#INAFFIDABILI
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Il vantaggio di essere un overthinker è ciò che viene visto anche come uno svantaggio, ovvero crearsi nella mente centinaia di migliaia di scenari in cui qualunque cosa non va come speravi.
Vi starete chiedendo perché dovrebbe essere un vantaggio, la risposta è molto semplice: quando qualcosa confermerà una delle vostre centotrentamila ipotesi ci rimarrete ovviamente male, però penserete poi “lo sapevo che sarebbe andata così”.
Morale della favola: non prendete per il culo un overthinker, sa già cosa farete.
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salvo-love · 2 years ago
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https://www.ilgiornale.it/news/europa/vot-favore-velo-islamico-smascherata-lipocrisia-majorino-2104406.html
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viviween · 1 month ago
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I social sono molto utili per i minorenni: li aiuta a capire che, oltre agli adulti di casa propria, anche quelli fuori sono inaffidabili.
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gelatinatremolante · 2 years ago
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Una situazione sentimentale così disperata che per un breve istante mi sono quasi sentito lusingato dai settecento messaggi che mi invia la Windtre con scritto ogni volta "torna da noi". Ecco a cosa sono arrivato.
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petalidiagapanto · 4 months ago
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«La vita ci insegna che bisogna
sempre volare in alto...
Più in alto... del dolore, della cattiveria...
dove certi gesti non possono ferirci, dove certe persone non potranno arrivare mai»
(Alda Merini)
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megachirottera · 2 years ago
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ChatGPT: amico o nemico?
OpenAI ha creato un rivoluzionario chatbot di intelligenza artificiale chiamato ChatGPT, il… Source: March 11, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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spinelliditalia · 2 years ago
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@SpinellidItalia (il meglio).
https://twitter.com/SpinellidItalia
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Lo stigma sul consumo di droghe leggere nasce dal comportamento di chi ne fa uso: l'irrazionalità ha un prezzo ed è quello di essere considerati persone inaffidabili, su cui non si può riporre fiducia.
Per la sicurezza sul lavoro, il consumo di droghe tollerato è pari a zero.
Un imprenditore serio non vuole avere a che fare con chi faccia uso di droghe: può diventare un pericolo per se stesso e per gli altri sul posto di lavoro - questo non per stigma sociale, ma poiché previsto anche dalle norme per la sicurezza sul lavoro, con controlli a campione.
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Una campagna seria per la cannabis legale deve puntare a motivi di salute (soprattutto per le persone gravemente malate); ad una normativa che protegga i minori dall'approccio e sottragga alle associazioni a delinquere lo spaccio: non a video e foto che invitano al consumo.
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Bere una tazzina di caffè, o tè, mangiare la cioccolata, non è la stessa cosa che fumarsi una canna o bere alcool. Il termine droga ha una connotazione al negativo, associata a comportamenti non ordinari.
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sauolasa · 2 years ago
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L'OMS a Pechino: "Sul Covid dati inaffidabili. L'epidemia è più grave e diffusa"
Sul Covid dati inaffidabili. L'OMS alla Cina: "Epidemia più grave e diffusa. Urge maggiore trasparenza". Dubbi sulla nuova metodologia di Pechino, che conteggia i soli casi imputabili a insufficienza respiratoria legata al Covid. Appena 13 i decessi comunicati a dicembre
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tettine · 5 days ago
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È così difficile crescere con dei genitori inaffidabili e immaturi emotivamente. Mi dimentico sempre di essere figlia e non un individuo iperadutizzato da sempre e poi quando scoppio a piangere per le cazzate mi sorprendo e non capisco. Ho bisogno di amore incondizionato e qualcuno che risponda ai miei bisogni in maniera sicura ma orami è finita l'età in cui qualcuno lo possa fare sul serio e mi devo rassegnare a dover vivere con questa lacuna emotiva per sempre
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falcemartello · 11 months ago
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Gli europei si stanno ribellando contro Net Zero
Negli ultimi dieci anni circa, i politici tradizionali di tutta Europa hanno smesso di promettere di migliorare il tenore di vita dei loro elettori.
Invece, si sono vantati dei loro piani per limitarlo.
Hanno esaltato le virtù di un costo della vita più elevato, della deindustrializzazione e delle restrizioni alle libertà personali.
E si aspettavano che la maggior parte delle persone non se ne sarebbe preoccupata o forse addirittura se ne sarebbe accorta, perché tutto ciò doveva essere fatto in nome del "salvataggio del pianeta" dal cambiamento climatico.
Ma nel 2023, quel consenso dell’élite verde si è schiantato sulla Terra.
La crescente rabbia pubblica nei confronti di Net Zero ha iniziato a scuotere un'élite politica compiacente. In effetti, l’opposizione al greenismo è oggi uno dei principali motori del populismo europeo.
Ha portato la gente in strada, con le proteste degli agricoltori nei Paesi Bassi e Irlanda e, più recentemente, Germania. E ha ispirato una serie di rivolte alle urne.
A novembre, Geert Wilders, attaccabrighe dell'estrema destra e scettico sul clima, ha ottenuto una vittoria elettorale shock, sconfiggendo il suo rivale più vicino, Frans Timmermans, l'architetto e il volto delle politiche climatiche dell'UE.
In Germania, una disputa sulle pompe di calore ha recentemente minacciato di far cadere il governo, di cui il Partito dei Verdi è uno dei partner minori della coalizione.
La “legge sul riscaldamento” proposta dalla Germania avrebbe vietato l’installazione di nuove caldaie a gasolio e gas.
Inoltre, questo costo doveva essere imposto a una nazione che si sta già riprendendo da una grave crisi energetica, dove le bollette delle famiglie sono tra le più alte d'Europa e dove industrie critiche stanno chiudendo a causa degli esorbitanti costi energetici.
Più o meno nello stesso periodo, dall'altra parte della Manica, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto una "pausa" nelle nuove norme ambientali.
Aveva già imparato a sue spese che il pubblico non sopporterà politiche ambientali rigorose.
Nel 2018 e nel 2019, un'eco-tassa sul carburante ha scatenato proteste gilets jaunes durate un anno la ribellione pubblica più significativa avvenuta in Francia dal maggio ’68.
La classe politica deve riconoscere che gli elettori non vogliono pagare bollette energetiche più alte, pagare una cifra esorbitante per l’uso della propria auto o installare pompe di calore costose e inaffidabili invece delle affidabili caldaie a gas.
Come hanno dimostrato le rivolte dello scorso anno, nessun discorso sul “salvare il pianeta” potrà cambiare la situazione. L’opinione pubblica non si lascerà ingannare dai tentativi di etichettare l’austerità come “verde”.
Nel 2024, abbiamo bisogno di una nuova politica che metta gli standard di vita delle persone al centro. L’abbandono di Net Zero sarebbe il punto di partenza perfetto.
(da un art. di Fraser Myers – Spiked)
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sottileincanto · 1 month ago
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Ma che fassssstidio Roma nord. Anche se ci ho vissuto più di quarant'anni. Guidano peggio che a Calcutta, si sentono su un red carpet perenne, il loro motto è "Io so' io e voi non siete un cazzo". Ingressi di servizio, persone di servizio trattate e considerate come schiavi pagati. "Ma sai, i filippini sono più puliti e affidabili cara, certo gli indiani sono molto discreti. Per carità lascia stare Romeni e ucraini, sporchi, pigri e inaffidabili". Vivono di pregiudizi e preconcetti, personaggi di una sinistra radical-chic quando non di quella destra perbene e modaiola. Ma che fassssstidio.
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gregor-samsung · 10 months ago
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“ Churchill, dopo un’iniziale sbandata per Mussolini (da lui ammirato anche per aver saputo tenere a bada il bolscevismo), disprezza gli italiani, li considera opportunisti e inaffidabili. L’autrice inglese Caroline Moorehead nel suo La casa in montagna. Storia di quattro partigiane scrive: «Churchill non nutriva grande considerazione neanche per i capi dei movimenti liberali che stavano facendo ritorno dopo anni di esilio, da lui liquidati come ‘storpi politici’, e metteva in guardia contro qualunque accordo avesse costretto i britannici a reggere sulle proprie spalle chi invece avrebbe dovuto reggersi da solo: gli italiani avrebbero dovuto lavorare sodo prima di poter sedere al banco delle nazioni con potere decisionale. Quello che i britannici volevano davvero era il controllo indiscusso del Mediterraneo e, alla fine, un trattato che privasse l’Italia delle sue colonie. A questo proposito venne anche coniato un acronimo: KID, ossia Keep the Italians Down (‘teniamo a bada gli italiani’)».
Ricorda il disprezzo di Churchill verso gli italiani anche lo storico inglese Paul Ginsborg, autore della Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi: «Churchill dava poca importanza all’antifascismo italiano. Di Croce aveva detto che era ‘un professore nano’ e nel febbraio 1944 fece un discorso famoso e offensivo, schierandosi a favore della monarchia e contro il CLN». Diverso è l’atteggiamento degli alleati americani, che, al contrario, tengono in una certa considerazione il CLN e sono meno prevenuti e preoccupati degli inglesi rispetto alla rapida crescita dei comunisti italiani. Ancora Ginsborg: «In questo momento la differenza tra i due alleati può forse venire espressa confrontando i differenti slogan politici da essi coniati per l’Italia. Gli inglesi proclamavano la loro intenzione di ‘prevenire epidemie e disordini’, gli americani di ‘creare stabilità e prosperità’. Non vi è dubbio su chi fosse più lungimirante». I rapporti sono complicati, dunque. “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹, p. 149.
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inseguendoilfuturo · 6 months ago
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Perché la gente non capisce che le parole sono importanti e se non accompagnate da fatti si diventa automaticamente inaffidabili e non degni di fiducia e credibilità?
Cioè a me sembra una cosa ovvia, non mi spiego come questo concetto possa essere così astruso per alcuni.
#me
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darktimemachinechaos · 15 days ago
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I social sono molto utili per i minorenni: li aiuta a capire che, oltre agli adulti di casa propria, anche quelli fuori sono inaffidabili.
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Non esistono genitori che amano i propri figli sopra ogni altra cosa; esistono persone che crescono i figli in modo responsabile e basta, coltivando se stessi in parallelo; il resto, sono visioni da famiglia tradizionalista, cioè da famiglia disfunzionale (tipo quella cristiana) dove "il bene per i figli" non esiste, ma solo il proprio; dove si fanno i figli solo perché "si devono fare", non perché si capisca cosa la questione comporti davvero.
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softevral · 2 months ago
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I social sono molto utili per i minorenni: li aiuta a capire che, oltre agli adulti di casa propria, anche quelli fuori sono inaffidabili.
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curiositasmundi · 1 year ago
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[...] Come giornaliste, giornalisti, video e fotoreporter siamo sconvolti dal massacro dei nostri colleghi, delle nostre colleghe e delle loro famiglie da parte dell'esercito israeliano. Siamo al fianco dei nostri colleghi e delle nostre colleghe di Gaza. Senza di loro, molti degli orrori sul campo rimarrebbero invisibili. Ci uniamo alle nostre colleghe e ai nostri colleghi statunitensi e francesi nel sollecitare la fine delle violenze contro i e le professioniste dell’informazione a Gaza e in Cisgiordania, e per invitare i responsabili delle redazioni italiane ad avere un occhio di riguardo per le ripetute atrocità di Israele contro i palestinesi. Le nostre redazioni, senza il lavoro di chi ora è sul campo, non sarebbero in grado di informare il pubblico italiano rispetto a ciò che sta accadendo nella Striscia. Eppure, la narrazione quasi totalitaria della nostra stampa sembra essere poco oggettiva nel riportare le notizie. Molteplici redazioni italiane e occidentali stanno continuando a disumanizzare la popolazione palestinese e questa retorica giustifica la pulizia etnica in corso. Negli anni sono state diverse le accuse di doppio standard. Tra le più eclatanti il caso della BBC, analizzato dalla Syracuse University nel 2011 e lo studio di come, negli ultimi 50 anni, la stampa statunitense ha coperto le notizie relative alla questione palestinese con una predilezione per il punto di vista israeliano. Nel 2021 più di 500 giornalisti hanno firmato una lettera aperta in cui esprimevano preoccupazione per la narrazione dei fatti di Sheikh Jarrah. Nelle stesse settimane, diversi accademici italiani hanno inviato una lettera aperta alla Rai in merito alla copertura delle stesse notizie. Le nostre redazioni hanno in troppi casi annullato le prospettive palestinesi e arabe, definendole spesso inaffidabili e invocando troppo spesso un linguaggio genocida che rafforza gli stereotipi razzisti. Sulla carta stampata e nei programmi di informazione, la voce palestinese è troppo spesso silenziata. Non è stato dato abbastanza spazio a giornalisti e giornaliste arabofone esperti ed esperte sul tema, che sarebbero in grado di dare anche il punto di vista dei Paesi della regione. La copertura giornalistica ha posizionato il deprecabile attacco del 7 ottobre come il punto di partenza del conflitto senza offrire il necessario contesto storico - che Gaza è una prigione de facto di rifugiati dalla Palestina storica, che l'occupazione di Israele dei territori della Cisgiordania è illegale secondo il diritto internazionale, che i palestinesi sono bombardati e attaccati regolarmente dal governo israeliano, che i palestinesi vivono in un sistema coloniale che usa l’apartheid e che in Cisgiordania continuano i pogrom dei coloni israeliani contro la popolazione indigena palestinese. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno dichiarato di essere "convinti che il popolo palestinese sia a grave rischio di genocidio", eppure diversi organi di informazione non solo esitano a citare gli esperti, ma hanno iniziato una campagna denigratoria contro esperti indipendenti delle Nazioni Unite, come Francesca Albanese, Relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. Il nostro compito, però, è fare informazione, fare domande scomode e riportare i fatti. L’omissione delle informazioni e il linguaggio che incita alla violenza, come la richiesta della bomba atomica su Gaza, sono comportamenti che rischiano di diventare complicità di genocidio, ai sensi dell’art. II.c della Convenzione di Ginevra del 1948 sul genocidio. [...]
Via - Lettera aperta: Condanna della strage di giornalisti a Gaza e richiesta di una corretta copertura mediatica della pulizia etnica e del rischio genocidio in corso.
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