#è la mia storia
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architetturacannibale · 1 month ago
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io ci scherzavo sul fatto che il papa andasse con matilde mentre studiavo per l'esame di storia medievale ma non pensavo fossero.......gossip storicamente accertati.... the scream i scrumpt...
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mikimeiko · 2 months ago
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I have decided that the 883 show dynamic is Mauro Repetto bi disaster with a little crush on Max Pezzali, and Max Pezzali kinsey zero and completely oblivious to everything.
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crocodilesareboring · 2 years ago
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L'ultima volta che ho visto l'Inter andare in finale di Champions ero in terza superiore.
La sera della semifinale ero ospite a casa di due miei carissimi amici, fratello e sorella, insieme ai genitori e alla morosa del fratello, tutti e sei interisti sfegatati: con una formazione 2-2-1-1 (ovvero i genitori su un divano, le ragazze sull'altro e io e il fratello sulle sedie), qualche birra e il ventilatore, comincia Inter-Barcellona.
La partita inizia male e prosegue peggio, l'Inter va sotto di un gol e in casa c'è disperazione, finché arriva una distrazione da fuori: una macchina sta facendo avanti indietro nella strada chiusa, sgasa, clacsona e tiene la musica a palla. Nessuno si fa troppe domande finché la morosa del fratello, con un filo di voce, dice di sapere chi è a farlo: il suo ex, che la stalker già da tempo.
I genitori si guardano, il fratello è parecchio nervoso e la ragazza fissa il pavimento; ma la macchina se ne va e la partita riprende.
L'Inter pareggia ma soffre da matti, e sul finire del primo tempo riappare la macchina, con clacson sgasate e tutto quanto. La ragazza è sull'orlo delle lacrime. Fischia l'intervallo e la macchina si ferma esattamente davanti all'ingresso del condominio. In questa orgia di clacson e bestemmie contro Thiago Motta il padre si alza, prende le chiavi e dice "ora scendo e gliene dico quattro".
Esplode la casa.
La madre scoppia a piangere, la ragazza lo prega di non andare, il figlio è bianco come un cencio, ma lui non ascolta nessuno; attraversa la cucina, arriva alla porta e davanti ci sono io. Gli sussurro "non si rovini la serata per questo cretino..." ma lui mi fa l'occhiolino ed esce.
Ci sono due cose importanti da sapere sul padre: è siciliano (come la madre) trapiantato in Emilia, ed è uno degli uomini più gentili, colti e delicati che conoscessi.
Con cinque spettatori sul balcone come testimoni esce di casa, si piazza in mezzo alla strada, e la BMW (bc of course) del tamarro gli si ferma davanti.
E lui, 100kg di gentiluomo meridionale, tira un cazzotto epico sul cofano.
"SCENDI DA QUELLA MMMINGHIA DI AUTO" grida con un accento palermitano che non è più il suo da due decenni. Lo stalker saggiamente rimane dentro.
Allora si avvicina al finestrino, e con un volume sempre più alto e una mise sempre più da Padrino gli spiega che se lo rivede sotto casa, lo andrà a cercare. Se sentirà il suo nome, lo andrà a cercare. Se suo figlio o la ragazza verranno colpiti da un fulmine, lo andrà a cercare.
"CAPISTI, AH?" gli dice in un siciliano sempre più macchiettistico. Lo stalker sta per rispondere. Il padre tira un altro cazzotto sul cofano. Non vuole sentire parole. Lo stalker fa cenno con la testa di sì, accende il motore e sparisce.
Risale le scale a secondo tempo iniziato da qualche minuto. All'ingresso ci sono sempre io, stavolta con una birra aperta in mano, che gli passo. "Lei è il mio eroe personale" gli dico. "Lo so!" risponde con un sorriso. Va a consolare sua moglie, si scusa con il figlio e la ragazza per essere intervenuto in cose non sue, e sprofonda sul divano.
Come finisce la serata è scritto nella storia: l'Inter rimonta e vince 3-1. Un mese esatto dopo vincerà la Champions League. È il 2010, e da allora nessuno ha mai più rivisto lo stalker nella mia città.
Pazza Inter, interisti più pazzi.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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comunque mi hanno fatto notare che domenico oggi aveva ancora il santino simuel nella cover (si intravede in una foto postata da una ragazza su twt), mi fa morire 💀💀💀 spero lo tenga anche domani ahahah
TI PREGO SPERIAMO
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mchiti · 1 year ago
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il nuovo drama in famiglia è la famiglia della fidanzata di mio cugino (italiana) che è assolutamente contraria alla frequentazione tra i due e le ha vietato di vederlo (26 anni di cristiana, non una minorenne fhhshhha) perché lui è un marocchinoooooooo. italia duemilaeventiquattroooooooooo
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lesbicastagna · 2 years ago
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sono passati tipo 8 mesi comincia a mancarmi la mia bestie pazza in culo della dinamica tossica a tre a 18 anni che non mi contatta mai per prima. fonti affidabili (le sue storie di instagram) mi dicono che ha trovato un nuovo moroso mediocre che non la merita. dovrei scriverle?
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givemeanorigami · 18 days ago
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Dopo due giorni a vivere nel terrore di dover fare nuovamente l'esame della patente dopo quasi nove anni perché per puro caso alle tre e mezzo del mattino viene fuori un errore sulla mia patente posso assicurare di essere sollevata perché col cazzo che avrei parcheggiato in parallelo a sinistra.
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lesbian-steppenwolf · 7 months ago
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ho appena realizzato che sia il nome di questo blog che di quello che uso per rebloggare li ho presi senza piena intenzione da rodari
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sasdavvero · 8 months ago
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tradurre in ita una random storia mi ha fatto realizzare come scrivo
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killiandestroy · 1 year ago
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conlatempestanelcuore · 2 years ago
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Giovedì 27 Luglio 2023
Devo ammettere, sono proprio contenta di tornare a raccontare le mie giornate.
Sinceramente tralascerei la parte del lavoro, di questi tempi, già tanto averne uno e saperlo tenere senza sputare sangue.
Ultimamente ho la fortuna di terminare il mio lavoro alle 14, così posso stare qualche ora in più con mio figlio. Oggi, dovevo passare al supermercato per prendere due cosette per la cena da preparare con il mio piccolo, ed in più si era aggiunto "l'appuntamento con un amico". Strano ma vero. Eh sì, ho un amico che chiamerò L. È solamente amicizia da parte mia, anche se penso che per lui, non sia esattamente così. Ovviamente io non sono interessata. Ho un ragazzo da circa 3 mesi che chiamerò P. Questa è una storia a parte che esporrò più avanti.
C'è un motivo ben preciso che mi porta da questo amico a chiacchierare. Qualche mese fa, avevo fatto finire per sempre un'amicizia ventennale. Era un'amicizia nociva. Sempre con alti e bassi come in un qualunque rapporto, dannosa per la salute, soprattutto per la mia. Noi due, un abisso di differenza, pensando di fare la cosa giusta, continuavamo a mollarci e riprenderci, finché a malincuore, avevo preso la fatale decisione di dirle addio.
Comunque, questo fatto risale ad aprile 2023, la sera del mio compleanno, ero in casa sua, a festeggiare con questa mia ormai ex amica, ed aveva colto l'occasione per presentarmi il suo nuovo compagno, L per l'appunto. L è un tipo abbastanza silenzioso, non lascia nulla al caso, preferisce starsene più sulle sue ed essere taciturno, che parlare a sproposito o dire qualcosa che poteva sembrare fuori luogo. Mi sembrava un tipo apposto e pensavo addirittura che stessero bene insieme. Come di consueto tra amiche, stavo cominciando l'interrogatorio. Potevano ben rispondere tutti due alle mie domande, ma tendenzialmente rispondeva solo lei. Non erano domande né troppo personali né troppo intime, insomma. Domande del tipo "come vi siete conosciuti? Cosa vi piace l'uno dell'altra? Cosa vi ha attratto dal primo momento?(....)"
A mio parere nulla di che, domande di normale routine tra amiche di vecchia data, semplice curiosità. Le risposte erano vaghe, troppo approssimative, abbastanza imprecise da quel poco che sapevo perché mi aveva accennato qualcosina in precedenza.
C'era qualcosa che non quadrava ed anche sui loro volti, vedevo che le espressioni erano ambigue. "Ehi che sta succedendo? Perché vi state guardando in quel modo?..meglio che l'interrogazione finisca qui. però ho una domanda: cosa vi ha messo a disagio di quello che vi ho chiesto?"
L era diventato una scimmia 🙈🙉🙊 e l'altra non sapeva perché non riusciva ad arrampicarsi su degli specchi insaponati. il disagio era diventato palpabile. Un fastidio terribile mi stava avvolgendo, anche perché sapevo benissimo che mi stava mentendo spudoratamente, ma la vera domanda che mi facevo era: "perché tutta questa diatriba?"
So tutte le vicende che riguardano questa ex amica e devo dire che anche lei conosce bene me. Lei era, e sarà sempre una mitomane, mentre io sono per la sincerità, lealtà, onestà, schiettezza e trasparenza sempre!!
A quel punto, nessuno voleva parlare e dirmi cosa cavolo stava succedendo. Quindi avevo architettato delle domande trabocchetto in modo da fare capire a L con chi stava avendo a che fare, dato che la mia ormai ex amica stava mentendo e lui non stavo comprendendo se stava reggendo il suo gioco o no. La risposta era subito arrivata. L non stava reggendo il suo gioco, aveva capito benissimo che lei stava imbrogliando, ma non conoscendomi, non sapeva come reagire. Era pur sempre la serata del mio compleanno e non volevo trascorrere tutta la notte a cercare di capire le loro cose, comunque ero a conoscenza del fatto che qualche strano allarme era scattato nella testa di L.
Qualche giorno dopo, L mi aveva contattato su Messenger. Non me lo aspettavo. Praticamente, aveva capito che qualcosa non andava, e cercava spiegazioni da me, dato che aveva visto in me una sincerità che sicuramente dalla sua dolce metà, non c'era affatto. Fu così che cominciò la nostra amicizia, scambiandoci informazioni. Lui chiedeva determinate cose a me dato che da vent'anni conoscevo lei e tra le tante circostanze, lui mi aveva reso partecipe (e fa tuttora) della situazione tra questa mia ormai ex amica ed il mio ex ragazzo. Detta in poche parole (ma ritornerò sull'argomento più avanti e con più precisione) dopo aver lasciato il mio ex a febbraio 2023, lui, aveva cominciato a messaggiare con questa mia ex amica e ne avrò da raccontare di barzellette.
Anticipo solamente che quando stavo con il mio ex ragazzo, erano state davvero pochissime le occasioni in cui eravamo usciti tutti tre (io, la mia ormai ex amica e il mio ormai ex ragazzo), non si sopportavano, non potevano proprio vedersi per svariati motivi, mentre adesso è tutto il contrario. Mille domande mi nascono spontanee come i funghi in un prato immenso. Ne parlerò strada facendo perché davvero, mi sembra di vivere le stesse storie di "Beautiful".
Per oggi è tutto, comunque ero, sono e sarò sempre io: conlatempestanelcuore.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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È tempo di pensare di nuovo alla cover di DomenicoCuomo
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klimt7 · 1 year ago
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La mia storia non è amena
Non è dolce e armoniosa come le storie inventate
Sa di stoltezza e confusione
Di follia e sogno
Come la vita di tutti gli uomini
Che non intendono più di mentire a se stessi.
Hermann Hesse
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alexturntable · 3 months ago
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lewishamilton There are some days that you know you’ll remember forever and today, my first as a Ferrari driver, is one of those days. I’ve been lucky enough to have achieved things in my career I never thought possible, but part of me has always held on to that dream of racing in red. I couldn’t be happier to realise that dream today.
Today we start a new era in the history of this iconic team, and I can’t wait to see what story we will write together.
Photographer: @/photodre
🇮🇹~
Ci sono giorni che sai che ricorderai per sempre, e oggi, il mio primo da pilota della Ferrari, è uno di quei giorni. Ho avuto la fortuna di raggiungere traguardi nella mia carriera che non avrei mai pensato possibili, ma una parte di me ha sempre custodito il sogno di guidare in rosso. Non potrei essere più felice di realizzare quel sogno oggi.
Oggi iniziamo una nuova era nella storia di questa squadra leggendaria e non vedo l’ora di scoprire quale storia scriveremo insieme.
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feelmyskinonyourskin · 2 months ago
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Songbird
Pairing: Matt Murdock x Reader
My Masterlist
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gif by me
Summary: Angsty blurb about Matt hearing you after your breakup and yearning to be yours again.
*I never give permission for my fics, manips, or any other original creation I post on Tumblr to be copied, posted elsewhere, translated, or fed into any AI program. The only platforms I currently post on are Tumblr and AO3. Thanks!*
WC: 696
Matt's hand tightened around his cane as he walked, almost trance-like steps taking him the few blocks north of Hell's Kitchen. He knew it would only be another moment or so until he could hear it.
The bustling streets in the breezy summer evening were packed with people, barely paying attention to the blind man as he passed by. He tried his best to tune them all out; the tourists leaving Central Park for the evening, the hotdog stands selling their wares, the New Yorkers eager to get home from work and to their evening activities.
He only sought out one sound. You.
As his feet reached the steps leading up to the Metropolitan Opera, he could finally hear it. The melody that haunted him cut through the walls and windows and straight to his ears. He held his breath as the words rang through all the other noise and struck his heart.
"Mi chiamano Mimì, ma il mio nome è Lucia. La storia mia è breve. A tela o a seta ricamo in casa e fuori…"
Spanish and Italian were sister languages and the little he’d studied in college always allowed him to get the gist of the Italian lyrics you sang. His heart swelled with pride to hear you now executing them flawlessly, though the sorrow behind them stung at his heart like a swarm of bees.
Your voice is what made him fall for you in the first place. Hearing your clear soprano sing out through the streets of Hell's Kitchen as you rehearsed in your apartment. Perfectly in tune and flawless.
"Mi piaccion quelle cose che han sì dolce malìa, che parlano d'amor, di primavere, di sogni e di chimere, quelle cose che han nome poesia… Lei m'intende?"
A tear slipped down his cheek as you continued your aria to a packed auditorium behind the doors which he stood on the other side of. If only things had been different, he could instead be inside. Sitting in the front row in his best suit to witness the biggest moment of your career. You’d probably have whispered a sweet message to him from backstage, meant for only his sensitive ears to hear before you stepped in front of the lights and dazzled the public with what he knew from the moment he met you: that you were the most spectacular person he’d ever met.
"Mi chiamano Mimì, il perché non so. Sola, mi fo il pranzo da me stessa."
If only he hadn’t messed it all up. His double life as a lawyer and vigilante keeping him so busy that you always came last on his priority list. As your opera career grew and grew, the nights apart did too. You in some city halfway across the world and him in a courtroom or an alleyway. When you came home how you’d beg for connection that he couldn’t quite give to you. Then came the fighting and the tears. Then the making up only to run into the same frustrations a few weeks later. And through it all, how he could never quite be there for you in the way you were for him.
You finally wised up and one day had enough. All he had now was a voicemail from you saying goodbye and the scent of you that hung around the apartment and haunted him for months. 
Now here you were, the biggest job of your career. A principle role with the Met. Mimi in La Boheme. And he wasn’t by your side to enjoy the moment with you. He yearned to hear your voice ring through his apartment once more, to be beside you as you celebrated this achievement. Together.
"Ma i fior ch'io faccio, ahimè! non hanno odore. Altro di me non le saprei narrare. Sono la sua vicina"
The final note as you finished your aria hung in the air and he felt the oxygen finally fill his lungs in the moment of silence before the audience erupted into applause. He wiped away the tear on his cheek and turned to walk back to Hell’s Kitchen, determination etched in his face. He had to get you back. One way or another.
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lady--vixen · 2 months ago
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ieri una vecchietta mi ha fatto piangere
Ieri mattina. Farmacia. Entro. Una signora anziana con addosso la pettorina di plastica dei volontari per non so quale causa, mi ferma. Il primo pensiero: oh che rompicoglioni, dai, che ho fretta. Mi dice che è la giornata della raccolta del farmaco per i poveri. Mi dà un volantino. Io fingo di dare un'occhiata, vedo che c'è un QR code. Penso: ok, dirò che farò una donazione da casa e poi, forse, ci penserò. Lei mi spiega, senza insistere, in cosa consiste l'iniziativa. Per i più poveri, dice, e lo fa non mettendo pietà in quella parola, ma dignità. Vado al bancone. Prendo uno sciroppo antinfiammatorio per quella cretina della gatta dei miei, che si è rotta un dito da sola. 20 euro. Entra un'altra persona. Sento alle mie spalle l'anziana volontaria che ripete le cose che ha appena detto a me. È impegnata. È distratta. Sarebbe il momento giusto per pagare e uscire senza sensi di colpa. Chissenefotte dei poveri! Li vedo tutti i giorni davanti alla mensa. La fila sempre più lunga. Dovevate pensarci prima. Chissà che scelte avete fatto nella vita per essere lì a mendicare un pasto caldo. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, no? No? O forse no... Da due mesi ci sono sempre più donne in fila. Ce n'è una col cane. Assomiglia a me. Anche il suo cane somiglia al mio. Anche il suo cappotto. Ho paura che, se la guardo bene, scopro di essere io. Che ne sai come vanno a finire le cose? Essere al di qua o al di là di un muro è solo questione di fortuna. E tu lo sai. Non sei sottoterra mica per merito. Come lo cambi il mondo se non fai la tua parte?
Sono viva, ho pagato le tasse che mi hanno pagato la chemio. Ho appena speso 20 euro per una gatta rintronata. La senti la fortuna di essere ancora viva? Lo senti che sei ancora qui per uno scopo? Apri quel portafoglio. Dai l'esempio! E dico alla farmacista che voglio prendere qualcosa per l'iniziativa. Lei passa il codice, prende il medicinale e lo mette nel cesto della signora. Saluto la farmacista e mi volto per uscire.
È qui che la signora allunga un braccio e mi ferma. Dice grazie, ma lo dice come se la povera fosse lei. Lei, infagottata nella plastica della pettorina dei volontari. Come se con un gesto tanto semplice (ma che, a giudicare dal vuoto della sua cesta, facciano in pochissimi) possa salvare qualcosa dentro di lei. Dice un grazie così sentito, che io mi sento una merda per averci ricamato sopra una storia, per non aver dato di più, per non essere anche io lì in piedi da ore a fare la volontaria. Rispondo solo: Grazie a lei per essere qui. E la voce mi si rompe subito. Chissà perché la gentilezza mi colpisce sempre in faccia come un pugno. Perché riesco a piangere solo per cose come questa? La signora mi sta accarezzando il braccio. Lo fa come faceva mia nonna. Gentile. Grata. Cristo, fatemi uscire da qui. Scappo fuori. Non voglio veda le lacrime. Non le voglio vedere nemmeno io. Metto gli occhiali da sole. Tiro su col naso. Vado via.
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