Tumgik
#Howtosavethelive
martizibam · 9 years
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Gli eroi del 118...
In questo lavoro, possono accadere situazioni davvero dispiacevoli, che ti segnano a vita e che ti obbligano a farti pensare alla vita, e con quanta facilità ci può essere tolta da un destino, che a volte risulta molto crudele. Ieri pomeriggio, alle 14:20, dei miei colleghi hanno dovuto soccorrere delle persone coinvolte in un incidente stradale. Un frontale con 2 macchine coinvolte, di cui una era una semplice e piccola macchina, che ha avuto la peggio, contro un possente e grosso macchinone. Quello che si è presentato ai loro occhi è impossibile da immaginare. So solo che purtroppo, un ragazzo di 20 anni è morto, e con lui anche il suo futuro piccolo bambino, che era ancora nel grembo della giovane madre. La ragazza è ancora viva, ma in prognosi riservata, senza più una milza, un compagno e una piccola vita dentro di se, che avrebbe fatto nascere e avrebbe cresciuto, con i suoi ideali e con un compagno. Ora questa ragazza ha perso tutto. In un attimo, in una frazione di minuti tutto è cambiato. Il ragazzo era già morto, arrivati sulla scena e incastrato tra le macerie. Avete mai avuto la bruttissima sensazione di sapere cosa fare, ma non poterla fare? Ecco questo è quello che è stato vissuto da questi soccorritori. Il ragazzo infatti era incastrato tra le macerie, e senza i vigili del fuoco era impossibile farlo uscire. Forse era già morto. O forse il medico rianimatore, atterrato con l’elicottero, avrebbe potuto salvarlo. Questo non lo sapremo mai, ma è impressionante in quanto poco tempo, possa avvenire una tragedia di questo genere. La vita è davvero appesa a un filo. Basta davvero poco. In sede non girava un bella aria oggi. Tutti erano silenziosi, pensierosi. Non è facile fare queste cose. Non è facile realizzare che un ragazzo di 20 anni sia morto, insieme al suo bambino. E loro erano lì. Insieme ai vigili del fuoco, al rianimatore, al medico. Queste persone, ieri, hanno vissuto una scena che potrebbe essere considerata “da film”. Però vi assicuro che oggi, si sono alzati dal letto comunque e sono andati a lavorare, sono andati a vivere. 
Bisogna ringraziare queste figure, e non lo dico perchè ne faccio parte, ma perchè questo evento l’ho vissuto da fuori, e posso dire che ammiro ognuno di loro, per la forza e il coraggio che usano per andare avanti, dopo aver visto questo. Non si può puntare il dito a una persona solo perchè questa, ha le mani in tasca in una foto, finita sul giornale, o perchè in un momento di fame ha mangiato una piadina. Queste sono tutte persone da stimare e da rispettare. Perchè i loro occhi vedono cose che noi, non immaginiamo nemmeno. 
Grazie 118, grazie a tutte le figure che ne fanno parte...volontari e non! 
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martizibam · 9 years
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S.o. S.
Oggi al corso di formazione del Servizio Civile Nazionale, abbiamo parlato dell’importanza della vita. Non solo delle persone in pericolo o traumatizzate o che stanno male, ma anche della nostra. Nel mio lavoro, spesso si tende a “fare tutto”. Non si ha il tempo di soffermarsi sulla propria sicurezza. E così capita che ci si possa pungere con degli aghi, rovinarsi la schiena con movimenti sbagliati, prendere un raffreddore o peggio perchè non c’è stato il tempo di andare a prendere una mascherina adeguata. Anche nel soccorso, nonostante la prima cosa da fare è controllare la nostra sicurezza, spesso non ci si pensa e ci si butta sull’evento. L’adrenalina in quei casi fa brutti scherzi. Ma quante volte abbiamo rischiato? E quante volte, con piccoli accorgimenti, ci saremmo potuti evitare un raffreddore o un mal di schiena... o peggio? La vita non è uno scherzo. E’ solo una e dobbiamo viverla al meglio.
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