#Battaglia di Primosole
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14 luglio 1943, la dura battaglia per il ponte di Primosole A partire dal 12 luglio 1943, due giorni dopo lo sbarco alleato in Sicilia, arrivano nella zona della piana di Catania i primi reparti di paracadutisti della…
#Battaglia di Primosole#Campagna d&039;Italia#Diavoli Rossi#Diavoli Verdi#Fallschirmjager#Invasione della Sicilia#Richard Heidrich#Sbarco in Sicilia#Simeto#X Arditi
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Classifica Vendite Settembre 2018
“Suez. Il Canale, l’Egitto, l’Italia” di Marco Valle è il volume più venduto in Libreria Militare anche nel mese di Settembre 2018 http://www.libreriamilitare.com/prodotto.php?id_prod=64746
Libreria Militare (escluse Edizioni Libreria Militare) Classifica dei più venduti – Settembre 2018
1) Suez. Il Canale, l’Egitto, l’Italia 2) Assalto all’Europa 3) Sicilia.WW2 Speciale Primosole 1943 4) Battaglia…
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Piccola storia di Jaci - 08 agosto 1943, i Tedeschi si ritirano da Acireale.
Ricostruzione storica della giornata dell’ 8 agosto 1943 realizzata magistralmente dal Dott. Lorenzo Bovi, studioso ed esperto delle vicende della II guerra mondiale in Sicilia. Questa ricostruzione e’ stata possibile grazie al ritrovamento di numerose foto tedesche recuperate al BundesArchiv di Koblenza, molte di queste pubblicate nei volumi della collezione WWII Sicilia.
Il titolo ha una punta di sarcastico “gli inglesi entrano ad Acireale. Entrano, … appunto”. Gli eserciti sono schierati, tutto è pronto per la battaglia per le strade della città, ma prevale la voglia di finire presto la campagna di Sicilia da ambo le parti, i morti sono stati numerosi per entrambi gli schieramenti….non e’ stata la tanto decantata “passeggiata” per gli angloamericani.
Giorno 8 agosto 1943: gli inglesi entrano ad Acireale. Entrano, … appunto.
Acireale si trova in Sicilia, sull’unica strada che collega Catania a Messina. Da una parte c’è il mare, con l’impenetrabile e selvaggio costone della Timpa, dall’altra si sale verso la grande Etna. E’ una discreta cittadina di circa 20.000 abitanti, famosa per le sue Terme, per la collezione numismatica del Barone Pennisi di Floristella, per il Pastificio Leonardi e per la produzione di limoni. Da alcuni anni ospita un Comando Tedesco e diverse truppe italiane di passaggio. Per andare da Catania a Messina ci si deve passare per forza.
La situazione per l’Italia è tragica, gli Inglesi sono sbarcati in Sicilia e dopo aver lasciato migliaia di morti sul terreno sono finalmente riusciti ad arrivare a Catania. Anche i Tedeschi hanno già avuto le loro durissime perdite, prima per contrastare lo sbarco e poi al Ponte di Primosole (dei 1.400 uomini del 3° Reggimento Paracadutisti almeno 1.100 sono stati uccisi, catturati o feriti – erano arrivati in Sicilia dalla Francia due giorni dopo lo sbarco alleato). Ora si stanno ritirando verso Messina, dove riusciranno a mettere in salvo oltre lo Stretto migliaia di uomini e centinaia di mezzi (la guerra poteva già finire lì). Intanto il Duce è stato arrestato e già si prevedono “salti di barricata”. I tedeschi in ritirata decidono di creare un nuovo sbarramento proprio ad Acireale e ci piazzano in agguato i paracadutisti del 4° Reggimento (Fallschirm-Jäger-Regiment 4), al comando del tenente colonnello Erich Walther, da cui prenderà il nome il Kampfgruppe Walther (comprendente il FJR 4, il Fallschirm-MG Bataillon 1, il Fallschirm-Pionier Bataillon 1, il Fallschirm-Panzerjager Abteilung 1, e parte del Fallschirm-Artillerie Regiment 1.
Il 4° FallschirmJäger Regiment comprendeva il Comando, un Plotone Comunicazioni, un Plotone Ciclisti, un Plotone Pionieri, il 1° Fallschirmjäger Battalion (Maggiore Egger), il 2° Fallschirmjäger Battalion (Maggiore Vosshage) ed il 3° Fallschirmjäger Battalion (Capitano Grassmel). Molti di questi erano appena arrivati in Sicilia, ancora freschi freschi con i bei vestitini stirati, altri arrivavano invece dalla terribile battaglia di Primosole.
Va detto che questi paracadutisti non c’entrano nulla con i tedeschi presenti ad Acireale fino ai giorni dello sbarco, i quali avevano con la città un rapporto di profondo rispetto ed amicizia. Qui si tratta di “combattenti puri”, destinati alla morte, per i quali ogni casa ed ogni pietra sono semplicemente mezzi da usare nel raggiungimento del loro obbiettivo, dettato da un ordine superiore. Per loro Acireale era una semplice tappa come tante altre, e non un pezzo di vita come lo era stato per i loro predecessori. In quest’ottica va vista la famosa opera di segnalazione degli edifici d’abbattere che vide il coraggioso intervento di alcuni acesi dotati di vernice, corsi a “cancellare” i segnali che i tedeschi avevano posto sulle case da demolire (per ritardare l’avanzata alleata).
Ma torniamo a quel giorno. Nelle campagne di Guardia, frazione di Acireale, vengono nascoste in mezzo alla vegetazione le batterie di artiglieria con pezzi da 88 del 1° Reggimento Artiglieria Paracadutisti (Maggiore Schram) pronte a sparare “su tutto quello che si muove” grazie ai collegamenti radio con le vedette. Su di un tavolo in mezzo al bosco, i comandanti tedeschi studiano la cartina della Sicilia (si riconoscono in alto Acireale con a destra Catania).
Invece nelle vie della città ci si prepara al combattimento corpo a corpo. I tedeschi si posizionano al termine delle due arterie principali di Acireale, da cui si domina la via verso Catania. E aspettano. In fondo a Corso Umberto, davanti alla Villa Comunale (parco pubblico con giardino botanico) sistemano un cannone controcarro PAK 40, giusto in mezzo allo sbarramento dotato di bunker che gli italiani avevano precedentemente realizzato, controllando la via fino alla piazza Duomo.
Poi si piazzano in agguato con uno o due carri armati StuG 40 della “Herman Goering” alla Villa Barone S. Lucia (già occupata precedentemente dai tedeschi) in fondo a Corso Savoia, dove la strada devia a destra per S. Maria Ammalati (i tedeschi avevano lì un ospedale da campo) e poi verso Messina. Dico uno o due StuG perchè nelle foto si vedono due diverse mimetizzazioni, ma potrebbe anche essere lo stesso carro ripreso in due momenti differenti (le foto sono state fatte da due fotografi di guerra anche se nello stesso giorno). Vicino ad uno StuG vediamo il Maggiore Egger comandante il 1° Fallschirmjäger Battalion, intento a distribuire ordini d’attacco.
Un paracadutista si prepara alla battaglia costruendosi un piccolo riparo: ha spaccato il muretto di recinzione della villa creando una feritoia dalla quale può inquadrare con la sua Mg tutta la via; dietro di lui si intravede un carro armato pesantemente mimetizzato con teli mimetici e reti. Altri paracadutisti si nascondono dietro i muri delle case ed aspettano.
Ecco! Si sente un esplosione! I Pionieri tedeschi hanno appena fatto saltare il ponte sulla ferrovia, proprio davanti alla Stazione di Acireale (un testimone ricorda di aver visto uno di questi tedeschi correre via ferito dallo scoppio). Vengono anche incendiati i depositi di carburante al Castello Scammacca (Comando Tedesco), per non lasciare nulla al nemico.
Gli inglesi stanno arrivando. I carri armati del 44° Royal Tank Regiment entrano in Piazza Duomo, e qui comincia la festa! Bastano pochi colpi tedeschi per far capire che “da lì non si passa”. Anche i carri armati inglesi sparano alcuni colpi, ma non servono nemmeno a spaventare. La barriera che i paracadutisti tedeschi hanno alzato è tale che il messaggio è chiaro: “dateci il tempo di far ritirare le nostre truppe, oppure ci dovrete venire a prendere uno per uno”. E di morti ce ne sono già stati tanti, se ne contano già più di 4.000 per parte.
Nemmeno gli inglesi hanno più voglia di morire, entrano ad Acireale l’8 agosto e qui si fermano. Aspettano che i tedeschi se ne vadano da soli, una volta terminate le operazioni di imbarco nello Stretto di Messina, oppure che le navi al largo riescano a farli sloggiare coi loro grossi calibri.
I carri armati alleati arriveranno a Giarre (pochi km) solo due giorni dopo, e ce ne metteranno altri 4 per raggiungere Taormina il 14 agosto. E’ una resa non detta, di chi ti sta lasciando andare, nella speranza che la prossima volta “tocchi a qualcun altro”.
@ Lorenzo Bovi – Diritti riservati
Lamba Doria – Siracusa
Piccola storia di Jaci – 08 agosto 1943, i Tedeschi si ritirano da Acireale. was originally published on Fancity Acireale
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Pillole di Seconda Guerra Mondiale: 14 luglio
Pillole di Seconda Guerra Mondiale: 14 luglio
1940 – 1940 – 1941 – 1941 – 1942 – Fronte orientale. Nell’ambito dell’operazione Blu, la grande offensiva estiva tedesca, l’Armata Rossa arretra e le forze tedesche occupano Millerovo e Vorošilovgrad. 1942 – Mar Mediterraneo. Gli uomini gamma della X Flottiglia MAS attaccano la base navale britannica di GIbilterra. Quattro piroscafi alleati vengono gravemente danneggiati. 1943 – Battaglia…
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#ww2#battaglia del ponte di Primosol#Fiume Simeto#Invasione della Sicilia#Operazione Blu#second world war#Seconda guerra mondiale#Uomini Gamma#X Flottiglia MAS
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Il 17 luglio veniva ucciso in combattimento nei cieli di Sicilia, uno dei maggiori assi della Luftwaffe nella seconda guerra mondiale, Wolf-Udo Ettel. Quel giorno quando venne abbattuto da un cannone contraereo Bofors da 40 mm nei pressi di Lentini, Wolf a soli soli 22 anni aveva all’attivo ben 124 abbattimenti complessivi.
Il protagonista del nostro post, nacque il 26 febbraio 1921 ad Amburgo, nella Repubblica di Weimar, figlio di un rappresentante della produzione di aerei Junkers e a causa del lavoro del padre trascorre l’infanzia fra Teheran e la Colombia. Dopo il divorzio dei genitori e il ritorno in Germania nel 1934, lui e i suoi due fratelli più piccoli frequentarono le scuole Napola (Nationalpolitische Erziehungsanstalt) collegio secondario fondato dal Nazismo per allevare una nuova generazione per la leadership politica, militare e amministrativa della nuova Germania.
Il 1° settembre 1939 le armate naziste invadono la Polonia dando inizio al più spaventoso conflitto della storia dell’umanità. Il 15 novembre dello stesso anno, Ettel si offrì volontario per il servizio militare nella Luftwaffe e dopo aver frequentato vari corsi di formazione, fra cui la Jagdfliegerschule (scuola di addestramento dei piloti di caccia) con sede a Parigi, in Francia. Nel settembre 1941 fu assegnato ad un Ergànzungs-Jagdgruppe (gruppo di caccia supplementare), un’unità di addestramento per piloti di caccia con sede in Danimarca.
Il 10 aprile 1942, il Leutnant Ettel viene assegnato a 4. Staffel (squadrone) di Jagdgeschwader 3 “Udet” del II. Gruppe (2 ° gruppo) basato a San Pietro Clarenza , in Sicilia, con il compito di partecipare insieme alle unità della Regia Aeronautica all’assedio di Malta dove tuttavia rimane per un brevissimo lasso di tempo prima di essere trasferito sul fronte orientale in un campo di aviazione a Chuguyev.
Il 24 giugno il II. Gruppe si trasferì a Shchigry, un campo d’aviazione circa 50 chilometri ad est di Kursk e quello stesso giorno Ettel ottenne le sue prime due vittorie abbattendo due aerei sovietici, per la precisione di trattava di due velicoli d’attacco terrestre Ilyushin Il-2 “Shturmovik”.
Lui stesso è stato abbattuto a circa 15 km (9,3 mi) a nord di Voronezh il 10 luglio mentre stava distruggendo un bombardiere Douglas Boston a bordo di un Soviet, il suo settimo reclamo in totale. Salpò dal suo danneggiato Messerschmitt Bf 109 F-4 “White 1” dietro le linee sovietiche, attraversò il fiume Don e tornò nella sua unità quattro giorni dopo.
Il 24 luglio 1942 ricevette la Croce di ferro di 2ª classe e la Croce di ferro di 1ª classe il 2 agosto. Il 9 di agosto, Ettel ottiene la sua ventesima vittoria aerea, la trentesima il 7 ottobre, e il 23 ottobre viene insignito del Front Flying Clasp in oro, la decorazione assegnata ai piloti della Luftwaffe dopo 60 missioni di guerra. In seguito alla perdita tedesca nella Battaglia di Stalingrado , il 4. Staffel viene trasferito sulla testa di ponte di Kuban.
Durante gli intensi mesi di operazioni, Ettel dichiarò 28 aerei sovietici abbattuti a marzo e altri 36 ad aprile, inclusi 5 abbattuti nello stesso giorno, l’11 aprile. Il 28 aprile 1943, Ettel ottenne la sua centesima vittoria aerea, era il 38esimo pilota della Luftwaffe a raggiungere il prestigioso traguardo. L’11 maggio, Ettel rivendica la sua 120esima vittoria, l’ultima sul fronte orientale, ma viene abbattuta dalla contraerea sovietica.
Ettel è costretto ad un atterraggio di fortuna con il suo Bf 109 G-4 nella terra di nessuno ma riesce a riguadagnare le proprie line nonostante la caccia serrata da parte di pattuglie sovietiche e più tardi a guidare una pattuglia della Werhmacht per distruggere importanti attrezzature rimaste a bordo del suo aereo.
Il 1° giugno a Berlino, Wolf viene insignito della Croce del Cavaliere della Croce di ferro (Ritterkreuz des Eisernen Kreuzes) dal generale der Jagdflieger Adolf Galland. Promosso a Oberleutnant (primo luogotenente), Ettel viene nominato Staffelkapitän (comandnate di squadrone) di una nuova unità l’8. Staffel di Jagdgeschwader con sede a Tanagra, in Grecia, equipaggiato con i Messerschmitt Bf 109 delle serie G-4 e G-6.
A giugno, il Gruppo prende possesso e familiarizza con i nuovi aerei e a fine mese l’unità viene trasferita ad Argos nel Peloponneso, con il compito di pattugliare il Mar Egeo. Il 10 giugno 1943 due armate alleate sbarcano sulle coste siciliane e il gruppo caccia di Wolf viene trasferito a Brindisi nell’Italia meridionale il 14 luglio 1943, partecipando ai primi combattimenti a sostegno delle forze di terra tedesche a sud-est di Catania già il 15 luglio.
Nei corso dei combattimenti a nord dell’Etna, nella grande battaglia per il controllo del ponte di Primosole che vide rifulgere il valore del X arditi, Ettel ottenne la sua prima vittoria aerea nel Teatro Mediterraneo, abbattendo un caccia Supermarine Spitfire della RAF. Il giorno successivo, rivendicato un altro Spitfire abbattuto e due bombardieri Liberator statunitensi. In soli due giorni Ettel può aggiungere quattro aerei abbattuti al suo bottino personale e raggiungere quota 124 vittorie.
Quota 124 vittorie sarà il suo score finale, il 17 luglio 1943, il gruppo è nuovamente incaricato di svolgere missioni di supporto a terra contro le forze britanniche nelle vicinanze di Catania. Nelle vicinanze di Lentini, il Gruppo perse cinque aerei abbattuti dal micidiale fuoco contraereo britannico fra cui quello di Ettel che nell’azione muore a soli 22 anni,dopo che il suo Bf 109 G-6 si schianta a nord-est del Lago di Lentini.
Il 31 agosto 1943 Ettel ricevette la croce cavalleresca della croce di cavaliere con foglie di quercia (Ritterkreuz des Eisernen Kreuzes mit Eichenlaub), era il 289° militare della Wehrmacht a ricevere la prestigiosa decorazione.
La Croce di Cavaliere della Croce di Ferro era conferita per eccezionali meriti di comando e/o di coraggio a militari di qualsiasi grado e si suddivide in cinque classi:
Croce di Cavaliere
Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia , istituita il 3 giugno 1940
Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade istituita il 21 giugno 1941
Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti istituita il 15 luglio 1941
Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia in Oro, Spade e Diamanti, istituita il 29 dicembre 1944.
In totale vennero distribuite 7.361 decorazioni della Croce di Cavaliere (43 delle quali a militari alleati del Terzo Reich), dei quali 890 ricevettero le Fronde di Quercia (8 stranieri), 159 le Fronde di Quercia e Spade (più una distribuzione onoraria all’ammiraglio giapponese Isoroku Yamamoto). Solo 27 uomini vennero decorati anche con i Diamanti, mentre Hans-Ulrich Rudel, pilota della Luftwaffe abbattuto trenta volte e con all’attivo circa 1.300 mezzi corazzati o blindati distrutti fu l’unico a ricevere la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia in Oro, Spade e Diamanti.
Tornando al protagonista del nostro post odierno, Wolf-Udo Ettel fu sepolto nel cimitero tedesco di Motta Sant’Anastasia in una tomba non contrassegnata. Grazie per aver letto con tanta pazienza il nostro post, con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.
17 luglio 1943, nei cieli di Lentini muore uno dei maggiori assi della Luftwaffe Il 17 luglio veniva ucciso in combattimento nei cieli di Sicilia, uno dei maggiori assi della Luftwaffe nella seconda guerra mondiale, Wolf-Udo Ettel.
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Diavoli verdi contro diavoli rossi, la battaglia del Ponte di Primosole
via Diavoli verdi contro diavoli rossi, la battaglia del Ponte di Primosole
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Il 18 agosto 1943, il bollettino del Comando Supremo n° 1.180 cosi dava la notizia che la battaglia per la Sicilia era terminata e la lotta si spostava sul continente:
“La dura battaglia della Sicilia, che le truppe italo – tedesche hanno strenuamente combattuto per 40 giorni contro la soverchiante potenza delle forze anglo – americane di terra, del mare e del cielo è finita ieri. Gli ultimi reparti di retroguardia hanno abbandonato l’estrema punta nord – orientale dell’isola e raggiunto la costa calabra, dove erano stati in precedenza traghettati i feriti, le altre unità e buona parte dei materiali”.
Alle 6.35 circa del 17 agosto 1943, le cariche d’ esplosivo piazzate dai genieri tedeschi facevano saltare le banchine del porto di Messina, le apparecchiature della base navale, Villa Anna che era stata la sede dell’alto comando delle forze armate e le batterie antiaeree. Rimasero in piedi i depositi di generi alimentari, che erano stati aperti agli affamati e martoriati cittadini messinesi.
Truppe tedesche attraversano lo stretto di Messina
Poco dopo gli ultimi militari italiani e tedeschi insieme al generale Monacci, comandante delle forze di terra della piazzaforte di Messina e al generale della Wehrmacht Hans Hube, che era subentrato al generale Guzzoni nel comando della ormai ex 6a Armata italo-tedesca, attraversavano lo stretto di Messina.
Il generale Guzzoni, comandante della 6ª Armata
Il generale Hans-Valentin Hube, comandante del XIV Corpo corazzato
Chi volesse rileggere la biografia del generale tedesco protagonista della campagna di Sicilia può leggere il nostro post a lui dedicato al seguente indirizzo:
Il generale Hans Valentin Hube “der Mensch”
Chi volesse approfondire l’argomento della “Dunkerque italo tedesca”, la perfetta evacuazione delle truppe tedesche e italianie dall’isola verso la Calabria può invece trovare il nostro post relativo al seguente indirizzo:
L’evacuazione della Sicilia. la “Dunkerque” italo tedesca
Qualche ora dopo entrarono in città le avanguardie della 7ª Armata del generale Patton, precedendo di poco quelle dell’ 8ª Armata britannica dell’ indispettito Montgomery. La battaglia di Sicilia era finita: quaranta giorni di combattimenti accaniti, molti di più della settimana, al massimo due, previste dagli strateghi angloamericani.
L’Operazione Husky vide perdite gravi per tutti i contendenti impegnati nella lotta. Gli italiani lamentarono 4.680 morti, circa 5.000 feriti e 152.000 fra dispersi e prigionieri. I tedeschi su 60.000 uomini impiegati ebbero 4.561 morti, 4.583 dispersi, 13.352 feriti tutti evacuati e 5.523 prigionieri per un totale di circa 28.000 perdite, oltre a 170 dei 217 panzer impiegati sul suolo siciliano.
Il generale Montgomery, comandante dell’8ª Armata britannica
Il generale Patton, comandante della 7ª Armata statunitense
Alte le perdite anche in campo anglo-americano, nonostante la storiografia alleata parlò di passeggiata militare. Gli americani lamentarono fra le fila della 7ª Armata 2.237 morti e 5.946 feriti, mentre 8ª Armata britannica ebbe 2.062 morti e 7.137 feriti. A queste perdite già considerevoli vanno aggiunti anche 860 morti e 895 feriti lamentati fra gli equipaggi delle unità navali.
Molti furono a dispetto di quanto ci ha tramandato la storiografia alleata e colpevolmente i nostri libri di storia, gli episodi di valore compiuti dal soldato italiano durante i 40 giorni di combattimento.
Occorre ricordare il sacrificio della divisione Livorno che per prima contrattaccò gli americani nel settore di Gela, ricacciandoli sulle spiagge, il sacrificio della 206ª divisione costiera, della divisione Napoli, che tentò invano di fermare l’avanzata alleata tra i 10 e 13 luglio e subendo gravi perdite, permise ai tedeschi di ripiegare nel settore Caltagirone/Vizzini, quello del sottotenente Sergio Barbadoro nella difesa di Palermo.
La Divisone Assietta che contrastò duramente il nemico fino al 29 luglio a S. Fratello, dove unitasi ai reparti Tedeschi combattè duramente sino al 7 agosto, insieme ai resti della Divisone Aosta nella battaglia di Troina e l’eroismo del X Reggimento Arditi nella battaglia del ponte di Primosole.
Truppe britanniche prendono terra sulle spiagge siciliane, 10 luglio 1943
Potete trovare i dettagli di molti degli episodi valorosi del soldato italiano nella campagna di Sicilia nel nostro blog, sotto mettiamo alcuni link relativi:
75 anni fa “Operazione Husky” lo sbarco in Sicilia
Gela, la battaglia che poteva cambiare la Storia
Due medaglie d’oro per la 206ª divisione Costiera
Diavoli verdi contro diavoli rossi, la battaglia del Ponte di Primosole
Sergio Barbadoro, l’ultimo difensore di Palermo
La battaglia di Troina (1-6 agosto 1943)
Combatterono molto duramente, come si è potuto intuire dall’entità delle perdite, le tre divisioni tedesche presenti sull’isola nel momento dello sbarco che persero la metà della forza di combattimento in termini di effettivi e impegnarono battaglia praticamente fino all’ultimo giorno.
Dopo i primi tentativi di respingere lo sbarco, già dal 17 luglio ci si rese conto che con le poche forze disponibili non era possibile resistere sull’isola alla grande forza di invasione messa in campo dagli alleati, che potevano vantare anche un assoluto strapotere nei cieli.
Si comincio cosi a rivedere la strategia improntando le operazioni al fine di conseguire il massimo rallentamento possibile dell’avanzata alleata ma soprattutto a permettere il deflusso delle forze italo tedesche verso il continente, per lì continuare la lotta.
Carri Tiger della Hermann Goering
Furono dunque approntate 4 linee difensive e successivamente 3 linee di evacuazione, grazie alle quali un mese dopo l’esercito italo-tedesco riuscirà con successo ad attraversare lo stretto di Messina sbarcando sul continente.
Esse, considerati anche i vari arretramenti e assestamenti in corso d’opera,furono nell’ordine:
• 17 luglio: linea delle Madonie – andamento da Termini Imerese alla foce del Simeto, con Enna perno centrale • 21 luglio: linea Santo Stefano, andamento da S. Stefano di Camastra alla foce del Simeto, con Nicosia perno centrale • 5 agosto: Linea San Fratello, andamento (definitivo) da San Fratello ad Acireale, con Troina perno centrale • 10 agosto: Linea Tortorici, andamento da Tortorici a Torre Archirafi, con Randazzo perno centrale
Prima di chiudere il post una breve ma doverosa cronologia della conquista della Sicilia.
8 maggio 1943. Cominciano i bombardamenti alleati sull’isola di Pantelleria.
12 maggio 1943. La Tunisia cade completamente in mano Alleata. E’ la fine della Campagna d’Africa per le forze dell’Asse .
6-10 giugno 1943. Su Pantelleria si intensifica l’attacco alleato contro le batterie costiere dell’isola, da parte di aerei e navi inglesi.
11 giugno 1943. Pantelleria si arrende agli alleati prima ancora di essere attaccata dalle forze di sbarco
12 giugno 1943. Anche il presidio di Lampedusa si arrende al nemico senza combattere. Continua senza soste l’azione dei bombardieri alleati che con successive incursioni su Catania e Palermo causano decine di morti e seri danni.
13-14 giugno 1943. Si arrendono i presidi delle isole di Linosa e Lampione.
18 giugno e 25 giugno 1943. Attacchi aerei e bombardamenti su Messina.
Soldati tedeschi posano mine sulle spiagge siciliane
9-10 luglio 1943. Inizia l’Operazione Husky, lo sbarco alleato in Sicilia: la 7ª Armata Usa sbarca sulle spiagge di Gela mentre l’8ª^ Armata inglese prende piede su quelle di Pachino e Siracusa.
10-12 luglio 1943. Violento scontro tra la 7ª Armata americana e le divisioni Hermann Goring e Livorno, che reiscono quasi a costringere gli stessi a reimbarcarsi.
13 luglio 1943. Viene occupata senza combattimenti la piazzaforte marittima di Augusta.
15 luglio 1943. Il premier inglese Winston Churchill e il presidente americano Roosevelt lanciano un comune appello agli Italiani affinché decidano “se vogliono morire per Mussolini e Hitler oppure vivere per l’Italia e la civiltà”, mentre il re incontra Badoglio per sondare la sua disponibilità a presiedere un nuovo governo.
17 luglio 1943. Gli Alleati conquistano Agrigento e il giorno dopo Caltanissetta.
19 luglio 1943. La notte è tristemente ricordata come “notte di san Lorenzo” per il primo bombardamento alleato su Roma. I danni sono immensi. Il quartiere di san Lorenzo è quasi completamente devastato; morti e feriti si contano a migliaia. Il bombardamento doveva convincere l’Italia ad arrendersi,
22 luglio 1943. Gli americani del generale Patton conquistano Palermo.
25 luglio 1943. Il Gran Consiglio del Fascismo sfiducia Mussolini, il re ordina il suo arresto e affida a Badoglio l’incarico di guidare il nuovo governo.
27 luglio 1943. Il Gen. Alexander, comandante il XV Gruppo d’armate, sposta il suo Quartier Generale dall’Africa in Sicilia.
5 agosto 1943. Occupazione alleata di Catania.
14 agosto la Herman Goering l’ultima divisione che ancora contrasta le truppe alleate interrompe i contatto e dopo aver effettuato numerose interruzioni stradali si avvia verso Messina per imbarcarsi e raggiungere il continente. Viene occupata Taormina.
Batteria antiaerea tedesca sullo stretto di Messina
17 agosto 1943. Alle 10,15 le truppe del Gen. Patton entrano a Messina, la conquista dell’isola è stata portata. Ora la lotta si sposta sul continente.
3 settembre 1943. Le truppe Alleate sbarcano in Calabria.
Gli Alleati prendono Messina, finisce la campagna di Sicilia Il 18 agosto 1943, il bollettino del Comando Supremo n° 1.180 cosi dava la notizia che la battaglia per la Sicilia era terminata e la lotta si spostava sul continente:
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Diavoli verdi contro diavoli rossi, la battaglia del Ponte di Primosole
Diavoli verdi contro diavoli rossi, la battaglia del Ponte di Primosole
“Era mia intenzione compiere un grande sforzo per raggiungere Catania entro la sera del 14 luglio. Con un po’ di fortuna ero certo di farcela. Ma dovevamo avere fortuna”.
Nelle sue memorie così annotava il maresciallo Montgomery nell’estate del 1943, ben conscio dell’importanza strategica del Simeto, il fiume che sorgendo alle spalle dell’Etna e cingendo tutta la parte meridionale della…
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