#Banchi a rotelle.
Explore tagged Tumblr posts
Text
Finalmente col nuovo corso di educazione sentimentale sappiamo dove piazzare i navigator e i banchi a rotelle.
@Cambiacasacca
61 notes
·
View notes
Text
Per non dimenticare .... ca**o
Che fine hanno fatto tutti i banchi di scuola con le rotelle e i soldi usati per prevenire il covid nelle scuole ?
35 notes
·
View notes
Text
Il PNRR spiegato agli idioti
Ti presto 500€uro a patto che tu compri:100 €uro di zucchine da mia zia,100 €uro di banchi a rotelle dal mio amico,100 €uro per un cappotto termico dammiocuggino,100 €uro ce li dividiamo io ed Ursula,gli ultimi 100 me li riprendo perché non li hai spesi.… Poi me ne ridai indietro 700.Non li hai perché non stampi più il denaro?Beh, hai ancora tante industrie, immobili …comincia a cedermi quelli,…
View On WordPress
7 notes
·
View notes
Text
🗓🕑 Vi ricordate il 2020?
Il governo Conte bis. Maggioranza M5s e Pd. Al Ministero dell'istruzione Lucia Azzolina. Sembra passato un secolo. Eppure oggi colpiscono il nostro movimento delle condanne che risalgono proprio a quella grigia stagione di didattica a distanza e banchi con le rotelle, mascherine sul naso e distanziamento sociale. La nostra colpa? Aver detto la verità quando tutti hanno preferito nascondersi. Aver alzato la testa quando non era richiesto.
Leggi tutto il comunicato ⬇️
https://www.bloccostudentesco.org/2024/06/19/condannati-per-le-proteste-contro-conte-azzolina-nessuna-resa/
----
Ed avevano ragione sto ragazzi!
4 notes
·
View notes
Text
UNO
Dovevate capire quando li avete visti ballare festosi, negli ospedali, mentre la gente moriva nelle corsie laddove avrebbero dovuto trovarsi questi signori, mentre, invece di curare, ballavano.
Allora dovevate capire. Invece niente.
DUE
Dovevate capire quando vi hanno conteggiato anche i suicidi, quelli messi sotto da un camion e, persino, i morti di freddo.
Tutti, anche quelli deceduti durante le guerre puniche.
Allora dovevate capire. Invece niente.
TRE
Dovevate capire quando hanno bruciato i morti e vi hanno detto che lo facevano per il vostro bene.
Hanno eliminato le prove, per il vostro bene, s'intende.
Allora dovevate capire. Invece niente.
QUATTRO
Dovevate capire quando non hanno cercato le cure ma i sieri.
Hanno detto che c'era emergenza e l'hanno affrontata con la prevenzione.
I sieri, ammesso e non concesso, servono a prevenire, ma, ripeto, ci dicevano che eravamo in emergenza, e pur tuttavia non cercavano cure.
Allora dovevate capire. Invece niente.
CINQUE
Dovevate capire quando hanno detto che si trattava di malattia nuova e sconosciuta e Ve l'hanno detto mentre la chiamavano SARS-COV 2, e ci hanno messo il 2 perché era proprio simile alla SARS-COV 1.
Come Rambo 1 e Rambo 2.
Una malattia nuova e sconosciuta uguale ad una che già c'era e conoscevamo.
SARS-COV 1 e SARS-COV 2, Ve l'hanno anche detto esplicitamente.
Allora dovevate capire. Invece niente.
SEI
Dovevate capire quando avete visto ambulanze che giravano - a sirene spiegate - senza meta e senza paziente a bordo e, poi, si fermavano senza apparente motivo, magari davanti ad un bar.
Allora dovevate capire. Invece niente.
SETTE
Dovevate capire quando hanno giurato e spergiurato che non c'erano cure.
E invece c'erano ed erano anche molto efficaci.
E loro negavano.
Allora dovevate capire. Invece niente.
OTTO
Dovevate capire quando hanno messo il Segreto di Stato sugli atti del Comitato Tecnico Scientifico.
Segreto di Stato su ciò che si dicevano questi signori nelle loro riunioni.
Allora dovevate capire. Invece niente.
NOVE
Dovevate capire quando hanno detto che, per combattere la malattia, era necessario acquistare costosissimi banchi a rotelle.
E, poi, li hanno acquistati davvero.
Allora dovevate capire. Invece niente.
DIECI
Dovevate capire quando hanno detto che era regolare un uomo solo al comando.
Un uomo (di fa per dire) solo, che vi annientava quotidianamente a colpi di DPCM, fatti un passare per legittimi e costituzionalmente corretti.
Allora dovevate capire. Invece niente.
UNDICI
Dovevate capire quando vi dicevano che gli ospedali erano straboccanti di malati e, invece, non c'era nessuno.
I pronto soccorso erano incredibilmente vuoti.
Allora dovevate capire. Invece niente.
DODICI
Dovevate capire quando hanno consentito ai Medici di Base di nascondersi come topi di fogna e di non rispondere nemmeno al telefono.
Il tutto mentre i pochi Medici coraggiosi che curavano - e guarivano! - venivano minacciati di radiazione.
Allora dovevate capire. Invece niente.
TREDICI
Dovevate capire quando hanno istituito il Numero Telefonico Verde 1500 per l'Emergenza e, poi, non hanno mai risposto a Nessuno, 😊, nemmeno per sbaglio.
Allora dovevate capire. Invece niente.
QUATTORDICI
Dovevate capire quando creavano ansia parossistica dicendo che i posti in terapia intensiva scarseggiavano e che c'era il pericolo di dover scegliere chi curare, e, poi, in tre anni, non hanno costruito nemmeno un posto letto in più. In nessun ospedale d'Italia.
Nemmeno uno in tre anni.
Allora dovevate capire. Invece niente.
QUINDICI
Dovevate capire quando l'Inventore dei Tamponi ha detto che non potevano essere usati per diagnosticare la malattia.
E, invece, li hanno sempre usati per diagnosticare la malattia.
E così diagnosticata la malattia, vi tenevano agli arresti domiciliari, in attesa di inocularvi.
Ripeto: il tutto per mezzo di un Tampone che il suo stesso Inventore aveva detto che non poteva essere usato così.
Allora dovevate capire. Invece niente.
SEDICI
Dovevate capire quando il Dott. Giuseppe De Donno - nonostante avesse trovato un cura pressoché miracolosa (il plasma iperimmune) - fu costretto a girare un video vergognoso in cui si "sottometteva" (parola Sua!) alle cosiddette Istituzioni Sanitarie, a Mattarella, al Papa, all'anima de li mejo mortacci loro, a tutti, e, per di più, appariva spaventato a morte, spaventatissimo.
E guarda caso, mori qualche settimana dopo.
Allora dovevate capire. Invece niente.
DICIASSETTE
Dovevate capire quando hanno iniziato a negare violentemente gli effetti avversi e, a maggior ragione, allorquando hanno insistito nella negazione di migliaia di evidentissimi effetti avversi.
Negazionisti (della Verità).
Allora dovevate capire. Invece niente.
DICIOTTO
Dovevate capire quando mettevano la mascherina solo per le foto di rito e poi - immediatamente dopo il click del fotografo - la toglievano.
Attori.
Allora dovevate capire. Invece niente.
Avv. Domenico Monteleone
Bisogna ricordarglielo perché noi ci siamo risvegliati prima di tanti, e siamo diventati e saremo per sempre "noi e loro" con i non risvegliati ..
29 notes
·
View notes
Video
https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/02/la-poesia-deve-alzare-le-proprie.html La poesia deve alzare le proprie barricate contro l'invasione dell'antiumanesimo Soltanto chi come me, o come qualcuno dei miei lettori, ama davvero la letteratura si rende conto, senza ipocrisia, che nella società odierna e per le attuali classi dirigenti la letteratura è diventata un impiccio, un residuato, qualcosa da portare in cantina a riempirsi di polvere. Oggi è, o sembra, tutto finito. Inutile ricordare agli uomini della politica e dell'economia, qualunque sia il loro colore politico, che se l'Italia non è rimasta una espressione geografica, ed è nata in quanto entità storica e statuale è stato soprattutto perché l'hanno sognata, preconizzata, amata i poeti, da Dante a Petrarca, da Foscolo a Manzoni al giovane Leopardi, da Carducci a D'Annunzio, da Ungaretti a Pasolini. Inutile ricordare che l'Italia è prima di tutto la sua lingua meravigliosa e dorata, è il suo patrimonio inesauribile d'anima, d'arte, di poesia, di musica. Sembra che sia chiaro soltanto tra i pochissimi grandi uomini rimasti in Italia, penso a Riccardo Muti. Sono venuti in odio i modelli eccellenti, erosi da un falso egualitarismo straccione, e dal dominio dei social, dove «uno vale uno» e il primo pirla può impunemente apostrofare un premio Nobel: fenomeno che condannò anche Umberto Eco, non sospettabile certo di simpatie per gli «apocalittici» nemici della modernità. La scuola, disastrata in maniera equanime da governi di sinistra e di destra sino all'abominio grillino dei banchi a rotelle, ha ridotto lo studio della letteratura a pochi autori, spesso soltanto del Novecento, ignorando i classici e il loro splendore e, di fronte ad ancora tanti bravissimi insegnanti, c'è sempre qualcuno (a volte ministri come il non rimpianto Franceschini) che preme per dare più spazio a fumettisti, saltimbanchi, cuochi, comici, rapper, trapper, cantautori, dj, influencer: seguendo pedissequamente ogni moda. Si è inventato il binomio scuola lavoro, come se l'insegnamento invece di formare prima di tutto esseri umani nella loro interezza dovesse formare pizzaioli, con tutto il rispetto per la categoria. Il lavoro della scuola era far crescere il sapere e l'anima del ragazzo, la sua comprensione di se stesso, della società, della storia, del mondo. E niente poteva farlo meglio di quell'antico ma sempre nuovo sistema di conoscenza che è la Letteratura. Niente formava di più e più in profondità che leggere poesie e romanzi, grandi strumenti di educazione al destino. Niente formava di più che il pensiero dei grandi, da Machiavelli a Galileo, da Vico a De Sanctis. Intendiamoci, non è che oggi non ci siano più quelli che scrivono poesie e romanzi. Ormai il 90 per cento degli italiani ha pubblicato un romanzo, i social diffondono a piene mani poesia, e chiamano poesia anche ogni incolpevole vagito e belato sentimentale. Ci sono in giro migliaia di sedicenti autori che scrivono tutti allo stesso modo, carino e insignificante, quasi sempre lontani da ogni scossa metafisica, da ogni senso del mistero, da ogni empito fantastico, e riducono il romanzo a qualche bella frase, a qualche trovata, o a tanto lacrimoso patetismo autobiografico. Eppure in questo mare magnum, dove nessuno distingue più niente da niente, ci sono ancora libri appassionanti e autori veri. Fiorisce la letteratura di genere, dove almeno persistono i temi eterni del male, della giustizia, della verità, e che il mercato premia (cosa che è vano vituperare): io leggo con piacere per esempio Donato Carrisi, e quando mi è capitato di conversare con Maurizio De Giovanni ho toccato con lui temi a me cari come il mito con più vivacità che con autori snobbetti e un po' premiati, magari usciti dalla celebratissima scuola Holden. Poeti veri e grandi, penso ad esempio a Milo De Angelis, esistono ancora. E ogni giorno ricevo testi di giovani che credono nella poesia e scrivono in cerca di nuove forme del vivere e di assoluto. Scrittori di alta qualità ci sono, Sandro Veronesi, Antonio Scurati, Eraldo Affinati, per esempio. E ci sono i critici, penso a Giorgio Ficara, a Alfonso Berardinelli, a Massimo Onofri, a Silvio Perrella, per altro saggisti e scrittori in proprio: ma esiste sempre di meno lo spazio editoriale e istituzionale per esercitare l'importantissimo compito della critica, vagliare la produzione letteraria, individuare i valori più forti, non transeunti, seguire gli autori, sostenere una tendenza. Oggi tutto è effimero, volatile, virtuale. Leggero: ma non si dica con criminale menzogna che è la leggerezza di Italo Calvino: tutt'al più è quella di Luciana Littizzetto. A cui preferisco le giovani tiktoker, che quando cinguettano innamorate di un titolo possono anche riservare sorprese, magari stanno rileggendo e rinverdendo un classico... Il vuoto è prima di tutto un vuoto sociale, culturale, spirituale. Ed è da connettersi al crollo dell'umanesimo, che dalla Firenze del Rinascimento sino all'esistenzialismo di Sartre e di Camus aveva innervato la cultura europea. Per molti esponenti del mondo intellettuale l'essere umano non è più al centro della società, l'essere umano intero, in carne ed ossa, con i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue debolezze, la sua follia, la sua capacità di ribellione, di autodeterminazione del proprio futuro. Ed è caduto a picco il senso della Tradizione, che è da modaioli imbecilli vedere come passato e polvere, mentre è conoscenza attiva e critica delle radici e insieme forza propulsiva per proseguire nella costruzione di una civiltà. La letteratura è stata a lungo il midollo spinale (l'espressione è di Jacques Attali) di una Nazione. E certamente di quella Europa che per primo Victor Hugo sognò come «Stati Uniti d'Europa». Senza letteratura, senza poesia, senza il primato dello spirito si configura una società non liquida, come vuole una celebre definizione sociologica, ma smidollata, un'Europa vaso di coccio tra le Potenze del nuovo ordine mondiale, prona di fronte alle insidiose idiozie nichiliste della cosiddetta cancel culture che ha soffiato dall'America in questi anni e alla fine si è rivelata una cultura della cancellazione, o del tentativo di cancellazione, guarda caso, proprio della parte gloriosa della cultura europea, oggi indifesa, incapace di reagire, di ritrovare l'orgoglio e l'amore di se stessa. Per la prima volta nella storia dell'umanità al vertice dei valori, come potere assoluto e incontestabile, è rimasta l'economia, declinata come finanza e profitto. E per la prima volta nella storia dell'umanità tutto il resto viene considerato un ingombro, qualcosa di attardato e inutile: il sacro, l'ideale, la gratuità, il valore, l'onore, la bellezza spirituale, la ribellione: il tesoro millenario della letteratura, da Omero a Borges. Il primato totalitario del profitto non ha niente a che fare col liberalismo che conosco io, quello di Benedetto Croce, Panfilo Gentile, Salvador De Madariaga. È in realtà un feticcio, un idolo, un Vitello d'Oro senza nessun Mosè in vista pronto ad abbatterlo: una irresistibile forza disumanizzante. Il pericolo, senza un nuovo umanesimo per il XXI secolo, è che si corra verso un'era di uomini-macchina, in balia di piccoli desideri indotti dalla pubblicità (e non so ancora per quanto dai miserabili imbonitori elettronici detti influencer), un'era di esseri privi di carne, di anima, di sesso, di radici, di sogni, vacui consumatori di tempo libero, prodotti deperibili e altrettanto deperibili ideologie. Uno strumento di opposizione, di resistenza e forse di contrattacco rispetto alle forze dell'antiumanesimo è la voce legislatrice (anche se mai riconosciuta come tale) della poesia, quell'antico e attualissimo sistema di conoscenza dell'anima e dell'universo che chiamiamo letteratura. Per questo nel disegno dei dominatori tecnologici ed economici del mondo poesia e letteratura non devono valere più niente, non devono avere spazio né ascolto. O, come ho appreso interrogando Chat GPT, opere poetiche e narrative potranno essere prodotte, pulite e anestetizzate, dalla IA, «assolutamente sì». Non so se un disegno così riuscirà. Dico soltanto che se riuscirà, quando saranno abbattute le statue di Virgilio, Dante, Shakespeare, Michelangelo, Goethe, Beethoven, Voltaire, Tolstoj la civiltà europea sarà finita. A me questo disegno non piace, e sono disposto, cari lettori, ad avversarlo sino all'ultimo sangue. All'ultima pagina.
3 notes
·
View notes
Text
Il primo “pilastro” riguarda la trasformazione fisica degli ambienti di apprendimento (100.000 aule) grazie a una forzata iniezione di tecnologia di ultima generazione: device informatici personalizzati, schermi multifunzione, intelligenza artificiale, realtà aumentata, stampanti 3D, ecc. È il cespite più consistente dell’iniziativa: circa i ¾ degli investimenti previsti. Entro Natale 2022 tutte le scuole sono state ���caldamente invitate” dal Ministero a fare incetta di strumentazioni high tech per il massimo degli stanziamenti virtuali disponibili (cioè a contribuire sconsideratamente al Debito pubblico), indipendentemente dalle dotazioni pregresse, dalla reale capacità di fruizione delle nuove, dalla loro utilità per il tipo di scuola, ecc. Il resto dei finanziamenti servirà per “smontare” le aule tradizionali e riqualificarne l’apertura al mondo attraverso banchi a rotelle, aule-laboratorio, ambienti virtuali, ecc. L’approccio generale sarà work based learning e gli spazi scolastici dovranno essere disegnati “come un continuum fra la scuola e il mondo del lavoro”.
la Scuola sarà svilita a componente della riforma del lavoro, sollevando le aziende dall’onere di selezionare e formare il proprio personale. La riforma introduce infatti nella Scuola superiore di primo e secondo grado due nuove figure di insegnanti (la seconda grande novità): il docente Orientatore e il docente Tutor. Con compiti, l’uno, di aiutare lo studente nella scelta precoce della futura professione e, l’altro, di consigliarlo nei percorsi di apprendimento liberi ad essa più adeguati. Nella nuova Scuola, infatti, non tutti studieranno ancora le stesse materie o nello stesso modo, ma ciascuno studente seguirà un iter di apprendimento personalizzato volto a fargli conseguire le conoscenze e le abilità specifiche per la sua futura professione.
La difesa del merito – di studenti e insegnanti – è in effetti il terzo pilastro della riforma, come del resto propagandisticamente annunciato dal Governo Meloni fin dal nuovo nome del Ministero dell’Istruzione, divenuto pure “del Merito”. Si tratta della pretesa non nuova di misurare la capacità didattica dei docenti, fingendo di non sapere che ad insegnare si arriva vincendo concorsi per titoli ed esami. In realtà, è fin troppo chiaro quale siano le vere finalità di questo sbandierato progetto di valorizzazione del merito. In primo luogo, acquisire un’arma di ricatto contro quella libertà professionale dei docenti (art. 33 Cost.), che nel quadro attuale costituisce un ostacolo insormontabile alla rimodulazione indotta del loro insegnamento. Alla condizione di assoggettamento etico e professionale degli insegnanti cui mira la riforma si arriverà probabilmente correlando al merito lo stipendio, il punteggio interno alla scuola e quello esterno per i trasferimenti. In secondo luogo, spingere gli insegnanti a divenire organici alla riforma stessa: con quelli “contrastivi” relegati in fondo alla graduatoria, essere docenti “meritevoli” significherà né più né meno che assecondare in modo acritico la visione sociopedagogica che essa sottende.
Le finalità umanistiche e “liberali” dei tradizionali curricoli scolastici lasceranno il posto a quelle utilitaristiche della formazione tecnologica, funzionale alla creazione di un vasto proletariato di nuova concezione. Anche gli insegnanti dovranno adeguarsi ai tempi, adattando la loro didattica agli strumenti e alle finalità delle nuove onnipresenti tecnologie informatiche, secondo i voleri insindacabili dell’UE (vedi Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei docenti, il “DigCompEdu”). Inseriti in un sistema europeo di riconoscimento delle competenze digitali, saranno valutati (e domani stipendiati) secondo una precisa scala di bravura, con tanto di titolo distintivo: A1) Novizio; A2) Esploratore; B1) Sperimentatore; B2) Esperto; C1) Leader; C2) Pioniere. In altre parole, non saranno più riconosciuti come professionisti tutti ugualmente “sapienti” nelle loro rispettive materie, ma incardinati in una gerarchia di valore (e di diritti) di natura prettamente tecnica, che confonde i fini del loro lavoro con gli strumenti utilizzati per conseguirli. Ci chiediamo: valeva la pena percorrere tutto il cerchio dell’ideale democratico per tornare al “MinCulPop”, ai Balilla e ai Lupetti da cui proveniamo? – E allora vogliamo pure i Colonnelli!
-Marco Bonsanto, insegnante di Storia e Filosofia
-----
p.s: testata che si dichiara "ostinatamente laica, dissidente e di sinistra". Lo sconquasso basilare, eppure silenzio.
8 notes
·
View notes
Text
FRATTURE INSANABILI
Da un punto di vista psicanalitico, forse, la rimozione di un trauma fa parte dell'elaborazione di un lutto. Ma personalmente mi sorprendo spesso a chiedermi se la gente si ricorda dei tre anni appena trascorsi. Non dico se ne ha fatto tesoro, ma se ne ha semplicemente un vago ricordo. A me pare tristemente di no. Del furto di vita. Dell'assurdità e della passività. Io pure nella quotidianità tendo a non pensarci, ma ogni tanto sento troppo forte una frattura tra me e la maggior parte della gente che mi circonda. E per darmi una spiegazione devo ricordarmi cosa vi siete fidati di fare in questi tre anni. Se no esco pazzo.
Vi siete fidati di accettare parole come coprifuoco. Proprio così, ricordatevelo bene. Eravate a casa di amici a cena e alle 21.40 vi ingozzavate l’ultimo boccone per state a casa alle 22 perché lo diceva la scienza. Avete smesso di abbracciarvi, [zio] cane, questa è una delle cose che mi fa più schifo. Avete accettato che si poteva andare a lavorare stipati come sardine nei bus e nelle metro ma non si poteva uscire per ricrearsi, per arricrearsi, nemmeno per una semplice passeggiata. Avete accettato che la scienza vi dicesse che i parenti si, i conoscenti no, i congiunti si ma col permesso, gli amanti col cazzo, gli amici dipende. Avete accettato che all’unico diciottenne sano di mente, che per protesta si tolse la mascherina in classe, venisse imposto non una sospensione o una nota disciplinare ma un tso, un trattamento sanitario obbligatorio, come se fosse lui il pazzo. Nel frattempo la scienza faceva acquistare banchi a rotelle per scuole rimaste chiuse interi semestri. Avete accettato la caccia ai runner solitari. Marito e moglie che vivono in un monolocale costretti a stare uno avanti e uno dietro nell’autovettura. Anche questo avete accettato. Per non parlare delle regioni, dei comuni, dei posti di blocco, a quanti chilometri da casa si poteva arrivare? Avete accettato e avete atteso, in maniera molto poco vigile, che tutto passasse. Poi è arrivato il siero magico, la cui inefficacia e dannosità era chiara e lampante perfino alla buon’anima del mio cane Argo, ma voi ve lo siete sparato tutto. Chi perché terrorizzato chi perché ottuso, chi perché pur di tornare a tutti i costi alla normalità ha sacrificato persino il proprio senno. Del greencazz non ne parlo proprio, sarete giudicati dalla storia per aver avallato, spesso col livore di chi avendolo preso nel culo vuole vedere tutti gli altri parimenti sodomizzati, la più irrazionale e grottesca delle discriminazioni. Ma soprattutto, e questa è la cosa più grave, nel bel mezzo di questo delirio, avete dimenticato tutto, letteralmente da un giorno all'altro, perché era arrivato Putin il pazzo sanguinario che voleva conquistarci tutti. E via con l'invio di armi per la pace. Siete gli stessi cazzo. Quelli che inviano armi per la pace sono gli stessi che hanno smesso di abbracciarsi quando lo diceva la scienza. Questo la dice lunga, lunghissima. E per quanto si voglia fare finta di niente, fare finta di dimenticare, far finta di co-esistere, la frattura tra chi ha fatto tutto questo e chi no resta, ed è reale. E non credo che in fondo sia sanabile.
Luca Iervolino.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
4 notes
·
View notes
Text
L’unica spesa veramente oscena è stata lo spreco allucinante del superbonus, per non parlare dei banchi a rotelle e dell’assistenzialismo con cui si sono pagati i voti🤡
0 notes
Text
0 notes
Text
Via libera alla Commissione Covid tra accuse e insulti, Conte a FdI: 'Bugiardi'
Caos alla Camera sulla Commissione d’inchiesta per il Covid. Con tanto di seduta sospesa. Durante l’esame degli ordini del giorno e per buona parte degli interventi in dichiarazione di voto lo scontro politico tra maggioranza e l’opposizione è aspro, a tratti molto duro, si rievocano gli ormai celebri ‘banchi a rotelle’, ma senza che la tensione si alzi più di tanto. E’ con il discorso conclusivo…
View On WordPress
0 notes
Text
Non solo per nuove armi, tagliano fondi anche per il superbonus o per il ponte sullo stretto, oppure per mantenere enti inutili in cui piazzare amici e parenti o serbatoi di voti, oppure per l’ex Alitalia e l’elenco di sprechi potrebbe continuare, ad esempio qualcuno si ricorda i banchi a rotelle?
L’Italia è quel paese dove i parlamentari si prestano a eventi benefici per raccogliere soldi dai privati per donarli a un ospedale a cui gli stessi parlamentari hanno tagliato i fondi (come a tutti gli altri ospedali pubblici) per comprare nuove armi.
116 notes
·
View notes
Text
Ci spieghi lui di Arcuri, Milella, dei banchi a rotelle e dei decreti migranti, ma soprattutto di quanto è gratuito il superbonus🤡
0 notes
Text
Così la destra No-vax e Renzi apparecchiano il processo a Conte
Dalla campagna vaccinale ai banchi a rotelle, Il testo base approdato in aula alla Camera che istituisce la commissione Covid contiene una serie di accuse alla gestione delle ondate di pandemia. E il centrodestra non ha accettato modifiche. La deputata di FdI Buonguerrieri, relatrice del testo, non si è nascosta: «È una commissione di inchiesta politica, che serve per accertare le responsabilità…
View On WordPress
0 notes
Text
Tweeted
1. Monti PIL -1.4%, Debito pubblico 300 miliardi, Legge Fornero 2. Conte II PIL -5%, Debito pubblico 300 miliardi, Deficit pubblico 270 miliardi, bonus, banchi a rotelle 3. Renzi Fiscal Compact, Jobs Act Scegliete voi #ilPeggior_GOVERNO_diSempre
— Mario Calandra (@MariusKalander) Apr 1, 2023
0 notes