#Boris Nikolaevič El'cin
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" Mentre gli oligarchi venivano costretti ad accettare le nuove regole del Cremlino, esistevano nel Paese altri boiari. Erano i governatori degli oblast e dei kraj, potenti notabili eletti localmente che avevano trasformato la loro provincia in un feudo personale e trattenevano per sé, con vari pretesti, il gettito delle imposte locali. Questo federalismo russo risaliva all'epoca di El’cin e Putin attendeva da tempo l’occasione per restaurare il potere centrale. Decise di agire dopo l’attentato alla scuola di Beslan in Ossezia. Fra i due problemi, quello del terrorismo ceceno e quello delle autonomie locali, non esisteva alcuna relazione, ma il presidente russo capì che l’eliminazione dei governatori sarebbe stata più facilmente accettata se decisa in un momento in cui la società russa si sentiva minacciata. Il potere dello Stato russo ha bisogno di un forte consenso popolare, ma il consenso è tanto più forte quanto più il leader, nei momenti cruciali, dimostra di sapere agire con autorità e fermezza. Da allora i governatori sono soltanto prefetti nominati dal governo e, beninteso, scelti dal Cremlino. L’opinione pubblica approvò la sua politica.
Quelli che rimpiangevano le garanzie del sistema sovietico assistettero con piacere alla decapitazione degli oligarchi e furono lieti di constatare che il governo faceva una politica sociale più generosa e attenta alle loro esigenze. Quelli che temevano il terrorismo islamista e la nuova criminalità videro in Putin un salutare ritorno all'ordine. Mentre la nuova intelligencija deplorava lo stile autoritario del presidente uscito dal Kgb e sognava una democrazia occidentale, la grande massa dei russi salutava con piacere il nuovo Cremlino. La Russia è troppo grande e troppo scarsamente popolata per adattarsi felicemente a un sistema in cui si discute, si litiga, si fanno battaglie civili per la conquista di nuovi diritti e si accetta volentieri, per il gusto della libertà, quel margine di litigiosità e instabilità che è quasi sempre il prezzo della democrazia. La Russia è troppo patriottica e sospettosa del mondo esterno per non apprezzare lo stile di un leader che vuole riconquistare il prestigio del suo Paese nel mondo. Si danno voti a Putin in Russia per la stessa ragione per cui Gorbacëv, il «distruttore dell'Urss», nelle elezioni presidenziali del 1996 ebbe lo 0,52% dei suffragi. "
Sergio Romano, Putin e la ricostruzione della grande Russia, Longanesi, 2016¹. [Libro elettronico]
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Putin (un anno di guerra)
Putin
Il regime di terrore nazionale storico
Con qualche giorno d'anticipo pubblico questa riflessione riguardo l'imminente ricorrenza del 24 febbraio 2023 (un anno di guerra russo-ucraina).
Nonostante la complessità storica di ogni nazione, il succedersi di eventi storici più o meno determinanti, ha prodotto il profilo attuale di qualsiasi nazione (stato sovrano); con il 24 febbraio 2023 ricorrerà il triste anniversario di un anno di guerra in Ucraina. Non è facile parlare in modo obbiettivo dell'argomento, ed è estremamente difficile capire il popolo russo, non ritengo opportuno esternare una critica, ma preferisco esprimere un'opinione personale. Il modello zarista russo si origina nel 1480 circa sotto il governo di Ivan il Grande. Con l'incoronazione di Michele Romanov nel 1613 (primo della dinastia), probabilmente fu consolidato il modello politico giunto alla rivoluzione del 1917. Una tipologia politica notoriamente avvilente e penalizzante per la popolazione, siamo sicuri che non è mai stato un sistema di Monarchia Costituzionale! La monarchia assoluta (autocratica) non differisce molto da una dittatura politica, o come assistiamo con disprezzo e orrore attualmente, ha forti somiglianze con quei regimi teocratici estremisti e repressivi di tutto il medio oriente. Dopo tre secoli di soprusi del regime zarista, nel 1921, si instaura il nuovo regime totalitarista bolscevico teorizzato da Lenin di matrice comunista. Intanto in Italia e Germania si cominciavano a consolidare sistemi dittatoriali di estrema destra fascista. Così, il popolo russo si sottomette ad un sistema tirannico forse peggiore allo zarista, in parole povere: “salta dalla padella nella brace”! Tal regime vede avvicendarsi dittatori sempre peggiori, con periodiche recrudescenze politico-repressive. Nonostante l'apparente allentamento avvenuto con la presidenza di Boris Nikolaevič El'cin e Michail Gorbačēv, l'ascesa al potere di Vladimir Putin ha riportato la Russia nel baratro della più tetra dittatura. Inizialmente Putin era apparso moderato e parzialmente riformatore... nel 2014 aveva comunque manifestato le proprie intenzioni in Crimea. Il campanello d'allarme non è stato recepito correttamente dal mondo intero! Per poco più di un decennio, la Russia ha esportato inimmaginabili quantità di materie prime, favorendo lo sviluppo delle nazioni ricche e sviluppate, sostenendo e sostentando le realtà nazionali povere e meno sviluppate. In breve il mondo intero è diventato dipendente delle interminabili e incessanti forniture di grano, farina, olio, fertilizzanti, terre rare, minerali, metalli e pietre preziose, metalli rari, petrolio, gas ecc, che la Russia offriva e riversava sul mercato globale in quantità progressivamente crescenti. Il 24 febbraio 2022, Putin cosciente del potere acquisito, ha invaso il territorio ucraino con nostalgiche ragioni politiche mascherate dalla pazzesca giustificazione di “operazione speciale” necessaria alla “denazificazione” dell'Ucraina... Con questa Folgorata e dissennata iniziativa bellica, Putin il Deviato (come Ivan il Terribile oppure Trump lo Scoppiato, Biden il Gatto Morto ecc), ha trascinato il mondo intero in un precipizio finanziario spaventoso. Se fino a poco prima non era bastata la pandemia globale da Corona Virus, che aveva inflitto un duro colpo all'economia mondiale, la stupidità orgogliosa di un vecchio dittatore ha assestato al sistema il colpo di grazia... o quasi! Così, giunti all'anno di Grazia 2023, il popolo russo ha accettato e trascorso altri 100 anni alla mercé, ai capricci e alle scelleratezze di un sistema dispotico guidato da politici sempre più demodé, nonostante cattiveria e inaudita ferocia li abbia contraddistinti nel loro avvicendarsi. Cosa aspetta il popolo russo dopo 400 anni di sofferenze, costrizioni e restrizioni? Forse è in trepidante attesa che uno di questi fossili estremisti di matrice bolscevica trascini (oltre la Russia) tutto il mondo in fondo alla rovina? Putin minaccia il mondo? Va anche detto che il mondo lo lascia fare, è come se assecondasse lo svalvolato in attesa di poterlo afferrare per mettergli la camicia di forza! Non è facile affrontare una situazione così allucinante. Putin sembra uno di quei bevitori nei bar, quando ormai la lite tra ubriaconi degenera, minacciandosi a vicenda arrivano a dire anche le peggiori idiozie... si spera che Putin non vada a prendere il fucilino a casa per tornare al bar!
Angelo Meini
19-02-2023
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