#Gabriella Presutto
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redazionecultura · 6 years ago
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A seguito di una serie di incontri (in Accademia con Jadranka Bentini, Mauria Bergonzini, Maria Rosa Pancaldi in rappresentanza dell’ANPl) e ricerche di archivio, passeggiate e interviste, ascoltando e rielaborando le storie di chi c’è ancora, in un dialogo continuo fra l’Accademia e la città, i giovani artisti allievi del laboratorio di arte pubblica Dalla rappresentazione all’azione si sono misurati con la storia della Resistenza a Bologna, e con due temi rimasti un po’ in ombra: la presenza e l’azione della stampa clandestina prodotta dalle diverse voci resistenti e il ruolo esercitato dalle donne impegnate non solo nell’opera di capillare diffusione, ma anche in ogni fase di produzione, a partire dalla vera e propria ideazione e redazione dei contenuti. Nel far questo non ci si é posti limiti né di linguaggi né di spazi.
A segnarne l’inizio sono una mostra nelle sale dell’lstituto Parri e, in contemporanea, dei segni grandi e piccoli nella città. Da dicembre, e fino alla prossima primavera, alle azioni e alle opere presenti nelle sale dell’lstituto Parri (fino al 27 gennaio 2019) faranno eco una serie di segni, effimeri e permanenti nella città, e, nelle aree verdi antistanti le sedi delle istituzioni e delle biblioteche di Bologna e dell’area metropolitana che hanno aderito, alcuni cartelli stradali, da noi ideati come simbolico format e trait d’union dell’intera manifestazione. I progetti selezionati in questa prima fase sono: un libro d’artista-archivio “tattile” di Matteo Alessandro D’Antona che ha anche ideato il logo del progetto; dei volantini che rielaborano graficamente e riattualizzano fogli di vecchi ciclostilati o stampe originali da distribuire nel corso di un’azione performativa (Sara Ayesa, Ana Ferriols Montanana e Margherita Tony Raponi); un’installazione-performance (Roberta Cacciatore); un’installazione audio che ci riporta il racconto di ultimi testimoni (Gabriella Presutto); una mappa che avvicinando simbolicamente la Resistenza storica e la sua forza d’urto alla “resistenza” di un circuito elettrico, spezzettandosi in una serie di adesivi segnerä vari luoghi della cittä (Alessandra Carta); una mappa tessile in cui i nomi ricamati delle partigiane particolarmente dedicate al lavoro della stampa tracciano le strade che uniscono i luoghi dove si trovavano le redazioni e le tante tipografie clandestine (Francesca Acerbi). Una visionaria segnaletica stradale, riprendendo alcuni dei lavori artistici in mostra, ci restituisce, come “reperti” di un archivio diffuso, l’inedito diario di Luciano Bergonzini, partigiano e studente universitario, la camicetta rossa di Vinka Kitarovic, giovanissima partigiana, volantini che chiamano all’azione le donne, toccanti apparizioni negli spazi verdi della città.
Segni di Resistenza è stato inserito anche come uno dei temi del Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica 2017 —2018. La memoria, riattualizzata cosi attraverso i linguaggi artistici più diversi e vivificata come esperienza profonda dai giovani, non soltanto fa riemergere dall’oblio tracce dimenticate ma si propaga come un’onda di energia, come un segno del presente e promessa di un futuro possibile solo se non smemorato. Segni di Resistenza sarà attivo fino a giugno 2019 con altri interventi artistici e sempre nuove adesioni e coinvolgimenti.
Segni di Resistenza A cura di Mili Romano e Gino Gianuizzi
Istituto Storico Parri – Museo della Resistenza Ex-refettorio delle monache – Convento di San Mattia Via Sant’lsaia 20, Bologna
Interventi artistici di Francesca Acerbi, Sara Ayesa, Roberta Cacciatore, Alessandra Carta, Matteo Alessandro D’Antona, Ana Ferriols Montanana, Gabriella Presutto, Margherita Tony Raponi.
Segni di Resistenza – L’Arte per ricordare storia e persone della lotta di Liberazione A seguito di una serie di incontri (in Accademia con Jadranka Bentini, Mauria Bergonzini, Maria Rosa Pancaldi in rappresentanza dell'ANPl) e ricerche di archivio, passeggiate e interviste, ascoltando e rielaborando le storie di chi c'è ancora, in un dialogo continuo fra l'Accademia e la città, i giovani artisti allievi del laboratorio di arte pubblica Dalla rappresentazione all'azione si sono misurati con la storia della Resistenza a Bologna, e con due temi rimasti un po' in ombra: la presenza e l'azione della stampa clandestina prodotta dalle diverse voci resistenti e il ruolo esercitato dalle donne impegnate non solo nell'opera di capillare diffusione, ma anche in ogni fase di produzione, a partire dalla vera e propria ideazione e redazione dei contenuti.
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