#Alphonse Mouzon
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Carlos Santana has a career that moves within a variety of idioms, though he remains a rock musician at heart. Sure, he appears on many jazz fusion records, yet he always puts some of his rock stylings in these proceedings. That makes his collaboration with Herbie Hancock on Monster weird, since you can't really locate much of the rock idiom there. To be honest, you can't find jazz there either. Actually, I am quite happy to hear Herbie Hancock did some LPs, where he discarded his genre and which probably pissed off most of his audience. Nonetheless, there's something admirable about someone like him doing something like this, more musicians should do this more often. And the fact that he convinced Santana for this? Even better.
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# 4,322
Eugene McDaniels: “Jagger The Dagger” from Headless Heroes Of The Apocalypse (1971)
The constant for Gravediggaz’ “Nowhere To Run, Nowhere To Hide”. It’s the second cut featured from Headless Heroes..., a somewhat chilled-out cut from Eugene McDaniels and back-up vocalist Carla Cargill with trickling strings from Miroslav Vitous, Gary King, Alphonse Mouzon on drums, and Harry Whitaker on keys. Meanwhile, RZA and Prince Paul took much of the intro- and ran with it for a good three-and-a-half minutes, turning what was once relaxed into something that’s up to no good.
#Eugene McDaniels#jazz#Gravediggaz#sampling#samples#RZA#Prince Paul#Miroslav Vitous#Gary King#Alphonse Mouzon#Harry Whitaker#omega#music#mixtapes#reviews#playlists
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Poussez! - Poussez! (1979, Vanguard LP, VSD 79412)
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Al Foster, Alphonse Mouzon, & Miles Davis, at Sly Stone's concert & onstage wedding at Madison Square Garden, June 5, 1974
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Storia Di Musica #301 - Weather Report, Mysterious Traveller, 1974
I detrattori di Miles Davis hanno sempre puntato in particolare su un aspetto: non è mai stato un virtuoso del suo strumento, la tromba. Effettivamente l'osservazione ha senso, ma nel progetto musicale di Davis è irrilevante il virtuosismo esecutivo, dato che aveva sempre in mente ben più potenti rappresentazioni musicali. Ma perfino i suoi più acerrimi avversari non hanno mai potuto dire nulla sua sul carisma da band leader e sul suo fiuto di talent scout, capaci di mettere insieme gruppi di musicisti sulla carta perfino antitetici, ma che con lui non solo hanno dato il loro meglio, ma hanno persino continuato e ampliato le sue idee. Questo successe al pianista, tastierista e organista Joe Zawinul e al sassofonista Wayne Shorter. Il secondo è stato il pilastro del secondo grande quintetto davisiano (a cui dedicai il mese celebrativo della 250.ma Storia Di Musica), il primo fu uno degli innesti decisivi in quel piccolo arco di tempo che attraverso i già citati capolavori In A Silent Way e Bitches Brew porta al jazz fusion. Zawinul è il più entusiasta della svolta, e anche quello più aperto alla sperimentazione, Shorter forte della sua esperienza è colui che lo asseconda ma lo tiene anche con un piede per terra. Il mix diviene perfetto quando si aggiunge il musicista cecoslovacco Miroslav Vitouš, virtuoso del contrabasso, formando il trio centrale di una nuova formazione che decidono di chiamare come qualcosa che la gente ricordi facilmente: Weather Report, il bollettino meteo.
Il primo album, omonimo Weather Report, è inciso nel marzo del 1971 in soli tre giorni. Con i tre ci sono il batterista Alphonse Mouzon e i percussionisti Barbara Burton e Don Alias entrambi agli inizi della carriera. Airto Moreira, che invece è l’unico a comparire nelle note di copertina, incide solo qualche intervento. Partono da dove era finita la lezione "elettrica" del Maestro Davis, ma spingendosi verso una spiritualità musicale, con atmosfere ancora più eteree e sfuggenti: la critica ne è rapita, tanto che la rivista Downbeat lo colloca al primo posto come album dell’anno. Il momento creativo è magico, e nello stesso anno pubblicano I Sing The Body Electric. L’album riprende il titolo da un racconto del 1969 dello scrittore Ray Bradbury che, a sua volta lo aveva preso da una composizione poetica di Walt Whitman del 1867. Nell’album compare per la prima volta il sintetizzatore di Zawinul che da qui in avanti caratterizzerà il musicista: Zawinul ne diventerà un pioniere, tanto che alcune grandi aziende produttrici se lo contenderanno sia come testimonial sia proprio come sperimentatore, e molte innovazioni tecniche di questi strumenti, e alcune derivazioni come i vocoder, devono molto all'opera del musicista nato in Austria. Le ultime tre tracce vengono registrate in Giappone durante una tournée del gruppo, e sono utilizzate anche per il terzo album Live in Tokyo dello stesso anno. Dom Um Romao alle percussioni e Eric Gravatt alla batteria subentrano nella sezione ritmica ai musicisti originari. Nel 1973 esce Sweetnighter, più orecchiabile dei lavori precedenti, che è apripista per il disco di oggi, che chiude in un certo senso il primo percorso della band.
Vitouš si chiama fuori, e parteciperà solo ad una traccia di Mysterious Traveller, che esce nel marzo del 1974, frutto di registrazioni del Novembre del '73 e di una giornata di perfezionamento poco prima dell'uscita del disco nel marzo 1974. Infatti è presente solo in un brano, la sua American Tango, musica che più si mantiene legata agli standard iniziali, e lascia il posto ad Alphonso Johnson, fenomeno del basso elettrico, che porta con sé tutta la forza della nuova musica nera; entra nel gruppo insieme al batterista Ishmael Wilburn, il quale prende il a sua volta il posto di Greg Errico, batterista nelle sessioni e nel tour di Sweetnighter, ma che declinò l'offerta di entrare in pianta stabile nel gruppo. Mysterious Traveller si apre con uno "scherzetto": gli oltre dieci, magici, minuti di Nubian Sundance, una sorta di rituale musicale magico con un celestiale coro scat singing, furono registrati in una surreale unica take di registrazione, e per valorizzarne l'effetto, fu fatta passare come un brano live, a cui aggiunsero applausi e brusii di pubblico in post produzione. Il disco mostra come ormai sia quasi del tutto naturale la contaminazione nelle strutture del jazz di sonorità funk, R&B, persino di musica etnica, che proprio in quegli anni stava avendo un notevole interesse di riscoperta. Cucumber Slusher è il funk del basso che accompagna gli assoli di Shorter e le terzine ai piatti di Wilburn e le percussioni etniche, in uno dei brani più famosi della compagnia. Mysterious Traveller è un brano sognante e armonioso, che sfuma nel duetto\scontro tra Zawinul e Shorter di Blackthorn Rose, vertiginosa scalata elettrica. Scarlet Woman, compassata e ritmica e l'intro quasi prog di Jungle Book (che sarà il punto di partenza per chiunque si accosterà alla materia per mille future divagazioni world e fusion) segnano un passaggio storico al pieno utilizzo degli strumenti elettronici nel jazz. Il risultato fu accolto con grande successo sia di pubblico, con il disco che va altissimo nelle classifiche di vendite jazz, e non sfuggì all'occhio attento dei lettori della rivista Downbeat, che lo decretarono disco dell'anno.
Zawinul continuerà ancora a registrare questo jazz-funk-rock fino al 1976, quando l'incontro con un altro genio, Jaco Pastorius, renderà ancora diverso, rinnovandone l'unicità, il suono meraviglioso e distintivo di una band che volle chiamarsi con un nome che tutti potevano facilmente ricordare.
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Al Di Meola – Land of the Midnight Sun
Land of the Midnight Sun is the debut as a leader album by jazz fusion guitarist Al Di Meola, released in 1976.
Al Di Meola – guitars, synthesizer, percussion, vocals Chick Corea – piano, marimba Barry Miles – keyboards, synthesizer Stanley Clarke , Anthony Jackson, Jaco Pastorius – bass guitar Steve Gadd, Alphonse Mouzon, Lenny White – drums Mingo Lewis – percussion Patty Buyukas – vocals
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What do you þink of ðis song?
as much as i am insanely picky and opinionated about media the one craft that doesn't extend to is music. i know nothing about music. i have no complex opinions about music. a song is either Fun or Unfun. i dont know what a chord progression is and i have no interest in learning. play a song and hold a gun to my head i wont be able to tell you what genre it is
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Ronald Wayne Laws (October 3, 1950) is a jazz, jazz fusion, and smooth jazz saxophonist, and singer. He is the younger brother of jazz flutist Hubert Laws, jazz vocalist Eloise Laws, and the older brother of Debra Laws.
Born and raised in Houston, he is the fifth of eight children. He started playing the saxophone at the age of 11.
He attended Stephen F. Austin State University for two years.
In 1971, he journeyed to Los Angeles to embark upon a musical career. He started by performing with trumpeter Hugh Masekela. In 1972, he joined the band Earth, Wind & Fire where he played saxophone and flute on their album Last Days and Time. After 18 months of working with Earth, Wind, and Fire, he decided to become a solo artist. In 1975, he issued his debut album entitled Pressure Sensitive on Blue Note Records. The album reached #25 on the Billboard Top Soul Albums chart. In 1976, he went on to release his second LP Fever. The album reached #13 on the Billboard Top Soul LPs chart.
His third album, Friends & Strangers, was issued in 1977. The album has been certified gold in the US by the RIAA. His fourth studio LP, entitled Flame was released in September 1978. The LP reached #16 on the Billboard Top Soul Albums chart.
His follow-up album Every Generation was issued in 1980. The album reached #4 on the Billboard Top Soul Albums chart.
He produced and sang on Debra Laws’ album Very Special. He played saxophone on Ramsey Lewis’ album Les Fleurs, Sister Sledge’s LP Bet Cha Say That to All the Girls, Deniece Williams’ album Let’s Hear It for the Boy, and Jeff Lorber’s LP In the Heat of the Night. He performed on Alphonse Mouzon’s album The Sky Is the Limit and LP Early Spring. He then made guest appearances on Howard Hewett’s LP Forever and Ever, Norman Brown’s album Just Between Us and Earth, and Wind & Fire’s LP Millennium.
He has worked with artists such as Guru, Brian Culbertson, Jeff Lorber, and the Crusaders. #africanhistory365 #africanexcellence
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Larry Coryell, Joey DeFrancesco, Alphonse Mouzon - 2009-02-20, Yoshi's J...
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Alphonse Mouzon – Mind Transplant
Mind Transplant is the third album by American jazz drummer Alphonse Mouzon recorded in 1974 and released on the Blue Note label. The AllMusic review by Robert Taylor awarded the album 4½ stars stating “Raw and powerful, the music herein is what made fusion such a viable musical style… Easily one of the best fusion recordings of all time”. Alphonse Mouzon – drums, vocals, synthesizer, electric piano, organ, arranger, conductor Jerry Peters – electric piano, organ Tommy Bolin, Lee Ritenour – guitar Jay Graydon – guitar Henry Davis – electric bass
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