#Burnin´ Red Ivanhoe

[sonicziggy]

"Across the Windowsill" by Burnin' Red Ivanhoe https://ift.tt/iuF7hbX

[instanttunes]

Burnin Red Ivanhoe - Kaske-Vous Karsemose

[bullfrogjams]

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Burnin’ Red Ivanhoe - Rotating Irons

[i12bent]

Danish painter, musician and voice actor Ole Fick is 73 today.

His art is somewhere between Surrealism and political satire.

Above: Bulgakovs syndrom/Bulgakov’s Syndrome, no year - Acrylic on canvas

[merzbow-derek]

POST-SCRIPTUM 1037

3 - QUE POURRAIT BIEN RACONTER CE PROJET ?

Et s’il s’agissait d’un livre abordant les rapports entre jazz et rock (et vice-versa) d’une manière enfin inédite ?

[blackbeardsrock]

Gentleoctopus: Burnin Red Ivanhoe / Burnin Red Ivanhoe (1970)

[ultracoolray]

Various Artists Living On The Hill A Danish Underground Trip

[diceriadelluntore]

Storia Di Musica #195 - Secret Oyster, Sea Son, 1974

Il viaggio di Ottobre tra il progressive europeo arriva in Danimarca, ultima tappa di questo piccolo ma significativo tour alla ricerca del prog “degli altri”. La piccola penisola, insieme con le altre grandi repubbliche scandinave, è stata un fervente laboratorio di idee e gruppi del genere sin dalla prima ora e, a dispetto di altri paesi, ha sempre mantenuto viva la fiamma del prog negli anni più difficili del punk fino ai giorni nostri (a quelle latitudini si scrive con due “g”, progg e ancora oggi è fenomenale serbatoio di band che rielaborano quei canoni, fan club, collezionisti). Tra i meravigliosi gruppi prog di quelle terre, ho scelto la band della storia musicale odierna per un semplice motivo personale: il disco di oggi è il regalo di un funzionario dell’ambasciata danese in Italia, che ho conosciuto per motivi di lavoro, appassionato di rock come me, con cui feci uno scambio: un disco dei Perigeo (La Valle Dei Templi,1975) per uno, a suo giudizio, della più sorprendente band del prog danese: i Secret Oyster e il loro Sea Son, pubblicato nel 1974. I Secret Oyster erano un super gruppo, nato dall’unione di musicisti provenienti da band diverse: Karsten Vogel (sassofono), Mads Vinding (basso) e Bo Thrige Andersen (batteria e percussioni) provenivano dai Burnin’ Red Ivanhoe, Claus Bøhling (chitarra) dagli Hurdy Gurdy, Kenneth Knudsen (tastiere e Moog) dai Coronarias Dias, si formano nel 1973. Soprattutto quelli che venivano dai Burnin’ Red Ivahoe erano all’epoca musicisti piuttosto famosi in Danimarca e nell’ambiente prog, avendo quella band ottenuto interessanti riscontri di critica e pubblico con alcuni dischi davvero notevoli (su tutti il bellissimo M144, 1969): nel 1972, tra l’altro dopo una trionfale tournee europea, la band si scioglie, principalmente perché il leader Vogel è affascinato dai primi gruppi jazz rock e vorrebbe intraprendere quella strada musicale, in contrasto con gli altri musicisti. Lo fa con i Secret Oyster, che si ispirano come sound e composizioni ai Mahavishnu Orchestra, ai Nucleus, come faro il leggendario Bitches Brew di Miles Davis. Con questa formazione pubblicano il primo disco, Furtive Pearl (1973) che viene appena notato da critica e pubblico. Cambio di formazione con Jess Stæhr (basso) al posto di Vinding e Ole Streenberg alla batteria al posto di Thrige: registrano ai Rosenberg Studios di Copenhagen, Sea Son nasce in soli tre giorni di sessioni, tra il 4 e il 7 luglio del 74'. L'album esce nell'autunno dello stesso anno per la CBS. Totalmente strumentale, Sea Son è ai vertici di quel prog rock sofisticato, venato di jazz, che in quegli anni si posizionava al lato rispetto alla potenza quasi sinfonica di altri gruppi del movimento. Vogel voleva creare una musica che proprio come il jazz da lui tanto amato partiva per memorabili e indimenticabili viaggi sonori, lavorando su ogni assolo, avendo tra l’altro la sintonia giusta tra i musicisti di improvvisare su un accordo, su un assolo e così via. I brani mostrano tutto ciò al più alto livello: si parte alla grande con il groove funk di Oyster Jungle; la raffinatezza di Pajamamafia, dal bellissimo intro leggermente psichedelico con un uso intelligente del piano elettrico e del sintetizzatore Moog insieme a una forte dose di linee melodiche di sax; l'impressionante lavoro di chitarra di Bohling in Black Mist, con fenomenale linea di basso – in questo senso il lavoro di Staehr in tutto il disco è eccezionale. Il suono è ricco, pieno di interazioni tra sax e tastiere, evidenti vibrazioni funk, ma anche momenti più solenni come i drammatici archi dell’intro di Painforest (brano meraviglioso tra l’altro), o la tessitura raffinata di Paella. Ma il vero pezzo clou è Mind Movie: brano epico, dai continui cambi di ritmo e di tensione musicale, che si sviluppa in meravigliosi duelli strumentali, con grande risalto per gli assoli alla chitarra di Bøhling che meraviglia per ben 9 minuti. Nella versione rimasterizzata oggi in commercio sono presenti tre brani in più: Sea Son e Alfresco (scritto proprio così, tutto attaccato) parte I e II, con fantastico lavoro al sassofono di Vogel. Ogni ascolto regala delle soddisfazioni, ed è evidente la ricerca di qualità sonora e di esecuzione che fanno del suono dei Secret Oyster un esempio piuttosto unico anche tra i gruppi dell’epoca. Purtroppo come il primo, anche il secondo ebbe discreto successo solo in patria. Ma Vogel e compagni non mollano: pubblicano nel 1975 delle musiche per un balletto, Vidunderlige Kælling (che in danese significa Maledetta Puttana) centrato sul tema della violenza sulle donne, che viene pubblicato con il titolo di Astarte (dal nome della dea madre venerata nell'area semitica nord-occidentale), poi Straight To The Krankenhaus nel 1976 prima di sciogliersi, e riformarsi come Burnin’ Red Ivanhoe (ah questi danesi…). Nel 2019, ad oltre 40 anni dal loro scioglimento, viene pubblicato nel materiale registrato nel 1978, con il titolo Striptease. Vale la pena cercarne i lavori e ascoltarli, per sentire il fascino elegante e per niente freddo della loro musica.

[sorcjapan]

【今週のお薦め】イベントに便乗！？ハロウィン・カラージャケ特集♪

【今週のお薦め】イベントに便乗！？ハロウィン・カラージャケ特集♪ 台風は大丈夫でしたか？友人との旅行がキャンセルになり、私は精神的に軽くダメージを受けています...！が、気を取り直して、次のイベントはハロウィン♪ 今回はハロウィンカラーのジャケを特集です！ご一覧よろしくです。

遅ればせながら、週末の台風の影響は如何でしたか？大きな被害がないことをお祈りするばかりですが、個人的には、半年前から計画して楽しみにしていた友人との旅行の計画がダメになりまして、生活自体に問題はないものの、精神的には軽いダメージは受けています…! でも、気を取り直しまして参りましょう♪ バレンタインデー同様、商業的要素が大いに絡んだイベントとは承知してはいるものの、すっかり昔からやっていたような顔をしていますよね、ハロゥイン！！オトナの私には特にパーティなどの予定もなく、全く関係のないインベントではございましすが、参加するのも悪くない！？ということで、今回はホームページもハロウィン風に！？ハロウィンカラーのジャケ特集です！ハロウィンカラーと言っても様々ですが、色をそろえるとちょっと統一感も出てスッキリです♪ また週末には次の台風が来るとの話です。嵐のハロウィンウィークエンドかな？…

[sentrava]

Live from Copenhagen: Danish Psychedelic Band Fribytterdrømmer

Danish group Fribytterdrømme, performing at Loppen on Saturday 24th November, is our featured act of the week. Formed in 2011, the six-piece band initially looked to channel 60s-infused acid and beat rock, set against poetically charged lyrics.

Their 2015 debut album, Labyrintens Farver, drew heavily on these early influences. But on their 2017 follow up, Superego, the group deliberately spurned some of this aesthetic to produce an impressive roster of studio-perfected, hook-laden tracks.

In 2018, they released two anthemic singles, “Egodød” and “Hallusignaler” – sourcing musical inspiration from 90s-era, neo-psychedelic artists. The band has recently transitioned onto larger festival stages, playing both Roskilde, Heartland earlier this year:

Fribytterdrømme’s lead singer, guitarist and songwriter, Lau Pedersen, spoke to us about the band’s background, recent performances, and recording prospects for 2019.

Where does your band’s name, Fribytterdrømme, originate?

Fribytterdrømme, translated as “Buccaneer Dreams,” is the title of a debut poetry collection by Danish expressionist writer Tom Kristensen, published in 1920. I’ve always been fascinated by the way Jim Morrison merged literary elements within his songwriting. I guess that was a starting point for choosing the band’s name. That said, expressionism and surrealism mainly inform my artistic approach to songwriting, and I’ve always enjoyed the poetry of Tom Kristensen; maybe he felt like a kindred spirit.

All the band’s members know each other from a small Danish town by the sea called Svendborg. Tom Kristensen died on one of the islands in the area. The name instantly gave us an identity. We were buccaneers from the start, and we had lots of dreams. The band is now based in Copenhagen, but our hearts will always be linked to Svendborg.

    You’ve played some major festivals this year. How did these performances compare to others at more intimate venues?

Roskilde Festival was a big break for us and a dream come true. But honestly, I think we take on any stage with the same approach. We want to play a kick-ass rock show every time. Of course, a large crowd flings back a lot of energy at the stage, which we enjoy. But with a small crowd, we provide the energy. We spent some more money on the production for the Roskilde gig. After all, it was a special occasion.

    On November 24, you’ll perform at Loppen, Christiania, for the fourth time. What does the place mean to you as a group, having first played there in 2013?

The first time we played at Loppen was as a supporting act for the legendary Danish 60s group Burnin’ Red Ivanhoe. We got our first record deal after that gig. We only have nice memories of our gigs at Loppen. It’s a cool place with quite a special atmosphere. And of course, it’s also a nice place to intoxicate yourself with various substances.

    You released a new single, “Egodød,” in June. The sound has a neo-psychedelic vibe reminiscent of 90s British bands like The Stone Roses and Primal Scream. Did you find any influences from that era?

“Egodød” is very much inspired by the “Madchester” era [of British music]. Primal Scream is one of my all-time favorite bands. I admire the way they can change from album to album without losing the core of the band’s sound. That approach is very much part of the soul of Fribytterdrømme. We don’t want to make the same album over and over.

I think we’ve succeeded along the way by having various musical influences in the band. We can get into heated discussions about what is good music. Everybody can bring their heritage to the table. That being said, I do provide the foundation for the songs in tight collaboration with our producer, Peter Emil Skielboe Sloth. At least, that is how we work right now.

    Will this recently released material be connected to a new full-length record and future tours?

Oh, yes! “Egodød” is definitely going to be part of a full-length record, and so will our single “Hallusignaler,” which we also released in 2018. After Loppen, we are disappearing from the stage and focusing our energy on finishing the record. We have been working on songs since late 2017 and all through 2018 while touring. Now we are going to have a break, just enjoy ourselves, and write more music in the studio. We are in no rush, though you can expect a new record from us next year at some point.

See Fribytterdrømmer in Copenhagen

Saturday 24th November, 9 pm

Loppen Sydområdet 4B, 1 sal 1440 København K Ticket Price: 195 DKK

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Live from Copenhagen: Danish Psychedelic Band Fribytterdrømmer published first on https://medium.com/@OCEANDREAMCHARTERS

[progspherepromotions]

20 Best Danish Prog Bands

After Norway, Sweden and Finland, the time has come to look at the current Prog scene in their southern neighbour, Denmark. Similarly to other countries in the world at the time, the origins of Prog in Denmark are rooted in the late ’60s and early ’70s, when bands such Steppeulvene, Ache, Alrune Rod, Blue Sun, Burnin’ Red Ivanhoe, Culpeper’s Orchard, Day of Phoenix, Dr. Dopo Jam, Fleur De Lis,…

[instanttunes]

Burnin Red Ivanhoe - Rotating Irons

[i12bent]

Karsten Vogel is a Danish progressive sax player and composer who has been active on the Danish music scene for well over 55 years. He has played in rock-fusion groups such as Burnin’ Red Ivanhoe (still active) and Secret Oyster, as well as in more jazzy settings. He turns 78 today.

Photo: Flemming Hjøllund, 2016

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♫ My Top 5 Last.fm artists: The Flaming Lips (35), Sufjan Stevens (30), Cat Stevens (23), Burnin Red Ivanhoe (21) & Claudine Longet (16) #music Powered by Tweekly.fm

[i12bent]

Danish painter, musician and voice actor Ole Fick is 71 today.

His art is somewhere between Surrealism and political satire.

Above: Power Nap, ca. 2011 (Acrylics on canvas)

[instanttunes]

Burnin Red Ivanhoe - Indre Landskab