Ho bisogno di ricordare. A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla... Il mio cuore sta per franare.(American beauty. 1999)Amo la musica, quella "vecchia", così vecchia che non morirà mai |Dalla. De Gregori. De Andrè. Baez. Inti illimani. Guccini| Amo l'arte, che mi migliora la vita, come la poesia e l'amore. Vivo nel mio mondo fatto di film e libri profondi. Gli scrittori americani mi hanno forgiato l'anima. Per riassumermi amo la bellezza. Quella vera. Quella che ci circonda.
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Son tornate le lucciole a Roma, nei parchi del centro, l’estate profuma.
Le lucciole non sono tornate, non mi trovo a Roma ed è inverno, ma questa strofa è sempre la fine del mondo (via anchetubruto)
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“Then you closed your eyes, sleeping in your bed tonight, crying and thinking about how it should have been. You meet me in your dream with a smile from the memories telling you that you still miss me.”
— Michael Daaboul ~ The Choice You Made
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“La nostalgia cresceva in noi ogni giorno. Qualche volta era perfino piacevole, come una compagnia tenera e leggermente inebriante.”
Natalia Ginzburg, Le piccole virtù
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“C'è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, e rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l'età; quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare. Da lì fuggir non potrò poiché la fantasia d'incanto risente il nostro calore e non permetterò mai ch'io possa rinunciare a chi d'amor mi sa far volare.”
— Alda Merini
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Chi perdona ha sempre una forza estremamente inumana. Chi ti perdona, ti ha voluto davvero bene. Il perdono significa “il mio amore era più grande dei tuoi sbagli”.
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“Anima mia, fa’ in fretta. Ti presto la bicicletta ma corri. E con la gente (ti prego, sii prudente) non ti fermare a parlare smettendo di pedalare.”
— Giorgio Caproni, Ultima preghiera, prima strofa
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“E’ stato il primo a cambiare le cose. Il primo a costruire argini e a imporre una direzione al mio corso. Il primo che mi abbia fatto sentire solida: lo stampo dentro al quale ho trovato una forma.”
— Simona Sparaco - Nessuno sa di noi
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“Si alza il vento. Dobbiamo provare a vivere.”
— Paul Valéry
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Ulay e Marina, incontrarsi giovani, sperimentare la propria arte, condividerla e diventare una delle coppie più estreme, moderne, affiatate del mondo.
E poi la loro separazione nel 1988, dopo 12 anni insieme e quel bisogno di dirsi addio in una lingua tutta loro che sapeva di epico. Hanno percorso le due estremità opposte delle Muraglia Cinese per poi trovarsi a metà strada. Novanta giorni di cammino per elaborare dentro di sè la consapevolezza di doversi dire addio. Perché l’amore spesso non basta, ma con amore si può far finire anche la cosa più bella.
Una storia d’amore mischiata alla performance dove nessuno sapeva mai dove iniziasse una e finisse l’altra.
Nel 2010 Marina Abrahmovich crea un’opera d’arte viva, dove la protagonista indiscussa è lei, insieme a una sedia dove rimane seduta per 700 ore. Immobile, eterea, bellissima.
I visitatori le si siedono di fronte, ci sono sguardi reciproci, si alza uno e se ne siete un altro, in un fiume di persone senza faccia, perché a guardarne così tante poi finisce che non te ne ricordi nessuna. E in questa marea umana, inaspettatamente si siede anche Ulay che la fissa per un minuto intero. Un minuto è un tempo davvero lungo per due persone che mischiano gli occhi negli occhi.
Marina si commuove, Ulay si commuove. E in quel momento il mondo capisce che puoi separare fisicamente due corpi, puoi allontanarli, puoi saccheggiarli di tutto, ma se l’amore c’è stato, ci sarà per sempre.
E allora addio Ulay, che mi hai insegnato che l’amore non è perfetto, a volte può essere crudele, altre disperato, altre persino assente, ma che se si ha la fortuna di trovarlo, può essere piantato e germogliare fino all‘ultimo dei nostri giorni.
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“[…] Ché da tutte le cose siamo sempre fuggiti irrequieti e insaziati sempre portando nel cuore l’amore disperato verso tutte le cose.”
— Cesare Pavese, “Il mestiere di vivere: Diário 1935-1950”. (via punti-disutura)
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“Abbiamo fame di tenerezza, in un mondo dove tutto abbonda ma siamo poveri di questo sentimento che è come una carezza per il nostro cuore. Abbiamo bisogno di questi piccoli gesti che ci fanno stare bene. La tenerezza è un amore disinteressato e generoso.”
- Alda Merini
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“Abbiamo fame di tenerezza,
in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene, la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.”
— Alda Merini
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Avere la tenerezza di chi non è mai stato amato e deve improvvisare.
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Il triste segreto di ogni essere umano:
un gran bisogno di tenerezza,
senza la quale non si può esistere.
- Sàndor Màrai
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Mal di libri
Limitata e sporadica, la depressione è esistita sempre, e con più nomi nominata: spleen, cafard, acedia, taedium vitae, ecc. Oggi è epidemica, pandemica, colpisce dovunque chiunque. Dove ci sono molti libri, là ha un luogo di elezione, si fissa, non la mandi più via.
G. Ceronetti, Tragico tascabile, Milano, Adelphi ebook, 2015
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