#Dopo essermi impegnata a scrivere questo sfogo pure i neuroni che mi rimanevano sono andati a letto
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Continuo a non trovarmi con il concetto di aiuto di mia sorella. Per lei aiuto significa "concessione", a parole dice di voler venir incontro alle tue necessità ma col comportamento dimostra di essere irritata o non avere realmente tempo, va sempre così. E tu non puoi esprimere neanche un minimo dissenso perché "sto facendo cosa X per te!", ti risponde, con un tono che suggerisce non velatamente "mi sto sacrificando per te! E pensi di aver diritto di parola!" Io non riesco a trovarmi d'accordo, non ragiono così. Lei ha proprio espresso, più di una volta, che se una persona ti sta aiutando tu devi solo apprezzare il gesto, detto così magari sembra pure giusto, perché la riconoscenza è sacrosanta, ma l'altra faccia della medaglia di questo discorso è "la persona che aiuta ha diritto di comportarsi come vuole e dopodiché se non sei riconoscente a prescindere sei pure stronzo." Insomma con una dinamica verticale tra chi aiuta e chi viene aiutato, con una dinamica per cui il secondo è in debito col primo, più che un discorso di gratitudine. A livello generale ci sono casi in cui l'aiuto non si basa su una relazione orizzontale, okay, ad esempio nelle relazioni terapeutiche o in altri contesti. Ma nemmeno in questi casi viene alimentato questo debito o questa subordinazione (sì, suona come una parola forte).
Per me se aiuti qualcuno lo fai con lo scopo di risolvere una sua difficoltà e quindi prestando attenzione alle sue esigenze, senza mettere in disparte le tue, anzi donando il tempo e lo spazio che hai la possibilità di dedicargli, chiarendolo e senza dover transigere su questo -senza dover danneggiare la tua persona, insomma. Ma se dichiari che quel tempo e quello spazio li hai, allora li usi per l'altro: farlo sentire in difetto non è una forma d'aiuto. Il rispetto ci dev'essere da entrambe le parti, nessuno deve approfittarsi di nessuno. E se senti che stai concedendo qualcosa forse in realtà non ti interessa così tanto la sua situazione, forse t'interessa di più poter dire di essere la persona che ricopre quel ruolo.
O anche se a posteriori puntualmente lo fai pesare alla prima occasione (altra cosa che fa mia sorella), il messaggio che mi mandi è lo stesso.
Questa è la mia visione, casomai sbaglio, ma non riesco a vederla in un altro modo. Rispetto a lei in particolare è una delle cose del nostro rapporto che subito fa scattare la scintilla della rabbia, e ovviamente un modo di fare che non mi fa stare bene.
#*Non c'entra niente ma*#Dopo essermi impegnata a scrivere questo sfogo pure i neuroni che mi rimanevano sono andati a letto#Cioè sono di nuovo stanchissima a un livello che secondo me non è normalee#Non posso andare avanti così
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