessuto delle storie di Poirino, un filo sottile ma resistente lega le generazioni passate alle odierne, intessendo le trame di un patrimonio tessile ricco di tradizione e passione. Le antiche attività tessili, che hanno segnato l'Ottocento e il Novecento, si ergono come pilastri di un'identità locale che continua a tessere la sua storia nel tempo.
L'affascinante viaggio nel passato tessile di Poirino è stato recentemente rivisitato attraverso due preziose relazioni. Alessandro Crivello, instancabile studioso, ha delucidato le vicende del celebre Fabbricone e delle famiglie Melano e Vastapane, autentiche colonne portanti di quest'epopea industriale. Parallelamente, Luciano Baravalle ha gettato luce sulla storia della Società dei Tessitori e Tessitrici, dedicata alla patrona S. Agata, che ha tessuto il destino di intere generazioni.
Le testimonianze vivide e coinvolgenti di Sergio Vastapane, erede di Giacomo artefice del completamento del "Fabbricone", e di Antonio Quattrocolo, artefice del rinomato marchio "Telerie di Poirino", hanno arricchito il tessuto narrativo di questa avvincente storia. Ma non è finita qui. Marianna Gambino Musso, ex operaia presso il Fabbricone, ha donato un prezioso ricamo di esperienza vissuta, mentre Mario Ghirardi, presidente della Fondazione Museo Tessile di Chieri, ha tessuto ulteriori fili di conoscenza nel contesto del dibattito.
L'evento, che ha raccolto un pubblico numeroso, è stato valorizzato dal sostegno tangibile del Comune di Poirino. Grazie all'intraprendenza del Sindaco Angelita Mollo e dell'assessore Antonio Curiale, è stato conferito un sentito riconoscimento agli imprenditori tessili che hanno segnato il periodo post-bellico con la loro tenacia e ingegno.
La conferenza ha costituito un trampolino di lancio per il "Progetto Tela", un'impresa coordinata dal Circolo Fotografico in sinergia con varie associazioni locali. Tale progetto ha preso forma attraverso una serie di eventi espositivi e culturali che hanno animato le vie della città durante la celebrazione della Fiera di Maggio.
In questa riscoperta delle radici tessili di Poirino, emerge un patrimonio di inestimabile valore che continua a tessere le sue trame nella trama della storia locale. Le storie di passione, impegno e tradizione si intrecciano con il presente, alimentando la fiamma dell'orgoglio e della identità locale, tessendo una narrazione che si perpetua attraverso il tempo.
ragncampagnin
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Italianita
Am letzten Seetag lässt sich Kapitän Lorenzo Sapetti in der Aft Lounge huldigen (so heißt die halt). Nicht dass er selbst zu oder mit den versammelten Statuskunden spräche, das überlässt er dem öligen Kreuzfahrtdirektor, aber Sapetti prostet uns immerhin zu. Saluti! Eine klare Steigerung gegenüber dem letzten Mal. Dann singt die Primadonna des Bordensembles "Nessun dorma", bis die Algen von der Schiffsschraube fallen. Bei dem frostigen Dunst, der in diesem Teil des Atlantiks nicht selten vorkommt, vielleicht sicherer als das Nebelhorn.
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Piaggio, Colaninno: "Celebriamo italianita' e guardiamo al futuro"
L’imprenditore, morto oggi a 80 anni, in un’intervista del 2018 .source
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Una cartolina per raffigurare la bellezza italiana .
Made in Italy 🇮🇹
Adorabile.
Il Belpaese un Patrimonio mondiale.
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Italianità in Locarno von neelchen
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Una brutta idea è, invece, andare al centro per l'impiego alle 11.
Se apre alle 9 andateci alle 8.30 e forse avrete solo 10 persone davanti.
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DICE CHE ANDRA' TUTTO BENE... E GRAZIE AR CAZZO... SEMO ITALIANI, PER FORZA DEVE ANNA' TUTTO BENE.
SEMO ITALIANI DA SEMPRE, SENZA DE NOI ER MONNO CHE CONOSCEMO ORA NUN CE SAREBBE... SEMO DISCENDENTI DE LI ROMANI...
AVEMO COLONIZZATO TUTTO ER MONNO CONOSCIUTO ALL’EPOCA, AVEMO SCOPERTO ’AMERICA (LASCIA STA CHE COLOMBO ANNAVA DE FRETTA E ERA CONVINTO DE ESSE IN INDIA... QUESTO E' N'ANTRO CONTO) SENZA DE NOI ITALIANI, L'AMERICANI NUN ESISTEVENO, ER SOR TRUMP SE LO RICORDASSE CHE DISCENDE DA NOARTRI...
ANDRA' TUTTO BENE .. PE FORZA, SEMO ITALIANI... NOI I PARENTI NOSTRI SO' UN CERTO RAFFAELLO, PIRANDELLO, MICHELANGELO, LEONARDO DA VINCI, MARCO POLO, UN CERTO GALILEO GALILEI, DANTE, MANZONI, TOTO', RENZO PIANO, PAVAROTTI, ROBERTO BAGGIO ... MA DE CHE VOLEMO PARLA' ? VERAMENTE FATE??
ANDRA' TUTTO BENE ...E GRAZIE AR CAZZO NOI SEMO NATI PE TRIBBOLA' SEMPRE E COMUNQUE.
OGNI TANTO C'AVEMO ’NA CATASTROFE, ‘N TEREMOTO, CASCA ’NPONTE, ‘NA VALANGA, ’N DISASTRO NATURALE (A VORTE ANCHE PE' INCURIA NOSTRA) E COME NIENTE FOSSE MICA CE PIAGNEMO ADDOSSO...
MANCO PE GNENTE.. SE STRIGNEMO TUTTI ASSIEME NE USCIMO FORI CO ’NA COSA CHE NEL RESTO DEL MONDO NUN SANNO MANCO CHE D’E'... MA SE CHIAMA SOLIDARIETA'.. SE CHIAMA ITALIANITA', PERCHE' SEMO FATTI COSI' CE AMMAZZEREMMO SEMPRE TRA NORD E SUD, TRA DESTRA E SINISTRA MA QUANNO L'ITALIA CHIAMA... L'ITALIANO RISPONNE....
ANDRA' TUTTO BENE ... E GRAZIE AR CAZZO SE TU VAI IN UN POSTO PIU' ASSURDO DER MONNO ER PIU' SPERDUTO ...TROVI UNO DE NOI, UN ITALIANO CHE SE FA' IN QUATTRO PE L'ALTRI, A NOI SE CE DAI ’N CACCIAVITE E ’NA CHIAVE A BRUGOLA TE COSTRUIMO ’N’ASTRONAVE, SI CE DAI N' OVO TE FAMO ’NA CARBONARA, SI CE DAI ‘NA MATITA TE DISEGNAMO ’N QUADRO...
ANDRA' TUTTO BENE E GRAZIE AR CAZZO SEMO ITALIANI...
DOPO LA SECONDA GUERA STAVAMO A CARTOCCI, TUTTO ROTTO, TUTTO DISTRUTTO, MA MENTRE L'ALTRI SE PIAGNEVANO ADDOSSO, NOI IN MENO DE 20 ANNI SEMO RISORTI , AVEMO CONQUISTATO ER MONNO CO QUELLO CHE SAPEMO FA' MEJO... INVENTA' COSE E CHE L'ALTRI CE INVIDIENO E APPREZZENO... A MODA, ER CINEMA, A MUSICA, A VESPA, A FIAT 500, ER CIBO, ER VINO, 'ARCHITETTURA, SOFIA LOREN, TOTO', A CUCINA ....CERTO QUARCHE PECCA CE L’AVEMO PURE NOI, A FIAT DUNA E ER PARMIGAINO SU’ A CARBONARA I DANNI PIU' GROSSI..., MA NUN POTEMO ESSE PERFETTI CHE VOI FA'
QUINDI ANDRA' TUTTO BENE ANCHE A STO’ GIRO SEMO ITALIANI... STATE SERENI SUPEREREMO ANCHE QUESTA... ANDRA' TUTTO BENE...
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The importance of NOT being racist
Oggi ho avuto una discussione (pacifica, ovviamente, anche se abbastanza animata) con una amica. Il casus belli e’ stato il video Youtube su Gino d’Acampo, che ho postato qui ieri e che le ho inviato su Whatsapp.
Premessa: Gino d’Acampo e’ un personaggio che lui si e’ costruito in UK, l’italiano che esporta la sua italianita’, con i suoi pregi e difetti (visti dal punto di vista di un UKese, per me difetti non ne ha), e ovviamente sul suo essere napoletano un po’ ci calca la mano, perche’ cosi’ ha fatto i soldi, e se va bene a lui, buona camicia a tutti.
In sostanza, io affermavo che a me Gino diverte molto, perche’ e’ spontaneo nel suo essere napoletano. Ok, come dicevo prima, se le cerca le occasioni, ma a me piace cosi’ come e’. Dove mi e’ partita la vena e’ stata una sua affermazione del tipo “eh, ma io mi vergogno di uno cosi’, perche’ fa passare all’estero un’immagine dell’italiano che non mi appartiene, e poi gli inglesi pensano che siamo tutti cosi’“.
Per coloro che vogliono leggere la mia risposta corta della storia, io le ho ribattuto: no, sono gli inglesi a fare una generalizzazione, io me ne sbatto il cazzo della loro superficialita’, Gino e’ Gino, tu sei tu e io sono io, e se per loro un rumeno e’ un ladro perche’ rumeno allora sono loro le merde. Fine della storia.
Per coloro invece che hanno voglia di capire il perche’ io abbia reagito in modo cosi’ “duro”, bisogna tornare indietro all’anno 2005, subito dopo la mia laurea. Lavoro a Napoli non se ne trovava, a Roma era abbastanza complicato, la mia prima occasione fu a Milano. Valigie, via. Appena arrivato realizzai subito che il mio passato, la mia identita’, la mia vita non interessavano a nessuno: io venivo da una regione di ladri e camorristi, gente che frigge il baccala’ la domenica sul balcone, non usa il casco e io dovevo essere cosi’, fine. In Nokia poi si tocco’ il colmo: quello delle pulizie era delle mie parti, veniva a lavorare quando voleva, e quando era in azienda, anziche’ pulire, provava a piazzare stereo rubati ai dipendenti e si vantava di riuscire a fregare l’elettricita’ al vicino. L’equivalenza era ovviamente presto fatta. Qui io feci lo stesso errore, per me oggi di una gravita’ mostruosa, che ha fatto lei stamattina: anziche’ analizzare lucidamente la realta’, ovvero che quello era un ladro di merda e io ero un napoletano, passai dalla parte dei razzisti, spogliandomi della mia identita’ per marcare una differenza. Perche’? Perche’ volevo essere accettato, volevo che mi vedessero per come sono e non come uno che viene da una “regione di ladri” (dal loro punto di vista). Cosa nella quale poi io riuscii, perche’ mi dicevano sempre una cosa che oggi mi trasformerebbe in Hulk e sarei in grado di mettere le mani addosso al mio avventore, ovvero “ah, perche’ tu sei meridionale, non sei terrone”.
La mia enorme stupidita’ la realizzai quando, nel 2017, mi trasferii qui in Germania. Il loop ricomincio’. Io non ero un professionista con 10 anni di esperienza, diversi progetti alle spalle, che adora viaggiare, ascoltare musica, ama la buona cucina: io venivo da un popolo di mafiosi, che l’unica cosa che ha saputo fare nella storia recente e’ far diventare Berlusconi un PdC, che agita le mani a cazzo (cosa che fanno anche loro, ndr), che canta sempre le canzoni di quei due esseri immondi che rispondono al nome di Albano e Romina, e tante altre amenita’. E io, coglione, ancora una volta ricasco nel tranello! Passo un anno della mia vita ad abbassare la testa, a provare a farmi accettare, ad essere sempre composto, a non parlare se non interrogato. Se non fosse stato per quel po’ di buon gusto che mia madre mi ha trasmesso, avrei indossato anche i calzini bianchi. Qui pero’ la vita mi ha dato una seconda possibilita’ (giusto perche’ ne parlavamo ieri @irenetralemontagne), ovvero la solitudine estrema che avevo provato come conseguenza della mia mancanza di contatto con l’Italia produsse un moto di rabbia forte, distruttivo, che mi apri’ gli occhi: non importava quanto io provassi ad essere simile a loro, non stavo cambiando le cose. Loro avrebbero continuato a ritenerci mafiosi, ladri, supporter di Berlusconi. Si’, forse tra diversi anni qualche stronzo con la testa leccata da una mucca mi avrebbe detto “vabbe’, ma tu sei un italiano mancato, sei quasi uno svizzero!”, e avrei ottenuto il mio contentino, ma per cosa? Per fare un favore a chi? Nemmeno a me lo stavo facendo!
Qui c’e’ stata la mia epifania. Iniziai ad essere quello che sono, un napoletano, al lavoro e fuori. Un po’ come Gino. Fanculo, non ve li canto Albano e Romina, fanno cagare, e avete dei gusti di merda in fatto di musica. Non vi parlo di Berlusconi, perche’ tanto non sapete un cazzo della politica del mio Paese, e di perdere tempo non ho voglia. Tenetevi a 5 mt. di distanza, perche’ agito le mani in aria quando parlo, e potrebbe arrivarvi un ceffone, del quale non vi chiedero’ MAI scusa. Quando c’e’ una collega, io le faccio un complimento sul fatto che e’ vestita bene, o magari ha un viso solare, senza fare il lumacone o rompere le palle, voi non lo fate perche’ avete una scopa nel culo e non siete abbastanza uomini nemmeno per fare un complimento, e io invece lo faccio non perche’ sono italiano, ma perche’ sono gentile. Guess what? Vita cambiata. Loro sono rimasti nel loro razzismo, ma io sono uscito dal mio. E adesso respiro a pieni polmoni, e se mi gira, ci esce anche un
Vire a vita ma che scherzi te fa'
Proprio 'cca mo c'ha fatto 'ncuntra'
Addo' tu me riciste 'na sera
E' fernute e ci avimme lassa'
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