#Giulia Boschi
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bettybalanco · 3 months ago
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Chocolat (1988), Claire Denis
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unateoriadegliautori · 1 year ago
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da grande (1987)
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detournementsmineurs · 1 year ago
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Giulia Boschi et la jeune Cécile Ducasse dans "Chocolat" de Claire Denis (1988), juin 2023.
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gabbiadicarta · 1 year ago
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Una ragazza ha detto che se si scopre che Giulia la ragazza veneta, è stata uccisa dal suo ragazzo odierà tutto il genere maschile. E poi ha detto che noi uomini siamo cresciuti tutti con la cultura dello stupro. E che ne facciamo parte tutti, nessuno escluso. Io non sono d’accordo. Dipende da come uno cresce, dalla sua sensibilità e tante cose ancora. Ci sono ragazzi che per esempio non hanno mai palpato una ragazza. È triste che si pensi questo. Tu cosa ne pensi?
ovviamente penso che non abbia senso etichettare tutti come pazzi, violenti o stupratori, ma ammetto anche che oggigiorno io non mi fido più di nessuno. maschio o femmina che sia. sarà triste, ma nei notiziari uno finisce fatto a pezzi nei boschi anche solo per aver chiesto una sigaretta.
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bongianimuseum · 8 months ago
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Invito
Pavilion Locust Valley
Generazione Marginali Attivi Ovunque - Active Marginal Generation Everywhere
Vengono presentati per questo evento  collettivo 28 artisti selezionati di diversa nazionalità in 28 singole sale, ognuno con una personale di opere scelte.
La Galleria Sandro Bongiani Arte Contemporanea  è lieta di inaugurare dal  15 al 24 novembre 2024 presso il Pavilion Locust Valley, in coincidenza con il tema “Stranieri Ovunque”  e in contemporanea con la 60. Biennale Internazionale di Venezia 2024, l’evento internazionale “Generazione Marginali Attivi Ovunque - Active Marginal Generation Everywhere”, a cura di Sandro Bongiani  con 28 artisti selezionati presenti in 28 singole sale, ognuno con  significative opere scelte per questo evento  a loro dedicato.
Dopo la mostra del progetto internazionale dal titolo “LiberaMente / Is Contemporary Art a Prison?” a cura di Sandro Bongiani, presentato ufficialmente il 2 ottobre 2023 presso la Galleria Sandro Bongiani Vrspace ecco un altro importante appuntamento sul tema  dello straniero ovunque, ovvero,“Generazione Marginali Attivi Ovunque”, in cui viene segnalata la condizione  di diverse generazioni di artisti marginali attivi che in modo originale e solitario hanno continuato a lavorare spesso nell’isolamento  collettivo, alcuni anche per diversi decenni non curandosi  minimamente del mercato e del sistema ufficiale dell’arte producendo nel tempo opere per certi versi non conformi ai dettami imposti dal mercato e proseguendo in un cosciente viaggio solitario e  personale. Sono presenti a questo evento collettivo, ognuno con una propria personale artisti importanti come: Ray Johnson, Guglielmo Achille Cavellini, Shozo Shimamoto, Clemente Padin, Lamberto Pignotti, Giovanni Fontana, Paolo Scirpa, Marcello Diotallevi, Giuliano Mauri, Giulia Napoleone, Pietro Lista, Paolo Gubinelli, Giovanni Leto, Coco Gordon, Anna Boschi, John M. Bennett, Nicolò D’Alessandro, Enzo Patti, Serse Luigetti, Franco Panella, Ryosuke Cohen, Ernesto Terlizzi, Mauro Magni, Andrea Bonanno, Gabi Minedi, Raffaele Boemio, Ruggero Maggi e Reid Wood. Ecco una sorta di convinta rilettura delle proposte in atto presentati per l’occorrenza in un padiglione  del tutto virtuale, con un’area immaginaria presso il Pavilion Locust Valley in cui sono stati coinvolti 28 artisti in altrettanti mostre retrospettive in un lucido e suggestivo percorso, ognuno con la propria specifica personalità e intensità creativa per una condivisione globale via web  a 360 gradi in tutto il mondo a basso di emissioni CO2.
Pavilion Locust Valley 
“Generazione Marginali Attivi Ovunque – Active Marginal Generation Everywhere”
28 mostre personali  di Arte Contemporanea
a cura di Sandro Bongiani
da Lunedì  15 aprile 2024 a sabato 24 novembre 2024
Opening Lunedi  15 aprile 2024  ore 18:00          
ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
E-MAIL INFO: [email protected]
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225
Credits: Sandro Bongiani Arte Contemporanea
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Su Canale 5 torna "Verissimo" condotto da Silvia Toffanin
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Su Canale 5 torna "Verissimo" condotto da Silvia Toffanin. Sabato 23 e domenica 24 settembre, alle ore 16.30 su Canale 5 ci sarà l'appuntamento con “Verissimo”, condotto da Silvia Toffanin. Nel sabato di Verissimo: A poche ore dalla nuova attesissima edizione di “Tù sì que vales”, saranno ospiti i conduttori Alessio Sakara, Martin Castrogiovanni e Giulia Stabile. Per tutte le fan di “Terra Amara” torna l’attore Uğur Güneş, per parlare della drammatica uscita di scena del suo personaggio – Ylmaz – e dei suoi progetti per il futuro. Inoltre, a Verissimo: Federica Panicucci, da lunedì su Canale 5 con “Mattino Cinque News”, il percorso di Annalisa Minetti e il recente matrimonio da fiaba di Gessica Notaro e Filippo Bologni. Quest’estate la tormentata storia d’amore tra Gabriela e Giuseppe ha appassionato il pubblico di “Temptation Island” ed è culminata settimana scorsa negli studi di “Uomini e donne” con una meravigliosa proposta di matrimonio. A Verissimo la coppia racconterà tutte le emozioni vissute in questo momento. Nella domenica di Verissimo: L’onorevole Maria Elena Boschi e l’attore Giulio Berruti saranno per la prima volta insieme in tv per parlare della loro storia d’amore. Quarant’anni di carriera tv e tantissimi progetti di cui parlare. Silvia Toffanin accoglierà Gerry Scotti, uno dei conduttori più amati della tv, prossimamente su Canale 5 con “Io Canto Generation”. E sarà in studio, con la sua storia e il suo talento, anche Anna Tatangelo. Inoltre, ospite a Verissimo l’ironia di Luciana Littizzetto, entrata nell’irresistibile squadra di “Tù sì que vales”. Infine, Paola Caruso racconterà al pubblico di Verissimo, che in questi mesi ha seguito con apprensione e affetto la storia del suo piccolo Michele, come sono oggi le condizioni di salute di suo figlio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lbvproduzioni · 1 year ago
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IL COTTAGE - LA MALEDUCAZIONE DI KUTU The English version is at the bottom of the page Anno di produzione Maggio 2022 Produzione: Long Black Veil Produzioni
Regia: Davide Santandrea Forografia: Davide Santandrea
formato FULLHD Colore
Audio Italiano
Genere: Horror /comico /slapstick
Attori: Mauro Casadei, Davide Bella, Alessandro Corzani, Marina Jane, Giulia Lombardi, Graziella Polmonari
Musiche di Omar Nedyari e Stones Circle Girato a Meldola (FC) nelle frazioni di Castelnuovo e Ricò
Sito internet ufficiale: https://jointheevil.flazio.com/ Email: [email protected]
copyright: tutti i diritti delle immagini video sono riservati al regista Davide Santandrea e alla Long Black Veil Produzioni I diritti delle musiche sono dei legittimi autori.
LA TRAMA:
Le tavolette sumere di Kutu, scoperte nelle grotte sotto il tempio della città di “Kut – Al – Amara, nell’Iraq meridionale, portano lo scopritore, il professore archeologo Pedro Caranza, a tradurle e a riportare il loro contenuto, ovvero “Le Leggi dei Morti”, in libro da lui scritto a cui darà il nome di il “LIBRO DI KUTU”. Chiunque leggerà questo libro, e le leggi dei morti in esso contenute, sarà posseduto dallo spirito maledetto dei boschi e trasformato in un morto vivente comandato dal terribile demone “Azathoth” del regno infernale di Cthulhu. Il film ai romanzi di Howard Phillips Lovecraft e al film “Evil Dead 1 e 2 ” (La Casa) del regista Sam Raimi. Questo film è la seconda versione finale e ufficiale di “IL COTTAGE 1”, e il primo film dei tre che compongono la saga JOIN THE EVIL in Italia conosciuta come la saga di il “COTTAGE” #IlCottage #IlCottage1 #JoinTheEvil1 #JoinTheEvilTheCottage #LBVProduzioni #lbvproduzioni #LongBlackVeilProduzioni #DavideSantandreaRegista #davidesantandrearegista #DavideSantandrea #davidesantandrea #filmhorror #FilmHorror #HorrorMovie #horrormovie #cinemahorro r#CinemaHorror
ENGLISH VERSION
Join the Evil - The Curse Of Kutu
Release Date: May 2022
Production: Long Black Veil Productions Directed by Davide Santandrea
Cinematography by Davide Santandrea
Format: FULLHD Color Audio: Italian Genre: Horror/Comedy/Slapstick
Cast: Mauro Casadei, Davide Bella, Alessandro Corzani, Marina Jane, Giulia Lombardi, Graziella Polmonari Music by Omar Nedyari and Stones Circle
Filmed in Meldola (FC) in the hamlets of Castelnuovo and Ricò
Official website: https://www.longblackveilproduzioni.n...
Copyright: all rights of the images and video are reserved to the director Davide Santandrea and to the Long Black Veil Productions Rights of the music belong to the legitimate authors.
The plot:
The Sumerian tablets of Kutu, discovered in the caves beneath the temple of the city of "Kut-Al-Amara, in southern Iraq, lead the discoverer, Professor Archaeologist Pedro Caranza, to translate and bring back their content, the "Laws of the Dead", in a book written by him, which he will name "THE BOOK OF KUTU". Whoever reads this book and the laws of the dead contained in it, will be possessed by the cursed spirit of the woods and transformed into a living dead commanded by the terrible demon "Azathoth" of the infernal kingdom of Cthulhu. The film is inspired by the novels of Howard Phillips Lovecraft and the film "Evil Dead 1 and 2" (The House) of director Sam Raimi. This film is the second final and official version of "THE COTTAGE 1", and the first film of the three that make up the saga JOIN THE EVIL in Italy known as the "COTTAGE" saga.
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dailygreenit · 2 years ago
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Friuli Venezia Giulia al ritmo della Natura
Si può imparare di più nei boschi che dai libri: gli alberi, i sentieri, le rocce sono custodi di un’antica saggezza che affonda le radici nei secoli passati, con i rami protesi verso il futuro. Un valore inestimabile racchiuso soprattutto nei parchi naturali, paradisi della biodiversità: è a questi monumenti viventi che il 24 maggio è dedicata la Giornata Europea dei parchi, per ricordare il…
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giancarlonicoli · 2 years ago
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18 mag 2023 10:42
TERRENI SECCHI E NIENTE PIÙ “DIFESE NATURALI”: COSÌ SONO ESONDATI I FIUMI IN EMILIA-ROMAGNA – SONO 21 I CORSI D’ACQUA CHE HANNO ROTTO GLI ARGINI E HANNO DEVASTATO CIRCA 35 COMUNI – IL WWF: “SONO PROGRESSIVAMENTE SPARITI I ‘BOSCHI RIPARIALI’, QUELLA VEGETAZIONE CHE HA UN DECISIVO ‘EFFETTO SPUGNA’, FRENA L’ACQUA STRARIPATA, L’ASSORBE E LA RESTITUISCE IN TEMPI DI SICCITÀ” – A QUESTO SI AGGIUNGE IL FATTORE DELLA PIOGGIA “RECORD” CADUTA IN 48 ORE… – VIDEO -
Estratto dell’articolo di Giulia Arnaldi e Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera”
Erano 21 i corsi d’acqua esondati alla mezzanotte di ieri, devastando circa 35 Comuni. Le criticità di alcuni tra questi fiumiciattoli e torrentelli che stanno mettendo in ginocchio la Romagna erano state già elencate in un dossier del Wwf, presentato poco prima della pandemia.
Ecco il Lamone, per esempio, il caso che forse meglio descrive il disastro in corso. In quindici giorni è esondato due volte, sommergendo mezza Faenza: la prima è stata nella notte tra il 2 e il 3 maggio. Per i tecnici era un problema di «sormonto»: vale a dire che con l’alveo troppo pieno, l’acqua, all’altezza della vicina Bagnacavallo poco più a monte, era andata sopra l’argine — innalzato un secolo fa tenendo conto delle piene di allora, mai più viste sino a questo maggio — sbriciolandolo progressivamente.
[…]
Ora Andrea Agapito, biologo, responsabile del settore «Acque» del Wwf e curatore del dossier, dice che «la vicenda del Lamone spiega bene ciò che sta accadendo in Romagna: lungo il suo corso sono progressivamente spariti, e lo denunciammo già nel 2007, i “boschi ripariali”, quella vegetazione golenale che ha un decisivo “effetto spugna”: frena l’acqua straripata, l’assorbe e la restituisce in tempi di siccità». Se adesso queste difese naturali non ci sono più è perché «stiamo sempre più irreggimentando i fiumi, gli alvei sono stati canalizzati, le aree di esondazione naturale sono state occupate da abitati e coltivazioni».
Poi c’è un’altra questione: quelli esondati — tipo l’Idice, 78 chilometri di lunghezza, o il Sillaro, 66 — sono tutti fiumiciattoli piccoli e «la loro modesta portata, in un suolo già saturo per l’alluvione di inizio maggio — spiega Mauro Rossi, geologo dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr — si è di colpo ingrossata per via delle precipitazioni intense delle ultime 48 ore».
[…]
Tutto va inquadrato in uno scenario che vede «una frequenza sempre maggiore di eventi estremi — riassume il presidente del Consiglio nazionale dei geologi Francesco Violo — che impatta in un territorio urbanizzato negli ultimi anni in maniera molto intensiva, con alte percentuali di consumo di suolo». «Bombe d’acqua» e piogge prolungate «amplificano le difficoltà anche in questa parte dell’Italia dove la manutenzione si fa».
Semmai «i parametri dei calcoli idraulici svolti nel passato per le opere di difesa non sono più idonei». La soluzione? «Aggiornare il modo di progettare, adattarsi alle condizioni nuove, con piani per interventi strutturali e con presidi territoriali in grado di monitorare il territorio intervenendo con tempestività».
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kritere · 2 years ago
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Fotocamere nei boschi tra Italia e Slovenia per sorvegliare i confini, Fedriga: “Sconvolto da polemiche”
DIRETTA TV 20 Marzo 2023 “Sono rimasto sconvolto per le polemiche”, ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, commentando la notizia dell’arrivo delle fotocamere da installare nei boschi tra Italia e Slovenia per sorvegliare il confine e intercettare subito gli ingressi irregolari. 1 CONDIVISIONI Questa settimana le forze dell’ordine di Trieste e Gorizia riceveranno delle fotocamere…
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degustameet · 2 years ago
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Gravner 🇮🇹 Italia, Friuli Venezia Giulia Josko Gravner è il padre degli Orange Wine in Europa. I suoi vini sono i più quotati della sua categoria grazie anche a studi in Georgia sulle vinificazioni naturali e in anfora che hanno iniziato un movimento intero di viticoltori-discepoli. L’azienda Gravner nasce nel 1901 in località Oslavia (frazione di Gorizia, sulle colline del Collio/Brda) vicino alla Slovenia. L’azienda consta di 32 ettari (di cui 15 vitati, 18 a breve) da cui producono 38 mila bottiglie annue. I vigneti sono vari: Dedno (2010 Ribolla Gialla); Hum (1966 impianto Merlot; 1996 Ribolla; 1998 Pignolo; qui vi è anche la casa di 300 anni degli avi); Runk (1998 Ribolla; 2005 Merlot); Godenza (1971 – espianto nel 2011 Pinot Grigio); Polje (1973 -2012 Chardonnay); Pusca (1985 - 2012 Sauvignon Blance e Chardonnay). Ora rimangono solo le varietà locali Ribolla Gialla e Pignolo, dopo l’espianto di tutti gli altri internazionali. In cantina niente tecnologia moderna, il vino viene torchiato e svinato, fermenta e matura in anfore del Caucaso per mesi e poi in botti di rovere di Slavonia per 4-5 anni. Gli affinamenti in bottiglia vanno da pochi mesi a 5-9 anni. Josko è un personaggio mistico, controverso che ha influenzato molti con la sua filosofia. Per questa azienda è importantissima l’influenza della Luna e le sue fasi che condizionano le potature, semina, raccolto, vinificazione e imbottigliamento, utilizzando il calendario di Maria Thun. Tra i vigneti si possono trovare diversi stagni, boschi, voluti per mantenere la biodiversità. L’intervento in vigna è intenso ma particolare e ciò porta alla cura dei suoi vini che o si amano o si odiano. Vini Prodotti (4): Ribolla Gialla (forse il suo vino più famoso); Breg Bianco (Sauvignon, Pinot Grigio, Chardonnay e Riesling Italico); Breg Rosso (da uve locali, 4-5 anni di botte); Rosso Gravner (Merlot e un po' di Cabernet Sauvignon). Poi esistono Riserve Speciali: Rujno (Riserva di Rosso Gravner migliori annate); Ribolla Runk (il cui vigneto è stato espiantato nel 2003); Pinot Grigio; Bianco Sivi (Pinot Grigio); 8.9.10 (Selezione di singoli grappoli di Ribolla botritizzata, raccolta nel 2008, 2009 e 2010). (presso Gravner) https://www.instagram.com/p/Cp2o7t-oKit/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Chocolat (Claire Denis, 1988)
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picturessnatcher · 3 years ago
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Chocolat (Claire Denis, 1988)
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detournementsmineurs · 1 year ago
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"Chocolat" de Claire Denis (1988) avec Isaac de Bankolé, Giulia Boschi, François Cluzet, Didier Flamand, Jean-Claude Adelin, Jacques Denis, Mireille Perrier et la jeune Cécile Ducasse, juin 2023.
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pierppasolini · 4 years ago
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When you look at the hills beyond the houses and beyond the trees, where the earth touches the sky, that’s the horizon. The closer you get to that line, the farther it moves. If you walk towards it, it moves away. It flees from you. You see the line... You see it, but it doesn’t exist.
Chocolat (1988) // dir. Claire Denis
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bongianimuseum · 8 months ago
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Pavilion Locust Valley, “Generazione Marginali Attivi Ovunque – Active Marginal Generation Everywhere”
Presentazione di Sandro Bongiani
Salerno, 4 aprile 2024
Dopo la mostra del progetto internazionale dal titolo “LiberaMente / Is Contemporary Art a Prison?” a cura di Sandro Bongiani, presentato ufficialmente il 2 ottobre 2023 presso la Galleria Sandro Bongiani Vrspace ecco un altro importante appuntamento sul tema  dello straniero ovunque, ovvero,“Generazione Marginali Attivi Ovunque, in cui viene segnalata la condizione  di diverse generazioni di artisti marginali attivi che in modo originale e solitario hanno continuato a lavorare nell’isolamento  collettivo, alcuni anche per diversi decenni non curandosi  minimamente del mercato e del sistema ufficiale dell’arte producendo nel tempo opere per certi versi non conformi ai dettami imposti dal mercato e proseguendo in un cosciente viaggio  isolato e personale. Sono presenti a questo evento collettivo, ognuno con una propria personale artisti importanti come: Ray Johnson, Guglielmo Achille Cavellini, Shozo Shimamoto, Clemente Padin, Lamberto Pignotti, Giovanni Fontana, Paolo Scirpa, Marcello Diotallevi, Giuliano Mauri, Giulia Napoleone, Pietro Lista, Paolo Gubinelli, Giovanni Leto, Coco Gordon, Anna Boschi, John M. Bennett, Nicolò D’Alessandro, Enzo Patti, Serse Luigetti, Franco Panella, Ryosuke Cohen, Ernesto Terlizzi, Mauro Magni, Andrea Bonanno, Gabi Minedi, Raffaele Boemio, Ruggero Maggi e Reid Wood.
L’espressione “Stranieri Ovunque” scelto da questa 60. Biennale Internazionale di Venezia 2024 ci vuole far intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi  l’artista nel profondo sarà sempre uno straniero. Non viene mai per niente sottolineata la condizione di disagio dell’artista poco compreso dal sistema dell’arte. Questa è l’altra faccia della medaglia per niente  indagata a questa 60. Biennale di Venezia. Inoltre, ci preme sottolineare al curatore Adriano Pedrosa che aveva preso  in prestito il titolo di questa biennale da un’opera «Foreigners Everywhere» (2005) del collettivo italo-britannico Claire Fontaine, che in un tempo non recente ma già remoto rispetto l’opera di Claire Fontaine vi è stato un autentico “stranger” come il siciliano Ignazio Corsaro  vissuto per diverso tempo a Napoli fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2013 che dal 1986 in poi ha indagato insistentemente la condizione dell’artista “stranger” producendo a proprie spese  senza alcun finanziamento pubblico da parte delle istituzioni  un  insolito bollettino semestrale edito a  Napoli dal titolo “Lo Straniero”, in cui metteva in evidenza l’isolamento dell’artista contemporaneo di fronte a un sistema arrogante che costringe e umilia. Infatti, nell’anno III  numero 5 del semestrale Lo Straniero del 1988 scriveva: “Prima o poi anche tu sbatterai contro “lo straniero” perché il vero straniero non è un estraneo ma te stesso”. Nello stesso numero in una lettera/confessione il qui presente, immaginando di essere Caravaggio, (chi più di lui può essere considerato uno straniero), rispondeva:  Caro Ignazio, approfitto di questa occasione per parlare di un necessario “armistizio” tra chi si contende l’arte, da una parte l’artista, che sceglie questa professione perché spera di sfuggire alla morsa alienata della vita a vedere il mondo a modo suo alla ricerca della libertà. Dall’altro i mercanti, gli speculatori e i profeti dell’ultima ora che vedono nell’attività creativa lo strumento che fa leva sulle ambizioni dell’uomo: ricchezza, potere, successo. Un armistizio implicherebbe un riposo dell’arte,  gli artisti, finalmente nella quiete dei loro studi potrebbero dedicarsi con passione e pazienza alle loro ricerche inutili, senza preoccupazioni, come uomini saggi e felici piuttosto che cambiavalute angosciati. ”Da diverso tempo abbiamo deciso di dare la giusta attenzione a generazioni di artisti del panorama contemporaneo; in particolare alle generazioni nate tra gli anni 20’ e gli anni 70’ non pienamente considerati  da parte della critica e dal sistema dell’arte spesso confuso  e arrogante che preferisce proporre insistentemente proposte deboli, valorizzando  volutamente artisti a servizio del potere culturale, come in questa Biennale di quest’anno incentrata  sull’emigrazione intesa come osservatorio privilegiato del presente con una decisa e massiccia presenza  a Venezia di artisti provenienti dal sud del mondo di matrice indigena, ovvero artisti provenienti da comunità o aree geografiche considerate marginali. Tutto ciò ci appare un deludente  stratagemma  per buttare fumo negli occhi e nascondere di fatto i veri problemi che da diverso tempo agitano le coscienze e le proposte libere relegate, purtroppo, ai margini dal sistema ufficiale dell’arte, di artisti volutamente in controtendenza rispetto alle “inscenate”  imposte dal sistema  culturale planetario dell’arte, presenze già da tempo trascurate e rimaste in ombra rispetto le dinamiche di mercato e dagli approcci sensazionalistici che caratterizzano l’arte di oggi.  Ad un tema  generico scelto da  questa biennale abbiamo preferito segnalare la condizione difficile e marginale attiva di 28 artisti di diverse generazioni e  latitudini del mondo costretti a vivere  da “straniero sempre”, non semplicemente nel senso geografico del termine  ma soprattutto  umano e esistenziale. 
Ecco una sorta di convinta rilettura non visibile quest’anno a Venezia ma presente  per l’occorrenza in un padiglione  del tutto virtuale, con un’area immaginaria di 28 sale presso il Pavilion Locust Valley in cui sono stati coinvolti 28 artisti in altrettanti mostre personali in un lucido e suggestivo percorso, ognuno con la propria specifica personalità e intensità creativa per una condivisione globale via web  a 360 gradi in tutto il mondo a basso contenuto di emissioni CO2.
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