#Fori Prime
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Galactic War Status: Day 43
Welcome to the end of Day 43, viewers! As expected, Nivel 43 fell to Terminid infestation, but it looks like Automaton forces have been considerably depleted, meaning the major order has been a verifiable success, which gives the SEAF a major opportunity to push back into enemy territory on both fronts. In the meantime, the Federation is putting more effort into finally dismantling older Automaton factories left behind by the defeated Vanguard fleet, just in case the Reclamation forces do ever reach this territory in the future.
Already, new major orders have been dispatched. The Helldivers are to reclaim and protect five planets from Terminid clutches: Bore Rock and Acamar IV, which are already under Super Earth control, along with Erson Sands, Pandion-XXIV, and Phact Bay, which are all crawling with bugs. The most difficult to liberate will be Erson Sands, as warp routes necessitate retaking Esker first in order to reach it.
In short succession, the bugs have made attempts on Bore Rock, Acamar IV, and Fori Prime. While the planets associated with the major order have been swiftly cleansed of their filth, Fori Prime is close to completely overrun, indicating a loss.
Super Earth intimidates its researchers into 'agreeing' that the recent operations utilizing nuclear weapons to destroy Terminid hatcheries have nothing to do with this recent surge in Terminid movement, especially in regions they previously avoided, but we all know the truth.
While a majority of Helldivers are fighting for Phact Bay, a small contingent of troopers have noticed that the Automatons on Vandalon IV, the staging point for many of the bots' invasions over the past few days, have been significantly strained by the losses. This makes it the perfect time to attack the planet, cutting off one of the Automaton's most powerful warp routes currently available. An even smaller number of Helldivers have also noticed the unusually low reproduction rate of Terminids on Nivel 43—so low in fact that they cannot claw back any land the Helldivers take from them. If nothing changes, both planets will slowly yet surely shift back to Super Earth control.
That's all for today! We'll see you next time, viewers.
#alnbroadcast#helldivers#helldivers 2#helldivers ii#roleplay#super earth#federation of super earth#terminids#seaf#automatons#Nivel 43#Erson Sands#Bore Rock#Pandion-XXIV#Phact Bay#Acamar IV#Vandalon IV#Fori Prime#Jin Xi Sector#Draco Sector#Mirin Sector#Falstaff Sector#Trigon Sector
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MEGATRON ( Deluxe ) Movie Studio Series 114 *TRANSFORMERS ONE*
Seguendo a ruota il suo amico / rivale Optimus, ecco pure MEGATRON "One" esordire come Studio Series e nella nuova sotto scala Deluxe in cui hanno relegato i personaggi dell'ultimo film ( d'animazione ) dei Transformers.
Perlomeno i nostri due leader sono Deluxe alti, ma Megatron qui mi aveva tratto in inganno dalle foto promozionali, dato che il ROBOT pareva fosse di poco più alto di Prime, e invece è solo una mera illusione, per via della struttura longilinea del corpo, che si traduce in gambe un pelo più lunghe sulle anche e un petto più stretto che, di rimbalzo, in un confronto ravvicinato con Optimus, seppur alti uguali, lo fa sembrare quasi più piccolo!! ^^''
Fortunatamente il nostro novello comandante Decepticon recupera a livello estetico, in quanto fedelissimo alla sua versione potenziata e definitiva con il T-Cog di Megatronus, a livello di articolazioni con la posabilità standard cui va sottolineata la rotazione dei pugni e il poter piegare completamente i gomiti, ed a livello di accessori, con la torretta argentata sulla schiena, due laser gemelli ed un cannone corto a cui si aggiunge l'iconicissimo CANNONE A FUSIONE.
Questo però lascia un po' interdetti, invece, dato che sì, ha le fattezze della storica arma del G1, MA nel film lo si vede solo nella prima versione trasformabile di D-16, non in quella finale e potenziata dove si potenzia pure l'arma, con una forma diversa e la canna a 3 punte.
Come mai quindi questo cambiamento? Forse hanno aggiunto il potenziamento del cannone nel film in un secondo momento, quando il modellino ormai era in produzione? Forse hanno pensato che fosse più iconico questo cannone, per il giocattolo? Forse gli Hasbri hanno parenti che lavorano nelle ditte di add-on 3p e così fanno un favore a loro? ^^'
Non lo so! Ma è anche vero che nel film quel cannone viene distrutto dall'ascia di Optimus e quindi forse poi Megatron torna alla sua versione precedente, chissà. O sarebbe interessante se lo aggiungessero in seguito come accessorio ad una futura uscita SS di One: stavo pensando ad eventuale MEGATRONUS PRIME ma a guardare i concept non ha quel cannone come arma ( ed avrebbe avuto senso invece la somiglianza, vabbè ).
Il cannone a fusione, comunque, si può attaccare su entrambe le braccia a piacere, e viceversa i due laser gemelli, che di solito stanno appesi sul non ingombrante zaino / torretta: all'interno di questa può nascondersi parzialmente l'altro cannoncino, dato che si può ruotare la torretta sopra la testa mimando una scena del combattimento finale del film.
Sempre come nel film, il cannoncino può anch'esso sistemarsi, tramite un'apposito aggancio rettangolare, su entrambi gli avambraccia a piacere ( anche se a guardar bene il design, pare più uno dei due laser gemelli, vabbè ), oppure lo si sistema rovescio sulla canna del cannone a fusione, cercando di imitare così alla buona il cannone evoluto di più sopra. A sto punto, peccato che gli altri due laser gemelli non possano pure loro agganciarsi al cannone a fusione, ma in compenso possono sistemarsi negli appositi fori nella parte interna delle gambe, così come poi troveranno posto nel mezzo trasformato.
La TRASFORMAZIONE è interessante ed appagante, con le gambe che si allargano piegandosi internamente a metà cosce, ruotando ciascuna di 180° ed aprendosi per permettere ad i piedi di ruotare all'interno venendo sostituiti dai cingoli. Il pannello del torso slitta verso il basso, in modo da potervi ribaltare nel vuoto creatisi la testa, che si porta dietro il pannello che la sostiene insieme alle braccia ed alla torretta che ruota di 180°. Gli arti superiori ruotano e si piegano diventando i cingoli posteriori, mentre i pannelli delle gambe slittano fino a chiudersi e bloccarsi sul torso e le braccia, ed infine si agganciano il cannone e il cannoncino uniti alla torretta.
Il CARRARMATO CYBERTRONIANO risultante, ad essere pedanti, sebbene ne catturi l'essenza non è così fedele a quello del film, dato che i moduli cingolati anteriori un po' troppo lunghi, mentre la torretta è corta rispetto alla canna e sopratutto non al centro del veicolo ma in coda.
… Però forse è meglio così, mi azzardo a dire, dato che sennò era praticamente uguale a tutti i cavolo di tank cybertroniani con moduli laterali cingolati più grandi della parte centrale visti da TANKORR Beast Machines o Megatron Armada in poi, mentre ora sembra davvero più mortaio mobile, ed, ironicamente, qui si nota meno che le parti anteriori cingolate sono palesemente le gambe del robot!
Magari la torretta, quella sì, era interessante che si potesse allungare o che, ma non si sono sprecati manco a mettere le rotelline sotto i cingoli, così come la parte anteriore centrale di quello che era il torso è bella vuota sotto, e idem quando si solleva la torretta, che si vede la facciona di Megatron, ma, ehi!, almeno la torretta si solleva pure! ^^
Infine, ricordiamoci dei laser gemelli che a scelta stanno o sui fianchi del veicolo o direttamente ai lati della torretta, anche nella prima maniera sono una citazione al carrarmato di D-16 col T-Cog, e non alla summenzionata versione potenziata….
Quindi, fondamentalmente un bel modellino in tutte le sue modalità, ma stranamente non somigliante al 100% a come appare nel film ( PER ESSERE UNO STUDIO SERIES, sottolineamo ), essendo ibridato negli accessori con la sua versione intermedia: a sto punto tanto valeva fare davvero direttamente D-16 e quindi poi fare un Megatron definito e magari pure Voyager, a meno che sti furboni non vogliano far uscire davvero in seguito il DEFINITIVO Megatron di One dopo questa versione forse affrettata. Che dire se non un bel "Chi vivrà, vedrà", allora! ^^'
-Videorecensione
#transformers#hasbro#generations#decepticon#recensione#review#deluxe#megatron#transformers one#d-16#distructor#tank#movie studio series#114#transformers 40
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...anybody else notice that Cyberstan changed the type of planet it was? It used to be the same type of planet as Fori Prime with tremors and now it's the same type of cold planet as Estanu or the current Lesath defense. Or maybe the same planet Tien Kwan was.
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THE FLYING BUGS ARE FUCKING REAL I JUST DONE FOUGHT THEM ON FORI PRIME. DECAPITATED THE CADET RIGHT IN FRONT OF MY EYES!!!
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Quando circolavano le prime indiscrezioni del suicidio di Chester Bennington io mi sono sentito come quei ragazzi che avevano appena perso Kurt Cobain all’improvviso, il loro eroe. "No, non è vero. non può essere vero. ditemi che è una notizia falsa, ditemi che è stata travisata". Poi escono altri articoli, altri post in successione, tutti col medesimo titolo scritto in stampatello maiuscolo e in grassetto. Inizi a perdere la speranza, dubiti di quella strana idea che ti eri fatto di una cospirazione, ti aggrappi solo alla flebile convinzione che finché non esce il comunicato ufficiale tu non crederai a quella notizia. Non può essere successo per davvero, qualcuno smentirà queste voci di corridoio. Ma alla fine la smentita non arriva ed esce il comunicato ufficiale che tanto temevi. Ne parlano al tg e c'è una serie di fotogrammi e la voce del giornalista in sottofondo. È tutto vero. Chester Bennington, voce dei Linkin Park, è morto. quel maledetto 20 luglio 2017 è più lontano che vicino, sono già passati 7 anni, e mentirei se dicessi che mi sono lasciato quel dolore alle spalle. Ci sono ferite così profonde che nemmeno il tempo riesce a curare.
Ricordo con esattezza la notte seguente. Ero scosso, incredulo, non realizzai subito ciò che era successo, cosa che feci la mattina dopo, e per questo mi rigirai nel letto più volte e feci molta fatica ad addormentarmi. Quella notte pioveva fortissimo e vedevo entrare il bagliore dei lampi dai fori della tapparella. Il rumore della pioggia era così incessante da tenermi sveglio ed era persino sovrastato dai tuoni. Ricorderò quei tuoni per tutta la mia vita perché non erano solo dei tuoni, io sentivo delle urla. Era come se lo spirito di Chester fosse dentro quei tuoni e lui gridava con tutta la sua forza, con tutto il fiato che aveva dentro. Cantava per noi: la sua gente, il suo pubblico che stava piangendo a dirotto perché non riusciva ancora a credere che se ne fosse andato così all'improvviso. E lui piangeva insieme a noi, allungava la mano e scambiava un abbraccio con chi poteva, si faceva toccare, perché era conscio che non ci sarebbero state altre occasioni. Teneva l'ultimo concerto prima di svanire per sempre e gridava in faccia a quella maledetta vita che lo ha salvato da tante cose tranne che da se stesso. Il canto del cigno più triste a cui abbia mai assistito e mi vengono i brividi e gli occhi lucidi solo a pensarci.
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SES Pledge of Starlight: The Gloom Looms
Our efforts for the past few days have concentrated on the Major Order's designated defences. A brief detour to Tarsh saw us engaging Automatons to keep ourselves sharp. The misty fog of that swampland made any long-range precision impossible, so our snipers demanded a chance to prove themselves on Matar Bay. Though we never doubt the courage of our fellow soldiers, that we secured both that world and the recently-assaulted Mastia was a small miracle.
Today's operations involved a late sweep-up on Fori Prime. These new betentacled bugs tried to make our lives difficult, and an abundance of shriekers filled the skies almost immediately. Despite resistance, setbacks were minimal and we achieved our objectives. However, Gloom concentration was so high that an evacuation was ordered, and we seem unable to even check Fori Prime's status as yet.
If it were up to me I'd ram the entire super destroyer into that ridiculous miasma and set the bugs alight. Alas, the scientists keep telling me physics doesn't support that possibility. Surely we could deploy a few hellbombs to clear the clouds? We've destroyed one planet, what's a dozen more?
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Fuorigrotta: cuore pulsante dell'occidente napoletano
Fuorigrotta, sobborgo occidentale di Napoli, è un quartiere che negli anni ha saputo coniugare la sua storia millenaria con la vivacità del presente. Il nome, derivante dal latino "foris cryptam" (fuori dalla grotta), rimanda alle antiche origini romane, quando il quartiere era collegato a Pozzuoli attraverso una rete di grotte. Un passato ricco di storia Le prime tracce di vita a Fuorigrotta risalgono all'epoca romana, quando la zona era ricca di ville, terme e luoghi di culto. La Crypta Neapolitana, una delle grotte romane che collegava Fuorigrotta a Mergellina, è una testimonianza di questo passato glorioso. Nel corso dei secoli, Fuorigrotta ha vissuto diverse trasformazioni, da borgo contadino a quartiere residenziale e, infine, a polo di attrazione per eventi sportivi e culturali. Un presente dinamico Oggi, Fuorigrotta è un quartiere vivace e multiforme, caratterizzato da un mix di edifici storici e moderni, aree verdi e infrastrutture. Tra i luoghi di maggiore interesse troviamo: - Lo Stadio Diego Armando Maradona: Ex San Paolo, è uno degli stadi più famosi d'Italia e ha ospitato eventi sportivi di rilevanza internazionale. - La Mostra d'Oltremare: Un vasto complesso fieristico e congressuale che ospita numerose manifestazioni durante tutto l'anno. - Lo Zoo di Napoli: Uno dei più antichi zoo d'Italia, che ospita una vasta gamma di animali. - Edenlandia: Un parco divertimenti che, seppur non più attivo come un tempo, conserva un posto speciale nel cuore dei napoletani. - Le Terme di Agnano: Rinomate per le loro proprietà terapeutiche, sono un luogo ideale per rilassarsi e rigenerarsi. Un futuro da costruire Fuorigrotta è un quartiere in continua evoluzione. Negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi interventi di riqualificazione urbana, volti a migliorare la qualità della vita dei residenti e a valorizzare il patrimonio storico e culturale del quartiere. Tuttavia, rimangono ancora molte sfide da affrontare, come la riduzione del traffico, la valorizzazione delle aree verdi e la promozione di attività culturali e sociali. Fuorigrotta è molto più di uno stadio di calcio. È un quartiere ricco di storia, di cultura e di vita. Chiunque visiti Napoli non può perdere l'opportunità di scoprire le sue bellezze nascoste. Foto di Lajos Móricz da Pixabay Read the full article
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Scafati, spari per lite condominiale: un fermo per tentato omicidio
Scafati, spari per lite condominiale: un fermo per tentato omicidio. Lunedì 29 aprile i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo emesso nei confronti di un soggetto ritenuto gravemente indiziato in relazione all'esplosione dei colpi di arma da fuoco avvenuta li 25 aprile a Nocera Inferiore (SA) a seguito di una presunta lite condominiale. In particolare, la Stazione di Nocera Inferiore e la Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile del locale Reparto Territoriale Carabinieri, dopo aver effettuato un meticoloso e puntuale repertamento sul luogo dell'evento, con il rinvenimento di numerose ogive e la constatazione di diversi fori sulla serranda di un garage di un condominio di via Gramsci, hanno condotto, sotto la direzione del P.M. di turno di questa Procura della Repubblica, una intensa attività di indagine per addivenire all'autore del pericoloso gesto. Nel corso delle investigazioni e, precisamente, già venerdì 26, veniva individuato il soggetto che con un revolver aveva esploso 6 colpi d'arma da fuoco contro la saracinesca del garage del condomino. In seguito alle attività di Polizia Giudiziaria compiute, nonché essendo emersa la prolungata irreperibilità dell'indagato, il P.M ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto in ragione della ritenuta sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di fuga a carico di LI.. Veniva così avviata una efficace attività di ricerca dell'indagato che consentiva di dare esecuzione al provvedimento del P.M. nelle prime ore della giornata di lunedì. In particolare, i militari della Sezione Operativa riuscivano ad individuare li soggetto presso l'abitazione della fidanzata a Castel San Giorgio (SA). Il fermato, tradotto presso la casa circondariale di Salerno, è gravemente indiziato, tra l'altro, del delitto di tentato omicidio aggravato, per aver colpito la vittima alla testa con una grossa mazza prima di scaricare l'intero caricatore di una pistola revolver. Allo stato delle indagini, l'episodio del 25 aprile scorso non ha alcuna connessione con gli altri analoghi accadimenti verificatisi nell'Agro e su cui gli stessi Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore stanno investigando.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Mario Polegato all'Italian Symposium: "Ecco la storia del successo di Geox"
Di Daniele Pace @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Italian Symposium alla London School of Economics, Mario Moretti Polegato racconta agli studenti il successo di Geox. Il fondatore di Geox Mario Polegato all'Italian Symposium È il classico self-made man, che, come ha rivelato egli stesso, a 20 anni è venuto a Londra a fare il cameriere, ma che ha sempre fermamente creduto nella idea rivoluzionaria che lo ha portato ad essere a capo di una delle multinazionali italiane più importanti del mondo. E quella idea, poi diventata un brevetto unico, Mario Moretti Polegato è venuto a spiegarla ai giovani italiani che studiano a Londra, ospite dell'Italian Symposium organizzato da United Italian Societies alla London School of Economics. Come è nata la Geox Da giovane, durante un viaggio in America, Polegato si trovò a soffrire per il gran caldo, e così un locale praticò due fori nelle suole delle sue scarpe, regalandogli sollievo. “La scarpa bucata era quella dei poveri” - ha spiegato Polegato - “ma tornato in Italia mi sono messo a cercare se qualche azienda aveva pensato di risolvere il problema della traspirazione.” Con sua sorpresa, ha scoperto che nessuno aveva mai rivolto l’attenzione a questo aspetto, e così l’imprenditore ha deciso di svolgere delle ricerche che lo hanno portato fino alla NASA, dove ha trovato la membrana adatta per creare le prime scarpe traspiranti al mondo. Progettare, brevettare, sperimentare Da un semplice buco praticato con un coltellino tascabile, Polegato oggi ha creato un’azienda con 30mila dipendenti, con sedi in tutto il mondo e continue innovazioni, come la giacca traspirante, sempre grazie a membrane forate. Progettare, brevettare e sperimentare è il segreto di Geox, che ha propri laboratori e 600 laureati dipendenti solo in Italia. Se prima il nostro paese esportava manifattura di pregio, oggi è il momento di “esportare progetti e brevetti”, ha affermato il presidente di Geox, nella sua visione imprenditoriale. Gli italiani hanno la migliore creatività al mondo, dice Polegato, quello che manca è la capacità di gestire questa creatività. “Nel nostro paese non viene spiegato cosa significa innovare”. “Bisogna unire creatività, brevetti e sperimentazione”, perché la creatività è il petrolio dell’Italia, ma non viene sfruttata, tanto che i giovani scappano dal Paese perché non trovano il sostegno alle loro idee. Ai ... Continua a leggere su www. Read the full article
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Galactic War Status: Day 37
The major order is nearly wrapped up, and with it, some interesting events have begun to unfold.
As a seemingly further result of the increased Terminid spore production, Gacrux in the Jin Xi sector has become overgrown with Terminid infestation. This planet is the first predominantly jungled region to be assaulted in the Second Galactic War, leading to a sizeable number of Helldivers heading to it in order to experience combat in such an environment for the first time. Truly strange people.
Regardless, the Automatons are making their own calculated moves, having invaded Mort in the Xzar sector only an hour later. As the Helldivers are laser-focused on the bugs, this planet is surely lost.
Back in the Draco and Mirin sectors, Nivel 43 and Fori Prime both have sufficient numbers to maintain steady progress, and both planets are projected to be retaken within time, nearly simultaneously. If the Helldivers are fast enough, they may even be able to pivot enough forces back to Gacrux to rescue it in time.
That's all for now. This is Michael Adams signing off.
Give 'em Hell, Divers!
#alnbroadcast#helldivers#helldivers 2#helldivers ii#roleplay#Federation of Super Earth#major order#terminids#automatons#Gacrux#Mort#Nivel 43#Fori Prime#Jin Xi Sector#Xzar Sector#Draco Sector#Mirin Sector
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PROWL ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *Animated*
Immancabili, e vorrei ben vedere il contrario altrimenti, anche gli Animated partecipano alla trilogia celebrativa di Legacy per il 40ennale dei Transformers, ed iniziano alla chetichella col solo PROWL uscito per Evolution, per poi continuare in seguito con un altro paio di suoi colleghi Autobot in United.
Prowl in Animated è stata una signora rivisitazione del classico Pantera G1, condividendo solo il tema del veicolo della polizia e qualche dettaglio come il diadema sulla fronte o i gradi sulle braccia, o volendo anche le ali decorative sulle spalle, mentre caratterialmente era il combattente solitario del gruppo, un cyber-ninja inizialmente allergico alle dinamiche di gruppo ed ad eseguire gli ordini di Optimus.
Un ottimo esempio quindi di un personaggio nuovo ma conosciuto da riproporre nei Generations, insomma, presentato con un look meno stilizzato di quelli della sua serie originale, come già visto per Arcee Prime, ma alla fine reso bene e fedele del ROBOT visto in Animated.
Prowl qui infatti non è uno smilzo o spilungone, anche se ha un accenno di mento lungo sulla faccia, ed è grande quanto gli altri robot che diventano motociclette della linea. Come dicevo è fedelissimo nei dettagli dalla figura originale, con in più i dettagli dei "gradi" anche sulle spalle, mentre un po' meno gradite sono le due parti di manubrio sopra le "ali", ma di riflesso queste sono mobili a differenza delle originali ed hanno pure il dettaglio dei reattori con cui il nostro poteva brevemente volare nei cartoni.
Oltre ai soliti fori sotto i piedi il nostro ne ha pochi altri solo sul spalle e braccia e uno dietro la schiena, potenzialmente inacessibile non fosse per la summenzionata possibilità di abbassare le ali. Se l'Animated originale aveva le armi nascoste delle stella ninja a 3 punte nascoste nei cerchioni, ed idem il Legacy, con le punte che spuntano ruotando i due cerchi esterni l'uno rispetto all'altro.
Fa un po' storcere il naso che la sola mano destra abbia la forma del foro standard per armi mentre la sinistra imiti quelle del giocattolo del 2008, magari per poter impugnare meglio i suddetti shuriken, ma alla fine si riescono a mettere pure sulla mano destra, quindi mah!
Già il giocattolo originale era snodatissimo per i tempi, ma il nostro in quanto Generations moderno lo supera anche se di poco con l'inclinazione delle caviglie e la testa che si alza, peccato solo che gli manchi la rotazione dei polsi, ma al solito è assente per la TRASFORMAZIONE dei pugni, che si nascondono all'interno degli avambracci, con un vuoto però non così fastidioso.
Ed a proposito della tale, il passaggio da robot a veicolo è idealmente uguale a quello dell'originale, con le braccia che si proiettano all'indietro a formare il retro ed il petto che è platealmente il muso della moto, mentre il bacino ruota di 90° e le gambe si piegano a metà degli stinchi liberando le ruote.
La MOTOCICLETTA SPORTIVA risultante non è sinuosa ed elegante come l'originale, ma si difende bene, anche se appunto sono in vista le giunture che uniscono le spalle e la coscia della gamba posteriore, così come le ruote risultano piccole in proporzione al resto del veicolo.
Se il robot Animated del 2008 era un po' smollaccione nelle articolazioni, la sua moto era invece un sublime gioco di incastri e risultava compattissima nel suo look futuristico, mentre viceversa grazie alle solide articolazioni del Legacy la motocicletta del 2023 per fortuna resta salda nella parte posteriore, dato che l'aggancio del ginocchio sulla fessura formata dalle braccia unite non reggerebbe!
I fori che erano su braccia e spalle possono essere usati anche nella moto per piazzarci armi, volendo, così come quello vicino al serbatoio, anche se è un po ostico per via della vicinanza con la testa del robot…
Ed infatti fa quasi scompisciare il fatto che la faccia del robot s'intraveda da dietro il parabrezza della moto, anche se ha senso che sia lì dato che sulla nuca il nostro ha i conta chilometri scolpiti! Magari era meglio se mettevano un pannello di plastica subito dietro quella trasparente del parabrezza, ecco. ^^'
Insomma, una bella versione moderna dello storico personaggio del 2008, con discrete migliorie rispetto al giocattolo originale ma anche lacune che lo bilanciano, consigliato quindi ai fan del Prowl ninja o ai fan dei tf motocicletta, ma di sicuro non sostituisce del tutto il bel Deluxe archetipo.
-Bio ufficiale codice QR: https://transformers.hasbro.com/it-it/bios/tzanukfg#kbydst
#transformers#hasbro#generations#autobot#autorobot#deluxe#recensione#review#prowl#animated#pantera#legacy#evolution
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GET OFF OF FORI PRIME
GET OFF OF FORI PRIME!!!!!!!!!!!!
hopelessly watching from work live footage of us eating it
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⭕ IL SIMBOLO DEL CERCHIO
Il cerchio è un simbolo di completezza e perfezione. È il contenitore, l'ambiente sicuro: il recipiente in alchimia, il temenos nella religione greca, il luogo dove può avvenire la guarigione, il luogo del potenziale.
Con qualche tocco sicuro del suo pennello, il maestro Zen giapponese del XVIII secolo, Torei, crea un cerchio vorticoso e carico di energia (tajitu, vedi in foto giù).
Da un lato, il cerchio rappresenta la totalità dell'universo, dall'altro il suo ultimo vuoto. Allo stesso tempo un buco e un tutto, il cerchio è il Nulla che contiene la potenziale esistenza del Tutto.
Fin dai tempi più antichi, l'uomo ha rappresentato il sole e la luna come cerchi, e in vari modi ha reso omaggio a questi corpi celesti. Inoltre, i movimenti di questi e di altri corpi pesanti erano percepiti come circolari, mentre in realtà il loro schema è ellittico.
Il senso del tempo dell'uomo - e della sua stessa mortalità e dell'eternità - derivava dalla riflessione sui movimenti e sulle alterazioni di queste sfere di luce pellegrine.
Fin dal 5000 a.C., le culture neolitiche dell'Europa occidentale hanno speso una quantità prodigiosa di lavoro per costruire giganteschi monumenti funebri circolari. Il più famoso di questi è, naturalmente, Stonehenge, che fu costruito su un tumulo circolare artificiale di quasi 100 metri di diametro. Ossa umane cremate sono state trovate in molti dei fori che formavano due cerchi concentrici all'interno del tumulo alto due metri.
Per i morti, quindi, il cerchio era visto come un anello magicamente protettivo, forse a garanzia di una vita ultraterrena.
Le prime abitazioni in molti luoghi - siano esse costruite in pietra, legno, fango, pelli o canne - erano circolari. Alcuni dei più grandi templi e chiese del mondo sono circolari o, come il Pantheon o San Pietro a Roma, sormontati da una cupola circolare che rappresenta il cielo.
Il dio indiano Brahma, così come il Buddha storico, è tradizionalmente raffigurato seduto in meditazione su un loto circolare, e il cerchio forma il centro dei mandala disegnati dai monaci tibetani per la meditazione.
Il mandala, che unisce il quadrato e il cerchio, simboleggia l'interezza - o, in termini psicologici, la totalità della psiche in tutti i suoi aspetti, compreso il rapporto tra l'uomo e l'intera natura. (C.G.Jung - L'uomo e i suoi simboli)
Il cerchio è sempre stato un segno femminile - i focolari e le case erano caratteristici delle prime culture matriarcali - ed evoca anche l'uguaglianza. I cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù "erano seduti in cerchio per eliminare il senso della gerarchia tra le loro fratellanze". (Il Dizionario dei simboli e degli oggetti sacri della donna)
📚 BIBLIOGRAFIA:
- L'uomo e i suoi simboli, di Carl G. Jung e altri, Doubleday, Garden City, 1964
- The Woman's Dictionary of Symbols & Sacred Objects, di Barbara G. Walker, Harper, San Francisco, 1988
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TRACKS ( Deluxe ) War for Cybertron KINGDOM
Sono ormai tre anni che questa trilogia War for Cybertron è una vera e propria rimpatriata G1, alla quale anche i Beast Wars/Biocombat si sono autoinvitati con la scusa di festeggiare il loro venticinquesimo compleanno. E nel “minestrone” della terza parte KINGDOM può addirittura capitare di incapparsi in personaggi che non c’entrano nulla col cartone animato Netflix ma che comunque hanno fatto la storia dei TF G1 come Inferno, Huffer, i ripescati dal film del 1986 Cyclonus e Galvatron... e persino questo TRACKS, famosissimo guerriero/detective Autobot un po’ modaiolo e un po’ Narciso, protagonista delle memorabili puntate Sulle tracce di Tracks e Auto-Rock della Stagione 2. Nonostante la popolarità, di lui abbiamo avuto solo un’altra comparsata in animazione (Stagione 3 Animated, in forma Cybertroniana), così come pochissimi modellini prima del WFC, a parte il modellino originale del 1985: si conta l’Alternator, ma anche il Generations del 2010 che però era un remold di Wheeljack, per poi passare al rispettabilissimo Masterpiece del 2014 reso famigerato per lo zaino fin troppo vuoto. E il KINGDOM Deluxe che stringo tra le mani sarà forse all’altezza del predecessore?
Innanzitutto, come da tradizione, l’altmode del nostro Puma è una CHEVROLET C3 CORVETTE STINGRAY, automobile che più Anni 80 non si può: bellissima, elegante, slanciata e riconoscibile dal cofano lungo. Oddio, non è esattamente una riproduzione dell’auto reale – per quello esiste il Masterpiece, comunque – ma come appare nel settei del cartone animato originale, ovvero semi-realistica e col simbolo Autobot sul cofano racchiuso in uno “scudo” rosso uniforme che dovrebbe imitare il motivo fiammeggiante giallo e rosso tipico del giocattolo G1. Inoltre, qui di simboli Autobot ce n’è uno solo, quello del cofano appunto, e si è evitato di riproporlo anche sul tettuccio in quanto questo costituirà lo zaino del robot. Il Masterpiece invece risolveva in parte questo inconveniente nascondendo il suddetto simbolo con un pannellino a scomparsa perché l’intero abitacolo formava il busto di Tracks.
Per quanto riguarda la colorazione, in generale è un tripudio di un bel blu brillante, tranne nella plastica trasparente celeste dei vetri (lunotto, parabrezza e finestrini), nel nero delle ruote e del radiatore frontale e nell’argento dei cerchioni; a parte quello non si vedono ulteriori dettagli dipinti eccetto nelle due righe bianche sul retro... che in realtà, come vedremo, sono i timoni della Modalità Volo di Tracks, e mi dispiace che siano sì nascoste e a filo con la carrozzeria ma antiestetiche, mentre nel Masterpiece erano sottili come carta e non rovinavano le linee del modellino. E a proposito del retro, anche qui nessuna traccia di colore nei fari o nella targa, ma volendo il perno metallico sul fondo potrebbe essere scambiato per una terza marmitta dell’auto o il propulsore della modalità volante.
Trattandosi di WFC, Tracks si presenta con almeno tre/quattro porte per le armi: due sul retro e due all’altezza dei parafanghi anteriori. Qui è possibile innestare l’iconicissimo doppio lanciamissili, purtroppo completamente bianco e non con la base nera e adesivi annessi come in passato, e a sua volta presenta un foro in cima, quindi si può riporre lì anche la pistola di Tracks – il cui design è una via di mezzo tra il G1 e il Masterpiece, ovvero nera come il giocattolo ma sputata al settei. E sempre di Masterpiece si parla guardando il disguise da dieci e lode, poiché effettivamente non vi è alcuna traccia del robot neanche se lo si guarda da sotto... caso più unico che raro in modelli di questa linea! 😍
Ovviamente Tracks non sarebbe quel Tracks senza la sua celeberrima MODALITÀ VOLO, che consiste nel sollevare i timoni bianchi dal retro dell’auto, sganciare le portiere ed estrarre i moduli prima in fuori e poi paralleli ai fianchi, avendo cura di separarli dalle ali e di ruotarli di 90° (quindi con la decorazione gialla e rossa verso l’alto). In questa forma il nostro guadagna altre due porte per le armi – essendo le future braccia del robot – e l’estetica in sé è una fotocopia del Masterpiece, che a sua volta ricalca il settei. L’unico neo, parafrasando il mio collega @jazzluca, “di tutto questo ben di Primus” sono i timoni e le ali non dipinti: cioè, è troppo chiedere qualche dettaglio colorato in più per richiamare gli adesivi del G1 o, al limite, i dettagli stilizzati visti nel cartone? E non sarebbe stato un crimine, come nel Masterpiece, aggiungere dei perni per assicurare le braccia/prese d’aria ai fianchi dell’auto invece di lasciarle “penzoloni”? 😒
Vabbè... passiamo ora alla TRASFORMAZIONE, che di fatto è un copia-incolla semplificato di quella del Masterpiece. Partendo già dalla Modalità Volo, le braccia sono praticamente belle che fatte – basta solo ritrarre i timoni, ruotare in fuori le mani e portare in su le ali. Ora sganciamo i parafanghi anteriori per avere più gioco nella separazione del cofano, quindi solleviamo e ripieghiamo su se stesso l’intero blocco della cappotte, ruotiamo il tutto di 180° e agganciamolo sulla schiena. Apriamo gli stinchi e ruotiamo di 180° i piedi e i parafanghi stando attenti a non incastrarci nel bacino, quindi distendiamo le gambe e – una volta aggiustati i piedi – assicuriamo i pannelli tramite un mini-perno dietro al ginocchio. Ruotiamo il busto di 180° e slittiamo in avanti il finto petto del robot; per concludere, collassiamo il tutto via doppio perno e blocchiamo le metà superiore e inferiore tramite una clip e un perno sull’“ombelico”.
Come ROBOT Tracks, è proprio il caso di dirlo, è un piccolo capolavoro. Sputato al Masterpiece di sette anni fa con le tecnologie attuali e nella taglia di un Deluxe che è in scala con tutti i suoi colleghi WFC – tanto per essere pignoli, è alto un pelo in più dei Fratelli Lamborghini Sideswipe e Sunstreaker ma allo stesso tempo rispetto a un Optimus Prime Tracks arriva almeno sotto i pettorali. Non si tratta di un errore, anzi: il fatto di essere alto e magro rientra nei canoni del personaggio, e anche in questo caso Hasbro ha pensato bene di fare affidamento alla scala ufficiale dell’85 – quindi, direi che siamo nella media. E a proposito di settei, Puma qui sembra effettivamente uscito dal cartone animato con la tipica livrea blu-grigio/nero-bianco e la testa col casco bianco e il volto rosso fuoco, ma ha la licenza poetica dei piedi neri, mentre invece sappiamo bene che sono bicromatici grigio e blu. Inoltre, presenta dettagli scolpiti degni del G1 classico ma non colorati (come le ginocchia, i piedi o le ali, per esempio); viceversa quelli degli adesivi sui guanti e sulla cintura sono ridotti ai minimi termini; nulla da obiettare sul classico riquadro giallo col simbolo Autobot rosso sul petto, comunque! 😅
Non noto alcun difetto estetico grave, a parte il solito vuoto dello zaino... che, per carità, è già di suo abbastanza compatto e schiacciato, quindi non dà neanche tanto fastidio. Può semmai storcere il naso quello delle caviglie e delle braccia, ma ancora una volta sono difetti “funzionali”: nel primo caso, il piede non avrebbe abbastanza spazio per la trasformazione delle gambe nel cofano dell’auto; nel secondo è una caratteristica comune di molti Deluxe WFC, perché in quella cavità vanno riposte le mani durante la trasformazione. Per quanto riguarda la posabilità, il nostro può benissimo essere spacciato per un’action figure: degni di nota in tal senso, infatti, i balljoint su collo e caviglie, perni a braccia, gomiti, gambe e ginocchia (questi ultimi due possono piegare in avanti sollevando un poco il gonnellino) e, come ciliegina sulla torta, la rotazione del bacino.
E come spesso accade con questi Bot, anche Puma è tutto “bucherellato” per via delle numerose porte per armi. Dando per scontato i soliti fori alle mani, già abbiamo visto quelli sui guanti, sulla schiena e sulle gambe/parafanghi, ma dobbiamo pure menzionare anche quelli presenti su ciascuna spalla, in modo che la pistola possa essere brandita come un cannone à la Sideswipe o Wheeljack, e anche quelli immancabili sotto i piedi. Oh, e anche il foro sul cappuccio in cima alla testa, ove installare il doppio lanciamissili come vuole l’iconografia classica del personaggio.
Tornando alla domanda iniziale... sì, questo è sicuramente il meglio che Hasbro ha tirato fuori per Tracks, dopo il bel Masterpiece e l’umile Generations 2010, e ancora una volta i fan delle auto “stilose” come questa saranno sicuramente contenti di portare a casa una versione moderna della bella Corvette tanto da guardare quanto da maneggiare, con pregi che sovrastano sui difetti. Ebbene sì: il buon vecchio Puma è tornato in città, e anche stavolta ha spaccato l’obiettivo col suo stile elegante e impeccabile! 😍
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Book Review #24 of 2021-
The Octunnumi Fosbit Files Prologue by Trevor Alan Foris. Rating: 4 stars.
Read from April 18 to 20.
Finally! I have read the BookTok Gem that is The Octunnumi. If you don’t know, let me fill you in. This is a book whose marketing and PR team has done such an amazing job that people are literally buying this one without knowing what it’s about. People see the unboxings on TikTok or Instagram and click “add to cart” immediately. I was one of those people...Kind of. I also read the description of it on GoodReads and decided to purchase it. The premise of the novel is so mysterious and the packaging is incredible so it’s quick to draw people in. But the book has less than 10K ratings on GoodReads as of me writing my review. A damn shame.
The Octunnumi Fosbit Files Prologue by Trevor Alan Foris is an Adult Fantasy/Absurdist novel. Proof to me that this book fits in with the Absurdist category? There are three characters who help our main characters with something they are doing...those three characters’ names? Og, Og, and Og. Prime example for you right there. The synopsis doesn’t really give anything away so if you don’t want to know more about the novel then turn back now. The novel is about this secret organization called the Octunnumi with a tragic past. During this book, the organization faces a schism and a lot of badness ensues. However, the plot of this book is not the point of this book....if we’re being honest. The point of the book is to introduce the reader into an amazing and fantastical world that feels unending. Imagine when Harry first experiences Diagon Alley for the first time and all the magic and wonder he feels....and The Octunnumi is like that, plus cocaine, plus steroids. It is so much weirder and grosser and funnier. It has been so much fun to read.
The only real downside I had when reading this book was how much work it required from me. It has a Pronunciation Guide and a Dictionary for all these new words. And you need it when you read this novel. I think the novel is totally worth the work, but if you don’t enjoy reading things that take effort then this is completely not for you. There is a very handy app that you can download as well which I used every time I came up on a new word. There are pronunciation clips for nearly every new word. The Augmented Reality aspect of the app didn’t work very well for me which was a little sad, but you can’t have everything I guess. The app also had some book trailers which were pretty funny to watch.
I think this is a great book for anyone who enjoys absurdist literature and Fantasy that doesn’t take itself too seriously. I had a lot of fun reading it and I think upon a reread I would most likely rate this book higher as I would be more familiar with the world and it wouldn’t take quite as much effort from me. So glad I was able to read this TikTok Gem.
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