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More nice new things.
Se mi sveglio nel bel mezzo della notte mi ci vuole un po’ per rendermi conto che è passato del tempo e che ora tutto va bene, che è tutto a posto, che tutto si è sistemato più o meno al meglio. Ho degli incubi alle volte in cui ci sono sconfitta e tristezza - ma sono incubi.
Di giorno è molto più facile. La cucina della nuova casa ha una parete che è tutta una grande finestra, e la mattina mi piace sedermi lì con la mia tazza di latte e cereali. Poi scendo le scale, prendo la bicicletta e vado a lezione. Chiacchiero con chi capita senza prendere o dare troppa confidenza. Ad ora di pranzo vado alla panetteria di Via dei Mille, prendo una schiacciata alle noci da un euro, sempre sempre e sempre tutti i giorni. Se Ezequiel c’è, prendo il caffè con lui e i suoi amici, altrimenti vado a prenderlo in Via Piave dove c’è un barista che conosco che si siede con me e si lamenta della politica e del tempo.
Poi vado a lavoro, poi vado in biblioteca, mi prendo un posto, studio, ascolto Chet Faker e i The Kinks e sottolineo con gli evidenziatori, se capita di raccattare qualcuno vado perfino a bere la sera.
Non ricontatto mai nessuno. Così va bene.
Così va bene.
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Si confessa, o si è obbligati a confessare. Quando non è spontanea, o imposta da qualche imperativo interno, la confessione è estorta; la si stana nell'anima e la si strappa al corpo. Dal Medio Evo la tortura l'accompagna come un'ombra e l'incoraggia quando cerca di sfuggire: tetri gemelli. Come la tenerezza più disarmata, così i poteri più sanguinari ne hanno bisogno. L'uomo, in Occidente, è diventato una bestia da confessione.
Michel Foucault, “La volontà di sapere”
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Adesso non penso più a nessuno; non mi curo nemmeno di cercare parole. Tutto scorre in me più o meno svelto, non fisso nulla, lascio correre. La maggior parte del tempo, in mancanza di parole cui attaccarsi, i miei pensieri restano nebulosi. Disegnano forme vaghe e piacevoli, e poi sprofondano, e subito li dimentico.
Jean-Paul Sartre, “La Nausea” (via thecaveofswimmers)
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PENSA POCO E RIDI SCEMO CHE LA VITA È UN BALENO! RIDI SCEMO BACIA TUTTI CHE PRIMA O POI SON TUTTI MORTI!
Zen Circus
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L'amico con cui mi faccio un sacco di canne, l'amico con cui alle feste passo il tempo a giudicare male gli altri, l'amico con cui ho perso aerei, saltato lezioni e mangiato burro d'arachidi a cucchiaiate, l'amico con cui diffido unanimemente di Lars Von Trier, l'amico con cui ho discusso una notte intera su cosa farebbe un antico romano se fosse trasportato ai giorni nostri, il mio complice, la mia roccia e, accidentalmente, il mio ragazzo
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Ci siamo svegliati, fumo non ce n'era, da lavorare nemmeno e allora siamo andati a Firenze.
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David Bowie e Iggy Pop a Berlino (1977)
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(nice new things)
Vado al lavoro in bicicletta Fumo una sigaretta nel retrocucina con il cuoco nuovo che sta antipatico a tutti Adriana è nervosa e mi dice del suo matrimonio dell'anno prossimo e deve scegliere il vestito Giota è felice perché torna in Grecia dalla sua famiglia dopo un anno Jimi mi ha visto rovesciare una birra addosso a un cliente e mi ha promesso di non fare la spia Mario il capocuoco mi ha detto Brava bravissima perché ho fatto bene il caffè macchiato Ho fatto amicizia con una ragazza inglese che viaggia da sola e legge mentre le servo da mangiare e quando le porto la cheesecake ai frutti di bosco alza gli occhi dal libro e dice Woooow so good spalancando la bocca Mi piace questo lavoro
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Viva.
Da questa finestra rotta con i vetri impolverati non si vedono che muri vecchi umidi e incrostati, non ricordo dov'è il mare e nemmeno com'è fatto! Quattrocento euro al mese per un letto a soppalco! Il mutuo è molto peggio, me l'ha detto anche un mio amico e io mi fido ciecamente di quello che dice la gente. E gli altri siamo noi, e gli altri siamo tutti e proprio questo mi spaventa, siamo diventati BRUTTI! Amici, siamo simili ma certo non uguali, io lo so che sono in crisi senza leggere i giornali, sono in crisi da una vita (forse è la mia natura), anzi penso vivamente che sia proprio una fortuna. Quella polvere nel naso non fa certo eccezione, quella voglia di esser sempre al CENTRO DELL'ATTENZIONE. Certo son stato CATTIVO, chiedo scusa ho SBAGLIATO, la mancanza di RISPETTO dovrebbe essere un REATO, come anche l'IDIOZIA e questa malinconia che mi sale dentro al cuore quando entro a casa mia. Non GENERALIZZARE e nemmeno devi URLARE che non è COMUNICARE ed è pure ANTISOCIALE, Puccini lo sa bene, non ho voglia di far niente e anche se mai mi venisse, a fermarmi c'è la gente. Il mio voto vale quanto quello di quest'imbecille e allora cosa me ne frega delle vostre cinque stelle e di tutte le PAROLE che vi sento BLATERARE sopra il bene COMUNE, L'AMORE UNIVERSALE! Non provo vergogna se mi date del pezzente, certo io non ho il CASH, ma di essere ATTRAENTE, circondato da IDIOTI, non me ne frega NIENTE. Di cosa RIDETE e di cosa URLATE? Perché festeggiate ancora l'estate? Di cosa parlate, di cosa tifate? Tutti "viva qualcosa", sempre viva QUALCOSA. Evviva l'Italia, evviva la fica, evviva il duce, evviva la vita, viva il re, viva gli sposi, evviva la mamma, evviva i tifosi, viva la pappa col pomodoro, evviva la pace, evviva il lavoro, viva la patria, la Costituzione, viva la guerra tanto vivi si muore.
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Siete come i bambini scemi che trovano un uccellino con un'ala rotta e costringono il più smilzo ad ammazzarlo a martellate, e poi piangono quando vedono il sangue e le budella in miniatura sparse
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Hey you - Pink Floyd
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I crucci, futili. La prosa, scadente.
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“La notte”, di Michelangelo Antonioni, 1960
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