#Favole per bambini molto stanchi
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nettieintheden · 2 years ago
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Il calcolo degli sguardi
C'era una luna che volava nello spazio Girava in cerca di un pianeta Un pianeta con cui stare Dopo tanti mila anni luce di viaggio ne trovò uno bello bello Tutto azzurro e bianco e tondo Iniziò a girargli intorno senza farsi mai toccare Lo guardava da lontano Salutava con la mano Il pianeta aveva il mare E il suo mare e le sue onde Le facevano la corte Quanti sguardi le lanciava Quanti lei ne ricambiava Ancora oggi glieli lancia E ancora oggi lei ricambia Son passati tanti anni Non si riesce più a contarli Come anche quegli sguardi Impossibile contarli Facendo un calcolo veloce Approssimando e arrotondando Saranno almeno una marea Fine.
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abbylaus · 5 years ago
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Continua il mio progetto di illustrare le "favole per bambini molto stanchi" di Dente.
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sangha-scaramuccia · 5 years ago
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Sesshin – dicembre 2019
Riporto i brani estratti dal notiziario N. 42  ANNO 10  MAGGIO 1985/2514 utilizzato dal maestro Taino per il teisho.
Il testo parla dei vari tipi di maestri che ci sono in circolazione, di come ognuno si cerca quello che gli va bene e che degli adulti credano alle favole che si raccontano intorno a certi maestri. Egli ha sottolineato che quanto definisce il maestro di questa scuola è che la pratica è solo per la realizzazione dell'illuminazione e non per stare meglio.
Il notiziario da cui è stato tratto il brano è stato scritto all'origine interamente a mano. Taino ha parlato del maestro di Scaramuccia, della sua storia e di come abbia dovuto e deve ancora inventarsi uno stile e un modo per trasmettere l'insegnamento agli allievi italiani, che è materia della nostra scuola, di ieri e di adesso e questa storia si può leggere nelle centinaia di notiziari pubblicati in quasi cinquanta anni.
Nel tè mondo Taino è tornato al discorso sulla decadenza di cui tratta anche nell'ultimo notiziario (n.217 dicembre 2019). A come provare a vivere l'oggettivo deterioramento del corpo e del cervello senza lasciarsi schiacciare e sopraffare.
Paolo Shōju
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Notiziario di SCARAMUCCIA  n. 42 Anno 10 Maggio 1985/2514
Devo dire di pochi giorni fa, della lettera di un allievo il quale dopo aver letto un libro di favole, perché sono favole come quelle che io racconto ai figli, ma i bambini sanno sappiamo bene che si tratta di favole, in cui parla dei guru indiani che vivono sollevati da terra.
Mi accorgo che non se ne sa mai abbastanza: persone di trentanni ancora credono alle favole di questi che vivono appunto in levitazione, e che sono così eterei che non vanno al gabinetto, forse non mangiano, non bevono, si cibano del profumo dei fiori e sono tutti rilucenti come gli UFO che vedono quelli che di notte vanno sulle colline a cercarli nel cielo.
Qui a Scaramuccia gli UFO spirituali non ci sono, ci sono persone che nella normalità, nel fatto che quando hanno fame mangiano, che quando hanno sonno dormono, che quando sono stanchi si riposano, e se non possono continuano a lavorare. In questa semplicità c'è Dharma, c'è Budda, c'è Sangha, i tre gioielli, si possono salvare tutti gli esseri e trovare la natura di illuminazione. Al di fuori di questo non c'è altro. Ricordo le parole di un maestro il quale proprio a una persona di quelle innamorate dei fenomeni rispose: “Il maestro zen se deve costruire una casa chiama il muratore e se ha male si consiglia col medico”.
...
del “maestro”
* scrive Fabio, da Genova, il 2 marzo 1985 ore 3:34
“Bravo Taino! Quando leggo qualcosa come sui minatori inglesi o come il tuo discorso al congresso Buddista io veramente mi commuovo o mi immedesimo (lo so che iniziare una lettera al proprio maestro con un “Bravo!” può sembrare irriverente ma spero proprio che non lo sia, ti pare?) ...
*Allievi di Scaramuccia incontrando e parlando con un praticante di un'altra scuola zen, hanno detto di me, delle nostre attività, dell'insegnamento che si segue, eccetera. Ciò che ha stupito l'interlocutore è stato sapere che io guido la macchina per viaggiare [e non sa come la guido].
* È da due anni giusti da che sono stato chiamato in Giappone da Taitsu roshi per farmi la ramanzina. Quando gli risposi come sapete ricordo bene le prime parole che mi disse: “In Giappone di veri maestri zen sposati non ce ne sono!” [Strano che non abbia sentito di un certo Omori Soghen, o anche Seki Bokuo …].
* Qualche anno è passato dal giorno in cui un'anziana allieva di Scaramuccia, passando per la Francia, si recò a visitare un monastero di scuola tibetana diretto da un lama belga. Chiese di parlare al maestro e le dissero che non si poteva perché stava meditando e sarebbe durato tre giorni [avrei capito di più tre giorni con la propria moglie!].
* Luciano da Bergamo, dopo avermi scritto che non mi ritiene più suo maestro, pur riconoscendo di aver ricevuto del bene da Scaramuccia, mi ha spedito due libri del suo nuovo maestro il quale si chiama Omraam Mikhaël Aïvanhov. Cerco sempre di leggere i libri che mi regalano o imprestano, e l'ho fatto anche con questi due: “Lo yoga della nutrizione” - “Armonia”. Certo le sue parole accarezzano le orecchie e anche i cuori, quelli sensibili, che vogliono lasciarsi accarezzare. E poi siccome c'è la sua foto, barba e capelli lunghi e bianchi, con lo smoking pure bianco, così elegante, nella vita può fare solo il maestro [o il portiere d'albergo].
* Anche Gianni dalle Canarie mi ha scritto una lettera. Dice che tra i suoi amici ha trovato un grande entusiasmo verso le pratiche spirituali, e a Las Palmas, la sua città, è un vortice di iniziative, conferenze, gruppi. “... Con mio grande sollievo ho trovato la mia scelta di vita molto più semplice, virile, sincera e autentica di tutte queste (mi riferisco allo Zen). Ho assistito, più per gentilezza nei confronti di amici che mi avevano invitato che per autentico interesse, a diverse conferenze di gruppi esoterici vari. Parlavano molto bene, ma gli mancava la forza, e sorridevo pensando a cosa avrebbe detto Rinzai se uno di questi avesse provato a fare un grido. Ormai non posso più stimare un uomo per ciò che dice, se in lui non c'è quella intensità, quella forza che ho trovato in lei...”.
* Altri scrivono nei bollettini che ci spediscono, e che noi ricambiamo, che il loro lama è un Tulku, ovvero la reincarnazione di uno che era lama pure prima [e chissà quando finisce questa “lamazione”].
* Un altro dice: “Ma come, se uno è maestro di zen che centra mettersi pure a fare la guida alpina, che rapporto può esserci tra queste due attività così diverse ...”.
* E chissà quanto potrei continuare su questo problema del “maestro”.
Insomma, un maestro come "deve” essere?
A parte che sia bello o brutto, italiano, europeo, americano o orientale, Tulku oppure la reincarnazione di un tassinaro, guidi la macchina da solo o abbia il monaco autista, sposato o scapolo, meditante o sui muri arrampicante, rasato o coi capelli e la barba belli lunghi, apolitico o comunista, laureato o con la terza media. Ricapitoliamo: deve essere come gli allievi se lo sono sognato, immaginato, desiderato, bramato, immedesimato, proiettato, eccetera, eccetera, oppure può essere come lui, il detto maestro, decide, momento per momento, con sofferenza/gioia, di essere?
Io sostengo che il praticante zen, se è un maestro, non ha scopo. Forse è uno sciabolatore, anche se si rende conto che a tagliare la testa degli stronzi ce ne sarà sempre altrettanti che risorgeranno. Come l'erba che sto falciando in questi giorni. E poi, uno stronzo come può cambiare?
Capisco bene gli allievi di Scaramuccia, che guardano alla mia persona (?) come alla propria guida spirituale, come spesso possano essere spiazzati da ciò che dico e faccio. Qualcuno può provare un senso di ammirazione/frustrazione, magari nel vedere che io riesco in qualcosa che lui/lei invece non conclude. Come la telefonata di chi si sente in crisi perché lui, che fa solo lo studente, dopo dieci anni di università, ancora non ne vede la fine. Invece il suo maestro dopo 4-5 anni già (?) finisce. Certo la colpa non è del maestro però non si sente di venire alle sesshin. Capisco che possa sembrare questo mio dedicarmi a tante attività come un bisogno di dimostrare la mia bravura, però se non vado in montagna Scaramuccia muore di fame. Lo sapete bene che qui non arrivano soldi da finanziatori occulti e nemmeno scoperti! Come si può restringere in un unico nome la molteplicità dell'essere umano?
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occhipienidioceano · 8 years ago
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Favole per bambini molto stanchi - Dente
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thereasonformeisyou · 8 years ago
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“C’era un posto che tutti dicevano è più bello di tutti! Ma non ti avevano ancora visto.”
Dente, Favole per bambini molto stanchi. // My Ig: @lady.vi.94
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amuseumfullof-art · 7 years ago
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Da ‘Favole per bambini molto stanchi’, Dente.
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abbylaus · 5 years ago
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occhipienidioceano · 8 years ago
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Favole per bambini molto stanchi - Dente
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587away · 9 years ago
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Quel genere di ragazza: C'era una ragazza molto bella Più bella di un romanzo Più interessante di un saggio Più profonda di una poesia Più divertente di un libro per ragazzi Più intrigante di un giallo Più gustosa di un ricettario Più utile di un manuale Più vasta di un atlante Più completa di un vocabolario Più vitale di una biografia Più piacevole di un fumetto Più affascinante di una guida turistica Più sensuale di un racconto erotico Più forte di un poliziesco Più intima di un diario Quella ragazza lì era una favola Fine.
Dente, Favole per bambini molto stanchi.
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idontlikemyfacetoday · 9 years ago
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Il miglior riassunto della seconda guerra mondiale.
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an-useless-wallflower · 10 years ago
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Favole per bambini molto stanchi
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occhipienidioceano · 8 years ago
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Favole per bambini molto stanchi - Dente
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annalgesico · 10 years ago
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587away · 9 years ago
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Il posto più bello del mondo: C'era un posto che tutti dicevano "è il più bello di tutti!"  Ma non ti avevano ancora visto Fine.
Dente, Favole per bambini molto stanchi.
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barbaranelblu-blog · 10 years ago
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Alla ricerca dell'anima gemella C'era un signore fatto a zig zag che voleva incontrare una signora fatta a zig zag Per relazione solida Per incastrarsi a zig zag Ma non c'erano mica tante signore a zig zag al suo paese Allora iniziò a girare il mondo Iniziò a girarlo in lungo e in largo Ma niente Niente signora a zig zag Allora un amico del signore a zig zag gli disse: Non ti serve girare il mondo in lungo e in largo! A zig zag devi girarlo! Fine.
 Dente, Favole per bambini molto stanchi
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