#Cassandra in soffitta
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allecram-me · 2 years ago
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Ordine
Stasera ho portato i miei bellissimi capelli rossi a spasso. Quando li ho partoriti, è stato con la speranza che parlassero per me. Forse lo fanno: è tutto ok nel mondo. Ritornare dalle vacanze è stato il solito delitto a più mani, vi ho partecipato assieme alla mia vecchia amica rassegnazione. Le montagne mi hanno fatto bene - ne sono certa - e l’ingenuità di quei ritmi ubriachi e di tutte quelle persone troppo giovani ha fatto anche di più. Ci sono diverse realizzazioni che posso archiviare, a freddo. La prima è che sono ancora capace di esistere fuori dalla mia fortezza inespugnabile. Questo poteva sembrare scontato osservando come già prima affrontavo le sporadiche (e obbligate) visite al mondo, ma è un fatto diverso. In montagna ho ballato un sacco, sono riuscita a sopravvivere ad una casa priva di confini, zeppa di persone, ho coltivato una leggerezza di facciata che ha temporaneamente arieggiato anche lo spirito. La parte migliore è che, in effetti, non ho nemmeno dovuto mentire troppo.
La seconda realizzazione è sulla scia di questa prima, ed ha a che fare in particolare con il modo in cui ho gestito quei ritmi e tutto quel vivere per vivere e basta, con gli altri. C’è da ammettere che non conosco il mio segreto: si tratta forse della stanchezza, degli effetti della deprivazione, del marchio del dolore. Immagino però che Linda parlerebbe di resilienza, che è una parola che - come notavo proprio stasera con la mia gente - il nostro snobismo ci ha sempre trattenuto dall’impiegare. Comunque, una parola è una parola, mentre non è banale il suo dispiegarsi nelle dinamiche della vita, ad esempio la mia. Quindi, non solo funziono, non solo resisto, ma sono anche la mano delicata che trascina il mondo verso efficaci tentativi di ricostruzione, e porto stelle impensabili sul petto. Incredibilmente, finisco col consolare io gli altri, col dirigere io le danze. Addirittura quelle non metaforiche, e si direbbe facilmente che non è da me. Invece sulla copertina del benedettissimo libro del mio destino immagino incisa una banalissima The show must go on, poiché io e le mia poco idiosincratica resilienza siamo bravissime in questo. Indipendentemente dal fatto che, a volte, sarebbe più appropriato affidare questo ruolo ad altri. I miei altri significativi però puntualmente o non ballano, o non sanno far ballare, e pertanto è così che è andata - così che va spesso.
L’ultimo punto della lista dei riconoscimenti di cui mi fregio è, coerentemente con quanto già detto, il non essere stata mostruosa. Cassandra, incredibilmente, è rimasta rinchiusa in soffitta, e nonostante la curatissima collezione di pregiati strati di rabbia, sono tornata ad impersonare il mio ruolo alternativo de La Voce della Ragione. La brava bambina di papà, la madre di una madre fallace e la trascinatrice di folle: una e trina, ché se dio vuole essere preso ad esempio o solo adorato è un problema secondario, fintanto che faccio tutto da sola. Del resto, vorrei poter dire che si è dimenticato di noi, ma - nella misura in cui quel qualcosa esiste - sarebbe più appropriato dire che lo abbiamo ossessionato, e pare proprio che non siamo riusciti ad ispirare una grande benevolenza, nessun amore.
Ora che sono tornata qui, è tornata la bellezza della tortura, la semplicità dello spreco. Tutto questo talento, questa volgare resilienza, e dei capelli molto più belli di me costretti in un guscio di noce stantio, con una infinità di possibilità di crollare. Chiuso il sipario, spolverare il sorriso per un’ora al mese è spaventosamente facile, come è facile soffocarsi con le catene per tutto il resto del tempo. In particolare sul divano.
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shadow-inside-of-me · 7 years ago
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"Ultimamente aveva saltato parecchi pasti e, se doveva  essere sincero con se stesso, la ragione era solo una: evitava Tessa.
In realtà non volevo evitarla, e quel pomeriggio aveva fallito miseramente nel farlo, accompagnandola non solo all'addestramento, ma anche in soggiorno, dopo. A volte si chiedeva se facesse certe cose soltanto per mettersi alla prova, per vedere se i suoi sentimenti fossero spariti. Ma non lo erano. Quando la vedeva, voleva stare con lei; quando stava con lei, desiderava ardentemente toccarla; quando le toccava anche solo la mano, voleva abbracciarla.  Voleva sentirla contro di sé com'era accaduto nella soffitta. Voleva conoscere il sapore della sua pelle e l'odore dei suoi capelli. Voleva farla ridere. Voleva stare seduto e ascoltarla parlare di libri di libri fino a stordirsi. Ma erano tutte cose che non poteva volere, perché non poteva averle, e volere ciò che non si può avere conduce all'infelicità e alla follia."
Cassandra Clare, Shadowhunters Le Origini, Il principe (p. 247-248)
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madeinsicilyworld99 · 7 years ago
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Quando la vedeva, voleva stare con lei; quando stava con lei, desiderava ardentemente toccarla; quando le toccava anche solo la mano, volevo abbracciarla. Voleva sentirla contro di sé com'era accaduto nella soffitta. Voleva conoscere il sapore della sua pelle e l'odore dei suoi capelli. Voleva farla ridere. Voleva stare seduto e ascoltarla parlare di libri fino a stordirsi. Ma erano tutte cose che non poteva volere, perché non poteva averle, e volere ciò che non si può avere conduce all'infelicità e alla follia.
Shadowhunters - Le origini -
~ Il principe ~ Cassandra Clare
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laisaxrem · 8 years ago
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‘Please, go away’ ℘ LIBRO: Nascono Alcuni ad Infinita Notte (Cassandra Clare) ℘ Giunse in soffitta e udì dei mormorii e dei movimenti dietro la porta, che spalancò di colpo.
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