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Soul Kitchen - Bugs Bunny Crazy Castle 3
Sono preso male quindi scrivo. Vediamo se mi passa...
Non sono qui per parlare del gioco in se, ma piuttosto delle sensazioni di un momento, in un posto che per qualche motivo riesco ancora a ricordare abbastanza vividamente.
Mi trovo nella cucina di casa di mia nonna.
E' un martedì pomeriggio, giorno di chiusura dell'attività dei miei nonni all'epoca (avevano un bar), e si stanno preparando per andare a fare la spesa per casa/bar.
Io sono in questa cucina che gioco a Crazy Castle 3 e di base non c'è¨ niente di strano, normale amministrazione di me che gioco allo stesso gioco da un sacco di tempo perché sono bloccato all'ultimo livello della seconda tranche cioè la Hall (le tranche sono, in ordine: Garden > Hall > Basement > Treasury).
Fuori fa freddo, è febbraio.
Il sole è già in procinto di salutarci, sono circa le 16.30.
Dalla porta semiaperta della cucina vedo la sala del bar, buia e vuota.
Ogni tanto anche ripensare al bar pieno mi fa quasi strano.
In quel periodo, ovvero inverno del 2000 ("ritmo del duemila / adrenalina puraaaaah" cit. Ritmo - Litfiba - Mondi Sommersi - 1997) come si confà a un individuo di 7 anni (manco compiuti, fai anche 6) non ho un accesso a internet e quindi ignoro bellamente cosa mi si parerà davanti dopo questa sequela di livelli della Hall di sto castello sempre più difficili e ostici.
Ad un certo punto il miracolo. Supero il (per me) famigerato livello 39, mi prodigo di trovare carta e penna per segnarmi la password per continuare poi dal livello 40, siccome in quel momento mi chiama mio nonno dicendomi esser pronti per andare.
E proprio in quell'istante qualcosa da qualche parte del mio cervello si materializza, e rimane li ancora oggi come una fotografia che riesco a rivedere se ci ripenso. Come una fotografia su pellicola di quel tempo, che a lungo andare perde in dettagli ma rimane sempre riconoscibile.
"La camera ha poca luce
E poi è molto più stretta di come da giù immaginavo"
diceva Ligabue in Bambolina e Barracuda, e devo dire che la descrizione corrisponde quasi del tutto.
Questa cucina è una stanza dalla forma rettangolare, ma non troppo lunga. Un rettangolo un po' tozzo ma comunque non Umberto.
Al centro un grande tavolo con piano in marmo grigio la fa da padrone, sopra di esso una fruttiera in vetro verde, sempre piena.
Ai lati del tavolo (punto di vista dalla porta d'entrata) rispettivamente:
A sinistra
subito dietro la porta un piccolo angolo credenza zeppo di libri di cucina (sopra), incarti di vari prodotti, sacchetti di carta per il pane (nel mezzo) e due piccole ante contenenti ogni sorta di attrezzo quali chiavi, cacciaviti o anche prodotti spray tipo insetticida e simili che ovunque stan bene tranne che in una cucina (sotto). Superato questo angolo il frigorifero, un vecchio frigorifero incassato ricoperto dall'anta in legno, seguito dal piano cottura, un doppio lavello e alla fine della parete una delle due finestre.
A destra
subito all'altezza del gomito inizia quello che è un mobile angolare in legno anch'esso con piano di marmo grigio che fa il paio con suo fratello The Table, che proseguirà sino all'altro capo della stanza.
La parte sotto è composta di semplici ante che nascondono il loro contenuto fra vecchie riviste, la stecca di MS Bionde e attrezzi da cucito in capo, il posto dove viene tenuto il pane della giornata nell'angolo e poi (perdonate la ridondanza) lungo la parte lunga tovaglie, tovagliette, tovaglioli, pentole, bicchieri (che non erano li da ieri), insalatiere, e altri suppellettili TASSATIVAMENTE DA NON USARE MAI.
Sopra questo mobile vi sono diverse situazioni, anche abbastanza diverse fra loro. Sempre in prossimità del gomito, qualora si stesse entrando, è visibile con la coda dell'occhio un posacenere blu dell'Aperol cui da che ho memoria ha sempre ospitato al suo interno un mazzo di chiavi del quale ho sempre ignorato quali porte avrebbe potuto aprire, un elastico giallo, una graffetta e una 200 lire.
A fianco immancabile è la combo Sorrisi&Canzoni + rivista di gossip a piacere. Ma più ci si addentra con lo sguardo e più la situazione si fa complessa.
L'angolo viene dominato da una tv a tubo catodico della Mivar (top orgoglio italiano non ironicamente), con lo schermo bombato che mangia buona parte delle barre dell'energia in quasi tutti i picchiaduro che era possibile giocare su ps2 da li a pochi anni.
Dietro questo Golia ai fosfori osserviamo un buco nero nel quale nemmeno la luce fa in tempo a venire assorbita, non lo raggiunge proprio.
Letteralmente la camera dei segreti, nella camera.
Si dice vi sia stato ritrovato di tutto dietro a quel monolito grigio opaco, da svariate sorprese di ovetti kinder a un centrotavola che sembrava essere andato perduto per sempre.
Li giaceva anche un misterioso contenitore grigio, in metallo, che ricordava la forma di quelli che si appendono in doccia per poggiarvi i vari shampoo, bagnoschiuma e simili. Forse il suo scopo in origine era proprio quello, ma poi qualche sconvolgimento spazio-temporale ha fatto si che venisse dimenticato in quell'anfratto nascosto.
Sempre dietro al televisore, oltre al suo cavo di alimentazione se si disponevano di arti lunghi a sufficienza ci si poteva addentrare fino a scoprire sia ben tre prese a muro più una spina volante, anche lei senza padrone.
Un cavo di alimentazione si, ma per chi?
Se ci si chiede chi controlla i controllori allora sarebbe giusto anche chiedersi cosa alimenta l'alimentazione? Who watches the Watchmen?
Superata la Notte Eterna ritorna la luce, e a fianco del televisore spunta un cesto di vimini con al suo interno vari giochi e fumetti miei fra cui macchinine, volumi di Topolino, quaderni di disegni, pennarelli e cosi via.
Accanto vi è quella che per forma e scopo risulta esser a tutti gli effetti un'anfora. Non dell'avidità ma quasi. "Quindi chi sei tu per giudicare?" direbbe qualcuno a riguardo.
La sua forma ricorda una donna di Willendorf per le sue rotondità che suggeriscono fertilità e abbondanza. E di abbondanza in quell'anfora ce n'era, sicché era stata riempita fino all'orlo di documenti, ricevute, scontrini, un blocchetto di assegni, collane, bracciali, orecchini, alle volte anche monete. Ovviamente era imperativo il "LASCIA STARE NON TOCCARE".
E noi senza toccare, limitandoci a guardarla in tutta la sua bianca e lucente ceramica, gettiamo l'occhio (e non il cuore) oltre l'ostacolo per incontrare un piccolo forno a microonde che termina l'allestimento del piano.
Fra il piano e il muro vi è un angusto spazietto di 1 metro circa, nel quale viene confinata una rossa sedia da giardino.
Quello che per anni ha rappresentato un angolo strategico in quanto era l'angolo del termosifone, luogo di sollievo per i lunghi inverni passati col Game Boy fra le mani, a cercare sia calore che un angolo illuminato in epoca pre GBA SP.
Ah, che male al collo.
A parete troviamo una composizione di pensili che segue il perimetro del mobile di cui sotto, anche questo pieno di situazioni abbastanza varie dietro alle sue ante marroni.
Anche qui si nascondono servizi di piatti e bicchieri che si e no si vedevano a natale, alcuni calici "griffati" di varie bevande che si servivano nel bar ma la sezione più pittoresca rimane quella perpendicolare al tv, che precedentemente abbiamo battezzato come Notte Eterna.
Anta ad angolo, che si apre piegandosi su se stessa rivelando due mensole dalla conformazione quasi simile ad una casa delle bambole. Mancava solo una piccola scala per rendere comunicanti primo piano e piano terra. Videocassette, nastri vergini, palette di trucchi, altre collane e gioiellini fra bigiotteria e non sono solo alcuni dei generi che si possono trovare all'interno. E, come sotto, un infinita oscurità.
"Putèl, andom?"
Le parole di mio nonno che mi chiama per andare con loro,
spengo il gbc dopo aver segnato la password e inizio a fantasticare su cosa troverò poi nel Basement, del quale ho visto solo la schermata di selezione del livello.[continua nei commenti]
#racconti#flusso di coscienza#immagini tumblr#images and words#images#raccontare#in memoriam#memoriaspoeticas
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Ciao "tipa Devildriver", non so se ti ricordi di me ma io non ti ho mai dimenticata.
Non ho mai dimenticato quella mattina del 2009 in cui mentre stavo fumando, davanti all'entrata del plesso B del Russell a Guastalla, tu mi chiesi l'accendino e poi mi folgorasti con quella frase.
"anche io ascolto i Devildriver".
Ignoro come ci arrivammo ma quella frase fu un fulmine in pieno volto.
Fermasti il tempo tanto che se ci ripenso mi sembra di esser ancora li, davanti al famoso "bunker", mentre sento quella campanella che suona e che divide per sempre i nostri sentieri destinati a non incrociarsi mai più, perchè ingenuamente non ti chiesi mai come ti chiami.
Sperando che qualcuno o qualcosa ti porti a leggere questa scheggia, credo rimarró qui a logorarmi dentro.
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Sconfiggere la nostalgia. Quella volta che Bianco/Nero 2 ci insegnò che bisognerebbe guardare avanti.
Che cos'è la nostalgia?
Secondo la Treccani il significato è: "Desiderio acuto di tornare a vivere in un luogo che è stato di soggiorno abituale e che ora è lontano"
e aggiunge anche che
"Quando assume forma patologica si chiama nostomania (v.). Per estens., stato d’animo melanconico, causato dal desiderio di persona lontana (o non più in vita) o di cosa non più posseduta, dal rimpianto di condizioni ormai passate, dall’aspirazione a uno stato diverso dall’attuale che si configura comunque lontano"
Ma su questo ci torneremo.
L'edificio nell'immagine è il Pokémon World Tournament, un edificio lotta presente nei titoli di quinta generazione Bianco/Nero 2, ovvero il luogo dove un percorso durato (fino a quel periodo) 5 generazioni trova un epilogo vittorioso, se lo si approccia preparati.
Non è una semplice Torre Lotta dove ci si reca per farmare oggetti o premi.
Questa è la realizzazione dell'Allenatore che una volta per tutte ha la possibilità di dimostrare al mondo (interno al gioco, ma non solo) e a se stessi di essere veramente cresciuti come allenatori e come giocatori.
E forse anche come persone.
Ma cos'avrà di così speciale questo posto, vi chiederete, tanto da tirarti delle storie da panico su questo gioco sei mila anni dopo l'uscita?
E' perchè puoi sfidare le squadre dei campioni mondiali di quel periodo? No, ma quella è una feature fighissima e di una difficoltà neanche da raccontare in giro. Il motivo, che procedo a mostrarvi, vi sarà familiare.
Quelli che vedete nell'immagine sono tutti volti noti vero?
"Oh ma sono gli allenatori delle passate gen? no ma cosa fanno li oh? ceh no grandixximo Giovanni dio bo ero bambino che ci giocavo boia avevo 34 Alakazam al cento figa se ero forte".
No, non eri forte. Hai solo un ricordo sbagliato di te che giocavi a Blu/Rosso/Giallo.
Ma ora hai la possibilità di dimostrare a te stesso che sei diventato forte, che sei cresciuto, che sei un'altra persona e che è arrivato il momento di sconfiggere il "precedente" te stesso, quello che quando ha scoperto la possibilità di sfidare questi allenatori ha ripensato alla prima volta in cui li ha incontrati.
E' arrivato il momento di andare avanti.
E se ce l'hanno fatta loro, presentandosi in questo torneo con delle squadre leggermente differenti da quelle che ricordi, allora anche tu sei pronto per fare il grande passo.
Le loro squadre sono leggermente differenti in quanto hanno la stessa personalità di sempre ma con delle aggiunte (mosse, abilità che prima non c'erano, o alle volte anche alcuni cambi nella lineup degli stessi) che, volendo si possono assimilare alle esperienze nella vita vera.
Alcune cose si aggiungono, altre volte alcune si tolgono, e altre perchè no, cambiano. Ma rimaniamo sempre noi.
Vi interrompo prima che, parafrasando il meme "BEH E LE FOIBE?", mi chiediate "Beh e l'episodio Rainbow Rocket? Anche quello è come ques-" "NO".
L'episodio Rainbow Rocket è un esempio della nostomania di cui sopra, che in questo caso diventa un'autogratificazione dei propri sentimenti e delle proprie sensazioni passate, accuratamente risvegliate, impedendo lo sviluppo di nuove esperienze.
La costante ricerca a quegli appigli del passato (le mille forme di Charizard vi dicono niente?) mascherati da remake più o meno riusciti, e altre operazioni becere figlie di un Pokèmon GO che poteva essere avanguardista come Bianco/Nero 1/2 ma ha preferito essere "per la famiglia tradizionale" (se posso), aprendo con "solo" i primi 151 nel caso qualcuno non li ricordasse troppo bene.
Quella spasmodica ricerca di, mi ripeto, sentimenti e sensazioni che si son provate quando (a dir dei nostalgici patologici) si stava meglio.
Ma si stava veramente meglio?
Solo perchè avevate meno pensieri, meno incombenze, meno responsabilità? A bruciapelo sembrerebbe di si, ma forse se ci riflettessimo più approfonditamente ci accorgeremmo che non è così scontata come risposta.
Risposta che, occhio allo scam, io non ho. Adesso.
Ma è quella stessa risposta che piuttosto che crogiolarmi nella nostalgia di quando "ero più felice" (che poi vivo costantemente chiedendomi "MA QUANDO MAI LO SEI STATO VEZ?", ma questo potrebbe essere oggetto di altre riflessioni), preferisco continuare a cercare anche se il più delle volte questa si allontana e mi pone davanti a difficoltà e ostacoli sempre nuovi, freschi, novelli, e altri sinonimi.
Io ho sproloquiato abbastanza, ma voi?
Siete pronti per affrontare i fantasmi del passato e sconfiggerli, o preferite rimanere nella comfort zone della nostalgia, nostalgia canaglia?
#pokemon#black and white#future#past#time#hopes#dreams#fears#nostalgiacore#growin’ up#somewhere in time#somewhere i belong
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Ah si, il nome ha un motivo:
“Schegge Sparse” è il nome che Ligabue ha dato alle tracce dell’album “A che ora è la fine del mondo?” e mi è sempre piaciuto perché rende bene l’idea di pensieri sparsi per la testa, ma che è bene raccogliere da qualche parte.
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Dust in the wind.
Non so come descrivere questa nuova bizzarria... in realtà ho solo sentito il bisogno di uno spazio per scrivere le mie cazzatine, ma che fosse fancy looking e con già tutto settato, senza sbattimenti di impaginazione e balle varie. Il tema è di tutto un pò, probabilmente saranno principalmente dei pipponi su musica, videogiochi, fumetti e simili siccome sono le uniche cose di cui posso dire di aver capito qualcosa, ma mai troppo (difatti domani vorrei riuscire a scrivere un piccolo sunto, frutto di anni e anni di riflessioni sul perchè Pokèmon Bianco/Nero 2 siano fra i più grandi giochi mai creati, al di fuori della serie stessa). Alternerò testo a... boh in realtà non ho idea di dove andrà a parare questa cosa, non ho intenzione di essere regolare nel mantenimento di questo spazio siccome non ne sarei in grado ahaahahah. Beh boh non so raga cioè mo vado. Se vi va andate a vedere le vecchie screen che avevo fatto su ACNL.
https://zaikox.tumblr.com/
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