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#28 settembre 2014
notiziariofinanziario · 4 months
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I bonus legati alla mediazione e al gratuito patrocinio diventano pienamente accessibili in compensazione con il credito d’imposta maturato
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I bonus legati alla mediazione e al gratuito patrocinio diventano pienamente accessibili con le istruzioni per utilizzare in compensazione i crediti d’imposta maturati. Con due risoluzioni datate 14 maggio, l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo da indicare nel modello F24. In particolare le indicazioni riguardano le agevolazioni messe in campo con il Dlgs numero 28 del 2010 e con il DL numero 132 del 2014. In linea generale il pacchetto prevede le seguenti agevolazioni: - un credito d’imposta per le parti coinvolte in mediazioni civili o commerciali che giungono a un accordo, commisurato all’indennità corrisposta fino a un massimo di 600 euro; - entro lo stesso limite, quando la mediazione è demandata dal giudice, è previsto inoltre un bonus sul compenso corrisposto al proprio avvocato per l’assistenza nella procedura di mediazione; - un ulteriore credito d’imposta è previsto in relazione al contributo unificato versato dalla parte in giudizio a seguito della conclusione di un accordo di conciliazione fino a un massimo di 518 euro; - anche agli organismi di mediazione, poi, spetta un’agevolazione commisurata l’indennità non esigibile dalla parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato fino a un importo massimo annuale di 24.000 euro; - infine, in campo c’è anche un credito d’imposta per l’avvocato della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato nelle procedure di mediazione e negoziazione assistita. Bonus mediazione e gratuito patrocinio: quali codici tributo utilizzare per la compensazione? Le regole operative per accedere alle misure sono state messe nero su bianco con due decreti del Ministero della Giustizia adottati di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze il 1° agosto 2023. Coloro che hanno richiesto e ottenuto i bonus relativi ai procedimenti di mediazione civile e commerciale, previsti dall’articolo 20 del Dlgs n. 28 del 2010, e il credito d’imposta sul gratuito patrocinio regolato dall’articolo 15-octies dello stesso decreto e dall’articolo 11-octies del DL n. 132 del 2014 possono visualizzare gli importi maturati nel cassetto fiscale presente sul portale dell’Agenzia delle Entrate e utilizzarli seguendo le indicazioni fornite con la risoluzioni numero 23 e 24 del 2024. Quattro sono i codici tributo di riferimento. Codice tributoDenominazione7067Credito d’imposta – Incentivi fiscali mediazione civile e commerciale – indennità ODM e compenso avvocato - Articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 287068Credito d’imposta – Incentivi fiscali mediazione civile e commerciale – contributo unificato - Articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 287069Credito d’imposta – Incentivi fiscali mediazione civile e commerciale – ODM - Articolo 20 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 287070Credito d’imposta - patrocinio a spese dello Stato nella mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita nei casi previsti dagli articoli 5, comma 1, e 5-quater, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 e dall’articolo 3 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132 Agenzia delle Entrate - Risoluzione numero 23 del 2024 Bonus mediazione civile e commerciale: codice tributo e istruzioni per la compilazione del modello F24 Bonus mediazione e gratuito patrocinio: le istruzioni per la compilazione del modello F24 Dal punto di vista pratico, la sequenza di cifre che identifica il bonus relativo a mediazione e gratuito patrocinio va indicata nella sezione “Erario” del modello F24 in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”. In caso di riversamento la colonna di riferimento è quella relativa agli “importi a debito versati”. È necessario, poi, indicare nell’apposito campo l’anno di riconoscimento del credito nel formato, per esteso, così come evidenziato nel cassetto fiscale. Entrambi i documenti, che riportano le indicazioni da seguire, specificano: “L’Agenzia delle Entrate, in fase di elaborazione dei modelli F24 presentati dai contribuenti, verifica che i contribuenti stessi siano presenti nell’elenco dei beneficiari trasmesso dal Ministero della Giustizia e che l’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non ecceda l’importo indicato in tale elenco, pena lo scarto del modello F24, tenendo conto anche delle eventuali variazioni e revoche, anche parziali, successivamente trasmesse dallo stesso Ministero”. Read the full article
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agrpress-blog · 10 months
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È stato presentato martedì 28 novembre 2023 presso Spazio5 - via Crescenzio 99/D, in zona Prati, a pochi metri da piazza del Risorgimento - il libro di Mirko Zilahy Nostra signora delle nuvole (HarperCollins Italia). L’autore ha dialogato con Francesca Ripanti (PxiL - Pazzi x i Libri). «Mi abbraccia, respiro forte il suo odore di casa e per qualche magia mi sento sicuro, perché so che mamma sa il nome di tutte le cose. Anche di quelle che non esistono» (Mirko Zilahy, Nostra signora delle nuvole, HarperCollins Italia, Milano 2023) Mirko ha sette anni e sette nomi. Ogni nome una storia, una vita, un sogno, un destino che gli ha donato sua madre Annarita. Per lui ha inventato una lingua in grado di trasportarli in un universo mitico e fiabesco. Insieme, hanno creato una fortezza di storie e di parole per difendersi dal più terribile dei mostri: la realtà. Attraverso l’infanzia nel pittoresco quartiere romano di Città Giardino - punteggiata dalle visite dell’elegante nonna materna, del bizzarro nonno ungherese e dal rapporto difficile con il padre - la voce narrante muta con l’arrivo della sorellina e con il sofferto trasloco a Latina. Con lo stesso sguardo svagato e favoloso di Annarita, Mirko trasforma le ansie in una narrazione picaresca che sfida le trappole dell’adolescenza, la scoperta dell’amore, e del dolore più grande. Fino a quando, la realtà, inesorabilmente, non s’insinua fra le mura di casa, portando con sé il fantasma dell’età adulta e della fantasia che si sfalda come le nuvole. Fra le inevitabili macerie dell’esistenza resta però intatto l’obelisco della madre a testimoniare una storia meravigliosa e a tramandare le splendide illusioni di una vita. M. Zilahy, dopo il successo nel thriller, accorda la voce a un registro letterario e scopre una gamma di colori, stili e sensazioni che lo proietta nella grande tradizione del romanzo familiare e di formazione. Un libro poetico, commovente, universale, che racconta la vita di un uomo e della sua famiglia attraverso gli occhi colmi di stupore di un bambino, e la storia d’amore fra una madre e i sui figli attraverso la letteratura, l’immaginazione, l’irrealtà. La storia di un destino scritto nelle nuvole. Mirko Zilahy (Roma, 1974) ha conseguito un dottorato presso il Trinity College di Dublino, dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana. Collabora con il «Corriere della Sera» ed è stato editor per minimum fax, nonché traduttore dall’inglese (ha tradotto, fra gli altri, Mystic River di Dennis Lehane e Il cardellino di Donna Tartt - premio Pulitzer 2014). Con Longanesi ha pubblicato i thriller E' così che si uccide (2016), La forma del buio (2017), Così crudele è la fine (2018), L’uomo del bosco (2021). Con Nostra signora delle nuvole abbandona il genere, a favore di un emozionante racconto familiare che parte dalla sua vita. Nostra signora delle nuvole di Mirko Zilahy, pubblicato da HarperCollins Italia (Milano), e disponibile in libreria e online da settembre 2023, è stato presentato a Spazio5 martedì 28 novembre.
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tempi-dispari · 10 months
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Rising Star: New Disorder
I New Disorder nascono a Roma nell’aprile 2009. Da subito propongono brani originali in grado di riassumere i diversi background dei componenti. I 5 membri provengono da significative esperienze musicali. Hanno infatti militato in alcune tra le più importanti band della scena rock e metal capitolina. Il risultato è un sound caratterizzato da influenze che vanno dall’alternative rock al metal, al punk, con testi esclusivamente in lingua inglese.
Alla fine del 2009, la band termina il primo lavoro in studio, “Hollywood Burns”, EP pubblicato dall’etichetta Wynona Records il 28 febbraio 2010. Il lavoro riscuote un buon successo in termini di vendite, soprattutto negli Stati Uniti, nonché ottime recensioni da parte degli addetti ai lavori.
Nella prima metà del 2010 la band è impegnata con il primo tour nazionale, mentre nella seconda metà inizia la scrittura di nuovi brani. I New Disorder, nel mese di giugno 2011, pubblicano, in autoproduzione, l’EP “Total Brain Format”, che ottiene ancora ottime recensioni e un buon riscontro commerciale, pur non raggiungendo i principali canali di distribuzione.
Dopo una intensa attività live, a cavallo tra il 2011 ed il 2012, la band pubblica un nuovo album, “Dissociety” (uscito il 4 marzo 2013), sotto etichetta Revalve Records. A questo segue, nel giugno 2013, un tour di 10 date da headliner nell’Europa del Nord-Est.
L’album “Dissociety” è attualmente distribuito in Europa, USA, Canada, Giappone e Oceania, oltre che in tutti i canali digitali. Dopo alcuni cambi di line-up, nel settembre 2013, e un nuovo tour nazionale, (febbraio-maggio 2014), i New Disorder annunciano un nuovo contratto discografico con la Agoge Records per l’uscita del nuovo album, “Straight To The Pain“.
Il 4 novembre 2014 esce il video ufficiale “Never Too Late To Die“,  singolo che anticipa l’album, pubblicato il 23 gennaio in Italia e nelle settimane successive anche in Europa e U.S.A.
La release ufficiale dell’album, a marzo del 2015, coincide anche con un ulteriore cambio di formazione. Questa vede la sostituzione di  Alex Trotto con il chitarrista Alessandro Cavalli, con il quale i New Disorder continuano l’intensa attività live che li ha sempre contraddistinti.
La band inizia quindi la prima parte del tour italiano del 2015, che li porta anche sul palco del Contestaccio il 27 marzo, assieme agli amici Heretic’s Dream.
Il 14 settembre 2015 esce il secondo singolo estratto da “Straight To The Pain“, il brano “A Senseless Tragedy (Bloodstreams)“, presentato anche all’evento Animal Aid Live! di Piazza del Popolo.
A novembre del 2015 i New Disorder cambiano nuovamente line up ed annunciano l’ingresso tra le proprie fila del chitarrista Christian Caruso, in sostituzione dell’uscente Fabrizio Proietti.
La formazione così composta si appresta ad affrontare un mini tour italiano, che li porterà sul palco del Kaleidos e sul palco del Circus, ed il successivo tour europeo, nell’aprile del 2016.
Nel 2023 la band sta per tornare con un nuovo disco dal titolo: New beginning.
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Tennis: Cilic e Shapovalov saltano gli Us Open per infortunio
(ANSA-AFP) – NEW YORK, 17 AGO – Il croato Marin Cilic, vincitore dell’edizione 2014, e il canadese Denis Shapovalov, entrambi con infortuni al ginocchio, si sono ritirati dagli Us Open (28 agosto-11 settembre). Lo hanno annunciato gli organizzatori del torneo.     L’ex numero 3 del mondo, Cilic, 34 anni, è sceso al 121° posto dell’ATP e ha giocato solo una manciata di incontri in questa stagione,…
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DECRETO 1° agosto 2023 disciplina del gratuito patrocinio in mediazione
DECRETO 1° agosto 2023 Determinazione, liquidazione e pagamento, anche mediante riconoscimento di credito di imposta, dell’onorario spettante all’avvocato della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato nei casi previsti dagli articoli 5, comma 1, e 5-quater, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 e dall’articolo 3 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con…
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siciliatv · 1 year
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Luca Ficarrotta, il nuovo attaccante della SSD Pro Favara 1984
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Luca Ficarrotta, attaccante palermitano di 32 anni, è diventato il nuovo giocatore della SSD Pro Favara 1984. Con un colpo di mercato sensazionale, che rafforza ulteriormente la squadra messa a disposizione dal mister Gaetano Catalano, l'intera dirigenza gialloblu ha voluto e ottenuto la firma di Luca Ficarrotta. L'accordo è stato raggiunto tra le parti senza esitazioni, con Luca Ficarrotta, artefice della promozione in Serie D del Siracusa, che ha deciso di sposare il progetto della Pro Favara, unendosi a una rosa di giocatori di categoria superiore, tra confermati e nuovi arrivi. Ecco la sua ricca carriera tra Serie C, Lega Pro e Serie D.   Ha iniziato a giocare nelle giovanili dell'U.S. Città di Palermo, per poi trasferirsi nel settore giovanile della Juventus, che nel 2008 lo ha prestato alla Nocerina, dove ha sempre giocato nelle squadre giovanili. Nel 2009 si è trasferito alla Cavese, in Lega Pro Prima Divisione. Ha fatto il suo esordio tra i professionisti con la maglia del Trapani, con cui nella stagione 2010-2011 ha ottenuto la promozione in Lega Pro Prima Divisione. Successivamente si è trasferito al Casale. Nel 2013-2014 è tornato alla Nocerina. Nella stagione successiva ha giocato con l'Agropoli, per poi completare la stagione al Noto. Nel 2016 si è trasferito alla Frattese e successivamente al Roccella. Nel 2017 si è trasferito alla Sancataldese, dove è rimasto per due stagioni. Successivamente è passato al Marsala. Essendo palermitano, ha avuto l'opportunità di indossare la maglia del Palermo, facendo il suo esordio l'8 settembre 2019. Dopo l'esperienza al Palermo, nell'estate del 2020 è stato tesserato dal Città di Sant'Agata, in Serie D. Successivamente è passato al Troina. Il 23 luglio 2021 è stato tesserato dal Giarre. Il 4 luglio 2022 si è trasferito al Siracusa, in Eccellenza. Ha fatto il suo esordio il 28 agosto successivo segnando un gol decisivo con una punizione da trentacinque metri nel derby in trasferta contro il Real Siracusa, valido per il primo turno di Coppa Italia di Eccellenza. Ha concluso la stagione al secondo posto in campionato con 13 gol in 28 presenze, qualificandosi per i play-off. Nella fase finale della stagione ha segnato 4 gol in 5 partite, fino alla vittoria in finale contro l'Enna che ha portato alla promozione in Serie D. Read the full article
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micro961 · 1 year
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Bob Balera - Il Song – Book di Pianeti
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Un viaggio emozionale e fotografico alla scoperta del secondo album del duo veneto
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Voglia di ballare, il funk rock anni ‘70/’80, testi che si ispirano alla scuola Mogol - Battisti e l’amore al centro di tutto.  
“Pianeti” è un disco più coerente e omogeneo rispetto al precedente esordio del duo veneto. Se “È Difficile Trovarsi”, infatti, scontava ancora la ricerca di una dimensione che questa volta appare più netta e definita, ponendosi comunque in equilibrio. Un  equilibrio tra cantautorato italiano anni ‘70/‘80 e una pronunciata vena rock.  
“Pianeti” contiene storie diverse fra loro accomunate da uno sguardo disincantato, a tratti malinconico, sull’amore e i rapporti umani. Altro denominatore comune è rintracciabile nelle melodie, che mantengono l’obiettivo di far ballare, magari con gli occhi lucidi, a piedi nudi sulla spiaggia in autunno.
Track by track
Dimmi che Un brano che parla di fiducia, di quanto questa sia fondamentale per la possibilità o meno di sviluppare un rapporto. L’astronave Storia di un amore passato, mai dimenticato. Poco importa chi sia stato a portarcelo via, che sia un’astronave in sogno o uno sconosciuto. Poco importa che sia un bene o un male. È successo. Veronica In un rapporto di coppia si insinua una terza persona. Dapprima la cosa sorprende e fa soffrire, poi però sorge la possibilità di un amore condiviso. Venezia in autostop L’impossibile rappresentato da una raccolta di immagini surreali che si susseguono. Così apprezzare la bellezza dell’inferno diventa come girare Venezia in autostop. Perdersi tra gli alberi
 Ovvero rifiutare la fine di una relazione. Promesse, speranze e attese deluse. Quando tutto questo ci porta a una reazione che somiglia molto alla follia. Ogni domenica Ogni domenica è un pezzo ironico. Descrive la volontà di tornare a passare un pomeriggio da single: una domenica pigra, spesa tra birre, divano e televisione. Solo tu Un invito a uscire dal proprio guscio. Poco importa se i soldi sono finiti e se tutto ciò che ha un inizio avrà inevitabilmente una fine. Maledetta America Il testo è ispirato a una storia vera. Un amore che nasce e finisce durante un viaggio in America. Una riflessione di come, in fondo, l’amore dura esattamente quanto un viaggio: nasce, cresce, muore e viene dimenticato con la medesima velocità.
Etichetta: Dischi Soviet Studio
Bob Balera è nato come progetto elettro-pop da un'idea del cantante Romeo Campagnolo e del polistrumentista Matteo Marenduzzo.  Nel 2014, pubblicano il loro primo singolo Giorni da cicala e la b-side Rimbalzi con le quali ottengono buoni riscontri dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Segue un’attività live intensa che porta la band ad esibirsi in varie zone d’Italia riscuotendo sempre un buon successo. Nel 2017, entrano a far parte della scuderia Dischi Soviet Studio e sfornano il loro album d’esordio È difficile trovarsi. Successivamente, grazie all’incontro con il produttore Claudio Corradini, danno vita ad un progetto musicale pubblicando il singolo Non chiami mai per poi dedicarsi anima e corpo ad un lavoro discografico più lungo e complesso. Purtroppo, la tragica scomparsa del mentore Corradini, avvenuta nel 2021, rallenta l’evoluzione di questo percorso della band, ma il tutto trova riscontro in una nuova guida musicale grazie al produttore Sandro Franchin, che sposa un’immagine un po’ più rock della stessa mantenendo però inalterati i connotati originali. Il 29 aprile pubblicano il singolo Rimini e il 23 settembre Dimmi che. Entrambi i brani anticipano l’uscita, il 28 ottobre, del disco Pianeti.
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, la Cattolica inaugura l’anno accademico con la laurea honoris causa al Cardinal Ravasi
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Milano, la Cattolica inaugura l’anno accademico con la laurea honoris causa al Cardinal Ravasi. Mercoledì 23 novembre in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sarà conferita la laurea honoris causa in Scienze dell’antichità al Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. La cerimonia di inaugurazione si aprirà, alle ore 9.45, nella Basilica di Sant’Ambrogio con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini. Alle ore 11.30, nell’Aula Magna dell’Università Cattolica (largo Gemelli, 1 – Milano), dopo l’intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini, il Rettore Franco Anelli pronuncerà il discorso inaugurale, al termine del quale seguiranno i saluti istituzionali di monsignor Mario Delpini, in qualità di Presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore dell’Ateneo, e del Sindaco di Milano Giuseppe Sala. Sarà il Preside di Lettere e filosofia, Andrea Canova, a leggere le motivazioni, con cui la Facoltà ha attribuito il riconoscimento accademico al Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura: «Per il suo intrinseco valore di studioso, per il lungo servizio nelle istituzioni ecclesiali, che ne ha messo in piena luce l’adesione profondamente vissuta agli ideali dell’umanesimo cristiano e per il costante rapporto con l’Università Cattolica negli anni della sua prefettura alla Biblioteca Ambrosiana, Sua Eminenza il Cardinal Gianfranco Ravasi appare meritevole di essere insignito dalla Facoltà di Lettere e filosofia della Laurea Magistrale honoris causa in Scienze dell’antichità». Dopo il conferimento della laurea honoris causa, il Cardinale Gianfranco Ravasi enuncerà la prolusione dal titolo “Cosa hanno in comune Gerusalemme e Atene? L’umanesimo cristiano antico”. La cerimonia potrà essere seguita anche dalle aule collegate e in diretta streaming dal sito www.unicatt e sui social dell’Università. Il Cardinale Gianfranco Ravasi è nato a Merate (provincia di Lecco) il 18 ottobre 1942. È stato ordinato sacerdote dell’Arcidiocesi di Milano dal cardinale Giovanni Colombo il 28 giugno 1966. Dopo aver perfezionato gli studi biblici a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico, ha insegnato Esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e nei seminari della sua diocesi. Nel 1989 è stato nominato prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, la prestigiosa istituzione culturale milanese fondata nel 1607 dal cardinale Federico Borromeo. Il 3 settembre 2007 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare e contemporaneamente Presidente del dicastero della Cultura e delle Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra. Il 29 settembre dello stesso anno, nella basilica Vaticana, gli ha conferito l’ordinazione episcopale. Sempre Benedetto XVI lo ha creato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010. La sua vasta produzione letteraria ammonta a circa centocinquanta volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici e scientifici, opere particolarmente amate dai lettori per la capacità di interpretazione dei testi sacri, per la chiarezza e la finezza letteraria e poetica. Nel 2007 l’Università di Urbino gli ha conferito la laurea honoris causa specialistica in Antropologia ed epistemologia delle religioni. Nel 2010 è stato annoverato tra i soci onorari dell’Accademia di Belle Arti di Brera e insignito del diploma honoris causa di secondo livello in Comunicazione e didattica dell’arte. Papa Francesco lo ha confermato Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura il 29 marzo 2014. Il 5 giugno 2022 con l’entrata in vigore della riforma della Curia romana Praedicate evangelium viene soppresso il Pontificio Consiglio della Cultura e diviene pertanto Presidente emerito dello stesso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Caro Affitti in Italia: tra contratti a lungo termine e rincari nei rinnovi
Caro energia, crescita dei prezzi del “carrello della spesa” che a settembre 2022 (+10,9% su base annua) hanno raggiunto quelli del mese agosto 1983 e, con molta probabilità, anche il caro affitti sta per "coinvolgere" l'Italia. È la situazione in cui si potrebbero trovare a breve molti cittadini e famiglie napoletane al termine del loro contratto di affitto a canone di mercato. Considerando il classico contratto di locazione ordinario di lunga durata (4+4) stipulato fra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 a Napoli e giunto quasi a scadenza, chi volesse rinnovare potrebbe trovarsi di fronte a un aumento medio di ben il +28%, con un canone che potrebbe toccare in media €925 al mese per un bilocale di 70 mq. Caro Affitti in Italia: i dati A questi dati, che si riferiscono ai canoni di locazione escluse le spese condominiali, bisognerà aggiungere gli eventuali aumenti relativi alle spese per il riscaldamento e la luce, diventando così per tanti un importo insostenibile.Molte famiglie si vedranno obbligate a cambiare zona o addirittura città, spostandosi dove i canoni sono più bassi. Sono questi i risultati dell’analisi di Abitare Co., società di intermediazione immobiliare, che ha preso in considerazione quelli che sono i potenziali rinnovi dei contratti ordinari di lunga scadenza che dopo otto anni (4+4) devono essere appunto rivisti. La fotografia scattata fa riferimento alle otto principali città metropolitane (Milano, Roma, Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Torino), calcolando l’impatto che si potrebbe avere sul mercato immobiliare. L'impatto di questi dati Si tratta di un dato sensibile che ha un forte impatto sociale, considerando che nel 2015 sono stati stipulati a Napoli 10.950 contratti di affitto di lungo periodo (4+4), con una superficie media di 85,6 metri quadrati (oggi la superficie media è più bassa: 74,7 metri quadrati). Gli incrementi maggiori sui canoni a Napoli, divisi per zone, impattano prima di tutto sulle aree semicentrali (+35,4%) e in quelle centrali (+31,4%). Nelle zone periferiche l’incremento è del +26,8%, mentre in quelle di maggior pregio +18,6%. Un esempio pratico: la città di Napoli Sul fronte dei prezzi, ad esempio, per un bilocale di 70 mq. a Napoli occorrono in media circa €925 al mese, escluse le spese condominiali, ma con una notevole differenza in base alla zona: si parte da €530 nelle aree periferiche ed €760 in quelle semicentrali, per arrivare fino a €1.050 in centro e circa €1.350 per gli immobili di pregio. Tra le città metropolitane, ai primi posti troviamo Roma con una media dei canoni mensili, sempre per un bilocale di 70 mq., pari a €1.365 e Milano con €1.300. Le città meno care, come canone medio mensile, sono Palermo (€625), Torino (€715) e Genova (€750). Foto di mastersenaiper da Pixabay Read the full article
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MARTEDI 11 OTTOBRE 2022 - 🔸♦️ SAN GIOVANNI XXIII Papa ♦️🔸 Papa Giovanni XXIII, nato Angelo Giuseppe Roncalli (in latino: Ioannes PP. XXIII; Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963), è stato il 261º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, primate d'Italia e 3º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 28 ottobre 1958 alla sua morte. In meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. Già terziario francescano e cappellano militare durante la prima guerra mondiale, è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000 e successivamente canonizzato il 27 aprile 2014, insieme con Giovanni Paolo II, da papa Francesco, alla presenza del papa emerito Benedetto XVI, che ha concelebrato la messa di canonizzazione. Da Il Santo del Giorno Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia Sicilia Terra di Tradizioni #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Roma, Italia / Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CjkmVHGImH2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gesau-it · 2 years
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✝✝ 🛐 DIRETTA GRUPPO DELLA CROCIATA DI PREGHIERA. Mercoledì 28 settembre alle 21,30 trasmetteremo in diretta l’ orazione di un gruppo della Crociata di preghiera
* Invitiamo tutti a unirsi.  Specialmente vorremo invitare le persone che non hanno ancora un gruppo affinché abbiamo l’opportunità di pregare in compagnia.
 Saremo su  questa nostra pagina https://www.facebook.com/crociatadipreghiera
Programma:
1. Crociata di preghiera 96 Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera. O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime. Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola. Amen
2.  Preghiere quotidiane (Librino celeste) http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2013/04/comunicazione-di-mdm-sulle-crociate-che.html
3.  Consacrazione ai Cuori di Gesù e di Maria (Librino Verde p. 60 e 68) Preghiere Suddivise per i giorni della Settimana alla fine delle preghiere del Venerdì e Sabato. http://programmadipreghierages.tumblr.com/post/183583714274/consacrazione-al-sacro-cuore-di-ges%C3%B9-e-al-cuore http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2014/02/crociate-di-preghiera-divise-per-i.html
4.   Crociate di preghiera suggerite per il Martedì  http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2014/02/crociate-di-preghiera-divise-per-i.html
5.  Lettura del Messaggio  del messaggio del  20 Gennaio 2015 – L’Avvertimento aiuterà il mondo a combattere la più grande apostasia di tutti i tempi
▇ 🔵 🔴 👉 Messaggi da meditare nei prossimi giorni (dal 5 settembre 2022): Invito l’umanità a prepararsi per la Mia Grande Misericordia - D
Questo è un semplice gruppo della crociata di preghiera, che desidera aiutare Gesù con le nostre umili preghiere a salvare le anime.
MESSAGGIDIVINAMISERICORDIA.BLOGSPOT.COM
 6. Crociata di preghiera 96
**    Istruzioni di Gesù ai Gruppi di Preghiera: “Dovete avere a portata di mano acqua benedetta, un crocifisso che mi rappresenti e recitare questa crociata di preghiera speciale per benedire e proteggere il vostro gruppo della crociata di preghiera. (crociata di preghiera 96). (Libro della Verità Messaggio 25 gennaio 2013 MDM) http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2018/02/e-ora-di-creare-i-gruppi-della-crociata.html
**    ✎❃ ☛ Nota:  I file pdf  che contengono il nostro programma di preghiera possono essere stampati come un libretto usando il programma Adobe Reader. http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2014/01/appuntamenti-di-preghiera-gesu.html
  In Adobe Reader, dovete selezionare Stampa opuscolo; scegliete la rilegatura a sinistra e dapprima stampate solo il fronte, poi girare le pagine stampate e le reinserite nella stampante, e quindi stampate nelle stesse pagine solo il retro. Dovrete fare delle prove per riuscire a capire come reinserire i fogli nella vostra stampante. Se avete una stampante che stampa fronte-retro, il problema del reinserimento dei fogli non esiste.
*Potete chiedere anche in copisteria di stamparli in questo modo   Altrimenti potete usare le versioni per gli smartphone o tablet http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2015/12/applicazione-per-androidcrociata-di.html
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paoloxl · 2 years
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I diritti negati nel Cpr di via Corelli a Milano - Osservatorio Repressione
La denuncia dell’Asgi. I legali dell’associazione hanno visitato la struttura e rilevato gravi problemi tra cui la carenza di strumenti necessari a “garantire adeguatamente il diritto di informazione e orientamento legale”. Per l’avvocato Nicola Datena il sistema della detenzione amministrativa e del rimpatrio forzato va messo radicalmente in discussione
di Ilaria Sesana
Tra il primo luglio e il 31 dicembre 2021 nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di via Corelli a Milano sono state trattenute 215 persone di origine straniera, di cui 52 cittadini provenienti dal Marocco, 46 dalla Tunisia, 18 dall’Egitto e 13 dall’Algeria. I rimpatri eseguiti nello stesso arco di tempo sono stati 25, di cui poco più della metà (13) verso Tunisi. Numeri che mostrano plasticamente la poca o nulla “efficacia” di questi luoghi dedicati alla detenzione amministrativa dei cittadini stranieri. “Il Cpr si conferma uno strumento sproporzionato rispetto al fine che il legislatore vuole raggiungere. Si tratta di una limitazione totale del diritto alla libertà personale attuata attraverso prassi amministrative fortemente discrezionali e di dubbia compatibilità con l’ordinamento costituzionale -commenta l’avvocato Nicola Datena, socio di Asgi, che ha partecipato a una recente visita all’interno del centro di trattenimento milanese-. Il sistema della detenzione amministrativa e del rimpatrio forzato merita di essere messo radicalmente in discussione. L’esistenza stessa dei Cpr è nota a pochi ed è quindi particolarmente importante restituire una dimensione pubblica al dibattito sulle condizioni esistenti al loro interno”.
I legali di Asgi hanno avuto accesso al centro nella giornata del 17 dicembre 2021 (ma non hanno potuto parlare con i trattenuti) e hanno chiesto ulteriori informazioni alla Prefettura di Milano attraverso un accesso civico: sia la visita sia le risposte ai quesiti formulati da Asgi, “fanno emergere numerose e gravi criticità riguardo tanto alle condizioni materiali del trattamento quanto con riferimento ai diritti delle persone detenute”, si legge nel rapporto redatto dall’associazione a seguito della visita e pubblicato a fine marzo 2022. Il Cpr di Milano (situato appunto in via Corelli, nella periferia Est della città) è stato riaperto il 28 settembre 2020 dopo che per diversi mesi, tra la fine del 2014 e il 2016, era stato destinato all’accoglienza dei profughi siriani in transito dal capoluogo lombardo. A gestire la struttura, dal settembre 2021, è la società Engel Italia Srl che opera anche all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio (PT). “L’apertura del centro è avvenuta nel pieno della pandemia da Covid-19, i rimpatri effettuati hanno riguardato soprattutto cittadini tunisini provenienti direttamente dalle cosiddette ‘navi quarantena’, procedura sulla cui legittimità sussistono importanti perplessità”, spiega Datena.
Durante i mesi dell’emergenza sanitaria Covid-19, infatti, il governo ha predisposto che i migranti sbarcati sulle coste italiane trascorressero un periodo di isolamento a bordo di traghetti ancorati nei principali porti di sbarco. Luoghi che presentano diverse criticità nella garanzia dei diritti delle persone migranti come ha denunciato Asgi in un report dedicato alle “navi quarantena” e come ha rilevato anche il Garante per le persone private della libertà personale, a partire dalla difficoltà nell’ottenere adeguate informazioni rispetto al proprio status giuridico. “L’utilizzo delle ‘navi quarantena’ -ha denunciato Asgi- si pone in perfetta continuità con i dispositivi già utilizzati e finalizzati alla selezione e differenziazione spesso arbitraria delle persone sbarcate in Italia fra ‘richiedenti asilo’ e ‘migranti economici’, accentuandone però le criticità dal punto di vista della tutela dei diritti di chi li attraversa”.
Come spiega Datena ad Altreconomia, molte delle persone presenti nel centro di via Corelli durante il periodo preso in esame dal report “erano arrivate al Cpr dopo essere transitate dalle ‘navi quarantena’ e, nel caso di quei Paesi per cui esistono accordi di riammissione, rimpatriati in tempi molto brevi. Questo ha generato un meccanismo preoccupante perché queste persone potrebbero non avere mai avuto accesso a informazioni adeguate sulla loro condizione giuridica”. All’interno del Cpr di via Corelli, infatti, non sono stati messi in atto “strumenti e meccanismi idonei a garantire adeguatamente il diritto di informazione e orientamento legale delle persone trattenute”, scrive Asgi evidenziando come “precisi doveri di informazione sui diritti dei trattenuti, sui servizi a cui possono accedere e sulla possibilità di chiedere il riconoscimento della protezione internazionale gravano sulla pubblica amministrazione e sull’ente gestore”.
Ma la difficoltà ad accedere alle informazioni non è l’unico problema rilevato dai legali durante la loro visita. Il report segnala una lunga lista di criticità, a partire dalle limitazioni nell’uso dei telefoni cellulari che vengono requisiti al momento dell’ingresso: i “trattenuti” li possono utilizzare solo per mezz’ora al giorno, in una fascia oraria determinata (dalle 15 alle 20) e in un’area dedicata. Inoltre, non c’è una linea wi-fi a disposizione e l’unico modo per collegarsi a internet è sperare che uno degli “ospiti” del Cpr abbia credito sufficiente per utilizzare il proprio smartphone come router e condividerlo con gli altri. Anche le condizioni materiali di vita all’interno della struttura sono difficili: non vengono organizzate attività ricreative degne di nota e ai trattenuti viene consegnato un solo kit al momento dell’ingresso (una tuta, un paio di slip, un asciugamano grande e uno piccolo, prodotti per l’igiene personale) che devono farsi bastare per un periodo di 30 giorni. “L’ente gestore -si legge nel rapporto di Asgi- spiega che asciugamani e indumenti possono essere lavati nella lavanderia. In assenza di un cambio non si vede però come i trattenuti possano lavare i propri indumenti, cosa possano indossare mentre svolgono il lavaggio”. Anche il servizio di mediazione linguistica risulta carente: secondo quanto riferito da Asgi al momento della visita -che si è svolta tra le 10 e le 11.30 del mattino- era presente unicamente un mediatore linguistico-culturale di lingua spagnola. “Tanto le previsioni di capitolato quanto la realtà riscontrata al momento della visita fanno emergere come l’accesso alle informazioni e a un’informazione adeguata e completa in una lingua comprensibile non sia nella pratica effettivamente garantito”, si legge nel report.
Infine, particolare attenzione viene dedicata al tema della salute. Al momento dell’ingresso nel Cpr viene svolta da personale medico di Ats Milano una visita finalizzata a valutare l’idoneità al trattenimento e l’assenza di patologie infettive (in particolare il Covid-19): “Una visita che si svolge senza accertamenti strumentali ed esclusivamente in base a quanto è in grado di riferire il paziente”, si legge nel report. “Le visite di idoneità dovrebbero essere più accurate: le norme impongono un monitoraggio costante e periodico delle condizioni psico-fisiche dei trattenuti -sottolinea Datena-. Spesso chi entra in queste strutture in condizioni di fragilità subisce un peggioramento. La tutela della salute dei cittadini stranieri che entrano nel Cpr dovrebbe essere tutelata sulla base di appositi protocolli: quelli vigenti al momento della visita, siglati nel luglio 2021, sono scaduti con la fine dell’anno e non sono stati rinnovati”. Un ulteriore protocollo riguardante la cura delle dipendenze patologiche e il sostegno medico terapeutico necessario alle persone tossicodipendenti è scaduto il 31 dicembre 2021 e non è stato rinnovato. Una criticità non da poco se si pensa che -come spiegato dallo stesso ente gestore- il presidio medico del Cpr si trova a gestire molti casi di persone tossicodipendenti “che necessitano della somministrazione costante di Rivotril che, in assenza di una precisa terapia di somministrazione di metadone o altri farmaci, è usato come medicinale sostitutivo”, si legge nel report. Infine, per quanto riguarda i vaccini anti-Covid-19 il documento redatto da Asgi evidenzia come né il direttore sanitario né l’ente gestore abbiano idea sulle modalità di accesso alle vaccinazioni per i trattenuti
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saifbaghdadroleplay · 3 years
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Aryeh Deri è un politico israeliano. Leader di Shas, è attualmente membro della Knesset, ministro dell'economia e ministro dello sviluppo del Negev e della Galilea. In precedenza aveva ricoperto posizioni ministeriali negli anni '80 e '90, ma è stato coinvolto in uno scandalo di corruzione all'inizio del XXI secolo e ha scontato due anni di prigione. È stato reintegrato come leader Shas il 16 ottobre 2012 dopo una pausa di tredici anni. Deri è nato il 17 febbraio 1959 da una ricca famiglia ebrea laica a Meknes, in Marocco, dove ha vissuto i primi nove anni della sua vita. Dopo la guerra dei sei giorni del 1967, le condizioni per gli ebrei in Marocco peggiorarono e i genitori di Deri decisero di fare aliyah in Israele nel 1968. Durante il trasferimento, la proprietà della famiglia andò persa. In Israele, sua madre lo mandò in un collegio religioso, per sfuggire alle cattive condizioni del complesso residenziale in cui si erano stabiliti. Deri è stato coinvolto nella politica israeliana in giovane età mentre studiava nella yeshiva, e presto si è allineato con il partito Mizrahi-Sephardi Shas sotto la tutela del rabbino Ovadia Yosef. Il 22 dicembre 1988, è stato nominato ministro degli affari interni all'età di 29 anni, nonostante non fosse un membro della Knesset. Fu poi eletto alla Knesset nel 1992. Rimase ministro dell'Interno fino al maggio 1993, quando divenne ministro senza portafoglio, prima di tornare al ministero dell'Interno in giugno. Ha lasciato il gabinetto nel settembre 1993. Fu rieletto alla Knesset nel 1996. Dopo che Deri fu condannato per aver preso 155.000 dollari di tangenti mentre era in servizio come ministro dell'Interno e gli fu data una condanna a tre anni di prigione nel 2000, fu sostituito da Eli Yishai. Per buona condotta, Deri è stato rilasciato dalla prigione di Maasiyahu nel 2002 dopo aver scontato 22 mesi. Nel giugno 2011, ha annunciato che aveva intenzione di tornare in politica. È stato rieletto alla Knesset nel 2013. Tuttavia, il 28 dicembre 2014, Channel 2 ha pubblicato un filmato in cui Ovadia Yosef ha attaccato Deri, definendolo un uomo malvagio e un ladro. Lo stesso giorno, Deri ha consegnato una lettera di dimissioni al consiglio rabbinico dello Shas che ha rifiutato di accettarla. Il giorno seguente Deri ha presentato le sue dimissioni allo speaker della Knesset Yuli-Yoel Edelstein, con il suo posto preso da Lior Edri. Nonostante le sue dimissioni dalla Knesset, Deri ha guidato la lista Shas per le elezioni del marzo 2015, ed è stato successivamente nominato ministro dell'economia e ministro dello sviluppo del Negev e della Galilea nel nuovo governo. Deri è sposato e ha nove figli.
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corallorosso · 3 years
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La Ue complice della strage cancellata Al confine tra Polonia e Bielorussia continuano ad essere bloccati circa 4/5 mila profughi costretti a vivere al freddo, senza cibo e acqua, per via del ricatto sull’Ue del premier bielorusso Lukashenko. Da settembre a oggi, ci sono stati almeno 10 morti lungo quella tratta, deceduti per ipotermia e sfinimento, compreso un bambino di appena un anno. Un dramma identico a quello di circa trenta persone morte su una barca alla deriva per oltre un mese e mezzo nell’Atlantico, giunta a fine ottobre su una spiaggia di Sau Nicolau (Capo Verde), a migliaia di chilometri dalla costa del Sahara Occidentale da cui era partita. Lukashenko è infatti solo l’ultimo ad usare i profughi come arma. Lo fece Gheddafi, che apriva e chiudeva i flussi di migranti dalla Libia a seconda delle richieste che poneva. Lo ha fatto e continua a minacciare di farlo il presidente turco Erdogan col suo braccio di ferro che da anni conduce con l’Europa, e lo fanno e continuano a farlo le milizie libiche, da noi ben finanziate, trasformatesi in Guardia Costiera. Dall’inizio del 2021 fino al 15 novembre, secondo il dossier del Comitato Nuovi Desaparecidos redatto da Emilio Drudi, sarebbero morti 3.017 profughi: 2.868 nel Mediterraneo o nell’Atlantico, 149 lungo le vie di terra, nei paesi di transito in Africa, nel Medio Oriente e nella stessa Europa. Una media di circa 300 al mese. Quasi 10 al giorno. Con questo ritmo a fine dicembre si arriverà a 3.500 vittime. L’anno peggiore resta il 2016, con 5.822 tra morti e dispersi a fronte di 392.791 sbarchi: una vittima ogni 67/68 migranti arrivati. Segue il 2015 che, a fronte di 1.039.000 arrivi, ha fatto registrare 3.882 vittime: una ogni 256. Poi il 2017, con 3.498 morti su 187.792 sbarcati: uno ogni 67/68. Nessuno di questi tre anni presenta però un tasso di mortalità pari a quello del 2021 che, sempre al 15 novembre, risulta di 1 ogni 45. Nel conto delle vittime (3.017), potrebbero entrarne altre 793 che erano in 18 barche disperse nell’Atlantico. La via di fuga più letale è quella per la Spagna, nell’Atlantico verso le Canarie e nel Mediterraneo Occidentale verso le Baleari e la Penisola Iberica, con 1.639 morti, una ogni 26 migranti arrivati. Segue quella del Mediterraneo centrale, verso l’Italia e Malta: 1.201 vittime, con un tasso di mortalità di una ogni 49/50 sbarchi. Nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale, infine, i morti o dispersi risultano 28 su 6.418 arrivi in Grecia o a Cipro (uno ogni 231). All’Egeo spetta il triste primato della dissuasione attiva, respingimenti violenti attuati dalla Guardia Costiera e dalla polizia greca o da uomini in divisa militare i quali sequestrano in mare il motore fuoribordo delle barche dei migranti per lasciarle alla deriva, oppure costringono gruppi di profughi già sbarcati nelle isole egee a stiparsi su zattere di salvataggio poi rimorchiate dalle motovedette al largo e abbandonate nelle acque turche. L’altro elemento inaccettabile sono i respingimenti di massa delle forze di sicurezza di diversi Stati Ue e dell’agenzia europea Frontex oppure dati in appalto alla polizia di vari paesi africani e mediorientali sulla base di accordi miliardari stipulati dall’Ue o da singoli governi, come il Processo di Rabat (2006), di Khartoum (2014), i trattati di Malta (2015), il patto con la Turchia firmato nel 2016 sulla base di 6 miliardi e rinnovato di recente, il memorandum Italia-Libia (2017) e tutti i successivi adattamenti. A fronte di 135.773 migranti giunti in Europa al 15 novembre, ne risultano bloccati, respinti e tratti in arresto 136.437, quasi mille in più. Il primato va alla Turchia, con 49.850, seguono il Marocco (42.188), la Libia (37.957), la Tunisia (4.108) e l’Algeria (2.174). Inoltre, qualche decina tra Senegal, Mauritania e Sudan. Alcuni governi includono anche fermi e arresti di profughi divenuti semi-stanziali ma in attesa di proseguire. È il caso della Turchia e del Marocco, come una recente inchiesta del magazine dell’Eurispes ha messo in luce. È quella libica la polizia che nel 2021, secondo Drudi, ha respinto più migranti, destinandoli ai centri di detenzione lager dove le violenze sono pratica quotidiana. In dettaglio, 29.427 sono stati bloccati in mare dalle motovedette fornite dall’Italia alla Guardia Costiera libica; 8.177 a terra, nell’imminenza dell’imbarco, negli hub dove erano nascosti, vicino il confine meridionale con il Sudan e il Niger, lungo le strade che dal sud portano alla costa mediterranea, a Tripoli e in altre grandi città; 353, infine, catturati sulle spiagge dove sono rientrati per via di guasti ai natanti. Se ai 37.957 profughi sequestrati dalla Libia si aggiungono i 4.108 fermati dalla Tunisia, con un totale di 42.065 la rotta del Mediterraneo centrale è la più presidiata e difficile da superare. Insieme dunque alle responsabilità di Lukashenko, Gheddafi in passato, Erdogan e milizie libiche adesso, resta ferma la responsabilità dell’Ue che continua a costruire muri consegnando nelle mani di vari criminali migliaia di persone in fuga per la vita. Marco Omizzolo, Docente alla Sapienza di socio-politologia delle migrazioni
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Johnny lo Zingaro
Giuseppe Andrea Mastini, conosciuto con il nome di Johnny lo Zingaro, nasce a Ponte San Pietro il 6 febbraio 1960. Analfabeta, figlio di giostrai lombardi di etnia sinti, Mastini si trasferì a Roma con i genitori all'età di dieci anni, risiedendo in una roulotte e occupandosi della gestione delle giostre. Iniziò a frequentare la criminalità giovanile del Tiburtino distinguendosi già a 11 anni per un furto e una sparatoria con la Polizia che lo lascerà claudicante.
Nella sera del 28 dicembre 1975, insieme al coetaneo Mauro Giorgio, cercò di rapinare Vittorio Bigi, autista di tram, rubandogli diecimila lire e un orologio; qualcosa però va storto e i due ragazzi sparano due colpi di pistola, uccidendo l'autista e occultandone il cadavere che verrà trovato una settimana più tardi, il 6 gennaio 1976. La testimonianza di un tassista portò, nel giro di pochi giorni, all'arresto dei due minorenni con le accuse di omicidio volontario, rapina aggravata e porto abusivo di pistola. Tradotto nel carcere minorile di Casal del Marmo, secondo le affermazioni di Mastini, conoscerà per la prima volta Giuseppe Pelosi. Dopo una serie di evasioni e catture, nel 1987 esce in permesso premio e non rientra più.
Segnalato per una serie di rapine, viene riconosciuto in una foto segnaletica dalla moglie di Paolo Buratti, console italiano in Belgio, ucciso nella sua villa a Sacrofano da un colpo di pistola, nel tentativo di resistere a una rapina. Nel frattempo Mastini conosce Zaira Pochetti, 20 anni, di umilissima famiglia, figlia di un pescatore di Passoscuro, residente a Roma in un collegio di suore in quanto studentessa presso la facoltà di scienze politiche dell'Università La Sapienza.
«Non ricordo un gran che (di quella sera). Mi si è stato raccontato dopo. Ero completamente fatto di whisky, tavor e cocaina. Dicevo tra me: "qui stasera mi sparano tutti addosso!"» G.A.M.
La sera del 23 marzo 1987, Mastini e la giovane Pochetti, a bordo di una vettura da lui condotta, vengono fermati da due agenti della polizia di pattuglia in Via Quintilio Varo, presso l'incrocio con la Circonvallazione Tuscolana: ne scaturisce un conflitto a fuoco in cui viene ucciso l'agente Michele Giraldi e ferito gravemente Mauro Petrangeli. Mastini, illeso, si dirige con la ragazza verso Viale Palmiro Togliatti dove i due vengono intercettati da un carabiniere in borghese che intima loro l'alt. Pur investito da una raffica di proiettili che danneggiano l'auto di servizio, inclusa la radio, il milite rimane illeso e riesce a dare l'allarme da una cabina telefonica poco distante.
L'automobile di Mastini si ferma in panne sulla via Nomentana. Con la minaccia della pistola, sottrae un'auto Lancia Gamma a una coppia. La ragazza, Silvia Leonardi, terrorizzata, non riuscendo a scendere dall'auto del fidanzato, viene sequestrata e condotta fino alla zona della Bufalotta, e quindi rilasciata. L'arresto è il risultato di una serie di battute condotte senza tregua a Roma e in varie zone della provincia per le quali furono mobilitati 700 poliziotti in una caccia all'uomo che si protrasse per un giorno intero. Alla fine Mastini capì che non aveva più scampo e decise di arrendersi.
Mastini scompare dalle cronache per riapparire nel febbraio 1989 con un'intervista per il programma televisivo Posto pubblico nel verde nel quale racconterà come, in seguito all'arresto, Zaira Pochetti sia caduta in uno stato di catatonia e di anoressia che l'avrebbero condotta alla morte nel dicembre del 1988. Rivelerà inoltre che la donna, al momento della morte, era in attesa di un figlio.
Nel processo celebratosi nel 1989, Mastini sarà condannato alla pena dell'ergastolo per tutti i reati a lui ascritti, ad eccezione dell'omicidio di Sacrofano, per insufficienza di prove. Per Zaira Pochetti, indicata come suo complice, il dibattimento si concluderà con un non luogo a procedere in quanto deceduta. In un'interrogazione del Presidente della Corte, Mastini negava (e continuerà a negare) ogni responsabilità nell'omicidio di Vittorio Bigi nel 1975, per cui stava scontando la pena.
Il 12 marzo 2014 Mastini ha usufruito di un permesso premio di alcune ore al fine di partecipare al concerto del gruppo britannico The Prodigy presso l'evento Rock in Roma. La concessione è stata ottenuta grazie all'impegno del detenuto in un programma di reinserimento sociale, percorso studiato dai volontari dell'associazione Nessuno tocchi Caino. L'autorizzazione inizialmente concessa per scopi di apprendimento giornalistico del Mastini, deciso a intraprendere la carriera di critico musicale in carcere, è stata ampiamente contestata all'interno delle istituzioni giudiziarie per piccole irregolarità compiute dal detenuto durante il concerto. In seguito alla concessione di un periodo di lavoro all'esterno del carcere, il 30 giugno 2017 Mastini non ha fatto ritorno al penitenziario di Fossano e si è reso latitante. Il 25 luglio viene catturato a Taverne d'Arbia in provincia di Siena.
Zuari, settembre 2020: Giuseppe Mastini, detto Johnny lo zingaro, è stato arrestato a Sassari. Gli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia e delle squadre mobili di Sassari e Cagliari hanno compiuto l’operazione nella mattinata di martedì, dopo aver individuato, nelle ore scorse, il latitante. Mastini era in una villetta isolata in località Zuari, nelle campagne di Sassari. «La fuga è sempre per amore», ha detto Mastini agli agenti subito dopo la cattura
E qual è la sua verità, Giovanna? «Che Johnny non è più l’uomo spietato di un tempo, ha passato 46 anni in galera ed è cambiato. Ha sbagliato ancora, non doveva evadere, ma l’ha fatto per amore». [Corriere.it, settembre 2020]
 Il nome di Johnny lo Zingaro compare anche nelle carte del processo sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini. Mastini, che aveva conosciuto Pino Pelosi - unico condannato per la morte del poeta - nel carcere minorile di Casal del Marmo, è sospettato, secondo diverse piste investigative, di aver partecipato al delitto dello scrittore. A portare a lui, che ha sempre negato ogni accusa, è un plantare di scarpa numero 41 ritrovato nell’Alfa Romeo di Pasolini che non apparteneva né allo scrittore né a Pelosi e che invece Mastini usava abitualmente in seguito alle conseguenze di una sparatoria.
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museoweb · 3 years
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Magritte The Mystery of the Ordinary (1926 -1938)
Museum of Modern Art New York 28 Settembre 2013 - 12 Gennaio 2014
Menil Collection Houston 14 Febbraio - 1 Giugno 2014
Art Institute Chicago 29 Giugno - 12 Ottobre 2014
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Questa mostra si focalizza esclusivamente sugli anni surrealisti di René Magritte, creatore di alcuni dei più straordinari quadri del XX secolo.
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