#5 libri per lei
Explore tagged Tumblr posts
daniel13sworld · 1 year ago
Text
Tumblr media
Genere: Romance.
Autrice: Penelope Douglas.
Spicy: 4/5.
Titolo: Credence.
Voto: 5/5.
Personaggi: Tiernan, Caleb, Jake e Noah.
Note: Penso sia uno dei miei libri preferiti in assoluto. Una ragazza di nome Tiernan perde i genitori. Il padre della ragazza aveva un fratellastro (non di sangue) che la chiama e le dice di andare da lui a vivere per un pò. Jake, ha due figli, Caleb e Noah. Quando la ragazza si presenta da loro, all'inizio le fanno capire un pò la vita che l'attenderà. Purtroppo anche se a lei non potrebbe piacere quella vita, essendo minorenne, 17 anni, non può vivere da sola ma con il tutore Jake. Lei ha una storia con lui, perde la sua verginità ma Caleb è segretamente innamorato di lei, glielo fa capire in ogni modo alla fine si fidanzano, ma quando l'inverno passa i due iniziano un pò a litigare, lei lascia la casa in montagna e torna a casa sua avendo compiuto i 18 anni. Inizia la scuola ma dopo un mese Caleb va a riprenderla e alla fine si fidanzano e hanno anche un bambino.
25 notes · View notes
pettirosso1959 · 11 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
MA CHI ERA VERAMENTE KARL MARX?
Da Barbara Costa per Dagospia:
Karl Marx era un mantenuto. Lui, la moglie, i figli, addirittura l’amante, vivevano tutti sulle spalle di Friedrich Engels, compagno comunista ricchissimo, rampollo di facoltosi industriali.
In nome del proletariato, Marx non ha lavorato un giorno in vita sua. In nome del proletariato, Marx sdegnava i proletari, non ne ha mai frequentato uno, tranne le prostitute dei bordelli con cui andava a spassarsela con Engels, che pagava per tutti e due. Lo stesso Engels, accusato di stupro da una cameriera, disse che si era trattato di amore non ricambiato.
Karl Marx, piccolo borghese, sposò un’aristocratica, Jenny von Westphalen, una baronessa anglo-tedesca. Jenny e Marx fecero sesso prima del matrimonio, lei felicissima di aver perso con lui la verginità, gioia sparita subito dopo le nozze: Marx si rivelò un marito egoista e fannullone, dedito solo a teorizzare la rivoluzione che avrebbe cambiato i destini del mondo, quel comunismo che nel ‘900 rovinò la vita a popoli interi.
Alla sua famiglia riservò una vita di stenti: più di un figlio morì di malattie e denutrizione. Un’esistenza misera, piena di debiti, una vita a scrocco di Engels, che passava a Marx tre quarti del suo stipendio, e una volta per lui addirittura rubò. Engels gli trovava editori per libri che Marx non consegnava mai (Il Capitale ci mise 23 anni a scriverlo).
Marx fece fallire quasi tutti i giornali cui collaborava o che avevano la sventura di finire sotto la sua direzione. Fogli finanziati da quei borghesi tanto disprezzati, ma che coi loro soldi gli hanno sempre permesso di portare avanti le sue idee. Il suo non era disprezzo, ma rancore per non essere come loro.
Marx parlava male le lingue, il suo accento tedesco era insopportabile e insopprimibile, nemmeno il suo aspetto fisico affascinava: accurate biografie parlano della sua barba ispida e mal curata, del suo odore sgradevole, i suoi modi aspri e aggressivi, le sue unghie lunghe e nere. L’amico dei proletari non era invitato nei lussuosi salotti parigini, e se ne rodeva. I Marx avevano una domestica, Lenchen, che dormiva in un cantuccio nello studio del gran pensatore.
Marx non la pagava ma se la scopava (lo facevano pure per strada). Quando Lenchen rimase incinta Marx, terrorizzato della reazione di Jenny, piagnucolò soldi e aiuto da Engels, il quale accettò di riconoscere lui il bambino e di prendersi in casa Lenchen, pur di salvare il matrimonio al suo amico. Engels gli si ribellò una volta sola, quando rimase vedovo e Marx, invece di confortarlo, gli chiese soldi per comprare un paio di scarpe. Engels s’incazzò, ma gli diede lo stesso 5 sterline.
Marx sosteneva che tutto è determinato dall’economia, anche il sesso, i sentimenti, le passioni: per le sue necessità, lui usava i soldi degli altri. Marx andava avanti a furia di prestiti pur di non mettersi a lavorare per mantenere la sua famiglia: a Londra il poco che avevano finì pignorato. Buttati fuori da ogni tugurio di cui non pagavano l’affitto, alla loro porta bussavano i creditori che Marx chiamava avidi borghesi, ed erano macellai, lattai, farmacisti, gente che viveva di onesto e duro lavoro, quello che Marx non ha mai conosciuto, semmai schifato.
Marx non aveva rapporti con la famiglia d’origine, ma era contento quando un parente moriva e gli lasciava qualche eredità. Rivide sua madre dopo 20 anni e solo per chiederle soldi: la donna rifiutò e Marx ci litigò a morte. Si fece di ogni amico un nemico, scrivendo su chi aveva successo articoli rosari di insulti. Il filosofo Moses Hess, che aveva organizzato collette per aiutarlo, negli scritti di Marx è solo il marito di una prostituta che gli ha attaccato la gonorrea, e altri sono denigrati come pazzi sifilitici per identici motivi. Marx metteva in giro fake-news di sua invenzione per colpire chi era migliore di lui. Invidioso marcio, gli lanciava contro le più infami calunnie.
Marx da ragazzo voleva fare il poeta, non c’era riuscito, per questo odiava gli scrittori affermati e gioiva delle loro disgrazie: come fu contento quando Ferdinand Lassalle venne sfidato a duello e ucciso dal marito della donna che si era portato a letto!
Lassalle morto non poteva più scrivere libri migliori di Marx, non gli intralciava più il comando della causa comunista, soprattutto era uno a cui non doveva più soldi. Marx non perse mai l’amicizia di Engels, il quale assicurò la dote alle figlie di Marx: il padre coi soldi altrui si sentì in dovere di garantirgli “vantaggiosi matrimoni, perché una vita proletaria non fa certo per loro”. Tussi e Laura Marx, sposate a uomini ricchissimi i cui soldi mantennero lo stesso Marx, morirono suicide, disperate per tutte le corna ricevute dai loro mariti.
Andare a letto con Marx doveva essere un vero sacrificio. Si lavava poco, l’igiene gli era sconosciuta. Ferdinand von Westphalen, suo cognato e ministro degli interni di Bismark, gli mise alla calcagna un agente segreto, che stilò questo bel ritrattino: “Uomo disordinato, per Karl Marx lavarsi, prendersi cura della sua persona, cambiare la biancheria, sono eventi piuttosto rari. Spesso è ubriaco, dorme tutto il giorno vestito sul sofà, incurante di tutto”.
Ha ragione Montanelli: cosa non ha detto e scritto Karl Marx? Tutto e il contrario di tutto, tranne la giusta profezia di un fatto storico che si sia poi realizzato. L’era capitalistica finirà con l’esaurimento dei mezzi di produzione che l’hanno determinata, questa e altre cazzate Marx le sosteneva più d’un secolo e mezzo fa, e stiamo ancora aspettando il sol dell’avvenire, l’abolizione della proprietà privata e tutto il potere al popolo, per un’insensata società di individui tutti uguali, immobili come statuine del presepe, senza problemi, tantomeno sessuali, appagati da chissà quale felicità.
#KarlMarx
7 notes · View notes
ross-nekochan · 1 year ago
Text
Non so cosa scrivere eppure mi sento l'anima nebulosa con tante cose dentro che nemmeno so decifrare.
Mi sento stanca e insoddisfatta. Non so cosa sto facendo e mi sento persa in un mezzo a un vuoto: non vedo una direzione, un'obiettivo, qualcosa. Vivo le giornate a comandi: questo mese fai il training, rispondi alle telefonate, fai i colloqui ecc ecc. Per il resto niente più.
Penso alla mia non-famiglia: non sento nessuno da quando sono partita. Va bene così, era quello che volevo ma non vuol dire che mi faccia stare bene. Mia madre e mio fratello sono a fare le vacanze che lei sognava di fare per festeggiare i suoi 50 anni. Mio padre non lo so né mi interessa.
Chiamo e sento solo i nonni - qualche giorno fa li ho videochiamati e mi sono teletrasportata nel mio paesello. Preparavano le cose per il ferragosto, mentre qui è stata una settimana lavorativa normale (e pure pesante per sto training a orari del cazzo).
Con la coppia indiana stiamo organizzando di scalare il monte Fuji il mese prossimo. Era una cosa che non ho potuto fare 5 anni fa, quando le mie conoscenti lo avevano fatto e che io ho proposto. Vediamo.
Mi sento molto a casa con loro. Mi meraviglio di come il sud sia sud in tutto il mondo: danno grande spazio al cibo, condividono sempre, mi chiamano sempre ma allo stesso tempo criticano tutti, sono pettegoli, sono talmente legati al loro cibo da non volerne sapere di nient'altro. Il risvolto della medaglia è che è un sud molto arretrato: ieri abbiamo visto un film e, a quanto pare, è ancora necessario che la donna sia vergine al matrimonio, il matrimonio combinato è ancora comune, le donne devono servire il marito e badare ai figli, sono devotissimi alla religione e mille altre cose che forse non si vedono più dai tempi dei miei nonni.
Penso a quante persone diverse io abbia incontrato da gennaio. In Erasmus ho fatto amicizia con una polacca, una greca e oggi me la rido con degli indiani, oltre a convivere con persone cinesi, messicane, ceche, francesi, americane, italiane e così via.
Paradossalmente sono in Giappone ma il giapponese lo uso pochissimo. Tutti prima di partire mi hanno detto:"Chissà come migliorerai col giapponese adesso" e invece all'estero succede che entri in delle bolle per cui nel tuo quotidiano parli tutt'altra lingua. Parlo in inglese stentato perché noto che se non ho un interlocutore madrelingua non metto sforzo né in pronuncia né in grammatica e parlo come mangio.
Dicevo, ci sono persone di ogni tipo ed alcune si sono lanciate verso il vuoto in questo paese senza sapere niente della lingua. Mi sono ricordata che al primo anno di università rifiutai la borsa erasmus che avevo vinto perché non c'erano più paesi disponibili che parlassero in inglese e per me era impensabile buttarmi in un paese di cui non conoscessi la lingua. Ad oggi lo farei ma sono passati 7-8 anni di vita nel mezzo e sono ormai adulta. Qui ci sono ragazzini di 20 anni stentati e alla loro età non avrei avuto il coraggio.
Per molti, o forse per tutti, questo è un paese di passaggio. Vieni, prendi il visto studentesco di 1 anno e te ne vai a casa, con la possibilità di aver detto di aver vissuto dall'alta parte del globo. Nessuno rimane e a ben dire (anche perché i giapponesi fanno lo stesso). Questo è un posto unico al mondo dove le cose sono così diverse da tutto il resto della normalità che gli studiosi lo hanno definito "Galapagos syndrome": esistono cose solo per i giapponesi perché questa è una società tutta particolare con esigenze proprie. Se non sei abituato a questa vita non riesci a fartene un'abitudine e se ci sei nato non riesci a vivere altrove. È un posto difficile, ben oltre le aspettative della gente comune.
L'altra volta sentivo il podcast de Il Post sui libri giapponesi sempre più amati in Italia e mi fa sempre ridere quella patina di fascino che hanno tutti quando si parla di qui. Mi fa sempre sorridere e far incazzare questa cosa. Il prof Coci intervistato nel podcast ha detto cose storicamente vere ma per come le ha dette erano cagate per me. Eppure anche io ne sono stata vittima e vivo tuttora a mie spese le conseguenze di questa infatuazione.
Così come mi fanno ridere sia italiani e indiani che dicono:"A me interessa solo la lingua, la cultura non mi interessa". Come se le due cose si potessero separare così, all'acqua di rose.
Ripensandoci forse a Rovigo stavo meglio. Chissà se potrò trovare la serenità anche in questo paese.
32 notes · View notes
dilebe06 · 10 months ago
Text
The Lost Tomb 2: Explore With The Note
"Voleva che venisse scoperto tutto e allo stesso tempo che rimanesse un segreto per sempre." [CIT]
Tumblr media
Il sottotitolo non è casuale. non lo è mai
Ancor più se si parla di Lost Tomb, patria dei giri a vuoto, di cose inspiegabili e di informazioni inutili, abitata da gente perlopiù bipolare e con gravissimi problemi di comunicazione.
Ok, lo ammetto. Non avrei dovuto vedere questa stagione subito dopo l'altra: di solito lascio mantecare per un annetto prima di ributtarmi su una storia. La saga di High and Low l'ho finita in più di 5 anni, per dire.
Tuttavia, un po' gli spoiler, un po' i libri che sto leggendo e soprattutto la consapevolezza che con le serie siamo all'inizio e ancora manca un bel po', ho deciso di andare avanti un pelino.
A proposito del libro: non è il momento di parlarne qui ma una cosa la voglio dire. Io pensavo che Martin, l'autore di Game Of Thrones fosse un maledetto che gode nel farci soffrire non finendo mai quei benedetti libri. Ma Xu Lei, l'autore di Lost Tomb è addirittura ad un livello superiore. In confronto Martin è un novellino.
Xu Lei infatti, ha scritto libri - come Mystic Nine - ma non ha mai finito (e mai lo finirà se me lo chiedi) facendo lo sceneggiatore per la serie e concludendo la storia su pellicola. La sua libreria è composta dalla storia principale di Lost Tomb e poi ci sono un infinità di storielle, pezzi, on-shot, sparsi ed incompleti che giacciono lì... tu inizi a leggere una storia, una ventina di capitoli e poi stop. Non c'è altro. La narrazione si chiude e non saprai mai cosa accadrà.
Perché d'altronde questo è Lost Tomb e sia mai che chiarezza, ordine e linearità siano presenti!
Ma lo si ama anche per questo.
Tumblr media
Tornando alla stagione in esame, per certi versi è andata meglio delle precedenti. Per altri versi invece, è stata agghiacciante.
Dunque, la prima cose che voglio dire è che la trama ha un senso e le cose vengono spiegate.
E lo so che per molti di voi questa è la base per qualsiasi cosa. Ma chi segue questo capolavoro ed è arrivato come me al 4° prodotto visto ormai, conosce l'architettura fatiscente e approssimativa delle stagioni passate. I buchi di trama, personaggi che compaiono e scompaiono a seconda dell'esigenza, cose e eventi che accadono senza un perché...il solito insomma. Senza contare i tagli delle scene, il montaggio strano, le musiche fuori contesto...
In questa stagione invece, tutto prosegue con una linearità sconcertante. Sono pochissimi gli eventi inspiegabili - per lo più nel finale - e la narrazione è abbastanza fluida e chiara. Si capisce perché si fanno le cose e cosa vogliono certe persone. Sono rimasta basita da tale "ordine e disciplina."
Certo, rimangono i molti misteri (per citare @lisia81: risolvi un enigma e te ne spuntano fuori altri tre) ma nel complesso, sono sbalordita da come io sia riuscita a seguire le vicende di questa avventura senza mai perdermi o alzare bandiera banca scoraggiata.
C'è da dire che la serie non parte benissimo. Già alla prima puntata sorgono i primi problemi quando mi accorgo che c'è qualcosa che non va. Tolto il re-cast di mezzo cast che ti costringe a giocare a "indovina chi".
La stagione sembra iniziare non dalla fine della stagione precedente...ma da prima ancora. Tipo dalla 35° puntata su 40 in tutto. In pratica, stavo vedendo il finale della seconda stagione ma girata in modo diverso. E qui, Signori, mi si sono spalancate le porte dei Cieli:
Hanno cancellato gli ultimi episodi della stagione e li hanno rigirati in un modo completamente diverso, con una storia diversa, eventi diversi e attori diversi.
Ragazzi, questa è avanguardia altissima. Ma dove la trovate un altra serie che se ne sbatte così platealmente di quanto già fatto e modifica la storia dove e come cazzo gli pare?!! Torna indietro, va avanti...fa come cazzo vuole.
Tumblr media
Tralasciando questo momento di arte pura, la serie come ho scritto, trova alla fine una sua linearità e prosegue senza grossi problemi fino alla fine.
Anzi, faccio la caga cazzi e mi lamento di questo fatto: è vero che le stagioni precedenti sembravano fatte da scimmie sbronze e strabiche...ma almeno erano divertenti! Le risate che mi sono fatta per tutte le cose inspiegabili e fatte male non me le porterà via nessuno.
Explore with The Note invece, mi toglie tutto il divertimento scegliendo di farmi vedere 24 puntate di stanze oscure, tombe, passaggi nel terreno, altre stanze, corridoi, bare. Con i nostri che vagano per questi luoghi quasi senza mai incontrare roba eclatante. Pochissime scene d'azione e ancor meno di esplorazione della tomba. Siamo semplicemente andati a dritto!
L'unico guizzo ci viene dalla scoperta della squadra archeologica morta malissimo nella stanza del tesoro ed il cui ritrovamento, apre mille parentesi di cui dopo parlerò.
Ma per il resto, ho trovato questa stagione un po' piatta ed a tratti noiosa. Cosa che Lost Tomb non può essere! Tutto gli si può dire a questa serie, tranne che sia noiosa.
Credo che questo possa esser "colpa" anche del punto centrale della vicenda, ossia l'identità dello Zio di Wu Xie ed i sospetti - che poi diventano certezza nel finale - che si scambi di ruolo con l'altro Zio quando nessuno guarda. Se da una parte sono contenta che si sia risolto il mistero dello Zio, dall'altra parte mi domando se inserire questa dinamica del sospetto e della fiducia del lead per lo zio per TUTTI i 24 episodi, sia stata la scelta migliore.
Explore With The Note infatti, sembra concentrarsi troppo su questo, con millemila scene del povero Wu Xie che guarda con sospetto, poi con fiducia, poi di nuovo con sospetto sto benedetto parente, portando il mistero a livelli oceanici.
Anche perché poi, se ci pensi, lo Zio spiega il motivo di questo switch che dura da quasi vent'anni ed ha portato alla follia mezze famiglie, in due righe: nella vecchia spedizione alla tomba sottomarina c'era qualcosa di strano. C'era una talpa. Hanno tentato di farli secchi ma non sapendo chi fosse il nemico, hanno deciso questa linea d'azione per scoprire chi fosse e perché. Punto.
Interessante come QUESTO MISTERO CHE DURA DA 3 STAGIONI sia stato spiegato in 3 righe di sceneggiatura. Grazie Lost Tomb.
E visto che abbiamo toccato l'argomento "vecchia spedizione" nella tomba sottomarina, poiché conosco gli spoiler non dirò molto, se non che Wu Xie, anima pia, NON HA DETTO NE ALLO ZIO NE A POKER FACE NE A XIA YUCHEN del ritrovamento.
E che li hai scoperti a fare?!!
Cioè, trovi un gruppo di persone che dovevano essere presumibilmente scomparsi in mare, nel mezzo di una montagna a ottomila km da dove dovrebbero essere. Un gruppo che metà dei tuoi conoscenti cerca disperatamente. Un gruppo di cui faceva parte anche tuo zio e... niente. Stanno là. A prendere il sole.
Ma Cristo di D...!!
La cosa meravigliosa è che dopo questo ritrovamento, appare anche Xia Yuchen che litiga con Wu Xie proprio per il coinvolgimento dello Zio su questa faccenda. Ed accanto a loro stanno sti cadaveri. Io boh. Senza parole.
Non commenterò poi il fatto che Xia Yuchen abbia convenientemente trovato Wu Xie e suo Zio girando a caso per una tomba millenaria e sapendo benissimo dove, quando e come incontrarli.
Xia Yuchen arriva dove deve arrivare, bello come il sole, vestito come un modello, scortato da persone armate come un esercito d'occupazione, fa le sue cose...e se ne va.
Tumblr media
Amen.
Ed ora, svisceriamo il vero grosso motivo del perché questa stagione sia stata per me agghiacciante: Wu Xie, Poker Face, La Bromance e la Love Story. Più Ning che fa contorno.
Partiamo proprio da lei: Ning. Nella passata serie l'avevo trovata insopportabile. In questa invece, almeno per gran parte della storia, mi sono trovata a doverla rivalutarla. Acquisisce finalmente un suo spessore e personalità, mostrando chiaramente il suo conflitto tra la fedeltà verso il "padre" e la consapevolezza di non star facendo esattamente la cosa giusta.
Peccato che, appena Cox si presenta in scena, torni ad essere un burattino senza anima. Senza idee, atti di ribellione, conflitti...niente. C'è la scena dove suo padre lascia finalmente questa valle di lacrime e lei sta lì che se lo guarda. Non è che so...prova a salvarlo, gli urla dietro, spinge Wu Xie nel portale, caga per terra... qualsiasi cosa! Sta lì, immobile.
Chiariamoci, lo spettatore sa perché lei è così sottomessa al "padre" e pronta anche a morire per lui. Ma arrivata a questo punto, mi aspettavo un minimo d'evoluzione emotiva. Anche perché, i complimenti di cui sopra, che glieli ho fatti a fare allora?!
Ancor peggio della Signorina, sono i due lead. Presi singolarmente ed in coppia.
Molti commentano la caratterizzazione e la recitazione dei due, facendo paragoni e confronti con il libro, cosa che io vorrei invece evitare. Non credo che per comprendere appieno un personaggio ci sia bisogno di aver letto anche il libro. Semmai il raffronto lo puoi fare per come sono resi i personaggi nelle stagioni precedenti.
Certo, questo è Lost Tomb che aumenta la difficoltà cambiando gli attori principali ogni stagione, con il risultato che in tre prodotti tu hai tre interpreti diversi che ovviamente rappresenteranno i loro ruoli, tutti in un modo diverso.
Solo che questa volta, per dirla male, si è pisciato fuori dal vaso.
L'attore di Wu Xie sembra una ragazzetta adolescente incapace di trattenere le sue emozioni con pochissimo autocontrollo e ancor meno sicurezza in se stesso. Litiga con Fatty per via della sua collaborazione nascosta con Cox mentre sottobanco collabora con Ning, portando il bipolarismo dunque a livelli estremi. Ma il bipolarismo è una caratteristica della famiglia Wu in generale.
E' la recitazione che proprio non mi è piaciuta. A tratti esagerata, isterica. Ovviamente c'è da tenere in considerazione tutte le vicende del personaggio e quello che emotivamente sta passando. Ma dopo 4 tombe (5 con questa) e aver visto le peggio cose, considerando anche la caratterizzazione dell'altro Wu Xie nella stagione precedente, ho trovato la sua resa troppo emotiva.
Peggio ancora Poker Face. Lo sapevo che dovevo tener di conto quel raro sorriso delle stagioni precedenti perché mi sarebbe dovuto bastare per un bel po'.
Tumblr media
qui, quando Poker Face aveva ancora espressioni.
Il suo interprete infatti, ha deciso di rendere il suo personaggio il meno espressivo possibile. Con il risultato che ogni volta che lo inquadravano, mi pareva di guadare il Ken della mia vecchia Barbie:
Tumblr media Tumblr media
Ora, i personaggi misteriosi, poco loquaci, inclini a stare nell'ombra, sono difficili da rendere poiché devono mostrare tutte la sfumature di chi sono, facendoli conoscere al pubblico, tramite sguardi, espressioni, movenze.
Maestro in tal senso, è il Lan Zhan di The Untamed, interpretato da un magistrale Yibo che è riuscito a caratterizzare e farsi capire dicendo in tutto 4 battute nell'arco di più di 40 episodi. La sua espressione diceva tutto: rabbia, tristezza, angoscia, serenità, preoccupazione....
Poker Face è un personaggio per certi versi simile, pur avendo " perso l'uso della parola" per motivi e storia diversi.
Per questo, pur comprendendone la difficoltà, trovo piattissima e vuota l'interpretazione di questo personaggio in questa stagione: rega' a me sembrava un robottino. Non aveva espressioni.
Tanto più che non si registra proprio la sua presenza. C'è o non c'è è uguale. Nelle stagioni precedenti, anche se Poker Face non parlava, ne percepivi la presenza accanto ai personaggi. Invece in questa stagione, nonostante se ne sia stato parecchio per i fatti suoi, quando c'era, non ne ho mai percepito la presenza. Mancava proprio di carisma e personalità.
E cosa succede quando questi due sono assieme? niente.
Se c'era una cosa in cui Lost Tomb era davvero bravo, era la bromance e la chimica tra i ragazzi del Triangolo di ferro: i loro battibecchi, le dinamiche interne al trio e al duo WuXie&Pokerface erano fantastiche da vedere e ti divertivano tantissimo. Senza parlare della plateale lovestory tra quest'ultimi, rei di aver avuto una chimica spettacolare che manco i BL thailandesi avrebbero potuto sperare di avere.
d'altronde se 2/3 delle fanficion che girano su internet sono storie porno tra sti due, un motivo ci sarà.
Qui invece, tutto sparito. C'è amicizia tra i tre - soprattutto tra Wu Xie e Fatty - ma manca quell'intesa che li facevano quasi sembrare una cosa sola.
E' quindi stato per me angosciante vedere questa dinamica andare a Signorine e Buonasera, rimpiangendo i giorni in cui Wu Xie e Poker Face si guardavano con gli occhi a cuore circondati dai cadaveri, sembrando pronti ad andare a copulare dietro ad una bara.
Anche perché era una delle poche cose buone della serie. Per dire.
Tumblr media
(riprendiamoci con Sua Maestà Xie Yuchen e la sua figaggine)
E ancor più angosciante è stato il finale: uno dei più insoddisfacenti mai realizzati, sotto tutti i punti di vista.
Dal punto di vista emotivo l'ho trovato terribile: Poker Face arriva da Wu Xie, lo guarda - sempre con la stessa espressione vuota - gli dice:-"Addio" ed entra nel portale. Con Wu Xie che trattenuto da Fatty, alza la manina verso il portone, con sul volto un espressione che non saprei bene come definire. Scioccata? Spaventata? Triste?
Tumblr media
Questa scena sarebbe stata magnifica emozionalmente parlando se 1) la recitazione fosse stata migliore 2) avessero approfondito la relazione tra Wu Xie e Poker Face durante l'arco della stagione e 3) ci fosse stata un po' più d'intensità. Se ci fossero stati gli attori dell'altra stagione con la loro chimica, questa scena mi avrebbe strappato l'anima ed il cuore. Avrei pianto per giorni.
Dal punto di vista logico anche, non si è capito cosa sia successo. Perché il portone si è aperto due volte? Perché Poker Face è andato dentro? ok, lo so perché ma darci un indizio? perché il proprietario della Tomba si è svegliato proprio in quel momento? cioè, sto stronzo dorme da secoli. Poi arrivano i nostri e si sveglia?! Così, de botto! e poi, perché sto tizio sembrava uscito da Final Fantasy?
E ancora, perché Cox voleva Wu Xie? nella serie mi è sembrato di capire che Cox volesse il corpo del Lead. Gli fa tutto un discorso su quanto sia giovane, intelligente e con il sangue meglio dell' Autan quindi ho interpretato che volesse fare uno switch tra loro due. Però appunto, è una mia interpretazione.
Che mi auguro che sia sbagliata perché se è questo il motivo di tutto sto giro per la Cina, mi domando perché Cox non abbia preso un giovane random per la via. Voleva Wu Xie per il sangue? Ma per farci cosa? a meno che Cox non pensi di girare per tutta la vita tra le tombe, cosa te ne fai di un sangue che respinge gli insetti?! per passare delle estati sereno senza i pizzichi di zanzara?
La cosa ancor più pazzesca è il modo in cui nel finale, hanno deciso di rivelare le cose:
Come detto sopra, i due Zii spiegano un piano durato vent'anni, un mistero assurdo che ha coinvolto mezza Cina - tra cui il lead - che ha perso 3 stagioni per essere portato in campo, in meno di 3 minuti. Con un mezzo spiegone contornato da qualche flashback.
Idem Cox, che come ogni buon villain, racconta i suoi obiettivi alla fine della sua vita. E siccome sto tizio ha vissuto una luuuuuuunga vita, incrociando anche il cammino dei Mystic Nine, ti aspetteresti almeno dieci minuti di retroscena. E invece sto stronzo, ci fa esposizione - si vede che proviene dalla serie di Mystic Nine, Regina di questa pratica - raccontandoci a grandi linee e rimanendo il più vago possibile su cosa ha fatto e perché. Chiudendo il tutto In meno di 5 minuti.
Dici te: non avranno avuto tempo. Però oh, 3 minuti di puntata di Xie Yunchen che va a parlare con la Nonna Huo del nulla cosmico, quelli sì. Il tempo per quello c'era.
Io vorrei tanto sapere come gli autori di questa serie gestiscono il minutaggio: per alcune cose ci perdono interi episodi. Per altre - le più importanti - le fanno raccontare nel modo più sbrigativo possibile.
Comunque sia, il risultato di questo finale è stato grandemente insufficiente. Aveva tutte le carte in tavola per essere un mezzo capolavoro ma ha preferito afflosciarsi tipo sufflè.
Conclusione: drama che non consiglierei manco al mio peggior nemico, risultando il peggiore della Saga visto fino a mo'. Per una narrazione più lineare paghiamo un prezzo troppo alto che non sono onestamente disposta a spendere. Gli altri erano fatti peggio ma divertivano e mi regalavano anche della bella bromance e love story. Gli do comunque un punto in più per i vari collegamenti con le vecchie stagioni e per aver risolto alcuni dei misteri che ci portavamo appresso da tantissimo.
Voto: 6=
Tumblr media
5 notes · View notes
io-ti-regalo-il-mondo · 11 months ago
Text
"Mer,
non è il modo in cui volevo farlo ma mi conosci, ho sempre preferito la strada più facile o forse ero cosí un tempo, non lo so. Quello che so è che meriti la veritá. Non so come altro dirtelo ma sai bene quanto me che se dovessi venire da te urleresti e mi faresti sentire in colpa o qualsiasi cosa tu faccia che sembra sempre farmi ragionare. Eri l'unica in grado di farmi ragionare, sottolineare quando facevo lo stronzo. Quando non funzionava ti sdraiavi nel mio letto e dicevi la cosa perfetta e sensata, ma il problema è che non posso tornare, non posso affrontarti. Merito di sentirmi in colpa e di essere chiamato stronzo, ma non voglio che tu mi faccia ragionare, non voglio che tu dica la cosa giusta perchè la cosa giusta non è a Seattle, non più. Ti giuro che non c'entra il lavoro, non c'entri tu e neanche Jo, si tratta di me. Me ne sono andato e sono con Izzie. Forse a questo punto prenderai il telefono per chiamarmi un milione di volte e lasciarmi messaggi odiosi in segreteria finchè non ti richiamerò, ma non posso Mer, non posso mentirti e prometterti che tornerò a casa perchè quella non è piú casa per me. Quando hai rischiato di perdere la licenza, quando ho chiamato tutti per scrivere quelle lettere e venire a sostenerti, ho chiamato anche Izzie. Vorrei dirti che speravo non rispondesse ma in veritá ho sperato di sì. Vorrei dirti che l'ho dovuta chiamare per te, ma sarebbe una bugia. La veritá è che il tuo processo mi ha dato una buona scusa per chiamarla. Volevo sapere che fine avesse fatto, volevo sapere se fosse viva e se stesse bene, volevo sentire la sua voce. Quando ha risposto le ho raccontato tutto, su di te che raccoglievi la spazzatura per strada e che avevi bisogno di una lettera che dimostrasse che vali molto di piú. Lei ha riso ed ha detto: "era ovvio che finisse tra la spazzatura, perchè ha provato a salvare il mondo!"
C'erano voci di sottofondo, una bambina che cantava una canzone sulle "sporche e unte budella del geomide", che avevo imparato in prima elementare. Ho iniziato a ridere e le ho chiesto se avesse dei figli ed Izzie non parlava piú. Non ha parlato piú per molto tempo finchè poi mi ha detto: "sì, ho dei figli, due gemelli" e mi ha detto che sono figli miei Mer, figli miei e di Izzie, ha dato alla luce i nostri figli.
Amo Jo, profondamente, ancora. Credo che la amerò per sempre. Se si trattasse solo di scegliere tra due donne che amo, sceglierei mia moglie, lo sai bene. Ma non si tratta solo di lei, Izzie ha avuto i nostri figli. Era single e voleva dei bambini ma non poteva averne perchè il cancro le ha distrutto gli ovuli però aveva ancora i nostri embrioni. Allora ero troppo spaventato per interessarmi di cosa ne avrebbe fatto se non li avessimo usati cosí ho firmato dei documenti, dandole il consenso di farci quello che voleva e li ha usati, ha avuto due gemelli: Eli ed Alexis.
Avrei dovuto dirlo a Jo o a te, ma non l'ho fatto. Ho aspettato che finisse il tuo processo e poi sono venuto qui ed ho conosciuto i miei bambini Mer. Hanno 5 anni, sono divertenti e testardi da morire, proprio come Izzie, come una piccola squadra che si allea contro di me con caparbietá e mani appiccicose. Nel momento in cui ho varcato quella porta hanno subito voluto farmi vedere le loro camere, il loro sguardo mentre mi mostravano i loro giocattoli, i loro libri e mi hanno chiesto se potevano chiamarmi papá. Entrambi vogliono diventare dottori, Izzie gli insegna a cucinare come lei e scarabocchiano stetoscopi su tutti i muri con i gessetti. Alexis ha gli occhi di Izzie ed Eli ha un sorrisetto storto proprio come il mio ed ora vivo in una cavolo di fattoria nel nulla, in Kansas.
I bambini giocano con le galline ed Izzie lavora come chirurgo oncologico, ed è straordinaria Mer. I progressi che ha fatto, è viva. È un miracolo e tiene altre persone in vita mentre io sto facendo domanda all'ospedale qui vicino.
Volevo prendermela con Izzie per avermelo nascosto ma non posso perchè posso solo esserle grato per averli messi al mondo.
Sono cosí intelligenti, piú di quanto lo fossi io alla loro etá, cavolo forse anche piú di adesso!
Sono arrivato ad avere tutto....una casa in cui si sentono al sicuro e amati, fanno pigiama party in cui si scambiano il letto a non finire per tutta la notte finchè non piombano nel nostro letto alle 4 del mattino e si svegliano con due genitori quando io a malapena ne ho avuto uno.
Li amo Mer, con tutte le mie forze e con ogni singola cellula del mio corpo e posso essere il loro papá. Sono l'uomo che ha mentito dicendo di avere un solo testicolo per entrare al Seattle Grace ed ha funzionato, ho ottenuto un lavoro e una carriera che amo, basandomi su una bugia di cui non importava a nessuno e l'ho fatto funzionare. Quando guardo i miei figli e dubito di star facendo la cosa giusta per loro penso a te, Zola, Bailey ed Ellis. Sei diventata una madre straordinaria ed un chirurgo incredibile. L'hai fatto da sola.
Hai sempre detto che Cristina era la tua persona, poi che ero io ma sei sempre stata tu la tua persona, una forza della natura pazzesca. Non hai mai avuto bisogno di nessuno se non di te stessa.
Puoi venire qui sai? Potresti presentarti qui e convincermi a lasciar perdere tutto questo e ritornare da te, Jo, l'ospedale e da tutti quelli che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui ma spero che tu non lo faccia Mer. Sei la mia migliore amica e mi mancherai da morire ma sono finalmente dove dovrei essere, non l'ho mai avuto prima d'ora.
Perciò spero che un giorno verrai qui, ma non per chiedermi di tornare, spero tu venga a conoscere i miei figli e che possano chiamarti "zia Mer" perchè so che li amerai e loro ameranno te e finchè non sarai pronta a farlo, cerca di non odiarmi troppo per favore.
Alex."
La lettera d'addio di Alex Karev a Meredith Grey
3 notes · View notes
kyda · 2 years ago
Text
so che è presto ma come al solito io sono sveglia da due ore e piena di energie e pensieri e sto sorseggiando un tè quindi mi sembra giusto fare qui alle 8 del mattino aggiornamenti di lettura, soprattutto dopo aver raggiunto di nuovo il punto in cui dopo tipo due mesi con 5 libri iniziati li ho finiti tutti insieme in due giorni e mi sono sentita vuota e anche abbastanza libera di sceglierne di nuovi: stanotte (convinta che stamattina avrei potuto dormire fino a tardi e invece i fastidi dell'allergia mi hanno svegliata all'alba) ho iniziato follia di mcgrath e l'ho letto fino a non riuscire più a tenere gli occhi aperti e stamattina ho iniziato ad ascoltare just kids di patti smith e mi sembra anche molto bello finora. il terzo libro di elena ferrante alla fine credo di non iniziarlo immediatamente oggi perché non voglio avere fretta con la serie, voglio prima lasciar crescere dentro di me altri pensieri sulla storia. ieri veramente l'ho finito tutto d'un fiato, ho passato tutto il pomeriggio e buona parte della sera sulla sedia avvolta nella coperta a leggere, non riuscivo più a smettere così rapita com'ero dagli eventi della vita di elena e lila. ho maturato un pensiero che ho paura che mi guasterà l'esperienza, ovvero che forse il personaggio di lila è il tipico personaggio che a un certo punto non riesco più a sopportare perché sembra che tutto giri intorno a lei e che le vite degli altri si evolvano solo in funzione alla sua. invece sento più reale elena, che ancora continua a determinarsi solo in base a lila, ma finalmente sembra sia riuscita a staccarsi dal rione. vedremo con i prossimi due libri. grazie per l'attenzione, a più tardi
9 notes · View notes
weirdesplinder · 1 year ago
Text
La casa nella prateria, i romanzi
Forse non tutti sanno che la serie televisiva La casa nella prateria è stata tratta da una serie di romanzi dal titolo originale Little House, scritti tra il 1943 e il 1945 dalla scrittrice statunitense Laura Ingalls Wilder. Se siete amanti dei romanzi di Louise May Alcott (Piccole donne) e Lucy Maud Montgomery (Anna dai capelli rossi) credo vi potrebbe veramente piacere questa serie di romanzi che è stata pubblicata più volte anche in Italia col titolo La piccola casa nella prateria, l'ultima edizione in ordine cronologico è di Gallucci editore ed è di facilissima reperibilità.
Link: https://www.galluccieditore.com/
Laura Elizabeth Ingalls Wilder (Pepin, 1867 – Mansfield, 1957) prese a ispirazione la sua stessa infanzia per scrivere i suoi romanzi, infatti aveva appena quattro anni quando suo padre decise di lasciare il Wisconsin per cominciare una nuova vita nei territori messi a disposizione dei coloni dal governo americano.
Tumblr media
La serie ed Little house è composta da 9 libri:
1. La casa nella prateria (titolo originale Little House on the Prairie) Link: https://amzn.to/3tfLaNa
Trama: In viaggio verso il Kansas con la famiglia Ingalls. La vita nella prateria è difficile e talvolta persino pericolosa, ma papà, mamma, Mary, Laura e la piccola Carrie sono felici di realizzare il sogno di una nuova vita
2. Sulle rive del Plum Creek - La casa nella prateria 2 (titolo originale On the Banks of Plum Creek)
Link: https://amzn.to/3F2TSB7
Trama: La famiglia Ingalls comincia una nuova vita nel Minnesota. Mamma e papà lavorano sodo per costruire una casa e coltivare la terra, Mary e Laura cominciano la scuola e la piccola Carrie cresce a vista d'occhio. Le difficoltà e i pericoli sono tanti, nella prateria, ma gli Ingalls li affrontano con tenacia e ottimismo.
3. Sulle sponde del Silver Lake - La casa nella prateria 3 (titolo originale By the Shores of Silver)
Link: https://amzn.to/46vmQFf
Trama: Laura e la sua famiglia si trasferiscono nel Sud Dakota, con la speranza di farsi assegnare un appezzamento di terreno in cui stabilirsi defi nitivamente. Ogni giorno sulle sponde del Silver Lake arrivano coloni in cerca di fortuna. Gli Ingalls dovranno darsi molto da fare per difendere la loro futura fattoria.
4. Il lungo inverno. La casa nella prateria: 4 (titolo originale: Long Winter)
Link: https://amzn.to/46Qlkht
Trama: Gli Ingalls affrontano con coraggio il terribile inverno nel Dakota. In casa tutta la famiglia lavora sodo per sopravvivere alle tempeste di neve. Ma l’intero paese resta senza provviste e il giovane Almanzo Wilder decide di affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di cibo…
5. Piccola città del West. La casa nella prateria: 5 (titolo originale Little Town on the Prairie)
Link: https://amzn.to/3tlqLpS
Trama: Con l’arrivo della primavera la famiglia Ingalls può finalmente partecipare alla vita sociale della piccola città del West in cui si è trasferita. Laura stringe amicizia con Almanzo Wilder, il suo futuro marito, e lavora con impegno per guadagnare il necessario a far studiare Mary all’università.
6. Gli anni d'oro. La casa nella prateria: 6 (titolo originale These Happy Golden Years)
Link: https://amzn.to/3PDdKjc
Trama: Laura è cresciuta, vive lontana dalla famiglia e insegna in una scuola... anche se molti dei suoi alunni sono più alti di lei! Ma ogni venerdì il suo amato Almanzo Wilder viene a prenderla e la riporta a casa per il fine settimana. Sono anni felici, che preludono a nuove e importanti tappe della vita.
7. I primi quattro anni. La casa nella prateria: 7 (titolo originale: The First Four Years)
Link: https://amzn.to/3PGZFB6
Trama: Laura e Almanzo Wilder, appena sposati, cominciano con grandi speranze la loro vita insieme in una casetta nella prateria. Ma ogni stagione porta inattesi disastri: tempeste, malattie, incendi, debiti. I due giovani non intendono però lasciarsi abbattere. Anche perché ora la famiglia è cresciuta…
8. Nei grandi boschi del Wisconsin. La casa nella prateria Prequel (titolo originale Little House in the Big Woods)
Link: https://amzn.to/3PHYJfQ
Trama: Questo romanzo racconta la prima infanzia di Laura Ingalls che, a quattro anni, vive ancora in una piccola casa di legno, ai margini dei Grandi Boschi del Wisconsin. C’è sempre tanto da fare per tutti ma la sera, dopo una lunga giornata di lavoro, le allegre note del violino di papà riuniscono la famiglia felice intorno al fuoco. 
9. La storia di Almanzo. La casa nella prateria Prequel 2 (titolo originale Farmer Boy)
Link: https://amzn.to/3PYoA4q
Trama: Qusto romanzo racconta invece l'infanzia del futuro marito di Laura, Almanzo. Mentre Laura Ingalls cresce all’Ovest, Almanzo Wilder nasce in una prosperosa azienda agricola nello stato di New York. Qui, insieme al fratello e alle due sorelle, lavora dall’alba al tramonto nei campi e nelle stalle, con qualunque tempo e in ogni periodo dell’anno. Ma di tanto in tanto c’è anche modo di divertirsi… 
Questi libri oltre ad ispirare la serie televisiva che tutti abbiamo visto e che va tuttora in onda in replica sui nostri schermi televisivi ogni giorno sul canale 27 del digitale terrestre, ha anche dato vita ad un cartone animato giapponese prodotto tra il 1975 e il 1976 dal titolo Laura (Sōgen no shōjo Rōra, lett. "Laura la ragazza delle praterie) che andò in onda anche in Italia, ma sinceramente non lo ricordo perchè all'epoca non ero ancora nata e poi non ne lo hanno trasmesso molto in reoplica immagino. Però se vi interessa recuperarne qualche puntata qualcosa su Youtube c'è.
La serie televisiva americana La casa nella prateria è disponibile con tutte le sue stagioni anche su Prime video, nel caso vi interessi
Prova Prime video: http://www.amazon.it/provaprime?tag=weirde-21
E si possono acquistare anche i dvd qui: https://amzn.to/3PFXmhD
3 notes · View notes
benzedrina · 2 years ago
Text
Cristo che odio quest'insonnia. Sono le 3, sono stanco, tra 4-5 ore devo svegliarmi, sono a letto da 3 ore e niente. Ho chiuso gli occhi, ho dormito 20 minuti neanche, ho beccato un'apnea e bum, eccomi sveglio.
Oggi era la festa patronale in città, c'erano i fuochi, ci sono le giostre e noi venerdì dopo aver mangiato un biscottino (all'erba) volevamo andare alla casa degli specchi. Fatti com'eravamo saremmo rimasti lì dentro per ore. Erano biscottini da testare, con nuova ricetta e nuova varietà. L'effetto mi è rimasto per 24 ore circa.
In sti giorni di caldo rivedo un po' di gente con cui il rapporto è diventato un semplice ciao. Sono cose che succedono, le strade si dividono, i gruppi si allargono o restringono, un po' di discussioni e preferenze, e una malcelata paura di stare in casa mentre tutto il mondo esce, che poi tutto non è, ma comunque ci siamo capiti e quindi si esce anche se la compagnia non è delle migliori o se la serata non ha nulla di promettente. Io e tipello la pensiamo un po' allo stesso modo. Che sia estate o inverno, se non ci va, restiamo a casa a giocare o a vedere un film o ad ammazzarmi di seghe. Tanto dopo un po' i giorni sono un po' tutti simili e gli argomenti finiscono se si parla delle solite cose. Conosco anche nuove persone, un po' continuamente, e rivedo quelle che si fermano a raccontare degli ultimi mesi. Nulla di nuovo.
Un inverno di qualche anno fa scoprì Araki. Giravo su zlib e cercai dei libri di foto da usare come reference. Mi uscirono Leibovitz e Lindbergh. Li scaricai e non li vidi. Dopo qualche giorno ne parlai con un'amica e lei senza manco pensarci mi consigliò Araki e si stupì che uno come me non lo conoscesse. Tra zlib e librerie finì in quelle fotografie. Non sto a raccontare Araki, non ho le competenze tecniche per poter parlare di fotografia. Ricordo che mi si aprì un mondo che tuttora è aperto e continua a macinare idee, sensazioni, voglie. Dopo araki passai allo studio dello shibari, la vidi come una naturale conseguenza, e al comprare corde è moschettoni, poi al primo approccio su di me e infine al provare quei nodi sulle persone intorno a me. Ora questa cosa di me mi è diventata talmente naturale che se qualcuno chiede anche con tono un po' denigrante o accusatorio, io rispondo con totale franchezza che "sì, lego le persone che vogliono farsi legare", di solito segue anche "ma ci scopi?", che vallo a spiegare come nasce lo shibari e che sensazione si prova ad avere quei nodi addosso, ma vabbè, rispondo di no e mi becco del coglione o del maniaco.
4 notes · View notes
katnisshawkeye · 9 months ago
Text
Come le cicale
Tumblr media
Scheda informativa
Autore: Fiore Manni Direzione grafica: the world of dot – Francesca Leoneschi (art director) e Giovanna Ferraris (grafica e illustrazione) Editore: Rizzoli Prima edizione: maggio 2021 Pagine: 153 Prezzo: € 16,00
Trama
Il primo anno delle medie è terminato, eppure Teresa si sente ancora una bambina, con i capelli sempre arruffati e le ginocchia perennemente sbucciate. È come se fosse rimasta indietro. E quando arriva alla casa al mare dove ogni anno trascorre le vacanze, scopre con stupore e tristezza che anche lì è destinata a sentirsi quella fuori posto, inadeguata: le compagne di gioco di una vita ora sono interessate solo allo smalto e ai ragazzi, il rapporto con il suo migliore amico è improvvisamente complicato, e tutti sembrano cresciuti tranne lei. "Dov'è la sfavillante Terry, la versione di sé sicura e matura, che aspetta da tempo?", si chiede ogni giorno guardandosi allo specchio. Ma proprio quando Teresa si è ormai rassegnata a trascorrere un'estate orribile, ecco comparire Agata. Dolce e forte al tempo stesso, conquista subito l'affetto e la simpatia di Teresa. E molto più: le fa battere forte il cuore, sudare le mani, sognare il primo bacio...
Recensione
È un romanzo delicato e sincero, poche ma istruttive pagine che raccontano della crescita di una ragazzina in fase pre-adolescenziale, che si sente ancora bambina ma che vorrebbe già essere grande.
È una storia adatta a tutti, a quei bambini che, come Teresa, stanno cercando ed esplorando se stessi, divisi tra la paura di conoscersi e il desiderio di emozionarsi, ma anche ai più grandi che sentono di essere ancora un po' bambini o a quelli che, invece, vogliono ricordarsi di quando erano loro i bambini a vivere quelle stesse emozioni che sta vivendo la protagonista del romanzo nella sua storia.
La scorrevolezza e la dolcezza con cui Fiore scrive di Teresa e dei suoi amici è reale, tra le righe si può leggere che Fiore ha vissuto quasi le stesse emozioni ed esperienze di Teresa.
È un libro che si legge anche in un giorno. Ottimo da leggere sotto l'ombrellone in estate, a settembre tornati dalle vacanze, ma anche solo in un qualsiasi altro periodo dell'anno per spezzare da una lettura all'altra.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Libri
Jack Bennet e la chiave di tutte le cose, Rizzoli, 2018
Jack Bennet e il viaggiatore dai mille volti, Rizzoli, 2019
Come le cicale, Rizzoli, 2021
Nel buio della casa, con Michele Monteleone, Sterling&Kupfer, 2021
Amore, sesso e altre cose così, con Elena Peduzzi, Rizzoli, 2022
Il Re delle Volpi, Rizzoli, 2023
Fumetti
4 o'clock. Patetico., Shokdom, 2015
Mask’d - The Divine Children, con Michele Monteleone e Ilaria Catalani, Star Comics, 2020
Una nuova Camelot, con Michele Monteleone, Marco Del Forno, Claudia Giuliani e Maria Letizia Mirabella, Edizioni BD, 2024
Curiosità sull'autrice
Fiore Manni ha, inoltre, un canale YouTube nel quale recensisce e parla di libri, anche insieme al marito Michele Monteleone, che recensisce e parla di libri anche sul suo personale canale YouTube.
Insieme a Michele, Fiore ha un gruppo di lettura: La Lega dei Lettori Straordinari (Telegram – Instagram).
Fiore ha, inoltre, un altro gruppo di lettura tutto suo: The Fox Book Club.
Seguimi anche su Instagram e Facebook!
1 note · View note
vorticimagazine · 1 year ago
Text
Nello spazio di una vita: un ritratto di Amalia Ercoli Finzi
Tumblr media
Questa volta noi di Vortici.it vogliamo parlarvi di Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, che ha dedicato e ancora dedica la vita allo spazio.
Una giovane Amalia Ercoli, una volta terminati gli studi al liceo scientifico, sceglie di dedicarsi all’ingegneria, contro il parere della sua famiglia che la vorrebbe professoressa di matematica. Si laurea con lode al Politecnico di Milano in ingegneria aeronautica nel 1962, e non se ne separa più: dal 1962 al 1980 è assistente prima di Tecnica delle Costruzioni e poi di Meccanica Razionale, dal 1980 è Professore Associato di Meccanica Aerospaziale, dal 1994 diventa Professore Ordinario. E così che Amalia Ercoli Finzi apre le porte di una di quelle facoltà scientifiche da sempre percepite come adatte solo agli uomini, anche alle donne. Nell’ambito della promozione della presenza femminile nell'ambito delle facoltà scientifiche è stata eletta Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, Presidente del Comitato per le Pari Opportunità del Politecnico di Milano e Delegato Rettorale per le politiche di genere, e ha ricevuto, infine, il premio Milano Donna e Firenze Donna. Negli anni è stata consulente per Asi (Agenzia Spaziale Italiana), Nasa (National Aeronautics and Space Administration "Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche) ed Esa (European Space Agency ovvero Agenzia Spaziale Europea). Dal 2004 al 2014, ha diretto, per quest'ultima, la missione Rosetta, che consisteva nello studio della cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko, ad oggi considerata un traguardo tecnico-scientifico fondamentale dell'Unione europea. In un’intervista al sito steamiamoci.it su questo argomento ha detto: «Considero Rosetta una delle cose più belle che ho fatto, nella quale avevo un ruolo importante».
Tumblr media
In questa donna la scienza convive perfettamente con la fede, come spiega lei stessa a vanityfair.it: «Con Lui ho un ottimo rapporto, ci parlo, gli manifesto le mie preoccupazioni, gli chiedo consigli. Mi fido, ma favori non ne voglio. Solo due volte l’ho pregato di farmene: quando mio figlio a 17 giorni rischiava di morire di polmonite e io l’ho implorato “Lasciamelo”, e quando eravamo tutti in ansia per la riuscita di Rosetta. In entrambi i casi è finita bene». Accanto alla carriera nell'ingegneria aerospaziale, Amalia Ercoli Finzi ha costruito una numerosa famiglia. Durante gli anni universitari conosce Filiberto Finzi, figlio del già rettore del Politecnico di Milano, con cui si sposa e da cui ha 5 figli. A famgliacristiana.it ha confessato che per essere una donna di successo bisogna seguire la regola dei tre metalli: «Avere nervi d’acciaio per affrontare la competizione e riuscire a lavorare in gruppo, da soli nello spazio non si va da nessuna parte; salute di ferro perché si lavora 20 ore su 24 e non ci si può permettere neanche un raffreddore e poi un marito d’oro». Negli ultimi anni il nome di Amalia Ercoli Finzi è comparso anche in libreria, principalmente nella sezione dedicata ai bambini, perché insieme alla figlia Elvina ha scritto due libri, "Oltre le stelle più lontane" e "Sei un universo". Nel primo, le due autrici combinano la divulgazione scientifica con la storia della loro famiglia, dal dopoguerra ad oggi; nel secondo invece si rivolgono alle giovani ragazze interessate alla scienza e le spronano alla conquista di quell'universo da sempre considerato territorio maschile. Pochi giorni fa, il 7 dicembre 2023, Ercoli Finzi ha ricevuto Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dalla Presidente del Consiglio Comunale di Milano Elena Buscemi l'Ambrogio d'Oro, la maggiore benemerenza civica della Città di Milano, con questa motivazione: «Prima donna a laurearsi in ingegneria aereonautica nel 1962, consulente della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea, docente di meccanica orbitale e direttrice del dipartimento di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico. La sua casa ha i confini dell' universo. Partecipa alla progettazione di una trivella per comete che viaggia a 500 milioni di chilometri dalla Terra e descrive gli astri come "qualcosa di così bello che quando li ha creati il Padre Eterno deve aver sorriso". Da anni promuove il coinvolgimento delle donne nelle discipline Stem, spronandole allo studio di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica e, per la sua carriera e il suo entusiasmo, è mentore di centinaia di ragazze. Come dimostra la sua storia, di scienziata e di madre di cinque figli, sono le scelte controcorrente a combattere il pregiudizio e aprire la strada al cambiamento.» (www.comune.milano.it) La storia di Amalia Ercoli Finzi dimostra che la rivoluzione femminile è già in atto, e se questo argomento ti interessa, clicca qui per i nostri articoli sulle donne che hanno lasciato il segno. Foto di copertina: Ansa.it Read the full article
0 notes
carmenvicinanza · 1 year ago
Text
Alina Marazzi
Tumblr media
Alina Marazzi, regista e produttrice, pone al centro della sua ricerca la soggettività femminile e il lavoro sulle immagini della memoria. 
Nata a Milano, il 5 novembre 1964, è figlia di Antonio Marazzi e di Liseli Hoepli che, afflitta da una grave depressione, si è suicidata quando lei aveva sette anni. Ha studiato cinema a Londra negli anni ottanta.
Alternando la regia di documentari per la televisione, il lavoro di aiuto regista per il cinema, ha collaborato con realtà artistiche come Studio Azzurro e Fabrica. In ambito socio culturale, ha diretto laboratori audiovisivi in carcere.
Ha ricevuto l’attenzione della critica e del pubblico internazionale nel 2002 con Un’ora sola ti vorrei, il suo primo film-documentario d’autore, fondativo della sua poetica, realizzato interamente con filmati di famiglia. L’opera, che traccia che un ritratto della madre persa prematuramente, ha ottenuto la menzione speciale della giuria al Festival del cinema di Locarno e il premio per il miglior documentario al Torino film festival.
La sua indagine sul femminile è proseguita con Per sempre del 2005, documentario sulla clausura che ha vinto il Bellaria Film Festival e con Vogliamo anche le rose, del 2007 che mostra quindici anni di lotte per l’emancipazione sociale della donna, intrecciando il piano privato con la storia collettiva attraverso l’uso di filmati di repertorio e frammenti di diari. Il film è stato candidato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento per il miglior documentario.
Tutto parla di te, sul tema del lato oscuro della maternità le è valso il premio Tao Due Camera d’Oro come miglior regista emergente al Festival di Roma 2012. Un film di finzione interpretato da Charlotte Rampling e Elena Radonicich, che intreccia linguaggi artistici come danza, animazione e fotografia d’autore, con filmati d’archivio.
Nel 2014 ha realizzato Confini, cortometraggio con filmati d’archivio dell’Istituto Luce sulla Grande guerra e versi poetici di Mariangela Gualtieri, inserito nel film collettivo 9×10 novanta che ha ricevuto la menzione speciale ai Nastri d’Argento.
Ha anche curato la drammaturgia video multicanale di due opere liriche contemporanee di Mauro Montalbetti: Il sogno di una cosae Hayè, le parole la notte.
Dopo Anna Piaggi, una visionaria nella moda, ha realizzato tre brevi ritratti di donne milanesi per Gucci su commissione della rivista Vanity Fair.
To cut is to think, cortometraggio sull’artista Lucia Marcucci, ha aperto lo streaming live della sfilata Dior collezione primavera-estate 20/21.
I suoi film hanno ricevuto premi e riconoscimenti a festival internazionali, sono stati trasmessi in tv in Italia e all’estero, distribuiti in sala, e proiettati in musei e gallerie d’arte in tutto il paese.
È nel Cda della Fondazione Cineteca di Bologna e nel Comitato Artistico Teatro dell’Arte Triennale Milano. Tiene lezioni e seminari in scuole e università in Italia e all’estero.
Ha scritto Baby Blues, pubblicato nell’antologia Tu sei lei del 2008 e Sentimento, nell’antologia Parola di Donna – Ponte alle Grazie, del 2011. E ancora introduzioni a libri, articoli per quotidiani e riviste. È l’autrice della voce “madre” nel dizionario Zingarelli 2015.
0 notes
giancarlonicoli · 1 year ago
Text
24 ott 2023 14:25
PRENDI L’ARTE E METTILA NEI PARY (MEGLIO SE COI SOLDI ) – “IL FATTO” SCODELLA I CACHET D’ORO DI VITTORIO SGARBI INCASSATI PER MOSTRE E PREMI IN BARBA ALLA LEGGE: SONO 300MILA € IN 9 MESI – A EMETTERE FATTURA E INCASSARE PAGAMENTI SONO DUE SOCIETÀ DI PERSONE A LUI VICINE. CHE FINE HA FATTO LA LEGGE CHE VIETA AI TITOLARI DI INCARICHI POLITICI “ATTIVITÀ PROFESSIONALI IN MATERIE CONNESSE ALLA CARICA DI GOVERNO”? LA DIFESA DEL SOTTOSEGRETARIO SGARBI… -
Thomas Mackinson per il “Fatto quotidiano” - Estratti
Prendi l’arte, mettila da parte ma meglio se coi soldi. Almeno 300 mila euro, solo da febbraio a oggi. Sono per il sottosegretario Sgarbi, ma vengono dati anche al suo capo segreteria e alla sua compagna, e son tutti felici. E che fine ha fatto la legge che da vent’anni impone ai titolari di incarichi politici di dedicarsi esclusivamente alla “cura degli interessi pubblici” vietando “attività professionali in materie connesse alla carica di governo”?
Guardando ai suoi impegni, il sottosegretario di Stato Vittorio Sgarbi, quella legge dello Stato la ignora sistematicamente, col beneplacito (o la distrazione indulgente?) del ministro Sangiuliano e del governo.
Esempi?
L’11 novembre – si attende conferma – Sgarbi presiederà la giuria per la finale di Miss Italia. L’ingaggio vale 10 mila euro per tre ore di “lavoro”, tutto spesato. Fitto è il calendario d’impegni coi Comuni a cui chiede 5-7 mila euro (più Iva) per una o due ore di presenza, pagati anche se non potrà esserci perché sarà in tv (il contratto lo precisa). Per la lectio magistralis su Caravaggio chiede 200 euro al minuto, per una mostra su Andy Warhol a Polesella 6.100 e ben 35 mila per curare la “Vergine delle Rocce” in corso ad Agrigento.
In sei mesi, l’incasso supera i 300 mila euro.
(...)
E infatti a emettere fattura e incassare pagamenti sono perlopiù due società di persone a lui vicine, entrambe senza dipendenti e il cui core business sembra uno solo: far fruttare il cachet del critico-sottosegretario. Sono state create nel 2017 e 2018, quando Sgarbi era assessore ai Beni culturali in Sicilia, sindaco di Sutri e presidente di varie fondazioni, tutti ruoli suscettibili di incompatibilità con l’attività di conferenziere a pagamento.
La prima si chiama Ars Srls, ha 1.000 euro di capitale sociale e il suo amministratore è Antonino “Nino” Ippolito da Salemi, il suo attuale capo segreteria al ministero. Sgarbi lo ha conosciuto quando era sindaco del comune. Ippolito, già legale rappresentante de “La capra Srl”, era il suo addetto stampa. Al ministero però, anziché il capo della segretaria sembra fare un altro lavoro ancora: rispondere alle tante richieste di partecipazione, a pagamento, che arrivano alla casella mail [email protected]. In qualità di amministratore di Ars Srl garantisce lui “la presenza del prof. Vittorio Sgarbi” a prendervi parte, dietro corrispettivo di un “gettone di presenza” oltre ai relativi rimborsi spese (trasferte, auto, autisti, hotel e cene).
L’altra società cui arrivano compensi è la Hestia Srl, costituita nel 2018 dalla storica compagna e sua attuale “manager” Sabrina Colle, con sede legale nel loro appartamento a Roma e 3 mila euro di capitale sociale. Sopra, per inciso, abita Ippolito e a tutti fa le pulizie la signora Francisca Consuelo Augustin, la cui figlia Chiara è stata assunta nello staff del sottosegretario. 
(...)
Ma Sgarbi nega. “La mia attività non è vietata dalla legge, sono come un ministro che scrive libri. Lei sta lavorando su dati che riguardano la mia attività professionale, probabilmente carpiti via Internet, cosa che ho appena denunciato”.
Il ministro e Meloni sono informati delle sue attività a pagamento? “Non c’era bisogno”.
Sgarbi parla anche di una lettera anonima, il suo legale Giampaolo Cicconi scrive: “La prego per ora di astenersi dal pubblicare notizie, anche per non violare la privacy e il segreto istruttorio”.
0 notes
sounds-right · 2 years ago
Text
Tumblr media
Dal Console Generale d'Italia a Fiume una lettera d’encomio per Michele Piagno
Michele Piagno, barman molecolare friulano autore di diversi libri tra cui "El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti", qualche tempo fa ha superato il confine… per portare la sua creatività fino in Croazia. Piagno è stato infatti protagonista di una piacevole dimostrazione della sua arte dietro al bancone il 5 giugno, durante un ricevimento organizzato dal Consolato Generale d'Italia a Fiume, dove vive da sempre una Comunità italiana che resta logicamente molto legata al nostro paese. L'evento, sia pure con qualche giorno di ritardo, ha celebrato all'Hotel Ambassador di Abbazia la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno.
Durante l'evento, Piagno ha dissetato i partecipanti con le sue creazioni e la sua semplicità. Piagno sa che quella del barista, prima che un lavoro come tutti gli altri, è una missione dedicata a far sorridere i clienti… anzi, gli ospiti. La sua partecipazione al programma del ricevimento a Fiume è stata fortemente consigliata dalla Federazione Baristi Italiani, da cui è stato premiato più volte.
Non è tutto. Vista la riuscita dell'evento, Michele Piagno ha ricevuto una lettera di encomio firmata dal Console Generale d'Italia a Fiume, David Brandanini. "La Sua competenza è motivo di orgoglio per il nostro Paese, e la Sua presenza ha dato lustro all'evento, permettendo a questo Consolato Generale di offrire una degustazione dei cocktails di altissima qualità.", ha scritto il Console Generale. "La Sua partecipazione in quanto professionista di eccellenza nel panorama della mixologia è stata riconosciuta da tutti gli ospiti, che hanno apprezzato la professionalità, l'impegno e la tecnica con cui ci ha deliziato attraverso i drink da Lei preparati con estrema attenzione".  Il Console generale ha concluso la sua lettera ringraziando anche la Federazione Baristi Italiani, di cui Michele Piagno fa parte da tempo.
Michele Piagno
Michele Piagno è un professionista stimato nel settore della mixologia e gode di una reputazione internazionale grazie ad un passione assoluta che coltiva da anni e che è la stessa che respira da sempre in famiglia. Ha collaborato con chef di fama mondiale, tra cui il rinomato Norbert Niederkofler, e ha sviluppato innovazioni sorprendenti nel campo della mixologia molecolare. Tra le sue creazioni, ecco Glow Sweet & Sour Mix, ovvero diverti cocktail "da discoteca", che diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.
La sua esperienza in cucina e pasticceria gli consente di creare drink unici e inusuali. Piagno, ad esempio, ha trasformato gli asparagi in marmellata per utilizzarla nella preparazione di alcuni dei suoi innovativi cocktail. Tra le sue creazioni più celebri, spicca il Mojito all'italiana e mediterraneo, in cui reinventa la ricetta originale con l'uso di ingredienti come basilico, limone e Prosecco. Originario di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Piagno ha già fatto conoscere il suo talento non solo a livello locale, ma anche oltre i confini italiani. Ha lanciato con successo il Barancli Gin, un prodotto friulano che esalta le sue radici e richiama l'attenzione degli amanti della mixologia in tutto il mondo.
0 notes
tarditardi · 2 years ago
Text
Tumblr media
Dal Console Generale d'Italia a Fiume una lettera d’encomio per Michele Piagno
Michele Piagno, barman molecolare friulano autore di diversi libri tra cui "El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti", qualche tempo fa ha superato il confine… per portare la sua creatività fino in Croazia. Piagno è stato infatti protagonista di una piacevole dimostrazione della sua arte dietro al bancone il 5 giugno, durante un ricevimento organizzato dal Consolato Generale d'Italia a Fiume, dove vive da sempre una Comunità italiana che resta logicamente molto legata al nostro paese. L'evento, sia pure con qualche giorno di ritardo, ha celebrato all'Hotel Ambassador di Abbazia la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno.
Durante l'evento, Piagno ha dissetato i partecipanti con le sue creazioni e la sua semplicità. Piagno sa che quella del barista, prima che un lavoro come tutti gli altri, è una missione dedicata a far sorridere i clienti… anzi, gli ospiti. La sua partecipazione al programma del ricevimento a Fiume è stata fortemente consigliata dalla Federazione Baristi Italiani, da cui è stato premiato più volte.
Non è tutto. Vista la riuscita dell'evento, Michele Piagno ha ricevuto una lettera di encomio firmata dal Console Generale d'Italia a Fiume, David Brandanini. "La Sua competenza è motivo di orgoglio per il nostro Paese, e la Sua presenza ha dato lustro all'evento, permettendo a questo Consolato Generale di offrire una degustazione dei cocktails di altissima qualità.", ha scritto il Console Generale. "La Sua partecipazione in quanto professionista di eccellenza nel panorama della mixologia è stata riconosciuta da tutti gli ospiti, che hanno apprezzato la professionalità, l'impegno e la tecnica con cui ci ha deliziato attraverso i drink da Lei preparati con estrema attenzione".  Il Console generale ha concluso la sua lettera ringraziando anche la Federazione Baristi Italiani, di cui Michele Piagno fa parte da tempo.
Michele Piagno
Michele Piagno è un professionista stimato nel settore della mixologia e gode di una reputazione internazionale grazie ad un passione assoluta che coltiva da anni e che è la stessa che respira da sempre in famiglia. Ha collaborato con chef di fama mondiale, tra cui il rinomato Norbert Niederkofler, e ha sviluppato innovazioni sorprendenti nel campo della mixologia molecolare. Tra le sue creazioni, ecco Glow Sweet & Sour Mix, ovvero diverti cocktail "da discoteca", che diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.
La sua esperienza in cucina e pasticceria gli consente di creare drink unici e inusuali. Piagno, ad esempio, ha trasformato gli asparagi in marmellata per utilizzarla nella preparazione di alcuni dei suoi innovativi cocktail. Tra le sue creazioni più celebri, spicca il Mojito all'italiana e mediterraneo, in cui reinventa la ricetta originale con l'uso di ingredienti come basilico, limone e Prosecco. Originario di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Piagno ha già fatto conoscere il suo talento non solo a livello locale, ma anche oltre i confini italiani. Ha lanciato con successo il Barancli Gin, un prodotto friulano che esalta le sue radici e richiama l'attenzione degli amanti della mixologia in tutto il mondo.
0 notes
djs-party-edm-italia · 2 years ago
Text
Tumblr media
Dal Console Generale d'Italia a Fiume una lettera d’encomio per Michele Piagno
Michele Piagno, barman molecolare friulano autore di diversi libri tra cui "El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti", qualche tempo fa ha superato il confine… per portare la sua creatività fino in Croazia. Piagno è stato infatti protagonista di una piacevole dimostrazione della sua arte dietro al bancone il 5 giugno, durante un ricevimento organizzato dal Consolato Generale d'Italia a Fiume, dove vive da sempre una Comunità italiana che resta logicamente molto legata al nostro paese. L'evento, sia pure con qualche giorno di ritardo, ha celebrato all'Hotel Ambassador di Abbazia la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno.
Durante l'evento, Piagno ha dissetato i partecipanti con le sue creazioni e la sua semplicità. Piagno sa che quella del barista, prima che un lavoro come tutti gli altri, è una missione dedicata a far sorridere i clienti… anzi, gli ospiti. La sua partecipazione al programma del ricevimento a Fiume è stata fortemente consigliata dalla Federazione Baristi Italiani, da cui è stato premiato più volte.
Non è tutto. Vista la riuscita dell'evento, Michele Piagno ha ricevuto una lettera di encomio firmata dal Console Generale d'Italia a Fiume, David Brandanini. "La Sua competenza è motivo di orgoglio per il nostro Paese, e la Sua presenza ha dato lustro all'evento, permettendo a questo Consolato Generale di offrire una degustazione dei cocktails di altissima qualità.", ha scritto il Console Generale. "La Sua partecipazione in quanto professionista di eccellenza nel panorama della mixologia è stata riconosciuta da tutti gli ospiti, che hanno apprezzato la professionalità, l'impegno e la tecnica con cui ci ha deliziato attraverso i drink da Lei preparati con estrema attenzione".  Il Console generale ha concluso la sua lettera ringraziando anche la Federazione Baristi Italiani, di cui Michele Piagno fa parte da tempo.
https://michelepiagno.it
Michele Piagno
Michele Piagno è un professionista stimato nel settore della mixologia e gode di una reputazione internazionale grazie ad un passione assoluta che coltiva da anni e che è la stessa che respira da sempre in famiglia. Ha collaborato con chef di fama mondiale, tra cui il rinomato Norbert Niederkofler, e ha sviluppato innovazioni sorprendenti nel campo della mixologia molecolare. Tra le sue creazioni, ecco Glow Sweet & Sour Mix, ovvero diverti cocktail "da discoteca", che diventano fluorescenti sotto la luce ultravioletta.
La sua esperienza in cucina e pasticceria gli consente di creare drink unici e inusuali. Piagno, ad esempio, ha trasformato gli asparagi in marmellata per utilizzarla nella preparazione di alcuni dei suoi innovativi cocktail. Tra le sue creazioni più celebri, spicca il Mojito all'italiana e mediterraneo, in cui reinventa la ricetta originale con l'uso di ingredienti come basilico, limone e Prosecco. Originario di San Vito al Tagliamento (Pordenone), Piagno ha già fatto conoscere il suo talento non solo a livello locale, ma anche oltre i confini italiani. Ha lanciato con successo il Barancli Gin, un prodotto friulano che esalta le sue radici e richiama l'attenzione degli amanti della mixologia in tutto il mondo.
0 notes
astra-zioni · 2 years ago
Text
D’altra parte, perché essere tristi e depressi in un mondo dove Chiara Ferragni ti dà consigli su chi votare mentre sorseggia champagne nel suo jet privato inquinando più lei in dieci minuti che tutta la popolazione mondiale, perché essere depressi in un mondo che affossa sempre di più i diritti inalienabili di ogni essere umano, in cui la sanità diventerà privilegio di pochi come pure l’istruzione, dove le malattie mentali diventeranno la nuova piaga da contrastare, in cui ogni giorno gente diversa ti insegna a campare e a dirti come crescere tuo figlio, come avere una relazione sana, come mangiare bene, come essere più etici, come essere persone migliori. Un mondo dove per alcuni il femminicidio è un termine privo di senso e al contempo se osi dire qualcosa di diverso dal coro di pecore sei un uomo etero cis e fascista. Un mondo dove Giorgia Soleri ti sfrantuma le palle - o le ovaie, per non far sentire escluso nessuno - fino a fartele rotolare a terra col suo femminismo da quattro soldi mentre pubblicizza prodotti skincare e indossa la collana della Ferragni, dove chiunque può scrivere libri a patto di non saper scrivere, in cui ogni persona è chiamata ad avere un’opinione e il fatto di essere qualificati o meno, di aver studiato o meno, diventa completamente irrilevante, se non deleterio, perché significa che sei un fottuto borghese e devi stare zitto. Un mondo dove ce la si prende col capitalismo a vanvera, dove piazzo l’adesivo “fuck capitalism” sul mio bel MacBook da 1000 euro, dove se compri da Shein fai schifo ma anche se compri in una catena di fast fashion e quindi te la prendi nel culo se il tuo fisico non trova un cazzo nei mercatini dell’usato. Ancora, dove fanno più danni psicologici gli attivisti dei disturbi alimentari che ti triggerano facendoti pensare a cose a cui non hai mai pensato - e per paradosso te lo fanno venire loro il disturbo alimentare -, un mondo dove ti si ripete che è liberatorio e bellissimo lasciare tutto e andarsene a vivere nel buco del culo asiatico a meditare, salvo poi accorgerti che puoi farlo solo se hai il culo ben parato. Dove tutti siamo belli ma a me Victoria’s Secret ancora non m’ha chiamata, tutti possiamo fare tutto eppure il mio disturbo bipolare mi costringe a letto 5 giorni su 7. Non riesci a instaurare rapporti umani che abbiano un qualche valore perché la gente è una bandiera al vento e cambia come cambia il clima - sempre più precario anche lui -, dove tre giorni fa un’amica mi piangeva davanti e si dilaniava per una storia finita male e ieri m’ha detto che è cotta di uno, dove la monogamia è un concetto antico ma l’opzione diventa crearmi una cartella sul pc per ricordarmi gli accordi relazionali presi con i miei cinque partner manco avessi stipulato un contratto aziendale, e quindi fanculo la monogamia e il poliamore ché da soli si sta da Dio. Ma comunque, non fa niente: basta idratarti, mangiare sano e preferibilmente vegano, meditare, e passa la paura.
20 notes · View notes