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#Gianni DI bERNARDO
kickboxingnapoli · 2 years
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in attesa del Criterium di Jesolo
Come responsabile della CHAMPIONTEAM, direttore tecnico della WINNER TEAMe responsabile del Point Fighting Federkombat della Campania, il desiderio più grande è quello di portare visibilità a livello nazionale ed internazionale il nostro Point Fighting e gli atleti che per anni si impegnano bruciando i propri muscoli per la kickboxing. Negli anni ho visto gradualmente la nascita sempre più di…
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diceriadelluntore · 9 months
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I Miei Libri del 2023
Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato. Wisława Szymborska
1 - Benjamin Stevenson - Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
2 - Bernardo Zannoni - I miei stupidi intenti
3 - Michela Marzano - L'amore che mi resta
4 - Martin Griffin - L'impostore
5 - Eric Fouassier - L'ufficio degli affari occulti
6 - Wendy Doniger - L'anello della verità
7 - Peter Hopkirk - Il Grande Circo
8 - Carmine Pinto - Il Brigante e il Generale
9 - Susan Cain - Il dono della malinconia
10 - Dennis Duncan - Indice, Storia dell'
11 - Maria Grazia Calandrone - Dove non mi hai portata
12 - Eshkol Nevo - Tre Piani
13 - Marcus Du Sautoy - L'enigma dei numeri primi
14 - Pietro Trifone - Brutte, sporche e cattive
15 - Giuseppe Barbera - Agrumi. Una Storia del Mondo
16 - Gianrico Carofiglio - Della gentilezza e del coraggio
17 - Audrey Magee - La colonia
18 - Edith Wharton - L'età dell'innocenza
19 - Antti Tuomainen - Il fattore coniglio
20 - Geoff Dyer - Natura morta con custodia di sax
21 - Franco Lorenzoni - Educare controvento
22 - Toshikazu Kawaguchi - Finché il caffè è caldo
23 - Florian Illies - 1913
24 - Francesco Paolo De Ceglia - Vampyr
25 - Richard Osman - Il Club dei delitti del giovedì
26 - Giulio Boccaletti - Acqua
27 - Domenico Dara - Malinverno
28 - Alessandra Necci - Al cuore dell'Impero
29 - Andrew Verghese - Il patto dell'acqua
30 - J.F. Powers - Morte d'Urban
31 - Imma Eramo - Il Mondo Antico in 20 Stratagemmi
32 - Gianni Solla - Il ladro di quaderni
33 - Alice Cappagli - Niente caffè per Spinoza
34 - A.K. Blakemore - Le streghe di Manningtree
35 - A.J. West - La meccanica degli spiriti
36 - Eric Fouassier - Il fantasma del Vicario
37 - Beatrice Salvioni - La Malnata
Nel 2023, finalmente, ho superato le 10 mila pagine lette, arrivando a quota 11336. Era un piccolo limite personale, niente di competitivo, ma il fatto di aver cambiato metodo di lettura mi ha aiutato nell'intento. Quest'anno ho letto anche libri su consigli di amici di Tumblr, uno tra questi è stato un regalo graditissimo. Per quelle vie misteriose e magiche che i libri ti fanno seguire, a volte ho comprato, senza saperlo, libri che sono complementari per tematiche e trame. Obiettivo del prossimo anno è leggere un classico a trimestre. Se ci sono curiosità sui titoli, chiedete!
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carmenvicinanza · 5 months
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Laura Betti
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«Sono comunque un’attrice ed ho una necessità fisica di perdermi nel profondo degli intricati corridoi dove si inciampa tra le bave depositate da alieni, tele di ragno luminose e mani, mani che ti spingono verso i buchi neri screziati da lampi di colore, infiniti, dove sbattono qua e là le mie pulsioni forse dimenticate da sempre oppure taciute… per poi ritrovare l’odore della superficie e rituffarmi nel sole dei proiettori, nuova, altra».
Laura Betti è stata un’attrice talentuosa, vivace e intensa. La cattiva per antonomasia delle grandi dive del cinema italiano.
Ha recitato in circa settanta film, diretta dai più grandi registi e registe del Novecento come Federico Fellini, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, i fratelli Taviani, in capolavori come La dolce vita, Teorema, Sbatti il mostro in prima pagina, Nel nome del padre, Il grande cocomero e molti altri ancora.
Tra le interpretazioni più memorabili c’è sicuramente quella in Novecento di Bertolucci (1976) in cui ha interpretato Regina, personaggio dall’aria sinistra, quasi stregonesca, amante del fascista Attila, interpretato da Donald Sutherland.
Sul suo modo di esprimersi con le parole, il linguaggio, la voce roca e impastata, la fisicità, ci sono stati anche diversi studi accademici.
Artista a tutto tondo, ha recitato a teatro, cinema, televisione e lavorato a lungo come doppiatrice.
Soprannominata giaguara per la sua vitalità aggressiva e incontenibile associata a un passo felpato, quello con cui entrava in un film con un ruolo non da protagonista, per poi rubare la scena a tutti gli altri.
Nata col nome di Laura Trombetti a Casalecchio di Reno, Bologna, il 1º maggio 1927, ha esordito come cantante jazz, per poi passare al cabaret con Walter Chiari ne I saltimbachi. 
Nel 1955 ha debuttato in teatro ne Il crogiuolo di Arthur Miller, con la regia di Luchino Visconti, seguito poi da spettacoli storici come il Cid di Corneille, in coppia con Enrico Maria Salerno e I sette peccati capitali di Brecht e Weill.
Il recital Giro a vuoto, del 1960, realizzato in collaborazione dei più grandi talenti letterari dell’epoca che amavano riunirsi nella sua casa romana, a Parigi venne recensito positivamente dal fondatore del movimento del surrealismo, André Breton.
Al cinema ha esordito nel 1956, in Noi siamo le colonne di Luigi Filippo D’Amico. Le prime parti importanti sono state in Labbra rosse di Giuseppe Bennati, Era notte a Roma di Roberto Rossellini, e soprattutto ne La dolce vita di Federico Fellini, dove interpretava una giovane saccente che nella scena finale della festa si vede rovesciare un bicchiere d’acqua in faccia da Marcello Mastroianni.
Fondamentale è stato il sodalizio con Pier Paolo Pasolini, che l’ha diretta in diverse opere teatrali e cinematografiche, tra cui svetta Teorema, che le è valso la Coppa Volpi come miglior attrice al Festival del Cinema di Venezia. 
È stata la sua musa, definita da lui “una tragica Marlene Dietrich, una vera Greta Garbo che si è messa sul volto una maschera inalterabile di pupattola bionda”. Meglio di chiunque, è riuscito a sfruttare la sua capacità di caratterizzare i personaggi con la sua fisicità intensa, il forte segno caratteriale, spesso aspro, e la sua voce dal timbro pastoso.
A partire dagli anni ’70 ha cominciato a interpretare soprattutto ruoli da cattiva, scomodi e sgradevoli che, seppur secondari, restavano impressi nella memoria del pubblico.
Dopo la morte di Pasolini, nel 1975, ha tentato in tutti i modi di fare giustizia all’amico, sporse anche denuncia contro la magistratura per come erano state svolte le indagini sull’omicidio, le cui cause ancora oggi, restano oscure.
Ha continuato a farlo vivere, ricordandolo, scrivendone, dirigendo documentari su di lui.
Con Giovanni Raboni, ha pubblicato, nel 1977 Pasolini cronaca giudiziaria, persecuzione, morte seguito, due anni dopo, dal romanzo Teta Veleta il cui titolo è un riferimento a uno scritto giovanile del grande intellettuale.
Nel 1983 ha ideato e diretto il Fondo Pier Paolo Pasolini che per oltre vent’anni ha avuto la sede a Roma, poi spostato a Bologna, quando, nel 2003, ha creato il Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini, con oltre mille volumi e altro materiale relativo alle opere dello scrittore e regista.
Nel 2001, con Paolo Costella, ha diretto il documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno.
È stata anche la protagonista del libro di Emanuele Trevi Qualcosa di scritto, che evidenzia come lei sia stata la vera erede spirituale di Pasolini e incontrarla è come incontrare lo scrittore, perché rimasta plasmata e posseduta dalla sua vivida presenza.
In Francia, paese che l’ha adorata e riverita molto più dell’Italia, nel 1984 è stata nominata Commandeur des Arts et Lettres.
Laura Betti si è spenta a Roma il 31 luglio 2004.
Dopo la sua morte, il fratello, ha donato al Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini anche tutti i documenti personali della carriera della sorella, raccolti sotto il nome Fondo Laura Betti, inoltre la sua città di origine, Casalecchio di Reno, nel 2015, le ha intitolato il Teatro Comunale.
Del 2011 è il documentario La passione di Laura, diretto da Paolo Petrucci, in cui viene ripercorsa la carriera dell’attrice raccogliendo anche le testimonianze di registi e intellettuali come Bernardo Bertolucci, Francesca Archibugi, Giacomo Marramao e Jack Lang. Il film è stato candidato ai Nastri d’Argento del 2012 tra i migliori documentari.
Laura Betti ha concentrato la sua esistenza nella ricerca della verità. Nell’arte, nella vita, tra la poesia che ha frequentato, nella sua recitazione.
Aveva carisma e fascino, sapeva sperimentare e aveva uno straordinario dinamismo dell’intelletto. 
Ha avuto ruoli fuori dai canoni e per questo è stata difficilmente inquadrabile.
Ha saputo intrecciare linguaggi differenti come il cabaret, la canzone, il teatro, il cinema, la rivista.
Dipinta con tratti alterni, di sicuro ha saputo lasciare la sua impronta decisa e precisa nella storia della cultura italiana.
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likarotarublogger · 10 months
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Concorso Nazionale di inclusione sociale, bellezza e talento “Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo”: svoltasi la finale regionale Lazio 4° edizione 2023 e la 3° selezione regionale Lazio del Concorso Nazionale di bellezza e talento “Una Ragazza per il Cinema” 36° edizione 2024.
Si è svolta domenica 12 Novembre, presso il Ristorante “Da nord a sud” di Roma, la finale regionale del Lazio del Concorso Nazionale di inclusione sociale, bellezza e talento “Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo” 4° edizione 2023 del Patron Massimo Meschino (che è dedicato a bambini fino ai 13 anni, a ragazze, ragazzi, donne e uomini dai 14 ai 60 anni, ovviamente divisi per fasce di età, a donne curvy e soprattutto persone che nonostante le loro disabilità vogliono ancora mettersi in gioco) ed in contemporanea la 3° selezione regionale del Lazio del famoso ed ambito Concorso Nazionale di bellezza e talento “Una Ragazza per il Cinema” 36° edizione 2024 dei Patron Antonio Lo Presti e Daniela Eramo che è dedicato a ragazze dai 15 ai 25 anni.
L'evento è stato organizzato dalla MTM EVENTS composta dal Presidente Massimo Meschino, il Vice Presidente Thierry Mandarello ed il loro staff composto dai fotografi ufficiali Mario Buonanno e Manolo Ruggeri, dal regista ufficiale Michele Conidi, dalla coordinatrice Marika Berti e dalla Direttrice artistica del concorso Maria Pina Bellotti.
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“Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo” - Concorso Nazionale di inclusione sociale, bellezza e talento si differenzia da ogni altro concorso perché nasce, come appunto dice il nome, con lo scopo di includere socialmente tutte le persone che vogliono avvicinarsi a questo mondo ed in particolare a tutte quelle persone con problemi di handicap fisici e/o psico fisici che vorrebbero mettersi in gioco come tutti ma invece sono sempre esclusi dagli altri contest. Inoltre non punta alla ricerca esclusiva della bellezza dei concorrenti, ma tende ad individuare attraverso le numerose selezioni, elementi nuovi dotati di talento, personalità e dalle precise caratteristiche professionali per essere proposti nel mondo dello Spettacolo, della Moda, del Cinema, della Pubblicità e della Televisione.
38 i concorrenti che si sono contesi le ultime fasce a disposizione per la giornata ed il passaggio alla finale nazionale (Melissa Pelagaggi, Aurora Rossi, Martina Serventi, Maria Galatioto, Aurora Cigna, Giorgia Di Bernardo, Chiara De Gianni, Federica Viazzo, Larissa Andreia Olaru, Valentina Aureli, Marianna Fersula, Martina Amelia Lucente, Sofia Marino, Sofia Trifella, Gaia Dell’Armi, Cecilia Colantoni, Sara Corradini, Ilenia Cadaverò, Lisa Zoe Scardocchia, Cristel Mollo, Ana Dragan, Doriana Gallucci, Natalya Zhovnir, Lorenzo Valente, Michel Zanoboli, Julia Bednarz, Elvis De Gianni, Aurora Zordan, Mattia Georgian Lucente, Sofia Ruggero, Manuel Spallotta, Sofia Marangio, Alessandro Ventura, Vittoria Ventura, Alessandro Lucci, Giulia Lucci, Davide Zordan e Nausika Trentuno).
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Dopo aver fatto i dovuti ringraziamenti alla location ospitante, ai partner del concorso (la filiera ortofrutticola Natura da baciare, Itop Officine Ortopediche, 3B Production Film, l'Accademia Arte nel cuore, il brand Matti Veri, Le Cinemà, Aob Magazine, PaeseRoma.it e Non solo video), si è passati a presentare i giurati a cominciare dalla vincitrice in carica della categoria Bambine Aurora Caretta, dalla stilista internazionale Elena Rodica Rotaru dalla ballerina professionista in danze caraibiche nonché titolare del brand “Matti veri” Elisabetta Valitutti, dalla stilista e regista Maria Berardi, dal regista e produttore cinematografico Pietro Borzacca, dalla hair stylist Marilena Bacanu e dal famosissimo tiktoker Federico Antoine.
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Così, dopo i ringraziamenti e la presentazione dei giurati, si è svolta subito la prova talento dove i concorrenti che hanno voluto si sono esibiti per 90 secondi davanti la giuria in prove varie tra recitazione, ballo, canto, musica ed altre arti varie mentre chi non si è esibito ha sfilato con abito casual; poi ci sono state le altre uscite in abito elegante e costume, intervallate da interventi canori e cabarettistici del presentatore, cantante, imitatore e show man Antonio Delle Donne e da alcuni interventi del Presidente della MTM Events, Paton del Concorso “Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo” nonché Agente regionale del Lazio del Concorso “Una Ragazza per il Cinema” Massimo Meschino che ha voluto spiegare come si svolgerà la finale nazionale e presentare i prossimi eventi che si svolgeranno. Si è poi proceduto alla premiazione finale, non prima di aver distribuito alcuni omaggi da parte dell'organizzazione, ovvero a tutti i partecipanti che partecipavano è stato consegnato un peluche a loro scelta.
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Le tre fasce di accesso alla finale regionale 2024 di Una Ragazza per il Cinema Lazio sono andate a Martina Serventi, Sofia Marino e Valentina Aureli.
Per quanto riguarda Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo, sono state consegnate 2 fasce di accesso alla finale regionale Lazio 5° edizione 2024 categoria Ragazze e sono andate a Marianna Fersula e Cecilia Colantoni, quella di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo 1° classificata categoria Ragazza a Lisa Zoe Scardocchia, quella di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo 1° classificata categoria Over ad Ana Dragan, quella di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo 1° classificata categoria Special a Doriana Gallucci, quella di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo Ragazza fedeltà a Sofia Trifella, quella di Ragazza Accademia L'Arte nel Cuore a Larissa Andreia Olaru, quella di Ragazza Itop Officine Ortopediche ad Aurora Rossi, quella di Ragazza Matti Veri a Federica Viazzo, quella di Ragazza 3B Production Film ad Aurora Cigna, quella di Ragazza MTM EVENTS a Natalya Zhovnir e quella di Ragazza Ristorante “Da nord a sud”, ovvero la ragazza più votata della giornata che si aggiudica anche la coroncina e l’accesso alla finale regionale del concorso “Una Ragazza per il Cinema” a Giorgia Di Bernardo.
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Per la categoria ragazzi è stata consegnata la fascia di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo per l’accesso alla finale regionale Lazio 5° edizione 2024 categoria Ragazzi a Lorenzo Valente, e per la categoria over uomini è stata consegnata la fascia di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo 1° classificato categoria over uomini a Michel Zanoboli.
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Per quanto riguarda invece la categoria bambini, la fascia di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo 1° classificata categoria Bambina è andata a Sofia Ruggiero, quella di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo 1° classificato categoria Bambino a Davide Zordan, quella di Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo Bambino/a fedeltà a Mattia Georgian Lucente, la fascia di Bambina Le Cinemà a Julia Bednarz, quella di Bambina PaeseRoma.it ad Elvis De Gianni, quella di Bambino Natura da Baciare a Giulia Lucci e quella di Bambino Non Solo Video ad Alessandro Ventura.
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Infine, per quanto riguarda l’ammissione alla finale nazionale che si svolgerà a Fiuggi (FR) nei giorni 1, 2 e 3 Dicembre 2023 con serata finale nel bellissimo e suggestivo Teatro Comunale, trattandosi di una edizione particolare il Patron Massimo Meschino ha deciso di ammettere tutti i concorrenti che vorranno partecipare ma che abbiano svolto già selezioni precedenti alla finale regionale.
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La conduzione della giornata è stata affidata al bravissimo presentatore, cantante, imitatore e show man Antonio Delle Donne, la regia audio è stata affidata a Cristiano , fotografo ufficiale della giornata Mario Buonanno, regia Michele Conidi, coordinamento ragazze Marika Berti, la supervisione ovviamente affidata al Patron di “Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo” nonché Agente regionale Lazio e Molise di “Una Ragazza per il Cinema” Massimo Meschino. https://youtu.be/97PNAeju0IA?feature=shared
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In conclusione, ricordiamo ancora una volta che il Concorso Nazionale di bellezza e talento “Una Ragazza per il Cinema” è un concorso diretto a ragazze dai 15 ai 25 anni di età mentre il Concorso Nazionale di inclusione sociale, bellezza e talento "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" è un concorso per tutti diretto a bambini fino ai 13 anni, ragazze e ragazzi dai 14 ai 30 anni, donne e uomini over dai 31 ai 60 anni divisi in due fasce di età (31-45 e 46-60), persone curvy e soprattutto a persone con disabilità che hanno ancora voglia di mettersi in gioco.
Inoltre, per questo secondo concorso, si cercano Agenti regionali e/o territoriali per tante aree ancora scoperte sul territorio italiano.
Chi volesse partecipare alle prossime selezioni di entrambi i concorsi oppure di uno solo di essi o volesse altre informazioni, può rivolgersi a Massimo Meschino al numero 328/8954226, visitare i siti internet www.unaragazzaperilcinema.eu e www.agenziamtmevents.it in cui troverete tutte le info sia dell'Agenzia che dei concorsi stessi oppure visitate le pagine Facebook “Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo” e “Una Ragazza per il Cinema Lazio e Molise”.
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PH: MARIO BUONANNO
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Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
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djs-party-edm-italia · 6 months
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13/04 TRYM, Gianni Di Bernardo fanno scatenare Bolgia - Bergamo 
Nella primavera elettronica 2024 del Bolgia di Bergamo, tempio dell'elettronica sull'A4, gli ospiti di livello si susseguono senza soluzione di continuità. Sabato 13 aprile 2024, in Club Room, arriva il top dj producer francese TRYM. Con lui c'è il partenopeo Gianni Di Bernardo, altro talento in veloce ascesa nella scena elettronica internazionale.
Francese, all'anagrafe Martin Lermurier, 360mila follower su Instagram, TRYM costruisce ogni notte, e in ogni suo set, un disegno innovativo e rivolto al futuro. Tra hard dance e hard trance, la sua attività come dj nei club elettronici più importanti, tra cui il Bolgia, viaggia in parallelo con un  interessante merchandising (tra magliette e vinili) legato al suo progetto come artista e alla sua etichetta COLOR. Il suo stile è potente, melodico. E fa ballare da tempo il mondo. Quando entra in studio è capace di creare tracce come "It's Better When We Fake It", concentrato di energia e melodia, ed anche mettere le mani su in pezzo pop come  "Now or Never" di Martin Solveig per stravolgerlo completamente, e renderlo un inno della notte. A conferma del suo successo e di un seguito importante, dopo il Bolgia, il 30 aprile 2024 eccolo all'arena Westfalenhallen, tra Dortmund ed Essen, in Germania, per MAYDAY 'united', con altri pesi massimi come Adam Beyer, Angerfist, Charlotte de Witte, Lilly Palmer. 
Non è da meno, quanto a innovazione ed intensità sonora, la musica di Gianni Di Bernardo, anche lui sul palco del Bolgia di Bergamo il 13 aprile 2024. Talento techno partenopeo, 30 anni, pubblica regolarmente su etichette come la Etruria Beat di Luca Agnelli oppure Odd Recordings e Opium Trax. Con la techno di "Murphy's Law", su Zyx, è impossibile restare fermi. Chiudono il cerchio in Club Room, un super trio come quello formato da WM, MudDdler e Rea K.
Chi balla nella Lab Room del Bolgia lo fa con il sound e gli esperimenti musicali di Marco Cavagna, Alec-t, Naigel b2b Francesco Catanzaro, Soltero, Club Panic, Mogumogu, Ovester., Irvo e Ledem. Il Bolgia apre alle 23.30 e si balla fino alle 6 del mattino. 
L'appuntamento di sabato 13 aprile 2024 al Bolgia con TRYM e Gianni Di Bernard è solo l'ennesimo di assoluto livello per questo top club. Qui si sono esibiti tra gli altri, super dj come Nico Moreno, I Hate Models, 999999999, Deborah De Luca, Indira Paganotto, Joseph Capriati, klangkuenstler, Wade, Trym, Pawsa, Dennis Cruz, Cloonee, Reinier Zonneveld, Stella Bossi, Ilario Alicante, Len Faki, Ellen Allien e Métaraph, Franchino, Oguz e Milo Spykers.
13/04 TRYM, Gianni Di Bernardo @ Bolgia - Bergamo 
Bolgia - Bergamo
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803
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spbpassion · 7 months
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GIANNI DI BERNARDO @ Monasterio Season 2024 Opening
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micro961 · 8 months
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Le Orme & Friends
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 28 gennaio 2024 – Largo Venue – Roma doppio spettacolo ore 17,30 e ore 20.00
Il progetto “Le Orme & Friends” , nato da un intuizione di Enrico Vesco nell’estate del 2022, trova in Michi Dei Rossi e Tony Pagliuca validi alleati per raggiungere un obiettivo ambizioso: riunire i musicisti più importanti della storia del gruppo per realizzare il primo doppio album di inediti della loro storia.L’impresa è riuscita quasi completamente e il risultato di questo “incontro” ha dato degli esiti sorprendenti:Doppio 33 giri (vinile Gold), realizzato da Le Orme attuali con l’apporto di Tony Pagliuca (tastierista e membro storico con Michi Dei Rossi e Aldo Tagliapietra), Tolo Marton (coautore dell’album Smogmagica, 1975), Francesco Sartori (in formazione fino al 1997), Fabio Trentini (2009/2018) e Jimmy Spitaleri (frontman dei Metamorfosi e voce de Le Orme nel 2011/2012).Una citazione particolare e ricca di commozione per la partecipazione di Germano Serafin (1956-1992), con Le Orme dal 1975 al 1981, che compare con una sua interpretazione dell’epoca.Triplo Cd (sempre Gold), contenente il materiale dei due vinili più i brani di alcuni dei più importanti gruppi prog italiani, che in diversi modi e tempi hanno collaborato con Le Orme:Osanna, il cui leader/cantante, Lino Vairetti, sarà presente in molti dei concerti del tourThe Trip (Pino Sinnone, batterista storico, e Nico Di Palo come guest)Divae Project (guest Gianni Nocenzi)Mangala Vallis (Gigi Cavalli Cocchi, Bernardo Lanzetti, Roberto Tiranti ecc)Moongarden (Cristiano Roversi ecc)Alex CarpaniMonkey Diet (ospiti Eric Gales, uno dei più importanti chitarristi americani, e Donella Del Monaco, cantante ed elemento storico degli Opus Avantra)Sezione FrenanteLe Folli ArieTal NeunderSicuramente è un lavoro artisticamente ricco, che sicuramente soddisferà l’attesa degli appassionati prog anche a livello internazionale… tre ore di musica che esplorano diversi mondi artistici, come è nel DNA del gruppo fin dagli esordi. L’album è destinato ad avere una posizione di rilievo nella discografia de Le Orme.In concomitanza con l’uscita di Le Orme & Friends è iniziato un lungo tour, che si concluderà il 10 febbraio 2024 ad Alessandria e, (udite…udite…) non è prevista nessuna replica.Le Orme & Friends è uscito il 13 ottobre e mai arrivato nei negozi perché le copie stampate sono state esaurite in prenotazione. Il 1 dicembre è uscito un nuovo cd e vinile “ Le Orme & Friends – Collection – Volume 1” ( distribuzione Warner Music) che contiene, oltre ad una selezione di canzoni dell ‘album, anche una traccia inedita che non era stata presentata nel progetto originale.È sicuramente l’ultima occasione di vedere sul palco tanti degli artisti che hanno fatto entrare questo gruppo nella storia della musica in assoluto.Le Orme & Friends Tour 2023/2024Doppio Concerto del 28 gennaio a Roma al LARGO VENUE (orario ore 17,30 e ore 21,30 – prevendite su Ticket One e su www.sonnyboystore.it). Possibilità di cena su prenotazione scrivendo a:  [email protected] Dei RossiTony PagliucaTolo MartonMichele BonE poi ancora:Luca SparagnaAligi PasqualettoOspiti speciali:Lino VairettiJimmy SpitaleriLe Orme & Friends  Ultimo appuntamento con la storia!!!!
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personal-reporter · 9 months
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Le cinque stagioni, sceneggiato natalizio della Rai
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Alla fine del 1976 la Rai, per il periodo del Natale, trasmise lo sceneggiato in quattro puntate, diretto da Gianni Amico, che ne fu anche lo sceneggiatore con Enzo Ungari e Arnaldo Bagnasco, Le cinque stagioni. Nella storia,  ambientata in un ospizio, sono cinque sono le stagioni meteorologiche narrate, inverno, con una lunga descrizione delle giornate che gli anziani ospiti trascorrono nell’ospizio, c’è poi la primavera che racconta la gioia, l’energia, la vitalità ritrovate nel momento stesso in cui uno di loro ha l’idea di partecipare a un concorso per il più bel presepe, l’estate è invece la fatica che costa la costruzione del presepe, con debolezze e scoramenti da parte degli anziani, poi l’autunno e ancora l’inverno con il gran finale della notte di Natale e la conclusione delle storie private che si sono sviluppate parallelamente alla costruzione del presepe, con attori come Tino Carraro, Gianni Santuccio, Tino Scotti, Elsa Merlini, Carlo Romano e Tiberio Murgia. Gianni Amico, nato a Loano il  27 dicembre 1933, nel 1960 ideò con il padre gesuita Angelo Arpa la Rassegna Internazionale del Cinema Latinoamericano di Santa Margherita Ligure, che ospitò i maggiori esponenti del cinema sudamericano, come Glauber Rocha, Fernando Birri, Nelson Pereira dos Santos, Tomás Gutiérrez Alea, oltre a segnare la fine dell'isolamento diplomatico di Cuba ospitandone le autorità. In seguito Amico si trasferì a Roma, dove continuò a lavorare come organizzatore culturale per la Mostra Internazionale del Cinema Libero di Porretta Terme, ideando nel 1964 una sezione dedicata alla Nouvelle vague,  e con la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, di cui fu membro della commissione di selezione nel 1966 e nel 1967. Partecipò alla produzione di Era notte a Roma di Roberto Rossellini e nel 1964 scrisse, assieme a Bernardo Bertolucci,  la sceneggiatura di Prima della rivoluzione. Alla fine degli anni Sessanta Amico fece una serie di viaggi in Brasile, dove girò per la Rai i documentari Giovani brasiliani e Ah! Vem o samba, collaborò alla sceneggiatura di Partner per Bertolucci e di Il leone a sette teste per Glauber Rocha, oltre ad essere l’aiutoregista di Jean-Luc Godard in Vento dell'est. Negli anni Settanta lavorò a fiction e sceneggiati per la Rai, come Lo specchio rovesciato. Un'esperienza di autogestione operaia, Your Love is like the Sea, L'inchiesta, Ritorno , Le affinità elettive e Giovani, donne, fabbrica. Il regista organizzò nel 1983 a Roma  l’evento musicale Bahia de todos os sambas, allestito al Circo Massimo nell'ambito delle iniziative dell'Estate romana, con grandi nomi della musica brasiliana come Gilberto Gil, Caetano Veloso,��Gal Costa, Naná Vasconcelos e João Gilberto . Gianni Amico morì a Roma il 2 novembre 1990 e nel 1995 Godard gli dedicò il capitolo sul cinema italiano delle sue Histoire(s) du cinéma. Read the full article
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mypickleoperapeanut · 10 months
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"Festival il Magnifico"
Il Magnifico è la rassegna culturale multidisciplinare che si svolge a Firenze dal 6 al 12 novembre 2023.
Il festival, promosso dal Direttore Artistico Leonardo Margarito insieme al produttore cinematografico Matteo Cichero, ha come obiettivo quello di raccontare Firenze attraverso interessanti curiosità, aneddoti e testimonianze.
Giovedi 8 novembre 2023 la 4^ giornata della 2^ edizione del Festival Il Magnifico, nello stupendo contesto della Basilica di San Miniato, ospiti di Padre Bernardo Gianni abate di San Miniato, ha presentato il libro "Tana la sorella di Dante" di Elena Petrioli, edito da Udon.
Chi più chi meno, ma sicuramente molti conoscono Dante Alighieri, non fosse altro per la reiterata espressione di padre della lingua italiana, con cui viene spesso ricordato.
Molto meno conosciuta, invece, è la storia della sua famiglia, della quale non si hanno molte notizie e quelle poche sono spesso ricavate da atti notarili o altre fonti diplomatiche, ma di sicuro molti di noi fino ad oggi abbiamo ignorato che Dante avesse una sorella di nome Tania, il libro di Elena Petrioli ci parla di lei.
Basilica di San Miniato Firenze
Giovedì 9 novembre 2023
Ministero della Cultura Feel Florence Città di Firenze Cultura Alessia Bettini
https://www.capcut.com/t/ZmFVQWPGb/
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agrpress-blog · 11 months
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Quarantotto anni fa, nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975, veniva barbaramente assassinato all’Idroscalo di Ostia il grande scrittore, saggista, giornalista, regista, sceneggiatore e intellettuale friulano. Nato a Bologna nel marzo 1922 da madre friulana - Susanna Colussi (1891-1981), insegnante -originaria di Casarsa della Delizia (PN) e padre bolognese - Carlo Alberto Pasolini (1892-1958), ufficiale di fanteria) - ha un’infanzia difficile (vissuta fra Bologna e Casarsa) e teatro di grandi sofferenze: il rapporto conflittuale con il padre, l’uccisione del fratello Guido Alberto (1925-1945) da parte dei partigiani comunisti. Nel ’47 comincia ad insegnare alle scuole elementari di Valvasone (PN), non lontano da Casarsa. Sensibile ai valori dell’ideologia di sinistra, aderisce al Partito Comunista, ma ne viene espulso per omosessualità nell’autunno del 1949. Si tratta del primo di una lunga serie di processi (ne subirà un’altra trentina nei successivi venticinque anni) e dell’inizio di una persecuzione che durerà per il resto della sua vita. Perduto il lavoro da insegnante, nel gennaio 1950 il giovane Pasolini si trasferisce a Roma con la madre. Senza mezzi e con un futuro immediato che dipende esclusivamente dall’aiuto economico di uno zio, si trasferisce in una camera di piazza Costaguti, nel ghetto ebraico. Chiede invano di dare lezioni private e s’iscrive al sindacato comparse di Cinecittà. Lavora come correttore di bozze per un giornale, riesce a far pubblicare qualche articolo su alcuni quotidiani cattolici e di estrema destra («Il Quotidiano», «Il Popolo di Roma», «Libertà d’Italia»), continua a scrivere (o riscrive) le opere cominciate in Friuli nei due anni precedenti (Atti impuri, Amado mio, La meglio gioventù). Scrive anche le poesie raccolte in Roma 1950 – Diario, che un decennio dopo verrà pubblicato da Scheiwiller. Nel ’51 si trasferisce in un modesto appartamento di via Giovanni Tagliere, 3 - in zona Ponte Mammolo, vicinissimo all’attuale carcere di Rebibbia -, dove rimarrà due anni, fino al ’53. Grazie al poeta dialettale abruzzese Vittorio Clementi, ottiene un posto da insegnante presso la scuola media “Francesco Petrarca” a Ciampino. Fra i suoi allievi, il futuro scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami (1940-2013). Nel ’54 collabora con Mario Soldati - insieme all’amico Giorgio Bassani (futuro Premio Strega 1956 con Cinque storie ferraresi) - alla sceneggiatura di La donna del fiume e, con i soldi guadagnati, si trasferisce a Monteverde, quartiere in cui rimarrà per nove anni (dal ’54 al ’59 in via Fonteiana, 86 e poi, dal ’59 al ’63, in via Giacinto Carini, 45 - nello stesso edificio in cui abitava il poeta e critico letterario Attilio Bertolucci, padre dei fratelli Bernardo e Giuseppe). Fra il ’54 e il ’60 svolge un’intensa attività di sceneggiatore - soprattutto in film diretti da Mauro Bolognini (Marisa la civetta, Giovani mariti, La notte brava, La giornata balorda, Il bell’Antonio), ma anche da Federico Fellini (Le notti di Cabiria ), King Vidor (Addio alle armi, tratto dal libro omonimo di Ernest Hemingway), Franco Rossi (Morte di un amico), Leopoldo Savona (Le notti dei teddy boys), Gianni Puccini (Il carro armato dell’8 settembre), Florestano Vancini (La lunga notte del ’43), Luciano Emmer (La ragazza in vetrina) -, che gli permette di fronteggiare le difficoltà economiche e di dedicarsi anche alla letteratura, alla poesia ed alla pittura. La grande crisi politica e ideologica del 1956 (il rapporto Kruscev al XX Congresso del Partito Comunista Sovietico, che segna il rovesciamento dell’epoca staliniana e la speranza di un rinnovamento nel mondo comunista, che stridono con i fatti di Polonia e d’Ungheria) ispira la trama degli scritti di questi anni (le ultime parti di Le ceneri di Gramsci ed il suo nuovo romanzo Una vita violenta). Nel ’60 recita nel ruolo di Leandro - detto “il gobbo” - in Il gobbo di Carlo Lizzani, fornisce alcune idee per La dolce vita di Federico Fellini
e comincia a scrivere la sceneggiatura di La commare secca, progetto che verrà poi abbandonato (il film verrà realizzato due anni dopo e sarà esordio alla regia del giovane Bernardo Bertolucci). Nel ’61 esordisce dietro alla macchina da presa con Accattone, il primo di uno serie di film che si svolgono nel mondo del sottoproletariato delle borgate romane, vissuto attraverso i temi dell’epica, della violenza e della poesia. All’interno di un’ideologia di sinistra, Pasolini cerca di fondere marxismo e spiritualità cristiana, la nostalgia dei valori del mondo rurale precapitalistico con la denuncia della violenza dell’industrializzazione e dell’imborghesimento della società. Il cupo pessimismo delle sue opere riflette la durezza del mondo e la conseguente solitudine che pervade gli esseri umani attraverso una prosa lucida che utilizza lo strumento del paradosso nel tentativo di demistificare ideologie considerate degradanti e repressive. La ricerca del contrasto fra musica ed immagine, la ieratica fissità – di stampo pittorico – di molte inquadrature, sovente di volti presi dalla strada, l’attenzione per le luci naturali e per la fotografia (avvalendosi di direttori della fotografia del calibro di Tonino Delli Colli e Giuseppe Ruzzolini), la scelta di esterni remoti e brulli, la scoperta di attori dallo stile ingenuo e spontaneo (Franco Citti, Ninetto Davoli ed altri) rappresentano le cifre stilistiche di un regista che cerca continuamente una complementarietà fra cinema e scrittura. Dopo l’intenso Mamma Roma (1962), interpretato da Anna Magnani, e La ricotta (1963), episodio di RoGoPaG - gli altri tre episodi sono diretti rispettivamente da Roberto Rossellini (Ro), Jean-Luc Godard (Go), e Ugo Gregoretti (G) -, considerato “blasfemo” e finito sotto processo per vilipendio alla religione di Stato, batte la strada del film religioso realizzando Il Vangelo secondo Matteo (1964), in cui proietta nella figura di Gesù Cristo il suo stesso fervore pedagogico e la sua stessa vocazione alla provocazione ed allo “scandalo”. Nel ’63 lascia il quartiere Monteverde e si trasferisce in zona Eur - in via Eufrate, 9 - , dove rimarrà per i successivi dodici anni. Nello stesso anno esce il film Milano nera, diretto da Gian Rocco e Pino Serpi e tratto (molto liberamente) dalla sceneggiatura La Nebbiosa, da lui scritta a Milano alla fine del ’59. Pasolini annuncia una causa per far togliere il suo nome dai titoli di testa del film. Nel ’66 dirige l’amara fiaba Uccellacci e uccellini, parabola umoristica che affronta, fra i vari temi, la crisi del marxismo, il destino del proletariato ed il ruolo degli intellettuali, ed è supportata dalla ricchezza mimica di un grande fuoriclasse come Totò, spogliato dagli schemi della sua abituale comicità. Affascinato dal mito e da varie esperienze teatrali, porta sul grande schermo i suggestivi Edipo re (1967), Medea (1969), interpretato da Maria Callas, e Appunti per un’Orestiade africana (1970), ma il tema della violenza - esplicita ed implicita - è presente anche in molte altre sue opere cinematografiche, fra cui il metaforico e provocatorio Teorema (1968), tratto dal suo libro omonimo, ed il crudo e grottesco Porcile (1969). All’inizio degli anni Settanta realizza veri e propri “adattamenti erotici” velati di forte pessimismo di classici come Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972) e Il fiore delle Mille e una notte (1974). Il conseguente successo, strumentalizzato da un filone di film volgari e di livello infimo che venivano prodotti a quell’epoca, lo costringerà all’abiura di quella che lui stesso aveva definito come la “Trilogia della vita”. Da tale delusione nascerà il suo ultimo film, il crudo e apocalittico ritratto dell’intolleranza del potere Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), sul genocidio degli antichi valori popolari e sulle forme di dominio che connotano e degradano i rapporti fra gli uomini. Fra gli altri film ricordiamo La rabbia (1962), il film-documentario
Comizi d’amore (1964), Che cosa sono le nuvole? (1967), episodio di Capriccio all’italiana, (gli altri cinque episodi sono diretti da Mario Monicelli, Steno, Mauro Bolognini, Pino Zac e nuovamente M. Bolognini), La terra vista dalla luna (1967), episodio de Le streghe (gli altri quattro episodi sono diretti rispettivamente da Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Franco Rossi e Vittorio De Sica), La sequenza del fiore di carta, episodio di Amore e rabbia (gli altri quattro episodi sono diretti rispettivamente da Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Jean-Luc Godard e Marco Bellocchio), il documentario Le mura di Sana’a, in forma di appello all’Unesco, girato nello Yemen e prodotto da Franco Rossellini, il documentario su Orte (VT) e Sabaudia (LT) Pasolini e… la forma della città, realizzato insieme a Paolo Brunatto. Teorico arguto e polemista, Pier Paolo Pasolini rappresenta uno fra i casi più originali e riusciti di uso del cinema da parte di un’intellettuale di formazione umanista che trova nella cosiddetta “Settima arte” quella che lui stesso ha definito «la lingua scritta della realtà». Fra i libri di Pasolini ricordiamo Ragazzi di vita, il suo primo romanzo, pubblicato da Garzanti nel 1955; la raccolta di poesie Le ceneri di Gramsci (1957), in cui troviamo anche la celebre Recit; Una vita violenta (Garzanti, 1959); La lunga strada di sabbia (pubblicato da Contrasto – Roma – nel 2014), vasto reportage realizzato nell’estate 1959 per la rivista «Successo» percorrendo le coste italiane al volante della sua Millecento; il già citato Teorema (1967) e Petrolio, cominciato nel 1972, mai portato a termine e che verrà pubblicato per la prima volta solo nel 1992, diciassette anni dopo la sua morte. Nel novembre/dicembre 1959 a bordo della medesima Millecento, va a Milano, dove, nel giro di circa tre settimane, scrive La Nebbiosa, sceneggiatura che avrebbe dovuto trasformarsi in film (diretto da Gian Rocco e Pino Serpi). Alla fine il film non verrà più realizzato a causa del produttore, Renzo Tresoldi, un industriale milanese che non rispetterà gli accordi presi. Lo stesso Pasolini si sforzerà di dimenticare quella sfortunata parentesi e, negli anni successivi, quasi non ne parlerà più. La sceneggiatura originale è stata pubblicata, per la prima volta in versione integrale, da il Saggiatore nel 2013. Nel ’72 comincia a scrivere articoli (i cosiddetti Scritti corsari) per il «Corriere della Sera», all’epoca diretto da Piero Ottone, il quale rimarrà alla guida del quotidiano fino al ’77. In tali articoli prende di mira il Potere - parola che lui scriveva volutamente con la “p” maiuscola - in maniera sempre più caparbia e diretta. A tal proposito, celebre è la lunga lettera Cos’è questo golpe? Io so, che apparirà sul «Corriere della Sera» del 14 novembre 1974. Pier Paolo Pasolini muore barbaramente assassinato all’Idroscalo di Ostia nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975. Aveva cinquantatré anni. Tre giorni dopo, il 5 novembre, ai suoi funerali, Alberto Moravia griderà un sentito elogio funebre: «Abbiamo perso prima di tutto un poeta… e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo. Ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando questo secolo sarà finito Pasolini sarà fra i pochissimi che conterà come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro». Il biennio 2015-2016, in occasione del quarantennale del delitto Pasolini, è stato un periodo ricco di eventi sul grande intellettuale friulano. Incontri, presentazioni di libri - ricordiamo I tanti Pasolini di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, il coraggioso Pasolini. Massacro di un poeta (Ponte alle Grazie, 2015; nuova edizione 2018) e L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini. Stragi, Vaticano, DC: quel che il poeta sapeva e perché fu ucciso (Ponte alle Grazie, 2020) di Simona Zecchi, Poesie e pensieri per Pasolini (David & Matthaus Edizioni, 2015) di Silvio Parrello, il quale, da più di trent’anni fa, si batte caparbiamente per cercar di arrivare alla verità sull’uccisione
di Pasolini -, dibattiti culturali, proiezioni di film e documentari - fra cui il docufilm Un intellettuale in borgata (2014) di Enzo De Camillis -, mostre fotografiche, fra cui ricordiamo I tanti Pasolini, curata dall’Archivio Fotografico Riccardi e formata da ventisei scatti del grande fotografo Carlo Riccardi (1926-2022) degli anni compresi fra il 1960 e il 1969. La mostra, inaugurata nell’aprile 2015 a Cinecittà nell’ambito della manifestazione “Libri al Centro”, ripresentata presso la libreria Nuova Europa  - nel centro commerciale I Granai, in zona viale Tintoretto -, presso Spazio5 - via Crescenzio 99/d, a pochi metri da piazza del Risorgimento - presso la Sala Presidenziale della Stazione Ostiense, sulla “Nave dei Libri” per Barcellona nel 2016, – a Monterosi (VT), a Palazzo Santa Chiara - in zona via di Torre Argentina -, e al Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” di Casarsa (dal settembre al novembre 2017), sarà esposta prossimamente a Spazio5.
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lamilanomagazine · 1 year
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Modena, promozione della legalità: contributi a 16 progetti di cittadinanza attiva
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Modena, promozione della legalità: contributi a 16 progetti di cittadinanza attiva. A Modena saranno 16 i progetti di cittadinanza attiva per sensibilizzare contro la criminalità economica, organizzata e mafiosa, i reati ambientali e il gioco d'azzardo finanziati attraverso il bando per la promozione della cultura della legalità che si è appena concluso. Il Comune ha messo a disposizione delle associazioni e degli enti partecipanti un fondo di 30mila 566 euro, innalzando il budget inizialmente previsto di 25mila euro per poter dare un sostegno a tutti i progetti ammissibili che vanno dagli spettacoli teatrali alle azioni didattiche, dalla pratica sportiva come strumento di rinascita sociale ai corsi e convegni per combattere la criminalità economica e ambientale e prevenire le infiltrazioni mafiose. «La risposta al bando di quest'anno da parte delle associazioni modenesi è stata straordinaria – commenta l'assessore alle Politiche per la legalità Andrea Bosi – con progetti di qualità che proseguono azioni già partite nelle edizioni precedenti e molte proposte nuove e interessanti. Per questo abbiamo voluto dare una risposta a tutte alzando la cifra a disposizione: crediamo siano azioni importanti nell'ambito del percorso avviato da anni per diffondere sempre di più la cultura della legalità nel nostro territorio». I sedici progetti che ricevono i contributi sono stati presentati dai soggetti che aderiscono formalmente al Tavolo legalità del Comune e da associazioni no profit. Nel dettaglio, ricevono il contributo numerosi progetti destinati agli studenti e ai gruppi informali di adolescenti e preadolescenti: “Da Falcone alle slot machine, come cambiano le mafie” di Artisti Drama che prevede un'opera per ricordare il giudice, un incontro con il giornalista e testimone Giovanni Tizian, un corto teatrale sulla ludopatia. La lotta alla mafia è al centro anche del progetto dell'associazione L'Asino che vola che propone lo spettacolo teatrale “Falcone, Borsellino e le teste di minchia” scritto e interpretato da Giulio Cavalli che dà voce ai protagonisti della storia dell'antimafia e ai loro maggiori antagonisti in particolare Totò Riina, Matteo Messina Denaro e Bernardo Provenzano. "RNord/Scampia: cambia rotta con lo sport!" è l'iniziativa proposta dall'associazione Lust che crea un ponte tra le periferie di Modena e di Napoli, collegando in particolare i ragazzi del centro La Fenice dell'RNord con il centro sportivo del maestro di judo Gianni Maddaloni, che ospiterà i modenesi e poi guiderà a Modena alcune giornate di sport e condivisione. Agli adolescenti del centro Il Ponte è rivolto il progetto "I care-mi importa!" della cooperativa sociale Don Bosco che, nel centenario della nascita di don Milani, propone attività di educazione alla legalità e di contrasto al clima omertoso basate sull'impegno nella cittadinanza attiva. Il Ponte partecipa anche al progetto della cooperativa Caleidos per realizzare nel rione Sacca attività educative sulla tutela dell'ambiente e dei contesti di vita e azioni di osservazione e presa di contatto con le persone che frequentano i luoghi del gioco d'azzardo per realizzare una micro-ricerca sociologica sul fenomeno. L'associazione Modi realizza la seconda edizione di "Vinci contro il pay to win 2" che utilizza il videogioco come strumento didattico, mentre l'associazione giovanile Tilt parla ai bambini della scuola primaria con il progetto "La tua città" per far scoprire strade e luoghi della città dedicate a persone che hanno lottato contro la mafia. Della cooperativa sociale Mediando è il progetto "Reale/virtuale" per educare alla legalità e all'uso critico del web accrescendo la consapevolezza dei rischi dell'esposizione prolungata, educando a una visione più critica contro il potere di influencer e professionisti del web), aumentando la capacità di valutare i rischi di illegalità nelle attività sul web. "T.essere. Suoni, immagini, parole e corpi" è il contest culturale per ragazzi dai 14 ai 22 anni proposto da Libera Emilia Romagna che offre uno spazio di riflessione e di espressione sui temi della memoria delle vittime innocenti delle mafie, etica, pace, responsabilità, non violenza, cura della comunità e dell'altro, ecomafie. Ed è incentrato sui podcast "Suoni di legalità 2023", il progetto del circolo Left: tre incontri con artisti e non solo intervistati dagli speaker di Radio Liberamente che diventeranno, appunto, anche podcast. Prosegue anche la costruzione della Biblioteca vivente dell'antimafia, grazie al progetto del Comitato unitario dei professionisti della provincia di Modena che arriva al terzo anno e si arricchisce di un evento pubblico sul diritto al lavoro come contrasto alle mafie e alla criminalità. "Educare alle buone pratiche nell'uso della rete" è il progetto della Fondazione Marco Biagi di UniMoRe con tre laboratori dedicati ai pericoli del gioco d'azzardo, ai vantaggi e agli svantaggi dell'e-commerce, alle insidie dei social network: dal cyberbullismo al fenomeno degli hikikomori, mentre Udicon Emilia Romagna, con "Non azzardiaMo" punta a prevenire la diffusione del gioco d'azzardo patologico coinvolgendo i ragazzi nella creazione di campagne informative da diffondere attraverso la web radio Sa. Rivolti alla cittadinanza sono il progetto dell'Ordine dei consulenti del lavoro di Modena per la formazione per i professionisti dell'area economico-giuridica sugli strumenti per un lavoro lecito e inclusivo che eviti lo sfruttamento dei lavoratori stranieri; gli incontri promossi dal Centro studi Ircaf (Istituto ricerche consumo ambiente formazione) per sensibilizza sul problema crescente dell'errato smaltimento dei farmaci scaduti e aumentare la consapevolezza del possibile danno ambientale che provocano; le iniziative di Lega consumatori Modena per informare sulle modalità legali del gioco d'azzardo e sui gravi rischi per la salute psico-fisica che provoca.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 3 months
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Maria Monti
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Ho iniziato dal cabaret, poi il teatro-canzone è arrivato pian piano, strada facendo. E per farlo ho iniziato dall’autocritica, partendo da Zitella cha cha cha dove elencavo gli uomini che non mi erano piaciuti abbastanza per averci una vera storia.
Maria Monti è stata la prima cantautrice italiana, termine che ella stessa ha coniato.
Prima a salire sul palco come autrice di canzoni politiche, ha messo in musica la donna moderna, riscoperto e inciso canti popolari oltre a sperimentare sonorità alternative.
Ha collaborato con grandi artisti del calibro di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci, Paolo Poli, Carmelo Bene e Giorgio Gaber, con cui ha scritto la celebre Non arrossire.
Nel 1960 ha inciso Recital, il primo disco femminista.
Quattro anni dopo, l’album Le canzoni del no venne sequestrato perché conteneva la canzone La marcia della pace considerata un invito all’obiezione di coscienza, antimilitarista e sovversiva.
Le radio si rifiutavano di passare i suoi pezzi, considerati scomode. Ironia, intelligenza e irriverenza hanno sempre accompagnato il suo percorso artistico.
Nata col nome di Maria Monticelli a Milano, il 26 giugno 1935, ha perso suo padre quando aveva sei anni, mancanza che ha sentito per tutta la vita.  Ha iniziato a esibirsi, meno che ventenne, con le sue canzoni, nei primi cabaret milanesi negli anni cinquanta.
La prima apparizione televisiva è stata nel 1955 nello spettacolo Primo applauso.
Col suo compagno di allora, Giorgio Gaber, ha partecipato al Festival di Sanremo 1961 con la canzone Benzina e cerini (scritta da Enzo Jannacci di cui ha interpretato altri brani), hanno messo in scena lo spettacolo Il Giorgio e la Maria e pubblicato il 45 giri con Un delitto perfetto d’amor arrangiata e diretta da Ennio Morricone.
Al cinema ha recitato in Giù la testa di Sergio Leone, in Novecento di Bernardo Bertolucci, ha interpretato se stessa nel film Imputazione di omicidio per uno studente di Mauro Bolognini e avuto un ruolo nel film che fece scandalo La ragazza di via Millelire di Gianni Serra, in concorso al Festival di Venezia 1980 e vincitore del Gran Premio del Pubblico e del Gran Premio della Giuria al Festival International du Jeune Cinéma di Hyères, l’anno seguente.
Del 1973 è l’album Maria Monti e i contrautori, con la copertina di Mario Convertino, mentre l’anno successivo ha visto la luce Il Bestiario, realizzato con basi musicali tra il jazz cabaret e il minimalismo elettronico, avvalendosi della collaborazione di musicisti di fama internazionale.
Nel 1975 ha pubblicato il disco live Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo), con Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Antonello Venditti.
Nel 1977 la RAI le ha dedicato il programma Non è solo un caso uno special delle sue canzoni più significative eseguite dal vivo e in video di repertorio.
Ospite di diverse trasmissioni televisive, ha partecipato anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Ha collaborato col gruppo Prima Materia con cui ha pubblicato l’album The Tail of The Tiger, che contiene due lunghi brani eseguiti alla voce tramite tecniche di canto armonico e partecipato all’incisione dell’opera rock Alice dei Perigeo, in cui ha cantato le canzoni Al bar dello sport (ovvero sogghigni e sesso) e Confusione, gran confusione ovvero il processo, in coppia con Rino Gaetano.
Pratica la meditazione trascendentale dal 1968 e i suoi impegni, negli anni, sono stati intervallati da numerosi e lunghi viaggi in India, nella città sperimentale di Auroville basata sulla visione di Sri Aurobindo.
Nel 1993 ha pubblicato Oltre…oltre…, un album sperimentale con sonorità vicine all’elettronica che si distaccano dal consueto stile cantautoriale.
Ha scritto e interpretato diversi spettacoli teatrali che hanno partecipato a importanti festival in giro per l’Italia.
Il suo ultimo disco è stato Sprazzi di pace, pubblicato in digitale nel 2021.
Dopo una vita intensa, piena di impegni, di lotta, prestigiose collaborazioni, cinema, televisione, glorie e censure, sola e praticamente dimenticata, risiede nella Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano.
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kickboxingnapoli · 2 years
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Selezione atleti FederKombat autunno 2022
Sono iniziate le SELEZIONI ATLETI FEDERKOMBAT AUTUNNO 2022, con i maestri Di Santo Salvatore, Varchetta Nicola e la straordinaria presenza del maestro Gianni Di Bernardo Presidente del Point Fighting Ferderkombat della Campania. Il raduno preparatorio PER LA SFIDA tra la CAMPANIA vs LAZIO del 6 GENNAIO a ROMA. Come Responsabile del point fighting campano serve tenere sotto OSSERVAZIONE tutti…
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tarditardi · 1 year
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Nico Moreno fa scatenare Bolgia - Bergamo
E' una primavera elettronica piena di artisti e party sempre più scatenati ed importanti quella del Bolgia, top club di Bergamo. Sabato 13 maggio 2023, infatti, a far scatenare il club sull'A4 arriva il top dj producer francese Nico Moreno. Un artista ormai da tutto esaurito nei club e nei festival di tutta Europa.
Nato a Caen, in Francia, quasi 300mila fan su Instagram, Moreno è uno dei produttori simbolo della scena techno rave industrial, ovvero un sound che spinge forte su ritmo ed energia. Inizia a produrre musica già a 20 anni. La sua techno è veloce, le casse sono potenti ed incisive. Fonda etichette, tra le altre Blvckplvgue e Insolent Rave Records. Fioccano i supporti da colleghi come Rebekah o l'italiano Luca Agnelli. 
Arriva a pubblicare la sua musica, potentissima e senza fronzoli, su label come Grounded, Blvckplvgue, Raven Sigh, Wrongnotes. Su Beatport, la raccolta "Techno Parade #41" si apre proprio con una sua traccia, "She Is Corrupted", un viaggio techno fatto di energia e melodia. Dopo il Bolgia, dove è sul palco il 13 maggio, tra gli altri, fa scatenare Haoman 17, a Tel Aviv, il 18 maggio 2023. Il suo calendario, per tutta l'estate è un susseguirsi di dj set per festival e top club, in tutta Europa.
Con Moreno in console al Bolgia di Bergamo il 13 maggio  durante la stessa notte mette i dischi in Main Room il partenopeo Gianni Di Bernardo, un altro vero talento nostrano della musica techno. Chiudono il cerchio WM, Federico Amoroso, MuDdler, Solid Ravers.
E se nella Garden Room, quindi nel giardino del Bolgia di Bergamo, va in scena il party Groovers, ecco nella Lab Room la festa intitolata Souls, con, al mixer, Kickballas, Pando, Armian, Alec-T b2b Andrea Martino, Mikk Andlow e Powaaa.
Il party che vede protagonista Nico Moreno al Bolgia di Bergamo il 13 maggio 2023 è solo l'ennesimo appuntamento all'insegna dell'eccellenza nel top club sull'A4. Tra gli altri, sul palco del Bolgia, si sono esibiti recentemente Chris Liebing, Len Fake  e molti altri altri artisti attivi in tutto il mondo, tra cui I HATE MODELS, 999999999 e KLANGKUENSTLER.
13/5 Nico Moreno @ Bolgia - Bergamo
Info e prenotazioni
https://www.bolgia.it/nico-moreno/
Bolgia
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803, dalle 23.30 alle 6 del mattino
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sounds-right · 1 year
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Nico Moreno fa scatenare Bolgia - Bergamo
E' una primavera elettronica piena di artisti e party sempre più scatenati ed importanti quella del Bolgia, top club di Bergamo. Sabato 13 maggio 2023, infatti, a far scatenare il club sull'A4 arriva il top dj producer francese Nico Moreno. Un artista ormai da tutto esaurito nei club e nei festival di tutta Europa.
Nato a Caen, in Francia, quasi 300mila fan su Instagram, Moreno è uno dei produttori simbolo della scena techno rave industrial, ovvero un sound che spinge forte su ritmo ed energia. Inizia a produrre musica già a 20 anni. La sua techno è veloce, le casse sono potenti ed incisive. Fonda etichette, tra le altre Blvckplvgue e Insolent Rave Records. Fioccano i supporti da colleghi come Rebekah o l'italiano Luca Agnelli. 
Arriva a pubblicare la sua musica, potentissima e senza fronzoli, su label come Grounded, Blvckplvgue, Raven Sigh, Wrongnotes. Su Beatport, la raccolta "Techno Parade #41" si apre proprio con una sua traccia, "She Is Corrupted", un viaggio techno fatto di energia e melodia. Dopo il Bolgia, dove è sul palco il 13 maggio, tra gli altri, fa scatenare Haoman 17, a Tel Aviv, il 18 maggio 2023. Il suo calendario, per tutta l'estate è un susseguirsi di dj set per festival e top club, in tutta Europa.
Con Moreno in console al Bolgia di Bergamo il 13 maggio  durante la stessa notte mette i dischi in Main Room il partenopeo Gianni Di Bernardo, un altro vero talento nostrano della musica techno. Chiudono il cerchio WM, Federico Amoroso, MuDdler, Solid Ravers.
E se nella Garden Room, quindi nel giardino del Bolgia di Bergamo, va in scena il party Groovers, ecco nella Lab Room la festa intitolata Souls, con, al mixer, Kickballas, Pando, Armian, Alec-T b2b Andrea Martino, Mikk Andlow e Powaaa.
Il party che vede protagonista Nico Moreno al Bolgia di Bergamo il 13 maggio 2023 è solo l'ennesimo appuntamento all'insegna dell'eccellenza nel top club sull'A4. Tra gli altri, sul palco del Bolgia, si sono esibiti recentemente Chris Liebing, Len Fake  e molti altri altri artisti attivi in tutto il mondo, tra cui I HATE MODELS, 999999999 e KLANGKUENSTLER.
13/5 Nico Moreno @ Bolgia - Bergamo
Info e prenotazioni
https://www.bolgia.it/nico-moreno/
Bolgia
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803, dalle 23.30 alle 6 del mattino
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Nico Moreno fa scatenare Bolgia - Bergamo
E' una primavera elettronica piena di artisti e party sempre più scatenati ed importanti quella del Bolgia, top club di Bergamo. Sabato 13 maggio 2023, infatti, a far scatenare il club sull'A4 arriva il top dj producer francese Nico Moreno. Un artista ormai da tutto esaurito nei club e nei festival di tutta Europa.
Nato a Caen, in Francia, quasi 300mila fan su Instagram, Moreno è uno dei produttori simbolo della scena techno rave industrial, ovvero un sound che spinge forte su ritmo ed energia. Inizia a produrre musica già a 20 anni. La sua techno è veloce, le casse sono potenti ed incisive. Fonda etichette, tra le altre Blvckplvgue e Insolent Rave Records. Fioccano i supporti da colleghi come Rebekah o l'italiano Luca Agnelli. 
Arriva a pubblicare la sua musica, potentissima e senza fronzoli, su label come Grounded, Blvckplvgue, Raven Sigh, Wrongnotes. Su Beatport, la raccolta "Techno Parade #41" si apre proprio con una sua traccia, "She Is Corrupted", un viaggio techno fatto di energia e melodia. Dopo il Bolgia, dove è sul palco il 13 maggio, tra gli altri, fa scatenare Haoman 17, a Tel Aviv, il 18 maggio 2023. Il suo calendario, per tutta l'estate è un susseguirsi di dj set per festival e top club, in tutta Europa.
Con Moreno in console al Bolgia di Bergamo il 13 maggio  durante la stessa notte mette i dischi in Main Room il partenopeo Gianni Di Bernardo, un altro vero talento nostrano della musica techno. Chiudono il cerchio WM, Federico Amoroso, MuDdler, Solid Ravers.
E se nella Garden Room, quindi nel giardino del Bolgia di Bergamo, va in scena il party Groovers, ecco nella Lab Room la festa intitolata Souls, con, al mixer, Kickballas, Pando, Armian, Alec-T b2b Andrea Martino, Mikk Andlow e Powaaa.
Il party che vede protagonista Nico Moreno al Bolgia di Bergamo il 13 maggio 2023 è solo l'ennesimo appuntamento all'insegna dell'eccellenza nel top club sull'A4. Tra gli altri, sul palco del Bolgia, si sono esibiti recentemente Chris Liebing, Len Fake  e molti altri altri artisti attivi in tutto il mondo, tra cui I HATE MODELS, 999999999 e KLANGKUENSTLER.
13/5 Nico Moreno @ Bolgia - Bergamo
Info e prenotazioni
https://www.bolgia.it/nico-moreno/
Bolgia
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803, dalle 23.30 alle 6 del mattino
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