#Chateau la Rame
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The perfect bunch of roses for Mother's Day
Happy Mother’s Day! We raise our glass to all of the moms of children who walk on two legs or four. And that glass is brimming full of the dry Rosé wines of the season. The new vintages are just beginning to be released, so we will suggest many more options throughout the summer, but for now, these are the Rosé wines we know mom will love any time of year. With a vibrant coral pink color, Flora…
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Exploring Bordeaux's Sweetness
Exploring Bordeaux’s Sweetness
In Bordeaux along the Garonne River, you will find a micro climate so distinct that it is one of the few places in the world that can produce the most illustrious and luscious sweet wines. Sweet Bordeaux wines can enhance and liven a holiday party. These wines can be served as a cocktail, an aperitif or paired with dinner and enjoyed all the way through dessert. These sweet wines are elegant…
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#Barsac#Bordeaux Superieur#Bordeaux Wines#Cadillac#Cérons#Chateau Dauphine Rondillon#Chateau Du Cros#Chateau Filhot#Chateau Haut Charmes#Chateau La Rame#Chateau Lapinesse#Chateau Lauvignac#Chateau Manos#Côtes de Bordeaux Saint-Macaire#Graves Superior#Loupiac#Premières Côtes de Bordeaux#Sainte-Croix-du-Mont#Sauternes#Sweet Bordeaux
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Târg de Vinuri la hipermarketurile Auchan din Cluj
Abc News Transilvania
Peste 300 de sortimente se regăsesc la Târgul de Vinuri Auchan
Peste 200 de vinuri din România
SPECIAL 2020: 70 de etichete de vin ale cramelor românești din gama HoReCa
În perioada 16-29 septembrie 2020, hipermarketurile Auchan găzduiesc cea de-a XII-a ediție a Târgului de Vinuri. Anul acesta, evenimentul reunește peste 300 de sortimente la raft, atent selecționate de Auchan, dintre care 70 de vinuri introduse în premieră în retail. Cramele românești prezintă peste 200 de vinuri din România, cărora li se alătură o colecție de 30 de articole franțuzești, provenite din cele mai importante zone viticole din Franța. Toate acestea, precum și produse complementare servirii vinului, sunt disponibile și pentru comandă online pe www.auchan.ro.
Printre noutățile ediției din acest an se numără introducerea la raft a 70 de etichete disponibile până acum doar în segmentul HoReCa. Această selecție cuprinde vinuri provenite de la 13 crame din România și Republica Moldova: Chateau Vartely, Domeniile Averești, Cotnari, Crama Mircești, Sarica Niculițel, Viile Budureasca, Corcova, Jidvei, Domeniile Panciu, Gitana Winery, Bolovanu și Vincon.
De asemenea, târgul organizat de Auchan va cuprinde și 30 de sortimente franțuzești, de la crame originare din Alsacia, Champagne, Bordeaux, Loire, Gourgogne ,Rhone, Gascogne si Provence.
Astfel, clienții vor putea regăsi la raft o gamă variată de vinuri albe, roșii sau rose, din diverse soiuri, atât producții locale – de la peste 30 de rame autohtone de renume, din cele mai importante regiuni viticole din țară, precum și vinuri internaționale.
Pe lângă oferta de băuturi, cea de-a XII-a ediție a Târgului de Vinuri din Auchan aduce în atenția pasionaților și o gamă largă de produse asociate consumului de vin, printre care pahare speciale pentru fiecare tip de vin, carafe, decantoare, tirbușoane, platouri și frapiere. Toate produsele din ofertă pot fi comandate și online din magazinul online Auchan.ro, cu livrare la domiciliu sau ridicare din magazine prin serviciul gratuit Click&Collect.
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Famosa soprattutto per la sua pregiata porcellana, Limoges è un comune francese di circa 140mila abitanti con numerose attrazioni e luoghi di interesse. La città è il capoluogo della regione del Limosino e ha una storia che risale a più di 2000 anni fa. Limoges conserva due anime: una più antica, che si sviluppa intorno alla Cattedrale e racconta di secoli di storia; e l’altra più giovane e moderna, che emana cultura e gioia di vivere. Scopriamo cosa non bisogna assolutamente perdere in questa deliziosa città della Francia sud-occidentale. Cenni storici su Limoges Limoges è situata nel cuore della regione Nuova Aquitania e prende il nome dai lemovici, una tribù che vi si stabilì all’epoca della conquista romana. All’inizio del VI secolo quella che si chiamava Augustoritum divenne quindi Limoges. I primi insediamenti nella zona risalgono però al Neolitico. Durante il periodo medioevale, la città era divisa in due: la parte vecchia (Cité), protetta dal potere religioso, e il Chateau, il centro politico e commerciale. Limoges conobbe un periodo di grande prosperità sotto Merovingi e Carolingi. Nel 1370 fu presa e quasi distrutta da Edoardo d’Inghilterra e nel 1607 fu annessa alla corona di Francia. Successivamente, fu fortemente influenzata dalla Controriforma del XVII secolo. Con la Rivoluzione Francese, la divisione iniziale cadde e le due roccaforti vennero unite in quella che è l’attuale Limoges. Nel XIX secolo, la città ebbe una rapida espansione industriale. Oggi la città conserva molte testimonianze del suo passato e, per questo motivo, è uno dei centri più interessanti da visitare. Oltre a essere la città natale del pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir, Limoges è anche la “patria” di Asterix, capo della tribù dei Galli e famoso personaggio dei fumetti creato da René Goscinny e Albert Uderzo. Limoges: cosa vedere Monumento simbolo di Limoges è la Cattedrale di Santo Stefano (Cathédrale Saint-Étienne, in francese), un’imponente costruzione in stile gotico che si trova proprio nel cuore del borgo medievale. La sua edificazione risale al 1273, quando, alla navata della precedente cattedrale romanica, fu aggiunto il coro. I lavori furono interrotti nel 1327 per mancanza di fondi, per poi essere ripresi più volte nel corso degli anni. Per completare la costruzione della Cattedrale come la vediamo oggi, si è dovuto attendere il 1888. Esternamente, la chiesa è dominata da un’alta torre romanica, mentre il resto dell’edificio è in stile gotico. Ma è all’interno che la Cattedrale si mostra in tutto il suo splendore, con linee architettoniche rinascimentali e decori di grande pregio, tra cui dipinti del XVIII secolo e la tomba del vescovo Jean de Langeac. Accanto alla Cattedrale, ci sono i Giardini del Vescovo (les Jardins de l’Evêché), degli splendidi giardini terrazzati con una vista sul fiume Vienne. Nel 1980 è stato realizzato un giardino botanico con piante, fiori, ninfee, cascate e laghetti. Da vedere anche la Cripta di St. Martial, risalente al X secolo, che rappresenta quello che resta di un’antica abbazia dedicata al primo vescovo della città. A questa cripta è anche legata una leggenda: pare che Enrico II d’Inghilterra nel XII secolo avesse trafugato i resti di St. Martial. Questo furto provocò una serie di gravi sconvolgimenti in tutto il territorio, che terminarono solo quando le reliquie ritornarono al loro posto. Il culto del santo è anche legato ai Canti Gregoriani della scuola di St. Martial. Merita sicuramente una visita anche la Chiesa di Saint Michel des Lions, nel quartiere di Le Château, un edificio in stile gotico che prende il nome dai due leoni di pietra situati all’ingresso. Passeggiando tra le strade della città di Limoges si possono osservare numerosi edifici tardogotici e rinascimentali. Nel centro storico si trova anche la Cappella di Saint Aurélien, risalente al XV secolo. Qui sono conservate le reliquie di Sant’Aureliano, patrono dei macellai. Una delle caratteristiche della città sono i mercati, noti con il nome di les Halles. Tra questi, la Maison de la Boucherie, che in epoca medievale era il principale fornitore di tutti i macellai della città. All’epoca a Limoges c’era una vera e propria arte dell’intaglio della carne. Tra le altre attrazioni della città, da vedere anche la Gare des Bénédictins, la stazione ferroviaria in stile Art Déco con le sue vetrate colorate, o il giardino di Orsay, la più antica zona verde della città, dove ci sono anche i resti di un anfiteatro gallo-romano. L’arte della porcellana di Limoges Limoges è nota per essere la “città della porcellana”, in virtù di una tradizione manifatturiera di porcellane di pregio nata nel Settecento grazie ai giacimenti di caolini disponibili nella regione. In epoca medievale, invece, la città era il maggior centro europeo di produzione degli smalti, applicati non solo alla porcellana ma anche al rame e al vetro. La produzione di smalti su rame dorato, fiorita dalla metà del secolo XII al XIV, era inizialmente monastica, poi passò ai laici, assumendo un carattere più industriale. Ancora oggi, Limoges è il principale centro di fabbricazione della porcellana in Francia. Le principali fabbriche dell’Haute-Vienne sono Bernardaud, Haviland & Co. e Raynaud. Da non perdere, quindi, il Museo nazionale della porcellana Adrien-Dubouché che ospita una collezione di 12mila pezzi di maioliche e porcellane provenienti da tutto il mondo, alcune risalenti al VII secolo a.C. Nel Museo è presente anche la più grande esposizione di porcellane di Limoges. Nel Museo dell’Evêché, ospitato nel Palazzo Vescovile, si possono invece ammirare ricche collezioni di smalti del Medioevo e del Rinascimento, antichità egizie e gallo-romane e pitture dal XIV secolo al XX secolo. Merita una visita anche il Four des Casseaux, uno degli ultimi forni per porcellana ancora intatti della città, e l’Acheter Mosaique, dove è possibile ammirare degli splendidi mosaici creati a mano. Da visitare anche il cimitero Louyat, creato nel 1806 con le sue caratteristiche tombe decorate con placche funerarie in porcellana. Cosa fare a Limoges Oltre a visitare musei, monumenti e attrazioni turistiche, Limoges è anche la città ideale per lo shopping. Le strade tra Le Château e la vielle Cité sono pedonali, quindi si può passeggiare tranquillamente tra botteghe e negozi eleganti. Naturalmente, vi sono numerosi negozi dove poter acquistare le pregiate porcellane di Limoges. Nel centro storico si trovano anche molti ristoranti caratteristici, concentrati soprattutto nella zona di Avenue Garibaldi, Boulevard Louis Blanc e ovviamente Rue de la Boucherie. Limoges accontenta anche gli amanti della vita notturna, grazie a numerosi pub e locali situati sull’area pedonale e lungo il fiume Vienne. La città offre manifestazioni ed eventi in tutti i periodi dell’anno: l’ultima settimana di maggio, ad esempio, si tiene la Fiera tradizionale di Saint Loup, a giugno, invece, si svolge la Festa dei ponti lungo il fiume Vienne. Altre manifestazioni che si svolgono durante l’anno sono il Festival del Francophonies, un festival di teatro in lingua francese che si tiene tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre e il Danse Emoi, un’importante rassegna di danza contemporanea che si tiene ogni due anni. Da non perdere neanche il Festival Pop sur la Ville, un festival per giovani cantanti pop emergenti, che si svolge tra ottobre e novembre. E poi ancora il festival letterario Lire a Limoges, che si tiene ogni anno ad aprile. Limoges può essere visitata tutto l’anno, poiché gode di un clima temperato oceanico che consente di avere inverni non troppo rigidi, con nevicate scarse, e autunni piuttosto caldi, con punte anche di 27 gradi. Anche i dintorni di Limoges sono molto affascinanti, grazie a un paesaggio costituito da monti, colline, laghi e fiumi. Da visitare le cascate di Gimel e il paese medioevale di Rochechouart, nei cui pressi si trova un cratere formato dalla caduta di un meteorite, avvenuta 200 milioni di anni fa. Da provare anche un’escursione al parco del Castello Nexon, creato a metà del 1800 dal conte di Choulot, un famoso paesaggista. Oppure fare un giro nel comune di Compreignac, al lago di Saint-Pardoux, con una circonferenza di circa 24 chilometri. A soli 4 chilometri da Limoges, nel comune di Solignac, si possono visitare i Giardini Sonori La Borie, 14 ettari di giardini nel cuore di una tenuta storica del 17° secolo. La particolarità di questi giardini è che sono costituiti da diversi spazi che formano un violino: il labirinto, lo stagno e il suo strumento di ceramica di 100 metri quadrati, la via dell’acqua, il teatro della vegetazione, l’oratorio e il suo vaso musicale, il legno della musica, l’orto-frutteto, la colombaia dove orchestriamo, piante e prati con effetto luminoso. Il giardino è affascinante perché combina suoni naturali e suoni derivanti proprio dai particolari strumenti in ceramica e porcellana. Come arrivare a Limoges Non ci sono voli diretti dall’Italia a Limoges ma è possibile arrivare all’aeroporto Internazionale di Limoges-Bellegarde con voli interni da Parigi, sia da Orly-Ouest che da Roissy Charles-de-Gaulle. In alternativa, si può prendere un treno a Parigi e arrivare alla stazione di Limoges Bénédictins in due ore e mezza circa. Chi preferisce noleggiare un’auto può prendere a Parigi l’Autoroute A20. Altrimenti, sono diverse le compagnie di autobus che collegano la capitale a Limoges. https://ift.tt/395iUON Limoges: alla scoperta dellà città francese Famosa soprattutto per la sua pregiata porcellana, Limoges è un comune francese di circa 140mila abitanti con numerose attrazioni e luoghi di interesse. La città è il capoluogo della regione del Limosino e ha una storia che risale a più di 2000 anni fa. Limoges conserva due anime: una più antica, che si sviluppa intorno alla Cattedrale e racconta di secoli di storia; e l’altra più giovane e moderna, che emana cultura e gioia di vivere. Scopriamo cosa non bisogna assolutamente perdere in questa deliziosa città della Francia sud-occidentale. Cenni storici su Limoges Limoges è situata nel cuore della regione Nuova Aquitania e prende il nome dai lemovici, una tribù che vi si stabilì all’epoca della conquista romana. All’inizio del VI secolo quella che si chiamava Augustoritum divenne quindi Limoges. I primi insediamenti nella zona risalgono però al Neolitico. Durante il periodo medioevale, la città era divisa in due: la parte vecchia (Cité), protetta dal potere religioso, e il Chateau, il centro politico e commerciale. Limoges conobbe un periodo di grande prosperità sotto Merovingi e Carolingi. Nel 1370 fu presa e quasi distrutta da Edoardo d’Inghilterra e nel 1607 fu annessa alla corona di Francia. Successivamente, fu fortemente influenzata dalla Controriforma del XVII secolo. Con la Rivoluzione Francese, la divisione iniziale cadde e le due roccaforti vennero unite in quella che è l’attuale Limoges. Nel XIX secolo, la città ebbe una rapida espansione industriale. Oggi la città conserva molte testimonianze del suo passato e, per questo motivo, è uno dei centri più interessanti da visitare. Oltre a essere la città natale del pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir, Limoges è anche la “patria” di Asterix, capo della tribù dei Galli e famoso personaggio dei fumetti creato da René Goscinny e Albert Uderzo. Limoges: cosa vedere Monumento simbolo di Limoges è la Cattedrale di Santo Stefano (Cathédrale Saint-Étienne, in francese), un’imponente costruzione in stile gotico che si trova proprio nel cuore del borgo medievale. La sua edificazione risale al 1273, quando, alla navata della precedente cattedrale romanica, fu aggiunto il coro. I lavori furono interrotti nel 1327 per mancanza di fondi, per poi essere ripresi più volte nel corso degli anni. Per completare la costruzione della Cattedrale come la vediamo oggi, si è dovuto attendere il 1888. Esternamente, la chiesa è dominata da un’alta torre romanica, mentre il resto dell’edificio è in stile gotico. Ma è all’interno che la Cattedrale si mostra in tutto il suo splendore, con linee architettoniche rinascimentali e decori di grande pregio, tra cui dipinti del XVIII secolo e la tomba del vescovo Jean de Langeac. Accanto alla Cattedrale, ci sono i Giardini del Vescovo (les Jardins de l’Evêché), degli splendidi giardini terrazzati con una vista sul fiume Vienne. Nel 1980 è stato realizzato un giardino botanico con piante, fiori, ninfee, cascate e laghetti. Da vedere anche la Cripta di St. Martial, risalente al X secolo, che rappresenta quello che resta di un’antica abbazia dedicata al primo vescovo della città. A questa cripta è anche legata una leggenda: pare che Enrico II d’Inghilterra nel XII secolo avesse trafugato i resti di St. Martial. Questo furto provocò una serie di gravi sconvolgimenti in tutto il territorio, che terminarono solo quando le reliquie ritornarono al loro posto. Il culto del santo è anche legato ai Canti Gregoriani della scuola di St. Martial. Merita sicuramente una visita anche la Chiesa di Saint Michel des Lions, nel quartiere di Le Château, un edificio in stile gotico che prende il nome dai due leoni di pietra situati all’ingresso. Passeggiando tra le strade della città di Limoges si possono osservare numerosi edifici tardogotici e rinascimentali. Nel centro storico si trova anche la Cappella di Saint Aurélien, risalente al XV secolo. Qui sono conservate le reliquie di Sant’Aureliano, patrono dei macellai. Una delle caratteristiche della città sono i mercati, noti con il nome di les Halles. Tra questi, la Maison de la Boucherie, che in epoca medievale era il principale fornitore di tutti i macellai della città. All’epoca a Limoges c’era una vera e propria arte dell’intaglio della carne. Tra le altre attrazioni della città, da vedere anche la Gare des Bénédictins, la stazione ferroviaria in stile Art Déco con le sue vetrate colorate, o il giardino di Orsay, la più antica zona verde della città, dove ci sono anche i resti di un anfiteatro gallo-romano. L’arte della porcellana di Limoges Limoges è nota per essere la “città della porcellana”, in virtù di una tradizione manifatturiera di porcellane di pregio nata nel Settecento grazie ai giacimenti di caolini disponibili nella regione. In epoca medievale, invece, la città era il maggior centro europeo di produzione degli smalti, applicati non solo alla porcellana ma anche al rame e al vetro. La produzione di smalti su rame dorato, fiorita dalla metà del secolo XII al XIV, era inizialmente monastica, poi passò ai laici, assumendo un carattere più industriale. Ancora oggi, Limoges è il principale centro di fabbricazione della porcellana in Francia. Le principali fabbriche dell’Haute-Vienne sono Bernardaud, Haviland & Co. e Raynaud. Da non perdere, quindi, il Museo nazionale della porcellana Adrien-Dubouché che ospita una collezione di 12mila pezzi di maioliche e porcellane provenienti da tutto il mondo, alcune risalenti al VII secolo a.C. Nel Museo è presente anche la più grande esposizione di porcellane di Limoges. Nel Museo dell’Evêché, ospitato nel Palazzo Vescovile, si possono invece ammirare ricche collezioni di smalti del Medioevo e del Rinascimento, antichità egizie e gallo-romane e pitture dal XIV secolo al XX secolo. Merita una visita anche il Four des Casseaux, uno degli ultimi forni per porcellana ancora intatti della città, e l’Acheter Mosaique, dove è possibile ammirare degli splendidi mosaici creati a mano. Da visitare anche il cimitero Louyat, creato nel 1806 con le sue caratteristiche tombe decorate con placche funerarie in porcellana. Cosa fare a Limoges Oltre a visitare musei, monumenti e attrazioni turistiche, Limoges è anche la città ideale per lo shopping. Le strade tra Le Château e la vielle Cité sono pedonali, quindi si può passeggiare tranquillamente tra botteghe e negozi eleganti. Naturalmente, vi sono numerosi negozi dove poter acquistare le pregiate porcellane di Limoges. Nel centro storico si trovano anche molti ristoranti caratteristici, concentrati soprattutto nella zona di Avenue Garibaldi, Boulevard Louis Blanc e ovviamente Rue de la Boucherie. Limoges accontenta anche gli amanti della vita notturna, grazie a numerosi pub e locali situati sull’area pedonale e lungo il fiume Vienne. La città offre manifestazioni ed eventi in tutti i periodi dell’anno: l’ultima settimana di maggio, ad esempio, si tiene la Fiera tradizionale di Saint Loup, a giugno, invece, si svolge la Festa dei ponti lungo il fiume Vienne. Altre manifestazioni che si svolgono durante l’anno sono il Festival del Francophonies, un festival di teatro in lingua francese che si tiene tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre e il Danse Emoi, un’importante rassegna di danza contemporanea che si tiene ogni due anni. Da non perdere neanche il Festival Pop sur la Ville, un festival per giovani cantanti pop emergenti, che si svolge tra ottobre e novembre. E poi ancora il festival letterario Lire a Limoges, che si tiene ogni anno ad aprile. Limoges può essere visitata tutto l’anno, poiché gode di un clima temperato oceanico che consente di avere inverni non troppo rigidi, con nevicate scarse, e autunni piuttosto caldi, con punte anche di 27 gradi. Anche i dintorni di Limoges sono molto affascinanti, grazie a un paesaggio costituito da monti, colline, laghi e fiumi. Da visitare le cascate di Gimel e il paese medioevale di Rochechouart, nei cui pressi si trova un cratere formato dalla caduta di un meteorite, avvenuta 200 milioni di anni fa. Da provare anche un’escursione al parco del Castello Nexon, creato a metà del 1800 dal conte di Choulot, un famoso paesaggista. Oppure fare un giro nel comune di Compreignac, al lago di Saint-Pardoux, con una circonferenza di circa 24 chilometri. A soli 4 chilometri da Limoges, nel comune di Solignac, si possono visitare i Giardini Sonori La Borie, 14 ettari di giardini nel cuore di una tenuta storica del 17° secolo. La particolarità di questi giardini è che sono costituiti da diversi spazi che formano un violino: il labirinto, lo stagno e il suo strumento di ceramica di 100 metri quadrati, la via dell’acqua, il teatro della vegetazione, l’oratorio e il suo vaso musicale, il legno della musica, l’orto-frutteto, la colombaia dove orchestriamo, piante e prati con effetto luminoso. Il giardino è affascinante perché combina suoni naturali e suoni derivanti proprio dai particolari strumenti in ceramica e porcellana. Come arrivare a Limoges Non ci sono voli diretti dall’Italia a Limoges ma è possibile arrivare all’aeroporto Internazionale di Limoges-Bellegarde con voli interni da Parigi, sia da Orly-Ouest che da Roissy Charles-de-Gaulle. In alternativa, si può prendere un treno a Parigi e arrivare alla stazione di Limoges Bénédictins in due ore e mezza circa. Chi preferisce noleggiare un’auto può prendere a Parigi l’Autoroute A20. Altrimenti, sono diverse le compagnie di autobus che collegano la capitale a Limoges. Limoges è una deliziosa cittadina francese ricca di attrazioni artistico-culturali famosa in tutto il mondo anche per le sue celebri ceramiche.
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Hotel Port-Royal in Quebec City, Canada (North America). The best of Hotel Port-Royal Hotel. Welcome to Hotel Port-Royal in Quebec City, Canada (North America). The best of Hotel Port-Royal. Subscribe in http://goo.gl/VQ4MLN The common services in the accommodation will be: wifi available in all areas. In the section of bar we will enjoy: wine/champagne, on-site coffee house, breakfast in the room, restaurant, restaurant (à la carte), room service, chocolate or cookies, breakfast options, kid meals, bottle of water, snack bar, bar and fruits. For welfare, the establishment has massage and full body massage. As far as transport is concerned, secured parking, car hire and electric vehicle charging station. For reception we can arrange concierge service, tickets to attractions or shows, safety deposit box, atm/cash machine on site, 24-hour front desk, luggage storage and tour desk and newspapers. Within the related spaces we will enjoy sun terrace and terrace. For family enjoyment we can have babysitting/child services. Cleaning services include daily maid service, dry cleaning and ironing service. If you travel for business affairs in the facilities you have fax/photocopying and meeting/banquet facilities. We can highlight other possibilities as family rooms, lift, heating, bridal suite, non-smoking rooms, non-smoking throughout and air conditioning [https://youtu.be/Ceyztt3JtKM] Book now cheaper in https://ift.tt/2s2yDdo You can find more info in https://ift.tt/2KJM3C7 We hope you have a pleasant stay in Hotel Port-Royal Other hotels in Quebec City Le Saint-Pierre, Auberge Distinctive https://youtu.be/FbCOY45ZOkI Fairmont Le Chateau Frontenac https://youtu.be/JcljXGZ9hxE Hotel Manoir Victoria https://youtu.be/EP2OkKKtHR0 Hotel le Priori https://youtu.be/kIrwTmqB9M4 Hôtel des Coutellier https://youtu.be/SX1JH4v_z58 Best Western Plus Centre-ville/City Centre Québec https://youtu.be/O7LiW3CJxNs Hôtel Palace Royal https://youtu.be/N6qUm8uQ4U8 Other hotels in this channel Hotel Gogov https://youtu.be/PZXLCgorpQ0 Mercure Monte Igueldo https://youtu.be/meEJ6RqOpN8 Hotel Britannia https://youtu.be/vQiGXAORR4g Hotel Bellotto https://youtu.be/DWejecnxHgg Novotel Phuket Phokeethra https://youtu.be/OXUNuBsIEHo Armon Suites Hotel https://youtu.be/VGjVJkr6j24 Ramee Grand Hotel And Spa https://youtu.be/O1I81cSqNzI Golden Dolphin Supreme https://youtu.be/YZR_se8PNuI Hotel Catedral https://youtu.be/9YESGouXGyU Tamarind by Elegant Hotels https://youtu.be/VD46nx3rZ5g Bonanova Park https://youtu.be/1m38Y7c6O0U Wealth 30th https://youtu.be/pEns09V86eo Shutters On The Beach https://youtu.be/tbmuenfwqz0 Skrunda Manor https://youtu.be/52gJv44VlSM Belmond Charleston Place https://youtu.be/iXh5ff7XXCk In Quebec City we recommended to visit In the Canada you can visit some of the most recommended places such as Château Frontenac, Cascadas de Montmorency, Centro histórico de Quebec, Ciudadela de Quebec, Llanuras de Abraham, Museo de la Civilización, Notre-Dame de Quebec, Basílica de Sainte-Anne-de-Beaupré and Acuario de Quebec. We also recommend that you do not miss Museo nacional de bellas artes de Québec, Centro Morrin, Musée de l'Amérique francophone, Castillo Saint-Louis, Fortifications of Québec National Historic Site, Musée des Ursulines de Québec, We hope you have a pleasant stay in Hotel Port-Royal and we hope you enjoy our top 10 of the best hotels in Canada based in Hotel Port-Royal Tripadvisor Reviews. All images used in this video are or have been provided by Booking. If you are the owner and do not want this video to appear, simply contact us. You can find us at https://ift.tt/2iPJ6Xr by World Hotel Video
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Semaines 6 et 7...
Après le Golfe et le Crouesty, et les belles ballades et découvertes sur la presqu’île de Ruys, il est temps de repartir retrouver le calme un peu à l’écart.
Beau soleil et mer plate, cap donc sur Hoedic, où nous avons passé une après-midi qui nous a donné envie d’y retourner bien vite. Nous y avons rendez-vous avec la famille Gasc, qui est resortie de la Vilaine pour quelques jours.
En deux heures, nous y voilà. Pas trop de monde, malgré tout ce que disent toutes les infos sur les îles en août, bien assez de place pour ancrer devant l’ancienne cale du bateau de sauvetage, bien à l’abri du vent de sud annoncé pour le lendemain. Nous profitons de l’après midi pour faire le tour de la partie est de l’île, par le sentier côtier, avec au loin le phare des Cardinaux. Au retour, nous retrouvons sur la plage les Gasc au complet, les filles en tenue de combat pour une baignade, avant de regagner le bord pour une soirée au calme.
Mercredi, après le départ d’Avel Mor, dont les vacances s’achèvent, nous repartons à terre pour une ballade “en ville”, et un délicieux repas de midi au restaurant de l’Hôtel des Cardinaux, à recommander sans hésitation. Promenade digestive, et il est déjà temps de retourner à bord, après un dernier détour par la Trinquette et sa terrasse au carrefour principal des chemins d’Hoedic. Le vent ayant tourné un peu vers l’ouest, la nuit sera un peu moins calme que la précédente.
Jeudi matin, nous mettons en route, cap sur le Pouligen, à l’extrêmité ouest de la baie de la Baule. Le paysage change à nouveau, on retrouve quelques falaises, c’est la côte d’Amour, de la pointe du Croisic au Pouligen. Timing parfait, bous sommes à l’entrée du chenal à mi-marée (à marée basse il assèche!), et avec une profondeur minimale de 2,3m, nous arrivons au port, accueillis par la capitainerie qui nous attribue une place au ponton. La première impression visuelle de la baie n’est pas terrible, il y a plein de constructions modernes du côté la Baule. Le port du Pouligen sépare les deux communes, et cela donne l’impression d’être entre Dauville (la Baule) et Trouville (Pouligen). Mais dès que l’on quitte le bord de mer (dont la plage de sable de 8km est très belle), il y a une densité de belles maisons anciennes que nous n’avons jamais vue. Nous sommes à quelques km des marais salants de Guérande, et décidons donc de louer des vélos pour le lendemain.
La journée de vendredi s’annonce moins ensoleillée, mais après un tour au marché, et hop un tourteau ;-) , nous prenons les vélos (électrique pour AF), et partons par la côte vers la Pointe du Chateau, puis Batz sur Mer, où les premières gouttes arrivent. La visibilité est très mauvaise, et nous décidons de poursuivre vers le Croisic, en espérant que cela se lèvera et que nous pourrons aller dans les marais salants l’après-mid, après avoir mangé... Vu le temsp, il n’y a pas trop de monde, sauf dans les restos. Le Croisic est sympa, et le port, qui assèche largement, méritera une escale dans le futur. Sous un petit crachin, nous enfourchons nos machines, direction les salines, que nous verrons dans la bruine, avant que la pluie ne s’intensifie, et nous pousse à rentrer au Pouligen. Bien entendu, à l’arrivée, le soleil réapparaît, et après une pause pour nous sécher nous partons à vélo encore, pour un aller retour à Pornichet, histoire de voir si ils ont les vélos pliants que nous cherchons depuis 6 semaines ... Chou-blanc à nouveau, et il est temps de ramener nos vélos au loueur, qui râle parce qu’il ferme dans 10 minutes et que les vélos sont sales (ben oui, pluie et chemins non goudronnés, cela salit!).
Samedi, sortie du port à mi marée à nouveau, et avec un vent dans le nez, en route vers Piriac. En trois bords, nous voici à la pointe du Croisic, où le vent de force 3-4 monte à 5-6, inconfortable jusqu’à ce que je me décide à prendre deux ris dans la grand voile. Nous arrivons largement à l’heure pour entrer à Piriac, où la capitainerie s’excuse de ne pas avoir un box et de devoir nous mettre à couple! Du jamais vu. Au port, c’est la fête, avec musique et animations. Premier petit tour en ville, avant la ballade prévue dimanche, mais avec 25 noeuds de vent, la soirée est fraîche.
Dimanche, le vent a diminué, et nous partons à nouveau par le sentier côtier, l’omniprésent GR34, en direction de la Turballe. Nous nous arrêterons à la plage, pour un bain dans une eau presque tiède, avant un retour au port.
Lundi, nous entamons notre dernière semaine ;-(
La marée nous impose de sortir avant 9h, nous voici donc en route, par un petit vent d’Est, vers l’île Dumet, à 4 milles, où nous mouillons sous le vent à 10h, premier voilier de la journée. L’endroit est encore désert à cette heure là, et nous en profitons pour en faire le tour par les sentiers ballisés. Le site est protégé, et appartient au Conservatoire du littoral, comme l’Ile Ilur dans le Golfe, entre autres. Nous profitons de la marée basse pour ramasser des moules et des chapeaux chinois, qui feront notre repas du soir. Je profite du calme et de la sieste d’AF pour plonger inspecter la coque et les anodes, tout est nickel, et j’enlève la barbichette naissante de la ligne de flottaison. Vers 16h, il est temps de lever l’ancre, et nous partons pour Penerf-Damgan, atteint en moins de temps qu’il ne faut pour le dire. Entrée étroite mais profonde, près de la tour des Anglais ou Tour Blanche, et mouillage sur bouée devant le bureau du port. L’endroit est paisible, entre les gens qui pêchent sur la cale, et les terrasses d’ostréiculteurs au bord de la rivière. Pas de commerces à proximité, les plus proches sont à 3-4km, à Damgan.
Mardi, en route pour... le GR34, via la Tour des Anglais, +- 8km jusqu’à Damgan et sa magnifique plage de 5km. C’est l’heure de la basse mer, et il a des dizaines de pêcheurs à pied. Repas à Damgan, et ensuite nous poursuivons par la plage jusqu’à Kervoyal. Entretemps le vent s’est levé, et après un détour par le village pour les provisions, nous rentrons bien chargés. Arrivés au port, il y à nouveau 25 noeuds, et le capitaine de port nous ramène à bord, en tractant notre annexe. Il est vrai que contre le vent et le courant, cela n’aurait jamais été faisable à la rame. Soirée rock and roll jusqu’à l’inversion du courant et la diminution du vent, mais nuit calme. Demain, dernière journée en mer, avant de rejoindre la Vilaine et de retrouver à Arzal les Rolland et leur bateau à roues ;-)
La journée s’annonce belle, vent d’ouest, et nous sortons de la rivière de Pénerf, direction le large, histoire d’arriver à l’entrée de la Vilaine avec assez d’eau sous la quille. Hoedic? Non, nous irons jusqu’à 5 milles puis partons pour contourner l’île Dumet, et remonter vers l’entrée. Remontée paisible de la Vilaine jusqu’au ponton d’attente de l’écluse. Les Rolland arriveront plus tard, et nous rejoindront pour un petit repas fait d’huîtres de Penerf, de crevettes, fromages et saucisson, plus un crumble d’enfer, aux mûres cueillies une heure avant. Demain matin, nous planifions de passer l’écluse de 8 heures.
Réveil à 7h, on entend déjà les équipages s’agiter! à 7h30, moteur en route et nous nous présentons devant l’écluse. L’un ou l’autre excité essayera bien de forcer le passage, mais finalement, tout se passe bien, et sous les ordres des éclusiers, nous resortons dans la Vilaine à 8h30, pour une remontée sous voiles jusqu’à la Roche Bernard, où nous nous amarrons à 10h. Une bonne douche plus tard, et voilà les Plaisantins et leur camping car, “amarrés” à 100m!
Dernière navigation, jusqu’à Foleux, pour une jolie ballade au soleil, avant de redescendre vers la Roche. Newton à bord, attaché à la ligne de vie, nous gratifie de quelques poils... Retour au port pour une ballade en ville avec les Rolland, avant un repas aux Copains d’à Bord, menu de la mer, homard et bar, un délice!
Vendredi, il est temps de commencer à ranger, et préparer le bateau à notre absence, avant de partir en camping car vers Vannes, pour rechercher la voiture de location qui nous ramènera à Bruxelles. Nous ferons une halte à Billiers et la pointe de Penlan, pour un dernier regard sur la mer et l’entrée de la Vilaine. Repas poisson encore, thon à la plancha, chez les Plaisantins.
Samedi, il est grand temps de finir de débarquer tout ce que nous devons ramener à Bruxelles, et de nettoyer Boundless Too à fond. Nous avançons bien, et finalement, nous avons même le temps d’encore aller nous ballader en ville, plus animée en ce we prolongé du 15 août. Nous retrouverons Peter et Marie Laurence dans leur belle maison de Nivillac, pour un apéro au jardin, avec quelques chevreuils dans les champs voisins, et un dîner bien agréable. Retour au bateau pas trop tardif, demain il faut se lever tôt.
Dimanche, çà y est, l’heure du retour a sonné. Le temps de passer à la capitainerie pour savoir sur quelle bouée laisser le bateau, et de prendre une annexe pour le retour à terre, et nous voilà solidement amarrés entre deux bouées en face du port. Dernières vérifications, tout est OK, on ferme tout, et on bâche le cockpit. Un dernier regard un peu triste sur Boundless Too, et quelques coups de rame plus tard, en voiture Simone!
Partis vers 11h, 749km plus tard, nous sommes à la maison à 18h30. Une route que nous referons régulièrement pour retrouver le bateau et cette belle région, notre nouveau territoire de navigation.
Un tout grand merci à tous ceux que nous avons rencontré en cours de route, et en particulier à ceux qui nous ont donné envie de rester dans le coin, et que nous retrouverons avec plaisir dans le futur. Ils se reconnaîtront sans qu’il soit nécessaire de les nommer un par un!
A bientôt pour de nouvelles aventures
JP et AF
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Harvest at Chateau La Rame with House Dog Putschi
Back in Sainte Croix du Mont at Chateau La Rame, under a blazing sun the pickers suffer as much as grapes, vineyards and winemakers. La Rame (the Rock in Old French) was at the Revolution, owned by Baron Vertheuil, Governor of the Ile d'Oleron and Lord of la rame. Cited as the oldest cru and the most famous of the AOC (Gold Medal at the Universal Exhibition of 1895 in Bordeaux and Paris in 1900) it was considered at the beginning of the century as a First Classified growth by Bordeaux's trade. The afternoons are very hot about 30 degrees Celsius (around 86 degrees Fahrenheit): a spectacular time at the end of September. "Indian Summer" as we name it in the region. There are pickers in shorts, swimsuits and under the arms 2 bottles of water... "Who would think that this year, the harvest would be finished early October as usual, this is when we usually start," said Yves Armand at Chateau La Rame. "The concentration is moving very fast, we must be everywhere at once and well organized in the cellar," he says. The weather changes like generations of winemakers, "Before we worked to support the chateau, we did not eat to buy a vine," Today, it's different. Anyway, the vintage is very early, but the volumes will be low. Here, there are fossilized oysters under the vines. The rock is near, so very little plowing is necessary. The few remaining grapes left on the ground are not lost for everyone, the dog of the house "Putschi" eats them. Visit our Flickr page for more photos of the harvest at Chateau La Rame!
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